I Tarocchi di Marsiglia
La Via dei Tarocchi è il titolo di un libro di Alexandre Jodorowski che ora riempie tutte le librerie, ma non avrei notato e tantomeno preso in considerazione né questo libro né il suo argomento prima di cinque settimane fa quando me lo sono trovato tra le mani dopo una serie di eventi concatenati che hanno attirato la mia attenzione sui Tarocchi.
Non ho mai provato interesse per questo che consideravo solo un metodo di divinazione, per carità quando ero ragazzina mi è capitato di farmi leggere le carte e addirittura di lasciarmi suggestionare… Insomma per farla breve dopo di allora ho sempre guardato ad essi e a chi li leggeva con una sorta di diffidenza e pregiudizio negativo, sull’onda dell’immagine errata che molti hanno, a causa della perdita di serietà avvenuta in questi tempi moderni. Diffidenza perchè mi sembra che chi cerca le previsioni, le risposte a fatti non ancora successi, consideri l'essere umano chiuso in un inesorabile destino da cui non potrà mai fuggire. Fino a quando appunto una serie di coincidenze ha fatto sì che alla fine mi ponessi la domanda: “Perché tutto questo mi porta qui? Perché adesso?” Beh… non so ancora rispondere, ma sono contenta che non sia successo prima, perché conoscendo quella parte di me che quando scopre una passione ci si getta a capofitto con entusiasmo, avrei corso il rischio, nel caso dei Tarocchi, di rincorrere o lasciarmi attarre dalle invenzioni e rappresentazioni soggettive di tutti quei personaggi (numerosissimi) che hanno fatto di questo straordinario strumento antico di conoscenza, il proprio autoritratto. Hanno riempito i Tarocchi di superstizioni ed errati significati, stravolgendone l’originario messaggio profondo. Da duecento anni sono apparsi più di settemila tipi nuovi di Tarocco, e centinaia di carte antiche sono state salvate dalle biblioteche nella speranza di recuperare quelli originali. Da tutto quel miscuglio di interpretazioni a volte limitate, a volte fantastiche, ingenue, vanitose e anche schizofreniche è nato il Tarocco di Marsiglia come un monumento, anonimo alla stregua di qualsiasi arte sacra. Uno degli autori de “La Via dei Tarocchi”, Alexandre Jodorowsky, dopo aver studiato i Tarocchi per più di quarant’anni ha incontrato a Parigi Philippe Camoin, discendente diretto dell’ultimo tipografo marsigliese del Tarocco di Marsiglia. Insieme hanno deciso di lavorare alla restaurazione per riportarlo a com’era in origine, grazie alle conoscenze sulle vicende segrete relative alla sua storia, fabbricazione, tradizione e il suo simbolismo e tavole per stampe originarie. E dopo lunghi studi e confronti hanno voluto ricostruire e restituire agli appassionati il Tarocco originario. Ed è così che ho conosciuto i Tarocchi soltanto oggi, grazie a loro, per quello che sono: come uno specchio dell'anima... e come un messaggio inviato secoli fa con lo scopo di diventare la chiave dell'Arcano Unico, la Coscienza. |
Brava Shanti,
I Tarocchi ancora mancavano, non abbiamo finito neppure il resto.... ma almeno introdurre... Sappiamo che sono divisi in arcani maggiori ed arcani minori,iniziamo intanto a vedere cosa significa arcano: etimo.it mi dà (riassunto) che è connesso con un 'arca, cassa, che è nascosto, protetto. Per cui parlando di arcani... plurale... sappiamo che ognuno di essi nasconde qualcosa. Come hai giustamente scritto oggi vengono usati per leggere il tempo... ed in maniera pure truffaldina spesso, in realtà come tutti i mezzi di divinazione sono un sistema di autoconoscenza, l'eventuale capire che in base a quello che sono mi si prospetta un certo possibile futuro è una conseguenza, non il principale significato. Conosco una qui in Ermpoli che ci giochicchiava icon_mrgr: se iniziasse a scrivere una carta per volta (con un pò di introduzione e figura) potremmo poi insieme cercare di estrapolare un senso al simbolo che essa rappresenta.. per accorgerci che in realtà il mazzo è un lbro con le pagine staccate senza parole tranne i titoli delle carte su alcune versioni. |
Ho comprato anche io La Via dei Tarocchi, proprio perchè ho sentito dire icon_mrgr: grandi cose, di questo libro,l'ho appena iniziato, e Sha, con questo tuo post mi hai incuriosita ancora di piu'.. E' un bel po' che ho smesso di giochicchiare icon_mrgr: con i Tarocchi, pero' i significati li ricordo, almeno quelli degli Arcani maggiori, che da quel che ricordo, sono quelli piu' significativi.
Sono 22, mentre il mazzo completo è composto da 78 Arcani (i 22 maggiori + i 56 minori). Interessante la traduzione di Arcani maggiori dal francese Atous, (bons à tous), letteralmente "buoni a tutti", che ho sempre tradotto come, "contenenti tutto, capaci di dare una risposta a qualunque domanda", ma è probabile che abbia altri significati.. Mi piace molto l'idea di commentare insieme i diversi significati, inizio con i maggiori, nel frattempo faccio una ricerca sui minori ... :C: continuo |
1 Allegato/i
- Il Matto -
Una piccola premessa: il Matto, è l'unico Arcano Maggiore a non avere numero, puo' quindi, essere considerato, il primo, o l'ultimo del mazzo, personalmente l'ho sempre messo all'inizio, perchè uno dei suoi principali significati è quello del viaggio… così come gli Arcani Maggiori possono simboleggiare le fasi della vita di un uomo, attribuivo l’inizio del viaggio con la nascita. Oggi, la penso diversamente, e perché no, potrebbe simboleggiare il trait d’union tra il primo e l’ultimo, come in un cerchio… il Viaggio, non il viaggio. Rappresenta dunque il viaggio interiore, la libertà assoluta, paragonata alla follia (se pensiamo ai folli, come gli unici che possano davvero essere liberi nelle proprie azioni, senza preoccuparsi dell’esterno), ai non condizionamenti, la sperimentazione di tutte le vie, senza fermarsi mai. Rappresenta l’entusiasmo, l’indipendenza, la liberazione da condizionamenti, nuovi progetti, o cambiamenti improvvisi,senza schemi; scelte che devono essere compiute, energia, situazioni positive, da cogliere rapidamente; in accezione negativa, puo’ significare fuga, blocchi, grosse crisi esistenziali, apatia, o l’aver imboccato la strada sbagliata, impulsività, scelte avventate. Di recente ho invece letto, che il Matto, ci deve fare comprendere quanto il buon senso sia importante, necessario per non cercare di tentare di raggiungere mete troppo grandi, senza il giusto equilibrio. Allego l'immagine, così possiamo vedere il simbolismo.. |
Il Matto ha intrapreso un viaggio interiore, e cammina con lo sguardo rivolto verso l'alto... verso Dio.
C'è un animaletto che sembra un cane ai suoi piedi, che gli graffia le gambe, quasi a volerlo fermare. Sono i suoi istinti, la sua parte bassa, che cerca di impedire il suo Cammino. Ha poi due bastoni. Di uno se ne serve per camminare, l'alto lo usa per sostenere il fardello che si porta appresso. Un fardello di cui lui si fa carico, tutte le sue azioni sono là racchiuse ed egli sa che deve portarle con sè. Le tiene in perfetto equilibrio sulla spalla destra, col bastone orizzontale, e qui è interessante notare come il francese Le Mat, da cui l'italiano Matto o più comunemente Matta, sembra derivare da Maat, la dea egizia che pesava l'anima dei morti mettendola su una bilancia e confrontandola con una piuma (anch'essa chiamata maat). Il bastone 'bilanciato' sulla spalla del Matto è forse il simbolo più evidente in questa carta... Antiche tradizioni egizie arrivano fino ai Tarocchi... |
Citazione:
:C: |
Nella figura in questione è vedibile anche così, si Red.
Tuttavia, in altre carte questa "aggressione" si vede meglio, come in questa: |
Ah.. altra cosa. Nella figura da me postata si vede anche che il Matto mostra il sedere, parte intima che scandalizza di solito...
Il fatto è che il Matto ha capito che deve spogliarsi di ciò che è superfluo, se vuole proseguire verso la Verità... Quindi non si fa nessun problema a farsi vedere seminudo dalla gente, lui ha deciso di spogliarsi delle menzogne. |
Citazione:
Non si sa nemmeno se all’inizio fosse un gioco di carte o il risultato di una lenta evoluzione cominciata con la creazione di un gioco “naibbe” (carte), al quale si sarebbero poi aggiunti gli Arcani Maggiori e le figure. Un fatto certo è il divieto imposto di giocare a carte a Berna nel 1376; sempre intorno a quegli anni si ha notizia di queste carte anche in Spagna oltre che in Svizzera. Successivamente il Tarocco viene assimilato a un gioco d’azzardo e passa inosservato il suo senso profondo, mentre i suoi disegni vengono di volta in volta abbelliti, mutilati, copiati e via dicendo. Questo fino al 1700 quando un autore francese riscopre il Tarocco di Marsiglia e pensa bene di aggiungere, trasformare e togliere delle cose. Dice di correggere gli errori (bontà sua) ma il guaio è che dà al Tarocco un’origine puramente inventata: dice che gli Arcani Maggiori sarebbero geroglifici appartenenti al “Libro di Toth” salvato dalle rovine dei templi egiziani più di mille anni fa… Dieci anni più tardi un indovino francese “restaura” il significato dei Tarocchi e si inventa fantasiosi legami con l’Astrologia e la Cabala e (come ho già scritto nel primo post) da lì in poi verranno scritti migliaia di libri per cercare di dimostrare che il Tarocco trae origine da Egiziani, Caldei, Arabi, Indiani e chi ne ha più ne metta, senza tralasciare Atlantide, gli Extraterrestri e perfino Adamo che ne avrebbe disegnato i primi schizzi (!!!) Se proprio vogliamo immaginare l’origine dei Tarocchi dobbiamo risalire almeno fino all’anno 1000 dove, nel Sud della Francia e della Spagna, si potevano ancora vedere erette in santa pace, una accanto all’altra, una chiesa, una sinagoga e una moschea. Dove i saggi di ciascuna religione, Cristiana, Ebraica e Musulmana non evitavano di discutere ed arricchirsi a vicenda grazie al contatto con le altre chiese. Infatti nei Tarocchi di Marsiglia restaurati dopo lunghi studi e ricerche, e riportati a come erano in origine, ci possiamo vedere influenze del Cristianesimo in alcuni Arcani Maggiori, influenze della Cabala ebraica in altri, mentre negli Arcani minori compaiono simboli musulmani. Una probabile ipotesi potrebbe essere appunto che i saggi delle tre credenze, intuendo il declino della propria religione causata dalla sete di potere, si siano messi d’accordo per depositare la conoscenza in un umile mazzo di carte, preservando e tenendolo nascosto affinché in un lontano futuro esseri con un più elevato livello di coscienza, potessero decifrarne il messaggio. |
Visto che non c’è il due senza il tre posto un altro tipo del Matto, che poi è quello restaurato e riportato come era all’origine: nel primo postato se vedete i colori sono solo quattro. Perché? Perché l’autore di quel Tarocco (non ne sono ancora sicura, ma presumo si tratti di Paul Marteau) ha conservato i 4 colori base imposti dai macchinari tipografici invece di rispettare gli undici colori delle copie dipinte a mano. Non solo: si vede chiaramente che molti dettagli sono stati modificati. E caspita come cambia il significato! I Tarocchi sono in rapporto gli uni con gli altri, creano coppie, temi, frasi, poemi e discorsi interi. Trasmettono la conoscenza tramite le figure, le forme ma anche i colori (senza escludere la possibilità di dare ad ogni Arcano anche un valore musicale). Vi faccio un esempio: l’animale nella prima immagine (la seconda carta postata non la prendo nemmeno in considerazione e non me ne si voglia: il titolo di questo trhead non l’avevo messo a caso, ma proprio per evitare di partire per la tangente icon_mrgr: ) appare rosso, un colore attivo. Il fatto che nell’originale sia dipinto di azzurro cambia la prospettiva! L’azzurro è un colore ricettivo verso le forze celesti, e qui si può dire che la parte animale ha raggiunto un certo grado di maturità per capire che deve seguire l’essere. Poi può anche significare il passato, e il colore azzurro ci fa pensare a un avanzamento verso il futuro. E inoltre anche il terreno su cui Le Mat cammina è colorato di azzurro. I colori dei Tarocchi originali sono 10 in tutto, più il viola che appare in qualche macchia: bianco, blu chiaro, blu scuro, giallo chiaro, giallo scuro, carne, verde chiaro e verde scuro, rosso e nero. Quattro tra questi colori non sono divisi in chiaro e scuro: sono il Nero, il Bianco, il Rosso (i tre colori dell’Opera alchimista) e il Carne territorio dell’essere umano in cui opera la trasmutazione alchimista. Per quanto riguarda la spiegazione del simbolismo dei colori, che sono poi anche una chiave di lettura della carta, chiedo aiuto all'esperta leggo.gif :strega: Vedete che anche il fagotto è color rosa carne illuminato dall‘interno? mentre il bastone che lo regge è a cucchiaio e per di più azzurro, quindi un asse ricettivo che porta la luce della Coscienza. E oltre ai colori guardate quanti dettagli che nella prima immagine postata mancano: solo per dirne qualcuno le due mezze lune sul cappello giallo (almeno qui il colore è uguale) una rivolta verso il basso rossa,l‘altra gialla verso l‘alto; la fogliolina verde nella mano sinistra (segno dell‘eternità, ma la troveremo anche in altri Arcani), e in quella destra che tiene il bastone rosso si può vedere un uovo, che ritroveremo nell’Arcano II, la Papessa. Purtroppo l’immagine è un po’ piccola ma sulla punta del bastone rosso ci sono tre puntini e anche questi si ripeteranno più avanti. |
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Venendo al Matto - qui chiedo conferme e chiarimenti - mi pare si possa dire che non è ne maschio ne femmina. Questo ricollegherebbe ad uno stato di indifferenziamento primordiale-caotico da una parte... ma anche ad uno stato di re-unione dall'altra. Altra cosa, mi pare come che la bestia che lo segue-sospinge-frena (o come si preferisce) si appoggi in un punto specifico del matto... e che forse ce ne sono in qualche modo indicati anche altri sei... |
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Resta il fatto che niente è stato "inventato"... tutto si tramanda nel tempo, cambiando via via sempre più la forma. :C: |
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.. e dunque è corretto dire che la bestia rappresenta gli istinti, che poggiano nel centro della paura e dell'attacamento alla materia, e che il matto gli volta le spalle, fuggendolo nonostante nè avverta la "violenza". Come dire che gli istinti saranno sempre qualcosa da tenere a bada lungo il cammino! potrebbe essere ? |
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E' un pò come dire ... i rotoli del mar morto appartengono al paese dove son stati trovati o a Gerusalemme ? Secondo me appartengono all'Umanità. Così i Tarocchi, delle cui origini si fantastica ma certezze non ci sono, appartengono all'uomo e derivano dall'Uomo. |
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anche l'arte, l'archittettura e gli usi comuni sono mezzi usati per tramandare a chi vuole vedere, a volte il segnale (sono un pò off topic ma mi sembra simpatico) è l'incongruenza riconoscibile solo conoscendo la forma/sequenza giusta (esempio se avessi una sequenza da 1 a 10 e al posto del 6 ci fosse un 7 li chi ha lasciato il messaggio mi vuole far notare qualcosa) Bravi bella discussione, con calma torno sui tarocchi invece che parlare di tutt'altro :D |
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This is a job for Bybliomouse
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Tralasciando le fantasioserie propinate da molti fantasiosi e cercando bibliotopicamente l'origine della parola "tarocco" si scoprono cose curiosette. Tarocco è sostantivazione del verbo "taroccare" il cui etimo è latino. Per il francese tarot è la stessa cosa, mi sono consultato col mio collega parigino TransalTopo. Taroccare viene da modificazione di alter-cari... che, nei giuochi veniva usato per intendere che si rispondeva ad un attacco usando una carta più potente... altra... se la si possedeva. Il taroccamento era una mossa potente. Per inciso un alter-co è un alter-narsi di botte e risposte. Quindi i "tarocchi" sono propriamente le "carte potenti"... che fan la differenza. C'è anche un altro fatterello. Le "tare" erano impressioni o stampe ornamentali fatte con una foratura (tarare) punteggiata lineare che, tra le altre cose, stavano dietro le carte da gioco. Stando ai vostri bislacchi ragionamenti esostrani questo segnalerebbe un giochino costruito ad hoc dai saggi di cui ciarlate... che utilizzano appositamente parole racchiudenti vari spunti e varie indicazioni per scoprire vari nulla... L'utilizzo moderno del termine "taroccare" che sottende una falsificazione deriva da successivo assimilamento del tarocco all'imbroglio, burla, farsa, superstizione. Ma è molto posteriore alla comparsa della parola. Questo per la precisione. Se serve altro chiedete... adesso potete continuare coi vostri vaneggiamenti... segnalo solo al vostro capo che etimo.it non è sempre affidabile, meglio rivolgersi alla topitudine. __________________________________________________ ___________ dovesse interessare a qualcuno anche la verità delle cose, oltre alle bambinate a cui giocate, segnalo che i tarocchi sono scopiazzature umane dei Topocchi... i cui arcani maggiori sono Grana, Parmigiano, Gorgonzola e via così... essi sono 21 più uno senza numero, come le vostre insulse copiuzze. Quello che voi chiamate il Matto è la mala comprensione del nostro il Gatto... che credevate che fosse la bestia azzura? solo che voi interpretate tutto dal vostro punto di vista umano ristretto e credevate ci si riferisse nel titolo all'umano... nada, al gatto. Ah, ovviamente è una carta negativissima, molto pericolosa, ma che il topo sulla Via deve imparare a dominare. Il topo Arrivato è colui che ha invertito l'ordine attuale delle cose e domina il gatto invece di farsi dominare... quindi se viene alla fine è positiva. |
Gentile BiblioTopo, vorrei chiederLe se per caso, i Tarocchi (intendendo con questo termine le arance rosse della Sicilia), hanno un qualche legame con i Tarocchi (intesi come carte).
Forse l'argomento è un po' OT....ma mi è sembrato quantomeno curioso che abbiano lo stesso nome, chissà magari Lei riuscirà a trovare un nesso tra le due cose.... |
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In questo specifico caso Le consiglierei di erudirci su un'altra possibile e secondo me più precisa versione ta-rocco boccaccia: |
vabbeh, mentre attendiamo pazienti che il nostro sorcio si di-meni e si di-speri (proprio un bell'acquisto, bon che costa poco...) sulle due richieste... secondo me mai più ne esce, dovrebbe sapere della differenza tradizionale tra via regale e sacerdotale, dovrebbe sapere di scacchi, di persiani e di cammelli... ma impazzirà veramente con le arance... mica parla arabo... vabbeh meglio così, brava Cat che lo teniamo buono per un po'...
dicevo, mentre attendiamo le prossime sorciate, possiamo però riprendere il discorso interessante no? Tipo i prossimi arcani, i vari significati... ecc. ecc. |
1 Allegato/i
- Il Bagatto (Mago) -
Il Bagatto è l'Arcano Maggiore contrassegnato con il numero 1. Rappresenta un giovane Iniziato alla Magia. Va da sè, che uno dei suoi (tanti) significati, è l'inizio, l'Iniziazione . Un giovane che ha intrapreso una Strada, che l'ha appena imboccata, e che sa che deve ancora essere percorsa. Alcuni dei significati che puo' assumere il Bagatto sono: sforzi iniziali, iniziativa, ricerca, studio, abilità, buone possibilità di successo, entusiasmo verso le novità o ricerca delle stesse. In accezione negativa: indecisione, mancanza di volontà, pigrizia, poca energia. Arcano ricco di simboli, il primo che salta all'occhio, è il cappello, che riprende l'immmagine a forma di 8 dell'infinito. Tra le interpretazioni che ho letto di recente, mi ha colpito, il richiamo al Divino, ma nello stesso tempo, il contatto con la terra, con la materia. Le soluzioni, che devono essere trovate sul piano materiale per essere trasferite.... Metto l'immagine per vedere la simbologia (Sha questa volta è quella giusta icon_mrgr: scusa per la precedente :H ) |
RedW...abbraccio: (un po' più grande non ce l'hai? icon_mrgr: scherzo martello.: )
Sul tavolo tra gli oggetti si vedono i 4 semi degli arcani (Denari, Coppe, Bastoni e Spade simboleggiate dal coltello), questo fa pensare che il Bagatto ha a disposizione tutto il Tarocco fino a realizzarsi nell'ultimo Arcano. Infatti anche prendendo in considerazione i numeri visibili nei tre dadi ecco che la somma fa 21, il valore numerico più elevato degli Arcani, il Mondo. Nella mano destra tiene una bacchetta, simbolo attivo e nella sinistra un denaro ricettivo che si può vedere come un piccolo sole: ricorda la perfezione ma allo stesso tempo il Bagatto non dimentica i bisogni quotidiani. Nella mando destra tra l'altro ha un misterioso dito in più, forse indica destrezza, caratteristica che si ritrova anche nell'Arcano XI, la Forza. Tra i capelli ci sono 8 cerchi arancioni che possono anche rimandare all'Arcano VIII la Giustizia, figura materna, dando l'idea di un giovane che ha ancora in testa le idee della madre. La cintura del Bagatto è doppia, vedendolo come un simbolo di Volontà si può dedurre che riesca a esercitarla tanto sull'intelletto quanto sulla parte animale, istintiva. Allo stesso tempo questo dualismo indica che non ha ancora portato a termine la realizzazione di se stesso. Ancora le scarpe: sono gialle e possono indicare che l'intelligenza del Bagatto tocca la terra, quindi una mente che cerca le soluzioni nella vita materiale. |
Citazione:
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