l'Indipendenza
è possibile davvero raggiungere un' Indipendenza assoluta o è un concetto meramente teorico?
Mi spiego meglio: anche supponendo il fatto che ciascuno di noi riesca a rendersi il più possibile indipendente (da fatti situazioni persone) di fatto questa indipendenza è reale o è solo un'illusione (utile allo spirito)? quindi esiste un'Indipendenza assoluta o la nostra interazione con il manifesto e il non manifesto ci porta a non essere mai totalmente indipendenti (anche se pensiamo di esserlo)? Dico questo prendendo anche spunto da una frase letta tempo fa che recitava più o meno così "il legarsi alla Verità da un certo punto di vista può essere anche vista come una schiavitù (per l'ego) e nello stesso tempo come il massimo della libertà" |
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Come si può essere indipendenti se ci occorre l'elettricità, l'ospedale, il mangiare, il riscaldamento etc.etc.? Possiamo pensare di fare a meno di tutti questi servizi, di vivere come eremiti...è reale? |
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La Verità rende liberi ma nello stesso tempo impone delle regole, l'unico modo è voler seguire le stesse regole per se stessi per cui diventa la nostra volontà e quindi non si è più legati a nulla, questo è il mio concetto di indipendenza, che però non è assoluta ma è quello che ci si avvicina di più. |
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Dipende dal valore che assume il concetto di dipendenza penso. Io sono Ermo-dipendente icon_mrgr: ad esempio. La natura stessa della cosa, l'essere dipendenti, sarebbe sbagliata ma, a tutti gli effetti, è la cosa che mi stà facendo più bene in questi ultimi mesi. Forse è una di quelle domande a cui piace tanto alla mente avviticchiarcisi su, il puro gusto della dialettica e del virtuosismo del pensiero che però alla fine ci lascia ben poco di contenuto. Per me almeno. L'unica cosa che mi incuriosisce davvero è quella differenza tra dipendenza e in-dipendenza, dentro la dipendenza quasi. C'era una discussione simile in giro ma non ricordo bene se era sull'incoscienza o cosa. nonso.gif spiacente di non avere altri spunti fiori.gif :C: |
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E' evidente che finchè siamo inseriti in un corpo su questo pianeta avremo bisogno di aria (per esempio), ma ne abbiamo bisogno per sopravvivere, mentre non è vero che abbiamo bisogno di elettricità per lo stesso scopo, mentre ne abbiamo bisogno per vedere la tv (sempre esempio). Quindi contano gli scopi, e la nostra dipendenza da essi... Tuttavia la sezione è psicologia, quindi immagino che dovremmo concentrarci sulla dipendenza dagli altri. Il processo di crescita dovrebbe essere un processo che ci fa viaggiare verso gradi di indipendenza sempre maggiore: se da neonati abbiamo bisogno dei genitori in tutto e per tutto, da adulti non dovremmo averne per nulla... poi addirittura dovrebbe avanzarcene per fare i genitori, ossia occuparsi di chi ha bisogno di noi e agevolarli a diventare da noi indipendenti. In linea di massima credo che siamo dipendenti dagli altri finchè ci sono parti di noi che proiettiamo, e gli altri ci servono da contenitori, o da schermi per vedere queste parti. Se la vediamo così, solo un Individuo è indipendente, ossia può fare a meno degli altri per conoscersi (lo scopo). Tuttavia per riprodursi ha ancora bisogno degli altri, ma potrebbe non avere bisogno di riprodursi... e via così. In ogni caso si va sempre per gradi. |
se c'è uno scopo non è di fatto anche questa una dipendenza (o può diventarlo)?
ossia dipendenza dallo "scopo"? |
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ma allora cosa significa quel passo insito in almeno una Tradizione che parla di "agire senza scopo"?
non credi che contrasti apertamente con quanto detto anche se inizialmente considerare uno scopo può essere utile per un'evoluzione sino a...? |
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In realtà sarebbe: "agire senza brama" non senza scopo |
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sono d'accordo con te. che poi forse al posto di scopo ci dovrebbe a un certo punto essere lo Scopo concordi? |
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perchè ascoltando altre campane sul punto ero arrivato a confondermi quando in realtà originariamente il mio pensiero era quello.
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Continuando il tema del discorso:
Se leggo la vita dei Santi la maggior parte di essi sono stati (e sono) materialmente dipendenti da tutti, molti si sono sfamati di elemosine e doni. Andando all'opposto del potere (dallo Spirituale a quello temporale) provate a vedere la giornata di un presidente degli Stati Uniti, di un Re (per quanto oggi contino poco anche nelle monarchie) o di un qualsiasi governante serio. Ma anche un capitano di industria etc... Iniziano la mattina molto presto e finiscono la sera tardi, molto. Eh si che con il potere che hanno dovrebbero poter essere liberi parecchio secondo l'idea popolare del potere. Se invece andiamo al contrario totale scopriamo che il più libero del mondo (come convenzioni almeno, poi è costretto fisicamente a volte) è il pazzo, è l'unico che può fare quello che vuole almeno finchè non fa danni e lo limitano..... Se invece parliamo di libertà ed indipendenza (reale) di pensiero il discorso cambia... |
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Forse era anche una delle intenzioni iniziali del tread, anche se non si capisce bene. |
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Non ho capito se libertà ed indipendenza di pensiero (reale) significherebbe pensare realmente e non il pensiero comune a cui siamo abituati o si puo' arrivare prima ad usare quello che ci arriva? |
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