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Certo mutamento e decadimento hanno a che fare e sono strettamente relazionate, ma al contrario di quello che sembra non può esserci mutamento senza decadimento, è il decadimento che origina qualsiasi mutamento, può sembrare un inutile filosofeggiare però la comprensione intima di questo meccanismo svela molto. |
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Inoltre, vorrei chiederti se puoi ulteriormente approfondire il concetto di decadimento e parlare del meccanismo che lega mutamento e decadimento. stosvegli: |
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Se due atomi si incontrano per unirsi, quindi mutare, evolversi etc.. quanto meno uno dei due deve cedere (quindi perdere qualcosa, decadere) un elettrone all'altro, deve decadere la sua struttura. Un persona per accogliere una nuova idea deve riconsiderare quelle che ha già, deve far decadere il suo modus pensandi attuale. Idem se incontrando un'altra persona nasce un amicizia, per quanto possano essere già compatibili inizialmente uno o entrambi nel tempo limeranno qualcosa etc.. Potrei continuare all'infinito, persino con la decadenza della nobiltà per far evolvere il popolo, mutare la società. Se poi relazioniamo il tutto al tempo la cosa dovrebbe diventare ancor più chiara (non ne sono sicuro icon_mrgr:). Se un soggetto, un'entità, muta evolvendo, come abbiamo visto, occorre prima un input iniziale dal decadimento. Questo è il punto iniziale di un intervallo di misura temporale. L'evoluzione (se possiamo così chiamarla) di un atomo che si unisce con un altro inzia dal momento in cui cede il primo elettrone, etc... Da quell'istante potremmo iniziare a misurare l'unità temporale relativa all'evoluzione di quell'atomo Se non c'è mutamento evolutivo è ancor più semplice, noi percepiamo già il nostro soggetto al massimo splendore e come unità di misura del tempo possiamo utilizzare solo il decadimento. Se mi consegnano una casa nuova, passano gli anni e la mia percezione del tempo, in relazione a quella casa, saranno le piccole usure che inizieranno ad uscire, le varie vernici che perderanno brillantezza etc... Mettendola giù ancor più tecnicamente (forse d'ausilio per qualcuno) senza perderci a pensare se c'è una evoluzione o meno a seconda dei punti di vista, possiamo dire che il tempo che passa per ogni oggetto, entità, soggetto etc.. è relazionato al suo incontro con l'ambiente (sotto forma di particelle, scendendo nel particolare) cioè a materiale esterno che lo corrompe, cioè lo fa decadere. |
Mi è capitato oggi di leggere una frase di Einstein. A dire il vero non sono certo che sia sua o che sia esatta, dato che era riportata (l'ho messa in aforismi lo stesso), ma il concetto che esprime mi è sembrato meritevole di riflessione. Inoltre può dare un'ulteriore direzione al tread.
La frase: il tempo è ciò che impedisce alle cose di accadere tutte in una volta. Di primo acchito mi ha colpito e mi sono reso conto subito di non riuscire a coglierla del tutto. Quel che mi ha passato è che il tempo dilata e separa ma anche rende manifesto e dinamico ciò che altrimenti sarebbe tutto e subito. Come se fosse quel tessuto che permette alle cose di essere come le vediamo noi, ossia mentre accadono. Altrimenti sarebbero e basta... ossia impercepibili. O forse percepibili ma non conoscibili, non so, è ancora un po' confusa la cosa. Come se il tempo fosse una stoffa incredibilmente elastica e c'è un minuscolo puntino ma se tiriamo e allarghiamo la stoffa vediamo che è un disegno complessissimo, un universo. Cosa che non andrebbe contro il vedere il tempo come la quarta dimensione spaziale, anzi. E non esclude neanche una possibile sovradimensione atemporale dove tutto è simultaneo, anzi. |
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Può poi esistere la dimensione atemporale in cui c'è solo un eterno presente ma non possiamo accedervi, almeno di norma, non so se poi vi si può accedere , o percepire, in caso di una nostra evoluzione molto avanzata..... Ricordo, infatti, di discussioni in cui si parlava dell'esistenza di infiniti universi, e di come noi possiamo seguire la linea temporale di uno solo di essi, ma teoricamente potremmo esperirle tutte: Uno mi sembra facesse l'esempio della scacchiera e delle varie mosse che possiamo fare, con il diavolo che, però, ci impedirebbe di rifarne altre.... |
Tutte le cose semplici sono cariche di grandi verità, infatti cosè il tempo se non quella dimensione che impedisce alle cose di accadere tutte in una volta?
Il tempo come elemento dinamico, ma anche la variabile divenire. Il tempo è come il rigo dello spartito, come il metronomo che oscilla. Se non vi fosse il tempo la musica non esisterebbe perchè essa si muove nel tempo come onda e come armonia. Se le cose accadessero tutte in una volta, la materia occuperebbe tutto lo spazio ed il suono non esisterebbe. |
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Si parla molto di piegare il tempo come se piegandolo tutto fosse in un solo ... eh, non posso definirlo che con la parola momento, proprio perchè non abbiamo altri parametri e definizioni. O forse... in un solo battito di ciglia dell'Assoluto. |
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Se accadesse tutto in una volta, io non esisterei, perchè in una volta sola dovrei ancora nascere, sarei nata, sarei cresciuta, me ne sarei andata, non sarei più... E così per tutte le cose. Il tempo è ciò che permette alle cose di accadere, di manifestarsi, in una parola di esistere. Quindi penso che il tempo sia una dimensione di cui l'universo non può fare a meno, relativamente alla nostra percezione di esso (universo), infatti noi percepiamo il tempo come una sequenza, mentre potrebbe anche essere solo un nostro modo di vedere la realtà in questa nostra dimensione, forse in un'altra realtà ciò non sarebbe necessario, e quindi nemmeno la dimensione tempo. Quella che viene chiamata eternità e che io traduco in non-tempo. :C: |
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mi viene in mente quel libricino di disegni che sfogliandolo tutto in una volta crea il movimento...l omino del disegno che è bidimensionale non si rende conto dello scorrere del tempo... noi si ... ma ci siamo dentro ...qualcun altro percepirà passato presente futuro come una cosa sola... noi siamo un po come il pesce che non ri rende conto dell acqua in cui nuota!!! |
Tiro su questa discussione per esprimere un pensiero che mi è venuto oggi mentre lavoravo. In realtà non mi è venuto oggi ma qualche tempo fa però oggi è tornato a galla.
Ho letto la metafora del libro fatta da Uno e volevo capire se l'immagine che mi era venuta è molto distante. Pensavo a tutte le cose vicine e lontane che stanno succedendo contemporaneamente mentre io sto scrivendo al pc, è un pensiero che un po' mi emoziona non so perchè e soprattutto pensavo al succedersi dei giorni e delle notti cosa che nella mia mente segna il passare dei tempo ma che oggettivamente non rappresenta nulla perchè da me è giorno ma in Australia è notte. Quindi nella mia mente il trascorrere è legato all'alternarsi di luce e di buio ma caduta questa percezione il tempo mi appare come una sorta di membrana che iniziamo ad attraversare quando nasciamo e finiamo di attraversare quando moriamo, la direzione del movimento è un'illusione, in realtà la membrana è statica, eternamente presente a se stessa (non so come dirlo) ed esiste indipendentemente dalla nostra vita terrena umana ma forse dipendentemente da quella dello spirito. BOh:) Quindi in qualche modo è assurdo rimandare, aspettare |
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Tutti, in qualche modo, governati dal tempo. Ma se, rimanendo attinenti all'affermazione grassettata, vogliamo spingerci ancor più in là, possiamo immaginare l'eternità come l'accadere delle cose tutte in una volta. Che si verifica con l'assenza del tempo. |
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Tornando invece alla metafora di apertura del topic espressa da Ray, proporrei al tempo la definizione di "Insieme del tutto", un qualcosa che comprende tutto quello che accade/è accaduto/accadrà ovunque nell'infinito. Pensando al tempo, inoltre mi viene subito da notare la doppia valenza che può avere tale parola infatti è possibile parlare di tempo inteso come unità di misura (secondi, minuti, ore, giorni, mesi, anni, ecc), ma anche parlare di tempo in termini meteorologici (e questo orologici? si può collegare ad orologio?). |
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Dici anche che è una convenzione... cioè non esisterebbe davvero? O non sarebbe davvero come lo "convenzioniamo"? O cosa intendevi? |
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Un esempio pratico della misurazione dello spazio in base al tempo è quando dobbiamo andare in posto nuovo e ci chiediamo quanto tempo ci impiegherò ad arrivare. Oppure da Roma a Milano sono 5 ore di macchina/un ora d'aereo/2 ore e mezza di treno, sarai daccordo con me che stiamo esprimendo sotto un altro punto di vista lo spazio percorso da punto A al punto B. Riguardo il mio tavolino è lungo 2 secondi a piedi fiori.gif Citazione:
Da solo il tempo non avrebbe motivo di esistere, come il Kg o qualsiasi altra unità di misura. Se messo in rapporto con altre forze allora esiste ma rimane pur sempre un qualcosa di astratto. Direi che il tempo non è la forma ma è la sostanza, basta pensare alle antiche clessidre una forma diversa per misurare la stessa cosa. Sempre riguardo il tempo, questo può assumere solo valori positivi e parte sempre da zero o esiste anche un tempo negativo? Ovviamente prendi tutto quello che ho scritto come la mia semplice opinione personale. |
Se posso intromettermi:
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Ma se vuoi lo posso rendere più complicato ed interessante per te. boccaccia: Ma non faremmo prima a misurare direttamente il lato più lungo con un comune metro, con un righello, con le dita o con i palmi, a passi etc....? Un conto se parliamo di misurare la distanza delle stelle senza poterci andare, un conto è misurare una cosa accessibile. Si può fare ma è complicarsi la vita Citazione:
Anche se non guardi un orologio e vai a dormire quando ti pare etc... in te c'è il ciclo circadiano che regola tutte le tue funzioni biologiche e pure qualcosa in più.... Il tempo è proprio dell'esistere a prescindere se lo misuri o meno |
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