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Uno 07-08-2005 17.35.48

racconta che in un’isoletta disabitata del Giappone dei ricercatori stavano osservando e studiando il comportamento di un tipo di scimmie. Poiché, a un certo punto, il cibo scarseggiava, gli studiosi fecero portare, via elicottero, diversi carichi di patate. Le patate, chiaramente, non erano lavate, erano, quindi, tutte sporche di terra.
Le scimmie non sembravano impazzire per quel tipo di cibo ma, visto che era quello disponibile, se ne nutrivano. Un giorno, una giovane scimmia femmina che chiameremo Yoko, ebbe l’idea di lavare la patata prima di mangiarla. Decisamente le parve migliore e, da quel momento, Yoko lavò sempre le patate prima di mangiarsele. Per diverso tempo Yoko fu l’unica a lavare le patate finché un giorno, un’altra scimmia incominciò a lavarle, era una vecchia scimmia femmina che poteva essere la madre di Yoko. Poco alla volta sempre più scimmie femmine lavavano le patate prima di mangiarle. Poi fu la volta dei giovani maschi non ancora adulti e, infine, per ultimi, i maschi adulti. Quando il numero delle scimmie che lavava le patate prima di mangiarsele, raggiunse un certo quantum, che nella storia si dice di cento, gli studiosi si accorsero che tale abitudine, nuova per quella razza, era passata a tutte le scimmie sulla faccia della terra. Come se fosse scattato un certo meccanismo, non appena si fosse raggiunto il numero necessario per farlo scattare a livello universale.


Dicono che sia una leggenda metropolitana, ma che sia così o una metafora o vera l'importante è ciò che esprime cioè una legge che funziona in questo modo.... un esempio semplice? Guardate con quanta facilità un bambino oggi traffica con un telecomando o più avanti con un pc.... la discussione potrebbe continuare su come sfruttare questa conoscenza....

Kael 07-08-2005 20.06.37

Io qui (Jung permettendo) tirerei in ballo l'inconscio collettivo...
Nel momento in cui un pensiero si forma, esso è captabile anche dagli altri (ma non sapevo fosse limitato ad una specie animale in particolare). Cioè le forme pensiero usate dai gatti ad esempio, non sono utilizzabili dai cani?

E poi quanto centra lo spirito di gruppo, con l'inconscio collettivo?
E' lui che lo governa?

Uno 08-08-2005 12.07.15

Bravo Kael hai inserito degli spunti interessanti e visto che la città è in similferie continuiamo noi il discorso.
Inconscio collettivo.... è sicuramente il mezzo con cui si propaga l'informazione, e in cui essa prende forza...
Dunque passano da una famiglia/genere all'altra? Si che passano... solo che la legge di affinità ovviamente avvantaggia la specie... però tanto per rimanere sul pratico una scimmia impara più facilemente cose degli uomini di una rana (sempre se questa riesca poi).
Lo Spirito di gruppo sicuramente gestisce tutte la dinamiche all'interno del suo gruppo ma l'inconscio collettivo non è limitato ad un gruppo (beh del resto anche lo spirito di gruppo è unito a tutto il resto), al nostro livello per avere un idea abbastanza ampia dovremmo prendere in considerazione lo Spirito della Terra che più di qualcuno chiama Gaia.
Una cosa interessante e più vicina a noi potrebbe essere usando il "come in alto così in basso" Macrocosmo/microcosmo, pensare che anche dentro noi un 'azione fino ad un certo punto non si fissa ma se la ripetiamo un certo numero di volte (che dipende dal modo/attenzione con cui si compie questa azione) essa crea in noi un "essere" che vive di vita propria.... es imparo a scrivere, devo stare attento alle lettere una per una, ad un certo punto in me c'è lo scriba (nel senso di saper scrivere) che agisce anche anche senza la mia attenzione.... in questo caso è positivo, mi fa comodo avere uno in me che scrive (purchè scriva quello che voglio) ma se prende forza qualcuno che fa cose che non mi piacciono? E se questo diventa tanto autonomo da impedirmi di rendermene conto?

Era 08-08-2005 12.38.10

cosa potrebbe diventare autonomo o troppo forte da impedirmi
il controllo del mio essere "intero"?

non credo possa essere un situazione positiva (questo mi viene anche
se non è esatto) perchè mi permetterebbe nell' errore di comprendere

forse è un sentimento terra terra... materiale voglio dire...quindi poco
evoluto...che so: rabbia...rancore...invidia...paura....
dipendenti da queste cose...probabilmente non ci rendiamo conto...



può essere?

Kael 08-08-2005 15.24.29

Beh penso che le abitudini siano sempre e comunque sbagliate, anche se sono abitudini "buone" in sé, perchè tolgono coscienza e così ci ritroviamo a fare le cose senza rendercene conto...
Ad esempio so che Galileo scriveva un giorno da destra verso sinistra, e l'altro da sinistra verso destra... questo per tenere sempre aperta la mente a nuove prospettive, e non fossilizzare appunto il pensiero in degli schemi prestabiliti, che alla lunga non ci permettono di arrivare ad una visione più ampia delle cose...

Però come nascono queste abitudini, questi "qualcuno" che operano senza la nostra interazione cosciente?
Io credo che siano insiti nella natura umana, dovuti probabilmente al nostro passato di puri animali, quando appunto in noi non c'era coscienza e ci governava lo Spirito di gruppo. Allora avevamo solo abitudini, niente azioni coscienti, e così, l'uomo di oggi, (anche se in parte se ne è liberato) può ancora trovare tali abitudini nell'inconscio collettivo...

Credo però che l'uomo debba liberarsi da questo inconscio collettivo, debba diventare indipendente (o individuato), perchè come detto, anche se le abitudini sono buone in se, che merito ne avremmo, se non fosse la nostra volontà a suggerircele?

Effondere nuove abitudini (positive) nell'inconscio collettivo, cosicchè altri possano beneficiarne? Non so... l'unica abitudine che io penso possa essere valida, sarebbe quella di non avere abitudini! :D

Uno 08-08-2005 17.50.02

Capisco quello che intendi e a suo tempo mi sono posto il problema... ma definiamo abitudine... abitudine è una cosa che si fa senza prestare il minimo di attenzione ad essa... l'esempio che ho fatto della scrittura forse non era espresso benissimo... intendevo che l'acquisizione del movimento della penna è mio, ho permesso a qualcosa in me di formarsi e prefezionarsi non ci trovo nulla di male, purchè sia Io in quando individuo individuato a comandare tale azione poi sai com'è è bene fare una cosa per volta ma in questo momento che sto pigiando i tasti preferisco concentrare tutta la mia attenzione su cosa ti sto scrivendo piuttosto che se uso l'indice per la lettera h e il medio per la lettera p (per esempio).
Se rimanendo nell'esempio io dovessi durante il giorno pigiare dei tasti perchè non riesco a farne a meno cioè "lo scrittore" che è in me comanda allora qualcosa non va....
Torniamo al macrocosmo.... il pianeta terra intero è un individuo.... ma non significa che per esserlo debba uccidere tutti noi no?
Poi l'inconscio che sia il nostro individuale o quello collettivo (per quanto non ci sia un confine tra i due) ci occorre.... è la benzina per il nostro motore se fosse tutto conscio saresti Dio perfetto e immutabile... ma non sperimenteresti la vita perchè non ci sarebbbe bianco e nero, luce e ombra etc etc... ci sarebbe il vuoto.
Nell'incoscio collettivo dovremmo (se è questo il nostro compito, volontà) che è possibile amare..... si c'è già.... ma ci sono forze che inseriscono l'odio e qualcuno dovrà pur bilanciare no? :D
Basta ricordarsi di essere al di sopra del bene e male, e mezzi coscienti (o volerlo diventare)

Kael 08-08-2005 19.04.14

Sai, a tal proposito sto scrivendo un romanzo..: :D
Parla di un improbabile futuro in cui tutti gli uomini sulla terra sono diventati cattivi, crudeli, egoisti... (come se non lo fossero già abbastanza :D )
Sulla terra regna il terrore, si ammazzano l'un l'altro, portandosi all'autodistruzione...
L'unica salvezza della terra è riposta in Jakob, un ragazzo dal cuore "puro" che un anziano maestro, prima di morire, sta crescendo ed istruendo. Gli spiega che tutti sono in fondo la stessa persona, e perciò finchè ci sarà un solo uomo buono al mondo, tutti lo saranno un po'.... fiori.gif
E il male non potrà trionfare...

Poi mi sono arenato perchè non so come terminarlo.... piango.gif

Però l'idea di fondo è quella no? :D

Uno 08-08-2005 20.35.58

Bel romanzo :wow:
Sai perchè quell'ultima speranza del'umanità può cambiare le sorti? Perchè in realtà anche se manifestassero tutti, lui compreso, il male, manifestarlo non significa essere fatti di male completamente, in noi ci sono entrambi male e bene altrimenti non esisteremmo. Quindi questo prescelto può "semplicemente" riattivare la manifestazione del bene nei suoi simili.
Ma noi come tutto l'universo abbiamo bene e male ed enetrambi sono necessari per la creazione... si scambiano di ruolo quello che prima è male poi (o da un altro punto di vista) diventa bene

nikelise 26-01-2012 03.57.08

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 8404)
Bel romanzo :wow:
Sai perchè quell'ultima speranza del'umanità può cambiare le sorti? Perchè in realtà anche se manifestassero tutti, lui compreso, il male, manifestarlo non significa essere fatti di male completamente, in noi ci sono entrambi male e bene altrimenti non esisteremmo. Quindi questo prescelto può "semplicemente" riattivare la manifestazione del bene nei suoi simili.
Ma noi come tutto l'universo abbiamo bene e male ed enetrambi sono necessari per la creazione... si scambiano di ruolo quello che prima è male poi (o da un altro punto di vista) diventa bene

Bella questa ormai antica discussione ( come quella del raffreddore e starnuto emersa da poco ).
Per Gris volevo dire che qui Uno ha espresso bene quello che nell'aforisma sulle virtu' Nice ha detto con poche parole e cioe' che bisogna essere pronti a buttare a mare le virtu' quando hanno ormai perso forza propulsiva e diventano male come il male o quello che appariva male puo' diventare bene .

Bene e male si scambiano il ruolo ......... non e' da approfondire questo concetto ?
Forse non qui , forse altrove .

Astral 26-01-2012 09.58.14

C'è sempre uno che inizia però, quindi se tante persone, diciamo 100 raggiungesserò la santità, la raggiungerebbe tutto il mondo?

nikelise 26-01-2012 11.44.49

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 108930)
C'è sempre uno che inizia però, quindi se tante persone, diciamo 100 raggiungesserò la santità, la raggiungerebbe tutto il mondo?

Forse , ma si vede che 100 santi in contemporanea nel mondo non ci sono icon_mrgr:

Uno 26-01-2012 14.25.50

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 108930)
C'è sempre uno che inizia però, quindi se tante persone, diciamo 100 raggiungesserò la santità, la raggiungerebbe tutto il mondo?

Non sempre è uno solo che inizia, a volte l'idea giunge più o meno contemporaneamente a tanti.
Dipende dai tempi, se per un'idea i tempi non sono giusti (prematuri o in ritardo) è molto facile che questa idea arrivi se non a uno solo a pochi. Se il tempo è maturo è quasi sicuro che l'idea trovi terreno fertile in tanti.

In ogni caso 100 santi non rendono santi tutti, rendono, diciamo, più evidente la via per la santità... ma la strada bisogna comunque farla.
Come il bambino di oggi con il telecomando, con il pc, con il cellualre etc... impara prima, in una maniera che sembra quasi innata. Magari impara senza che nessuno gli insegni, ma pur sempre deve imparare.


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