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Gli dei hanno una forma, anche se ci vogliamo fermare al simbolismo... invece gli archetipi no, sono prima della forma, hai mai visto la forma dell'archetipo della madre? No puoi vedere varie forme per quello stesso archetipo, una accettata diffusamente è quella della Vergine Maria. Posso comprendere il tuo accostamento, la logica è: "gli dei sono la forma degli archetipi", gli archetipi che prendono vita nell'esistenza. Non è errato, ma non c'è un rapporto uno a uno, lo stesso archetipo può avere più dei che gli danno forma (ove per dei non ci fermiamo alla mitologia, visto che abbiamo anche molti dei moderni) La definizione più precisa che mi viene senza allungare troppo è che gli dei sono la prima impersonificazione degli archetipi nel mondo del creato sono l'inizio nel creato, dell'origine degli archetipi. Ho provato a lanciare uno spunto con origine ed inizio, ma non non sono sicuro che sia chiara la differenza, in due parola l'origine è pluripotenziale, può essere qualsiasi cosa, prendere qualsiasi forma, l'inizio è già determinato dalla forma, l'origine non è soggetta a regole, le regole vengono dopo, è l'origine stessa che detta le regole attraverso la forma e la direzione che assume, l'inizio è già formato e direzionato e quindi ha delle regole, seppure relative al punto percorso. Gli archetipi sono l'origine assoluta (del creato anche se ovviamente sono nel mondo delle idee) e possono prendere qualsiasi forma, quando noi vediamo e definiamo l'archetipo della madre è perchè lo stiamo già vedendo dal nostro lato dello specchio, perchè la nostra mente comune non riesce ad elaborare senza dare una forma. Gli dei sono archetipi che hanno preso già forma, sono già un inizio sebbene sono l'Inizio quindi molto meno legati e soggetti a regole e leggi, comunque tra loro c'è una sorte di gerarchia, funzionalità etc.... I daimon sono anche inizio ma non hanno una forma propria si adattano alla forma che noi gli diamo, come noi pensiamo un daimon questo sarà (forma in questo caso anche astratta, la forma che comunque usiamo quando pensiamo a concetti astratti), noi comunque in qualche modo nel pensare il daimon siamo condizionati dagli dei, questi famosi dei che giocano con il destino dei mortali, mica che c'è un barbuto con il tridente che ci spunzona realmente... però l'influenza delle forme degli dei modella gran parte della forma che noi diamo al nostro/nostri daimon. Lo so che non ho esemplificato tanto, magari in base a eventuali domande cercheremo di chiarire meglio. Quote:
Se la domanda verteva su quanto sono reali e consistenti, la risposta è che dipende da noi, c'è chi ci ha lottato fisicamente, chi ne avuto ispirazioni solo interiori, c'è chi non ci pensa neanche, c'è chi in alcune tradizioni li materializza volontariamente realmente con grossi pericoli per esempio i tibetani con i tulpa (non vi fidate tanto di quello che si legge in giro) ma anche un Padre Pio che lottava con un cane nero non era un visionario... dipende da quanto noi gli diamo sostanza, dipende da qual'è il nostro daimon personale e con quali collettivi veniamo in contatto Non è completamente corretto dire che sono altro da noi (un pò più per alcuni collettivi, in cui comunque avremo anche noi la nostra influenza) ma non è neanche corretto dire che sono noi, parti di noi, se consideriamo la nostra essenza sono altro da noi, se consideriamo l'insieme del sistema uomo sono parti di noi. Mi fermo perchè il post è già un mattone, sono qui comunque per espandere con calma. |
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Oltre all'esempio dei soldi, io prenderei cose come la salute ( c'è chi nasce handicappato ad esempio), oppure chi è molto fortunato, o sventurato, a volte sembra che la natura dona molto e dona niente. Quello della colpa dei padri la vedo più come una cosa di Dna, infatti i difetti dei genitori ce li portiamo dietro, perchè sono i difetti dei nonni, dei bisnonni, etc... Ma per quanto riguarda il Karma, non credo che un individuo deve pagare le colpe dei padri, ed è scritto anche sulla Bibbia, che se il padre è malvagio ma il figlio sceglie la via del Signore, saranno dimenticati tutti i suoi peccati e non pagherà per quelli del padre. Mentre se il figlio abbondano la via del padre buono, saranno dimenticati tutto il bene che ha fatto il padre e pagherà per i suoi peccati. Per questo mi sembra assurdo che si possa vivere una volta soltanto, perchè se fosse cosi, tutti avremmo pari opportunità e staremmo allo stesso livello evolutivo. |
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Il resto non lo commento qui e ora, di Astral comunque ce n'è e ce ne sarà uno solo, per tua e nostra fortuna boccaccia:(sto scherzando abbraccio:) |
vediamo se ho capito bene:
dei-dio=Principi ispiratori=assoluto immanifesto potenzialmente pluripotenziale? archetipi che hanno già un principio di forma comprensibile dalla nostra mente daimon quello che normalmente individuamo come il Se è ispirato da tutto ciò e viene dopo di questi? |
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Ci sono cose con cui si puo' dire che "lottiamo" da tutta la vita o quasi.. ho sempre considerato il mio "demone" (mostro) la paura, l'ansia, ed e' qualcosa che non sapevo gestire, quindi mi dominava, mi possedeva letteralmente, imparando man mano un po' a gestirla, questo mostro adesso mi appare meno spaventoso (se dovessi figurarmelo lo immaginerei proprio come se fosse "fisicamente " piu' piccolo di prima, credo di nutrirlo di meno..). Altro lato della medaglia, quando la paura viene usata come benzina per fare qualcosa, non si puo' dire che sia "negativa", ma anzi, aiuta a muoversi, purche' sia "usata bene".. Nell'esempio, si potrebbe vedere la Paura come Archetipo, e il fatto che per tanto tempo sia stata la parte dominante di me, quella in cui mi identificavo maggiormente, quella che credevo fosse la mia essenza (la red insicura, paurosa), e vederla quindi come "risultante dei piccoli io"? Grazie :C: |
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Bisogna trovarlo per guarire. Ma potrebbe anche essere l'effetto di un altro demone a sua volta proveniente da un archetipo ad esempio l'eros puo' generarla ma anche l'odio o il volere dei figli o il dover essere a tutti i costi brava diligente e apprezzata. Mi pare che sia l'evidenza di un'ombra da affrontare e da vincere per crescere.Bisogna trovare qual'e'. |
ha attinenza il daimon con quanto ad esempio i kabbalisti chiamano "nutrire i cani" per non esserne totalmente dominati (sapendo consapevolmente di farlo)?
può essere sia come una forma di "sfogo" che permetta almeno inizialmente di imparare a gestire e incanalare ciò che ci serve di esso? |
provo a fare un esempio:
archetipo guerriero il daimon collegato ad esso mi fa pensare di agire in un certo modo. quella forza che mi pervade la sfogo in altro che tanto utile non è (ad esempio sfogo energia in cose futili e dispersive) perchè in un certo momento la sento troppo forte e non la reggo. |
Se in me si muove l’archetipo della bellezza, cioè ne sono attirata il mio congiungimento con esso genera eros, (?) quindi quando in me nasce eros, che è un daimon. Questo daimon eros si carica di ciò che vivo ed è come se volesse crescere e crescere sempre di più sino ad arrivare in alcuni casi a volere il potere il mio potere la mia energia di cui si nutre per crescere. Però se questo avviene sempre e comunque poi l’eros uno dei miei daimon, agirà al mio posto, nel senso che diventerà ossessivo ogni cosa passerà al suo vaglio, verra vista con i suoi “occhi” perché lui ne ha bisogno per nutrisi, sino al culmine dell’ossessione dove ogni cosa si rifà ad esso. Quindi non sarò più io ad agire ma il mio daimon se questo avviene in modo automatico fino a che non se ne prenderà coscienza. È così?
E’ eros che mi tenta attraverso l’archetipo della bellezza che è mio, e sfrutta in questo modo la mia predispostone all’essere sensibile ad essa, per continuare a vivere. Da ogni unione tra me e l’archetipo nasce un solo daimon o più di uno? Che relazione c’è tra daimon e vizi capitali? E quale con i piccoli io? Altra domanda quanto a che vedere questo discorso con l’astrologia e l’influenza planetaria e gli dei e l’origine? Faccio fatica a tenere tutto l’insieme dei dati a mente, e scrivere in modo impersonale mi riesce difficile perché per capire ho bisogno di calare su di me ogni cosa, abbiate pazienza. fiori.gif |
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quindi,in poche parole, la paura e' il daimon, mentre l'archetipo non riesco a vederlo ed infatti sono anni che ci provo ma ancora niente, non riesco a trovare l'origine, senz'altro l'ombra che dici c'e', ma credo che per vederla dovro' risolvere ancora delle cose prima...anzi forse potro' vederla solo dopo aver risolto.. A parte questo comunque, vedo che proprio mi sfugge il senso del discorso.. aspetto tempi migliori e continuo a seguirvi... grazie fiori.gif |
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non so ma secondo me c'è qualcosa che non quadra.
non so quanto la paura sia un daimon (non mi suona bene) la paura al massimo ti impedisce di seguire il daimon fino in fondo o te ne fa distorcere il messaggio ci sta? |
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Cio' serve ai fini del processo di individuazione che fa del daimon il necessario ostacolo per conoscere meglio te el le cose. Fa parte di te,sei tu, intesa complessivamente come diceva Uno sicche' mi sembra meglio parlare di te che agisci piu' di lui come fonte autonoma di effetti su di te. La relazione con i vizi capitali ?E' una bella domanda , io direi nessuna , perche' la morale cristiana in questo contesto non puo' aiutare a capire : nel nostro discorso l'uomo DEVE essere fatto di ombra / ombre , proprio perche' deve essere considerato unitariamente e perche' l'ombra ,il daimon ha questa utilita' nel processo di identificazione di aiutare ,SE AFFRONTATO ,a crescere. Senza ombra,colpa ,vizi ,peccato, cioe' un daimon non contenuto ,non si puo' avanzare ! Per la morale cristiana l'ombra ecc. e' sempre e solo male. Uno vigila per favore. |
uno ha parlato di cani...
risalendo a monte si potrebbe pensare che il daimon sia un qualcosa di legato agli spiriti animali? e che come tale sia un qualcosa da far maturare dentro ciascuno di noi? allora magari la nostra predilezione per un animale... o la nostra paura di altri non è che magari ci mostra qualcosa sul nostro daimon? in effetti riflettendo su me stesso mi sono ritrovato a volte a osservare animali e a ritrovare loro caratteri in me. può starci o non c'entra nulla? |
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Cio' serve ai fini del processo di individuazione che fa del daimon il necessario ostacolo per conoscere meglio te e le cose. Fa parte di te,sei tu, intesa complessivamente come diceva Uno sicche' mi sembra meglio parlare di te che dall'inizio lo hai dentro e che agisci , piu' che di lui come fonte autonoma di effetti su di te. Insomma lui fa quello che vuole se glielo lasci fare. La relazione con i vizi capitali ?E' una bella domanda , io direi nessuna , perche' la morale cristiana in questo contesto non puo' aiutare a capire : nel nostro discorso l'uomo DEVE essere fatto di ombra / ombre , proprio perche' deve essere considerato unitariamente e perche' l'ombra ,il daimon ha questa utilita' nel processo di individuazione di aiutare ,SE AFFRONTATO ,a crescere. Senza ombra,colpa ,vizi ,peccato, cioe' un daimon non contenuto ,non si puo' avanzare ! Per la morale cristiana l'ombra ecc. e' sempre e solo male. Uno vigila per favore. |
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Tu ti senti attratta dall'archetipo della bellezza in tutte le sue forme, e questa attrazione è provocata da eros che agisce in te, ma se per te bellezza è uguale a perfezione, eros ti attrae alla perfezione che non può mai essere raggiunta in questo mondo. Così può scattare il controllo su ogni cosa, verso l'interno di te e verso l'esterno, visto che non si arriva mai a raggiungere l'ideale raffigurato dall'archetipo stesso della bellezza che in sè e una cosa buona ma può diventare un'ossessione. abbraccio: Citazione:
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P.S: Poi se hai l'influenza del Toro non mi stupisce più di tanto.abbraccio: |
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Il duo daimon in questo caso demone, è ciò che si nutre della tua paura, questo qualcosa può essere l'attacco di panico, può essere paura nel gestire una situazione etc... alla fine queste cose si riconducono tutte allo stesso daimon (in questo caso e situazione) che si riveste in vari modi a seconda della vicenda e della tua reazione (un gogolo a Turaz abbraccio:) Non sempre il nostro principale Daimon personale ha un nome e una forma.... quando riusciamo a darglielo (noi, non che ce lo dicano altri) siamo già un pezzo avanti, conoscere il vero nome delle cose è uno dei principi della sapienza, ma pure della magia e di tutto il nostro elaborare, ove il nome non è solo una sequenza di lettere. Citazione:
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Sono tutti metodi corretti, dipende da come siamo fatti noi quale potrebbe funzionare meglio. Citazione:
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Per "contratto" leggo tutti i post icon_mrgr:, prima o poi arrivo |
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Intanto inzio con ringraziarti per la risposta poi proseguo, almeno fin dove riesco. La prima frase nerettata, alcuni daimon demoni li ho riconosciuti, ( mai che ci fosse un genio o angelo eh? icon_mrgr:) e credo di averli contenuti se per contenuti si intende affamati, perchè io solo questo ho imparato a fare. Però ho letto altrove in forum che se lo si fa per troppo tempo si può anche farlo morire, ma se muore lui muore una parte di me no? Da li le malattie? Quindi alla resa dei conti non so proprio come fare ancora. Seconda frase nerettata cosa intendi per affrontato? Mi fermo fiori.gif |
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Voglio dire che piu' archetipi o piu' daimon possono scontrarsi tra loro e uno puo' prevalere sull'altro o negli effetti annullarsi l'un l'altro paralizzandosi ma cosi' si passa da una malattia ad un'altra senza risolvere nulla. Comunque e' vero che il daimon ha a che fare con il nostro destino come il mito di ER insegna . Non dobbiamo fermarci qua pero' il prossimo pezzo di strada riguarda come affrontarli e trasformarli in cose positive , in angeli, visto che ,dice jung, : '' si puo' mancare non solo la propria felicita' ma anche la propria colpa decisiva senza la quale un uomo non raggiunge mai la propria totalita'''. abbraccio: |
'' si puo' mancare non solo la propria felicita' ma anche la propria colpa decisiva senza la quale un uomo non raggiunge mai la propria totalita'''.
questa frase nella seconda parte mi viene da pensare intenda più o meno: se non si "scova" (riportandolo alla luce) il contrasto tra i vari daimon (che sia questa la colpa decisiva?) non si sviluppano appieno le proprie potenzialità e in sostanza si rimane "divisi" in se stessi. suona corretta? |
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Mancare la colpa (nel senso di mancare non prendere un bersaglio) starebbe a significare fuggire la colpa , non appropriarsene , non affrontarla, non tenerla con se' come cosa anche positiva cioe' alla fine non affrontare i nostri daimon ; non tanto constatare che questi sono in noi cosa invece ormai da dare per scontato che ci siano. Cosi' io interpreto la frase. |
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:C: |
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In termini piu' completi gli ammortizzatori di gurdjeff perche' indotti anche dalle abitudini o convenzioni sociali. |
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