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Carlotta 20-02-2010 19.54.32

il mio incubo
 
[FONT='Arial','sans-serif']L’altra notte ho avuto un incubo. Verso mattina mi sono svegliata sentendo nelle orecchie un urlo disumano, che mi ha riportato all’immagine dell’urlo di Munch, mi sembra di essermi coperta le orecchie per non sentirlo. Di un eventuale sogno precedente non ricordo assolutamente nulla il che mi sembra strano perché mi sono svegliata all’istante e almeno qualche flash precedente dovrei ricordare. Ora vorrei capire se possibile il perché di tale incubo ma soprattutto poi ho passato una giornata tremenda pensando che il sogno potesse essere una premonizione di qualcosa di brutto che poteva succedere o era successo. Purtroppo osservandomi ho notato che quando ho qualche brutta notizia mi parte la migdala per la tangente e vado a pensare sempre alle cose più brutte che potrebbero succedere, che poi puntualmente non si verificano però io intanto sono stata in ansia inutilmente. Come posso cercare di cambiare su questo aspetto?[/font]

griselda 21-02-2010 13.56.33

A me capita spesso di ascoltare nel dormiveglia, quello stato che si chiama ipnagogico, in cui non sai bene dove sei, difficile da esprimere a parole. E' come se tu fossi con due piedi sulla riva di un fiume ma uno da una parte e uno dall'altra. Beh in quel mentre mi capita di ascoltare qualcosa a volte anche urla, capisco quindi il tuo stato d'animo, ma ti direi di stare tranquilla difatti come hai visto poi non è successo nulla, cerca di non identificarti in quello che ascolti.
Ma cosa è l'amigdala?

Carlotta 21-02-2010 15.59.56

Razionalmente è facile dirlo ma quando mi trovo immersa in questa paura irrazionale poco sono capace di fare, oltre ad impormi di non permettere che i pensieri prendano il sopravvento e riuscirci per tempi brevissimi. Quello che vorrei capire , ammesso sia possibile, è il perchè e in che modo potrei fare per migliorare. L'amigdala è il centro del sistema limbico del cervello, funziona da archivio della memoria emozionale. Asportandola negli animali si è visto che essi perdono ogni impulso a collaborare e non provano più rabbia o paura.

griselda 21-02-2010 18.21.04

Citazione:

Originalmente inviato da Carlotta (Messaggio 80896)
Razionalmente è facile dirlo ma quando mi trovo immersa in questa paura irrazionale poco sono capace di fare, oltre ad impormi di non permettere che i pensieri prendano il sopravvento e riuscirci per tempi brevissimi. Quello che vorrei capire , ammesso sia possibile, è il perchè e in che modo potrei fare per migliorare. L'amigdala è il centro del sistema limbico del cervello, funziona da archivio della memoria emozionale. Asportandola negli animali si è visto che essi perdono ogni impulso a collaborare e non provano più rabbia o paura.

Non so se ti va ad esempio potresti parlarne, raccontare cosa ti spaventa, quali pensieri ti attraversano, prima di tutto magari parlarne può aiutare sempre se ti va.:)

Per quanto riguada l'amigdala teniamocela va anche se ci da tanti problemi. icon_mrgr:

Carlotta 21-02-2010 19.18.07

Grazie Griselda di avermi risposto. Credo che avendo avuto una mamma molto ansiosa questo mi abbia condizionato, ma ora ne vorrei venir fuori, non è possibile che ogni volta che c'è qualche tensione in famiglia io devo star così male.

griselda 21-02-2010 20.19.58

Citazione:

Originalmente inviato da Carlotta (Messaggio 80902)
Grazie Griselda di avermi risposto. Credo che avendo avuto una mamma molto ansiosa questo mi abbia condizionato, ma ora ne vorrei venir fuori, non è possibile che ogni volta che c'è qualche tensione in famiglia io devo star così male.

Beh mica tutti hanno il sangue freddo dei ramarri icon_mrgr: e poi noi donne siamo più soggette a non sopportare certi tipi di tensioni famigliari, in ogni caso esprimere il proprio disagio e osservare da dove arriva e come ci fa comportare è utile sempre, per cui se ti va puoi usare il forum e scriverne.
:)

Carlotta 12-03-2010 18.11.59

Questa notte ho fatto un altro sogno, del quale mi ricordo perchè sono stata svegliata proprio mentre sognavo. Evidentemente io non mi ricordo il giorno dopo i sogni che faccio durante la notte. Allora mi chiedo: come si può fare per ricordarseli? E' possibile?

Ray 12-03-2010 19.12.47

Citazione:

Originalmente inviato da Carlotta (Messaggio 81972)
Questa notte ho fatto un altro sogno, del quale mi ricordo perchè sono stata svegliata proprio mentre sognavo. Evidentemente io non mi ricordo il giorno dopo i sogni che faccio durante la notte. Allora mi chiedo: come si può fare per ricordarseli? E' possibile?

Si è possibile, anche se non facilissimo. Un po' ne stiamo parlando in giro... qui teoricamente si parla del tuo sogno dell'urlo. Comunque prova a mettere un quadernetto e una penna sul comodino e a "programmarti" di annotare i sogni appena sveglia per poi lavorarci su. Forse è sufficiente.

Carlotta 12-03-2010 19.53.27

Il problema è che al mattino anche se cerco per prima cosa di ricordare se ho sognato non mi ricordo nulla. Sta notte è successo pechè sono stata svegliata proprio durante il sogno.

griselda 12-03-2010 20.12.15

Citazione:

Originalmente inviato da Carlotta (Messaggio 81979)
Il problema è che al mattino anche se cerco per prima cosa di ricordare se ho sognato non mi ricordo nulla. Sta notte è successo pechè sono stata svegliata proprio durante il sogno.

Puoi se ti va, provare con questo escamotage, prima di addormentarti, dopo aver fatto quello che fai di solito, tipo mettere la sveglia, dire le preghiere etc, ti rilassi e poi ti dici, dici a te stessa, anche con un po' di trasporto, che è poi è reale visto che lo desideri:" Mi piacerebbe tanto ricordare cosa sogno stanotte!" (usa pure le parole che ti sono più congeniali) Dillo un po' di volte e poi mettiti a dormire.
Lascia sempre come ti ha consigliato Ray il quadernetto e la penna sul comodino o anche sotto al cuscino, e quando ti svegli fai meno gesti possibili cerca solo la concentrazione sul sogno altrimenti se ne va.
In bocca al lupo
Le cose cambieranno.

Carlotta 12-03-2010 20.24.04

Da sta sera provo a fare così, poi vi saprò dire.

Ray 20-03-2010 15.56.37

Citazione:

Originalmente inviato da Carlotta (Messaggio 80886)
[FONT='Arial','sans-serif']L’altra notte ho avuto un incubo. Verso mattina mi sono svegliata sentendo nelle orecchie un urlo disumano, che mi ha riportato all’immagine dell’urlo di Munch, mi sembra di essermi coperta le orecchie per non sentirlo. Di un eventuale sogno precedente non ricordo assolutamente nulla il che mi sembra strano perché mi sono svegliata all’istante e almeno qualche flash precedente dovrei ricordare. Ora vorrei capire se possibile il perché di tale incubo ma soprattutto poi ho passato una giornata tremenda pensando che il sogno potesse essere una premonizione di qualcosa di brutto che poteva succedere o era successo. Purtroppo osservandomi ho notato che quando ho qualche brutta notizia mi parte la migdala per la tangente e vado a pensare sempre alle cose più brutte che potrebbero succedere, che poi puntualmente non si verificano però io intanto sono stata in ansia inutilmente. Come posso cercare di cambiare su questo aspetto?[/font]

Beh, forse potresti calare il livello d'ansia riducendo la tendenza a giudicare le cose dal punto di vista, che necessariamente è piuttosto limitato, delle preferenze momentanee dell'io... il quale, ad esempio, tende a stabilire se il messaggio del sogno sia favorevole o sfavorevole a lui stesso, senza veramente cercare di capire il messaggio.

Svegliarsi urlando da un sogno angoscioso non è una cosa negativa, o perlomeno non lo è nel modo e nella misura in cui si può essere portati a pensare a prima vista.
Infatti il risveglio rappresenta la soluzione del sogno.

Come dire che il sogno, anche se non ne conosci i contenuti specifici, mostra una situazione angosciante, in cui le cose vanno piuttosto male. Si può facilmente pensare, ad esempio, ad un periodo piuttosto difficile.
Dal quale però, lo dice l'inconscio, si può uscire "svegliandosi", ossia tornando alla realtà, quando il livello di sofferenza è/sarà divenuto tale da non poter più mantenere lo stato di "sonno" (della coscienza).

Quindi l'inconscio, a mio avviso, mostra un processo che si concluderà con un "risveglio" quando la pressione sarà al punto di non poterlo impedire. E' chiaro però che, se questo messaggio è stato lanciato, si può fare qualcosa senza aspettare che il processo giunga al suo naturale termine. Si tratterebbe porprio di cercare di accelerare questo "risveglio", questo ritorno alla realtà, questa presa di coscienza, in modo da ridurre la misura della pressione necessaria al "risveglio".


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