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Uno 03-06-2007 23.58.36

Perchè il vuoto non può esistere
 
2 Allegato/i
La scienza oggi si sta riavvicinando come ipotesi e teoria a questo paradigma, per ora può ammettere/teorizzare un 95 di massa e solo 5% di vuoto, eppure razionalmente si può arrivare a concepire un pieno totale per analogia.
Partiamo dalle forze che agiscono su tutto ciò che noi possiamo vedere. Siamo abituati a vedere queste forze come qualcosa di poco materiale, in effetti dal nostro punto di vista così è, non possiamo toccarli, spesso neanche vederli, a volte ne percepiamo solo gli effetti e magari neanche subito, per esempio sottoporsi a bombardamento di raggi x non ci da subito la sensazione di cosa ci è successo ma solo dopo quando ci ammaliamo sappiamo, sempre se qualcuno collega le cose.
Quindi queste forze hanno una loro materialità anche se da noi non percepibile, avete mai giocato con un programma di grafica sul pc? Beh provateci giocando con i colori, vedrete che se prendete un'immagine con dei vuoti e aumentate la saturazione dei colori l'immagine pian piano si "riempe"... in realtà era già così solo che quei colori più chiari era ciò che percepivamo come vuoto.
Altro gioco intressante potrebbe essere una forte fonte luminosa regolabile ed una pellicola, aumentando e diminuendo la luce cambiano le zone visibili all'occho, urca... qualcuno starà già partendo con la mente in un viaggio affascinante che ricollega molte cose, alcune tacciate spesso per superstizione.
Se potessimo applicare i due giochi da me esposti alla realtà, cioè variando l'intensità di materia percepita, ecco che vedremmo le forze diventare corde, i corpi che ora conosciamo sparire come la luce troppo forte "dissolve" le zone più chiare di una pellicola, corde che tirano/spingono invisibilmente i corpi che noi possiamo vedere, corde a cui in certe circostanze diamo nome "forza di gravità", altre volte "moto d'inerzia" etc etc.
Basterebbe solo questo per immaginare quanto queste corde creando intrecci fantastici possano riempire tutto lo spazio che definiamo vuoto da questo punto di vista, ma la cosa può andare oltre se immaginiamo che possa esistere la possibilità di oltrepassare anche il punto intensità/contrasto adesso ipotizzato (ipotizzato per rispetto alla sezione scienza, ma ci sono infiniti episodi che confermano) per arrivare in zone (non in senso fisico, non solo) in cui i corpi che conosciamo scompaiono completamente, le corde si "riattenuano" in una maniera diversa e compaiono altri corpi.
Insomma, come già scritto da qualche parte, visto in due dimensioni l'universo è come un monitor, a seconda di quali pixel si accendono, si intensificano di colore, cambia l'immagine.
Se la scienza iniziasse a ragionare in questi termini potrebbe fare utili scoperte (ok lascio in parte la polemica su come verrebbero usate le scoperte), si potrebbe cercare di capire come fermare, bloccare o deviare queste corde/forze cosa che messa in altri termini si avvicina a concetti di libertà.
Voglio ricordare un'ultima cosa che potrebbe aiutare l'azione mentale per comprendere, almeno razionalmente questo discorso, usiamo spesso la parola "raggio" intendendo un'unico fascio che parte da un punto e va verso un'altro, questa è una situazione rara da verificare, nella tecnologia si è inventato il raggio laser, ove laser indica la capacità di concentrare il fascio su un punto, in natura e nel quoidiano invece possiamo pensare ai raggi del sole o a quelli della bicicletta.
In un prossimo articolo vedremo cosa comporta il passaggio di stato da fascio a fascio concentrato, quali qualità si guadagnano e quali si perdono etc etc


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