Ermopoli

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RedWitch 19-12-2007 00.39.28

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 46055)
Eccolo qui. Il paradosso è lampante e questo è solo uno dei mille modi di esperimere il paradosso fondamentale della Ricerca.

Se qualcosa mi condiziona non posso ricordarmi di me, ma se non mi ricordo di me non posso vedere cosa mi condiziona e quindi agire in modo da poter ricordarmi di me. Non se ne esce. Il risultato è evidente: ricordarsi di se è impossibile.

A meno che...

Mi viene da dire, a meno che non si stia a contatto con persone che hanno lo stesso intento e che siano disposti a tirare alternativamente secchiate d'acqua in faccia agli altri... e prima ancora qualcuno che abbia già un Percorso alle spalle e che insegni a vedere almeno un po'.. La Scuola, il gruppo, il Maestro..

:C:

cassandra 19-12-2007 18.04.45

[quote=Ray;46055]
Il risultato è evidente: ricordarsi di se è impossibile.

A meno che...[/quote]

Il primo passo è appunto prendere coscienza che ricordarsi di sè è impossibile...(come appunto constata Ous durante la sua ricerca grazie anche a Gurdy ovviamente),fatto questo che non è poi così facile per tutti (molti dubitano,sono scettici probabilmente perchè non sono pronti...).Ricordarsi di sè è anche rendersi conto che noi lasciamo agire la personalità,l'Ip al posto dell'Essere,perchè in noi c'è una parte ormai muta che però osserva ed è pronta a prendere il controllo se solo ci sforzassimo di farla venire a galla...però succede che mentre hai la sensazione di te tutto il resto si ferma in un certo senso,l'attenzione è proiettata internamente,ma per ricordarsi di sè è necessario che tale attenzione si divida,una parte verso la sensazione,l'osservazione di se stessi e l'altra verso ciò che stiamo facendo o osservando...ad esempio guardando un panorama,osservo me stessa nell'atto di osservare e contemporaneamente ciò che è di fronte agli occhi,cercando di mantenere in equilibrio le due osservazioni (una interna appunto ed una esterna).Penso che anche in questo caso si lavora per aumentare la capacità di non distrarsi,all'inizio dura pochissimo ricordarsi di sè,facilmente ci si distrae ma col tempo e la pratica la situazione migliora...Mi capita di guardare la tv e di farmi prendere da un racconto che tocca la sensibilità ad esempio, ma invece di perdermi in esso,inizia a farsi avanti il ricordo di me,nel senso che è come se si accendesse una lampadina ed una voce mi dice "wè chi è che sta guardando il film?"allora mi ricordo ed inizio ad osservarmi mentre guardo e la cosa che mi stava facendo partire la lacrima si interrompe...a quel punto mi osservo mentre guardo e continuando a guardare cambia molto!In primis mi accorgo che non ero io che si stava commuovendo,in secundis mi sveglio (per un attimo eh) e realizzo che trattasi di un film e terzisicon_mrgr: che in me qualcosa è cambiata da quando ho iniziando a ricordarmi di me.
:C:

Il Folle 21-12-2007 00.02.16

Ricordarsi di Sè, io la vedo come un cercare nella "memoria ordinaria", poi credo ci sono livelli in cui si possa cercare anche in quella "stra-ordinaria", ma cos'è la memoria? Io credo sia il risultato di tutto ciò che conosciamo, l'insieme di tutti i dati che abbiamo siano essi frutto di esperenzie, di studi o di qualsiasi altra cosa. Ora però questi dati presi e messi nella memoria non sevono a nulla, tant'è che buona parte di essi vengono archiviati, se non del tutto cancellati, e allora credo che ricordarsi di Sè serva a prendere questi dati che abbiamo in memoria elaborarli e capirli in modo da tale da prenderne solo il buono e l'utile per Noi stessi, purtroppo la distrazione è sempre in agguato e si fanno sempre gli stessi errori.


:C:

cassandra 21-12-2007 13.30.36

Folle penso che hai fatto un pò di confusione,o forse non ho capito io... ma da quanto ho appreso la memoria si fonda su tutti quegli avvenimenti vissuti con un minimo di Coscienza,il resto si perde,si dimentica o accantona...se hai dei dati nella memoria quindi è perchè durante quell'esperienza, ti stavi anche se inconsciamente, ricordando di te,eri presente...stavi nell'azione che fosse studiare, o qualsiasi altra cosa, ci ponevi attenzione e quindi ne hai un ricordo nitido,come se mentalmente e non solo, fosse sempre presente in te quell'avvenimento.Mi sa che hai un pò confuso con la ricapitolazione...In pratica la memoria si fonda solo su ciò che ci prende completamente e se riuscissimo a ricordarci di noi sempre più,in ogni azione che compiamo, alla fine tutto sarebbe memoria e probabilmente si finirebbe per non ripetere sempre gli stessi errori,perchè conserveremo l'esperienza passata come Esperienza appunto.
fiori.gif

Astral 21-12-2007 14.01.19

Quindi a che conclusione siamo arrivati che ricordarsi di Sè è impossibile?

Per quanto riguarda la memoria, siamo sicuri che ciò che ricordiamo sia effettivamente accaduto?

Non vi capita mai di ricordare qualcosa, ed averci aggiunto dei particolari con la fantasia, o magari spinti da paure?

In questo caso sembra che ricordi l'esperienza con tutti i condizionamenti che ne derivano.

Ad esempio:

Io parcheggio la macchina e la chiudo, ma dopo un po' ripercorrendo indietro, ci aggiungo che non sono sicuro di averla chiusa, e ricordo fino al punto in cui ho dato una botta allo sportello.

:C:

RedWitch 21-12-2007 19.40.15

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 46271)
...........se hai dei dati nella memoria quindi è perchè durante quell'esperienza, ti stavi anche se inconsciamente, ricordando di te,eri presente...stavi nell'azione che fosse studiare, o qualsiasi altra cosa, ci ponevi attenzione e quindi ne hai un ricordo nitido,come se mentalmente e non solo, fosse sempre presente in te quell'avvenimento.Mi sa che hai un pò confuso con la ricapitolazione...In pratica la memoria si fonda solo su ciò che ci prende completamente e se riuscissimo a ricordarci di noi sempre più,in ogni azione che compiamo, alla fine tutto sarebbe memoria e probabilmente si finirebbe per non ripetere sempre gli stessi errori,perchè conserveremo l'esperienza passata come Esperienza appunto.
fiori.gif

Nella frase che ho nerettatto Cassi ci vedo una contraddizione .. come si fa a ricordarsi di sè inconsciamente?

Altra cosa.. ok io studio, ci metto tutta me stessa, ma quello che resterà sarà sempre e comunque in base a quello che posso in un determinato momento.. per farla breve i ricordi secondo me non sono mai oggettivi.. almeno a questo livello. Infatti se due persone vivono uno stesso episodio è facile che poi ognuno conservi dei ricordi differenti..
Secondo me, ogni volta che abbiamo un ricordo nitido è perchè è intervenuto un piccolo (o grande) shock a tenerci svegli in quel momento, differentemente, o andiamo con la memoria a rivivere tante volte gli episodi e quindi ci sembra di ricordare, oppure piano piano sfumano.. altrimenti non servirebbe la ricapitolazione.. ed in effetti se ci ricordassimo costantemente di noi, non ne avremmo più bisogno..


Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 46273)

Per quanto riguarda la memoria, siamo sicuri che ciò che ricordiamo sia effettivamente accaduto?

Non vi capita mai di ricordare qualcosa, ed averci aggiunto dei particolari con la fantasia, o magari spinti da paure?

In questo caso sembra che ricordi l'esperienza con tutti i condizionamenti che ne derivano.

Ad esempio:

Io parcheggio la macchina e la chiudo, ma dopo un po' ripercorrendo indietro, ci aggiungo che non sono sicuro di averla chiusa, e ricordo fino al punto in cui ho dato una botta allo sportello.

:C:

Sì Astral, questo mi accade quando non sono presente a me stessa, faccio le cose ma senza esserci, quindi in automatico e poi dopo poco mi viene il dubbio, perchè non mi ricordo esattamente cosa ho fatto... (se poi lo condisco con ansie e paure tipo quelle che hai descritto, finisco nel paese delle banane...cioè continuo a non essere nel presente)

:C:

griselda 21-12-2007 19.51.04

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 46273)

Ad esempio:

Io parcheggio la macchina e la chiudo, ma dopo un po' ripercorrendo indietro, ci aggiungo che non sono sicuro di averla chiusa, e ricordo fino al punto in cui ho dato una botta allo sportello.

:C:

Ad esempio noto che faccio più fatica stare presente nei movimenti abituali che in quelli occasionali.
Ad esempio cucino ed è routines potrei farlo ad occhi chiusi tanto è meccanico, allora devo forzarmi molto per rimanere presente e non avere fretta altrimenti mi capita che mi perdo un passaggio.
:C:

cassandra 21-12-2007 20.40.16

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 46291)
Nella frase che ho nerettatto Cassi ci vedo una contraddizione .. come si fa a ricordarsi di sè inconsciamente?

:C:

RedW ciò che intendevo dire è che forse ci sono dei momenti,delle esperienze, in cui puoi essere prensente anche se non ti spieghi la differenza tra esserlo e non...non so se riesco a spiegarlo ma è come dire che ti ricordi di te anche se non ne sei consapevole,automaticamente, (come per gli shoc...normalmente mica sai che producono,almeno io prima di venire qui non ne avevo idea)poi con l'attenzione e l'osservazione la cosa cambia,migliora,è volontaria,ma credo possa verificarsi un determinato effetto anche se non sai come mai...è come fare un discorso di livelli,diciamo che quello che ho descritto potrebbe essere il più basso....se poi sbaglio attendo correzioni,in quanto non è che chissà che padronanza ho dell'argomento:H
fiori.gif

Ray 21-12-2007 22.49.12

Il ricordo di se dovrebbe servire, tra le alter cose, a stimolare artificialmente uno stato di coscienza di se maggiore del sonno, man mano sempre crescente. Gli shock possono sortire questo effetto, ovvero spararci ad un grado maggiore di coscienza... il problema è che finito l'effetto torniamo a dormire e ci portiamo dietro poco di quel che è accaduto, o perlomeno non tutto. Inoltre il grado di coscienza prodotto dallo shock dipende di volta in volta dallo shock stesso e non dai nostri sforzi costanti... costanza, quella del ricordo di se, che cambia le carte in tavola di molto rispetto agli shock.

Si, ricordarsi di se è impossibile o, per dire meglio, è impossibile non dimenticarsi di se una volta provato il ricordo. Che poi è la stessa cosa. Senza una sveglia è impossibile perchè, se stiamo dormendo e non arriva un motivo esterno (shcok) perchè mai dovremmo cambiare stato e svegliarci? Quindi anche l'elemento esterno, come qualcuno sempre sveglio che ci scrolla ogni volta che ci dimentichiamo, agisce come uno shock... sta a noi non perdere quello stato.

Ma il paradosso si crea anche qui: finchè lo stato non è permanente è impossibile non dimenticarsi.

Si dovrebbe arrivare al punto di avere delle sveglie interne... e poi ci vorrebbe un sistema, sempre interno, che ci obblighi a ricordarci, automaticamente, ogni volta che ci dimentichiamo.

Se riportiamo nel macro questa funzione è assolta dal capo opposto... quello che tiene in tensione... l'oppositore.

luke 03-10-2011 15.00.54

Ho letto di un esempio di Ouspenski che suggeriva ad una signora di rompere qualche oggetto prezioso che aveva dentro casa a cui teneva particolarmente..in tal modo , in quel momento si sarebbe ricordata di sè :wow:

Il problema è che se mi fermo a pensare di ricordarmi di me, non posso fare niente altro, appena faccio qualcosa inevitabilmente mi ridimentico di me, e molto del lavoro che dovrei fare diventa estremamente difficile.
Anche se, ovviamente, all'inizio l'unico sistema attuabile è quello che passa per il "mentale", prima che si possa fare in altro modo.

Interessante il discorso di Ray sulla sveglia interna, se poi, per favore, si potesse riprendere fiori.gif , altrimenti sono costretto a distruggermi mezza casa per provocarmi shock continui ...icon_mrgr:

Uno 03-10-2011 16.05.13

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 104587)
altrimenti sono costretto a distruggermi mezza casa per provocarmi shock continui ...icon_mrgr:

Dopo il secondo terzo oggetto non servirebbe a nulla oltre a farti danni all'arredamento.

luke 03-10-2011 16.15.18

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 104590)
Dopo il secondo terzo oggetto non servirebbe a nulla oltre a farti danni all'arredamento.

Meglio così....icon_mrgr:
Si, in effetti lo shock non sarebbe più lo stesso, inizierei ad ammortizzare anche la rottura del mobilio.

Comunque le botte forti che la vita da, nel bene o nel male, non sono tantissime, almeno a livelli evolutivi normali, cioè da addormentati.
La sofferenza, il tormento continuo , fa stare male ma di per se non ti sveglia, crea solo emozioni negative a iosa, rabbia ecc, con periodici peggioramenti, sicuramente dovrei imparare a sfruttare meglio questi punti di discontinuità, non fuggirli o cercare di narcottizarli, viverli meglio che si può in quel momento per sfruttare l'occasione.

In tempi "normali", che poi normali può voler dire anche brutti però senza scossoni, la shock lo debbo cercare da me, ma come?
Potrei pungolarmi, ma bisogna farlo nel modo giusto, altrimenti c'è il rischio che diventi una abitudine e perda d'efficacia, serve il pungolo giusto al momento giusto...leggo.gif

Astral 03-10-2011 16.45.39

Con un po' di esercizio ci si può ricordare di sè, ed avere un pensiero scisso, ovvero una parte si ricorda di me, l'altra sta concentrata sul lavoro, alla fine riesci a fare entrambe.

Ciò che conta non è il riuscirsi, ma lo sforzo continuo a farlo. Ad esempio se ogni volta che uno si siede a tavola, va al gabinetto o mette in moto la macchina, si ricordasse di sè, a lungo a dare, sarebbero sempre più momenti in cui ci si ricorda di se.
Comunque mi sembra che da bambini sia più facile ricordarsi di se, forse perchè si esplora di più e si hanno meno pensieri.

luke 03-10-2011 16.55.18

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 104595)
Con un po' di esercizio ci si può ricordare di sè, ed avere un pensiero scisso, ovvero una parte si ricorda di me, l'altra sta concentrata sul lavoro, alla fine riesci a fare entrambe.

Ciò che conta non è il riuscirsi, ma lo sforzo continuo a farlo. Ad esempio se ogni volta che uno si siede a tavola, va al gabinetto o mette in moto la macchina, si ricordasse di sè, a lungo a dare, sarebbero sempre più momenti in cui ci si ricorda di se.
Comunque mi sembra che da bambini sia più facile ricordarsi di se, forse perchè si esplora di più e si hanno meno pensieri.

Si all'inizio più che sforzarsi a farlo non mi viene, magari provare a farlo non solo con la mente ma anche col corpo se possibile, in diversi momenti della giornata.
Alla fine la cosa dovrebbe, per l'idea che mi sono fatto, diventare naturale, fissa, sempre presente senza bisogno un continuo sforzo nostro in tal senso.

Uno 03-10-2011 17.23.08

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 104591)
Comunque le botte forti che la vita da, nel bene o nel male, non sono tantissime, almeno a livelli evolutivi normali, cioè da addormentati.

Quelle forti servono in certi punti più "larghi", ma se non sfrutti quelle normali non ci arrivi a quei punti più larghi. Un vaso rotto non è che sia una bottona, eppure potrebbe servire. Quante cose così ci capitano durante il giorno?
Quindi il concetto è che di solito (ci sono anche casi diversi) chi dorme non sa che è l'ora di alzarsi per andare a lavorare, ma quando la sveglia suona.....
Poi se spegni la sveglia e ti giri dall'altra parte...

Quello che voglio dire è che se svegliarti mentre dormi è praticamente impossibile, durante il giorno ti capitano moltissime cose che attraverso la percezione ti portano qualcosa di inaspettato basta sfruttare queste cose.

Esempio.... stai parlando con qualcuno e questo di colpo senza apparente motivo ti dice qualcosa di strano, magari spiacevole. La reazione comune è portare il sistema a defcon 3, suonare tutti gli allarmi, preparare i cannoni e pensare a come rispondergli (il tutto continuando a dormire).

In realtà che differenza c'è tra quella risposta quanto meno strana ed il vaso che si rompe?
Nessuna se la cogli... poi nessuno ti impedisce anche di trovare una risposta adeguata, ma il 90% delle volte sarai più impegnato con qualcosa di più interessante e non essendo assolutamente necessaria la risposta adeguata te ne fregherai. Invece quando sarà necessaria tale risposta arriverà da sola.

Etc... è un esempio povero, ma se ne possono fare altri più complessi.

Ovviamente se hai qualcuno che ti rompe i vasi appositamente e quando meno te lo aspetti e lo riconosci come rompitore ufficiale dei tuoi vasi, allora se è bravo troverà il modo di romperti sempre i vasi facendoti sobbalzare. Ma non tutti vogliono il rompitore di vasi ufficiale, lo vogliono come idea ma l'importante è che rimanga solo come idea.

Faltea 04-10-2011 12.29.43

In effetti dovrebbe essere una cosa che poi diventa naturale.
Prima mi sembrava che il tempo, quando cercavo di rimanere sveglia, andasse più lento e la giornata non passava più. I continui stimoli che mi auto-procuravo per destarmi e ridestarmi mi facevano controllare troppo l'esterno e poco l'interno.
Allora ho spostato il tutto sull'attenzione senza più cose rotte o rompitori ufficiali (che sono una pallettaicon_mrgr: ), questo mi ha portato a prendere tutto quello che mi arriva con attenzione, per farlo devo essere sveglia.
Non mi riesce sempre, ma è un po' come entrare passando dal retro.
Forzarmi di stare sveglia mi suonava storto, forzarmi di essere attenta mi suonava meglio.

Se serve...abbraccio:

Kael 04-10-2011 22.46.49

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 104598)
ma il 90% delle volte sarai più impegnato con qualcosa di più interessante

Intendi osservare cosa ci genera quello shock?

luke 15-10-2011 19.02.36

Basandomi su un recente fatto capitato mi, abbstanza ansiogeno e potenzialmente drammatico, ho visto che sono riuscito in quei frangenti ad essere piuttosto lucido e volutamente presente a me stesso, quando magariin altri tempi non ci sarei riuscito e manco mi sarebbe passato nell'anticamera del cervello.
Una delle cose che ricordo di aver provato è la sensazione di un qualcosa, tipo energia, che usciva e di altra energia che entrava, tanto che passata la paura, sono rimasto per un bel pò di tempo piuttosto "sveglio", quasi pimpante, quindi ne è uscita tanta ma ne è entrata un oceano...

Ora, in situazioni normali, quotidiane, probabilmente dovremmo aver bisogno sempre dello stesso apporto di energia per riuscire a ricordarci di noi, altrimenti l'abiocco è abbastanza inevitabile.
Sicuramente si può fare qualcosa per evitare gli sprechi, sia a livello emotivo, fisico ecc, però la valanga di energia che mi ha sorretto in quei momenti come faccio ad averla, a chiamarla sempre?
Nell'episodio specifico non è che l'abbia chiamata, è arrivata e basta, da dove non lo so...forse la Voglia che avevo di restare attento è stata sufficiente per tirarla fuori?
Quindi dovrei cercare di averla sempre quella Volontà, anche se sto tranquillamente a casa a guardare la TV, ma è possibile una cosa del genere per un uomo comune, senza "tecniche "particolari o qualcosa di più che veicola il tutto?

centomila 15-10-2011 21.38.50

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 104673)
Intendi osservare cosa ci genera quello shock?

Secondo me più che il cosa il perchè. Oppure dopo il cosa il perchè. E, forse, una volta sviscerati questi due aspetti comprendere come evitare gli shock. (sto parlando di quelli ricorrenti)

Attività propedeutica al superamento dei medesimi.

Anche se, una volta risolti, generalmente, ne arrivano di ulteriori e più impegnativi.

Non c'è pace!icon_mrgr:

Kael 16-10-2011 19.27.35

Citazione:

Originalmente inviato da centomila (Messaggio 105029)
Secondo me più che il cosa il perchè. Oppure dopo il cosa il perchè. E, forse, una volta sviscerati questi due aspetti comprendere come evitare gli shock. (sto parlando di quelli ricorrenti)

Attività propedeutica al superamento dei medesimi.

Anche se, una volta risolti, generalmente, ne arrivano di ulteriori e più impegnativi.

Non c'è pace!icon_mrgr:

A rileggermi non sono sicuro si capisse bene, intendevo osservare cosa ci succede in seguito a quello shock, non cos'è che lo fa scaturire.

Per il resto reputo gli shock dei momenti importanti, piccoli "cortocircuiti" che per qualche millesimo di secondo ci fanno vedere quello che c'è oltre la realtà a cui siamo abituati, che ci fanno "ricordare di Noi" quando siamo addormentati e meccanici, tu invece se ho ben capito dici che sarebbe meglio evitarli, ma penso ti riferisci a un concetto diverso da quello che intendo io.

Nell'esempio di Uno la risposta offensiva ci fa reagire di solito con un'altra risposta offensiva che parte in automatico (il nero che scrive al posto nostro..), lo shock invece, se "beccato" (ma dura talmente poco..) permette un momento di sospensione in cui il sistema si ferma ed è possibile "liberarsi"..

luke 16-10-2011 20.34.48

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 105045)
A rileggermi non sono sicuro si capisse bene, intendevo osservare cosa ci succede in seguito a quello shock, non cos'è che lo fa scaturire.

Per il resto reputo gli shock dei momenti importanti, piccoli "cortocircuiti" che per qualche millesimo di secondo ci fanno vedere quello che c'è oltre la realtà a cui siamo abituati, che ci fanno "ricordare di Noi" quando siamo addormentati e meccanici, tu invece se ho ben capito dici che sarebbe meglio evitarli, ma penso ti riferisci a un concetto diverso da quello che intendo io.

Nell'esempio di Uno la risposta offensiva ci fa reagire di solito con un'altra risposta offensiva che parte in automatico (il nero che scrive al posto nostro..), lo shock invece, se "beccato" (ma dura talmente poco..) permette un momento di sospensione in cui il sistema si ferma ed è possibile "liberarsi"..

Nel caso di una risposta piccata ricevuta potremmo cogliere il momento in cui il piccolo io ferito prende il comando per contrattaccare, magari non sarà facile subito ma almeno lavorandoci potremmo inizare ad impedirglielo.

centomila 17-10-2011 22.04.20

Adesso ho capito quello che volevi dire.
Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 105045)
lo shock invece, se "beccato" (ma dura talmente poco..) permette un momento di sospensione in cui il sistema si ferma ed è possibile "liberarsi"..

E' un pò come il thread sulla ballerina di Uno........

Ti dirò, in questa fase della mia vita è un lusso che non mi posso permettere dedicarmi a questo genere di pensieri.

Ho pressanti urgenze che mi impediscono qualsiasi altra cosa che non sia la sopravvivenza pura e semplice. Mia e dei miei cari.

Ecco perchè partecipo così poco.

:C:

Uno 18-10-2011 12.15.15

Citazione:

Originalmente inviato da centomila (Messaggio 105089)
Ti dirò, in questa fase della mia vita è un lusso che non mi posso permettere dedicarmi a questo genere di pensieri.

Scusa se mi permetto, ma, in virtù degli anni passati da quando ci siamo virtualmente conosciuti, ti dico che questa è una scusa.
Ci sarà sempre qualcosa di più importante da fare, o per lo meno la mente ci convincerà di questo. In realtà la presenza di se sarebbe di grande aiuto anche nella risoluzione di questi problemi accessori, molto importanti ma che non impedirebbero l'autoricerca.

Kael 18-10-2011 13.59.02

Citazione:

Originalmente inviato da centomila (Messaggio 105089)
Adesso ho capito quello che volevi dire.
E' un pò come il thread sulla ballerina di Uno........

Ti dirò, in questa fase della mia vita è un lusso che non mi posso permettere dedicarmi a questo genere di pensieri.

Ho pressanti urgenze che mi impediscono qualsiasi altra cosa che non sia la sopravvivenza pura e semplice. Mia e dei miei cari.

Ecco perchè partecipo così poco.

:C:

Figurati, l'importante è capirsi.

Per il resto sono daccordo con Uno, la presenza di sè "aggiunge" tempo al resto, non ne toglie, anche se la mente spesso vuol farci credere il contrario..

luke 18-10-2011 15.08.53

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 105110)
Figurati, l'importante è capirsi.

Per il resto sono daccordo con Uno, la presenza di sè "aggiunge" tempo al resto, non ne toglie, anche se la mente spesso vuol farci credere il contrario..


..infatti a volte la mente mi convince che il tempo vissuto presente è "contato" e quindi più vivo presente più questo tempo si consuma, mentre in modalità contraria è come se questo conto alla rovescia non partisse o potessi farlo partire solo quando sono sicurissimo di vivere presente a me stesso in modo proficuo e felice...
E' ovvio che è una convinzione sbagliata (ma parecchio coriacea :@@ ) il tempo a nostra disposizione è quello punto, sarebbe il caso di aumentare il più possibile il tempo "effettivo", come si dice nello sport, e ridurre il tempo morto.
Mettendosi dal punto di vista della mente o dei piccoli io illusori, della falsa personalità o quel che sia in effetti il discorso ha un senso, il tempo effettivo "nostro" è tempo morto per lei e viceversa...


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