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L'epiteto di "aggressiva" mi ha sempre perseguitata da quando sono entrata nel mondo del lavoro, non sono mai stata capace di adattarmi alle autorità sciocche e vuote, quando insegnavo ho visto insegnanti perdere ogni dignità di fronte all'autorità dei presidi, nell'ambiente commerciale, dove oggi lavoro, i colleghi hanno tutti un atteggiamento servile che poi gli torna molto utile, buoni solo a parlare dietro senza mai esporsi.:sornione: E allora la mia "aggressività", quando serve, gli altri la utilizzano e mi presentano problemi da dover risolvere ed io alla don chisciotte, o come una stupida, affronto anche le battaglie degli altri, facendole mie, con passione! Quando però si discute il mio modo di fare viene tacciato di aggressività, una volta mi è stato detto di essere come la "pasionaria" perchè inveivo contro le malefatte dell'amministrazione locale che, per fini di lucro, danneggia il centro storico dove vivo...nonso.gif |
Posso fare un altro esempio di aggressività?
Nell'andare a lavoro attraverso una vallata stupenda, tutta verde che è solcata da un fiume ancora quasi intatto, bene alcuni giorni indietro ho trovato le ruspe che tagliavano tutti gli alberi adiacenti le sponde, mi sono fermata per leggere lo status dei lavori e trovo che la provincia ha stabilito un bel pò di euro per risanare le sponde del fiume (in realtà sanissime fino a quando ci hanno messo le mani loro!). La verità retrostante riguardava di bonificare un tratto di fiume per permettere ad un privato (politicamente protetto) che gestisce una scuola di rafting, di avere le sponde pulite per far scendere i canoisti liberamente senza l'ingombro di alberi!!!! Arrivata in ufficio mi sono letteralmente scagliata contro il direttore dei lavori il quale mi ha proposto un incontro per discutere sulla opportunità di tagliare o no alcune specie di alberi. Sono stata aggressiva, non sono stata contenta di esserlo soprattutto perchè il danno era già stato consumato, la nostra bella umbria sta diventando tutta spelacchiata, perfino vaste zone boschive sono state ripulite dagli alberi, senza una valida giustificazione! Chi è stato più aggressivo, io o la delibera della provincia? |
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Aggredire un direttore lavori è un modo per sfogarsi di quello che si vive come un'ingiustizia anche se non personale, bensì verso l'ambiente che è parte del nostra vita, ma quella è una persona che lavora come noi per la pagnotta.... Quello che volevo dire è che qui non si tratta di reagire a un attacco verso se stessi, ma piuttosto verso un sistema che si percepisce iniquo. In questo senso viviamo tutti in difesa e quando non ce la facciamo più reagiamo anche con chi forse centra solo marginalmente, però penso che sia utile lo stesso a dare uno scossone, almeno a far riflettere chi ha il l'onere di prendere tali decisioni, se si comincia a reagire forse in futuro si eviterà un'altra delibera analoga. Un'ultima cosa, la dico più per me, prima di partire in quarta mi impongo di vedere la cosa da più angolazioni e non solo dal mio punto di vista che può essere soggettivo, mi viene in mente una volta in cui sono stata molto aggressiva con una persona che mi faceva rabbia perchè ritenevo fosse ingiusta nei miei confronti, poi qualcuno mi ha fatto riflettere facendomi vedere le cose da un punto di vista più ampio e ho visto che il mio arroccarmi in attacco/difesa non era più tanto scontato.... abbraccio: |
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Ebbene questo comporta un notevole dispendio di energie, di stress, di ripercussioni negative sul mio essere di ogni tipo, a mente fredda mi dico che avrei potuto scrivere prima di fare 10 telefonate, ma in quel momento la sofferenza di vedere estirpata tutta una fitta boscaglia che costeggia il fiume, con la consapevolezza del disagio per molti animali che hanno lì il loro habitat naturale, mi ha esasperata. L'ingegnere da me interpellato per farmi calmare ha detto che ora puliscono poi..rimetteranno le piante strabuzza:, faranno un sentiero per i canoisti , metteranno delle pietre in mezzo al fiume per creare delle finte rapide strabuzza: , ho apprezzato la buona volontà ma mi sono sentita affranta, sconvolta da tanta indifferenza verso l'ambiente, che a me piace naturale non finto, abbellito magari da erba di plastica! Certo quello che piace a me non deve piacere a tutti, ma esorto a immaginare una folta vegetazione di pioppi, di aceri, di betulle, di acacie, di salici argentati, di canne, di noci americane, di siliquastri, di rovi, di rose canine, di edere intricate dalle millle sfumature di verde, ed ora pensate ad una terra brulla, ferita, sconvolta, che dovrà essere abbellita da alberelli gentili, da vivaio, potati a misura manata.gif |
Vorrei riprendere questo discorso.
Abbiamo detto che l'aggressività è sintomo di paura e rabbia. Tutte cause di atteggiamenti di difesa che spesso non hanno ragione di esistere. Si legano alla difesa e all'aggressività tutti i discorsi di controllo, di pregiudizio, di proiezione e di importanza personale, che stavolta intendo come "prendere sul personale", e lasciarsi colpire. Ultimo solo in ordine di tempo il discorso del distacco e solo su un primo superficiale livello di approfondimento. Se abbiamo questo tipo di difesa attivata ogni istante della vita non lo viviamo, ma siamo sempre pronti a scattare (di reni) per difenderci davanti e dietro. Siamo pronti a partire, pre-giudichiamo la situazione (carina la doppia valenza della frase) Citazione:
Se ci si chiude non si vive davvero, se ci si apre il rischio è alto. L'unica è restare sempre abbastanza svegli sul non difendersi ma ascoltare l'altro senza pregiudizio. Ho notato una cosa però, l'uomo ha di natura una aggressività latente molto diversa da quella femminile. Un maschio gestisce meglio l'aggressività, la usa d'istinto per mostrare chi è il più forte. La femmina la usa d'istinto per difendere gli spazi e difendere i cuccioli. Per quel che ho notato l'aggressività da difesa è tipica femminile. L'uomo piuttosto provoca, ,anceh se è aggressivo anche quello. Potrebbe essere dunque qualcosa legato atavicamente ad una debolezza fisica ed ad una genetica molto lontana? Negli ultimi decenni la donna ha dovuto adeguarsi acquisendo un atteggiamento maschile mischiato ad istinto femminile.... un bel pastrocchio. * Citazione:
Comunque l'aggressività è energia ed è parecchio forte e una volta ch si scatena nel corpo, stimolata e sporcata dall'influenza esterna, è difficile tenerla. In effetti il serbatoio poco capiente incide. Se ci si limita a chiudersi non si allarga il bacino. Alla fine, e questo è quello che mi chiedo della bolla e del foglio trasparente, qualcosa bisogna far passare per evitare di chiudersi troppo e non vivere oppure i colpi bisogna imparare a reggerli tutti? Fermo il punto che per reggere i colpi o schivarli bisogna stare sempre ben svegli e restare fiduciosi e aperti, altrimenti ci prende in pieno e fa male. *Chiaro che le ragioni che dobbiamo indagare sono vicine a noi, nel nostro vissuto personale. |
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Vivo sulla difensiva, faccio qualcosa e mi preparo nel mio guscio, finchè non ho una sicurezza del successo e della mia preparazione, dopodichè attacco. La cosa curiosa di questo lato di me, la vedevo quando giocavo ai giochi di strategia sul computer. Voi direte cosa centra? Centra perchè paradossalmente anche in un gioco si vedo i nostri schemi mentali. E lo schema mentale mio era sempre di costruirmi una fortezza, una città, non attaccare nessuno, pensare alle risorse economiche, ad innalzare le torri e i cancelli in caso di attacco. Altri invece preferivano equipaggiarsi subito di alcuni soldati, ed improvvisare attacchi. Si... penso di essere aggressivo, a volte sono conscio del mio potenziale aggressivo, che ne ho pure paura. C'è anche un lato gentile, che spesso inibisce questa aggressività, ma se la reprime troppo poi sfocia in paure che rimangono dentro di me, e divento autoaggressivo con me stesso. |
Una volta miè stato detto che essere arrabbiati ed essere rabbiosi differiva dall'essere uno, il primo, un discorso esterno mentre l'altro, il secondo, una manifestazione interna.
In effetti se mi arrabbio c'è un motivo esterno scatenante e una reazione che si volge sempre verso l'esterno. Se sono rabbiosa invece il qualcosa è interno e si riflette, o ritorna, all'interno. Correggetemi se ho capito male, grazie fiori.gif Vivere in difesa. E' come indossare un'armatura pesante, pesantissima. Difficile muoversi. Non ho capito bene cosa intendi Sole col riferimento al foglio e alla bolla ma credo che se indossare un'armatura sia troppo faticoso sia anche necessario a volte. Allora come fare? Imparare a toglierla quando non serve, per esempio? Il capo accennava a vivere i momenti meno buoni come buoni. E diceva che si dovrebbe difendersi solo se serve e senza farcisi tirare dentro (qui allacci il discorso del distacco Sole?) Mah. Io so che quando sono "sazia" cioè abbastanza serena o contenta di me sono molto meno aggressiva. Ho meno bisogno di difendermi perchè non sono in movimento verso fuori cercando qualcosa (nel mio caso attenzioni) ma ho in me quel che mi serve e quindi anche le offese pesano meno. Ovvio, più sono serena meno i lascio ferire e quindi meno ho bisogno di difendermi. Cambia l'importanza della cosa che ha, o non ha, il potere di ferirmi, offendermi. Cambia anche l'intensità con cui mi identifico con l'altro. E questa ultima cosa è dura da digerire... |
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Nel riferimento alla bolla e al foglio non intendevo un'armatura o una corazza, o meglio, non intendevo quella che potremmo indossare vivendo in difesa. Intendo una condizione dell'essere in cui ciò che ci arriva dall'esterno e che normalmente andrebbe a colpire e stimolare certe parti di noi, cha a loro volta reagirebbero rispondendo da dentro verso fuori, non riesce a superare la corazza. Quindi non è una corazza difensiva data da un meccanismo inconscio, non è una corazza ma è appunto una specie di "selezionatore". Rispondendomi da sola a quello che mi ero posta, questa condizione dell'essere non può indurre ad una chiusura eccessiva verso il fuori, proprio perchè è necesaria una certa attenzione costante per non farsi influenzare. per cui in un certo senso, o forse in tutti i sensi, si è sempre aperti e si cerca di essere pronti a schivare o parare. Che non è predifesa ma sorveglianza. Infatti si diceva più sopra che è necessario stare attenti e smettere di pre-giudicare le azioni e le intenzioni altrui. Per il distacco si, intendevo anche quello insieme a questo sopra. Quote:
Nei momenti in cui ne abbiamo di meno, non ce la facciamo a tenere il guinzaglio dell'IO dominante o più forte. Secondo me non è che si indebolisce mai nei momenti "in" ma è sempre forte uguale, è la nostra percezione di lui che è variata per via dell'energia e della capacità del bacino un pò superiore del momento, che appena si abbassa punisce. Forse, osservando certi movimenti in me, è probabile che nei momenti "in" non si utilizza o consuma nel modo migliore, si rischia troppo per poi ritrovarci di nuovo intasati o stagnanti. Un fiume di parole, spero di aver chiarito cosa intendevo. |
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lo so, dicendo questo dico che alcune forme di violenza sono solo aggressive. per me è cosi'. ci sono forme di violenza lecite. |
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Puoi fare un esempio? |
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per me forzarti a cambiare un tuo comportamento è necessariamente aggressivo. poi magari lo faccio blandendoti, raggirandoti, tu nemmeno lo percepisci, ma per i miei criteri è un'aggressione. se mentre lo faccio so sempre perche' lo faccio, non è violento. per me. anche se salgono i toni, anche se ti costringo... penso a un malato che non vuole prendere una medicina. tutto quello che faccio, se è all'interno dello "scopo", non assume significato negativo, per me. non diventa "violenza" pero' mi sa che cosi' finiamo per farne una questione semantica (en passant: la maggior parte delle volte in cui voglio essere aggressivo mi metto in difesa, è un ottimo punto d partenza. non parliamo delle volte in cui voglio essere violento :D e piu' mi incattivisco, piu' parlo piano.) |
Ot
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scherzo eh :D fiori.gif |
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come guardare qualcuno alla radice del naso invece che negli occhi. mette a disagio. ;) |
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aumenta la possibilità che faccia errori, o che non si accorga se ne faccio io. è come fare una gara di corsa con qualcuno che ha le scarpe strette, uno zaino con le pietre, le suole scivolose, gli occhiali sporchi... piccoli vantaggi. e come sanno quelli che giocano a scacchi, le partite piu' dure sono risolte da piccoli vantaggi. |
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Grazie Cubo, non avevo mai visto l'altra parte del meccanismo :H ..utilissimo. fiori.gif |
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Si beh come in tutte le cose non esiste solo il lato decisamente sbagliato o quello decisamente giusto. Delle volte difendersi è necessario quanto attaccare.Arrivare a schivare i colpi stando sempre attenti è cosa per non molti. icon_mrgr:
La cosa che mi ha colpita è la percezione netta, di stomaco, del dispendio di energia folle che si attua quando qualcuno non mi risponde, specie in una discussione (l'ansia da mancata risposta mi ha masticata viva per anni, avevo fiumi di telefonate-cuscinetto all'ordine del giorno per non vivere il silenzio..). Di netto quella frase che hai scritto "energia che..mette nel gestire il suo squilibrio" mi ha fatto vedere sia il disperdere che lo squilibrio. Oltre al fatto che percepisco chiusa una questione che delle volte non è chiusa per niente e quindi scarico energia nel mio squilibrio interiore e poi quando ritorna il problema non sò come reagire o ricarico e riesplodo..uhm..ocio che lo si fà per recuperare energia ad un certo punto..rihum Vivere in difesa lo percepivo come un risparmio energetico, tenere d'occhio i punti deboli per allontanare subito invece di affrontare un attacco. Non sò perchè ma continua a venirmi in mente quando il corpo se sottoposto a stress alimentare, come ad esempio mangiare in modo sregolato tanto un giorno poco un altro un pasto si e due no ecc alla riduzione alimentare associa un meccanismo di pericolo, di probabile carestia e quindi abbassa tutti i consumi al limite e trasforma quanto più cibo possibile in grassi-scorta. Non spacchetta i pacchi ma li mette via. icon_mrgr: Magari non c'entra magari si ma s'interseca col discorso del trattenere e lascia andare o del trattenere-scaricare che faceva il capo tempo fà secondo meleggo.gif |
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