Ermopoli

Ermopoli (https://ermopoli.it/portale/index.php)
-   Esoterismo (https://ermopoli.it/portale/forumdisplay.php?f=21)
-   -   La gravidanza (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=3148)

Sole 30-07-2007 22.28.47

La gravidanza
 
La gravidanza è un momento magico che unisce tre essere viventi. Mamma Papà e Figlio.
Nell'essere umano per nove mesi una donna crescerà una creatura (che sta venendo creata) finchè questo sarà in grado di poter fare il suo primo respiro.
E' da sempre che si sa che la mamma parla con il suo piccolo fintanto che è nella pancia, come se davvero avessero un dialogo. Di fatti sembra sia proprio così. La mamma trasmette tutto di lei: alimentazione, umore, paure, ansie, gioie, risate, pianti e il bambino assorbe, cominciando a formare già li le sue caratteristiche, quelle che resteranno impresse nel suo inconscio e che con enormi sforzi potrà un giorno far riaffiorare.
Così se la mamma ha in se cose non risolte, inconscio non affiorato, momenti bui e rancori repressi, il bambino ne sarà influenzato (non è terrorismo, siamo tutti nati così temo, e ancora faremo nascere così..).
Una gestazione dovrebbe essere una sorta di purificazione continua per la mamma e per il bimbo affinchè possa assorbire, il bambino, solo l'amore che quella condizione può emanare.
Anche il momento della nascita è un momento magico, bellissimo. Oggi si è perso completamente il senso, tanto che si nasce tra le braccia di un estraneo.
Nel parto la mamma collabora con il bimbo. Si uniscono insieme per la nascita. Non è la mamma che spinge e l'ostretica che tira. E' la mamma che asseconda la contrazione senza espellere con violenza e il bambino che si gira, facendo uscire da prima la testa poi roteando su se stesso il braccino e poi l'altro e così via fino a finire quello che sembra un movimento a spirale.
Questa rotazione fa venire in mente, che il bimbo nasce esponendo il suo settimo chakra (l'ultimo) al mondo e uscendo dal primo della madre. Come se finita una scala musicale ne cominciasse una nuova. Rappresentando la ciclicità della vita. Poi roteando come una spirale, fa uscire gli altri sette. Ma se questa rotazione non gli viene consentita (perchè viene tirato), il parto diventa non naturale.
Una certa tradizione vorrebbe (cosa che trovo bellissima) che sia il padre a "raccogliere" il bimbo all'entrata nel mondo. Il primo viso, le prime mani che il bimbo incontra sono quelle del padre, che è al posto dell'ostetrica. gli estranei vengono "eliminati" e restano solo le solide mani del padre e la carezza della madre.
Oggi il neonato viene preso brutalmente da un dottore e poi viene sculacciato.. per poi essere sottoposto al taglio violento del cordone.
Dal cordone noi respiravamo attaccati alla mamma, mangiavano da quel tubo.. così reciso, tagliato di colpo, riceviamo alla nasciata un trauma. L'ossigeno entra di violenza nei polmoni, e piangiamo...
Gli animali invece recidono il cordone con dolcezza, con i denti.. la mamma rosicchia il cordone fino a tagliarlo, e pian piano il cucciolo si abitua alla nuova realtà. E' il primo atto di amore.

Così il parto diventa un rapporto a tre, come dovrebbe essere.. e il bimbo è accolto, non messo nel mondo.

Ci sono casi poi dove il neonato ha difficoltà a nascere, e qui sembra dipenda sempre dalla gravidanza e da una serie di fattori.
Ne possiamo parlare insieme, mi interessa molto capire come mai nasciamo già con condizionamenti atavici, e non parlo di karma, ma parlo del rapporto che si istaura nella pancia della mamma.

Shanti 31-07-2007 01.15.54

Citazione:

Originalmente inviato da Sole
Oggi il neonato viene preso brutalmente da un dottore e poi viene sculacciato.. per poi essere sottoposto al taglio violento del cordone.
Dal cordone noi respiravamo attaccati alla mamma, mangiavano da quel tubo.. così reciso, tagliato di colpo, riceviamo alla nasciata un trauma. L'ossigeno entra di violenza nei polmoni, e piangiamo...

Credo che bene o male la nascita sia sempre un trauma, e che condizioni molto anche la vita futura. Per esempio c'è chi trovandosi ogni volta in una situazione che potrebbe essere di cambiamento avverte un senso di nausea senza trovarne una spiegazione logica: potrebbe essere quello che ha provato al momento della nascita, un momento in cui ancora i pensieri non ci sono, ma si fanno considerazioni su quello che si sta vivendo.
Al primo respiro se non sbaglio si sente un bruciore, e certo piangiamo.
Però i bambini appena nati non vengono più sculacciati grazie al cielo.

griselda 31-07-2007 12.02.17

Come si fa a prevedere cosa succederà al feto come vivrà certe sensazioni che quando ci penso sembrano sconvolgenti per nove mesi cullato in un liquido al caldo...poi ad un tratto tutto cambia l'ambiente diventa quasi ostile qualcosa che muove le acque che si contrae spingendo il feto verso un tunnel con in fondo una luce che non c'era mai stata sente la mamma agitata ( anche la più dolce e calma sottoposta al travaglio si agita a seguito dele contrazioni) la sente il suo sforzo poi tutti i sensi vengono provati all'improvviso: qualcuno lo tocca prima la testa poi il corpo: freddo, luce,aria, asciutto, ma sopratutto rumore beh deve essere un bel trauma in ogni caso anche quando tutto va bene.

OT mai avuto ricordo di padri che prendono in braccio il neonato direi che il padre da quanto viene mostrato da sempre è stato tagliato fuori dall'evento....sarebbe davvero bello poter tornare a quella tradizione, ora qualcosa è cambiato viene coinvolto sia nella gravidanza che nel parto ma non tutti sono "preparati" ad assistere per cui partecipare attivamente potrebbe essere un problema.

turaz 31-07-2007 12.21.01

sul discorso del perchè nasciamo con residui atavici beh che dire dato che metà della "spirale" del DNA la prendi dal padre e metà dalla Madre con tutte le informazioni che si portano dietro in un certo senso ti porti dietro anche i loro "blocchi" oltre al resto.
Vi sembra plausibile la cosa?

Era 31-07-2007 13.17.20

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 36892)
sul discorso del perchè nasciamo con residui atavici beh che dire dato che metà della "spirale" del DNA la prendi dal padre e metà dalla Madre con tutte le informazioni che si portano dietro in un certo senso ti porti dietro anche i loro "blocchi" oltre al resto.
Vi sembra plausibile la cosa?

beh si....e non solo da mamma e papà...
anche dai nonni e dai bisnonni ecc ecc...
quasi come avere la memoria del "mondo"

turaz 31-07-2007 13.33.58

certamente...
così come se li "sblocchi" tuo figlio non se li porterà dietro...

RedWitch 31-07-2007 15.27.45

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 36871)
Ne possiamo parlare insieme, mi interessa molto capire come mai nasciamo già con condizionamenti atavici, e non parlo di karma, ma parlo del rapporto che si istaura nella pancia della mamma.


La nascita di un bimbo è il miracolo della Vita che si ripete da millenni.. pensare che una creaturina si forma e cresce nella pancia di una donna, dopo l'unione dei genitori, è davvero incredibile.. se il bimbo si nutre di tutto ciò che gli passa la mamma fin dai primi istanti, impressioni comprese, credo che al piccolo passino anche i condizionamenti atavici, stati d'animo, e tutto ciò che vive la mamma durante il periodo della gravidanza (e nel momento traumatico del parto) è un po' come un'eredità che il bimbo si dovrà portare dietro durante la sua vita, per 9 mesi vive in simbiosi con la madre, si nutre attraverso di lei e per i primi tempi, dopo il parto è completamente dipendente da lei.. continua a cercare il calore del contatto a cui era abituato.
A me capita di fermarmi a pensare che per un bimbo di pochi giorni, tutto è nuovo, il mondo è una scoperta continua, chissà con che "occhi" guarda alla vita nei primissimi momenti, e giorni della sua vita. E poi crescendo non ricorda nulla di quei momenti, ma tutto lo forma.. mi chiedo se già dai primi tempi anche l'ambiente che lo circonda vada ad influire sulla sua crescita e sulle scelte che dovrà compiere nella vita Per me tutto questo è un mistero davvero grande..

ps. Grazie Sole per questo bel post che hai scritto, leggerlo ha mosso qualcosa di forte in me..

moonA 31-07-2007 19.07.57

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 36908)
mi chiedo se già dai primi tempi anche l'ambiente che lo circonda vada ad influire sulla sua crescita e sulle scelte che dovrà compiere nella vita Per me tutto questo è un mistero davvero grande

Penso proprio che influisca molto...l'imprinting agisce a livello inconscio...ripensando alla mia nascita, per quanto mi è stato raccontato...so di esser stata in incubatrice...non è il massimo in fatto di calore materno...e infatti, come una sorta di rancore inconscio, non sono dipendente dai miei genitori, anzi sto bene e son sempre stata bene da sola, non soffro la solitudine, anzi spesso la ricerco.
Questo argomento un po' mi rattrista, però è bello parlarne...riguardo alla nascita tra le braccia del padre...mi sa che è molto improbabile, molti uomini non reggono alla vista del parto($)

Sole 05-08-2007 17.18.35

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 36882)
Credo che bene o male la nascita sia sempre un trauma, e che condizioni molto anche la vita futura. Per esempio c'è chi trovandosi ogni volta in una situazione che potrebbe essere di cambiamento avverte un senso di nausea senza trovarne una spiegazione logica: potrebbe essere quello che ha provato al momento della nascita, un momento in cui ancora i pensieri non ci sono, ma si fanno considerazioni su quello che si sta vivendo.
Al primo respiro se non sbaglio si sente un bruciore, e certo piangiamo.
Però i bambini appena nati non vengono più sculacciati grazie al cielo.

Infatti le immagini che riceviamo da infanti non sono elaborate da una mente razionale, sono impressioni secche, che si fissano nella mente come immagini fortissime ed indelebili. Poi non avendo avuto modo di elaborarle, da adulti ce le dobbiamo tenere così come sono. Come quando da bambini guardiamo un film dell'orrore e ci spaventa tantissimo, poi lo rivediamo da adulti e ne ridiamo. Risalire a quei momenti è difficilissimo. Io ho provato a chiedere a mia madre, e per alcune cose è stata illuminante per altre devo dire che se da una parte ha reso a me una realtà che vedevo distorta, dall'altra mi ha dato un nuovo terreno da analizzare; se prima credevo e vivevo una realtà ora meno che mai penso che le mie verità siano certissime. Penso che avendo maggiori dati a disposizioni si possano sciogliere dei nodi che prima non sapevamo neppure ci fossero. Ciò sicuramente non vuol dire che sia indispensabile farlo (parlare con la mamma), magari lo è stato per me, per altri ci sono diversi metodi.

Per quanto riguarda il trauma che subiamo alla nascita, io non penso che sia del tutto necessario. Secondo te non potrebbe essere impedito con una maggiore naturalezza? Seguendo il naturale svolgersi degli eventi? E' naturale che dopo 9 mesi di gestazione ci sia un'uscita.. perchè è necessario un trauma? E' questo che non mi convince.
Si, l'ossigeno brucia i polmoni, ma come quando entriamo in acqua gelata dopo un'esposizione al sole, facendolo piano piano abituando il corpo, non si soffre e si trova piacevole alla fin fine l'acqua fresca.
Così se con delicatezza si recidesse il cordone pian pianino il bimbo si abitua.. magari cadrebbe da solo il cordone...

Sole 05-08-2007 17.24.11

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 36892)
sul discorso del perchè nasciamo con residui atavici beh che dire dato che metà della "spirale" del DNA la prendi dal padre e metà dalla Madre con tutte le informazioni che si portano dietro in un certo senso ti porti dietro anche i loro "blocchi" oltre al resto.
Vi sembra plausibile la cosa?

Si mi sembra pausibile, è il Lavoro primo che facciamo per iniziare un percorso.

griselda 05-08-2007 17.25.38

E se invece dovesse proprio andare così come avviene? Mi spiego, una mia parente ha scelto il parto in acqua in una clinica privata, luci soffuse clima temperato dell'ambiente....insomma tutto fatto per creare meno possibilità di traumi....beh morale della favola ci sono stati degli imprevisti a momenti muoiono sia lei che il bambino strabuzza:veloce trasporto in ospedale etc

Sole 05-08-2007 17.30.57

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 37191)
Si mi sembra pausibile, è il Lavoro primo che facciamo per iniziare un percorso.

No mi correggo.. è il lavorone che facciamo. Non siamo (siamo sta per : io non sono) consapevoli di questa cosa. Pensiamo di avere caratteristiche dei nostri genitori e cerchiamo di cambiarle, ma non siamo pienamente consapevoli di come e perchè arrivino fino a noi. Riuscire ad uscire dalle leggi della genetica è faticoso.

Sole 05-08-2007 17.40.17

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 37192)
E se invece dovesse proprio andare così come avviene? Mi spiego, una mia parente ha scelto il parto in acqua in una clinica privata, luci soffuse clima temperato dell'ambiente....insomma tutto fatto per creare meno possibilità di traumi....beh morale della favola ci sono stati degli imprevisti a momenti muoiono sia lei che il bambino strabuzza:veloce trasporto in ospedale etc

Beh, certo la medicina e l'intervento medico devono essere pronti, io non dico che bisogna abbandonare ogni sorta di medicalità, dico che i cesari oggi giorno vengono applicati per avere maggiori posti letto in cliniche private. Vengono fatti perchè così l'azienda sanitaria paga di più. Mi prendo la responsabilità di dirlo perchè lo so per certo. E' una cosa abominevole.
Il parto in acqua in ogni caso non è naturale come intende la discussione. Quello secondo me è solo un passaggio in più ed inutile, che vuole ricreare un ambiente confortevole al bambino, ma se si nasce in aria perchè farlo venir fuori in acqua? Per confonderlo ancora di più? Non so.. non mi convince.
Per natirale io intendo lasciare che madre figlio e padre collaborino insieme affinchè tutto avvenga. Il bambino sa come muoversi, lo fa da solo.

Quello che viene a mancare nella forzatura della natura del parto, è la rotazione, la spirale, il ciclo che si realizza nel passaggio da vita a vita, da generazione a generazione.
Quell'uscita dalla fine verso l'inizio.

Pensando alla nascita di Gesù, in quanti erano?

Sole 05-08-2007 17.56.13

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 36908)
A me capita di fermarmi a pensare che per un bimbo di pochi giorni, tutto è nuovo, il mondo è una scoperta continua, chissà con che "occhi" guarda alla vita nei primissimi momenti, e giorni della sua vita. E poi crescendo non ricorda nulla di quei momenti, ma tutto lo forma.. mi chiedo se già dai primi tempi anche l'ambiente che lo circonda vada ad influire sulla sua crescita e sulle scelte che dovrà compiere nella vita Per me tutto questo è un mistero davvero grande..

ps. Grazie Sole per questo bel post che hai scritto, leggerlo ha mosso qualcosa di forte in me..

E' il nostro mistero. Ci ha riguardati tutti e ci riguarda ancora. Ogni giorno in noi ci sono quelle impressioni forti.


ps abbraccio:

griselda 05-08-2007 18.21.28

Secondo il mio personale parere nascerebbero meno bambini, quelli più forti quelli con madri meno malate se lasciassimo fare alla natura ci sarebbe come c'era in passato una selezione naturale.
Il parto una delle cose più naturali del mondo... ma forse perchè siamo malati dentro non avviene così semplicemente in tutti a volte lo ripeto se non ci fosse un medico a portata di mano il bambino e forse anche la madre diventerebbero a rischio. Anche per delle banalità tipo un velo che divide la parete vaginale in due e di cui nessuno prima si era accorto il cordone ombelicale intorno al collo etc cose che oggi come oggi sono routin per qualsiasi medico ma per una padre ed una madre? Dovrebbero ammettere la loro impotenza ed accettare un evento non evento così voluto dalla "sorte".
Se invece intendi che il padre e la madre dovrebbero essere più operativi allora questo riguarda sicuramente il padre perchè la madre anche se volesse in quel momento è tutta concentarta proprio sull'evento affinchè si realizzi al meglio ma anche qui senza una persona che ti segue e ti aiuta si può rischiare di perdere la testa a causa dei dolori che ti distolgono dal sapere bene ciò che devi fare anche quando li hai studiati nel preparto. Quando spingere come spingere quando fermarsi quando no. Ecco con una preparazione adeguata il padre potrebbe prendere il posto dell'ostetrica. Ma non tutti riescono a sostenere questa esperienza così coinvolgente emozionalmente. Però certo sarebbe molto bello per una donna avere l'aiuto da suo marito dal padre del suo bambino. In un certo senso oggi lo si ha mio marito mi ha aiutata durante il parto è stato il primo a vederlo dalla testa all'uscita e lo ha preso in braccio prima di me è andato nella saletta a vedere la pulizia preliminare delle mucose e poi me lo hanno messo sulla pancia beh è stato meraviglioso. Era in...to e urlava come un'aquila con quei pugnetti stretti e quella linguetta rossa un bel ricordo....peccato è che te lo tolgono ecco questo si è qualcosa a cui ribellarsi lasciato solo in un lettino lavato ed accudito da estranee (infermiere) tu sei stremata e il padre potrebbe stare insieme al piccolo tutti e tre insieme iniziare a vivere una famiglia.

Sole 05-08-2007 18.44.19

Citazione:

Il parto una delle cose più naturali del mondo... ma forse perchè siamo malati dentro non avviene così semplicemente in tutti a volte lo ripeto se non ci fosse un medico a portata di mano il bambino e forse anche la madre diventerebbero a rischio.
E' proprio questo il punto. Siamo innaturali dentro e quindi creiamo tutte quelle complicazioni che nascono e che hai descritto.
Il punto sta qui, rendersi consapevole della maternità e della naturalezza della cosa. Si usano anche certe terminologie strane come "espellere" .. spingere. Ma se avviene tutto.. Naturalmente quando sentiamo dolore, contraiamo i muscoli.. spingiamo.
Ripeto non dico di eliminare i medici, non l'ho mai detto in nessuna parte della discussione, dico che il fatto che tuo marito abbia preso in braccio il bimbo è meraviglioso ma che poi altri gli abbiano messo le mani addosso prima di te, lo trovo innaturale.. era poi tanto necessario pulirlo di qualcosa di cui era pervaso da 9 mesi prima ancora di fargli sentire il calore esterno della propria madre? Io penso di no.. Sto dicendo che mettono mani dove la natura fa da se..

griselda 05-08-2007 19.19.05

Ma sai che devo ringraziarti abbraccio: non mi ricordavo un pezzo strabuzza:appena uscito me lo hanno messo sulla pancia per tagliargli il cordone ombelicale mentre aspettavano che uscisse la placenta ho dovuto chiedere a mio marito mi ricordo tutto ma questo no come se in quel momento mi fossi rilassata ero stremata dopo dodici ore di travaglio e ho un buco dopo averlo visto sano e che piangeva mi sono persa quell'attimo così importante. ($)

Shanti 05-08-2007 21.08.00

Citazione:

Originalmente inviato da Sole
Per quanto riguarda il trauma che subiamo alla nascita, io non penso che sia del tutto necessario. Secondo te non potrebbe essere impedito con una maggiore naturalezza? Seguendo il naturale svolgersi degli eventi? E' naturale che dopo 9 mesi di gestazione ci sia un'uscita.. perchè è necessario un trauma? E' questo che non mi convince.

Non so dirti se è necessario, forse trauma non è la parola giusta, è solo che quando penso al passaggio dall'ambiente caldo e protettivo dell'utero a questo mondo, dove mani estranee ti afferrano, luci accecanti ti inondano e la temperatura è di almeno 10° inferiore, non me lo immagino molto piacevole. E questo nei casi più naturali, figuriamoci quando capita il cordone ombelicale intorno al collo, un parto con le contrazioni indotte o un cesareo.
Citazione:

Originalmente inviato da Sole
Si, l'ossigeno brucia i polmoni, ma come quando entriamo in acqua gelata dopo un'esposizione al sole, facendolo piano piano abituando il corpo, non si soffre e si trova piacevole alla fin fine l'acqua fresca.

Mmmmh... preferisco tuffarmi in un colpo solo, soffro di meno che a entrare piano piano se l'acqua è fredda :D

Sole 05-08-2007 21.44.52

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 37202)
Mmmmh... preferisco tuffarmi in un colpo solo, soffro di meno che a entrare piano piano se l'acqua è fredda :D

Ecco io sono la solita:"spe che mi adatto prima" :H

Uno 31-08-2007 10.45.07

Come è uscito dagli ultimi post non dimentichiamo una certa soggettività, sebbene sembri impossibile ad un bambino appena nato presupporrebbe dimenticare quell'ereditarietà che avete già citato.
Quindi il trauma è in una qualche misura necessario (l'etimologia stessa della parola ce lo dice: muovere nel foro + o -) ma ognuno dei piccoli virgulti lo vivrà a modo suo.
Non dobbiamo dimenticare poi che il bimbo per quanto vivo e non incosciente
in grado di registrare tutto non ha piena coscienza... per essere più precisi non ha neanche quel pò di coscienza di cui siamo normalmente dotati, i suoi occhi per quanto completamente formati non vedono allo stesso modo in cui vediamo noi, le sue orecchie lo stesso etc....
In un certo senso il bambino appena nato ha le capacità sensoriali di un anziano con la differenza che non sa cosa gli mancherebbe rispetto alla cosidetta normalità... e non ha chiuse altre percezioni cosa che la mente dell'anziano solitamente fa. Quindi un neonato anche se sente diversamente la voce, se vede sfuocato il viso della mamma o del papà "vede" i colori dell'amore che lo avvolgono come in una nuvola....
Tutto questo discorso vale circa per i primi tre mesi, poi il bambino inizia ad abitare più stabilmente, e rigidamente se vogliamo, il suo corpicino, inizia a identificarcisi e a riconoscersi per quanto limitatamente.

Torno più avanti...

griselda 31-08-2007 22.29.50

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 37926)
Come è uscito dagli ultimi post non dimentichiamo una certa soggettività, sebbene sembri impossibile ad un bambino appena nato presupporrebbe dimenticare quell'ereditarietà che avete già citato.
Quindi il trauma è in una qualche misura necessario (l'etimologia stessa della parola ce lo dice: muovere nel foro + o -) ma ognuno dei piccoli virgulti lo vivrà a modo suo.
Non dobbiamo dimenticare poi che il bimbo per quanto vivo e non incosciente
in grado di registrare tutto non ha piena coscienza...

Questo pezzo mi ha ricordato il passare nel fiume Lete che fa dimenticare tutto il passato.

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 37926)
per essere più precisi non ha neanche quel pò di coscienza di cui siamo normalmente dotati, i suoi occhi per quanto completamente formati non vedono allo stesso modo in cui vediamo noi, le sue orecchie lo stesso etc....
In un certo senso il bambino appena nato ha le capacità sensoriali di un anziano con la differenza che non sa cosa gli mancherebbe rispetto alla cosidetta normalità... e non ha chiuse altre percezioni cosa che la mente dell'anziano solitamente fa. Quindi un neonato anche se sente diversamente la voce, se vede sfuocato il viso della mamma o del papà "vede" i colori dell'amore che lo avvolgono come in una nuvola....
Tutto questo discorso vale circa per i primi tre mesi, poi il bambino inizia ad abitare più stabilmente, e rigidamente se vogliamo, il suo corpicino, inizia a identificarcisi e a riconoscersi per quanto limitatamente.

Questo pezzo invece mi ha ricordato il pezzo del Vangelo di Tomaso dove si legge:Gesù disse: - L'uomo vecchio di giorni non esiti ad interrogare il fanciullo di sette giorni.... -
Ok ho delirato nonso.gif


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 08.06.20.

Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271