Ermopoli

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Uno 27-02-2010 18.23.28

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 81073)
Ma come si sta, in concreto , durante l'opera al nero?

Per una buona parte del tempo te la fai sotto.
Una fifa nera (nera non per nulla).

stella 27-02-2010 18.56.50

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81101)
E chi sono questi alchimisti che sostengono questa cosa?
Chiedo subito se mi accettano come allievo.

Sinceramente non lo so, è una cosa che ho letto e che ho fatta mia, ritenendola soprattutto simbolica ma anche no....
Per dire la verità, quello che so l'ho letto di mio e soprattutto l'ho imparato qui, comunque accostare l'Opera al nero interiore ai quaranta giorni nel deserto digiunando e facendo emergere i propri demoni per farli decomporre con tutto il resto è come morire al mondo per poi riemergere, l'accostamento non mi sembra improprio.
C'è stato un periodo nella mia vita che è durato più di quaranta giorni, ma anni, in cui letteralmente più nero del nero non poteva essere, e più in fondo del fondo nemmeno, da cui sono riuscita ad emergere con nuove energie dopo essere stata imprigionata in questo stato, è proprio vero quello che scrive Kael più su, il nero ha bisogno del nero per purificarsi.....

Falketta 27-02-2010 20.54.05

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 80910)
Credo sia la sofferenza, quando osservi te stesso bruciare sull'ara del sacrificio senza fare nulla, dovresti ringraziare Dio dell'opportunità di aver un "agnello" da sacrificare in Suo nome.

Grii... potresti spiegare meglio? Davvero, non capisco fiori.gif

Kael 27-02-2010 20.57.16

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 81098)
Gli alchimisti sostengono che l'opera al nero dura quaranta giorni, proprio come la Quaresima.

E' vero ma in parte. Solo la fase cruciale dura 40 giorni, quella in cui nel vaso la sostanza putrefà totalmente e inizia a ribollire nel proprio fermento, ma tenendo conto dello studio, della preparazione dei corpi e di tutte le operazioni iniziali, il Nero dura parecchi mesi (per chi sa già cosa fare) mentre arriva ad anni o pure decenni (o pure mai) per chi inizia.

Uno 27-02-2010 21.26.41

Ho la mia parte di colpa. Il tentativo di descrivere ciò che non è descrivibile, senz'altro non con qualche 3d, banalizza l'argomento agli occhi di chi non espande la ricerca (non mi riferisco a te Stella, però da certi piccoli particolari capisco che c'è ancora parecchia confusione).
Ma se lo dico all'amica che mi ha proposto di scrivere dei bignami.... boccaccia:

Ok l'Opera al Nero potrebbe durare anche soli 40 giorni, ma non è così scontato ne comune, anzi....

Quello che ora più mi interessa dire è di non scambiare la purificazione e l'Opera al Nero con un periodo/metodo che ci fa annichilire il male.
Sconfiggere il male non significa disintegrarlo, questo è impossibile, come è impossibile far uscire alla luce le ombre, non sarebbero più ombre.
Nell'Opera l'Alchimista purifica e divide le materie (una per volta) e questo nell'Opera al Nero non può far altro che evidenziare la parte oscura (e meno metaforicamente la materia che pur esistendo non vediamo di solito) che solitamente non percepiamo. Normalmente è mescolata talmente bene nella nostra vita che per alcuni non esiste neanche. Quello che nel detto Cattolico si dice del Diavolo: "il suo potere più grande è farci credere di non esistere".
Quando abbiamo potere su qualcosa? Quando la conosciamo.

Però, posso dire di conoscere una tigre se vado a vederla allo zoo? No, neanche se entro dentro la gabbia.

Quindi quando lavoriamo con il Nero (che implicitamente significa lavorare anche con il bianco, però per "sottrazione") non lo portiamo alla luce, dobbiamo vederlo lavorare come più gli aggrada.
Il nostro sconfiggerlo è solo prenderne il sopra--vento (so chi è e dove è e mi posiziono in modo che non possa nuocermi, ostacolarmi etc.. al limite lo posso pure sfruttare se sono esperto)

Come dicevo sopra questo spaventa.... si passano momenti di vero e proprio terrore (l'etimologia moderna si è persa dei pezzi per strada, ma nel terrore attraverso il tremore dell'anima e del corpo si attua quella vibrazione che separa il grano dal loglio, per usare una metafora Cristiana, ma anche chimicamente nonchè alchemicamente ogni reazione abbisogna della sua giusta vibrazione: discorso che approfondiremo).
C'è anche la sofferenza, si, ma da sola non basta.

(non ci sono solo sofferenza e paura in un percorso interiore, ci sono anche amore, gioia etc.. ma chi vede solo quest'ultimi è come uno che andasse alle scuole medie senza aver fatto le elementari)

Uno 27-02-2010 21.28.47

Kael si è infilato mentre scrivevo :D (avevo mollato per fare un'altra cosa), comunque è uguale

stella 28-02-2010 00.59.53

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81108)
Ho la mia parte di colpa. Il tentativo di descrivere ciò che non è descrivibile, senz'altro non con qualche 3d, banalizza l'argomento agli occhi di chi non espande la ricerca (non mi riferisco a te Stella, però da certi piccoli particolari capisco che c'è ancora parecchia confusione).
Ma se lo dico all'amica che mi ha proposto di scrivere dei bignami.... boccaccia:

Ok l'Opera al Nero potrebbe durare anche soli 40 giorni, ma non è così scontato ne comune, anzi....

Quello che ora più mi interessa dire è di non scambiare la purificazione e l'Opera al Nero con un periodo/metodo che ci fa annichilire il male.
Sconfiggere il male non significa disintegrarlo, questo è impossibile, come è impossibile far uscire alla luce le ombre, non sarebbero più ombre.
Nell'Opera l'Alchimista purifica e divide le materie (una per volta) e questo nell'Opera al Nero non può far altro che evidenziare la parte oscura (e meno metaforicamente la materia che pur esistendo non vediamo di solito) che solitamente non percepiamo. Normalmente è mescolata talmente bene nella nostra vita che per alcuni non esiste neanche. Quello che nel detto Cattolico si dice del Diavolo: "il suo potere più grande è farci credere di non esistere".
Quando abbiamo potere su qualcosa? Quando la conosciamo.

Però, posso dire di conoscere una tigre se vado a vederla allo zoo? No, neanche se entro dentro la gabbia.

Quindi quando lavoriamo con il Nero (che implicitamente significa lavorare anche con il bianco, però per "sottrazione") non lo portiamo alla luce, dobbiamo vederlo lavorare come più gli aggrada.
Il nostro sconfiggerlo è solo prenderne il sopra--vento (so chi è e dove è e mi posiziono in modo che non possa nuocermi, ostacolarmi etc.. al limite lo posso pure sfruttare se sono esperto)

Come dicevo sopra questo spaventa.... si passano momenti di vero e proprio terrore (l'etimologia moderna si è persa dei pezzi per strada, ma nel terrore attraverso il tremore dell'anima e del corpo si attua quella vibrazione che separa il grano dal loglio, per usare una metafora Cristiana, ma anche chimicamente nonchè alchemicamente ogni reazione abbisogna della sua giusta vibrazione: discorso che approfondiremo).
C'è anche la sofferenza, si, ma da sola non basta.

(non ci sono solo sofferenza e paura in un percorso interiore, ci sono anche amore, gioia etc.. ma chi vede solo quest'ultimi è come uno che andasse alle scuole medie senza aver fatto le elementari)

Grazie per la spiegazione e i chiarimenti.
In effetti ho un po' di confusione, è da un po' di anni che mi interesso all'argomento ma sbrogliarsela da soli è difficile, quindi ancora grazie di questa possibilità di confrontare quello che credo essere con quello che è, continuo a seguire con molta attenzione.
p.s. Un grazie anche a Kael.

abbraccio:

Uno 28-02-2010 01.57.19

Volendo usare una metafora ermetica potrei descrivere e sintetizzare tutta l'opera Alchemica così:

Io nasco in questa dimensione come uno ying yang disegnato da due bocce, una nera ed una bianca che girano molto velocemente da creare l'immagine di ciò che sono. Sebbene ci sia la boccia nera l'immagine in generale è piuttosto chiara per via dei vuoti.
Con l'opera al nero in qualche maniera mi accorgo dell'artificialità del mio esistere, fermo le bocce. La mia attenzione è attratta dalla boccia nera che prima nel movimento non percepivo. lavoro con quella.

Poi nell'Opera al Bianco visto che ho già studiato la boccia nera prendo in considerazione quella bianca. Con l'Opera al Rosso rimetto in movimento le bocce, però adesso le controllo e scopro che dall'attrito che creano nel vorticare si forma il rosso.
Nella realtà le bocce non si fermano ma ciò che cambia è la mia percezione... ed il controllo dei fenomeni
La parte bianca e rossa è solo accennata, ma forse una visione di insieme può aiutare a capire meglio cosa è questo nero. L'importante è non sottovalutare questa visione di insieme pensando che sia tutto una stupidaggine..

Nella metafora c'è anche il procedimento reale per chi vuole giocare con i fornelli sul serio.

Kael 28-02-2010 13.20.10

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81108)
Nell'Opera l'Alchimista purifica e divide le materie (una per volta) e questo nell'Opera al Nero non può far altro che evidenziare la parte oscura (e meno metaforicamente la materia che pur esistendo non vediamo di solito) che solitamente non percepiamo. Normalmente è mescolata talmente bene nella nostra vita che per alcuni non esiste neanche. Quello che nel detto Cattolico si dice del Diavolo: "il suo potere più grande è farci credere di non esistere".
Quando abbiamo potere su qualcosa? Quando la conosciamo.

E' proprio in quella materia, in quella parte oscura, che si cela uno dei più grandi segreti dell'Opera, no? Un po' come dicevamo nell'altro thread sulla morte, quando l'Universo ci sommerge con la sua potenza e in esso si nasconde il segreto della rinascita. Un segreto che, dicono gli Alchimisti, appartiene solo a Dio e a nessun altro, quando il Nero copre interamente il vaso nasconde l'intimo processo che avviene al suo interno, fino a che le nubi si diraderanno e da quel momento sarà possibile osservarne tutti i processi successivi...
Questa materia comunque è talmente nascosta che all'inizio non possiamo vederla, possiamo osservare solo gli effetti della sua azione, e mano a mano che l'Alchimista la isola e la separa dal resto diventa lentamente manifesta. Anche noi del resto, all'inizio, vediamo solo gli effetti delle nostre azioni "cattive" ma senza un serio lavoro non possiamo avere la tremenda esperienza di vedere in faccia colui (o quella cosa) che ce le ha fatte fare...

Citazione:

Il nostro sconfiggerlo è solo prenderne il sopra--vento (so chi è e dove è e mi posiziono in modo che non possa nuocermi, ostacolarmi etc.. al limite lo posso pure sfruttare se sono esperto)
Sopravvento in senso di dominio ma anche di sopra--vento, quando Dio aleggiava come un vento sopra l'abisso all'inizio della creazione.

Citazione:

Come dicevo sopra questo spaventa.... si passano momenti di vero e proprio terrore (l'etimologia moderna si è persa dei pezzi per strada, ma nel terrore attraverso il tremore dell'anima e del corpo si attua quella vibrazione che separa il grano dal loglio, per usare una metafora Cristiana, ma anche chimicamente nonchè alchemicamente ogni reazione abbisogna della sua giusta vibrazione: discorso che approfondiremo).
C'è anche la sofferenza, si, ma da sola non basta.
Vibrazione che è intimamente connessa al fuoco, basta pensare a come l'acqua messa sul fornello inizia a vibrare fino a raggiungere l'ebollizione. Il fuoco è dunque il principale artefice di ogni operazione e reazione, il solo capace di aprire i corpi, da qui la massima importanza con cui l'Alchimista deve amministrare il suo fuoco per dare di volta in volta ad ogni sostanza la sua esattissima vibrazione per ottenere i risultati voluti (lavoro sovrumano se si pensa che per noi tutto il legno brucia allo stesso modo, mentre in Alchimia si debba fare attenzione ad usare di volta in volta esattamente quell'essenza di legno piuttosto che un'altra per ottenere esattamente il grado di fuoco richiesto)

Kael 01-03-2010 12.27.12

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81112)
Volendo usare una metafora ermetica potrei descrivere e sintetizzare tutta l'opera Alchemica così:

Io nasco in questa dimensione come uno ying yang disegnato da due bocce, una nera ed una bianca che girano molto velocemente da creare l'immagine di ciò che sono. Sebbene ci sia la boccia nera l'immagine in generale è piuttosto chiara per via dei vuoti.
Con l'opera al nero in qualche maniera mi accorgo dell'artificialità del mio esistere, fermo le bocce. La mia attenzione è attratta dalla boccia nera che prima nel movimento non percepivo. lavoro con quella.

Poi nell'Opera al Bianco visto che ho già studiato la boccia nera prendo in considerazione quella bianca. Con l'Opera al Rosso rimetto in movimento le bocce, però adesso le controllo e scopro che dall'attrito che creano nel vorticare si forma il rosso.
Nella realtà le bocce non si fermano ma ciò che cambia è la mia percezione... ed il controllo dei fenomeni
La parte bianca e rossa è solo accennata, ma forse una visione di insieme può aiutare a capire meglio cosa è questo nero. L'importante è non sottovalutare questa visione di insieme pensando che sia tutto una stupidaggine..

Nella metafora c'è anche il procedimento reale per chi vuole giocare con i fornelli sul serio.

Si può dire, banalmente, che la boccia nera è la materia e quella bianca lo Spirito? E che solo dalla loro più intima e profonda unione nasce il Rosso? (a quel punto le due bocce scompaiono e ne formano una sola, no?)

'ayn soph 02-03-2010 12.21.29

Un argomento interessante ma che ahimé mi impegnarà diversi giorni nella lettura di tutti i post leggo.gif

nikelise 02-03-2010 20.35.40

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81112)
Con l'opera al nero in qualche maniera mi accorgo dell'artificialità del mio esistere, fermo le bocce. La mia attenzione è attratta dalla boccia nera che prima nel movimento non percepivo. lavoro con quella.

Vorrei prendere pezzo per pezzo.
'' Mi accorgo dell'artificialita' del mio esistere fermo le bocce ''
Cosa significa fermo le bocce .
Si possono fermare le bocce ? E' una metafora dicevi , come si fermano le bocce ? con l'osservazione ,con la conoscenza della nostra reale esigenza interiore ? E' questo il nero la morte della maschera e l'emersione di quello che si e' ?

Ciascuno di noi ha la sua mission diciamo cosi' ,la sua '' funzione '' che lo realizza .
Il primo problema da risolvere e' trovare la propria mission . Non e' facile significa ribaltare la propria esistenza come un calzino ......quello spaiato che e' rimasto perche' l'altro quello che lo completa non si trova ( buona anche questa metafora improvvisata del calzino ).
L'inconscio reso manifesto dovrebbe aiutare a capire dove dobbiamo metterci o cosa dobbiamo fare .
Certo che grande e' la tentazione di cambiare vita , cambiare le mura della nostra prigione per vedere se in quella nuova c'e' un varco .

Un'ultima domanda che differenza c'e' tra me che penso queste cose e mio nipote che vuole lavorare divertendosi con i cavalli , con la famiglia vicina , ecc. ecc.
in altre parole che differenza c'e' tra noi e qualsiasi giovane che in partenza rifiuta quello che noi stessi alla fine vorremmo cambiare ?
Come dar loro torto?

Le rotte convergono o e' solo il fine giornata?

'ayn soph 03-03-2010 10.39.53

Ho letto molto più in fretta di quanto mi aspettassi, meglio così (per me).
e incomincio a dare i numeri 44,59,60,71,83,92,93,94,108,
119 di Stella dei 40 gg
122 - esperienza di Stella
128 di Uno - riassunto ermetico
__________
ho dato i numeri per me che me li sono appuntati e forse potranno servire anche per chi volesse fare un riassunto, però è la mia visione di quello che è più diretto,pronto insomma che arriva prima, senza per questo voler svilire tutti gli altri interventi, dimenticavo il primo e poi tanti altri di Uno.
Riflessioni: mi si non aperte molte finestre tipo Windows e capite che poi il richiuderle o riporle per ri-aprire di nuovo già determina in se una qualche difficoltà.
Intanto dico subito (sembrerò presuntuoso) che l'argomento mi è molto familiare pur non avendo letto neppure una pagina di Alchimia però capisco pure che l'illusione è una brutta bestia. Inizio da un argomento, c'è un post di Uno all'inizio dove è raffigurato l'Arch. Michele che brandisce la spada con sotto l'emblema del male, ecco per me questo è già dire tutto. Oltre la bilancia di cui è stato spiegato egregiamente mi soffermo sulla spada, essa è la chiave di volta che unisce e separa alla stesso tempo questa Unica realtà pur essendo in sostanza in due (inizialmente) e poi l'ultimo post sempre di Uno dove fa il discorso riassuntivo ermetico. Però tra il dire e il fare come dice il proverbio c'è il mare, e allora c'è da lavorare. Devo dire che questo thread ha risvegliato in me quella fiamma o "fuoco" che cmq c'era già (in sincerità) ma le ha dato una direzione e una stabilità più ottimale. Cmq un gran bel lavoro, intendo il thread come il lavoro in oggetto, complimenti a tutti.

Edit: come ci entrano le componenti es. respirazione, circolazione, funzionamento endocrino ecc.? o non ne fanno parte?
Edit 2: lavoro in oggetto equivale al lavoro che avete fatto e state facendo personalmente, poi con modestia ho letto in altro thread che solo i Santi e Maestri riescono o cmq pensano agli altri, in questo posto per es. non si è poi molto lontani da questo servizio (ma forse vado ot) (non trovo le smile dove sono finite?)

Ovidio 03-03-2010 11.00.36

Scusate ma ho una domanda: può realizzare l'opera uno che non ha realizzato se stesso? Me lo sono sempre chiesto, altrimenti non capisco questo linguaggio così oscuro ed ermetico nonso.gif

'ayn soph 03-03-2010 11.08.57

Citazione:

Originalmente inviato da Ovidio (Messaggio 81215)
Scusate ma ho una domanda: può realizzare l'opera uno che non ha realizzato se stesso? Me lo sono sempre chiesto, altrimenti non capisco questo linguaggio così oscuro ed ermetico nonso.gif

Ti rispondo io, fermo restando che altri o ti confermeranno o smentiranno :@@
Volevo dire che la realizzazione dell'opera passa pure per la realizzazione di se stessi, è realizzazione in toto quindi nessun aspetto escluso. Noi oggi siamo o svolgiamo molteplici lavori nel mondo, intanto nasciamo come figli, poi tutte le tappe che ci portano alla maturazione ad essere genitori ad essere lavoratori.
Tutto quello che rappresentiamo viene "convertito" in base ai nuovi criteri che scaturisco (se lo si porta avanti) da l'Opera..... lascio ad altri modificare o espandere.

Kael 03-03-2010 23.03.09

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 81214)
Inizio da un argomento, c'è un post di Uno all'inizio dove è raffigurato l'Arch. Michele che brandisce la spada con sotto l'emblema del male, ecco per me questo è già dire tutto.

In effetti quest'immagine è pregna di significato, parafrasando Uno il bianco prende il sopra--vento sul nero, le due bocce di cui sopra...

Il sistema tolemaico stabilisce questa sequenza negli astri:

Luna ---------- bianco
Mercurio
Venere
Sole ---------- rosso
Marte
Giove
Saturno ------- nero

dove si parte dall'astro più veloce, la luna, per arrivare fino al più lento, saturno. Ho messo i colori e si nota chiaramente la corrispondenza ermetica, la boccia bianca è la luna e quella nera saturno, dal loro vorticare nascono gli altri pianeti fino ad incontrarsi nel rosso centrale, il sole.
Uno suggerisce di prendere in esame una visione d'insieme per capire meglio cosa sia "Saturno", ed anche in questo caso il macrocosmo ci viene in aiuto...

Kael 03-03-2010 23.21.34

Citazione:

Originalmente inviato da Ovidio (Messaggio 81215)
Scusate ma ho una domanda: può realizzare l'opera uno che non ha realizzato se stesso? Me lo sono sempre chiesto, altrimenti non capisco questo linguaggio così oscuro ed ermetico nonso.gif

Direi di no, l'Alchimia se fatta senz'Anima non riesce, ma è anche vero che l'Anima non ce l'abbiamo e dobbiamo costruircela, e l'Alchimia è proprio una Via che porta a questo traguardo.
Il linguaggio ermetico serve, dicono gli autori, a nascondere la scienza agli ignoranti. Ma non bisogna fermarsi al primo senso di questa frase, il linguaggio ermetico è esso stesso il mezzo attraverso cui evolvere e trasformare se stessi. E' una prova, come lo sono le fatiche di Ercole, attraverso cui trionferanno solo gli eroi a cui spetterà la ricompensa divina..

'ayn soph 04-03-2010 00.11.14

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 81224)
In effetti quest'immagine è pregna di significato, parafrasando Uno il bianco prende il sopra--vento sul nero, le due bocce di cui sopra...

Il sistema tolemaico stabilisce questa sequenza negli astri:

Luna ---------- bianco
Mercurio
Venere
Sole ---------- rosso
Marte
Giove
Saturno ------- nero

dove si parte dall'astro più veloce, la luna, per arrivare fino al più lento, saturno. Ho messo i colori e si nota chiaramente la corrispondenza ermetica, la boccia bianca è la luna e quella nera saturno, dal loro vorticare nascono gli altri pianeti fino ad incontrarsi nel rosso centrale, il sole.
Uno suggerisce di prendere in esame una visione d'insieme per capire meglio cosa sia "Saturno", ed anche in questo caso il macrocosmo ci viene in aiuto...

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Purtroppo non ho mai approfondito Alchimia e immagino anche Kabal e non posso rispondere ma posso riportare qualcos'altro che ho letto (anche se in effetti sappiamo che poi è la pratica che conta :@@ ) ecco dicevo che "Nessuno sale al Cielo se non chi ne discende" non c'è bisogno di spiegarlo.
Ma si può raffigurare anche con Michele che punta la sua spada lucente verso il Diavolo. Ma anche il diagramma del Tao. L'area bianca del Tao come Michele è il principio luminoso dentro di noi come pure l'idea di buono, bello, giusto, forte e desiderabile. Il Diavolo che gli si oppone dal basso rispecchia ciò che in noi stessi non osiamo vedere. La lama dell'Arcangelo (spada o lancia) è al tempo stesso lo specchi e lo sguardo che li si riconosce e si dirige: va dalla luce verso il buio, che la luce gli mostra. Ma non si accorgerebbe della luce se non avesse veduto quel buio e se non lo vedesse dissolversi (qui mi pare molto metaforico) dinanzi a quella, alta tanto quanto il buio è basso. Il particolare è l'osservarli e vedere come lavorino bene insieme.


io sapevo questo, scusate se rimetto l'immagine

luke 05-03-2010 21.56.14

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 81113)
Questa materia comunque è talmente nascosta che all'inizio non possiamo vederla, possiamo osservare solo gli effetti della sua azione, e mano a mano che l'Alchimista la isola e la separa dal resto diventa lentamente manifesta. Anche noi del resto, all'inizio, vediamo solo gli effetti delle nostre azioni "cattive" ma senza un serio lavoro non possiamo avere la tremenda esperienza di vedere in faccia colui (o quella cosa) che ce le ha fatte fare...

Quindi quello che di solito si osserva e ci fa star male è il risultato dell'agire della boccia nera dell'esempio di Uno, (magari con una piccola dose del risultato di quella bianca), un pò come una caldaia che brucia, e che continuerà a bruciare, che però esala vapori tossici e sono quelli più che la caldaia in sè a farci male.

Una volta capito il funzionamento della caldaia nera , potremo fare in modo che non emetta più quei vapori o che almeno si diraderanno col vento ( e noi che saremo sopra e non sotto vento) e potremmo sfrutarne la forza, insieme a quella della "caldaia bianca"

Ma dopo tanti anni di vapori tossici emessi, le incrostazioni si sono accumulate, c'è il pregresso di anni, le cose fatte e non fatte con le loro conseguenze, quello irrita ancora.. arrabbiat:.magari capire, anzi comprendere che era inevitabile la sua formazione e assolverci per questo, può essere utile a fare sciogliere/bruciare via in poco tempo tutto lo sporco creatosi.

P.S.Scusate se ho fatto una metafora sbagliata, ma oggi è venuto a casa il tecnico della caldaia e mi è balzato in mente questo esempio icon_mrgr:

'ayn soph 06-03-2010 00.04.44

Come è stato detto, simbolicamente sono 40 giorni, il deserto un po di più 40 anni, la Quaresima 40 giorni di penitenza come i 40 giorni a digiuno di Gesù.
Però ora che ci penso in effetti le tentazioni di Gesù avvennero appena finiti e non mentre.
A parte questo particolare deve essere una lotta vera e propria dove sei tu stesso conteso e non ti immagini con chi, all'inizio (forse anche alla fine).
L'importante però è non il realizzare (capire subito cosa è) ma andare avanti e non mollare

Uno 06-03-2010 10.33.21

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 81383)
Quindi quello che di solito si osserva e ci fa star male è il risultato dell'agire della boccia nera dell'esempio di Uno, (magari con una piccola dose del risultato di quella bianca), un pò come una caldaia che brucia, e che continuerà a bruciare, che però esala vapori tossici e sono quelli più che la caldaia in sè a farci male.


No, quello che fa star male è il nostro comportamento rispetto all'azione della boccia nera, il nostro comportamento che spesso è completamente incosciente dell'esistenza della stessa (provo a spiegarlo meglio sotto)
Quote:


Una volta capito il funzionamento della caldaia nera , potremo fare in modo che non emetta più quei vapori o che almeno si diraderanno col vento ( e noi che saremo sopra e non sotto vento) e potremmo sfrutarne la forza, insieme a quella della "caldaia bianca"
Potremmo sfruttarne la forza ma non fare in modo che non esista più, quello è impossibile.


La forza del nero si può metaforicamente vedere come un forte vento che però non riusciamo a sentire, percepire se non stiamo molto attenti. Noi siamo in barca, quindi questo vento ti può frenare, ti può rompere le vele, ti può far ribaltare, ma se sei capace di usarlo ti può anche spingere e far navigare.
Il forte ed invisibile vento non è cattivo in se (e non lo puoi fermare), la nostra reazione ad esso e la nostra interazione con esso può essere cattiva. Le cose poi si complicano perchè non siamo solo noi e la nostra barchetta, ma siamo in regata e se ci facciamo travolgere lateralmente (per esempio) magari andiamo addosso ad un'altra barchetta e facciamo del male anche a questa etc.... etc...

filoumenanike 06-03-2010 10.53.16

Sto cercando di seguire, leggendo e rileggendo, però come è ovvio non ho concluso quasi niente...dunque la forza del nero non è necessariamente il male, ma comunque è una forza negativa che ci attira verso la materialità, i bassi istinti.
Non ho ben compreso se questa forza che agisce come un vento va frenata, guidata, controllata quando ciò sia possibile...
Ma se il vento ci spinge verso ciò che ci fa male e in esso ci perdiamo, vuol dire che siamo preda degli istinti e dunque, nel caso di una improvvisa morte fisica, diventeremmo nulla, cenere alla cenere? perchè privi di spirito, di anima?

'ayn soph 06-03-2010 11.00.53

quel vento di cui parla Uno, filoum, è senz'altro dalla nostra parte nella formazione del contenuto da....ecc.. ma dobbiamo farci mente locale.
un piccolo riquadro:
animale domestico
bestia feroce
vento=bestia feroce
io=addomesticatore
in questo momento mi viene questo, cioè che con gli animali selvaggi o ritornati tali si deve prendere delle precauzioni, non puoi andare li e accarezzarli, ti sbranerebbero o cmq ti trancerebbero un arto.
Quindi innanzi tutto devi conoscere che l'animale in questione è un cane selvaggio (dato che con la vista io vedrei due animali identici ma poi diversi all'atto materiale) e una volta conosciuto incominci a dargli del cibo anche da lontano.

Uno 06-03-2010 18.10.39

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 81415)
Sto cercando di seguire, leggendo e rileggendo, però come è ovvio non ho concluso quasi niente...dunque la forza del nero non è necessariamente il male, ma comunque è una forza negativa che ci attira verso la materialità, i bassi istinti.
Non ho ben compreso se questa forza che agisce come un vento va frenata, guidata, controllata quando ciò sia possibile...
Ma se il vento ci spinge verso ciò che ci fa male e in esso ci perdiamo, vuol dire che siamo preda degli istinti e dunque, nel caso di una improvvisa morte fisica, diventeremmo nulla, cenere alla cenere? perchè privi di spirito, di anima?

Si esatto l'agire di questa "forza" (per capirci, ma è una parte di noi e di tutti, del tutto) non è negativo in se, lo diventa (lo può diventare) nell'interazione con il nostro agire.
Tu puoi assecondarla e lasciarti prendere nel vero senso della parola (ti fai possedere e non è superstizione) oppure combatterla e perfino usarla per fare del bene.

William 06-03-2010 19.44.32

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81438)
Si esatto l'agire di questa "forza" (per capirci, ma è una parte di noi e di tutti, del tutto) non è negativo in se, lo diventa (lo può diventare) nell'interazione con il nostro agire.
Tu puoi assecondarla e lasciarti prendere nel vero senso della parola (ti fai possedere e non è superstizione) oppure combatterla e perfino usarla per fare del bene.

questa forza ci spinge verso il male..in egual misura io spingo verso il bene?
( strano parlare di questa forza,come un qualcosa al di fuori di noi)
assecondarla,lasciarsi prendere,combatterla...l'importante è
l'attrito che si crea?

Kael 06-03-2010 20.21.44

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81414)
No, quello che fa star male è il nostro comportamento rispetto all'azione della boccia nera, il nostro comportamento che spesso è completamente incosciente dell'esistenza della stessa (provo a spiegarlo meglio sotto)

Quindi anche il contrario, se "assecondiamo" la boccia nera, tale comportamento ci farà star male rispetto all'azione della boccia bianca, giusto? (potremmo chiamarli semplicisticamente sensi di colpa)

Citazione:

Il forte ed invisibile vento non è cattivo in se (e non lo puoi fermare), la nostra reazione ad esso e la nostra interazione con esso può essere cattiva.
Ad esempio quando si cerca di andare contro vento. Se si percepisce il vento basta andare di bolina, risalendo a zig zag, ma se non si percepisce si pensa di poter andare dritti e chiaramente non ci si muove di un centimentro, soffrendo...

Quello che mi chiedo è che succede se le forze delle due bocce agiscono contemporaneamente e diventa pressochè impossibile riuscire a sfruttarle entrambe. O nella merafora la boccia bianca non è un vento ma qualcos'altro?

nikelise 06-03-2010 20.22.15

Citazione:

Originalmente inviato da William (Messaggio 81443)
questa forza ci spinge verso il male..in egual misura io spingo verso il bene?
( strano parlare di questa forza,come un qualcosa al di fuori di noi)
assecondarla,lasciarsi prendere,combatterla...l'importante è
l'attrito che si crea?

In evoluzione od in psicologia il concetto di male e' fuorviante. Induce in errore .
In verita' in queste '' materie '' tutto quello che emerge , esiste , e' reale ed ha una sua funzione.
Una debolezza , una perversione , una mania anche se creati dalla mente, sono reali quanto una cosa ,un oggetto ecc. e quindi con questi fenomeni bisogna fare i conti .
Dire che sono male provoca repressione e rimozione dannosi al processo di evoluzione o di guarigione .
Al contrario vanno capiti accettati ed anche usati a nostro favore .

Kael 06-03-2010 21.39.11

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81438)
Tu puoi assecondarla e lasciarti prendere nel vero senso della parola (ti fai possedere e non è superstizione) oppure combatterla e perfino usarla per fare del bene.

Quindi fra le altre cose nell'Opera al Nero ci si libera da ogni forma di possessione (terrosità), a partire dalle piccole cose fino a combattere le proprie dipendenze più importanti...

Ci si deve spogliare insomma di ogni cosa superflua... il problema è che "il più grande potere del diavolo è quello di farci credere che non esiste" e quindi riconosciamo come nostre cose che invece non lo sono, quindi non pensiamo siano superflue.....

griselda 07-03-2010 19.07.25

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 81445)
ed anche usati a nostro favore .

non sono mai riuscita sino ad ora a capire questo che tu hai scritto, come fare, è spiegabile?

Kael 07-03-2010 23.12.32

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 81505)
non sono mai riuscita sino ad ora a capire questo che tu hai scritto, come fare, è spiegabile?

In effetti fuor da metafora non è così facile capirlo. Temo si debba saperlo fare per essere in grado di capirlo appieno.
Ok, un vento basta saperlo sfruttare per governare la propria rotta, ma come usare una mania o una dipendenza? Beh, direi che come inizio sia necessario combatterle, non si può sperare di usarle se non si sa nemmeno resisterle. Poi una volta che non si è più influenzabili......

La preparazione iniziale consiste nel togliere le cose superflue e completare quelle che mancano (cioè peccano), da qui l'importanza della bilancia per ristabilire l'equilibrio della perfezione...

'ayn soph 08-03-2010 00.00.50

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 81531)
La preparazione iniziale consiste nel togliere le cose superflue e completare quelle che mancano (cioè peccano), da qui l'importanza della bilancia per ristabilire l'equilibrio della perfezione...

Grazie della traduzione Ray, io non avevo neppure messo a fuoco questo particolare, certo le manie ed altro vanno prima regolarizzate e poi soltanto allora si potrà mettere mano o riempire un vuoto=o peccato.

Ray 08-03-2010 00.38.08

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 81537)
Grazie della traduzione Ray,

Ach, ci risiamo Kael, ci confondono di nuovo. E si che abbiamo fatto di tutto per fare e dire le cose al contrario icon_mrgr:

Vabbeh, ormai è tempo di ammetterlo... sono/siamo schizzofrenici. diavolo.g:

'ayn soph 08-03-2010 00.53.04

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 81542)
Ach, ci risiamo Kael, ci confondono di nuovo. E si che abbiamo fatto di tutto per fare e dire le cose al contrario icon_mrgr:

Vabbeh, ormai è tempo di ammetterlo... sono/siamo schizzofrenici. diavolo.g:

Avevo il traduttore in corto, ho acceso il forno icon_mrgr:
ma che è successo, arrivo ora!! La sai quella del 4 piano? icon_mrgr:
Uno, no Uno nostro icon_mrgr: uno qualunque cade dal 4 piano e arrivato sul suolo si fa ressa attorno per vedere cosa si è fatto il poveretto e tra la mischia un coraggioso si fa forte (se era coraggioso non vedo comeicon_mrgr: ) e gli dice: cosa è successo? e il precipitato risponde: ma veramente io sono arrivato proprio ora, si da una ripulita alla giacca e se ne va.icon_mrgr:
si siamo schizzo_freniciP:

Kael 08-03-2010 01.05.36

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 81542)
Vabbeh, ormai è tempo di ammetterlo... sono/siamo schizzofrenici. diavolo.g:

Chi? Noi? Non so assolutamente di cosa stai parlando.....



icon_mrgr:icon_mrgr:icon_mrgr:

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L'osservazione è quel fuoco che apre la materia, la divide, permettendo di isolare il nero. Altrimenti, esempio banale, sarà difficile ammettere di essere posseduti dalle sigarette, molto più semplice dire: sono IO che voglio fumare.
Senza osservazione non si inizia a percepire questo nero e la sua azione, e si ha ben poco su cui lavorare.
Certo che, anche riconoscendolo, è una lotta terribile... Senza contare che non bisogna tirare troppo la corda, si rischia la repressione, ogni tanto bisogna pur dare qualcosa da mangiare ai demoni sotterranei dal momento che anche loro devono restare in vita... E, forse, il guaio è proprio questo: come l'ex fumatore, nel momento in cui si accende una sigaretta, ci ricasca in pieno e dal giorno stesso riprende a fumarsi il pacchetto intero... (segno che in realtà non aveva mai smesso, ma vabbè...)

griselda 08-03-2010 08.55.10

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 81549)
E, forse, il guaio è proprio questo: come l'ex fumatore, nel momento in cui si accende una sigaretta, ci ricasca in pieno e dal giorno stesso riprende a fumarsi il pacchetto intero... (segno che in realtà non aveva mai smesso, ma vabbè...)

Allora se un peccato sparisce è un guaio?
Ora è chiaro l'altro discorso, ti ringrazio.
Poi quando si parla di siga' sono espertissima ahahah smesso sì, ma mai smesso di sentirne la mancanza, ma faccio ogni volta resistenza.
Però mi viene da pensare che non dovevo smettere del tutto? Mica è chiaro :D

William 08-03-2010 09.58.04

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 81555)
Allora se un peccato sparisce è un guaio?
Ora è chiaro l'altro discorso, ti ringrazio.
Poi quando si parla di siga' sono espertissima ahahah smesso sì, ma mai smesso di sentirne la mancanza, ma faccio ogni volta resistenza.
Però mi viene da pensare che non dovevo smettere del tutto? Mica è chiaro :D



l'idea che il mio resistere equivalga a non essere un fumatore......ma..non sò.
mi immagino il "demone del fumo"come un cavallo da domare,
ogni tanto bisognerà allentare la presa per dargli modo di sbizzarrirsi,nel frattempo noi tiriamo la corda e accorciamo le distanze,e così via..finchè non sarà domo,pronto per essere cavalcato.(la sua natura rimarra tale,ma io avrò avuto il modo di conoscerla...e...)

'ayn soph 08-03-2010 10.01.05

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 81555)
Allora se un peccato sparisce è un guaio?
Ora è chiaro l'altro discorso, ti ringrazio.
Poi quando si parla di siga' sono espertissima ahahah smesso sì, ma mai smesso di sentirne la mancanza, ma faccio ogni volta resistenza.
Però mi viene da pensare che non dovevo smettere del tutto? Mica è chiaro :D

Non vuole essere uno scavalcare ma l'argomento mi interessa.
Vediamo se ho capito :@@
Io (ipotesi) inizio un cammino di ripulitura per il quale passa anche il vizio della sigaretta (es. che riporto e che anche io avevo ma non sono stato mai un fumatore incallito icon_mrgr: ), ora se decido di smettere deve accadere nel momento in cui veramente ce la faccio, ho energie o ho messo mano ad altre pulizie, non saprei esprimere bene il concetto ma è un po come il fico, quando è maturo o la pera icon_mrgr: cade da sola, se invece con "violenza" te la strappi, a parte che non ci fai nulla dato che è acerba ma poi così rischi di rovinare anche il Ramo.

stella 08-03-2010 10.20.49

Citazione:

Originalmente inviato da William (Messaggio 81556)
l'idea che il mio resistere equivalga a non essere un fumatore......ma..non sò.
mi immagino il "demone del fumo"come un cavallo da domare,
ogni tanto bisognerà allentare la presa per dargli modo di sbizzarrirsi,nel frattempo noi tiriamo la corda e accorciamo le distanze,e così via..finchè non sarà domo,pronto per essere cavalcato.(la sua natura rimarra tale,ma io avrò avuto il modo di conoscerla...e...)

Io penso che in questo lavoro di equilibratura le dipendenze non possano essere trattate come un cavallo che si doma, per cui ci darebbe l'impressione di essere più forti nel senso che usiamo quella sostanza ma non ne siamo schiavi, il nero lo vedo come qualcosa che sta più sotto e che fa sì che ci lasciamo schiavizzare o incatenare da una sostanza o da un'abitudine.
E' a quel livello che bisognerebbe lavorare, cioè capire cosa è che ci provoca il bisogno di quella sostanza, e per una questione di equilibrio se c'è un bisogno latente forse sotto sotto manca qualcosa di importante che viene compensato con la dipendenza.

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 81557)
Non vuole essere uno scavalcare ma l'argomento mi interessa.
Vediamo se ho capito :@@
Io (ipotesi) inizio un cammino di ripulitura per il quale passa anche il vizio della sigaretta (es. che riporto e che anche io avevo ma non sono stato mai un fumatore incallito icon_mrgr: ), ora se decido di smettere deve accadere nel momento in cui veramente ce la faccio, ho energie o ho messo mano ad altre pulizie, non saprei esprimere bene il concetto ma è un po come il fico, quando è maturo o la pera icon_mrgr: cade da sola, se invece con "violenza" te la strappi, a parte che non ci fai nulla dato che è acerba ma poi così rischi di rovinare anche il Ramo.

Su questo concordo, ci sono momenti in cui ci si sente più forti e pieni di energia, oppure anche quando non se ne può più (la pera è matura) è più facile darci un taglio, se non cade da sola... (magari!!!! così eviterebbe ogni fatica ma non mi è mai successo di trovare il lavoro bell'è fatto) !!!!

Falketta 08-03-2010 10.22.53

Fermi fermi, io non ho mica capito!
Es: "demone del fumo".
Ho smesso quasi tre anni fa. Semplicemente sentivo che era arrivato il momento, potevo e dovevo smettere. Ho sofferto tanto i primissimi giorni poi, a dirla tutta, è stato facile e ben presto non ne ho più sentito il bisogno... benchè a volte ho sognato di fumare... e di arrabbiarmi con me stessa, ecco, ora che ne ho fumata una, riprenderò sicuro!
In effetti, anche se sento che il fumo non mi attrae più, non mi azzardo a riprovare anche a fare un solo tiro per paura di ricaderci...
E quindi? blink.gif

'ayn soph 08-03-2010 10.26.30

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 81558)

Su questo concordo, ci sono momenti in cui ci si sente più forti e pieni di energia, oppure anche quando non se ne può più (la pera è matura) è più facile darci un taglio, se non cade da sola... (magari!!!! così eviterebbe ogni fatica ma non mi è mai successo di trovare il lavoro bell'è fatto) !!!!

Allora espando un po: certo che la pera non si matura da sola ma attraverso tanti fattori che ora non ricordo benissimo icon_mrgr: (mazza quanto tempo è passato dalla caduta della pera icon_mrgr: ) ma in sostanza fare arrivare la linfa attraverso le radici o anche essere radicati in un terreno fertile, la posizione o l'orientamento verso il Sole e gli stessi processi che portano nutrimento alla pera stessa. In sostanza quando è stagione giusta e quando quella singola pera è pronta (dato che non tutte le pere maturano).
Però non fate confusione ora la pera non è più il vizio specifico è un processo di maturazione che porta con se anche l'eliminazione della pera intesa come vizio-fumo. icon_mrgr:
si capisce?




Edit: FAlketta - forse ti va bene anche questa risposta!!


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