Ermopoli

Ermopoli (https://ermopoli.it/portale/index.php)
-   Esoterismo (https://ermopoli.it/portale/forumdisplay.php?f=21)
-   -   I Principi Maschili e Femminili (domande ed approfondimenti all'articolo) (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=4169)

RedWitch 07-04-2008 21.24.44

I Principi Maschili e Femminili (domande ed approfondimenti all'articolo)
 
Mi piacerebbe provare ad espandere un po' alcuni concetti sull'articolo di Uno sui "Principi maschili e Femminili", perchè a prima vista mi sembra piuttosto chiaro, a conti fatti, mi sono accorta di aver compreso ben poco dello scritto.

La cosa che mi è saltata all'occhio nella prima parte del discorso è il fatto che il Principio Maschile è ciò che permette di imprimere qualcosa nel Principio Femminile, chiarissimo l'esempio della varianza uomo/donna, se non ci fosse il Principio Maschile (XY) che permette la scelta, se la donna potesse procreare da sola, non avrebbe la possibilità di mettere al mondo un bimbo di sesso maschile. Ma all'interno dell'uomo come funziona tutto questo? Si dice che l'uomo per poter divenire Individuo, deve poter integrare il Maschile e il Femminile, questo significa che all'interno dell'essere umano, sono presenti entrambi i Principi, si parla di parte maschile e parte femminile, ma come agiscono queste parti in noi?
Se il Principio Maschile imprime, ed è quello che permette la scelta, è con esso che possiamo prendere decisioni, per esempio prendere atto che c'è qualcosa da modificare ed iniziare a muoverci per farlo?
Al tempo stesso, attraverso il Principio Femminile, dovremmo prepararci ad accogliere eventuali cambiamenti all'interno di noi?

Astral 07-04-2008 22.35.05

Il principio maschile lo vedo legato alla razionalità, all'azione, alla forza fisica, tutto ciò che comporta un inizio, una creazione, una decisione, un azione.

Il principio femminile comporta accumulo ricettività, ed espande il principo maschile.

Esempio banale:

nei tarocchi i numeri dispari sono maschili, e quelli pari femminili. I numeri dispari sono carte che richiamano sempre l'azione, l'intraprendere qualcosa di nuovo, col rischio che l'energia maschile vadi anche a vuoto e venga sprecata oppure fecondi ( proprio come il seme maschile).

Nei numeri pari, troviamo la sicurezza, e l'accumulo di un grembo materno, ma il rischio è che la troppa protezione fa ristagnare e non si intraprende il nuovo ( principio maschile.

L'alternanza tra maschile e femminile dei Tarocchi, mi ha fatto riflettere che anche il nostro equilibrio tra questi due ( indipendentemente dal nostro sesso) è indispensabile.

Inoltre mi domando se varie parti del principio maschile possono andare in conflitto sia tra loro sia tra quelle del principio femminile.

Mi spiego con un esempio:

Gentilezza e dolcezza potrei definirle femminili

Determinazione e Schiettezza maschili

abbiamo 4 qualità: io potrei voler essere gentile con tutti, ma i miei modi diretti spesso mi fanno entrare in conflitto con le mie parti femminili, e allo stesso modo volendo essere sia gentile, sia schietto, ne subisce che sarò anche poco determinato.

Se riesco ad armonizzare l'aspetto sincerità/gentilezza saprò trovare la determinazione per dire in faccia le cose, con diplomazia. Se non riesco non saprò bene che decisione prendere, e alternerò a comportamenti troppo "gentili" per non offendere nessuno, a scatti dove invece sputo tutto in faccia all'altro risultando brutale.

che ne pensate?

:C:

Grey Owl 08-04-2008 00.47.55

Non saprei Astral, parli di armonizzare aspetti manifesti della persona come sono la sincerità e la gentilezza, mentre credo che i principi maschili e femminili creano qualcosa di nuovo... a tal proposito riprendo l'esempio presente nell'articolo di Uno del sole e dell'albero.

Il sole e la sua luce potrebbe essere visto come il lume della ragione, come quella luce che illumina parti della nostra mente che non sono create(l'albero). Quindi la ragione è il principio maschile mentre parti della nostra mente ancora inespresse è il principio femminile(l'albero).

La parte illuminata dalla ragione con le sue luci ed ombre sono il prodotto ovvero la creazione di un'idea o di una nuova consapevolezza di sè. E' importante comprendere che nella ceazione sono presenti sia luce che ombra e quindi inseparabili nella creazione.

Senza il principio maschile (ragione) non può esserci la scelta e senza il principio femminile (parti inespresse e nascoste) non possiamo creare nuova consapevolezza.

Nell'articolo di Uno viene detta questa frase che trovo importante rileggere:" Ciò che il principio maschile imprime sul principio femminile forma, ciò che il principio femminile riceve è formato."

Con la ragione (lavoro su di sè) s'illumina la parte inespressa di noi (il nero, il non espresso) creando nuova consapevolezza (crescita dell'individuo).

cassandra 08-04-2008 01.18.26

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 51867)
Inoltre mi domando se varie parti del principio maschile possono andare in conflitto sia tra loro sia tra quelle del principio femminile.


Mi spiego con un esempio:

Gentilezza e dolcezza potrei definirle femminili

Determinazione e Schiettezza maschili

abbiamo 4 qualità: io potrei voler essere gentile con tutti, ma i miei modi diretti spesso mi fanno entrare in conflitto con le mie parti femminili, e allo stesso modo volendo essere sia gentile, sia schietto, ne subisce che sarò anche poco determinato.

Se riesco ad armonizzare l'aspetto sincerità/gentilezza saprò trovare la determinazione per dire in faccia le cose, con diplomazia. Se non riesco non saprò bene che decisione prendere, e alternerò a comportamenti troppo "gentili" per non offendere nessuno, a scatti dove invece sputo tutto in faccia all'altro risultando brutale.

che ne pensate?

:C:


Secondo me non si tratta di armonizzare,quanto di accordare..per come l'ho percepita, usando l'esempio di Ast direi più che "riuscendo ad equilibrare la sincerità/gentilezza,con la derminazione/schiettezza, creeremmo un azione armonica".Quando si alternano i comportamenti è proprio perchè a volte domina il maschio,altre la femmina ognuno per conto suo..

Poi se non c'ho capito un cips..capiròicon_mrgr:
:C:

griselda 08-04-2008 01.22.38

Provo a ragionarci il sole mi ricorda Cristo e La Coscienza Cristica, quindi potrei pensare che questo principio maschile che è citato nell'articolo possa essere la nostra coscienza che illumina.
Cosa illumina? Mah, il sole illumina la terra. In questo caso l'albero.
Siamo noi l'albero? L'albero crea un'ombra quando è illuminato dal sole.
La nostra coscienza/sole ha illuminato l'albero, la la mente, (?) che poi siamo noi, ciò che ha illuminato ha creato un ombra, una zona buia (per via della dualità della mente?) noi siamo il risultato della nostra coscienza di ciò che il sole illuminando imprime nelle mente e conseguenza ci forma.
8-)ho fatto un rebelot. diavolo.g:mica ho capito molto di questi principi maschili e femminili io ci vedo di tutto.leggo.gif

Uno 16-04-2008 16.21.17

Entrambe le cose sono corrette: accordare e armonizzare. In realtà quest'ultima sarebbe sbagliato definirla come azione, accordando creo armonia, causa ed effetto.

Perchè i due principi si accordino chiaramente occorre o che quello dei due che abbia qualità più grandi, dimensione, velocità etc.. la diminuisca o che l'altro l'aumenti o che entrambi si regolino. In questo caso l'ideale è la seconda cioè che il principio meno espresso si rafforzi, perchè indebolire quello più forte? Questo ha senso solo in determinati casi in cui la sua esagerazione (rispetto all'altro) impedisce la crescita dell'altro.

Dobbiamo considerarli in due distinti modi all'interno dell'uomo (o donna), come principi che lavorano verso l'esterno e come principi che si autosoddisfano all'interno del sistema uomo.
Se nel secondo caso devono (dovrebbero) lavorare in sinergia per un individuo integrato ed equilibrato, nel primo caso dipende dalla situazione. Consapevolmente o inconsciamente risponde una parte dell'uomo a seconda della polarità dell'azione che gli arriva.
Purtroppo non sempre quando risponde inconsciamente risponde con la parte giusta.

Per capirci, se sono di fronte ad un insegnante perchè voglio imparare qualcosa egli (che sia uomo o donna) sta esprimendo il principio maschile cercando di imprimere la conoscenza della materia trattata, se io non "rispondo" con il principio femminile della ricezione combineremo ben poco.... entrambi, fallimento dell'insegnante e dell'allevo.

Esempio opposto, se ho un figlio ed è il momento di impartirgli una lezione (non intendo punitiva, lezione come imparare) se non utilizzo il principio maschile (che io sia uomo o donna) ed egli non riceve con il principio femminile non combiniamo nulla.
Di solito fino ad un pò di tempo fa nelle famiglie i genitori si dividevano i ruoli e/o principi, non era la perfezione ma era meglio di ora in cui entrambi con i figli usano sempre e solo il principio femminile (parlo in generale eh... ci sono casi e casi).

Ho fatto esempi "psicologici/mentali" ma può essere applicato a tutto, per esempio, una dieta, costruire qualcosa anche di materiale, innamorarsi (questo è un caso particolare biunivoco se l'amore è corrisposto), etc...

La parte dei principi che si autosoddisfano la prendo in esame (se non volete esplorarla voi) al prossimo giro, c'è comunque carne al fuoco.

cassandra 16-04-2008 19.19.20

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 52249)
Dobbiamo considerarli in due distinti modi all'interno dell'uomo (o donna), come principi che lavorano verso l'esterno e come principi che si autosoddisfano all'interno del sistema uomo.
Se nel secondo caso devono (dovrebbero) lavorare in sinergia per un individuo integrato ed equilibrato, nel primo caso dipende dalla situazione. Consapevolmente o inconsciamente risponde una parte dell'uomo a seconda della polarità dell'azione che gli arriva.
Purtroppo non sempre quando risponde inconsciamente risponde con la parte giusta.

La parte dei principi che si autosoddisfano la prendo in esame (se non volete esplorarla voi) al prossimo giro, c'è comunque carne al fuoco.

Quanto è vero...se penso ad una persona che si rivolge a me con tono aggressivo (maschile),di solito istintivamente rispondo allo stesso modo..al contrario se uno è gentile e carino (femminile),mi dispongo come lui/lei...in pratica ho il pilota automatico che fa l'inverso di ciò che andrebbe fatto...martello.: La questione dei principi che si autosoddisfano mi fanno pensare ad una persona che vuole cambiare qualcosa di se e quindi parte col maschile,c'è l'intenzione di fare,l'idea,il progettoicon_mrgr: ..del tipo voglio smettere di mangiarmi le unghie...ma se il maschile decide senza tener conto del femminile che dovrebbe accogliere l'idea,volerlo anche lei,difficilmente la scelta iniziale avrà successo senza avere delle conseguenze prima o dopo..Non lo so se più o meno ci sono...spero di si :sornione:

stella 16-04-2008 21.42.11

Quello che noto del principio maschile e femminile è che uno non potrebbe sussistere senza l'altro.
Si tratta però, a seconda delle circostanze, di usarli senza che uno prevalga sull'altro.
Io la vedo come un continuo scambio, cioè nel senso che non si può dare se qualcuno non riceve, ed entrambe le cose portano al completamento e al soddisfacimento personale sia di chi dà che di chi riceve.
Penso che il principio maschile e femminile possano in qualche modo paragonarsi allo Yin e allo yang ma con qualche differenza, nel senso che sono uno opposto all'altro e si completano a vicenda, ma che uno non si può trasformare nell'altro...
Cioè un carattere docile, ricettivo, aperto è molto difficile che si trasformi nel suo opposto, anche se dovrà sviluppare di più altre parti di sè più attive, se no non sarebbe un individuo completo.
Ognuno di noi possiede questi due principi, quindi si tratta solo di farli emergere, a seconda delle circostanze. Fin qui mi pare abbastanza chiaro.
Ma il punto è che sempre non viene spontaneo quale parte di noi usare, a volte emerge quella che non dovrebbe, e questo succede quando due principi maschili e femminili si scontrano tra di loro, in questo modo le energie non sono usate nel modo giusto, si dice spesso che due galli nello stesso pollaio non possono stare perchè si scontrano tra di loro...
A volte per scappare da una situazione invece che rispondere si usa il principio opposto a quello che si dovrebbe, arrendendosi oppure facendo muro, il che equivale a non affrontarla...

Ray 16-04-2008 22.17.58

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 52253)
Quanto è vero...se penso ad una persona che si rivolge a me con tono aggressivo (maschile),di solito istintivamente rispondo allo stesso modo..al contrario se uno è gentile e carino (femminile),

Io non vedo questa distinzione aggressivo-maschile e gentile-femminile. Se il maschile da e il femminile riceve allora il maschile può dare in modo aggressivo oppure in modo gentile e il femminile può ricevere in modo aggressivo o in modo gentile (in questo caso aggressivo e gentile sono disposizioni). Infatti, se non fosse così, nell'esempio di Uno l'insegnante dovrebbe sempre essere aggressivo e l'allievo gentile.

Penso che la cosa vada al di la, ovvero a monte, prima, di queste disposizini aggressività-gentilezza. Semplicemente il maschile non riceve e se voglio ricevere devo far agire il mio femminile (che io sia uomo o donna) e viceversa. Quindi l'insegnante donna fa agire il suo maschile, che sia aggressiva o gentile e io per imparare devo lasciare agire il femminile. Se io che imparo faccio agire il mio maschile, voglio insegnare all'insegnante e io non imparo e lei non insegna. La cosa dovrebbe funzionare un po' come i magneti (che poi quello è)... i poli maschili e femminili si respingono tra loro, i poli opposti si attraggono. Il fatto che un qualcosa sia "carico" lo pone maschile o femminile, altrimenti è neutro (e non attira ne respinge).

Quel che mi viene è che il maschile devo farlo agire, il femminile devo lasciarlo ricevere... attivo e passivo (ma anche passivo in un certo modo è fare, altrimenti è neutro).

Grey Owl 17-04-2008 01.00.17

Ho in testa una serie di riflessioni che non trovano un senso compiuto, le scrivo così come le sento, magari possono essere motivo di ragionamento ulteriore...

Il principio maschile penetra ovvero entra dentro, passa attraverso.
Il principio femminile accoglie ovvero raccoglie presso di se.

Il principio maschile (che ha virtù e principio di operare) opera un "movimento" il quale trova un principio femminile passivo (che subisce l'azione) capace di accogliere e di ricevere.

Il seme di grano ha bisogno di terra fertile per crescere, la terra fertile non genera la spiga di grano senza il seme. Pare banale ma senza questi principi non può esistere la vita, nulla può essere creato.

Uno 17-04-2008 09.42.12

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 52256)
Penso che la cosa vada al di la, ovvero a monte, prima, di queste disposizini aggressività-gentilezza. Semplicemente il maschile non riceve e se voglio ricevere devo far agire il mio femminile (che io sia uomo o donna) e viceversa. Quindi l'insegnante donna fa agire il suo maschile, che sia aggressiva o gentile e io per imparare devo lasciare agire il femminile. Se io che imparo faccio agire il mio maschile, voglio insegnare all'insegnante e io non imparo e lei non insegna.

Esattamente.....

L'eventuale durezza o morbidezza sono conseguenze (eventuali ripeto, dipende dal contesto) del principio maschile e femminile.
Se vedessimo questi principi in senso materiale potremmo dire che un chiodo è un principio maschile rispetto al legno, che in questo caso è principio femminile.
Quindi in questo contesto il chiodo è più duro, il legno più morbido.... ma al posto del legno prendiamo il chiodo e il fuoco?


In senso psicologico (ma da prendere con le molle, in senso largo, e caso per caso) nell'esempio sopra che facevo della coppia uomo-donna incarnatori dei principi maschili e femminili, la donna era la consolatrice (mica per forza remissivamente, a volte arrabbiandosi, dura) se ci pensate, quella che ascoltava i problemi, l'uomo quello che sia all'interno della famiglia che fuori doveva muovere attivamente l'energia, la donna che la muoveva passivamente (non in senso negativo, in senso di flusso, ricezione).
Ora le cose vogliono essere cambiate, ribaltate, ok, se in una coppia i ruoli sono meglio invertiti o intercambiambili non ci vedo nulla di male, potrebbe essere un'evoluzione (se messa insieme ad altro), ma se l'inversione avviene solo da una parte e ci si trova in molte situazioni in cui entrambi manifestano il principio maschile o entrambi manifestano il principio femminile le cose vanno a scatafascio.

cassandra 17-04-2008 14.44.45

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 52256)
Io non vedo questa distinzione aggressivo-maschile e gentile-femminile. Se il maschile da e il femminile riceve allora il maschile può dare in modo aggressivo oppure in modo gentile e il femminile può ricevere in modo aggressivo o in modo gentile (in questo caso aggressivo e gentile sono disposizioni). Infatti, se non fosse così, nell'esempio di Uno l'insegnante dovrebbe sempre essere aggressivo e l'allievo gentile.

Penso che la cosa vada al di la, ovvero a monte, prima, di queste disposizini aggressività-gentilezza. Semplicemente il maschile non riceve e se voglio ricevere devo far agire il mio femminile (che io sia uomo o donna) e viceversa. Quindi l'insegnante donna fa agire il suo maschile, che sia aggressiva o gentile e io per imparare devo lasciare agire il femminile. Se io che imparo faccio agire il mio maschile, voglio insegnare all'insegnante e io non imparo e lei non insegna. La cosa dovrebbe funzionare un po' come i magneti (che poi quello è)... i poli maschili e femminili si respingono tra loro, i poli opposti si attraggono. Il fatto che un qualcosa sia "carico" lo pone maschile o femminile, altrimenti è neutro (e non attira ne respinge).

Quel che mi viene è che il maschile devo farlo agire, il femminile devo lasciarlo ricevere... attivo e passivo (ma anche passivo in un certo modo è fare, altrimenti è neutro).

Si Ray..la dinamica l'avevo capita (magneti etc.),solo che classificavo gli atteggiamenti,difetti e pregi come maschili o femminili sbagliando..In pratica se un genitore vuole impartire delle regole al figlio,dovrà farlo con il principio maschile,quindi parte attiva che ha come intento quello di imprimere nel bambino tale rispetto delle regole appunto,se quest'ultimo risponde con il principio femminile la regola la farà sua...altrimenti muro contro muro,non si arriva da nessuna parte.Parli di carica e fin qui ci sono,adesso però faccio un esempio,se una persona leggendo un libro,una discussione in forum etc.volesse disporsi volontariamente col principio femminile per capire,accogliere il più possibile,potrebbe riuscirci?Oppure è proprio la voglia, (a volte brama)di capire, lo sforzo che pone come parte attiva il lettore e quindi allontana inconsapevolmente la possibilità di ricevere maggiori informazioni possibili?

Le domande non sono solo per Ray..fiori.gif

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 52260)
Esattamente.....

L'eventuale durezza o morbidezza sono conseguenze (eventuali ripeto, dipende dal contesto) del principio maschile e femminile.
Se vedessimo questi principi in senso materiale potremmo dire che un chiodo è un principio maschile rispetto al legno, che in questo caso è principio femminile.
Quindi in questo contesto il chiodo è più duro, il legno più morbido.... ma al posto del legno prendiamo il chiodo e il fuoco?


In senso psicologico (ma da prendere con le molle, in senso largo, e caso per caso) nell'esempio sopra che facevo della coppia uomo-donna incarnatori dei principi maschili e femminili, la donna era la consolatrice (mica per forza remissivamente, a volte arrabbiandosi, dura) se ci pensate, quella che ascoltava i problemi, l'uomo quello che sia all'interno della famiglia che fuori doveva muovere attivamente l'energia, la donna che la muoveva passivamente (non in senso negativo, in senso di flusso, ricezione).
Ora le cose vogliono essere cambiate, ribaltate, ok, se in una coppia i ruoli sono meglio invertiti o intercambiambili non ci vedo nulla di male, potrebbe essere un'evoluzione (se messa insieme ad altro), ma se l'inversione avviene solo da una parte e ci si trova in molte situazioni in cui entrambi manifestano il principio maschile o entrambi manifestano il principio femminile le cose vanno a scatafascio.

Ho notato questa cosa su di me,iniziando a ricapitolare la storia più importante che ho avuto,sicuramente è partita col principio femminile da parte mia,poi dopo anni ho avuto l'inversione di cui parli ed effettivamente è arrivato lo scatafascio..probabilmente eravamo entrambi "dominati" dal principio maschile ed è finito l'equilibrio nella coppia.Questo discorso mi fa pensare che volendo,potremmo trovare sempre sto benedetto equilibrio spostandoci qua e la a seconda delle persone e situazioni in cui ci troviamo,così facendo si potrebbero evitare molti conflitti e tensioni inutili quotidianamente,come anche perfezionare il perfezionabile nei rapporti con gli altri,per non parlare di ciò che può accadere a noi, con la consapevolezza di questa nuova possibilità di scelta..che bella cosa è l'Individuo eh icon_mrgr:

RedWitch 17-04-2008 16.47.04

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 52281)
.......
Parli di carica e fin qui ci sono,adesso però faccio un esempio,se una persona leggendo un libro,una discussione in forum etc.volesse disporsi volontariamente col principio femminile per capire,accogliere il più possibile,potrebbe riuscirci?Oppure è proprio la voglia, (a volte brama)di capire, lo sforzo che pone come parte attiva il lettore e quindi allontana inconsapevolmente la possibilità di ricevere maggiori informazioni possibili?

Le domande non sono solo per Ray..fiori.gif

La domanda che hai fatto Cassi interessa anche a me, ... per il momento quello che ho osservato su di me, è che ci sono persone dalle quali accetto tutto (o quasi), anche in forum , sono disposta all'ascolto e quindi ad imparare, mentre ci sono persone verso cui sono meno disposta e parto "lancia in resta", il muro contro muro che si diceva .. per esempio se una persona mi fa notare un errore, ecco che scatta la difesa e il tentativo di spiegare che "era proprio quello che volevo dire io e tu non mi hai capita".. icon_mrgr:, io credo che ci siano alla base un sacco di cose che scattano (meccanismi di difesa, importanza personale e chi ne ha più ne metta) e che ci mettono o meno nella condizione di accogliere o di cercare di imprimere con la forza a volte il nostro punto di vista, e che non tutti siano abbattibili soltanto mettendosi nell'ordine di idee di "voler accogliere", anche se una buona partenza secondo me puo' essere quella di cercare di ascoltare tutti, cercando di discernere naturalmente cosa prendere e cosa no.. mettendo da parte simpatie, antipatie, giudizi.. non è semplice, ma finchè non sappiamo fare diversamente..

fiori.gif

turaz 17-04-2008 16.55.04

red...
che in quell' atteggiamento che descrivi non ci sia forse una sorta di "piedistallo" su cui si mette qualcuno e non altri a prescindere da cosa viene detto?( una sorta di pregiudizio insomma)
una sorta di modus pensandi che ti fa dire "tizio ha ragione" e "caio no" (ciò almeno in partenza e a prescindere da ciò che si dice)
hai provato a domandartelo?
a mia osservazione è un pò così ma vale un pò per tutti.
e così facendo si perde capacità di osservazione e di discernimento.
non c'è in un certo senso "libertà" di osservazione e successivo giudizio

Ray 17-04-2008 18.19.51

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 52281)
se una persona leggendo un libro,una discussione in forum etc.volesse disporsi volontariamente col principio femminile per capire,accogliere il più possibile,potrebbe riuscirci?Oppure è proprio la voglia, (a volte brama)di capire, lo sforzo che pone come parte attiva il lettore e quindi allontana inconsapevolmente la possibilità di ricevere maggiori informazioni possibili?

Non lo so se potrebbe riuscirci ma credo che le cose funzionino meglio (e funzionino già) all'inverso... ovvero se mi pongo in modalità ascolto con l'intenzione di capire ed accogliere faccio lavorare il mio femminile.

Poi è chiaro che principio femminile e accoglimento non significa anullamento del discernimento e automatica approvazione di quel che arriva. Semplicemente gli permetto di entrare... poi quello che ci faccio dopo è altro... diciamo che potrei considerarlo, prenderlo in esame ma eventualmente anche espellerlo in seguito (ma qui sarebbe un'azione "maschile").
Come dire che per accogliere devo mettermi in ascolto ma non è detto che mi piaccia quel che arriva... un po' come le carezze, me le faccio fare ma non è detto che mi picciano (ma se non me le faccio fare non lo saprò).

turaz 17-04-2008 18.30.47

spostando la cosa in termini generali...
perchè non riusciamo a essere aperti (in quel senso) con tutti allo stesso modo ma ci creiamo dei preconcetti o giudizi a proposito?
forse perchè già prima discerniamo quello che pensiamo ci possa servire e quello che invece non ci serve?e magari in tutto ciò non sbagliamo qualche valutazione?

Astral 17-04-2008 22.50.16

A me è venuto in mente il ciclo di creazione, conservazione e distruzione.

Il primo ed il terzo sono sicuramente maschili, il secondo è invece femminile.

Mi viene in mente spesso come affrontiamo la vita: vogliamo a tutti i costi risolvere i problemi, e ci diamo da fare ( principio maschile) ma in certe situazioni bisogna abbandonarsi a Dio e lasciare che certe cose accadono e basta ( principio femminile). Tuttavia molto spesso ci si crogiola troppo nel principio femminile.

In ogni caso mi sfugge qualcosa: uomo e donna possono fare un bambino, maschio o femmina.
Ora sembra stupido come esempio ma il principio maschile+ il principio femminile dovrebbero dare un principio maschile o femminile più evoluto?

:C:

Ray 18-04-2008 00.20.21

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 52300)
In ogni caso mi sfugge qualcosa: uomo e donna possono fare un bambino, maschio o femmina.
Ora sembra stupido come esempio ma il principio maschile+ il principio femminile dovrebbero dare un principio maschile o femminile più evoluto?

:C:

La questione sta nella parola "principio"... in quanto tale non è lui che si evolve, se lo facesse non sarebbe "principio"... però le sue manifestazioni, che sono in realtà sue possibilità, possono evolversi, anche se quando parliamo di bambini o comunque di qualcosa che si manifesta, parliamo di qualcosa che necessita di entrambi i principi, necessita per esistere nel mondo dove può evolversi.

RedWitch 18-04-2008 09.43.08

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 52285)
red...
che in quell' atteggiamento che descrivi non ci sia forse una sorta di "piedistallo" su cui si mette qualcuno e non altri a prescindere da cosa viene detto?( una sorta di pregiudizio insomma)
una sorta di modus pensandi che ti fa dire "tizio ha ragione" e "caio no" (ciò almeno in partenza e a prescindere da ciò che si dice)
hai provato a domandartelo?
a mia osservazione è un pò così ma vale un pò per tutti.
e così facendo si perde capacità di osservazione e di discernimento.
non c'è in un certo senso "libertà" di osservazione e successivo giudizio

Sì Turi me lo sono domandata,
sono idee che mi faccio dell'altro e che si cristallizzano, mi portano ad ascoltare più certe persone che altre, se poi mi sento "attaccata" (magari senza motivo, ma mi sento minacciata) in qualche modo, tendo a difendermi istintivamente, e a rispondere male, per non farmi colpire (anche se l'intenzione dell'altro non era quella di colpirmi).

Detto questo, perdonami, ma torno a ripetere che non sono domande di questo tipo che penso che possano aiutare un altro , per essere chiara, non penso che possano aiutarmi nell'osservazione di me stessa, non vedo spunti, vedo solo un'osservazione superficiale su di me, fatta da un altro (te in questo caso), e penso che uno spunto possa essere sempre utile , fatto in questo modo non porti nessuno da nessuna parte, ma solo ad uscire dai temi dei thread.

:C:

turaz 18-04-2008 11.02.55

beh il tema del 3d è "principio maschile e femminile"
come diceva qualche post fa uno se entrambi i soggetti sono in modalità maschile o femminile non c'è dialogo ma spesso re-azione e catafascio.
in questo caso ho parlato di qualcosa che ho osservato spingendo troppo e ho causato uno switch in te in modalità maschile.
di questo chiedo scusa ma non mi pare di essere uscito dal tema del 3d.
anzi credo vi sia stata una dimostrazione pratica di quanto uno aveva espresso.

Un abbraccio

Uno 18-04-2008 11.14.59

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 52260)
Se vedessimo questi principi in senso materiale potremmo dire che un chiodo è un principio maschile rispetto al legno, che in questo caso è principio femminile.
Quindi in questo contesto il chiodo è più duro, il legno più morbido.... ma al posto del legno prendiamo il chiodo e il fuoco?

Voglio riportare alla vostra attenzione questo esempio, un chiodo con il legno sarà sempre un chiodo, il legno idem il fuoco pure.....
Altrimenti deve esserci un cambiamento molecolare grande.
Avete mai provato a piantare un chiodo su un legno martellando dalla parte del legno? C'è rischio che si rompa il legno, minimo si ammacca. Se poi passiamo a fuoco e chiodo non riesco proprio a vedere come invertire la cosa (il chiodo che fonde il fuoco) senza mutazioni molecolari.

Ora non sto dicendo che i genitori hanno sempre ragione ed i figli sempre torto e non vorrei sminuire tutto il concetto dei principi su un discorso di supremazia e sottomissione vera o presunta, andiamo oltre ai soliti stereotipati argomenti.

Andiamo avanti un centesimo, il Principio maschile per esser tale deve essere a sua volta femminile verso qualcosa che gli conferisce tale prerogativa in quel determinato caso.
Il martello è il principio maschile per il chiodo il quale attraverso l'energia della martellata diventa principio maschile verso il legno.
Ma il legno non potrà mai essere principio maschile del chiodo (senza mutazione molecolare, ora per comodità stiamo parlando di cose materiali, ma la cosa è identica nello psicologico, nello spirituale etc..), il legno potrebbe essere principio maschile sotto forma di cuneo verso una roccia, questo per dirvi che non è una questione di durezza, quanto di situazione e/o relazione, energia ed organizzazione del "materiale" (inteso anche come pensiero, informazione, struttura)

Un'altra caratteristica dei due principi è che il maschile si "muove" (movimento non per forza in senso fisico), il femminile aspetta, fate sempre attenzione a non vedere quel "aspetta" come negativo, se entrambi si muovono non si troveranno mai, quel "aspetta" è importante quanto il muoversi.

etc etc....

turaz 18-04-2008 11.21.48

nella sostanza mi pare di capire che due elementi importanti potrebbero essere : adattabilità alla situazione e capacità di cambio repentino tra maschile e femminile.
prendendo ad esempio un dialogo tra due persone:
se nel momento in cui uno parla (si muove) l'altro parla anche lui (e non "aspetta" ricevendo) non c'è dialogo ma solo monologhi infruttuosi.
poi ci sarebbe anche da discutere a fondo su "come" ricevere (non so ad esempio sentendo se quanto viene detto ha "risonanza" dentro di noi o meno) e su "come" dare (ad esempio se forzo una martellata rischio di spaccare il legno come giustamente hai detto)

ci sta?

Uno 18-04-2008 11.35.32

No, non puoi cambiare ciò che sei in relazione ad una situazione, puoi fingere ma non cambiare in quel momento.
Quella situazione può essere esperienza (se assorbita, osservata e bla bla...) per il cambiamento che in un'altra situazione ti potrà far adattare o meno, dipende dal caso.

Nel caso con Red (solo per analizzare e chiarire, ma ripeto non limitiamo i Principi a questo), Red aveva già espresso la dinamica osservata, tu non hai ascoltato e le hai domandato quello che lei stessa aveva osservato.
Perchè avrebbe "switchato" dalla parte maschile? Se non lo hai visto stava ancora cercando di accettarti, ancora dalla parte femminile.
Maschile non signifca "picchio", femminile "subisco", questa è la degenerazione di alcuni periodi storici, se non andiamo oltre non comprendiamo realmente questi Principi.

turaz 18-04-2008 11.46.57

sinceramente pur partendo da ciò che red aveva osservato avevo cercato di aggiungere qualcosa (non so se è arrivato)
sul fatto di non avere "ascoltato" non sono completamente d'accordo ma può darsi sia qualcosa che non vedo quindi la prendo per buona.
comprendo che picchio e subisco siano degenerazioni.
riprendendo la prima parte del tuo post: la capacità di cambio tra maschile e femminile (modalità) secondo te non è importante?

Uno 18-04-2008 12.00.26

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 52311)
riprendendo la prima parte del tuo post: la capacità di cambio tra maschile e femminile (modalità) secondo te non è importante?

Vedi che non stiamo parlando di Principi? Stiamo parlando di manifestazione, un Principio non lo puoi cambiare, se no non è Principio.
La manifestazione, si, si può e si deve cambiare a volte, se è errata... ma anche questo è un discorso non sense, o uso, so usare, la giusta modalità ad ogni occasione oppure non so cambiarla.
Esempio, se devo andare ad una cerimonia e ci vado con i jens squarciati non è che poi me li cambio in bagno, o so già dovendo andare ad una cerimonia che mi devo vestire in un certo modo oppure non mi porrò il problema, me ne accorgerò (forse) solo quando la gente mi guarda strano, mi sarà esperienza per un'altra volta... purchè io me ne ricordi, purchè io non voglia a tutti i costi pensare:" chi se ne frega se mi guardano male, io faccio come mi pare"

Ma questo non ha a che fare con i Principi, è una degenerazione che se ne fà, come il più delle volte (non sempre, ci sono casi corretti) di quando si dice è una questione di principio.

turaz 18-04-2008 12.13.37

Ok penso di aver compreso cosa intendi.
volendo tornare a un discorso di puro Principio ti va di tracciare a grandi linee i tratti distintivi di Maschile e Femminile?
A me vengono questi accostamenti
Maschile: azione, movimento,inserimento, impressione,forza, intelligenza
femminile: ricezione, riposo, accoglimento, sviluppo, sapienza.
ci stanno secondo te?

cassandra 18-04-2008 13.35.54

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 52284)
La domanda che hai fatto Cassi interessa anche a me, ... per il momento quello che ho osservato su di me, è che ci sono persone dalle quali accetto tutto (o quasi), anche in forum , sono disposta all'ascolto e quindi ad imparare, mentre ci sono persone verso cui sono meno disposta e parto "lancia in resta", il muro contro muro che si diceva .. per esempio se una persona mi fa notare un errore, ecco che scatta la difesa e il tentativo di spiegare che "era proprio quello che volevo dire io e tu non mi hai capita".. icon_mrgr:, io credo che ci siano alla base un sacco di cose che scattano (meccanismi di difesa, importanza personale e chi ne ha più ne metta) e che ci mettono o meno nella condizione di accogliere o di cercare di imprimere con la forza a volte il nostro punto di vista, e che non tutti siano abbattibili soltanto mettendosi nell'ordine di idee di "voler accogliere", anche se una buona partenza secondo me puo' essere quella di cercare di ascoltare tutti, cercando di discernere naturalmente cosa prendere e cosa no.. mettendo da parte simpatie, antipatie, giudizi.. non è semplice, ma finchè non sappiamo fare diversamente..

fiori.gif

Si Red,effettivamente scattano un sacco di cose,anche con Ray un pò mi sono difesa ad esempio (l'IP si è sentita toccata,ho pensato...ma come?per una volta che un minimo ho capito!però poi lo uso come sprone ad andare più a fondo,le reazioni se non si hanno non potremmo osservarle no? icon_mrgr: ) Riguardo la domanda,l'hai posta nel 3d focalizzazione adesso che ci penso..comunque ieri ho fatto una prova,mi sono concentrata su un breve scritto...l'ho letto tante tante volte (cercando di dispormi in modi diversi)e quello che ho notato è che poco alla volta uscivano nuove considerazioni in merito,cose che ad una lettura superficiale (la normalità per me al momento),non avrei considerato, nè sentito arrivare...ho pensato quindi che forse il voler tutto subito,come anche l'essere presuntuosi/sopravvalutarsi/avere fretta rispetto a qualcosa che sembra facile,o che vorremmo subito per noi,frega....non so cosa è successo,se me la sono raccontata,però al momento ho la sensazione di aver fatto una piccolissima esperienza al riguardo,che testerò ancora..

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 52294)
Non lo so se potrebbe riuscirci ma credo che le cose funzionino meglio (e funzionino già) all'inverso... ovvero se mi pongo in modalità ascolto con l'intenzione di capire ed accogliere faccio lavorare il mio femminile.

Poi è chiaro che principio femminile e accoglimento non significa anullamento del discernimento e automatica approvazione di quel che arriva. Semplicemente gli permetto di entrare... poi quello che ci faccio dopo è altro... diciamo che potrei considerarlo, prenderlo in esame ma eventualmente anche espellerlo in seguito (ma qui sarebbe un'azione "maschile").
Come dire che per accogliere devo mettermi in ascolto ma non è detto che mi piaccia quel che arriva... un po' come le carezze, me le faccio fare ma non è detto che mi picciano (ma se non me le faccio fare non lo saprò).

Mi hai fatto pensare al Training autogeno parlando di porsi in ascolto,in un certo senso è come essere aperti a tutto per poi discernere.. Anche quando respiriamo ad esempio ,nell' inspirazione (aspetto/accolgo)ci vedo il principio femminile,mentre l'espirazione sarebbe il maschile(muovo). Mi capita spesso di rileggere ciò che ho scritto ed accorgermi che l'ho fatto con i piedi..non so se ti riferisci a questo,ma quando scrivo del saltellare qua e la, è chiaro (solo per meicon_mrgr: ) che intendo per iniziare,per cominciare a lavorare sul cambiamento che stiamo perseguendo..lo preciso per chi legge o leggerà in seguito.

stella 18-04-2008 16.57.28

Io lo vedo come un continuo scambio, in cui prevale ora l'uno ora l'altro.
Visto in termini più ampi, il creatore ci ha formato e se noi lo accogliamo ci lasciamo formare... e insieme creiamo qualcosa di nuovo, come l'ombra dell'albero illuminato dal sole... cioè diventiamo individui nuovi.
Quindi l'armonia tra i due principi crea qualcosa di nuovo che prima non c'era.
Poi, pensandoci bene, non sempre un principio maschile o femminile restano immutati, ma si trasformano in base agli elementi con cui si incontrano...
Mi ha fatto pensare che un chiodo nel legno resta sempre un chiodo, ma se invece che nel legno un chiodo viene messo nel fuoco si trasforma e si scioglie e poi gli si può dare un'altra forma...
Quindi, rapportando questo alla vita quotidiana, una persona dura come un chiodo se trova qualcuno più forte diventerà malleabile e a poco a poco si trasformerà...

Grey Owl 19-04-2008 01.22.50

In ogni cosa creata è insito il Principio Maschile e Femminile, quello che i cinesi hanno rappresentato col simbolo del Tao in cui compaiono i Principi dello Yin e dello Yang .(http://www.ermopoli.it/portale/showp...37&postcount=4)

Quindi il Principio maschile deve essere a sua volta femminile verso qualcos'altro. Come nell'esempio di Uno il chiodo è principio maschile per il legno ma è Principio Femminile per il Martello. Quindi il chiodo riceve (Principio Femminile rispetto al martello) energia dal martello che diverrà (il chiodo) Principio Maschile per il legno.

Dipende in che relazione stanno le cose, ma il Principio Maschile e Femminile è sempre presente.

Inoltre, come si vede nel simbolo del Tao nulla è completamente Yin o Yang (Principio Maschile e Femminile) e quando esso diventa fortemente Maschile (o Femminile) ha in sè il puntino (il potenziale, il seme) per divenire Femminile (o Maschile).

Uno 19-04-2008 12.59.52

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 52319)
Quindi, rapportando questo alla vita quotidiana, una persona dura come un chiodo se trova qualcuno più forte diventerà malleabile e a poco a poco si trasformerà...

Forte in senso lato, specifichiamo.
Perchè un anziano duro di cuore potrebbe trasformarsi passando del tempo con un bambino.

Di che forza stiamo parlando allora?

Allo stesso modo la forza ricevente può essere in un "corpo" duro o uno morbido, anche in questo caso di che forza stiamo parlando?

Non sono forze delle entità, è la disposizione delle forme delle entità che favorisce o ostacola il fluire di queste forze in un senso o nell'altro in determinati punti delle strutture.

cassandra 19-04-2008 13.03.29

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 52308)
Un'altra caratteristica dei due principi è che il maschile si "muove" (movimento non per forza in senso fisico), il femminile aspetta, fate sempre attenzione a non vedere quel "aspetta" come negativo, se entrambi si muovono non si troveranno mai, quel "aspetta" è importante quanto il muoversi.

etc etc....

Ho fatto un'altra considerazione..se il principio maschile si "muove",potrebbe essere che il principio femminile è la tranquillità,la calma?
La domanda nasce dal fatto che osservandomi,ad esempio quando leggo, ho notato che se sono in tensione per qualcosa,ho dei pensieri (movimenti interiori)non riesco ad aprirmi al nuovo,ad andare in profondità nella lettura, al contrario ogni tanto si...

:C:

stella 19-04-2008 16.20.26

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 52354)
Forte in senso lato, specifichiamo.
Perchè un anziano duro di cuore potrebbe trasformarsi passando del tempo con un bambino.

Di che forza stiamo parlando allora?

Allo stesso modo la forza ricevente può essere in un "corpo" duro o uno morbido, anche in questo caso di che forza stiamo parlando?

Non sono forze delle entità, è la disposizione delle forme delle entità che favorisce o ostacola il fluire di queste forze in un senso o nell'altro in determinati punti delle strutture.


Un bambino ha con sè la forza della spontaneità, riceve ma anche dà ...
Così una persona dura di cuore passando del tempo con un bambino potrebbe intenerirsi...
Certamente dipende dalla disposizione a lasciarsi trasformare...
Quindi questa forza se viene accolta con una disposizione di apertura trasforma, il fatto che noto nell'esempio è che il bambino non vuole trasformare la persona dura di cuore, è semplicemente se stesso e proprio questo non forzare agisce spontaneamente nel cuore dell'anziano...
Quindi è una forza capace di trasformare ma che non forza nessuno se non viene accolta...

filoumenanike 11-12-2008 00.54.49

mi inserisco in un argomento da voi trattato al lungo e molto tempo fa però non riesco a togliermi dalla testa questi concetti così deterministici da voi ampiamnente usati, sembra quasi che l'individuo maschio sia l'elemento più importante per crescere, per dinamizzare il mondo, per dare l'incipit a tutto quanto sia nuovo e sperimentabile, dall'altro lato la donna, principio passivo, come nell'esempio dell'albero, prende e sviluppa l'elemento maschile. spero di aver capito male ma io credo fortemente nella coesione dei due principi, maschile e femminile, due facce di una stessa medaglia, non dimenticate il mito della mela, l'uomo era un unicum composto di forze uguali e distinte, nella divisione dell'unicum tali forze sono andate ai due esseri nuovi, portatori, in egual misura e in modi totalmente personali, i principi attivi e passivi. Non voglio parlare, per ora, delle sovrastrutture che hanno portato la donna ad essere considerata un elemento di subordine rispetto all'uomo, mi piacerebbe sapere se qualcuno potrebbe essere d'accordo con me, grazie, patrizia

Era 11-12-2008 02.05.59

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 62832)
mi inserisco in un argomento da voi trattato al lungo e molto tempo fa però non riesco a togliermi dalla testa questi concetti così deterministici da voi ampiamnente usati, sembra quasi che l'individuo maschio sia l'elemento più importante per crescere, per dinamizzare il mondo, per dare l'incipit a tutto quanto sia nuovo e sperimentabile, dall'altro lato la donna, principio passivo, come nell'esempio dell'albero, prende e sviluppa l'elemento maschile. spero di aver capito male ma io credo fortemente nella coesione dei due principi, maschile e femminile, due facce di una stessa medaglia, non dimenticate il mito della mela, l'uomo era un unicum composto di forze uguali e distinte, nella divisione dell'unicum tali forze sono andate ai due esseri nuovi, portatori, in egual misura e in modi totalmente personali, i principi attivi e passivi. Non voglio parlare, per ora, delle sovrastrutture che hanno portato la donna ad essere considerata un elemento di subordine rispetto all'uomo, mi piacerebbe sapere se qualcuno potrebbe essere d'accordo con me, grazie, patrizia

Ciao Filo intanto ben venuta
capisco cosa intendi ma il principio maschie e il principio femminile di cui si parla in questa discussione non sono visti come uomo/donna maschio/femmina e relative sovrastrutture ma di due diversi energie complementari..uno senza l' altra..non esisterebbero...e viceversa..
rileggiamo va magari ci chiariamo le idee fiori.gif

filoumenanike 12-12-2008 01.55.55

Citazione:

Originalmente inviato da Era (Messaggio 62834)
Ciao Filo intanto ben venuta
capisco cosa intendi ma il principio maschie e il principio femminile di cui si parla in questa discussione non sono visti come uomo/donna maschio/femmina e relative sovrastrutture ma di due diversi energie complementari..uno senza l' altra..non esisterebbero...e viceversa..
rileggiamo va magari ci chiariamo le idee fiori.gif

si.. ho cercato di capire e sono arrivata alla conclusione che forse state parlando di una visione tantrica del mondo che verrebbe governato da un principio maschile come SHIVA, archetipo della sessualità trascendente e da SHAKTI, principio femminile universale, in breve i concetti di yang e yin, che non possono vivere scissi l'uno dall'altro. ciò che non capisco è come tentiate di individuare questi concetti astratti nella fisicità degli esseri, perchè comunque anche rileggendo un pò i vari commenti ne esce una idea di maschile e femminile troppo occidentalizzata, rispetto alla spiritualità orientale, certo faccio fatica ad inserirmi, datemi tuttavia la possibilità di conoscere meglio l'argomento, ci sono forse testi sui quali potermi documentare?
un saluto a tutti e perdonatemi se non entro nel modo migliore nei vostri commenti, patrizia

Uno 12-12-2008 10.33.22

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 62856)
si.. ho cercato di capire e sono arrivata alla conclusione che forse state parlando di una visione tantrica del mondo che verrebbe governato da un principio maschile come SHIVA, archetipo della sessualità trascendente e da SHAKTI, principio femminile universale, in breve i concetti di yang e yin, che non possono vivere scissi l'uno dall'altro. ciò che non capisco è come tentiate di individuare questi concetti astratti nella fisicità degli esseri, perchè comunque anche rileggendo un pò i vari commenti ne esce una idea di maschile e femminile troppo occidentalizzata, rispetto alla spiritualità orientale, certo faccio fatica ad inserirmi, datemi tuttavia la possibilità di conoscere meglio l'argomento, ci sono forse testi sui quali potermi documentare?
un saluto a tutti e perdonatemi se non entro nel modo migliore nei vostri commenti, patrizia

Non è un'idea occidentalizzata di una visione orientale, è semplicemente la versione occidentale dello stesso principio che in oriente ha preso altri termini e forme. Altresì bisogna stare attenti che ciò che a noi arriva dell'oriente è sempre una traduzione di qualcosa piuttosto volgare, volgare inteso come per la massa.

Per comprendere il concetto che cercavo di esprimere devi dimenticare maschile e femminile che in qualche maniera riconducano i tuoi pensieri a uomo e donna e simili, se ti è più comodo prova a pensare a più e meno, positivo e negativo, attivo e passivo etc....
Lo so che con ying e yang è apparentemente più semplice perchè la nostra mente non associa questi a qualcosa già conosciuto, ma il concetto di fondo è lo stesso, il rischio però è che con ying e yang rimaniamo nella superficie del concetto, un qualcosa di astratto che non riusciamo a collocare anche nel mondo concreto.

:C:

filoumenanike 12-12-2008 11.05.05

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 62858)
Non è un'idea occidentalizzata di una visione orientale, è semplicemente la versione occidentale dello stesso principio che in oriente ha preso altri termini e forme. Altresì bisogna stare attenti che ciò che a noi arriva dell'oriente è sempre una traduzione di qualcosa piuttosto volgare, volgare inteso come per la massa.

Per comprendere il concetto che cercavo di esprimere devi dimenticare maschile e femminile che in qualche maniera riconducano i tuoi pensieri a uomo e donna e simili, se ti è più comodo prova a pensare a più e meno, positivo e negativo, attivo e passivo etc....
Lo so che con ying e yang è apparentemente più semplice perchè la nostra mente non associa questi a qualcosa già conosciuto, ma il concetto di fondo è lo stesso, il rischio però è che con ying e yang rimaniamo nella superficie del concetto, un qualcosa di astratto che non riusciamo a collocare anche nel mondo concreto.

:C:

rendendo neutro il concetto di yang e yin, riesco ad astrarre i principi, quando invece li accosto al maschile e femminila non posso non pensare che noi persone dell'occidente ne abbiamo una visione distorta da millenni di cultura religiosa cattolica e se leggo i modo come vengono recepiti ne ho una conferma, ti risponderò al più presto, ora grazie della tua risposta, patrizia.
ps. sai come posso ritrovare una discussione alla quale ho partecipato ieri e che non ritrovo? era basata sui concetti di repressione dei cattivi pensieri.

stella 12-12-2008 11.21.59

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 62859)

ps. sai come posso ritrovare una discussione alla quale ho partecipato ieri e che non ritrovo? era basata sui concetti di repressione dei cattivi pensieri.



Ciao Patrizia benvenuta !!! fiori.gif

Ti linko la discussione di ieri:

http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?t=4908

filoumenanike 12-12-2008 15.25.08

ciao stella e grazie, ora provo il link che mi hai inviato, a presto patrizia


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 23.34.34.

Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271