Ermopoli

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Faltea 12-08-2011 18.03.06

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 102659)
Tu che te ne faresti?

L'ho già usato il metodo girati la domanda a te stessaabbraccio: .. ma non ne è uscito nullapiango.gif pr ora.

In questi casi attendo lo spunto, la scintilla che di solito mi fa ripartire. Questa volta è un po' diverso, diciamo che è un po' più profondo. Mi ha dato una consapevolezza scomoda, difficile da digerire..

Mi ha fatto riflettere il discorso che hai espresso del Cristo, forse dovrei guardare tutto su più larga scala, come un elisse... come se ora fossimo al punto più lontano dal centro ma stessimo facendo il giro per riavvicinarci..

Mi ronza sempre in testa il pensiero: ma a che è servito? a parte a me stessa, ovviamente.

Faltea 12-08-2011 18.14.37

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 102660)
Resta il fatto che, secondo me, l'evoluzione continua ad essere un discorso del singolo e non della massa, il fato che io progredisca non vuol dire che lo faranno anche le persone che mi stanno vicine, com ed'altra parte è su altre cose, non è che i figli di grandi scrittori o musicisti o calciatori poi debbano diventare per forza dei grandi in quell'ambito visto che avevano genitori di un certo tipo.

Ne abbiamo parlato spesso in forum, cambia te stesso e cambi il mondo.
La tua evoluzione dovrebbe coinvolgere anche chi ti sta attorno in quanto tu ti relazioni a loro in maniera diversa. Così dovrebbe essere. La tua stessa energia, quella che dovresti emanare, che tutti dovremmo emanare, si modifica secondo la tua evoluzione.
Superando i conflitti interiori il tuo stato d'animo è più sereno e dovresti condividere esotericamente questa serenità con chiunque ti circondi. (A livello sottile)
Ma allora una persona spiritualmente evoluta a livello sottile dovrebbe ... Bah.. smetto altrimenti ricomincio la tiritera.

Sole 13-08-2011 16.58.03

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 102666)
L'ho già usato il metodo girati la domanda a te stessaabbraccio: .. ma non ne è uscito nullapiango.gif pr ora.
Quando cucini una torta (cosa) la prima cosa da sapere sono gli ingredienti (composizione del cosa), poi le dosi (quanto), poi dovrai capire come metterli insieme, unirli (come) per ottenere un composto unico e ancora poi mangiarla e digirirla. Sei sai dove sei con quello che hai, sai cosa dove fare dopo.
Quote:



Mi ha fatto riflettere il discorso che hai espresso del Cristo, forse dovrei guardare tutto su più larga scala, come un elisse... come se ora fossimo al punto più lontano dal centro ma stessimo facendo il giro per riavvicinarci..
Qualcosa del genere viene descritta nell'astronomia/astrologia Orientale, Indiana. Una specie di spirale che ruota intorno ad un centro che a sua volta ruota intorno ad un Sole. Ma che essendo una ellisse si allontana e avvicina continuamente dal Sole centrale. Così quando siamo lontani l'uomo subisce molto di più gli influssi materici e quando siamo vicini al Sole centrale, abbiamo spinte maggiori verso la Luce. Ma la forza che imprime l'uomo per arrivare alla Verità è minore e siamo destinati a decadere di nuovo per poter tornare alla Luce.. e via così. Ma ciò che impara l'uomo in quei momenti di vicinanza rimane. Infatti uno dei Maestri che parlano di questa situazione chiama ad esempio le ere con le scoperte: l'era dell'elettricità e ora che andiamo verso l'era del magnetismo. Che poi altro non sono che le scoperte di come funziona l'Universo. Per cui qualcosa resta per tutti, ma non tutti lo possono capire, lo usano, ma non sanno come.. funziona. Lo dicevi anche tu più sopra mi pare.
Quote:


Mi ronza sempre in testa il pensiero: ma a che è servito? a parte a me stessa, ovviamente.
Mettiamola così, se tu sei in una scuola a numero chiuso e continui ad occupare lo stesso livello/posto perchè non procedi di un passo non permetterai mai a nessun altro di entrare nella scuola perchè non gli lascerai il tuo posto. **** Ma questa deve essere solo una conseguenza, lavorare pensando di far questo vuol dire lo stesso non muoversi.
E poi se è vero che il Maestro arriva quando l'allievo è pronto... è anche vero che l'allievo arriva quando il maestro è pronto. Se intorno a noi non vediamo gente pronta a seguirci c'è l'altissima probabilità che non siamo pronti a farci seguire e/o ad influenzare chi abbiamo accanto, che abbiamo ancora molto bisogno di imparare... meglio tacere la mente e accettare di essere ancora studenti nel silenzio.

**** aggiunta

Sole 13-08-2011 17.01.34

Non mi ricordo più in che numero di post ma Astral parlava giustamente che lui cambiando atteggiamento in talune circostanza aveva notato come anche gli altri subissero...un cambiamento in conseguenza del suo, ho usato la parola "subire" proprio perchè non lo hanno scelto. E' vero che accade anche un cambiamento negli altri, ma è un effetto del tutto meccanico dell'uomo. L'unico ad aver fatto un lavoro in quel caso è Astral mentre gli altri intorno a lui hanno reagito ad influenze esterne in maniera meccanica. Hanno reagito ad una azione/causa in conseguenza di fattori istintivi, meccanici e non coscienti. Per cui non si tratta di influenzare direttamente la coscienza altrui con il nostro lavoro di cambiamento, ma di farli reagire a stimoli. Per gli altri quindi non è evoluzione o cresicta, ma solo sbalordimento alla meglio.

Astral 13-08-2011 17.41.38

Mi domando cosa succede se questi meccanismi li attuano invece due persone recirprocamente che cercano di cambiare se stessi, cambiando il mondo.
Personalmente ho notato che prima quando sentivo di essere antipatico qualcuno, a mia volta io contraccambiavo, adesso quando me ne accorgo, risolvo questa cosa con neutralità o addirittura con l'effetto opposto (esempio simpatia), alla fine sembra che l'altro non abbia più agganci.

Si a questa cosa io ci credo molto ( e non solo credere, ma posso aver dire di averla provata) succede anche con gli eventi, e troppo spesso mi sono chiesto quante energie sprecate cercando di combattere i demoni esterni, quando dentro di noi, è un vero campo di battaglia!

Faltea 14-08-2011 21.56.24

Qui si sta facendo confusione.
Non cerco proselitismo, il mio aiuto l'ho dato più volte, sono stata allieva, sono stata maestra.
Ora però non sono altro che un essere dubbioso se quello che ho imparato fin'ora (io, ma con me tutti voi) possa essere utile (a livello sottile) ad un'evoluzione generale.
Non sul singolo individuo.

griselda 14-08-2011 22.24.46

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 102699)
Qui si sta facendo confusione.
Non cerco proselitismo, il mio aiuto l'ho dato più volte, sono stata allieva, sono stata maestra.
Ora però non sono altro che un essere dubbioso se quello che ho imparato fin'ora (io, ma con me tutti voi) possa essere utile (a livello sottile) ad un'evoluzione generale.
Non sul singolo individuo.

Beh una Aforisma di Gandhi recita più o meno così: Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.

Quindi parte dal singolo per specchiarsi o espandersi in chi ti sta vicino credo.
Io penso che ci sono tanti "movimenti" sottili che ci influenzano mentre dormiamo e quindi per me sì.

Ma se intendi un evoluzione generale ovvero che comprende tutti gli abitanti di questo mondo, credo che un numero molto elevato di persone dovrebbe evolvere in modo che l'Essenza di queste persone si espanda come un profumo talmente coinvolgente che in effetti possa trascinare tutti.

Ma in questo modo scomparirebbe il mondo così inteso almeno credo. E alla base sì ci sono gli insegnamenti che stiamo imparando

Sole 15-08-2011 00.24.54

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 102699)
Qui si sta facendo confusione.
Non cerco proselitismo, il mio aiuto l'ho dato più volte, sono stata allieva, sono stata maestra.
Era solo una riflessione generale.
Quote:

Ora però non sono altro che un essere dubbioso se quello che ho imparato fin'ora (io, ma con me tutti voi) possa essere utile (a livello sottile) ad un'evoluzione generale.
Non sul singolo individuo.
Su questo punto, per come la vedo ho risposto diverse volte :H

Astral 15-08-2011 00.35.54

Penso che in alchimia, ma anche in altre tradizioni spirituali, il santo, l'alchimista, lo stregone, il mistico è quello che irradia l'energia del cambiamento intorno all'ambiente e gli altri si risvegliano o nel peggiore dei casi vengono attratti.

Questo mi fa riflettere quanto l'esempio, più che le parole possano essere profique. Ovviamente prima dobbiamo fare un grande lavoro su noi stessi, è già difficile controllare il nostro mondo, spesso infatti non siamo riusciti nemmanco a controllare una città dentro di noi.

Sole 15-08-2011 00.40.25

Proprio in questi giorni finivo una lettura che c'entra con questo thread e che mi ha portato a delle riflessioni. C'entra con l'evoluzione dell'uomo e la quasi necessità di perdere e ritrovare continuamente certe cose.
Per me suona bene il discorso, ditemi che ne pensate.
L'uomo nel corso del suo progredire si è trovato in diverse epoche a dover sviluppare certe parti di se. Arrivando ad eccedere in queste e a dover toccare i poli di ogni aspetto. L'illuminismo, ad esempio, ha cominciato il ciclo della logica, dell'intellettualizzazione che oggi spesso vediamo all'estremo nella scienza che vede solo i fatti e poco il senso generale. Per poter sviluppare qualcosa interamente va esplorata a 360 gradi, comprese le estremità, gli eccessi. L'uomo in epoche diverse sviluppa diverse parti di se, fino un giorno magari a trovarsi a unire il tutto, in chissà che epoca.

Astral 15-08-2011 10.40.36

Penso che uno sviluppo di una parte sia conseguenza di un'altra parte. Studiando un po' storia dell'arte e dell'immagine posso dirti che è partito da un codice (dall'era primitiva) e quel codice se l'è portato sempre dietro, ma è sempre mutato per convenzione. Ad esempio il tanto temuto medioevo non è stato solo un periodo buio, ma si è scoperto l'artigianato, e l'uomo non veniva visto più come una massa, ma come individuo. L'illuminismo è la conseguenza di dover passare alla ragione, ma poi l'eccesso l'ha fatto scadere nel romanticismo, dove si dovevano riscoprire le passioni. L'era industriale indica però che si ritorna alla ragione e si riperdono certi valori dell'individuo e sociale.

A me sembra che queste parti di se, le riscopra sempre ma ad un livello che potrebbe essere superiore a quello precedente, oggi per esempio potremmo averle scoperte tutte, ma sono tutte parti non unite.

Faltea 16-08-2011 21.10.38

.. effettivamente queste parti di evoluzione unendosi potrebbero portare ad uno stadio sucessivo..
Ieri mentre guardavo un film leggerino (x-men) mi sono trovata a riflettere sulla reale mutazione che abbiamo avuto. Come un lampo mi sono ricordata di quando sono andata al mueso della guerra, le foto...
Il più bello di allora è il più brutto di oggi. Fisicamente ed esteticamente siamo meno imperfetti, ma anche interiormente siamo avanzati perché quello che non ho visto erano le potenzialità.
Forse non sarà chiaro, ma il bambino oggi nasce più evoluto, in quanto apprende più velocemente e le potenzialità che ha sono maggiori.
Insomma, non gli abbiamo dato la conoscenza ma i mezzi per apprenderla più velocemente di noi..
Io sono nata con un vano di carico di un metro quadrato, i bimbi di oggi dispongono di un vano 10 volte più grande con tanto di connessione veloce!!
Non so se si è capito..piango.gif

nikelise 17-08-2011 10.14.29

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 102667)
Ne abbiamo parlato spesso in forum, cambia te stesso e cambi il mondo.
La tua evoluzione dovrebbe coinvolgere anche chi ti sta attorno in quanto tu ti relazioni a loro in maniera diversa. Così dovrebbe essere. La tua stessa energia, quella che dovresti emanare, che tutti dovremmo emanare, si modifica secondo la tua evoluzione.
Superando i conflitti interiori il tuo stato d'animo è più sereno e dovresti condividere esotericamente questa serenità con chiunque ti circondi. (A livello sottile)
Ma allora una persona spiritualmente evoluta a livello sottile dovrebbe ... Bah.. smetto altrimenti ricomincio la tiritera.

Dovrebbe , sarebbe bello ma non e' cosi' purtroppo.
L'evoluzione e' sempre e solo individuale ed una delle sue conseguenze immediate gia' da quando appena appena si inizia un percorso e' l'isolamento , la distanza che si deve mettere tra noi e gli altri sia come massa sia come individui .
Il motivo e' che qualsiasi strada che sia comune ad altri , non e' la Tua , e' collettiva frutto di una convenzione , di una generalizzazione e quindi lontana da quello che veramente ti serve , che serve solo a Te .
Prova ne sia che persino il rapporto allievo / Maestro ad un certo punto deve interrompersi per consentire all'allievo di trovare la sua unica , originale , via .

Ray 17-08-2011 16.24.20

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 102703)
Proprio in questi giorni finivo una lettura che c'entra con questo thread e che mi ha portato a delle riflessioni. C'entra con l'evoluzione dell'uomo e la quasi necessità di perdere e ritrovare continuamente certe cose.
Per me suona bene il discorso, ditemi che ne pensate.
L'uomo nel corso del suo progredire si è trovato in diverse epoche a dover sviluppare certe parti di se. Arrivando ad eccedere in queste e a dover toccare i poli di ogni aspetto. L'illuminismo, ad esempio, ha cominciato il ciclo della logica, dell'intellettualizzazione che oggi spesso vediamo all'estremo nella scienza che vede solo i fatti e poco il senso generale. Per poter sviluppare qualcosa interamente va esplorata a 360 gradi, comprese le estremità, gli eccessi. L'uomo in epoche diverse sviluppa diverse parti di se, fino un giorno magari a trovarsi a unire il tutto, in chissà che epoca.

Questo è appunto sviluppo (lo chiami anche tu così) come dicevo un po' di post fa. Per come la vedo io avviene in maniera indipendente dall'evoluzione, ossia che essa avvenga o meno. Tuttavia è importante perchè qualunque punto dello sviluppo orizzontale può essere utilizzato
per piazzarci una scala.

nikelise 20-08-2011 17.49.30

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102716)
Dovrebbe , sarebbe bello ma non e' cosi' purtroppo.
L'evoluzione e' sempre e solo individuale ed una delle sue conseguenze immediate gia' da quando appena appena si inizia un percorso e' l'isolamento , la distanza che si deve mettere tra noi e gli altri sia come massa sia come individui .
Il motivo e' che qualsiasi strada che sia comune ad altri , non e' la Tua , e' collettiva frutto di una convenzione , di una generalizzazione e quindi lontana da quello che veramente ti serve , che serve solo a Te .
Prova ne sia che persino il rapporto allievo / Maestro ad un certo punto deve interrompersi per consentire all'allievo di trovare la sua unica , originale , via .

Atra questione a mio parere molto importante e' chiarirsi cosa si intende per evoluzione .
Se la si intende volgarmente come un cambiare cioe' diventare qualcosa di diverso da quello che in potenza si e' , si rischia di sognare piacevolmente stati dell'essere , spesso evocati da altri o letti che non si raggiungeranno mai . Da qui le molte delusioni che di continuo le difficolta' quotidiane ci creano e quel senso di immobilita' e sconfitta a tutti noi noto e da tutti noi provato .
In realta' gia' l'etimologia di evolvere e di evoluzione non intende altro che un far scorrere fuori ( e, ex ) qualcosa , uno scoprire di noi cio' che e' coperto da un velo .
Dunque noi possiamo realizzare al massimo quello che per costituzione ereditaria ( cioe' quello che i nostri avi hanno migliorato di se' e ci hanno trasmesso ) e per capacita' personali e' gia' scritto nel solco della nostra vita .
Da qui una semplice considerazione .
Alla domanda che ci poniamo sul che fare per evolvere cioe' scoprire al massimo grado l'originalita' del proprio essere io risponderei che da principio non si dovra' tanto fare qualcosa di nuovo quanto togliere quello che impedisce che si manifesti quello che gia' c'e' in noi ed e' impedito che emerga .
Questa considerazione ha un doppio valore da una parte quello scontato dell'eliminare quello che non va (scontato ma non troppo perche' il solo togliere e non far altro e' piu' semplice che pensare di creare qualcosa che non c'e' ) ma dall'altro quello meno scontato di accettare ed amare proprio quelle peculiarita' della nostra personalita' che impediscono la nostra piena realizzazione perche' e' da loro che deriva l'originalita' del nostro essere ed e' da loro che parte il carattere della nostra unicita' .
La nostra ombra alla fine e' l' ineliminabile faccia contraria della nostra personalita' in potenza illuminata e contribuisce a formare la coppia di contrari che da' energia al nostro essere e la cui sintesi e' la nostra personalita' pienamente realizzata .

A me pare che se si riflette su queste semplici considerazioni tutto il ''lavoro spirituale '' di evoluzione di cui si e' piu' volte parlato banalmente dovrebbe essere piu' semplice e chiaro .
Amare le proprie coppie di contrari ( Eraclito docet )per arrivare alla loro sintesi e' , significa , amare se' stessi come Cristo insegno' : orgoglio e amor proprio , ostinazione e tenacia , morbosita' e passione e cosi' via all'infinito sono solo esempi di duplici aspetti contrari e compresenti in noi da cui trarre una sintesi benefica .
A noi spetta scegliere quale delle due faccie dello stesso fenomeno far prevalere .
Il bello e' che ciascuno ha le sue coppie di contrari colorate volta per volta nel proprio originalissimo modo che ne fanno una persona ed una personalita' unica .

Faltea 22-08-2011 12.43.31

Condivido in pieno quello che scrivi Nike, ma quello che vorrei sapere è come la vedi tu questa tua evoluzione in rapporto agli altri (ai nuovi nati).
Pensi che i tuoi progressi serviranno ad altri? Sono serviti a chi ti sta vicino? E fino a che punto?

Domanda che allargo a tutti, ovviamenteabbraccio:

Astral 22-08-2011 13.50.08

Sicuramente una persona che veramente compie un cammino spirituale, è vista dagli altri, e l'esempio e la coerenza del comportamento è forse una delle cose che si nota. Ovviamente non mi riferisco a chi fa proseliti o parla del percorso per atteggiarsi o per usarlo come materia di conversazione sociale.

Non solo ai nuovi nati Faltea, chi è più evoluto insegna anche a chi è più grande anagraficamente.

nikelise 23-08-2011 10.45.58

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 102763)
Pensi che i tuoi progressi serviranno ad altri? Sono serviti a chi ti sta vicino? E fino a che punto?

I miei progressi , ammesso che ci siano , come quelli di tutti senz'altro giovano agli altri anche se indirettamente .
Voglio dire che non e' questo lo scopo per il quale cerco di imparare qualcosa che sveli a me stesso quello che realmente sono .
Tuttavia il mio comportamento di certo influenza negativamente o positivamente chi mi sta vicino e a cascata anche chi mi e' lontano secondo un piano che non possiamo conoscere e che determina i destini di tutti noi .
Piano che non ci e' dato conoscere ma che si puo' a volte intuire se ci lasciamo andare a quel lasciare accadere e lo si prova ad osservare .
Questo discorso e' anche legato alla qualita' di chi ci sta vicino : anche quella accade secondo un piano che rallenta o velocizza l'evoluzione , lo svelamento di ciascuno di noi .
Per questo gli altri con i quali interagiamo non sono solo e non sempre uno stimolo ma anche un freno .
Ed e' per questo che dovrebbe esserci una tendenza di chi vuole essere se stesso all'isolamento : per un certo verso gli altri , anche i migliori , se aiutano da un certo punto in poi possono frenare .
Tutti infatti spingono esclusivamente o verso percorsi personali che come tali non si possono adattare agli altri o verso teorie convenzionali filosofiche ecc. che vanno comunque adattate alle personali esigenze e all'originalita' del proprio essere sicche' non possono essere sufficenti al proprio svelamento .
Curioso e' pero' che comunque inconsapevolmente l'effetto benefico o malefico che ciascuno di noi puo' avere sugli altri c'e' , non solo c'e' ma viene anche , sempre , inconsapevolmente avvertito .
Ecco , l'aiuto di qualcuno potrebbe in massima parte consistere nel rendere cosciente da inconsapevole questa influenza e le leggi che l'hanno consentita per permettere all'altro autonomamente di dirigere , convogliare nella gusta direzione , gli sforzi .

Ho trovato una bella sintesi di questo svelarsi a se stessi che e' l'evoluzione , perche' e' un esempio di conciliazione di contrari con cui abbiamo sempre a che fare : l'adattamento al mondo e la liberta' :

si tratta di adattarsi al mondo secondo le leggi della necessita' nel miglior modo possibile ma nella maggiore liberta' possibile cioe' secondo la legge che ci governa , la nostra vocazione .
La nostra vocazione e' quello che in definitiva si deve cercare e che si deve coraggiosamente seguire ad ogni costo .

Faltea 23-08-2011 12.58.20

Tu credi Astral? Io con chi è più vecchio (sarà perché ha le sue convinzioni maggiormente radicate) non riesco a trarre un ragno dal buco. O ha già intrapreso un percorso di un certo tipo ed allora possiamo avere opinioni diverse ma c'è comunque uno scambio o trovo un muro.

Non capisco Nike perché dici "ammesso che ci siano".

Comunque l'idea iniziale del post è rimasta invariata, noi lavoriamo solo per noi.. chi viene dopo deve ripartire da zero. Ciucciarsi le magagne infantili, i patemi adolescenziali e sperare di sopravvivere a questo per poi prendere la sua strada che lo porterà alla sua personale evoluzione spirituale. Vabbé...

Astral 23-08-2011 13.58.20

Rispondo a Nike: si sono daccordo, sebbene è anche importante vedere a mio avviso quanto gli altri influiscano negativamente su di noi ancora.

Faltea: beh parlo dal mio punto di vista che essendo piuttosto giovane traggo insegnamento anche da chi è più grande di me, certo magari in età avanzata è difficile scontrarsi con mentalità antiche. Quello che voglio dire è può capitare di imparare anche da chi è più giovane, sebbene anche questa opportunità non è facile da trovare.

L'isolamento a volte è necessario, un po' perchè cambiamo e non siamo più gli stessi, ci accorgiamo magari della superficialità e del vuoto del mondo, però più avanti quando ci si avvicina ad un Amore un po' diverso, piu incondizionato, allora si riesce a stare nel mondo, pur non essendo del mondo.

griselda 23-08-2011 14.09.03

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102777)
I miei progressi , ammesso che ci siano , come quelli di tutti senz'altro giovano agli altri anche se indirettamente .
Voglio dire che non e' questo lo scopo per il quale cerco di imparare qualcosa che sveli a me stesso quello che realmente sono .
Tuttavia il mio comportamento di certo influenza negativamente o positivamente chi mi sta vicino e a cascata anche chi mi e' lontano secondo un piano che non possiamo conoscere e che determina i destini di tutti noi .
Piano che non ci e' dato conoscere ma che si puo' a volte intuire se ci lasciamo andare a quel lasciare accadere e lo si prova ad osservare .
Questo discorso e' anche legato alla qualita' di chi ci sta vicino : anche quella accade secondo un piano che rallenta o velocizza l'evoluzione , lo svelamento di ciascuno di noi .
Per questo gli altri con i quali interagiamo non sono solo e non sempre uno stimolo ma anche un freno .
Ed e' per questo che dovrebbe esserci una tendenza di chi vuole essere se stesso all'isolamento : per un certo verso gli altri , anche i migliori , se aiutano da un certo punto in poi possono frenare .
Tutti infatti spingono esclusivamente o verso percorsi personali che come tali non si possono adattare agli altri o verso teorie convenzionali filosofiche ecc. che vanno comunque adattate alle personali esigenze e all'originalita' del proprio essere sicche' non possono essere sufficenti al proprio svelamento .
Curioso e' pero' che comunque inconsapevolmente l'effetto benefico o malefico che ciascuno di noi puo' avere sugli altri c'e' , non solo c'e' ma viene anche , sempre , inconsapevolmente avvertito .
Ecco , l'aiuto di qualcuno potrebbe in massima parte consistere nel rendere cosciente da inconsapevole questa influenza e le leggi che l'hanno consentita per permettere all'altro autonomamente di dirigere , convogliare nella gusta direzione , gli sforzi .

Ho trovato una bella sintesi di questo svelarsi a se stessi che e' l'evoluzione , perche' e' un esempio di conciliazione di contrari con cui abbiamo sempre a che fare : l'adattamento al mondo e la liberta' :

si tratta di adattarsi al mondo secondo le leggi della necessita' nel miglior modo possibile ma nella maggiore liberta' possibile cioe' secondo la legge che ci governa , la nostra vocazione .
La nostra vocazione e' quello che in definitiva si deve cercare e che si deve coraggiosamente seguire ad ogni costo .

Scusa Nike ma non ho capito se stai parlando del tuo comportamento di quello che fai tu o se dichiari che è "solo" questo che possiamo arrivare a fare: ovvero conoscerci? booh.gif

Ray 23-08-2011 14.36.12

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 102784)

Comunque l'idea iniziale del post è rimasta invariata, noi lavoriamo solo per noi.. chi viene dopo deve ripartire da zero. Ciucciarsi le magagne infantili, i patemi adolescenziali e sperare di sopravvivere a questo per poi prendere la sua strada che lo porterà alla sua personale evoluzione spirituale. Vabbé...

Beh no, se uno ipoteticamente è figlio di due persone sveglie, o sufficientemente avanzate, si becca molte meno magagne di uno che è figlio di due schizzati. Tuttavia, seppur facilitato, deve evolversi per suo proprio sforzo personale, non c'è evoluzione senza sforzo, già acquisita.
In ogni caso stiamo sempre parlando del singolo... se io mi evolvo certamente produrrò un ambiente migliore per chi mi sta intorno, più stretto è il contatto più ne può beneficiare. Ma il collettivo...

Questa cosa dell'ambiente è importante. Chiunque si evolva agisce sull'ambiente... proporzionalmente a quanto evolve e, mi vien da dire, in modo indirettamente proporzionale al quadrato della distanza booh.gif, dove per distanza non intendo necessariamente lo spazio fisico che siamo abituati a considerare ma la distanza vibrazionale (posso essere molto "vicino" per grado dell'essere a qualcuno che vive in Australia e molto lontano dal mio vicino di casa). Cosa vuol dire che agisce sull'ambiente... vuol dire che rende favorevole lo stesso all'evoluzione di chi vi si trova, ma resta una potenzialità che deve essere sfruttata dal singolo, il quale resta, di per se, liberissimo di non sfruttarla.
D'altronde, se io evolvendo facessi evolvere tutti quelli che abitano nel mio condominio (poniamo) dove finirebbe la loro libertà?

Sul fatto che si riparte da zero... nessuno parte da zero, ognuno parte da ciò che eredita. Ereditiamo dai nostri genitori, dai nostri avi, dall'umanità cose diverse e in misure diverse. Ad esempio il fatto di essere nato in quest'epoca e in questo luogo invece che all'età della pietra in piena era glaciale, è un'eredità da cui parto.

Edera 23-08-2011 15.49.06

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102792)
Cosa vuol dire che agisce sull'ambiente... vuol dire che rende favorevole lo stesso all'evoluzione di chi vi si trova, ma resta una potenzialità che deve essere sfruttata dal singolo, il quale resta, di per se, liberissimo di non sfruttarla.
D'altronde, se io evolvendo facessi evolvere tutti quelli che abitano nel mio condominio (poniamo) dove finirebbe la loro libertà?

Immagino questo come un campo di forze, chi è più evoluto di altri emana un campo di segno + e tutti quelli che capitano a tiro, vengono a loro volta stimolati ad evolvere in proporzione a quanto riescono a percepire e al grado di coinvolgimento. Una persona veramente evoluta si avverte anche senza scambio di parole, si può parlare di quanto latte si è comprato al mercato e la sua vicinanza agisce in ogni caso.
Per questo non sempre è semplice riconoscere chi ha davvero questa forza trainante da chi non ce l'ha, soprattutto se si dà molto peso all'aspetto o alle parole, è facile lasciarsi ingannare.
Ho anche l'impressione che non sempre questo campo di forza venga percepito per quello che è, a certe persone la presenza o le parole di una persona evoluta possono dare fastidio, irritare o creare disagi, dipende dalla propria condizione di base. In genere più uno sembra buono e accomodante, meno lo èicon_mrgr: In ogni caso ciò che si è, passa ed è avvertibile sempre, nonostante l'immagine che tentiamo di dare agli altri.

Astral 23-08-2011 16.27.39

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 102794)
Ho anche l'impressione che non sempre questo campo di forza venga percepito per quello che è, a certe persone la presenza o le parole di una persona evoluta possono dare fastidio, irritare o creare disagi, dipende dalla propria condizione di base. In genere più uno sembra buono e accomodante, meno lo èicon_mrgr: In ogni caso ciò che si è, passa ed è avvertibile sempre, nonostante l'immagine che tentiamo di dare agli altri.

Bentornata!8-)

Si immagino, che chi è più evoluto possa dare fastidio, sopratutto a chi non è pronto a scontrarsi con certe energie, anche se poi questi ostacoli possono in qualche modo essere un indice su dove dovrebbe migliorare ancora la persona che in teoria cerca di evolversi.

Indubbiamente lo stile di vita non solo formale, e l'esempio ne sono due prove.

Si parte comunque sempre da un eredità, ma questa eredità può essere perduta o smentita anche, sopratutto perchè durante l'adolescenza, i nostri genitori sono i compagni e gli amici, e qui secondo me avviene un grosso problema. Non di rado purtroppo ci si perde sporcandosi nel mondo (cosa che ci può anche stare) ma poi non si riesce più dal pantano. Cosi bambini che promettono molto, si sporcano nell'adolescenza, e poi sono dei zombie adulti.
E' vero che noi dobbiamo essere interessati soltanto al nostro percorso individuale, ma comprendere i meccanismi perchè certe cose si perdono, è interessante.

nikelise 23-08-2011 16.51.33

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 102788)
Scusa Nike ma non ho capito se stai parlando del tuo comportamento di quello che fai tu o se dichiari che è "solo" questo che possiamo arrivare a fare: ovvero conoscerci? booh.gif

La seconda , temo .

Ma ti pongo una domanda :
l'adattamento al mondo e la nostra liberta' sono due contrari come pare a me ?
Se si qual'e' l'opposto di questi due termini .

Per una migliore comprensione mi rimando al 3d apposito : opposti contrari e complementari .


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