Non so chi me lo fa fare di inguaiarmi di lunedì con un argomento così.... :D
Non c'è libro newage (che non mi entusiasma per niente) o di spiritualità e anche qualcosa di psicologia... in cui non si dica che bisogna trascendere la dualità per avanzare in un percorso, però come tutto il sapere che caratterizza questo tempo viene dato il concetto, tutti se ne appropriano (stupidamente visto che esiste da sempre) ma nessuno per me ci lavora seriamente (o quasi...). Inanzitutto questo più che altri è un concetto che va compreso, intellettualmente si può arrivare fino ad un certo punto, la ragione è duale e non può comprendere cosa significa trascendere il dualismo, per la ragione comune, ogni cosa va catalogata, per cui potrà essere bianco, o nero al limite si arriverà a capire il grigio ma non si comprenderà con la ragione tutto lo spettro del grigio, in parole povere e sintetiche questo è trascendere il dualismo. Solo che un conto è farne un esempio stupido così, un conto è viverlo, la conquista massima che si può fare in questo particolare caso è non sentirsi staccati dal resto dell'universo pur mantendo la propria individualità, perchè in definitiva la madre e il padre del dualismo è ritenerci staccati dal resto, tutte le altre forme derivano da esso. Mi sto inguaiando sempre più :D non è facile esprimere a parole, anzi è praticamente impossibile, si può solo tentare, un concetto del genere. Ci torno con più calma, intanto se volete aggiungere qualcosa come se foste a casa vostra..... |
infatti....chi te l' ha fatto fare booh.gif
il primo giorno d' estate e in più di lunedì manata.gif trascendere la dualità...certo ma prima la devi conoscere tutto è due...duale... il bello è capirli entrambi... trascendere il dualismo è forse arrivare all' unità... come sempre con parole mie... bene-male chi dice che il bene sta esclusivamente nel bene? giusto-sbagliato se non sbaglio..come potrei comprendere l' errore? bianco-nero bianco comprende tutti i colori e li espande nero contiene tutti i colori ma li trattiene a questo punto non dovrei preferire nè il bianco nè il nero sapere che invece esistono entrambi singolarmente e allo stesso tempo nella gamma dei colori .... ok ok...segui lo zoppo strabuzza: e impari a zoppicare walk.gif visto che sono a casa ne approfitto per un stosvegli: chissà che non mi si schiariscano le idee icon_excl: :D :C: |
Vorrei capire il nesso..se c'è..tra dualismo e individualismo
e se la paura in qualche modo ha un suo ruolo... L' animale (e l'uomo fa parte di questa categoria) ha un' anima colletiva..di gruppo..per ogni specie.. e quest' anima deve imparare due cose..due forze.. la sua che lo spinge alla sopravvivenza..e quella della natura (altri animali) che gli da il ruolo di vittima (cibo...sopravvivenza per l' altro) in tutte due i casi..credo che abbia paura..e che questa sia un componente importante.. l' animale ha paura però è forte quindi è quello che noi chiamiamo feroce la sua aggressività ha per scopo la sopravvivenza l' animale ha paura però è debole quindi noi diciamo che è mansueto anche in questo caso la sua mansuetudine ha per scopo la sopravvivenza Nell' uomo (animale più evoluto...ogni tanto ho qualche dubbio) l' anima non è più di gruppo ma individuale...un' anima per ogni uomo.. e a questo punto si dovrebbe superare o eliminare la paura.. essere forte senza diventare feroce o tiranno non essere debole per non diventare vittima ma non so...un po mi sono persa... |
Effettivamente il tuo discorso è un pò confuso come esposizione :p , però credo (spero) di aver capito ciò che volevi esprimere , in pratica è capire il cerchio, cioè che non esiste niente di assoluto (mi sembra che ci stia arrivando anche , o c'è arrivata anche la fisica) ma ogni cosa, azione, qualità ha un massimo e un minimo percettibile, che continuamente sfumano uno nell'altro, avete presente il simbolo del ying e yang.....
Il discorso della collettività e dell'individualità è molto interessante, sebbene a prima vista sembrerebbe non entrarci niente. Io sono giunto alla conclusione ( finchè non scopro qualcosa di nuovo, se lo scopro ) che il fine dell'evluzione è procedere da una collettivizzazione massima in cui non esiste l'individuo (brodo primordiale) salendo verso una progressiva individualizzazione che porta con se un grande risultato la sempre maggiore coscienza di se e degli altri. L'uomo attualmente con la nascita è fisicamente un individuo, ma possiamo dire che lo sia anche psichicamente? Io credo proprio di no (per esempio basta vedere quanto facilmente un uomo pacifico messo in mezzo ad una folla inferocitas può lasciarsi andare ad atti inconsulti) credo sia questo lo scopo di un percorso che sia ti tipo psicologico, spirituale etc... questo sia dal punto di vista "terreno" che oltre, ma questo è un discorso per l'altra sezione... Un uomo "vero" (naturalmente uomo come essere umano, vale anche per le donne) è quello che fa la cosa migliore anche se 3000 persone gli/le dicono di fare un'altra cosa, voi direte tutti fanno così, a me non sembra proprio, troppe cose si fanno spinti dalla massa, certe cose sono giuste e allorta non c'è bisogno di fare per forza gli anticonformisti, ma se ci si mettesse sempre la propria testa..... Interessante discorso... lo continueremo... P.S sembra che tutto ciò non non abbia a che fare con il dualismo..... |
hai ragione...dovrei rileggermi prima d' inviare...
in parole povere..cosi non mi s' intrecciano i ditini...volevo dire che l' animale non ha consapevolezza del suo essere animale... predatore o preda che sia...ha fame...caccia...dorme..ha paura.. l' uomo anche lui animale dovrebbe arrivare alla consapevolezza di non essere solo animale...ma parte di un tutto.. una goccia individuale che nel mare diventa mare... |
Anche se siamo in psicologia, prendo spunto dal delirio di Era :p (scherzo antipatica).....
Dio se fosse rimasto unito e immobile avrebbe avuto coscienza di se stesso? E' qui il succo, del tuo ragionamento, secondo me, per poter avere coscienza sempre maggiore del creato, dobbiamo da una parte "staccarci" cioè individualizzarci sempre di più, dall'altra dobbiamo stare attenti a mantenere la memoria e la possibilità di sperimentare la comunione, grande traguardo non facile, anzi.... Ma.... bisognerà per forza passare per il distacco da tutto, se sono una goccia in mezzo al mare non vedo le altre gocce, se mi sposto le vedo mi rispecchio in loro e se capisco comunque di essere come loro (non uguale, ma come loro, unico ma unito) allora il miracolo è compiuto. Ha parlato Toro Seduto Augh.... :R |
e io che ho detto? :p
ha parlato Gazzella Frastornata (per non dire rinco) Augh r: |
Citazione:
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Il pensiero dualista tende a separare e a distinguere e a farci dimenticare che in ognuno di noi c'è la facciata al positivo e contemporaneamente il suo opposto o negativo, la stessa lingua non aiuta a evitare di ragionare per opposizioni binarie, (giorno/notte, yin/yang, io/altro) Il pensiero dualista è terribilmente semplicistico.
Pensiamo poi all'opposizione normale (standard)/diverso, che implica che tutto ciò che è nello standard e nella media è nella "norma" e il diverso è rifiutato (diversità di etnia, lingua, religione, cultura, preferenze sessuali ecc.) e alla parola diverso si associa connotazione negativa, si intende come "sbagliato, non regolare non normale" invece diverso dovrebbe intendersi nel senso di vario (diverso da.... mai in senso assoluto "diverso"), in questo senso la diversità è pluralità, molteplicità, varietà, e siamo tutti diversi gli uni con gli altri.... ma ragionando per opposizioni binarie, la parola diverso (di- quindi due, come dicotomia) si oppone a un'unica altra categoria: coloro che stanno nella norma, nello standard. Il pensiero comprensivo, sintetico, inclusivo, invece tende a unire e a vedere per l'appunto il nero nel bianco, l'ombra nella luce e a considerare noi tutti parte di un tutto, così che nell'altro noi possiamo vedere noi stessi e provare empatia e solidarietà, così che la comunione e l'unione e la collaborazione venga raggiunta, al di là delle divisione (di- ancora questo prefisso) che spesso sono più apparenti che sostanziali. E ovviamente nelle società odierne dove si tenta sempre più la strada dell'integrazione fra varie realtà etniche, culturali, linguistiche, si tende, appunto, a trascendere il concetto di dualismo e di separazione, al fine di operare per fini comuni fra popoli o individui e di evitare di enfatizzare la diversità come qualcosa che porta a intolleranza e guerre. Insomma solo se si comprende che nell'altro da noi è compresa una parte di noi stessi riusciamo a metterci dalla parte dell'altro e a capire che non esiste una cultura o una religione o un modo di pensare giusto, superiore, sia esso il pensiero razionalistico/analitico/occidentale (che ha la meglio sugli altri nella nostra formazione) o altri Cito l'azzurrissima :@@ "a questo punto non dovrei preferire nè il bianco nè il nero sapere che invece esistono entrambi singolarmente e allo stesso tempo nella gamma dei colori ...." questo è esempio di mentalità o pensiero inclusivo, che include, non esclude e non cataloga e accoglie positivamente l'dea di "ibridazione", o "meticciato", o meglio mescolanza di etnie e culture (sfumature di grigio), va contro la purezza e le distinzioni pure fra diverse realtà (che poi sono piuttosto aspetti molteplici della realtà) fra bianco/nero, eterosessuale/omosessuale, razionale/intuitivo, luce/buio ecc. ecc. e dalle conseguenti connotazioni aggiuntive di positività o negatività che i singoli componenti di tali dicotomie sottengono. Meglio quindi parlare di molteplicità come varietà, e pluralità, piuttosto che di diversità che rimanda a un concetto falsato di positivo e negativo. Scusate....... alle 4.20 del mattino mi prende così.... piango.gif blink.gif nonso.gif non riesco a dormire stosvegli: e questi sono i bei risultati.... stosvegli: strabuzza: |
Se ti viene così di notte bevi caffè a più non posso :D
Brava mi dai spunti per continuare il discorso, sono d'accordissimo con la tua frase Citazione:
Ma una domanda partendo dalla tua frase Citazione:
Ho aperto questa parentesi come esempio del tema principale per definire come sia facile illudersi di "ragionare" in termini unitari quando invece si è ancora divisi. farfalla.: |
Riprendo questo discorso, perchè mi sembra particolarmente interessante .. Partendo dalle parole di Era:
Citazione:
Capirli, conoscerli, sperimentarli direi io. Per arrivare a trascendere la dualità, è necessario sperimentare tutte le sfumature? Arrivare, in qualsiasi momento, a potersi "spostare" , dal bianco al nero, passando per tutte le sfumature? E ancora: Citazione:
Il che non dovrebbe voler dire, smettere di ascoltare gli altri, ma, solo, non farsi spingere da nessuna corrente.. pur restando aperti all'ascolto... |
Citazione:
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direi di si....come potrei apprezzare il tepore primaverile
se non conoscessi il freddo umido invernale?.. fermo restando che primavera e inverno hanno entrambi dei pregi....il compito dovrebbe essere quello di vedere l' utile in entrambi...e godere di entrambi....o meglio "sentire" ogni stagione nel momento iun cui è presente.... vabbè è anche vero che ci stiamo sempre a lamentare: uffa che caldo...uffa che freddo....uffa....uffa... come dire essere qui ma non esserci....questa comunque è un' altra storia....nonso.gif |
Niente è duale... noi lo percepiamo così.
Se qualcosa fosse veramente duale come potrei trascenderlo? E' il mio punto di vista che va trasceso... non una realtà. Sono io che mi muovo, non muovo nulla. Ma, come diceva Uno all'inizio, la dualità è necessaria all'autocoscienza. Lasciando stare per un attimo Dio (cmq non è la sezione giusta anche lasciandolo stare), lo stesso individuo acquista percezione di se quando attua nel suo percepire la prima dualità... me - altro da me. Così facendo definisce il suo essere... e lo limita... e da li parte per ritornare all'Uno dopo aver capito, imparato, fatto esperienza... figliol prodigo della Vita... |
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