Aprirsi rimanendo se stessi
Mi succede una cosa che non mi piace ma tanto per ora è questo che mi succede e che mi causa problemi.
Quando decido di aprirmi, che può anche voler dire accogliere l'altro anche solo ascoltandolo. Un'altra è quando amo una persona e allora l'apertura è automatica non decido ma avviene. In entrambi i caso divento vulnerabile e sono a rischio di sofferenza questo è ovvio perchè una volta aperta se sono innamorata mi cade il colino con cui setaccio cosa può entrare e cosa no. Nell'altro caso quando decido di aprirmi e far entrare perche voglio imparare ad accogliere quella parte di me che è fuori proprio perchè non l'accetto. Avviene sempre la stessa cosa questa entra perchè invitata, poi proprio per via della scelta di accoglierla le lascio fare quel che vuole e soffro se poi si arriva ad un esagerazione io non riesco più a tornare a me stessa ma rimango con il pensiero, l'idea dell'altro e se questa idea è totalmente contraria al mio essere questa cosa mi devasta. Come è possibile far entrare le idee altrui senza perdere se stessi o quel poco di se che si è? Ho pensato che il motivo per cui avviene questo è legato all'approvazione a volte ma non solo, altre volte è proprio perchè capire il pensiero altrui, altre volte perchè elevando l'altra persona li do potere perchè penso che mi possa aiutare/salvare. Questo mi porta a pensare che succede quando voglio che l'altro mi dia qualcosa che penso da sola non riuscire a raggiungere o non riesco a vedere o ad avere.....questo mi porta a perdermi nelle idee dell'altro che chiaramente essendo più o meno il mio opposto mi devasta. Se non lascio entrare l'altro non vi è confronto ma se lo lascio entrare e poi mi perdo che fare? Questo meccanismo mi porta istintivamente ad aver paura dell'altro. |
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