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Uno 14-07-2008 13.50.12

Esorcismi ed Adorcismi
 
Sebbene in questo periodo ho poco tempo vorrei iniziare una nuova discussione.
L'argomento è delicato per cui l'affronterò (io, voi dite quello che volete) con calma.
Iniziamo dalle definizioni, l'esorcismo è il rituale teso a far uscire un'entità estranea da un corpo, l'adorcismo è al contrario un rituale per favorire l'entrata di un entità in un corpo.
Generalmente si usa il primo per far uscire entità negative ed il secondo per far discendere entità superiori e benevole, ma dipende da chi è l'officiante, a quale tradizione appartiene, il motivo per cui viene officiato il rito e gli scopi che si vogliono ottenere dalla sua riuscita.
In ogni caso l'entrata di un'entità esterna in un corpo provoca problemi di salute nel ricevente, solo che nel caso di entità negative con entrata (o meglio possesso) inconsapevole che rende il soggetto invasato (parola che chiarisce, l'entità non entra come pensiamo, cioè completamente, ma avvolge la personalità) il pagamento in salute non rende nessun vantaggio al posseduto o alla comunità, al contrario con l'adorcismo si inizia colui che riceve l'entità (ne è posseduto corporalmente ma non intimamente) cercando di attenuare il danno (in alcuni casi quasi a zero) biologico e ottenendone vantaggi più grandi possibili per la persona oggetto della cerimonia o per la comunità.
Ci sono altri particolari (studiati anche da antropologi) che invece non sono opposti tra i due tipi di rituale (esorcismo ed adorcismo), per esempio la presenza di scettici se non rende nulli i rituali li attenua moltissimo, al contrario la presenza di fedeli che partecipano, nel secondo caso più attivamente con musica e balli a volte, li rafforza.
Se anche qualcuno volesse ridurre il tutto a fenomeni psicologici (si può anche fare volendo, anche se si perdono alcune sfumature), questi particolari comunque sono utili per comprendere i meccanismi, in un certo senso possiamo dire che il "rituale" inventato dall'associazione alcolisti anonimi è in parte un adorcismo ed in parte un esorcismo come senso.
Un aspetto che differisce tra un adorcismo ed una possessione è il senso di relazione che il soggetto percepisce tra lui ed il resto del mondo, nel primo caso vengono a cadere i confini, l'entrata dell'entità rende il ricevente più ricettivo verso l'esterno, effetto collaterale ma anche causa del successo del rituale, nel caso della possessione invece il posseduto perde il senso dell'io ma non acquista il senso della coscienza collettiva.
Nel caso del posseduto occorre per forza un qualche tipo di esorcismo, nel caso dell'adorcismo la penetrazione dell'entità è relativa al rituale ed ai fini che questo persegue, poi l'io riprenderà il controllo del corpo.

Continuerò....

Astral 14-07-2008 16.40.55

E' la prima volta che sento parlare di adorcismo. In ogni caso non ho capito perchè mai dovrei far entrare dentro di me un entità seppure benefica, non è anche quella una forma di possessione?

Ray 14-07-2008 18.56.10

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 56678)
E' la prima volta che sento parlare di adorcismo. In ogni caso non ho capito perchè mai dovrei far entrare dentro di me un entità seppure benefica, non è anche quella una forma di possessione?

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 56676)
al contrario con l'adorcismo si inizia colui che riceve l'entità (ne è posseduto corporalmente ma non intimamente)

Evidentemente c'è una diffrenza. Dalle parole di Uno direi che nell'adorcismo, pur essendo una parziale possessione, non c'è perdita dell'io... sembrerebbe un più consapevole lasciar agire.

Per il motivo per cui "dovresti" far entrare qualcosa non saprei, ma non credo che Uno intendesse infilare qualcosa in Astral... in ogni caso ha parlato di scopi, quindi evidentemente non si tratta di un passatempo alternativo al ramino. Quando continuerà ne sapremo di più (anche se quei benefici a cui accenna, uniti alla faccenda delle entità superiori, possono far immaginare a tutta una serie di vantaggi di una forza superiore che agisce su un piano inferiore... la base dei miracoli, grandi o piccoli che siano).

griselda 14-07-2008 19.09.37

Mi domando se l'adorcismo sia quello che facevano il gruppi Carismatici all'interno della Chiesa Cattolica.

Non ne so quasi nulla sia di esorcismi che di adorcismi, ma mi pare che il secondo sia una cosa molto bella un aiuto esterno per riequilibrare uno squilibrio irrecuperabile forse non so.
Non so neppure cosa sia un'entità negativa o positiva, mi viene da pensare ad un angelo o un demone.
Avrei altre cose ma già queste non sono chiare quindi mi fermo.

P.S.
So che esiste in un parte d'Italia forse proprio Taranto un rituale che toglie la tarantola ai tarantolati con annessa non so se leggenda di morsicature di ragni che creano non pochi problemi ai malcapitati, e che viene eliminato tramite un rito a base di musiche, balli e colori.nonso.gif

dafne 14-07-2008 23.06.36

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 56676)
Un aspetto che differisce tra un adorcismo ed una possessione è il senso di relazione che il soggetto percepisce tra lui ed il resto del mondo, nel primo caso vengono a cadere i confini, l'entrata dell'entità rende il ricevente più ricettivo verso l'esterno, effetto collaterale ma anche causa del successo del rituale, nel caso della possessione invece il posseduto perde il senso dell'io ma non acquista il senso della coscienza collettiva.
Nel caso del posseduto occorre per forza un qualche tipo di esorcismo, nel caso dell'adorcismo la penetrazione dell'entità è relativa al rituale ed ai fini che questo persegue, poi l'io riprenderà il controllo del corpo.
.


Vediamo di andare per punti.
Un essere umano può "entrare in contatto" con un'entità X, se questa entità è negativa ci si trova di fronte a una possessione, a un essere umano che viene posseduto, o come sottolinei tu, invasato (messo in un vaso, costretto? confinato?). La sua percezione di sè stesso sarà sfalsata da questa possessione e anche la sua relazione col mondo in quanto, se ho capito, essendo invasato, quindi costretto dall'entità non avrà "contatti" col resto del mondo. Per liberare un corpo da questo tipo di entità si deve procedere a un esorcismo.

Viceversa quando un essere umano viene posseduto (uso lo stesso termine per comodità non sò se va bene) da un'entità positiva questa invece di invasarlo, contenerlo quindi, è come se si trasformasse in una sorta di epidermide traspirante in grado di mettere in contatto più diretto l'essere umano con il resto del mondo? Questo potrebbe essere una sorta di accellerante portentoso in riferimento alle esperienze che fà il soggetto ..ehm...ospitante, credo.

Mi sembra di capire che in entrambi i caasi in realtà non è la parte più intima ad essere coinvolta ma quella più esterna (eh bon capire cosa sia più interno e più esterno è impresa ardua) e che questo dà degli effetti collaterali di..convivenza..

Curiosa l'etimologia
esorcismo da ex (fuori) orkos (giuramento)
adorcismo da ad (verso?) orkos (giuramento)
Giuramento in che senso? :U

L'ospite mi par di capire che in caso di entità negativa difficilmente si renda conto di cosa gli stia capitando (per il discorso del vaso?) mentre nell'adorcismo non sò se è necessaria la volontà o se, per motivi validi, anche in questo caso, l'approvazione del soggetto non sia un fattore fondamentale...

Astral 14-07-2008 23.36.37

Si ma come facciamo a sapere se un entità è negativa o positiva e chi non ci dice che non esistono vie di mezzo, per esempio "spiriti" che non sono negativi, in buona fine cercano di guidarci, ma invece sono erranti?

Basta guardare il fenomeno scoppiante dello Chanelling: tutti che ricevono improvvisamente messaggi dall'Arcangelo michelo, da Gesù, da padre pio, e da quel particolare maestro.

La Possessione è il mezzo più forte ed invasivo, ma se io voglio agire subdolamente e facendo del male ( parlo come se fossi un entità) potrei benissimo utilizzare la seduzione, spingendo a credere chissà quale santone sto diventando, e quale dono dello spirito santo posseggo, ma poi le azioni parlano da se...

Ray 15-07-2008 00.26.24

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 56687)
Curiosa l'etimologia
esorcismo da ex (fuori) orkos (giuramento)
adorcismo da ad (verso?) orkos (giuramento)
Giuramento in che senso? :U

nel senso di scon-giuro

Grey Owl 15-07-2008 01.14.36

Riporto un'esperienza avuta anni fà che ricorda in parte quello che Uno ha descritto come adorcismo.
Ricordo che durante un ritiro (assieme ad un gruppo che praticava discilpline animiste), ebbi l'occasione di fare un'esperienza di corporeizzazione del mio spirito guida. Col senno del poi non rifarei quell'esperienza però in passato feci una serie di pratiche (riti?) che permettevano il contatto con la propria guida (così ci dissero). Una di queste pratiche permetteva di fare entrare in modo consapevole il proprio spirito guida. In breve si trattava di entrare in contatto con la propria guida e poi tramite la visualizzazione si versavano le proprie energie in una ciotola rimanendo col corpo cavo (come una corteccia vuota). Le energie versate nella coppa o ciotola era come un fluido dorato e luminoso che usciva dalle mani, dai piedi e dai fori naturali (occhi, narici, orecchie, bocca). A questo punto "col proprio consenso" si dava la possibilità allo spirito guida di entrare nel corpo vuoto (da destra). La cosa particolare è che cominciai ad assomigliare fisicamente al mio spirito guida mentre io ero come un testimone silenzioso che osservava quel corpo muoversi e comportarsi ma che non controllavo io.
Ricordo che aveva (quel corpo non più mio) gli occhi quasi chiusi e non vedeva molto (lo spirito guida era vecchio e con problemi agli occhi) e poi tremava come se fosse fisicamente vecchio mentre in quel periodo non avevo ancora compiuto i 35 anni. Ricordo che parlava e faceva dei gesti "strani" ed in parte ne ricordo qualcuno ma siccome ero dentro a quel corpo assieme alla guida parte di quei gesti non li vidi bene.
Ero una di quelle persone che aveva compiuto il rito con successo (eravamo un gruppo di 15 persone e solo 5 erano riuscite a corporizzare lo spirito giuda) e così il maestro disse alle restanti di fare domande alla guida oppure semplicemente presentarsi a lei.
Con alcune persone parlava con voce fioca all'orecchio dicendo parole che non ricordo mentre ad altre toccava il viso in vari punti canticchiando qualcosa oppure imponeva le mani sul corpo.
In ogni momento di quell'esperienza rimasi cosciente e con la sensazione di poter ritornare in possesso del mio corpo. Ad un certo punto sentii che l'esperienza doveva terminare, come se la guida mi avesse fatto capire che era giunto al termine quell'esperienza. A quel punto uscì dal corpo sempre uscendo da destra (a lato) ed io cominciai a riversare il fluido dorato dalla ciotola nel corpo. Mi accorsi che avevo riempito il corpo ma dentro la ciotola vi era ancora dell'energia, come se quell'esperienza mia aveva lasciato dentro molta più energia di prima. Allora cominciai a spingere dentro quella che rimaneva nella ciotola avendo la sensazione di gonfiare un pallone. Dopo mi sentivo molto più carico energeticamente e ricordo ancora la sensazione che mi lasciò quell'esperienza. Oggi non rifarei quell'esperienza di adorcismo perchè l'officiante era in quel periodo una persona che non conoscevo molto bene (erano i maestri dei mie maestri di medianità ma che in realtà non conoscevo). A quel tempo ero molto sprovverduto ed impulsivo, volevo fare esperienze nel campo della medianità senza badare molto alle conseguenze. La tradizione animista a cui si ispiravano era del centro america, ma non meglio precisata e comunque col senno del poi ricordo che non vi era una buona pratica di pulizia delle energie negative. Si arrivò a questo rito al termine di una serie di esercizi, ricordo che l'ambiente era stato "pulito" e "protetto" dalle energie negative che sopratutto la sera potevano essere attirate da quei corpi vuoti. Il gruppo era affiatato ma ricordo che i maestri mettevano un pò di soggezione e ritornando col pensiero a quei momenti penso che abbia avuto fortuna a non finire invischiato con quelle pratiche.

Uno 15-07-2008 10.09.32

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 56678)
E' la prima volta che sento parlare di adorcismo. In ogni caso non ho capito perchè mai dovrei far entrare dentro di me un entità seppure benefica, non è anche quella una forma di possessione?

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 56689)
Si ma come facciamo a sapere se un entità è negativa o positiva e chi non ci dice che non esistono vie di mezzo, per esempio "spiriti" che non sono negativi, in buona fine cercano di guidarci, ma invece sono erranti?

Basta guardare il fenomeno scoppiante dello Chanelling: tutti che ricevono improvvisamente messaggi dall'Arcangelo michelo, da Gesù, da padre pio, e da quel particolare maestro.

La Possessione è il mezzo più forte ed invasivo, ma se io voglio agire subdolamente e facendo del male ( parlo come se fossi un entità) potrei benissimo utilizzare la seduzione, spingendo a credere chissà quale santone sto diventando, e quale dono dello spirito santo posseggo, ma poi le azioni parlano da se...

La distinzione non è in base all'entità, in realtà statisticamente vengono fatti più adorcismi con demoni (la cui natura si adatta più ad assaporare un pizzico di vita per quanto limitata) che con entità evolute che si trovano più a proprio agio in altri ambienti.
Anche tutti i rituali di magia nera con cui si cerca di assoggettare un demone sono adorcismi, in realtà un demone (come tutto) non si possiede e l'adepto cerca di usarlo e usare le capacità di questo demone per il proprio percorso.
Però, tanto per farti capire, una forma molto leggera di adorcismo Cattolico è quando si pronuncia la formula: "che la Grazia discenda su di voi". Il Problema è la parola Entità, se diamo a questa un carattere troppo personale (a volte ce n'è uno, ma non sempre) non riusciamo a distinguere la possessione dall'adorcismo.
Banalmente ogni percorso interiore che seguiamo è un piccolo adorcismo, ci apriamo al tutto ma allo stesso tempo conserviamo (se è un percorso che da frutti) ed accresciamo l'Individualità (anche se so questa parola viene fraintesa).
Aprirci e lasciar discendere su di noi qualcosa che può essere anche semplice saggezza, empatia etc... è ciò che riesce a farci vedere le cose diversamente, non dal punto di vista limitato del nostro piccolo io.
Altro esempio formalmente più forte sono le estasi di fronte a figure Sante.
Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 56685)
Mi domando se l'adorcismo sia quello che facevano il gruppi Carismatici all'interno della Chiesa Cattolica.

So che esiste in un parte d'Italia forse proprio Taranto un rituale che toglie la tarantola ai tarantolati con annessa non so se leggenda di morsicature di ragni che creano non pochi problemi ai malcapitati, e che viene eliminato tramite un rito a base di musiche, balli e colori.nonso.gif

Anche questi sono adorcismi, però il tarantolato non è un incidente quanto appunto il rituale di guarigione dell'individuo.
Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 56687)
Vediamo di andare per punti.
Mi sembra di capire che in entrambi i caasi in realtà non è la parte più intima ad essere coinvolta ma quella più esterna (eh bon capire cosa sia più interno e più esterno è impresa ardua) e che questo dà degli effetti collaterali di..convivenza..
.

Si, però coinvolta in maniera diversa, il racconto di Grey rende bene, in entrambi i casi in sostanza si perde il controllo (o parte dello stesso) del corpo, solo che nel caso dell'adorcismo lo si può recuperare in qualsiasi momento, nel caso della possessione solo con l'esorcismo, nel primo caso la nostra parte intima fa esperienza, nel secondo caso l'anima si perde.

Certo i dubbi di Astral sono legittimi, soprattutto certi rituali di "stregoneria" di oggi sono tanto approssimativi quanto pericolosi, il fatto stesso che si creda di impossessarsi dell'entità che arriva, il fatto che non si chiami una precisa entità (tranne casi rari) sono indicazioni di quanto facile è divenire posseduti.
Ricordiamo inoltre che anche la possessione è a vari livelli e che ad un livello minimale tutti siamo posseduti (il discorso sui Daimon anche se in senso psicologico rende bene) non per nulla si utilizza la parola Liberazione in tutte le Tradizioni.

Non ho finito, comunque il discorso viene bene anche con i vostri interventi :H.

nikelise 15-07-2008 10.14.15

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 56676)
Sebbene in questo periodo ho poco tempo vorrei iniziare una nuova discussione.
L'argomento è delicato per cui l'affronterò (io, voi dite quello che volete) con calma.
Iniziamo dalle definizioni, l'esorcismo è il rituale teso a far uscire un'entità estranea da un corpo, l'adorcismo è al contrario un rituale per favorire l'entrata di un entità in un corpo.
Generalmente si usa il primo per far uscire entità negative ed il secondo per far discendere entità superiori e benevole, ma dipende da chi è l'officiante, a quale tradizione appartiene, il motivo per cui viene officiato il rito e gli scopi che si vogliono ottenere dalla sua riuscita.
In ogni caso l'entrata di un'entità esterna in un corpo provoca problemi di salute nel ricevente, solo che nel caso di entità negative con entrata (o meglio possesso) inconsapevole che rende il soggetto invasato (parola che chiarisce, l'entità non entra come pensiamo, cioè completamente, ma avvolge la personalità) il pagamento in salute non rende nessun vantaggio al posseduto o alla comunità, al contrario con l'adorcismo si inizia colui che riceve l'entità (ne è posseduto corporalmente ma non intimamente) cercando di attenuare il danno (in alcuni casi quasi a zero) biologico e ottenendone vantaggi più grandi possibili per la persona oggetto della cerimonia o per la comunità.
Ci sono altri particolari (studiati anche da antropologi) che invece non sono opposti tra i due tipi di rituale (esorcismo ed adorcismo), per esempio la presenza di scettici se non rende nulli i rituali li attenua moltissimo, al contrario la presenza di fedeli che partecipano, nel secondo caso più attivamente con musica e balli a volte, li rafforza.
Se anche qualcuno volesse ridurre il tutto a fenomeni psicologici (si può anche fare volendo, anche se si perdono alcune sfumature), questi particolari comunque sono utili per comprendere i meccanismi, in un certo senso possiamo dire che il "rituale" inventato dall'associazione alcolisti anonimi è in parte un adorcismo ed in parte un esorcismo come senso.
Un aspetto che differisce tra un adorcismo ed una possessione è il senso di relazione che il soggetto percepisce tra lui ed il resto del mondo, nel primo caso vengono a cadere i confini, l'entrata dell'entità rende il ricevente più ricettivo verso l'esterno, effetto collaterale ma anche causa del successo del rituale, nel caso della possessione invece il posseduto perde il senso dell'io ma non acquista il senso della coscienza collettiva.
Nel caso del posseduto occorre per forza un qualche tipo di esorcismo, nel caso dell'adorcismo la penetrazione dell'entità è relativa al rituale ed ai fini che questo persegue, poi l'io riprenderà il controllo del corpo.

Continuerò....

A me sembra che sia utile affrontare il tema delle entita' estanee a noi che e' il presupposto di tutto il discorso.
S. Agostino ad esempio riduceva il male a vacuum boni :assenza di bene, non credo si riferisse ad entita' negative estranee.
Ma la chiesa da sempre pratica l'esorcismo per cui...

Astral 15-07-2008 11.24.32

Dipende come si affronta il discorso Nike, in questo caso devo in un certo senso difendere la Chiesa, perchè a volte credo che non si tratta di traumi psicologico od energia interiore e squilibrata dei chakra che crea quei fenomeni, ma qualcosa di esterno proprio.

Certo ritornando al discorso di Uno, io posso adorcinarmi anche energie che non sono vere e proprio entità ma ad esempio energie impersonali, presenti nell'universo.
Ad esempio che la pace sia con voi, se io apro il mio cuore e faccio entrare la pace, o meglio ancora mi aspetto lo Spirito Santo, non è in un certo modo adorcismo?

Per quanto concerne l'esorcismo, dovrebbe essere per forza di entità negative, altrimenti che faccio faccio uscire fuori cosa il divino, la pace, l'amore? A che scopo?

griselda 15-07-2008 11.44.11

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 56699)
però il tarantolato non è un incidente quanto appunto il rituale di guarigione dell'individuo.

A quanto ho letto di questi tarantolati mi pare che con il morso del ragno rivivano i propri ri-morsi (o rimpianti) e con il rito che mi pare abbia a che vedere con S. Paolo che sconfisse la "bestia", attraverso balli canti e colori, si uccide (avviene la morte del ragno quindi il motivo scatenante è stato esorcizzato) il ragno, la tarantola appunto che nel morderli aveva riportato a galla il malessere.
Ma magari ho letto un sacco di inesattezze.
fiori.gif

stella 15-07-2008 15.32.42

Anche per me è la prima volta che sento parlare di adorcismo come un rito opposto all'esorcismo.
Ma basandomi sull'esorcismo che so che deve essere fatto solo da persona autorizzata, in questo caso un sacerdote o quanto meno una persona consacrata, penso che sia lo stesso anche per l'adorcismo...
Per quanto riguarda invece lo Spirito Santo so che viene usato il termine "effusione" che significa che è lo Spirito che si effonde sui presenti, mentre nel caso dell'adorcismo mi sembra che sia la persona a usare lo spirito o l'entità, nel caso dell'effusione invece la persona viene usata dalla spirito.
Il termine usata in questo contesto vuol dire che la persona si fa strumento, mentre nell'altro caso la persona strumentalizza l'entità per fare una certa esperienza e per crescere, ma non perdendo la sua individualità.
Nel caso dell'effusione è come se si morisse a se stessi per rinascere nuovi, quindi si acquista una nuova individualità, come nel caso di clamorose conversioni...
Ma se, come mi sembra di aver capito fin qui, nell'adorcismo non si parla di spirito santo ma di demoni o altre entità che possono in qualche maniera essere utili alla persona, penso che prima di tutto ci vuole una profonda conoscenza di queste entità sia da parte di chi le riceve sia da parte di chi effettua il rito....

Kael 20-07-2008 11.57.48

Beh, la stessa Comunione allora è un adorcismo, significa ricevere il corpo di Cristo e l'officiante fa da tramite attraverso l'ostia. In quest'ottica la chiesa pratica assai più adorcismi che esorcismi...

Se ho capito bene comunque la differenza sta nel fatto che in caso di adorcismo, un' Entità (sia essa positiva o negativa) viene fatta entrare in noi per servircene, potremmo dire che lo stesso "patto col diavolo" sia dunque un'adorcismo... Poi indubbiamente nel caso di entità negative queste saranno molto difficili da controllare, cercheranno di appropriarsi di noi, della nostra anima, col facile risultato che si tramuteranno in vere e proprie possessioni. Con le entità positive questo non avviene perchè come ha detto Uno "hanno di meglio da fare, in posti migliori", non hanno interesse a sperimentare la vita qui come invece fanno i demoni.

Quindi se gli adorcismi possono essere fatti sia con entità negative che positive, le possessioni sono solo esclusivamente negative. Nel primo caso il rito serve per far entrare consapevolmente l'entità in noi per servircene, mentre nel secondo caso è lei che entra per servirsi di noi e del nostro corpo.

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Mi viene in mente il Matrimonio, alla fine della celebrazione il sacerdote fa mettere ai due sposi gli anelli al dito, un "sigillo" al proprio cuore ma anche all'Entità (o alle più entità) che è appena discesa in loro?

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Il "patto col diavolo" è indubbiamente una forma particolare e singolare in questo contesto. Potremmo dire che è un adorcismo e una possessione insieme? Perchè è vero che chi lo invoca anela a servirsene per ottenere fama, soldi, successo, ma è anche vero che a differenza degli altri adorcismi non potrà più "scacciarlo" una volta raggiunti gli scopi. Nel momento stesso in cui entra assume il comando privandoci di qualsiasi possibilità di salvezza. Ci si auto-condanna per l'eternità dove la formula è un po' questa "io mi servirò di te per ottenere ciò che voglio in questa vita terrena, poi tu ti servirai della mia anima per l'eternità".
Non è nemmeno una possessione perchè una volta firmato il patto nessun esorcismo potrà più sciogliere quello che è stato firmato col proprio sangue...

Astral 20-07-2008 12.25.47

Io credo che il patto col diavolo non sia qualcosa di cosi definito, se qualcun'altro interviene a scioglierlo, ma nella maggiorparte dei casi si.
Tuttavia la possessione qui è soltanto alla fine, la persona ha comunque il libero arbitrio.

Nella possessione demoniaca invece la persona non può scegliere o deve opporsi ad un influenza negativa.

Se possiamo fare un esempio nel patto col diavolo qualcuno è in macchina con noi e ci dice che al termine del viaggio si prenderà la nostra macchina ed il guidatore dovrà venire con lui. Nella possessione è questo qualcuno che prende la macchina.

Entità positive possono possedere un umano brevemente? Mi vengono in mente episodi in cui personaggi biblici ebbero l'ispirazione o fecero delle cose quasi guidato da qualcuno... forse una specie di possessione?

Kael 20-07-2008 12.34.26

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 56909)
Se possiamo fare un esempio nel patto col diavolo qualcuno è in macchina con noi e ci dice che al termine del viaggio si prenderà la nostra macchina ed il guidatore dovrà venire con lui. Nella possessione è questo qualcuno che prende la macchina.

Per quello parlavo di una forma di adorcismo... con la differenza però che 1) non si può più riprendere il controllo e 2) l'anima non fa esperienza (o forse si?)
Forse sarebbe più giusto parlare di "possessione pilotata".

Sole 20-07-2008 13.02.39

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 56909)

Entità positive possono possedere un umano brevemente? Mi vengono in mente episodi in cui personaggi biblici ebbero l'ispirazione o fecero delle cose quasi guidato da qualcuno... forse una specie di possessione?

Le intuizioni potrebbero essere una risposta alla tua domanda e non credo che in quel caso siano possessioni perchè ci si apre e ci si concede come in un ricevere la benedizione.

Uno 20-07-2008 19.43.26

Un esempio metaforico penso che possa chiarire meglio la differenza tra una possessione e un adorcismo.
La possessione è come se chiudessimo qualcuno in uno sgabuzzino, questo sente i rumori ovattati che passano attraverso la porta... ogni tanto gli apriamo la porta per andare in bagno, mangiare etc...
L'adorcismo è come se mettessimo uno di fronte ad una console molto attrezzata con monitor di telecamere che vedono tutto il territorio esterno, computer che si collegano con posti lontani, la possibilità di muoversi a piacere per mangiare, andare in bagno etc...

Se riuscite ad afferrare la sottigliezza della differenza vedete che la base è comune poi cambiano altre cose. In entrambi i casi stiamo parlando di individualità, non individui.. stiamo dicendo che la "zona" interessata nei due casi è quella che utilizziamo ben poco normalmente, di solito soggiorniamo nei bisogni (era metafora andare in bagno, mangiare etc.. ma anche se in forme più elaborate la maggior parte della nostra ordinaria vita li è limitata) in questo le due cose (possessione ed adorcismo) sono uguali.
La sottile differenza invece è che nel primo caso ci viene bloccata la possibilità per quanto "casuale" di avere dei momenti di vera esperienza con il mondo (siamo chiusi nello sgabuzzino) nel secondo caso anche se non usiamo i nostri mezzi percettivi abituali (dobbiamo usare telecamere etc nella metafora) abbiamo una visione espansa di ciò che ci circonda, quella visione che teoricamente dovremmo poter raggiungere con i nostri mezzi, ma ora non siamo in grado.
Come avete giustamente pensato ci sono innumerevoli forme di adorcismo, dalle più naturali alle più complesse e regolate da ritualità ben precisa studiata nel corso di secoli.
In un certo senso alla nascita si compie un adorcismo... il mondo entra in noi.
Quest'ultima frase è banale a prima vista, ma se la comprendete comprendete il meccanismo di qualsiasi adorcismo e molte altre cosette.

jezebelius 20-07-2008 21.47.03

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 56923)
Un esempio metaforico penso che possa chiarire meglio la differenza tra una possessione e un adorcismo.
La possessione è come se chiudessimo qualcuno in uno sgabuzzino, questo sente i rumori ovattati che passano attraverso la porta... ogni tanto gli apriamo la porta per andare in bagno, mangiare etc...
L'adorcismo è come se mettessimo uno di fronte ad una console molto attrezzata con monitor di telecamere che vedono tutto il territorio esterno, computer che si collegano con posti lontani, la possibilità di muoversi a piacere per mangiare, andare in bagno etc...

Se riuscite ad afferrare la sottigliezza della differenza vedete che la base è comune poi cambiano altre cose. In entrambi i casi stiamo parlando di individualità, non individui.. stiamo dicendo che la "zona" interessata nei due casi è quella che utilizziamo ben poco normalmente, di solito soggiorniamo nei bisogni (era metafora andare in bagno, mangiare etc.. ma anche se in forme più elaborate la maggior parte della nostra ordinaria vita li è limitata) in questo le due cose (possessione ed adorcismo) sono uguali.
La sottile differenza invece è che nel primo caso ci viene bloccata la possibilità per quanto "casuale" di avere dei momenti di vera esperienza con il mondo (siamo chiusi nello sgabuzzino) nel secondo caso anche se non usiamo i nostri mezzi percettivi abituali (dobbiamo usare telecamere etc nella metafora) abbiamo una visione espansa di ciò che ci circonda, quella visione che teoricamente dovremmo poter raggiungere con i nostri mezzi, ma ora non siamo in grado.
Come avete giustamente pensato ci sono innumerevoli forme di adorcismo, dalle più naturali alle più complesse e regolate da ritualità ben precisa studiata nel corso di secoli.
In un certo senso alla nascita si compie un adorcismo... il mondo entra in noi.
Quest'ultima frase è banale a prima vista, ma se la comprendete comprendete il meccanismo di qualsiasi adorcismo e molte altre cosette.

Mi pare di capire che, allora anche come detto da altri, ci si chiude all'esperienza nel caso della possessione.
Al contrario, con l'adorcismo, ci si " eleva ", mediante l'entità, ad un livello tale che ci permette, se pure non con i " nostri mezzi ", di fare esperienza. Esperienza che per altro verso comunque diviene stabile dopo perchè entra nel bagaglio di cui ho bisogno ( ? ).
Pensavo poi al fatto che, in alcuni Ordini, esistono rituali che permettono questa " pratica", nel senso sia di pratico in relazione all'esperienza e sia di abituale, non so come dire, accettazione/richiesta di Tizio - in forme e rituali cadenzati o dal tempo o dal luogo - a che quella entità gli dia una mano.

Se alla nascita il " mondo entra in noi" si può dire che col passare del tempo, vivendo quindi, qualsiasi cosa entra in noi ed essendo, noi, in relazione con questo piano inevitabilmente l'adorcismo sarà per questo e non per un altro. Il meccanismo che ne viene, considerando la pratica è quello di essere in relazione/connessione col mondo, all'inizio e via via, con strutture ed altro che giungono pur sempre dal mondo ci si chiude ( nello sgabuzzino).

Al contrario, considerando che vi sono vari livelli probabilmente di adorcismo in quanto per " chiamare " una Entità X vi sarà un rituale mentre per chiamarne una più potente ve ne sarà un altro etc ( questo mi fa pensare al fatto che sarebbe inutile praticare un adorcismo con una entità elevatissima quando chi la dovrebbe ospitare non è affatto preparato a ciò ) nel chiamare mediante un rituale una Entità, tale richiesta/accettazione farà in modo che io esca dall'ambito nel quale fino a quel momento ho soggiornato e fatto esperienza, appunto aprendomi ad altro.
Una specie di " forzatura" si può dire allora, sia nel caso dell'esorcismo - si forza ad uscire qualcosa che è assunto il controllo ed allo stesso tempo ad uscire dalla cantina - che nel caso dell'adorcismo - si forza, si fa entrare l'entità che ci permette di bypassare la limitazione di un determinato momento e dunque di fare assaporare una esperienza nuova -.

Ray 21-07-2008 19.07.45

In pratica l'adorcismo è un' in-vocazione e l'esorcismo un e-vocazione?
Spiegherebbe molte cose sulla magia...

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 56923)
In un certo senso alla nascita si compie un adorcismo... il mondo entra in noi.
Quest'ultima frase è banale a prima vista, ma se la comprendete comprendete il meccanismo di qualsiasi adorcismo e molte altre cosette.

Sta cosa mi ha mosso varie cose... una di esse è che è come se partissimo posseduti, il che getta nuova luce sul "rompere il velo di Maya"...

Grey Owl 22-07-2008 00.52.52

Parlando di esorcismi ed adorcismi risulta evidente che il nostro corpo è un contenitore in cui è possibile farlo condividere ad una entità.
L'esempio dello sgabuzzino rende il concetto di corpo-contenitore limitato nello spazio.
L'entità apporta una maggiore o minore capacità di percepire il mondo a seconda dell'entità stessa che sia più o meno elevata (vibrazioni?). Essendo presente nel corpo sia la coscienza della persona e sia l'entità, avviene una condivisione di esperienza che modifica la persona ed in parte il corpo stesso. L'entità ha in parte il controllo del corpo e con esso può fare cose che la persona (che risiede nel corpo) normalmente non fà o non conosce. L'entità agendo attraverso il corpo ospite agisce nel mondo, nell'ambiente circostante compiendo cose che vengono condivise dalla coscienza del persona ospitante, di quella visione espansa a cui accennna Uno.

La nascita è il primo adorcismo, il corpo viene pervaso dal mondo, vive nel mondo.
La coscienza e il mondo condividono il corpo.

dafne 24-07-2008 18.57.18

ma adorcismo e possessione possono essere senza che il soggetto lo sappia?
Per la possessione penso di si, mi chiedevo se fosse lo stesso nell'altro caso.
Mi spiego, la persona X può essere scelta per un adorcismo a sua insaputa perchè così essa può venire guidata?
In teoria si, visto che ci capita già alla nascita (anche se mi sfugge il senso completo)
Però mi rimane un dubbio, tempo fà parlando di medium, veggenti e voci varie queste vocine erano più che altro considerate una distrazione per la crescita spirituale. Ora mi rendo conto che una cosa è "sentire le voci" icon_mrgr: e sono in tantissimi icon_mrgr: una cosa è essere guidati da entità più elevate. Ma fisicamente come si manifesta un edorcismo? Solo con delle intuizioni?
E quella sofferenza corporea da dove arriva? Può essere paragonata a una sorta di rigetto che il corpo fisico mette in atto? Questo spiegherebbe i frequenti malesseri anche notevoli di alcuni santi e di alcuni personaggi particolari.
Sempre se non ho fatto il solito casotto...

Sole 24-07-2008 22.05.53

Daf, anche io pensavo alle sofferenze dei santi o di personaggi particolari che ricevono una tale vibrazione con un adorcismo che il corpo non essendo preparato non regge abbastanza, ma il pegno viene pagato volentieri vista la meta. Sospetto che le stesse Stigmate siano qualcosa del genere.

Purtroppo credo che un adorcismo possa essere fatto anche senza la consapevolezza di chi lo subisce (termine esatto in questo caso) parliamo di reiki, di corsi e corsetti vari con cui ti iniziano a chissà che e ti ritrovi prosciugato di molte energie. Anche certe tecniche che girano e si diffondono sono atte ad aprire certe porte, anceh per questo è bene essere seguiti. Io sono stata graziata in un certo senso da tutto questo.
Dall'inizio Uno diceva che le entità un pò più in alto hanno di meglio da fare siamo piuttosto noi a doverli raggiungere, quelle un pò più giù hanno bisogno di sperimentare e noi siamo il canale.

In ogni caso confido sempre in una volontà superiore che coordina tutto come esperienza e scelta.

Falketta 09-03-2010 10.09.59

Perchè i demoni hanno interesse a sperimentare la vita qui?
Cosa sono i demoni?

'ayn soph 09-03-2010 12.53.34

Citazione:

Originalmente inviato da Falketta (Messaggio 81662)
Perchè i demoni hanno interesse a sperimentare la vita qui?
Cosa sono i demoni?

Grossolanamente potremmo definire demoni (o Mazziqìm) le anime dei malvagi.


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