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Uno 25-11-2006 02.35.19

Scoprire il proprio posto nell'Universo (parte prima)
 
1 Allegato/i
Con questo scritto ho intenzione di iniziare una serie improntata su semplici ovvietà dell'Esoterismo. Ovvietà che però raramente si vedono nell'insieme, ma al massimo come singole nozioni, e che per qualcuno che inizi ad interessarsi a questi argomenti potrebbero essere gradite, spero.

Partiamo dal darci una mappa, per lo meno uno spunto di essa, solo comprendendo chi siamo, dove siamo e il nostro posto nell'Universo, possiamo poi vedere e conoscere se è possibile fare qualcosa per migliorare la nostra condizione, se è il caso di farlo e come fare.

In una visione pittorica potremmo immaginare (perchè solo l'immaginazione può aiutarci e guidarci quando si lavora con l'infinito, purchè non sia lasciata vagare senza controllo) una scala infinita di grandezze in cui un nostro atomo equivale ad un sistema solare, una nostra molecola è una galassia e noi siamo un'Universo, allo stesso modo in cui noi siamo una cellula della Terra che è un pianeta del sistema Solare che è un sistema della Via Lattea etc etc....
Questa visione che volendo si può sintetizzare con macrocosmo e microcosmo è fondamentale per uno studioso che voglia Conoscere, il primo noto assioma della tavola smeraldina o smaragdina recità qualcosa che nel senso significa: "Come sotto anche sopra e viceversa"; cioè se studiamo l'atomo possiamo capire come funziona un sistema solare e viceversa.

Noi siamo in mezzo a due livelli e come tutte le creature possiamo avere coscienza di due livelli sopra e due sotto al nostro, sto parlando in tutti i sensi, sia fisico che di coscienza vera e propria, cona la differenza che la seconda è "più facile" da alterare, nel bene e nel male.
Un livello (sotto e sopra) è a contatto diretto con noi, quelli dopo sono già filtrati, ciò significa che per quanto possa sembrare antidemocratico ci sarà sempre qualcuno/qualcosa che rappresenta chi/cosa sta sopra e sotto al di fuori del nostro raggio d'azione.

Quest'ultimo periodo è importante anche se può non sembrare, inizio degli esempi banali, sapete la storia del petegolezzo del barbiere?
Il barbiere racconta un anedoto ad un cliente:" Tizio ha messo le corna alla moglie, il cliente incontra l'amico Caio e gli racconta che Tizio ha messo le corna alla moglie perchè la moglie non lo badava, Caio incontra Sempronio e gli dice che TIzio non voleva mettere le corna alla moglie però si è ubriacato ed è capitato....."
L'accorcio... insomma alla fine qualcuno racconterà a qualcuno che la moglie di Tizio ha messo le corna al marito.
Questo è ciò che capita anche a noi e non mi sto riferendo a qualcuno che ci racconta a parole, certo succede anche quello, ma che semplicemente i filtri che ci sono tra noi e i livelli non a noi direttamente confinati ci alterano la visione della realtà non prossima fino ad invertirla.


Credo che se non tutti, molti conoscono la caverna di Platone, molti conoscono come funziona una macchina fotografica, pochi vedono come funzioniamo noi.
Il nostro stesso occhio ha la stessa dinamica di funzionamento.

Allegato 798

Attraverso la cornea nel punto focale dell'iride l'occhio inverte l'immagine, ma noi che studiamo esoterismo dobbiamo ricordarci che tutto ciò che possiamo toccare ha analogie con altro che pur avendo una sua materialità potrebbe non essere nel campo d'azione della nostra Comprensione o almeno della nostra Coscienza.

Quindi un buon punto di partenza che consiglierei a tutti coloro che vogliono conoscersi e conoscere è sempre provare a considerare le cose dal lato opposto, ecco "il porgi l'altra guancia", non significa essere sadomasochisti, ma se considero una cosa dal lato razionale (sinistro) porgo l'altra guancia e lo considero dal sentimento (destro) per poi , si spera, scoprire che la medaglia ha tre lati.

A volte qualcuno esagera nel considerare dal lato opposto arrivando poi a non considerarle dal proprio, ricordiamoci che nell'occhio il fuoco è all'iride, non è l'albero dritto e neanche quello rovescio importante per la nostra vista ma il passaggio tra i due.


Per essere oggettivi su qualsiasi cosa, bisogna essere in grado di esserne sia dentro che fuori, si dice "essere al di sopra", non si dice esserne fuori, stacco ma non uscita, se io voglio essere oggettivo sulla temperatura di una stanza devo essere in grado di percepirla (essere dentro) ma allo stesso tempo di non esserne influenzato, se sono un freddoloso di natura anche con 30° sentirò freddo.

Oggi anche se non abbiamo fatto studi esoterici sappiamo molto dei territori spaziali sia stellari che subatomici, ci sono ancora delle imprecisioni sulle forze in gioco ma conosciamo i movimenti dei pianeti e degli elettroni per esempio..... e noi che siamo in mezzo non abbiamo orbite?
Intorno a cosa noi orbitiamo? Questo può avere diverse chiavi di lettura, ma la prima che voglio proporvi è: provate a pensare se un pianeta orbitasse intorno ad un altro pianeta invece che al suo sole.
Dal punto di vista più pratico non potrebbe avere quel tipo d vita che invece potrebbe dargli il sole, da un punto di vista più "occulto" quel pianeta attorno a cui ruoterebbe sarebbe un'altro filtro interposto prima di quello funzionale che ci è destinato.


Scoprire il proprio posto nell'Universo (parte seconda)

Uno 06-12-2006 12.43.06

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