Difetti e virtù
 

I grandi uomini hanno i difetti delle loro virtù.
(Rudolf Steiner)

Sta frase solletica l'intuito... la sento vera ma è difficile acchiapparla tutta in un colpo, tocca esplorarla.

Da un certo punto di vista pare banale: se un uomo è tanto in una direzione, questo avrà dei pro e dei contro. Ma da come è costruita sorgono una serie di domande. La prima:

Le virtù hanno difetti?

Secondo me sì, se difettare significa mancare di qualcosa...
e visto che sappiamo che in questo mondo la perfezione non esiste, i grandi uomini sanno volorizzare anche le mancanze delle loro virtù, di modo che diciamo che pur difettando di questo e di quello connesso con una certa virtù riescono a compiere grandi cose, dove magari una persona che non ha mancanze non ha nemmeno lo stimolo per colmarle e quindi migliorarsi, rimane come è...

:C:

Mah la prima cosa che mi viene è che come tutto anche le virtù probabilmente portate all'eccesso girano oltre il semicerchio sfociando in quello del difetto. :@@

La penso un pò come Gris, quando le virtù sono talmente importanti potrebbero diventare un limite, poichè non danno la possibilità di adattamento a situazioni diverse, ci si pone talmente in alto da non comprendere più chi sta in posizioni inferiori, inoltre chi è consapevole di possedere delle virtù è obbligato sempre a renderne conto, diventando forse succube della propria persona...($)

Se vi limitate a vedere in senso neutro la parola difetto, o l'azione difettare, senza voler caricare un effettivo negativo:
Un uomo molto buono difetta di cattiveria
Un uomo molto intelligente difetta di stupidità
etc....


Grii... se uno è tanto buono (esempio) come fa a girare e a sfociare nella cattiveria? booh.gif

Se uno fa finta di essere tanto buono..... allora ci sta, ma fa finta....


Anche se è un pò O.T., una virtù può essere "troppo"?

Noi piccoli uomini abbiamo invece le virtù dei nostri difetti icon_mrgr:

Una virtù non può essere troppo, non è quantificabile. E' una virtù punto e basta. Siamo noi che possiamo essere perfettamente sintonizzati con essa, oppure lontani sia in un senso che in un altro. La vedo un po' come una parabola, la virtù è sull'apice e appena si esagera un po' si degenera e si inizia a cadere dall'altra parte.

Ma esagera che?

La spinta per stare su, e si perde equilibrio.

Il mio ragionamento era: se uno è troppo buono, ma troppo, può non fare una cosa che un po' di cattiveria magari poteva salvargli la vita. Quindi diventa un difetto.
La trovo una mancanza di equilibrio di due forze, se scivolo oltre, vado nel difetto, pur essendo partita da una qualità.:Unonso.gif

Visto così l'aforisma iniziale fila perfettamente...

A me spesso hanno detto "sei troppo buona", inteso come "scema" icon_mrgr:, cioè sei talmente buona che la gente si prende gioco di te o qualcosa del genere.. questo perchè quel "buona" in realtà nasconde altro, se fosse bontà vera, non puo' mai essere troppa . Mi riesce difficile esprimere bene il concetto, ma nel vedere comune, il "buono" si manifesta dicendo sempre di si, non incavolandosi mai (apparentemente) etcetc, mentre se la virtù fosse vera, si manifesterebbe anche con dei "no" , o "incavolandosi" se è il caso.

Una virtù se è vera credo che la si sappia gestire, indipendentemente da quello che chi vede da fuori puo' dire vedendone la manifestazione.. e secondo me non puo' mai essere "troppa", perchè diventerebbe una falsa virtù.

La seconda domanda che mi viene è: viene prima la virtù del difetto?

Ecco adesso ho capito ciò che intendeva Uno, ma dire che ho compreso ce ne passa, capisco che c'è la verità dentro ma faccio fatica a farla mia nel concreto.

Alla luce di quanto è stato detto, penso che difetti e virtù sono separati quindi la virtù o c'è o non c'è come il difetto, quindi non è che uno venga prima dell'altro, ma si trovano contemporaneamente in una persona, solo che una grande virtù è avere l'umiltà di riconoscere i propri difetti.