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Haamiah 28-05-2006 23.53.06

Umanoidi
 
L'altro ieri ho visto in Tv un servizio nel programma 'Neopolis' di Rai 3, dove si parlava dei progressi nella tecnologia robotica. E' stato presentato in Giappone un nuovo modello di robot che è in tutto e per tutto identico all'uomo nel suo aspetto esteriore, è in grado di capire un ristretto vocabolario, e potrebbe essere usato per semplici compoti, appena ho visto la sorprendente 'imitazione' a cui la tecnologia è giunta, ho subito visto materializzarsi ciò che solo poco più di vent'anni fa era ancora fantascienza, mi riferisco soprattutto al film cult 'Blade Runner' di Ridley Scott (1982), in cui gli umanoidi erano talmente evoluti da mostrare perfino sentimenti, e per questo divenuti pericolosi per l'uomo, si decise per la loro eliminazione.
Certo gli umanoidi che hanno costruito finora sono ben lungi dall'essere così evoluti, ma potrebbe l'uomo arrivare a tanto? Potrebbe l'uomo giungere a 'riprodurre' se stesso non tanto sfidando la natura attraverso la clonazione, ma con l'ausilio della scienza e della tecnologia? Ma in tal caso
se si 'creasse' una riproduzione pressochè perfetta degli umani, con l'unica differenza che queste riproduzioni non avrebbero il soffio vitale della creazione divina, ma un soffio vitale 'umano', che comunque contiene in sè pure una scintilla divina, sarebbe comunque una 'sfida' alla divinità? E in tal caso potremmo dire che la materia che riproduce se stessa attraverso la sola materia, in assenza di spirito, o meglio con lo 'spirito' della materia, sarebbe una creazione di natura 'diabolica'? Non è esattamente quello che pensavo di scrivere quando ho iniziato il posticon_mrgr: , ma sono giunta a questo,
ho un pò attorcigliato l'argomento, mea culpa....scusa.gif

In sostanza che ne pensate di tale eventualità, ponendo che in un futuro che potrebbe non essere neppure troppo lontano, visti i risultati attuali,
si riuscisse a materializzarla?


:C:

Kael 29-05-2006 02.06.13

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah
E in tal caso potremmo dire che la materia che riproduce se stessa attraverso la sola materia, in assenza di spirito, o meglio con lo 'spirito' della materia, sarebbe una creazione di natura 'diabolica'?

Non sarebbe una creazione... l'uomo per fortuna ancora non sa creare... icon_mrgr:
Per me il vero rischio cmq è che l'uomo stesso diventi una macchina, più che riprodurre macchine a sua somiglianza. Che diventi cioè uno "schiavo volontario", asservito solo alla materia e perdendo di vista la sua parte più elevata e spirituale...

Ai robot che si animano non credo molto.
Credo di più a delle anime che si atrofizzano e si "robotizzano"...

:C:

Haamiah 30-05-2006 23.54.47

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
Non sarebbe una creazione... l'uomo per fortuna ancora non sa creare... icon_mrgr:


:C:


Su questo non sono d'accordo, cosa è l'arte se non l'espressione più alta della natura divina insita nell'uomo?

In questo caso sempre di creazione si tratterebbe, benchè, suppongo, non
potrebbe essere considerata di natura divina, su questo mi interrogavo....


fiori.gif

jezebelius 31-05-2006 00.13.26

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah
Su questo non sono d'accordo, cosa è l'arte se non l'espressione più alta della natura divina insita nell'uomo?

In questo caso sempre di creazione si tratterebbe, benchè, suppongo, non
potrebbe essere considerata di natura divina, su questo mi interrogavo....


fiori.gif

Beh..se la si pone come creazione artistica...concordo, meno invece se la vogliamo porre come Creazione " divina ".
Non credo si possa passare a Creare con la stessa facilità divina .
In questo senso l'arte è riproduzione, ovvero il riflesso della natura divina. La Creazione invece, concordando con Kael, è ben lontana.
Posto che la si possa raggiungere in quanto condizione, si potrebbe comunque parlare di opera " diabolica " a mio avviso; certo per assurdo si puo, in questi termini, considerare l'animazione di un corpo ( fisico-materiale ) con qualcosa di molto " basso " non invece con quella scintilla di origine divina che si presume presente in ogni essere umano.
Concordo sul fatto che si possa materializzare qualcosa che di divino ha poco o nulla...in sintesi energie molto basse "introdotte " in un corpo ri-prodotto ad hoc....tipo Frankesteinicon_mrgr: ...ma anche questa visione futuristica, nella quale si riproduce o si attinge a quella energia che ha la possibilità di modulare una intensità particolare per fare in modo che un corpo si rianimi, è abbastanza lontana....appunto fantascienzaicon_mrgr:

Kael 31-05-2006 00.22.28

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius
In questo senso l'arte è riproduzione

Esattamente quello che intendevo... scusa.gif Grazie Jeze icon_mrgr:
La creazione avviene in Alto... poi ciò che si "vede" nella materia non ne è che l'effetto...
Per creare dovremmo almeno trovarci nel mondo delle cause, ossia nell'invisibile, per poi vederlo manifesto anche nel mondo materiale...

Haamiah 31-05-2006 01.50.32

Jez e Kael, ma allora concordiamo perfettamente no?
Alla fin fine stiamo dicendo la stessa cosaicon_mrgr:


fiori.gif

Fausto Intilla 17-10-2006 21.27.20

Nel 1950,Von Neumann,ipotizzò una macchina in grado di autoriprodursi,il cui ciclo di replicazione risultava sorprendentemente simile a quello dei virus.Ne Il principio antropico,Barrow e Tipler spiegano con le seguenti parole il funzionamento di una macchina di Von Neumann:

“Nello schema di Von Neumann una macchina che si autoriproduce è composta di due parti, un costruttore e un deposito d’informazione che contiene le istruzioni per il costruttore.Quest’ultimo è una macchina che manipola la materia quanto è necessario per fare le varie parti della macchina autoreplicante e assemblarle nell’assetto finale.La complessità del costruttore dipende tanto da quella della macchina autoreplicante che dai materiali disponibili nell’ambiente.Il modello più generale di costruttore, detto costruttore universale,è una macchina,o se preferite un robot,capace di fare qualunque cosa purchè le si diano le istruzioni appropriate.(...)
Il deposito di informazione è costituito dalla memoria di un calcolatore contenente istruzioni dettagliate su come il costruttore deve manipolare la materia: per prima cosa fornisce le istruzioni per fare una copia di un costruttore senza deposito di informazione,o di un costruttore con una memoria di calcolatore vuota.Il deposito di informazione viene quindi duplicato,ovvero si registra l’informazione contenuta nella memoria del calcolatore.Da ultimo,il deposito di informazione e il costruttore vengono assemblati,così da formare una copia della macchina originale.La copia possiede tutta l’informazione dell’originale,ed è dunque capace di autoriprodursi nello stesso ambiente”.

Qualcuno a questo punto però,potrebbe obiettare sul fatto che la macchina di Von Neumann sia da intendersi come un’entità fisica aperta verso l’ambiente ad essa circostante(nonostante il fatto che sia in grado di autoriprodursi);e infatti avrebbe tutte le ragioni di questo mondo per farlo.La macchina di Von Neumann descritta da Barrow e Tipler,è certamente in grado di autoriprodursi,ma non è assolutamente in grado di autoalimentarsi,condizione essenziale per poter parlare di un’entità fisica aperta verso l’ambiente ad essa circostante.Tale macchina,per produrne delle altre simili ad essa in tutto e per tutto,deve compiere un lavoro,il che significa consumare dell’energia. Essa quindi potrà produrre soltanto un numero limitato di macchine, un numero che sarà in relazione ovviamente alla propria autonomia (ossia alla durata delle proprie batterie!).Le macchine che vengono prodotte,saranno a loro volta vincolate dalla quantità di energia di cui inizialmente dispongono, destinata a scemare man mano che esse ne producono delle altre.Per poter parlare quindi di una macchina, simile in tutto e per tutto ad un sistema vivente,ossia ad un’entità fisica aperta verso l’ambiente ad essa circostante e in grado quindi di autoalimentarsi e secondariamente di riprodursi,occorre che quest’ultima sia in grado di carpire costantemente energia dall’ambiente ad essa circostante ...senza mai usufruire di alcun intervento da parte dell’uomo!È sulla base di questi principi,che potremo elaborare,in un futuro sicuramente non molto lontano,una sorta di macchina ...a moto perpetuo.Per le macchine in grado di auto-replicarsi comunque,occorrerà aspettare ancora molto...moltissimo tempo.
La creazione di tali machine,in grado di rispecchiare dei veri e propri sistemi viventi,non è comunque impossibile.Una soluzione potrebbe essere quella di far sì che esse si alimentino con l’energia solare;ma purtroppo con la tecnologia di cui disponiamo oggigiorno,esse comunque non riuscirebbero ad accumulare costantemente quantità sufficientemente elevate di tale energia per potersi riprodurre.Occorrerà aspettare quindi ancora qualche centinaio d’anni, per produrre delle simili macchine.Finchè l’uomo non sarà in grado di progettare e produrre in serie,dei motori ad annichilazione totale,il film Terminator non avrà mai nulla di profetico.Credetemi.
Ammesso comunque che un giorno la scienza arrivi a creare dei mostri simili,ovvero delle macchine in grado di autoriprodursi,c’è da augurarsi che esse operino sempre e in qualunque caso per il bene dell’umanità.

“Le scienze,ognuna tesa nella propria direzione,finora non ci hanno nuociu-to gran che;ma un giorno,il confluire di frammenti di conoscienza dissociati schiuderà panorami della realtà talmente terrificanti...che o impazziremo per la rivelazione,o fuggiremo dalla sua luce mortale,cercando rifugio nella pace e nella sicurezza di nuovi secoli bui”.
H.P. Lovecraft

Ray 17-10-2006 22.12.42

Citazione:

Originalmente inviato da Fausto Intilla
Ammesso comunque che un giorno la scienza arrivi a creare dei mostri simili,ovvero delle macchine in grado di autoriprodursi,c’è da augurarsi che esse operino sempre e in qualunque caso per il bene dell’umanità.

Eccerto. Il bene dell'umanità. Quello stabilito da chi programma le macchine, verosimilmente chi le produce. E se le produce, io sostengo che la sua visione di "bene" risulterebbe piuttosto limitata, così come la sua visione di "umanità".

vabbeh...

Fausto Intilla 18-10-2006 13.56.21

Ciao Ray,
capisco perfettamente dove vorresti arrivare a parare.
Non mi pronuncio comunque in merito,perchè qui entreremmo diretti in un contesto caro a tutti i filosofi sin dalla notte dei tempi,quello in cui si cerca di definire,di delineare,la sottile linea di confine tra Bene e Male.
In parole povere,non finiremmo più di discutere,per cui...mollo già l'osso
in partenza. A te lo scettro quindi sulla questione e i miei auguri di buona fortuna,affinchè tu possa ricevere al più presto la risposta di qualcuno che voglia dibattere con te un tema,vecchio ormai come il Mondo.

Un caro saluto.

Fausto

Haamiah 18-10-2006 23.51.13

Beh a prescindere da quanto potrebbero essere diaboliche siffatte macchine, ma un bel robotino-androide fidato che assolva a tutte le faccende domestiche, instancabile, e fra l'altro pure economico, visto che non chiede neppure uno stipendio, mah.....un pensierino ce lo fareiicon_mrgr:

vadomartello.:

ellebi111 19-10-2006 00.05.43

i robottini così iniziano ad esserci a prezzi convenienti... l'ultimo che mi viene in mente è un aspirapolvere che da solo impara la forma delle stanze e le pulisce ciclicamente, sa dove trovare il suo caricabatterie, supera gli ostacoli come sedie spostate ecc. (si chiama trilobyte ed è in vendita normalmente) Ben più complessa la situazione se si arriva a parlare di robot antropomorfi, alla blade runner o se preferite alla terminator. Da molto si dibatte sul'eventuale superamento delle capacità umane da parte delle macchne ed il fatto che si possa arrivare a breve ad una autocoscienza cibernetica è oramai chiaro. Abbiamo parlato di termiator e di blade runner, allora perchè non sperare nell'uomo bicentenario e delle tre regole della robotica di Asimof?
(lo so, sono o.t. ma suggerisco a tutti di leggere Io robot, di Asimof appunto)


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