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Non so cosa intendi per evitare il male, se come penso è evitare di affrontare la sofferenza degli altri, rifugiarsi nel proprio nido e baipassare potrebbe essere una difesa da quanto ti spaventa, ma sai ugualmente che esiste il Male, il Male ci circonda e prima o poi ti chiede il conto, purtroppo e allora sarai costretta ad aprire gli occhi, a guardare, a soffrire abbraccio: |
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Poi ogni periodo storico ha avuto la sua morale che mutava col mutare della società. Ad esempio il contadino uccide la gallina con un colpo secco al collo, lo fa in quanto è necessario per nutrire la famiglia ma non lo fa con senso di sevizia, per infliggere dolore e godere di ciò. Ci sono persone che vivendo in città, nel vedere questa azione inorridiscono. In questo caso il contadino non ha operato nel male eppure qualcuno potrebbe pensare il contrario. |
C'è comunque il fatto che alcuni mali ed il doloro sono inevitabili, se qualcuno per sbaglio e non volendo per un incidente uccide a me una persona cara, per quanto non abbia voluto fare male, il male l'ha fatto a quella persona, ed il dolore lo lascia anche a me.
Comunque spesso chi fa il male consapevolmente è privo di sensi di colpa. Dipende molto dall'educazione, se mi insegnano che il sesso è male, io potrei sentirmi in colpa anche se "mi masturbo", mentre uno che attua una violenza carnale o un pedofilo, non sente nessun senso di colpa. Il discorso della sopravvivenza dipende: se esistesse un vampiro che si nutrisse di sangue per sopravvivedere, dovrebbe comunque valere, d'altronde anche un pedofilo deve sopravvivere e saziare i suoi appetiti cosa giusta dal suo punto di vista, e sbagliata dal nostro. |
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Il gusto cosiddetto sadico per la tortura, per il dolore altrui è cosa diversa dalla, pèr esempio, vendetta rancorosa. Sempre male è ma ha gradi diversi. Se faccio del male gustandone il piacere agisco già nel campo della conseguenza. Far del male a puffo non mi assolve ma comunque mi rende meno colpevole. Colpevole nell'ordine in cui divento debitore verso..verso che? L'universo? Se non ricordo male il diavolo stipulava contratti con peccatori incalliti che incassavano subito un premio per cui avrebbero pagato in seguito, con l'anima. Il fatto che la sua vittoria stia nel passare inosservato potrebbe significare anche che incassiamo, in varie misure ovviamente, dei crediti senza meriti nè reale comprensione della conseguenza delle nostre azioni. In fondo però anche solo provare soddisfazione nel vedere un cattivo soffrire è male...è la forza a cui siamo più vicini. leggo.gif |
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Esempio: Ad un angolo di strada mi scontro con Tizia e le faccio cadere un pacco di documenti. Questo porta ad evitare a Tizia di finire sotto un'auto perchè ci fermiamo a raccogliere quello che abbiamo fatto cadere nello scontro. Un documento importante si perde sotto un'auto parcheggiata. Con quel documento sarebbe scaturito un bene. Io ho fatto inconsapevolmente del bene a Tizia perchè le ho salvato la vita, ma la mia azione inconsapevole ha messo in moto altro. Stessa situazione ma non mi scontro con Tizia, vedo con la coda dell'occhio un'auto che arriva impazzita e blocco Tizia sul bordo del marciapiede. Salvo la vita a Tizia ma non inizializzo altre variabili indirette. L'unica cosa su cui agisco (non poco importante, ma comunque diretta) è la prosecuzione della vita di Tizia piuttosto che il suo termine. E' un esempio stupido solo per visualizzare almeno in parte la questione, in realtà le cose sono più complicate ma comunque sia il bene che il male cambiano parecchio se consapevoli o inconsapevoli. A prima vista ciò che scaturisce (nell'esempio il salvare la vita a Tizia) non cambia, ma invece poi porterà una serie di diramazioni a volte molto importanti. @Faltea, come ti ha già detto (diversamente) Grey esiste un bene ed un male oggettivo ed uno soggettivo. Tu prendi in considerazione solo quello soggettivo. Siamo in esoterismo e non in filosofia quindi posso definire questi male e bene riducendo la questione in termini base concreti. Possiamo dire che il bene oggettivo è ciò che tende all'unione, alla percezione della realtà oggettiva (che più semplicemente definiamo verità) etc... Il male oggettivo al contrario tende alla divisione, alla non percezione della realtà oggettiva etc... |
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Chi fa del male consapevolmente (e anche chi inconsapevolmente) si nutre della sofferenza altrui come normalmente la persona "per bene" si nutre della gioia altrui |
L'indifferente invece non si nutre di nulla?
Il problema forse è che noi non sappiamo se facciamo veramente del bene. Io non credo che dovremmo fermarci a calcolare tutte le variabili indirette razionalmente, semplicemente se sei guidato dallo Spirito agirai sempre bene, viceversa le azioni potranno avere conseguenze ed un grado di discutibilità sempre maggiore, rispetto a livello di evoluzione della persona. Non credo che chi fa del bene, lo fa per ricevere una gioia, quella è soltanto una conseguenza, che se non avviene invece dovrebbe farci riflettere. Gioire per qualcuno e invidiare qualcuno, non possono essere messi sullo stesso piano. Se io faccio il male, se mi nutrisse della sofferenza, avrei qualcosa di sadico o demoniaco, ma potrei fare anche del male semplicemente perchè ne ricavo un mio bene personale. Nell'esempio di Tizia, se non avessi agito per esempio, avrebbe portato tutta una serie di variabili, magari sensi di colpa perchè potevo fermarla, oppure sgomento. Come ti muovi, fai male :) |
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Ho difficoltà a ragionare in oggettivo in quanto qualsiasi cosa viene filtrata dalla mia mente (o dalla mente di un'altro) e diventa soggettiva.. Non so se mi sono riuscita a spiegare... |
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Mi dispiace devo fare un esempio personale chiedo scusa per esprimere il concetto e spero di non andare fuori tema. Quando ero bambina nove dieci anni c'era un bambino di un anno o due più piccolo di me, che era molto violento, seviziava gli animali, insetti.... non dico cosa faceva ai gatti per non urtare la sensibilità altrui ma era devastante solo sentirlo raccontare, non l'ho mai visto per fortuna. Ma lo vedevo picchiare spesso un bambino più piccolo di lui di quattro anni o cinque non ricordo. Beh a me è capitato di picchiarlo per difendere il bambino piccolo da lui. Questo ragazzo poi è morto molto giovane è stato ucciso davanti alla sua casa per via della droga. Dopo tanti anni ho saputo che la madre era andata in depressione post partum e che il padre era un violento. Il male era entrato in quel piccolo bambino prendendolo alla sprovvista e lo manifestava fuori come un grido di aiuto, penso io oggi. Era come se dicesse che quel male che faceva era la manifestazione di quel che aveva subito, che la crudeltà del suo agire era il frutto di quel che era stato seminato in lui. (almeno così io penso) O che con esso cercasse di esorcizzarla di tirarla fuori da sè. Non ha vissuto abbastanza per poterci riuscire. Io nel ricordare mi sono chiesta se picchiandolo quando ero bambina non avessi contribuito anche io ad aggiungere male ad altro male? E che la differenza di fare il male senza averne di così grande da digerire è più facile rispetto a chi fa il male e questo gli serve per prenderne coscienza velocemente. Se io da bambina schiacciavo gli scarafaggi perchè mi facevano schifo, perchè mi generavano paura ed evidentemente muovevano paura verso lo sporco e tutto ciò che così consideravo/ro è diverso che uccidere e seviziare i gatti e gli animali in continuazione. Una crudeltà apparentemente senza ragione. Non so se mi spiego. Ci sono gradazioni di male e di male utile e di male che richiama altro male inutilmente (ok ci sarà dietro altro significato altro fine) allora diciamo male grande che avrà come fine un bene di altri non so nonso.gif Ma tornando al fulcro del discorso in quel caso il male era quello che aveva subito e il suo tentativo era il cercare di digerire facendone esperienza cercando di comprendere il più possibile di quell'esperienza? Di quel che aveva subito? E il male fu di chi invece comprendere questo ha aggiunto altro male? Io compresa con le botte che gli diedi anche se inconsapevolmente? |
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Forse perchè siamo abituati ad un elenco di cose che sono bene, ed un elenco di cose che sono male. Se ascoltiamo il profondo di noi stessi, e chiediamo il discernimento a Dio, sapremo distinguere e scegliere, purtroppo però in genere o nel bene o nel male facciamo sempre di capoccia nostra. |
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Per esempio non ho scritto che chi fa del bene lo fa per ricevere gioia ma che si nutre della gioia come chi fa del male si nutre del dolore. Ci sono intensità diverse sia da un lato che dall'altro e arrivando a fondo scala si creano dei paradossi di compensazione. Nel bene il santo arriva ad amare così tanto da soffrire per l'amato al punto che gioia e sofferenza si compensano, di fatto è amore puro senza contraccambio. Nella scala opposta invece il cattivo consapevole al massimo livello si nutre della sofferenza altrui e questo esasperato lo rende incapace di provare gioia. Non ho neanche scritto che prima di fare una buona aziona bisogna calcolare tutte le variabili, anche perchè nessuno sarebbe in grado, ma alla fin fine ho suggerito qual'è il sistema più sicuro per far più bene ed evitare possibilità di danni collaterali. All'indifferente ci arrivo un'altra volta. |
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il Male tende alla divisione, alla non percezione della verità... mi piacerebbe capire meglio quanto dici, mi risulta un concetto difficile Inoltre penso che il Male e il Bene uniti insieme formano l'equilibrio e quando questo equilibrio non c'è, magari perchè prende sopravvento il Male, allora ad un'azione malvagia corrisponde inesorabilmente una sofferenza (il sacrificio) di un innocente e dunque la morte accidentale di un bimbo inspiegabile per tutti, rientra in questa macina universale il cui fine mi è ancora poco chiaro! |
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La domanda che mi pongo, è quella che bisogna dare la stessa importanza sia al bene che al male, e non far mai prevalere l'uno sull'altro? C'è un bene e male soggettivo ed uno oggettivo, come si capisce il confine tra questi due? |
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Il male è rimediabile? Esiste un modo per compensare il male che consapevolmente e inconsapevolmente produciamo?
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Se raggiungi la consapevolezza di aver fatto del male allora penso che in quel momento puoi agire per rimediare.. Anche se un Male credo che inconsapevole o consapevole non abbia rimedio, nel senso che se arrivi a seviziare un gatto (tanto per mantenere questo esempio che per me è l'estremo) non torni più indietro, superi un confine che ti potrebbe portare ad un'azione ancora più deprecabile. |
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Comunque, se chiedi se si dovrebbe fare in modo da tenere sempre in equilibrio bene e male, una specie di faccio mezzo bene e mezzo male... in ogni caso non un fare più bene possibile (o più male), stai chiedendo se non fare bene (ma fare un po' e un po') sia bene. Lo vedi adesso? |
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E se eri inconsapevole puoi solo perdonarti. Il male consapevole non dovrebbe succedere perchè quando prendi coscienza che è facevi quel male perchè vedevi le cose (ad esempio) al contrario di come erano se segui dei principi non le fai più. E se lo fai ancora vuol dire che non hai risolto del tutto non rimesso a posto le cose in te stessa fino in fondo. La questione di rimediare o no penso sia relativa al Naturale riequilibrio delle cose che avviene nella dualità per cui.....si paga/compensa da sè il male inconsapevole scusa ma mi sa che vado OT a parlare di questo. |
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E' un discorso difficile, perchè ci è stato sempre insegnante che occorre evitare il male, e fare il bene, ma questa tipica posizione mi fa capire che devo fare il bene e rifuggire il male. Non so se è questo il paradosso. Se faccio un po'di bene e un po' di male, in teoria non sono ne buono ne cattivo oppure sono entrambi nello stesso modo. Se bene e male sono due opposti come fuoco e acqua o come giorno e notte. La loro unione complementare dovrebbe dar vita ad una visione nel quale vedo entrambi e non favorisco nessuno. Quindi se farò la carità invece di dargli i soldi, lo renderò indipendente insegnandogli un lavoro per esempio, anche se cosi a me sembra di fare ugualmente solo il bene, e non il male. Non riesco a pensare ad un azione che sia neutra. |
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Adesso state facendo impazzire me con sta cosa di fare il male e il bene.
Al punto che non ci capisco più niente grazie nonono.gif Scusate ma il neutro non esiste. Qui siamo nella dualità e se ti polarizzi da una parte attiri l'altra o no? AIUT!!!!:U |
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