Assenza
 

Niente. Di tangibile, di concreto, di afferrabile o solido.
Nessuna forma a contenermi ma solo un vuoto ordinato di parole inutili e qualche frammento sparso. Un'impronta, come tutte, invisibile. Troppa poca immaginazione la mia, che non basta a coprire distanze incommensurabili, che cancelli la profonda sensazione di essere nulla.
E' nella veglia, nel punto esatto in cui fugge la luce e il giorno precipita. E' in quel fuggevole istante, in quel piccolo spazio senza contorni che ogni sera, ogni giorno io incontro me stessa. Il mio viso che emerge dal fondo scuro, tra le alghe marine, tra le correnti.
E la Tua luce così d'improvviso, una mano che mi afferra e mi strappa all'assenza costringendomi a tener fuori la testa. Ancora respirare. Percorre il sentiero a ritroso, aprire gli occhi e salutare un altro giorno.
Mi ascolto vivere.

Mi piace tanto, tanto, quel che scrivi e mi piace molto leggerti :)

Grazie mille Griselda!!:)

Dall’assenza alla presenza e ancora la Tua luce che scende dall’alto verso il basso. E io piccola una briciola con vaghe pretese di immensità. Se potessi allungare le braccia, se solo potessi arrivare a toccarTi. E’ la Tua ombra che cerco ogni sera, è la Tua impronta che seguo nel buio dove vedi per me. Miliardi di stelle e sguardi dolcissimi si accendono intorno innervando di luce i rami degli alberi, è nel silenzio che mi è concesso disegnare il Tuo sguardo. L'amore nell'aria mi rende leggera e scivolo tra le vie di questo mercato dove le anime negoziano il loro destino, sorridendo di me.

Un cuore artificiale meccanico vorrei. Una pelle indistruttibile, uno sguardo bionico, una mente rapace per sorvolare le alture. Non questo congegno capace solamente di amore imperfetto, di presuntuosi slanci e fame di possesso. Non questo corpo sensibile al freddo, all’impuro calore del tuo pensiero, non questi sogni senza arte né parte, questo continuo cercare tra le cose del mondo. Se avessi la saggezza delle stelle, il sangue di un semi-dio potrei restare a guardarti, senza altri pensieri. Ma l’unica via è cercarti nella mia imperfezione, cadendo in preghiera ogni sera verso l'alto. Anima embrionale, caduca e vibrante che si perde appena inizia ad esplorare una parte di sé. Presuntuosa e illusoria non è che un coagulo di emozioni superficiali, un aggregato materico di bassa lega. Mi lascio cullare nella visione affatturata del mondo e nel mondo mi dissolvo. Ogni notte osservo la luna, troppo bella per essere contenuta e mi abbraccio perchè sono poco ma sono tutto quello che ho.

Odio la mia melensa banalità e il mio melenso sentire, frutti di un rimestamento noioso di pensieri confusi e collettivi.