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Uno 25-08-2008 12.14.29

Cene Galeotte
 
Era un pò che avevo appreso la notizia, però è passata sempre in secondo piano ripetto ad altri argomenti di cui volevo parlare, adesso gli voglio dedicare 2 minuti.
E' un'altra iniziativa per il recupero effettivo ed umano dei carcerati che mi trova molto favorevole. In sostanza in alcune strutture carcerarie organizzano dei corsi a cui seguono delle cene pubbliche (con la sovraintendenza di uno chef professionista) il cui ricavato va pure in beneficenza.
Ho visto il servizio al tg, basta avere un pò di sensibilità per accorgersi degli occhi limpidi di questi uomini che possono e devono (dovrebbero) essere recuperati, non stiamo parlando dell'assassino incallito (dove con callo intendo che è dura da togliere) ma di persone che le circostanze della vita hanno portato a sbagliare, magari nascendo in situazioni di disagio e degrado sociale.
Sono anche molto soddisfatto del modo con cui si organizzano queste cose (che stanno diventando esempio e caso di studio in tutta Europa) ben diverse dalla situazione che leggevo si stava (sta?) verificando negli Usa. In quel paese tanto civile per certi aspetti è stato messo un meccanismo di ulteriore sfruttamento, i detenuti vengono mandati a lavorare in fabbriche, dove producono con minima retribuzione (e questo può anche essere giusto visto che sono detenuti) La cosa innesca un perverso meccanismo, quando i detenuti terminano il periodo di pena ed escono, anche se sono ravveduti non trovano un lavoro onesto perchè all fabbriche comunque conviene tenere operai detenuti che costano meno... quindi questi ravveduti sono costretti a delinquere, tornare in carcere e poi lavorare ancora in queste fabbriche sottopagati.
In questo bellissimo esperimento italiano invece i proventi sono usati in beneficenza ed il prezzo della cena è nella norma (35 euro, per una cena e servizio di ottimo livello) paragonata a pari situazioni. Quindi nessun privato imprenditore può tentare di sfruttare il meccanismo e allo stesso tempo il detenuto deve impegnarsi non per un guadagno immediato ma per acquisire una professionalità che gli permetterà di cambiare vita una volta uscito, tant'è che già alcuni sono brillantemente impiegati nel settore della ristorazione in diversi paesi europei.

Quindi per concludere, un applauso all'iniziativa che spero si espanda e magari permetta di recuperare settori di artigianato che stanno scomparendo, immagino per esempio qualche vecchio maestro artigiano che in pensione dedica qualche anno a tramandare l'amore per la sua arte a persone che fuori dalla frenesia moderna possano innamorarsene.

Astral 25-08-2008 12.56.38

Sono iniziative belle queste, ed in questo caso sono i detenuti, ma ne abbiamo viste anche altre per esempio.
A Roma c'era un ristorante gestito totalmente da ragazzi down, dove si spendeva poco, si mangiava bene, e si dava l'opportunità di far lavorare anche loro.
In un mondo del lavoro dove persino parametri comuni come il sesso o l'età diventano una discriminante, queste iniziative dovrebbero avvenire più spesso.

Questo topic si collega bene a quello sul pregiudizio, e quale migliore modo dissipare tale visioni con il contatto diretto?

:C:

RedWitch 25-08-2008 21.23.59

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 57875)
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Quindi per concludere, un applauso all'iniziativa che spero si espanda e magari permetta di recuperare settori di artigianato che stanno scomparendo, immagino per esempio qualche vecchio maestro artigiano che in pensione dedica qualche anno a tramandare l'amore per la sua arte a persone che fuori dalla frenesia moderna possano innamorarsene.

Che bello sarebbe se in questo modo si potessero "salvare" quei mestieri che non ci sono quasi più, ai maestri in pensione permetterebbe di trasmettere la loro arte senza lasciare che vada persa alla loro morte... e a queste persone si darebbe una possibilità concreta di recupero oltre che garantirgli la possibilità di lavorare una volta usciti del carcere e pagato la pena..

Ho visto anche io un servizio che parlava di questo argomento qualche settimana fa, e la cosa che mi aveva colpita di queste persone che venivano intervistate era il modo entusiasta con cui descrivevano le loro "opere" culinarie, si sentiva la dedizione che mettono in questo lavoro. Non sapevo invece dello sfruttamento del lavoro che operano in Usa , che per certi versi mi ha ricordato il precariato che esiste qui da noi a livello lavorativo, ma questo fenomeno americano è molto peggio..

Sole 25-08-2008 21.32.04

Avevo visto anche io il servizio giorni fa ma avevo capito che fosse per il recupero di tossicodipendenti e no detenuti. Poco male fa lo stesso. Avevo notato le facce allegre dei lavoratori che invece che buttare tempo ed indurirsi dietro le sbarre lo trascorrono in maniera costruttuva. Io ero per i lavori forzati un tempo e questo mi pare un buon modo di interpretarli.

Kael 25-08-2008 23.54.51

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 57875)
Quindi per concludere, un applauso all'iniziativa che spero si espanda e magari permetta di recuperare settori di artigianato che stanno scomparendo, immagino per esempio qualche vecchio maestro artigiano che in pensione dedica qualche anno a tramandare l'amore per la sua arte a persone che fuori dalla frenesia moderna possano innamorarsene.

All'interno delle carceri so che i lavori interni c'erano già da parecchio (chi si occupava della lavanderia, chi era di corvè, chi guadagnava qualcosina distribuendo la spesa fra i vari detenuti, etc..) ma era appunto un sistema chiuso, di tipo comunitario, dove appunto mancava l'integrazione con l'esterno, con la società... così che quando un detenuto usciva era punto a capo.

Questo sistema di aprire le porte, di "uscire" nel mondo (seppur ancora dentro) mi ricorda tanto quanto è avvenuto nei manicomi con la legge Basaglia per i malati psichiatrici. La cosa infatti ha una doppia valenza, oltre ad essere indiscutibilmente utile per i detenuti, serve anche a sensibilizzare la gente, ad uscire dai luoghi comuni per cui chi è stato in galera una volta sarà per sempre pericoloso e inaffidabile... (e a dirla tutta, forse la seconda è perfino più importante)

Applaudo anch'io l'iniziativa, sperando possa portare frutti e lo ritengo un modo intelligente per "attivare" risorse umane che da un lato è un peccato lasciar spegnere, e dall'altro potrebbero essere utili a tutti.

jezebelius 26-08-2008 20.22.38

Anche io saluto l'iniziativa con entusiasmo.
Aggiungo qualcosa a quel che avete detto.
In effetti numerosi son gli esperimenti nelle case di reclusione, se non erro gia ne abbiamo accennato qualche volta.
Mi riferisco alle iniziative del carcere di Milano ( non ricordo se Opera o San Vittore ) in cui è presente un call center di una nota ( e principale ) compagnia dei telefoni Italiana oppure al Carcere di Latina in cui, pur lavorando in " comune", alcuni detenuti producono un vino ormai esportato e famoso in gran parte d'Europa; coi proventi si paga il " soggiorno" nel carcere mentre altra parte viene destinata al detenuto stesso il quale " mette da parte", in questo caso, non solo l'arte ma anche qualche soldo che non guasta mai!

Credo che si potrebbe, allora, non solo approfittare dei detenuti o almeno di quella parte che ha voglia di " tornare " nella società ma che li si possa indirizzare verso programmi studiati e messi a a punto per questo tipo di recupero.
Dunque il carcere come " effettivo" mezzo di reinserimento sociale e collettivo.

Allora guardando la cosa da altro punto, si potrebbe prendere d'esempio quel che avviene in America e, come di solito accade, copiarlo/riprodurlo in Italia ma sotto una parvenza anche sostanziale di utilità.
Pertanto, prevedere programmi di inserimento per detenuti in fabbrica con " dovere " dell'azienda di assumere il prestatore in maniera obbligatoria, prevedendo sgravi maggiori per chi assume; magari per periodi superiori a quelli normalmente previsti o altri tipi di agevolazioni. Ne verrebbe fuori anche un maggiore impulso per l'economia, soprattutto per quei settori che sono in calo e che hanno bisogno, come dire, di una mano!

griselda 26-08-2008 20.30.56

La trovo davvero una bella iniziativa, anche come costruita: la passione che può nascere o si può scoprire attraverso un corso. che può far capire che è solo mancata l'occasione per essere diversi, la realizzazione di ciò che si è imparato mettendosi alla prova, e poi il clou del clou la prova finale della cena con la gente persone importanti che esprimono ammirazione anche per il lavoro di queste persone una bella botta di entusiasmo e di spinta a continuare e il profitto in beneficenza che insegna anche a donare, a non cercare un tornaconto per se, ma a fare per la passione di fare.
Magari sono una sognatrice ma direi che mi piace molto ed andrebbe allargato non tutti sono incalliti spesso sono state le cicostanze a non creare l'opportunità, il buon insegnamento che fa nascere dentro di se quella scintilla che se non è persa può accendere un fuoco.
abbraccio:

Era 26-08-2008 21.35.56

altro campo ma sempre di carcerati si tratta...non ricordo se il carcere sia quello milanese o romano...ma anche in questo caso un lungimirante direttore ha promosso un' iniziativa "musicale" tra i detenuti...la cosa carina è che ad aiutare...sostenere..e incoraggiare i ragazzi...sono stati cantanti ed artisti affermati...e pare...senza ricevere compenso ( e vorrei vedere!) anche perchè secondo me...questa iniziativa recupererà senza meno qualche detenuto...di certo sarà una bella esperienza istruttiva per molti artisti...

sono daccordissimo su questa premiazione...così come mi piace l' esproprio e la cessione a carceri...comunità e associazioni benefiche...dei beni sequestrati alle varie mafie ntranghete ecc ecc. (fuori tema? vabbeh dai sempre di recupero si tratta) :@@


:C:


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