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Grey Owl 20-03-2011 02.04.44

Odissea all'alba
 
Hanno chiamato l'operazione contro le postazioni militari libiche con un nome a dir poco evocativo, "Odissea all'alba".

Altre come Enduring Freedom (libertà duratura), Operazione Sarissa, Desert Storm (tempesta nel deserto), Desert Shield (Scudo nel Deserto), Desert Sabre (Sciabola nel Deserto), Operazione Leonte, Operation Allied Force (forza alleata), Operazione Mount Hope III (colle della speranza III),ecc...

Ma tornando all'odissea all'alba, immagino ci si riferisca ai 110 e passa missili cruise verso obiettivi strategici in libia.

La discussione l'ho aperta nei discorsi da comari perchè mi sono domandato, ma chi sarà mai l'ideatore dei nomi delle missioni militari? Anche in passato si davano nomi alle missioni? Esiste un motivo per dare un nome alle missioni militari?

Ray 20-03-2011 02.10.09

Secondo me è lo stesso tizio che da i nomi di donne agli uragani. icon_mrgr:


Scherzi a parte, uno dei motivi potrebbe essere quello di personalizzare, "umanizzare" la missione, in modo da potervici identificare e immedesimare più facilmente. Oltre che ovviamente a questioni pratiche... un conto è chiamarla Gina ogni volta che la si deve nominare, un altro conto è chiamarla "la missione militare contro la Libia per la quale sono previsti 110 missili ecc ecc"

Astral 20-03-2011 11.00.31

Si credo sia per dare un nome ed identificare velocemente la missione, ma penso anche per una questione di comunicazione, in modo che l'utenza dei media abbia subito un input su quello che si sta parlando.

Uno 20-03-2011 13.14.42

Io mi accontento, magra consolazione :(, che, almeno per adesso, nessuno la chiama magari missione di pace.

nikelise 20-03-2011 20.03.52

Certo che se fossi in Gheddafi con il grado di incoscienza che deve avere per aver potuto fare sempre i suoi comodi da dittatore a casa sua con la sua gente senza che nessuno al mondo abbia mai detto niente ,
dopo aver salvato la Fiat un paio di volte , aver investito una valanga di milioni di euro in Unicredit ai tempi della crisi del 2009 ,
dopo esser stato ricevuto con tutti gli onori sia a Parigi che a Roma con tanto di bacio di mano e ragazze ,
dopo tutti questi amplessi strettissimi con il civile mondo non musulmano ,
esser preso a cannonate solo per aver continuato a fare quello che ha sempre fatto , senza che a nulla servisse assicurare che avrebbe continuato ad onorare i contratti in essere con le multinazionali ,
se fossi in Gheddafi sarei veramente indignato sorpreso e anche giustificatamente incazzato .
Se non fosse che si tratta di guerra e che ci va di mezzo tanta gente da sempre maltrattata in ogni modo , c'e' veramente da ridere su come va il mondo .

Uno 20-03-2011 20.58.54

E non può neanche darsi pace pensando che è solo un rimpiazzo dell'Iran, per la serie l'Iran per ora è meglio non toccarla.
L'Iraq e l'Afganistan fanno già bene il loro lavoro di pozzi di S.Patrizio e di consolidamento del $ (se no la Cina se lo mangia a colazione) ma come si dice nell'imprenditoria: "è meglio diversificare".
Quindi la Libia attualmente era il paese più in saldi.

Sole 20-03-2011 22.04.04

Stavo anche io riflettendo su alcune cose meno politiche ed economiche però.

Lasciando da parte il perchè l'intervento militare che non è un far rispettare la "no fly zone" (a partire dala pressione della Francia veramente eccessiva e a finire con l'ultimatum troppo, troppo bene), stavo valutando l'opportunità di intervenire nella storia e nelle rivoluzioni di un paese.
Se da una parte mi dico che non si può lasciare che vengano sterminati dei civili (che appunto non stavano certo meglio prima...però andava bene) dall'altra la rivoluzione Francese ha richiesto dei morti così come l'unità d'Italia, la guerra di secessione ecc ecc.
Ogni paese ha la sua storia e deve percorrerla, intervenire per cambiarne il percorso quanto è davvero giusto? In questo modo non hanno la possibilità di farsi la loro storia, la loro esperienza.
Credo che un intervento delle altre nazioni sia doveroso solo se un altro paese viene attaccato od invaso e chiede aiuto o nel caso di un genocidio. Qui si trattava di una guerra civile... che non gli abbiamo dato occasione di combattere.

Astral 20-03-2011 22.14.11

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 97554)
Stavo anche io riflettendo su alcune cose meno politiche ed economiche però.

Lasciando da parte il perchè l'intervento militare che non è un far rispettare la "no fly zone" (a partire dala pressione della Francia veramente eccessiva e a finire con l'ultimatum troppo, troppo bene), stavo valutando l'opportunità di intervenire nella storia e nelle rivoluzioni di un paese.
Se da una parte mi dico che non si può lasciare che vengano sterminati dei civili (che appunto non stavano certo meglio prima...però andava bene) dall'altra la rivoluzione Francese ha richiesto dei morti così come l'unità d'Italia, la guerra di secessione ecc ecc.
Ogni paese ha la sua storia e deve percorrerla, intervenire per cambiarne il percorso quanto è davvero giusto? In questo modo non hanno la possibilità di farsi la loro storia, la loro esperienza.
Credo che un intervento delle altre nazioni sia doveroso solo se un altro paese viene attaccato od invaso e chiede aiuto o nel caso di un genocidio. Qui si trattava di una guerra civile... che non gli abbiamo dato occasione di combattere.

Interessante punto di vista, sebbene non saprei quanto sia giusto stare a guardare. D'altronde se mio figlio deve farsi le ossa, posso fargli fare la sua esperienza, finchè non vedo nulla, ma se ho qualcosa sotto gli occhi, qualcosa in me mi dice che devo intervenire.
Indubbiamente ci sono motivi politici, ricordo che anche gli americani sono intervenuti durante la seconda guerra mondiale.
Stiamo parlando comunque di paesi in cui c'è un regime, io potrei vederla come una lezione per il dittatore di turno per fargli capire cosa significa quando qualcuno ti impone una volontà.

Certo se succedesse in Italia, nessuno ci aiuterebbe, perchè siamo in una democrazia, da una parte loro c'hanno più speranza di cambiare le cose...

Ray 21-03-2011 02.06.55

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 97554)
Stavo anche io riflettendo su alcune cose meno politiche ed economiche però.

Lasciando da parte il perchè l'intervento militare che non è un far rispettare la "no fly zone" (a partire dala pressione della Francia veramente eccessiva e a finire con l'ultimatum troppo, troppo bene), stavo valutando l'opportunità di intervenire nella storia e nelle rivoluzioni di un paese.
Se da una parte mi dico che non si può lasciare che vengano sterminati dei civili (che appunto non stavano certo meglio prima...però andava bene) dall'altra la rivoluzione Francese ha richiesto dei morti così come l'unità d'Italia, la guerra di secessione ecc ecc.
Ogni paese ha la sua storia e deve percorrerla, intervenire per cambiarne il percorso quanto è davvero giusto? In questo modo non hanno la possibilità di farsi la loro storia, la loro esperienza.
Credo che un intervento delle altre nazioni sia doveroso solo se un altro paese viene attaccato od invaso e chiede aiuto o nel caso di un genocidio. Qui si trattava di una guerra civile... che non gli abbiamo dato occasione di combattere.

La maggior parte delle guerre, anche quelle che chiamiamo civili o interne, hanno visto aiuti più o meno rilevanti di altri paesi, o villaggi o gente. Alla fin fine resta coinvolto chi coinvolto in qualche modo è già e/o chi, per vari motivi, vuole restare coinvolto o non può farne a meno.
Quindi i termini di ogni "loro" guerra sono determinati anche dai vari coinvolgimenti... i tempi e i luoghi in cui le cose succedono fanno parte di quel che ha da succedere.

Poi, se vogliamo porci domande del tipo chi sono io per intervenire in una ics baruffa, dobbiamo però anche farci la domanda opposta: chi sono io per non intervenire, dato che so della situazione e quindi sono già per una certa misura coinvolto?

Sole 21-03-2011 11.30.28

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 97566)
Poi, se vogliamo porci domande del tipo chi sono io per intervenire in una ics baruffa, dobbiamo però anche farci la domanda opposta: chi sono io per non intervenire, dato che so della situazione e quindi sono già per una certa misura coinvolto?

Infatti è questo il punto che mi ponevo. Dove sta il limite e tolgo sempre gli interessi personali. Gli interessi reali di un popolo che muove una guerra civile come li si possono vagliare realmente. Vogliono utilizzare le risorse del loro paese e si interviene per toglierle.. o si interviene per dargliele... che bene gli si fa se non sono in grado di ottenere la loro libertà da soli?
Si dovrebbe intervenire, come dicevo sopra, sicuramente quando un paese chiede aiuto, sicuramente se c'è un genocidio di massa (e ci sono nel mondo ma non si interviene sempre per via di quegli interessi... e quello fa abbastanza schifo perchè quel popolo aiuto lo sta chiedendo da molto tempo). In questo caso specifico si è intervenuti con una fretta strabiliante per sappiamo bene che motivi, ed in questo modo non gli abbiamo permesso di fare la loro storia. Aspettare, non aspettare... chi mantiene la pace, l'ONU, ho dubbi.

L'evoluzione di un paese è come considerare l'evoluzione di un uomo singolo. Si deve intervenire nei conflitti interni di un individuo e si si quando? Si interviene quando quell'individuo inizia ad autodistruggersi o quando non è in grado di controllare più la sua autodistruzione?

So che questo punto di vista può apparire di un menefreghismo stratosferico... ma intervenire è distruggere un'evoluzione nascente. Chi lo dice che quello non sia il loro bene o chi lo dice che quello non sia il loro male?

Anche i rivoluzionari francesi sono stati presi a cannonate eppure hanno vinto alla fine, anche se poi si sono rieletti l'imperatore..

Non lo so, non è così scontato intervenire e non lo è non farlo.

Edera 21-03-2011 12.01.41

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 97572)
(e ci sono nel mondo ma non si interviene sempre per via di quegli interessi... e quello fa abbastanza schifo perchè quel popolo aiuto lo sta chiedendo da molto tempo). In questo caso specifico si è intervenuti con una fretta strabiliante per sappiamo bene che motivi, ed in questo modo non gli abbiamo permesso di fare la loro storia. Aspettare, non aspettare... chi mantiene la pace, l'ONU, ho dubbi.

.

E' quello che penso anch'io, soprusi di ogni tipo avvengono in continuazione nel mondo e spesso l'ONU se ne frega pur essendone a conoscenza, stavolta invece è intervenuto prontamente.. Credo che la pace sia l'ultimo degli interessi

Astral 21-03-2011 12.18.21

Ammetto che l'intervento della Francia mi è sembrato un po' tempestivo, non so se ho perso il telegiornale, ma non c'è stato manco un avviso, niente.
E' incredibili come le sorti delle masse, vengano sempre decisi da pochi (e che pochi direi).

C'è sempre quel limbo in cui uno rimane, intervengo o non intervengo?
@EDERA: la pace non ci può essere comunque, finchè c'è un dittatore, c'è solo l'apparenza di pace.

E quale sarà la nostra posizione in tutto questo gioco?

Edera 21-03-2011 12.34.31

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 97575)
@EDERA: la pace non ci può essere comunque, finchè c'è un dittatore, c'è solo l'apparenza di pace.

Non ci piove, il punto è : perchè si interviene tempestivamente sul dittatore in Libia e (esempio) su un dittatore africano qualsiasi si soprassiede ?

Edera 21-03-2011 13.08.37

E poi da dove provengono le armi con quali vengono fatte le guerre che l'Onu deve poi risolvere? Dagli stessi paesi che fanno parte dell'Onu... E' come sparare con una mano e con l'altra curare la ferita.
Alla fine chi ne farà le spese veramente saranno donne, vecchi, bambini, solita retorica ma verità.
Staremo a vedere quanto lampo sarà questa guerra e chi ci resterà davvero sotto

luke 21-03-2011 13.29.22

Credo anche io che i veri motivi di interventi di questo tipo, effettuati solo in alcune occasioni, siano molto diversi da quelli con i quali molti si riempiono la bocca, tipo aiuti umanitari ecc.

Evidentemente alcune nazioni, specie la Francia avevano molto interesse a mettere le mani sul petrolio e sui contratti conseguenti.

L'idea che ho è che l'Italia volesse rimanere alla fienestra in attesa di vedere chi vinceva, ora invece è stata costretta ad intervenire per non essere tagliata fuori dai vantaggi derivanti da eventuali accordi con il nuovo governo libico.

Sarò cinico ma ho sempre pensato che le varie organizzazioni internazionali siano strutture messe lì per essere poco più di un pro-forma, poi tanto le vere decisioni vengono prese altrove e per altri motivi.

Sole 21-03-2011 17.24.29

Si, ma voi sareste intervenuti senza interessi economici? E si o no perchè?

Grey Owl 22-03-2011 00.02.16

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 97587)
Si, ma voi sareste intervenuti senza interessi economici? E si o no perchè?

Nessuna nazione è mai intervenuta in nessuna guerra senza che ci fosse stato il suo tornaconto economico.

Può tornare utile leggere la storia di questa martoriata nazione e la storia recente di questo dittatore caduto in disgrazia:

Nel 1911 Giolitti dichiara guerra all'Impero Ottomano per ottenere il controllo della Libia. Gli italiani uccisero un ottavo della popolazione libica (100.000 vittime).

Nel gennaio 1943 la Libia venne occupata dagli Inglesi e Americani e Fancesi.

Nel 1947, la Gran Bretagna amministra Tripolitania e Cirenaica, e la Francia il Fezzan.

Il 24 dicembre 1951 la Libia dichiara l'indipendenza come Regno Unito di Libia sostenuta da una monarchia sotto re Idris Senussi.

Negli anni '50 vennero scoperti i primi giacimenti di petrolio.

Le organizzazioni, politiche e sindacali, del movimento operaio in Libia furono distrutte dagli inglesi su richiesta di re Idris I nel dicembre 1951.

Nel 1969 Gheddafi guidò un colpo di stato contro il sovrano Idris e proclamò la repubblica, di fatto iniziò il regime dittatoriale in Libia.

Gheddafi nazionalizza le società pretrolifere ed il gas.

Espelle la comunità italia, ebraica e chiude le basi militari statunitensi e britanniche. A 20.000 italiani confiscò tutti i beni e le terre. Ricordo che la Libia era una ex colonia italiana.

Finanzia l'OLP nella sua lotta contro Israele.

Sostiene i dittatori della risma di Dada e Bokassa.

Si sospetta che abbia finanziato attentati in Sicilia, Scozia e Francia.

Lanciaò un missile contro le coste siciliane fortunatamente senza danni.

Divenne il nemico numero uno degli Stati Uniti d'America.

Nel giugno del 1980 la strage di Ustica (solo ipotesi ma pare che Gheddafi fosse l'obiettivo degli americani).

Nel 1986 il presidente Reagan bombardò la dimora di Gheddafi in cui morì sua figlia ma grazie all'avvertimento di Bettino Craxi riuscì a scappare e si salvò.

Nel 1988 esplodeva un aereo passeggeri sopra la cittadina scozzese di Lockerbie in cui morirono 259 passeggeri e 11 cittadini di Lockerbie.

Nel 1999 Tripoli consegnò i sospettati di Lockerbie, dopo un lungo embargo internazionale.

Il presidente Bush decide di togliere la Libia dalla lista degli Stati Canaglia e riprende i rapporti diplomatici.

Nel 2008 nascono tensioni tra la Libia e la Svizzera in seguito all'arresto a Ginevra del figlio di Gheddafi, Hannibal.

Nel 2008 si firma il trattato di Bengasi e nel febbraio 2009 la prima visita ufficiale del leader libico.

Nel gennaio di quest'anno scoppiano delle sommosse popolari dei ribelli.

Kael 22-03-2011 01.04.58

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 97554)
Ogni paese ha la sua storia e deve percorrerla, intervenire per cambiarne il percorso quanto è davvero giusto?

E' una domanda a cui non è facile rispondere, però anche in caso d'intervento c'è intervento e intervento... Se mio figlio torna ripetutamente a casa da scuola dopo essere stato pestato da altri ragazzi io intervengo in sua difesa, non "in attacco" degli altri.. Insomma intervengo quel tanto che basta, ma cerco comunque di restare in disparte per non influenzarlo troppo con la mia presenza e lascio che faccia la sua esperienza. Lo definirei un intervento "discreto".

Sappiamo bene come vanno queste cose invece. C'è tutto l'interesse a prendere il controllo e impedire l'evoluzione, e questo non vale solo in Libia ma anche nel nostro occidente.


PS: per il nome alle missioni militari credo sia iniziato con l'uso della radio, quando era facile captare la frequenza nemica e intercettarne così le mosse. Anche la polizia ha tutta una serie di codici via radio da usare al posto di termini come rapina, scippo, etc..

Grey Owl 22-03-2011 09.08.45

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 97602)
Se mio figlio torna ripetutamente a casa da scuola dopo essere stato pestato da altri ragazzi io intervengo in sua difesa, non "in attacco" degli altri..

Nel tuo esempio penso che la cosa più giusta da fare sia in primis informare la scuola, poi la forza pubblica e comunque non intervenire direttamente in sua difesa.
Si tratta comunque di un'aggeressione a quello che di più caro abbiamo, i nostri figli e si reagisce in difesa, ma non è il caso della Libia.

A mio modo di vedere in Libia ci sono molte dinamiche, l'america che vuole da tanto tempo detronizzare Gheddafi che minaccia da sempre israele e gli americani, la Francia che vuole espandere il bacino energetico visto che il nucleare è fuori moda, l'italia che vuole pure essa il gas e teme l'invasione del nord africa, l'inghilterra che non si è arresa all'idea di averla come colonia e la russia e cina che cercano il monopolio energetico mondiale e quindi un nuovo partner con cui trattare.

Della cirenaica e del suo popolo a questi signori frega poco o niente, dei diritti umani ancora meno. La tripolitania è diventata padrona di altri stati che erano indipendenti e dopo il re tutto è stato congelato ma il popolo non è mai stato unito.

Astral 22-03-2011 09.35.17

Se il dittatore si rinchiude in un bunker, è difficile per il solo popolo riuscire a risolvere a qualcosa. E' facile mandare mercenari mentre si sta tranquilli a sterminare qualcuno.
In questo caso se voglio aiutare qualcuno penso che devo eliminare la causa prima, e cioè il dittatore. E' inutile che intervengo dando medicinali e cibo alla popolazione, questo non è sufficiente.

Se mio figlio viene malmenato lo difendo, ma se c'è un ragazzino che lo prende di petto, oppure una banda di teppisti, non è sufficiente che gli insegni come difendersi, devo denunciare i teppisti, o prendere i genitori del ragazzino ed intervenire.

Sto parlando di intervenire senza scopi dietro. Poi indubbiamente la Francia ha i suoi interessi, fosse anche il fatto che sta guerra provocherà un enorme ondata di immigrazione, che la Francia non vuole...

diamantea 22-03-2011 23.35.09

Intanto io vedo intorno a me l'assetto di guerra. Aerei militari che volano a bassa quota. L'altro ieri con mio figlio abbiamo temuto che un aereo stesse cadendo dietro un edificio scolastico tanto volava basso.
Anche i nostri mari sono circondati da navi da guerra, si vedono passare.
Sigonella non è tanto distante, Trapani lo è abbastanza così pure Lampedusa ma se dovessimo essere attaccati? Non vi nascondo che a volte la sera ho un certo timore.
Il nostro Presidente assicura che l'Italia non è in guerra ma se il tiranno dovesse attaccarci visto lo spiegamento di mezzi difensivi che circondano tutta l'isola?
Quando li sento volare sopra la testa sento l'inquietudine.

luke 22-03-2011 23.53.08

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 97632)
Intanto io vedo intorno a me l'assetto di guerra. Aerei militari che volano a bassa quota. L'altro ieri con mio figlio abbiamo temuto che un aereo stesse cadendo dietro un edificio scolastico tanto volava basso.
Anche i nostri mari sono circondati da navi da guerra, si vedono passare.
Sigonella non è tanto distante, Trapani lo è abbastanza così pure Lampedusa ma se dovessimo essere attaccati? Non vi nascondo che a volte la sera ho un certo timore.
Il nostro Presidente assicura che l'Italia non è in guerra ma se il tiranno dovesse attaccarci visto lo spiegamento di mezzi difensivi che circondano tutta l'isola?
Quando li sento volare sopra la testa sento l'inquietudine.

Per come la vedo io, in questo momento il tiranno ha altri pensieri per la testa che non attaccare militarmente l'Italia , anche perchè non credo sia neanche in grado di reggere un confronto militare con i vari Paesi impegnati nella missione.

Più che altro si rischia anche in Libia una cosa lunga ed estenuante tipo l'Iraq o l'Afghanistan, o al limite qualche episodio terroristico , in uno degli Stati della coalizione.

luke 23-03-2011 00.31.34

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 97605)

A mio modo di vedere in Libia ci sono molte dinamiche, l'america che vuole da tanto tempo detronizzare Gheddafi che minaccia da sempre israele e gli americani, la Francia che vuole espandere il bacino energetico visto che il nucleare è fuori moda, l'italia che vuole pure essa il gas e teme l'invasione del nord africa, l'inghilterra che non si è arresa all'idea di averla come colonia e la russia e cina che cercano il monopolio energetico mondiale e quindi un nuovo partner con cui trattare.

.

Parlando di aspetti esclusivamente economico/strategici, posto alcune idee:

la Francia e l'Inghilterra danno l'impressione di voler fare gli "assi pigliatuto", gestendo e comandando in prima persona le operazioni, con la benedizione degli USA.
L'Italia non sembra avere tanto potere, nonostante sia quella che ha più da rimetterci in ogni caso.

Se resta Gheddafi, che già non poteva vederci molto prima, il petrolio non credo sarà molto propenso a darcelo.
Se arriva un nuovo governo, i veri liberatori saranno probabilmente identificati con Francia e Inghiterra, cui andranno notevoli benefici in termini di contratti ecc.

Noi dovremo gestire la probabile emergenza umanitaria dei profughi, andare a cercare chissà dove nuove costose fonti energetiche (magari nel nucleare francese), dopo essere stati nuovamente ridimensionati sotto il piano internazionale.

dafne 23-03-2011 01.25.38

C'è una frase del Gattopardo riferita alla rivoluzione che narrava che mi ha sempre colpito molto e forse ci stà anche in quest'occasione.

Tutto deve cambiare per poter rimanere uguale.

Mah

Astral 23-03-2011 10.28.39

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 97632)
Intanto io vedo intorno a me l'assetto di guerra. Aerei militari che volano a bassa quota. L'altro ieri con mio figlio abbiamo temuto che un aereo stesse cadendo dietro un edificio scolastico tanto volava basso.
Anche i nostri mari sono circondati da navi da guerra, si vedono passare.
Sigonella non è tanto distante, Trapani lo è abbastanza così pure Lampedusa ma se dovessimo essere attaccati? Non vi nascondo che a volte la sera ho un certo timore.
Il nostro Presidente assicura che l'Italia non è in guerra ma se il tiranno dovesse attaccarci visto lo spiegamento di mezzi difensivi che circondano tutta l'isola?
Quando li sento volare sopra la testa sento l'inquietudine.

Capisco la tua inquietudine, come capisco anche quella che c'è qui a Roma, visto che per gli integralisti islamici ci vogliono poche scuse per vendicarsi sul papa, se dovessero mettersi male le cose.
Tuttavia, è anche la mente che fa sti giochi e la guerra è sempre brutta, come se con tutti i problemi che abbiamo avuto non fosse sufficiente..

Comunque stavo riflettendo che si doveva intervenire, però si poteva fare in un altro modo...


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