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gibbi 10-09-2008 00.06.11

Il primo posto
 
Non ho le idee chiare sul punto, ma provo ugualmente a trasmetterVi la mia "confusione".:sornione:
Mi capita per lavoro di dover illustrare ad altri una certa situazione , una data teoria e per farlo procedo attraverso l'esposizione di concetti che molto spesso hanno ugual valenza nel senso che hanno pari "importanza" ai fini del ragionamento , ma nonostante la parità di valore , con uno solo di questi si può cominciare e.... così cominciano anche i miei guai.
A quale di questi concetti paritari attribuire il n. 1 ? Hanno pari valenza e quindi dovrebbe essere indifferente , ma l'ordine di esposizione e quindi la posizione che assumono ( sub 1 sub 2 sub 3 ecc. ) è estremamente rilevante per chi legge o chi ascolta che tende ad attribuire a ciò che si pone al primo posto maggior importanza di tutto quanto segue,come a dire che se uno precede gli altri , necessariamente deve avere una qualche cosa in più .
Ora , c'è un solo primo posto e questo non si può attribuire a tutti anche se di ugual valore ..., ma valore e posizione non restano distinti , anzi è come se la posizione , il posto occupato fosse da solo capace di attribuire più valore ad una cosa che in sè ne ha in misura esattamente uguale ad un'altra.

Grey Owl 10-09-2008 00.33.59

Provo a sragionare un pò...icon_mrgr:

Se ho capito bene il problema è che dovendo presentare una tua teoria ti trovi a dover spiegare dei concetti che hanno ugual importanza ma differenti.

Se "estrapolati" sono uguali come importanza nel contenuto (medesimo peso) però se "intrappolati" assumono un valore di "classifica".

Mi è venuta alla mente l'immagine di una piramide composta da blocchi di pietra che se presi singolarmente sono di ugual fattezza. La posizione del blocco nella piramide ne "modifica" la funzione nella struttura.
Ogni singolo blocco ha la sua importanza per sorreggere tutta la piramide, non si può affermare che il blocco al vertice ha più importanza rispetto al blocco posto nella base o in un livello intermedio. Però è vero che ogni singolo blocco uguale assume nella piramide un ruolo differente per carico sotteso e posizione.

La piramide è considerata tale nel momento che si considerano tutti i blocchi, nessuno escluso.

Sole 10-09-2008 23.09.26

Citazione:

Originalmente inviato da gibbi (Messaggio 58466)
Ora , c'è un solo primo posto e questo non si può attribuire a tutti anche se di ugual valore ..., ma valore e posizione non restano distinti , anzi è come se la posizione , il posto occupato fosse da solo capace di attribuire più valore ad una cosa che in sè ne ha in misura esattamente uguale ad un'altra.

Magari è ingenuo ma se devo fare una relazione o qualcosa di simile esponendo dei punti che hanno la stessa importanza, se proprio devo classificarli per numeri o capoversi cerco di fare un cappello nel quale espongo il fatto che l'intera struttura si basa su tre condizioni che di seguito espongo e che l'una è condizionata dall'altra oppure legata seppur non dipendente. Qualcosa del genere.
E' verissimo che quando si legge un testo relazionato spesso e volentieri (io) si saltano parecchi paragrafi che non interessano per poi scoprire che c'è un richiamo a quel paragrafo in particolare... costringendo così a doverci tornare. Insomma anche questo è un modo per far legger tutto e dar forza a tutto, richiami a quella particolare riga, interconnessioni nel discorso... insomma romanzare l'inromanzabile.
:C:

MaxFuryu 11-09-2008 04.21.11

Secondo me il discorso è complicato, pur dicendo ad esempio che ci sono 3 punti fondamentali e poi elencarli, chi ascolta presterà più attenzione al primo rispetto al terzo (magari dopo che i punti sono sviluppati).
Potrebbe essere questione di energia o concentrazione (non saprei definire) che man mano si esauriscono e se uno ha per esempio la forza di seguire attentamente due punti, di sicuro lo fa col primo e col secondo e mai col primo e col terzo a meno di distrazioni estranee.
Per mia esperienza mi succede spesso leggendo libri tecnici, magari nello stesso capito ci sono 3 punti e dopo i primi due fatti di formule matematiche che richiedono il loro sforzo, l'ultimo mi annoia sempre a leggerlo, a priori, e poi tornarci su diventa davvero un peso, è come se per assunto dò per scontato che è meno importante. (questa cosa mi ha fatto sempre perdere tanto tempo).
Un bel ricordo ce l'ho di quando anni fà al liceo un professore mi fece imparare parecchie pagine che richiedevano uno sforzo per collegarle tra loro, infatti era un ragionamento complesso che poteva essere reso semplice da uno schema, ma una volta capito il senso, lo schema è venuto in modo naturale, ma se mi avesse dato lo schema direttamente non credo che lo avrei ricordato.

Sole 11-09-2008 23.18.08

Allora un'altra soluzione è la sintesi della sintesi che mantiene concetrati e fa assorbire tutti i punti.. ma a volte non è sempre possibile.


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