Personalità e "piccoli io"
Puo' essere che ne esca un po' un pasticcio di questo thread, perchè mi sono accorta leggendo Grey qui
che non ho le idee proprio chiare come mi sembrava sul discorso "personalità" e "piccoli io" che tanto nominiamo quindi abbiate pazienza in caso.. Prendo a prestito le parole di Grey dell'altro post: Citazione:
Una volta che impariamo a conoscerci un po' man mano esiste la possibilità di iniziare ad usare questi vestiti (personalità) a seconda di quello che ci serve , ma prima le diverse personalità sono sotto il completo controllo di questi famosi piccoli io, e non Nostro.. Non so io la vedo così, ma mi piacerebbe se qualcuno ha voglia di chiarire meglio cercare di capire se è solo una questione di termini o se effettivamente questi "piccoli io " e "personalità" coincidono o....? ne parliamo? :C: |
Io penso che i piccoli io fanno parte di un'unica personalità.
Si può essere se stessi sia nel momento in cui si pensa una cosa sia che poi si faccia il contrario di quello che si è pensato. Non siamo due persone diverse e neanche che una non saprebbe ciò che fa l'altra. Da quando ero bambina mi dicevano che dentro di noi c'è un angioletto e un diavoletto che ci parlano, (le famose vocine) e a seconda di quella che ascolti sei brava oppure no... Ma noi siamo sempre noi, e sappiamo bene che quando ci prendiamo un impegno la parte di noi che si rifiuta di farlo non può non sapere che l'abbiamo preso, come la parte che si impegna non può ignorare che faremo fatica a mantenerlo.... insomma non è che una cosa escluda l'altra, convivono in noi vari aspetti di un'unica personalità. Nella vita poi assumiamo anche ruoli diversi, ma anche questi fanno parte della nostra personalità, per fare un esempio, in un certo ruolo ci comportiamo in modo irreprensibile, in uno diverso invece infrangiamo le regole perchè tanto lo fanno tutti... ma se ci pensiamo bene siamo sempre consapevoli di quello che facciamo, come al solito l'importante è un certo equilibrio, tra il nostro lato che cerca la perfezione e l'altro lato che altro non è con la nostra parte oscura, quella che vorremmo far sempre tacere, il lato ombra. |
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Secondo me per conoscere se stessi bisognerebbe capire perchè ci sentiamo divisi in noi stessi.
E per capire questo bisognerebbe vedere anche la parte oscura di noi, l'altro lato della medaglia. Penso che tutti i nostri piccoli io che remano contro quello che vogliamo essere vadano compresi, visto che hanno avuto origine da noi stessi. Le cose che ci impegnamo a fare per cambiare in meglio non siamo noi stessi coi nostri pregi e difetti, ma quello che vorremmo essere. Così noi ci facciamo un'idea di come potremmo diventare, ma visto che non abbiamo fatto i conti con la nostra parte più radicata, quella che ci ostacola, ecco che cominciamo a sentire due voci contrastanti: una ci incita a fare e ci ricorda l'impegno preso, l'altra ci dice "ma chi me lo fa fare ad affrontare questa fatica di cambiare..." L'unico sistema per conoscerci a fondo è proprio affrontare questa parte poco conosciuta di noi o ignorata, che ogni tanto fa capolino e reclama i suoi diritti di esistere, e farle fare la pace con noi stessi, così forse non saremo più divisi e cominceremo a sapere chi siamo. |
Credo proprio che le parti divise non siano solo due, e chi ha detto che è per forza quella oscura?
Razionalità contro intuizione, dovere contro piacere, e sopratutto molte non sono angeli e diavoli, ma i nostri genitori interiori. Non è detto che prestare ad un giuramento sia sempre positivo, potremmo per esempio esserci impegnati in qualcosa in cui non dovevamo dare la parola. Le troppe responsabilità inoltre inibiscono ciò che ci piace e che veramente dovremmo fare, e ovviamente anche viceversa. I conflitti sono più di uno, e molte volte non riusciamo ad armonizzare che sarebbe poi la chiave, il compromesso. |
Ho fatto una ricerca in forum per vedere se avevamo già trattato l'argomento visto che non me lo ricordavo ed in effetti Uno ha detto questo nel 3d sul Tradimento:
http://www.ermopoli.it/portale/showt...8922#post18922 Citazione:
:C: |
Citazione:
In linea di massima, come dice la citazione che ha postato Griselda, ci sono varie personalità. Alcune di queste possono essere formate da molti piccoli io ed essere quindi sfaccettate, alcune sono più semplici, alcune forse composte da un solo piccolo io... poi ci sono agglomerati di piccoli io, ovvero personalità, che non si presentano quasi mai e quando per qualche motivo lo fanno, non ci riconosciamo più, nel bene o nel male che sia. Tra questi agglomerati (Jung direbbe complessi) quello pricipale è quello che chiamiamo comunemente "io". Solitamente, nelle persone considerate "sane" (ma da un certo punto di vista "sano" è solo colui che non è scisso, quindi quasi nessuno) l'aggomerato io è il più forte. Nelle nevrosi è presente un complesso (o più d'uno) sufficientemente forte da essere in grado di rivaleggiare con l'io (un po' come Luna e Terra) e la persona sente che non può opporsi a certe istanze (coazione). Sono discorsi che abbiamo già fatto in giro per il forum ma credo sia molto utile riesplorarli a volte, spesso se ne cava fuori qualcosa che non era emerso (eppoi repetita iuvant... soprattutto a chi ripete). |
Citazione:
Ma tutti questi piccoli "io" nascono da noi o nasciamo già divisi in potenza ? Da dove originano altrimenti? E quando comincia la scissione dentro di noi ? Forse per bisogno di approvazione, o per accettare delle regole, si fanno delle cose diverse da quelle che faremmo se fossimo liberi da questi bisogni, tanto per fare un esempio ? |
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