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Non credere che la giustizia Universale sia avulsa dalla nostra vita e agisca al di fuori delle nostre azioni. Agisce su un'altro piano spesso a noi non visibile, ma comunque è condizionata dal nostro agire conscio o incoscio, solo che essendo subordinata non a te o a me singolo, non all'Italia o al pianeta Terra soltanto ce ne sfugge gran parte del senso e del modo. In sostanza se vuoi crescere spiritualmente è tuo dovere imparare prima e poi agire nella maniera tale che sempre più tu possa (per quanto nel tuo piccolo) influire in questo enorme meccanismo. |
per me è meglio collaborare al piano divino che non opporvisi.
ma quel piano "divino" per non oppormi un tantinello lo devo conoscere altrimenti mi ci oppongo consapevole o meno della cosa. era questo il senso del mio affermare precedentemente che senza fare dietrologie magari il giudice fa "quanto di meglio riesce a fare" e se non lo fa comunque l'universo prima o poi gli presenterà il conto. |
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Prendendo il caso specifico di questo giudice ho dato un'interpretazione avulsa da dietrologie (reale o meno questo non posso saperlo) per il resto come detto, l'universo se tale giudice non avrà agito al meglio delle sue possibilià presenterà il conto di quanto "non fatto" ossia il mio ragionamento mi sa di tutto fuorchè avulso da quanto tu hai espresso |
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Ho detto che non mi interesserebbe ,credo , vederlo in catene , che non mi darebbe nessun sollievo e che mi chiuderei in me stesso con piu' rabbia di quanta immagini. Poi c'e' da dire un'aqltra cosa che se ha patteggiato significa che non c'e' stato un accertamento su quanto accaduto ma solo la volonta' di RP di ammettere una responsabilita' per chiudere il processo . Da qui la possibilita' di fantasticare su ipotesi possibili . Ma era un descrivere altri scenari non avendo dati alla mano . Ti domando pero' tu avresti perdonato? Io di certo non ne sarei capace , mi chiuderei in me stesso per non andarlo a prendere arrabbiat: arrabbiat: arrabbiat: . |
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Io si lo perdonerei, non mi chiuderei e continuerei a vivere senza andarlo a cercare (nel senso che non mi accanirei con la cosa), ma se mi capitasse sotto mano (non intendo far west e giustizia selvaggia) farei quello che è necessario per tentare di far giustizia: che sia pagare un avvocato o altro..... in determinate condizioni di tempo e luogo gli darei pure quattro schiaffoni, o qualcosa di peggio. Non lo farei per me però, questa è la differenza e che non credo sia possibile cogliere facilmente. Agli occhi di un testimone potrebbe essere uguale la mia azione a quella di un padre con il sangue alla testa. Invece se ne ragioniamo filosoficamente la differenza è evidente, io sceglierei il modo migliore e più adatto a tempo e luogo per liberare, per quanto possibile, quella persona. Non so se riesci a capire (razionalmente si, ne sono certo, ma interiormente non credo) quello che sto dicendo Nike... se afferri questo capisci anche perchè occhio per occhio non è poi così da buttar via, semmai è da comprendere come metterlo in pratica. |
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di fare quello che altri non hanno saputo o voluto fare . Ma farlo per lui non vuol dire farlo anche per te o non ne avresti proprio bisogno ? |
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è da stamane che vi leggo e di tutti i discorsi fatti questo è il vero nocciolo importante, sei davvero grande Uno! è dove sei tu che voglio arrivare |
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Da un'altra parte hai detto se non sbaglio che noi esageriamo sempre però,quindi...:) ci insegni come fare? ;) |
il liberarlo davvero a mio avviso passa per un processo interiore che non è assolutamente detto che una "pena" faccia sorgere.
può essere un tentativo, anche positivo ma non è detto sia risolutore. Viceversa a mio avviso se tale processo interiore si attiva non vi sarebbe nemmeno bisogno di arrivare a dover pagare un avvocato o altro per fare in modo che la giustizia faccia il suo corso. |
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Se poi anche prendesse coscienza del sacco questo non lo alleggerirebbe, dovrebbe portarselo punto. Mentre se io faccio qualcosa per alleggerirlo, fosse anche costringendolo a pagare, ecco che qualcosa cambia. |
fare qualcosa per alleggerirlo per come ho scritto sopra dal mio punto di vista è fare un tentativo di smuovere qualcosa a livello interiore che riguardi in primo luogo il prendere coscienza, in secondo il perdono, il terzo l'Amore.
tale cosa non passa per forza di cose dal fargli scontare una "pena" per mia personale mano dato che il mio "ruolo" nella società non è quello del giudice dell'altrui anima ne quello del legislatore. |
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detto questo non sono così sicuro che non ti appesantirebbe. a mio avviso lo farebbe volente o nolente. il karma è il suo, non il tuo. a quel punto diventa anche tuo. |
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Secondo la mia logica il reato va punito e chi lo perpetra, anche dopo venti anni, deve scontare le pene inflitte dallo stato, sia lui un artista, anzi un grande artista, o un disgraziato qualsiasi. Premesso questo mi pare di capire che Uno indichi una seconda via da poter seguire e non è quella del perdono, nè del buonismo, ma è la via di aiutare l'altro a comprendere l'errore, a ritrovarsi, ad esaminare dentro l'intimo suo le motivazioni che l'hanno spinto al male e attraverso tale processo recuperare quell'anima prigioniera di se stessa. Al di là della teoria filosofica anche la nostra giurisprudenza tende al recupero del reo, alla sua riabilitazione...tanto è vero che in questi giorni hanno liberato uno degli assassini del Circeo, giudicato completamente disintossicato dal male! |
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No per poter fare una cosa del genere non devi averne bisogno altrimenti non funziona. Devi essere già passato per il perdono reale altrimenti la vendetta più o meno sottile rimane li come un muro per impedire la possibilità del riequilibrio. Si tratta di usare la persona per agire ma in maniera impersonale. Cosa che si dovrebbe fare in qualsiasi professione ad iniziare dai giudici, purtroppo non è quasi mai così. Paradossalmente (ma questo non sono sicuro di riuscire a passarlo come messaggio) se io mi limitassi ad ignorare chi ha fatto un male che in qualche modo mi coinvolge non si attuerebbe tutto quello che ho cercato di descrivere nell'altro post. A prima vista, e molte pseudofilosofie lo affermano portando in errore parecchia gente, basterebbe che io manifesti l'intenzione di perdonare e liberare tizio che mi ha fatto del male. In realtà sebbene sia possibile vivere completamente una cosa ancor prima di averla realmente sul piano dell'azione (nelle iniziazioni, visto che ormai abbiamo portato fuori anche le implicazioni spirituali ed interiori, questo avviene) finchè, appunto, non portiamo realmente una cosa sul piano dell'azione questa cosa potrebbe cambiare e comunque non si è ancora concretizzata. Come dire che uno a parole (anche solo mentali) potrebbe essere un santo, ma nei fatti..... Quindi anche se può sembrare assurdo e poco spirituale a volte potrebbe essere meglio dare una bastonata ad uno per liberarlo in tal senso che solo perdonarlo. In altri casi non servirebbe o potrebbe innescare altri meccanismi. |
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poniamola in questi termini. se tu sapessi che l'universo in qualsiasi caso fa "giustizia" (divina non la tua) avresti bisogno di cercare di ottenere qualcosa oppure sapresti che quanto avviene è la "cosa giusta al momento giusto"? detto questo cosa rimane? andando avanti: se tu pensi di fare giustizia (erroneamente) e in tal modo ti metti in mezzo ti "appesantisci" di un intervento contro il disegno divino che sarai chiamato poi a sistemare. se una persona compie un gesto che va contro giustizia divina, il peso di tale fatto è suo, non tuo. e se tu pensando di doverlo liberare da un fardello, ti poni in mezzo intervenendo non in linea con il disegno divino, ti carichi e appesantisci di karma in origine non tuo p.s. il ragionamento di Uno va oltre quanto ho detto. |
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Anche se non bene e profondamente come Uno, io quello intendevo grossomodo e limitatamente alle mie possibilità. Ti ho risposto che, dato che hai tirato in ballo questioni spirituali e non lasciando il discorso su un piano meramente sociale, allora le cose stanno diversamente: lasciare che tutto vada come vada e che a tutto pensi l'universo non è la miglior cosa dal punto di vista spirituale e, lungi dal "non avere fiducia nell'universo", è anzi l'opposto... ossia il tentare, per come possiamo, di agire concordemente a lui. Lasciare che tutto avvenga senza nostra partecipazione non è mancanza di fiducia ma ignavia. E soprattutto, se proprio vuoi parlare di karma (ma meglio di Conseguenze), se tu hai la possibilità, agendo, di fare un milliardesimo di riequilibrio (che tanto il resto lo fa l'universo, questo si) e non lo fai, ecco che ti carichi di ciò che avresti potuto assumerti e non hai fatto. Ossia, spiritualmente è tuo dovere cercare la giustizia, ed è anche diritto spirituale di chi ti ha leso. Mi rendo conto che non è un discorso facile da capire, d'altra parte neanche da fare e io certo non sono adeguato, tuttavia il punto di vista spirituale è spesso opposto a quello dell'io e quel cercare di riequilibrare che sul piano dell'io potrebbe essere visto come una cosa negativa per chi ti ha leso, sul piano spirituale è un suo diritto. |
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credi sarebbe così facile farlo per quello che chiami io? il riequilibrio successivo è cosa ancora più di pochi (al momento e a mio occhio) p.s. se sai cosa è il karma è perfettamente inutile che tu mi domandi cosa sia. per questo la mia risposta non vi è stata. per il resto il mio ragionamento era basato sul fatto che il soggetto non sapesse come riequilibrare (ma pensasse di sapere) pertanto in quel caso meglio limitarsi (mica facile) a perdonare senza strascichi, che caricarsi di ulteriore karma. |
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La mia domanda sul karma era relativa a cosa è per te, per capire cosa intendi e quindi comunicare. Finchè io uso una parola col mi osignificato e tu col tuo non ci capiremo mai. Ma siccome il discorso è complesso e meriterebbe un tread apposito solo per metterci d'accordo, ho proposto di lasciare stare la parola. Per cronaca: quando ho risposto nel tuo posto non c'era l'ultimo paragrafo. Ma non riesci a dire tutto prima di postare? |
diciamola chiaramente:
ti ritieni in grado in ogni situazione di sapere come riequilibrare in funzione del disegno divino? io sinceramente no. pertanto ove so (o penso come fare) opererò cercando di farlo ove non so cercherò quantomeno di rendermi innocuo. per il resto qui (per quanto mi concerne) non si nasconde nessuno. quindi parlo per me. parlo per me dicendo che dal mio punto di vista tutti operano "nel migliore dei modi" a loro concesso. e se in qualcosa "mancano" cmq l'universo chiede poi il conto. pertanto la giustizia divina la vedo in ogni dove, come e quando. sul discorso che aggiungo pezzi mano a mano ti dico: evidentemente non sono in grado di ricordarmi sempre tutto prima di finire di postare. prendilo come un mio limite. |
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può darsi io tenda a dare troppa fiducia alle persone. preferisco comunque errare in eccesso che in difetto. per il resto quello che posso fare è cercare di farlo io con tutti i limiti che mi porto dietro |
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Ti direi qualcosa sulla tua ultima frase, ma non voglio entrare nel tuo personale, oggi l'ho fatto parecchio :) |
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