Ermopoli

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griselda 05-07-2011 15.09.20

Fame emotiva
 
Scrivo qui, stavo cercando di trovare un luogo giusto per farlo ma non ho trovato e quindi ripiego qui.

Stavo facendo una dieta e stava andando anche benissimo poi emotività a gogo dolore fisico paura ospedale insomma un bel mix di emotività e la dieta è andata a pallino anche dopo l'ospedale non sono più riuscita a riprenderla, complice anche un dietologo che si è spostato così di punto inbianco di 40 km da dover era prima, con lo studio, ed io non ho voglia di seguirlo fin la, oltre a sentirmi abbandonata.... ho come un mulo interno che si è impuntato e non ci sente di ricominciarla strabuzza: e mi dice di andare da un altro .....

Ma io voglio e devo dimagrire, ne ha bisogno il mio fisico perchè ne risente un po' ovunque in questi giorni non riesco a stare in piedi ho dolori alla pianta dei piedi e se sto in piedi non reggo molto devo sedermi e dopo un po' mi passa ma è impossibile fare così per tanto tempo e mpoi mi limita molto l'uscita o la ginnastica ma anche ili solo camminare o rimanere ferma in piedi che so a lavare i piatti a stirare poi non ne parliamo...il medico mi ha dato un antiinfiammatorio ma non mi ha fatto niente la pomata antidolorifica non mi ha fatto un fico secco quindi...voglio diventare magra :)

Apro per monitorarmi, stavolta vorrei proprio prendermi e rieducarmi al giusto modo di alimentarmi differenziando la fame emotiva da quella del bisogni di cibo per alimentazione fisica.

Mi veniva in mente in questi giorni quante volte quando un genitore, ma buona parte della società, perchè così si è imparato, quando il bimbo piange...senza prima trovare il motivo vero del pianto dopo aver escluso quello della sazietà, viene abiutato all'uso del ciiuccio o al bonbon dopo una caduta o anche come consolazione ad un capriccio o la noia o quant'altro

Insomma mi da l'idea di un insano modo di superare la frustrazione, il dolore, la rabbia e tanto altre emotività attraverso la bocca
Magari non è così ma sta di fatto che io legavo ai miei stati d'animo il fumare, ogni emotività veniva consolata dal fumo...poi un bel giorno ho deciso di smettere senza aver maturato bene....il tutto ed ora mi ritrovo ad aver spostato alcune cose sul cibo, mi ritrovo a mangiare senza il normale gorgoglìo dello stomaco, a dimostrazione che la fame non è fisica ma mentale ed emotiva.

La prima cosa che ho osservato è che se sono in giro a fare spese non mi ho fame se non quella vera verso l'ora di pranzo o cena e lo scopro per via del gorgoglìo.
Ma se sono distratta da altro e l'avviso passa in secondo piano resisto ma poi mi viene qualche senso di malessere fisico, tipo giramento di testa o nausea

Altra cosa che ho osservato è che se voglio leggere qualcosa di impegnativo che voglio prendere mi scatta il desiderio di mangiare, come se aassociassi assimilazione di un aromento importante con assunzione di cibo strabuzza:
Bon questo devo tenerlo sott'occhiostosvegli:

Altra cosa è la noia se mi annoio sono spinta a smetterla mangiando strabuzza:
Bon questo devo tenerlo sott'occhiostosvegli:

Quella potente poi è la frustrazione che mi fa sentire come se avessi una fame esagerata, questa è come un buco nero perchè anche se mangio non mi riempie non sento il superpieno e so dal passato che potrei arrivare a mangiare sino poi a stare male...di stomaco (sorry) strabuzza:
Bon questo devo tenerlo sott'occhiostosvegli:

Mentre se mangio che sono in rabbia poi non digerisco, evidentemente, almeno penso, con la rabbia lo stomaco si chiude normalmente e quindi se mangio forzo e poi me lo ritrovo li a cercare il sangue che è andato altrove per poter digerire il cibo
Bon questo devo tenerlo sott'occhiostosvegli:

Dispiacere o dolore emotivo altra spinta verso il cibo a consolazione di solito cose dolci, perchè per il resto sono portata da mangiare salato
Bon questo devo tenerlo sott'occhiostosvegli:

Sto provando ogni volta che ho la sensazione di fame e non ho il gorgoglio a bere un bicchiere di acqua e a volte la fame emotiva o nervosa se ne va altre volte no se è associata se sono diverse insieme

In bocca al lupo e che crepi!;)

griselda 05-07-2011 15.21.47

Non so se piangere piango.gif o ridere :D
ho terminato il post ho riletto e bon dentro c'era un leggero desiderio di quacosa da mettere in bocca da mandar giù :ostrabuzza:

Come gli animaletti del circo che quando fanno una cosa poi dopo gli danno i premio? blink.gif
Aspettativa? De che? :@@
Da tenere sotto osservazione stosvegli:

dafne 05-07-2011 17.00.18

Come ti capisco Griii abbraccio:

Ho notato un paio di cose, ma non sò se sono personali o generalizzzabili, vediamo.

La fame è un meccaismo compensatorio.
Si mangia per "mandar giù" qualcosa che non ci và e si mangia perchè la sazietà genera una sorta di ubriacatura dei sensi, un certo senso di stordimento..

Il corpo impegnato nel meccanismo metabolico assorbe energia ed attenzione (fico eh? io che credevo di mangiare per procurarmi energia invece lo facevo pe dissperderla...tzè)

Adesso che ho "vissuto" la finta fame mi accorgo di averne ben poca di vera, generalmente come dici tu Gri è associata a gorgoglii o a vuoto cosmico nella pancia. Un'altro segnale bene chiaro, pewr me almeno, è che quando ho fame davverò SO' che cosa voglio mangiare mentre se è finta rimango li senza saper ben identificare la voglia .. e nel mentre la mente, se lasciata fare, ti vende che devi assaggiare tutto...diavolo.g:

Altrove Uno ha fatto un esempio, parlava di volontà e ha detto che c'è differenza tra voler dimagrire e voler essere magri. Scusa capo se non cito perfettamente scusa.gif , comunque mi ha colpito moltissimo la cosa e mi sono ritrovata a chiedermi...che cosa vuol dire essere magri? Non è solo taglia 44 o leggerezza.

In genere chi è di corporatura robusta è più lento, più riflessivo e anche più incline alla mobidezza, in genere eh, forse è giusto chiedersi, sono caratteristiche a cui sono disposta a rinunciare? leggo.gif
Perchè voglio davereo dimagerire?
ecc

Scusa Griii se ho ampliato e portato nel mio personale. fiori.gif

griselda 05-07-2011 17.41.55

Stamattina appena alzata ho bevuto tre arancie piccole spremute.
Mezzo dì panino da 50 g e 100g di prosciutto cotto.
Pomeriggio mangiato due cewingum e bevuto un po di succo di frutta direi mezzo bicchiere.
Bevuti poi due o tre bicchieri di acqua.

Quindici minuti fa ho ricevuto dei sms che mi hanno messo ansia e chissà perchè mi è venuta voglia di mangiare dovevo mangiare c'era anche un piccolo gorgogliio e allora chi mi poteva farmare?
Bon ho preso una banana e mi sono messa qui a gustarla ma arrivata qui era già finita per cui per leggere Daf ho avuto bisogno di un'altra banana strabuzza:
Finito di leggerla ho finito la banana ed ora sto pienotta vediamo quanto dura.
:)

griselda 05-07-2011 17.56.40

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 101667)
Come ti capisco Griii abbraccio:

Ho notato un paio di cose, ma non sò se sono personali o generalizzzabili, vediamo.

La fame è un meccaismo compensatorio.
Si mangia per "mandar giù" qualcosa che non ci và e si mangia perchè la sazietà genera una sorta di ubriacatura dei sensi, un certo senso di stordimento..

il mio sentire è di rimpimento che è godurioso
Quote:


Il corpo impegnato nel meccanismo metabolico assorbe energia ed attenzione (fico eh? io che credevo di mangiare per procurarmi energia invece lo facevo pe dissperderla...tzè)

Sorry non ho capito questo pezzo puoi provare a dirlo in modo diverso? :)
Quote:

Adesso che ho "vissuto" la finta fame mi accorgo di averne ben poca di vera, generalmente come dici tu Gri è associata a gorgoglii o a vuoto cosmico nella pancia.

Io lo sento nello stomaco e come dici anche tu la fame vera a volte mi viene anche solo una volta al giorno se poi tiro scompara anche
Quote:

Un'altro segnale bene chiaro, pewr me almeno, è che quando ho fame davverò SO' che cosa voglio mangiare mentre se è finta rimango li senza saper ben identificare la voglia .. e nel mentre la mente, se lasciata fare, ti vende che devi assaggiare tutto...diavolo.g:

Per me invece se ho fame basta che mangi invece se ho fame da noia voglio lo stuzzichino, e se è da dispiacere o da frustrazione non va bene niente posso buttare di tutto anche i miei piatti preferiti che niente ha gusto e niente mi da pienezza
Quote:

Altrove Uno ha fatto un esempio, parlava di volontà e ha detto che c'è differenza tra voler dimagrire e voler essere magri. Scusa capo se non cito perfettamente scusa.gif , comunque mi ha colpito moltissimo la cosa e mi sono ritrovata a chiedermi...che cosa vuol dire essere magri? Non è solo taglia 44 o leggerezza.

In genere chi è di corporatura robusta è più lento, più riflessivo e anche più incline alla mobidezza, in genere eh, forse è giusto chiedersi, sono caratteristiche a cui sono disposta a rinunciare? leggo.gif
Perchè voglio davereo dimagerire?
ecc

Scusa Griii se ho ampliato e portato nel mio personale. fiori.gif
Si infatti anche a me è rimasto impresso ciò che ha detto Uno....
il fatto è che io sono stata sempre magra e la mia magrezza era relativa al fatto che in ogni caso scaricavo nel fumo poi questo non permette l'assimilazione del cibo ma anche fa perdere l'appetito ma il più è che non mi riepivo di emotività mangiabile
Cosa vuol dire essere magri eh bella domanda....a me da l'idea di una che non sta mai ferma, quindi attiva, oltre a mangiare quel che le serve e stop un po' come gli animali che si cibano solo del giusto. Ora non è che dobbiamo fare un santino dei magri eh perchè io lo ero ma santa no. E non è che sono cambiata all'opposto di come ero ( o si dice contrario? :@@)
La cosa che trovo cambiata in me è che prima per me era tutto meno pesante direi che potevo essere leggera io?
Prendevo tutto con leggerezza mentre oggi prendo tutto con pesantezza? :@@ Eh mi sa di certo mi sono appesantita con il pensiero, pensieri pesanti da digerire da rimuovere da gestire da togliersi di dosso insomma mi sono zavorrata ed ora che faccio torno indietro? Non credo! Dovrei forse trovar la via di mezzo e qui mi ci vorrebbe la faccina isterica che ride con le maiuscole leggo.gif

Astral 05-07-2011 21.27.50

Il problema secondo me è fermarsi quando inizia il meccanismo, a volte si è consapevoli ma... non ce ne frega nulla e ci gettiamo nella "lussuria" del cibo.

griselda 05-07-2011 23.30.27

Stasera prima di cena ho avuto un momento di dispiacere per una cosa che mi è stata detta ed immediatamente è scattato il desiderio consolatorio di cibo avevo fame ma stavo aspettando di cenare per cui l'aggiunta mi ha spinto verso un pacchetto di frutta secca tostata e salata con la scusa che prendevo l'aperitivo ($) fortunatamente sono stata salvata in extremis dall'arrivo della persona con la quale sono uscita a cena.

griselda 05-07-2011 23.33.40

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 101676)
Il problema secondo me è fermarsi quando inizia il meccanismo, a volte si è consapevoli ma... non ce ne frega nulla e ci gettiamo nella "lussuria" del cibo.

Sì è vero capita anche questo...di sapere che il cibo non cambierà lo status delle cose ma a nulla serve non riempirsi comunque o per lo meno a volte si riesce a fermarsi a volte no, anzi a me è capitato anche di farlo lo stesso con rabbia per come mi sentivo costretta in questo atto compulsivo

Astral 06-07-2011 00.13.07

A me succede che ignoro l'impulso ma dopo 15 minuti, ritorna, quindi magari mi salvo la prima volta, la seconda ma non la terza. A volte mi frega la prima.
per tamponare mangio uno yogurt, e oggi ne ho mangiati 4, di conseguenza pure se c'ha solo 100 calorie, so già 400 calorie.

Che rimanga a casa o esco mangio tanto comunque, dentro mangio per noia, quando lavoro molto e torno mangio perchè ho faticata, e se esco fuori mangio per sfizio, per provare qualcosa che mi attira.

L'atto di nutrirsi è anche un atto di prendere energia, e volerla trasformare, stavo pensando a quante volte forse fungiamo da cattivi trasformatori, e non sappiamo trasformare la nostra energia.

nikelise 06-07-2011 05.17.01

A me pare che il mangiare abbia , se non e' l'effetto del bisogno di nutrirsi , una ragione psicologica profonda nel senso che appaga momentaneamente e riempie un bisogno della psiche o dell'anima.
Come quando si dice che si mangiano dolci per mancanza d'affetto .
Si incorpora del cibo come sostituto di altro che manca .

Edera 06-07-2011 09.02.41

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 101680)
Sì è vero capita anche questo...di sapere che il cibo non cambierà lo status delle cose ma a nulla serve non riempirsi comunque o per lo meno a volte si riesce a fermarsi a volte no, anzi a me è capitato anche di farlo lo stesso con rabbia per come mi sentivo costretta in questo atto compulsivo

Ne so qualcosa, io sono dell'idea che il vuoto che si avverte in realtà non abbia niente a che vedere col cibo ma con l'anima.. In ogni caso Gri fai un po'attenzione a non essere troppo restrittiva con te stessa mentre segui un regime alimentare, forse sto proiettando (mi auguro di sì) però i problemucci che ho io sono iniziati proprio così. Inizialmente ero molto felice del fatto di essere riuscita a seguire un regime alimentare 'sano', mi sentivo piena di energia perchè avevo l'illusione di poter controllare il mio corpo e il mio malessere. Ma nel giro di un anno la psiche ha iniziato a fare le bizze e sono scivolata su una china pericolosa.. Tra l'altro io non avevo iniziato per dimagrire ma per curare i miei stati depressivi, avevo la netta sensazione di essere riuscita a vincerli... Cambiando l'energia del nutrimento ero riuscita a incamerare una certa vitalità... peccato sia durato poco

RedWitch 06-07-2011 09.49.10

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 101681)
........... per provare qualcosa che mi attira...........

Ecco, ma quante volte siamo noi a scegliere veramente di mangiare e quante invece siamo attirati, io direi addirittura risucchiati, da questi impulso di dover riempire?

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101683)
A me pare che il mangiare abbia , se non e' l'effetto del bisogno di nutrirsi , una ragione psicologica profonda nel senso che appaga momentaneamente e riempie un bisogno della psiche o dell'anima.

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 101684)
Ne so qualcosa, io sono dell'idea che il vuoto che si avverte in realtà non abbia niente a che vedere col cibo ma con l'anima..

Sono d'accordo con voi, e la strategia quindi dovrebbe essere quella di monitorarsi, mentre si riempiono questi buchi che generano il bisogno no? Il cibo ha proprio l'effetto momentaneo di riempire, e stordisce, perchè non si percepisce più la voragine, anche se solo momentaneamente.
A me per esempio non appaga, perchè immediatamente compare un leggero senso di colpa. Leggero nel senso che lo sento in sordina non prepotente e lo metto a tacere, fino alla prossima volta.

Credo che anche il mangiare in questo modo sia proporzionale al sonno, quando sono un po' più sveglia questa "fame" di riempire vuoti compare di meno già di suo ed è comunque per me più facilmente gestibile, quindi credo che sia una buona strategia quella che diceva Grii all'inizio, il monitorare sè stessi il più possibile...

E per il resto, Uno qualche tempo fa aveva scritto una "regoletta" in relazione a quello che si compra, che con me funziona (quando me la ricordo..), e forse potrebbe essere applicabile anche al cibo... e che potrebbe essere "magiare solo quello che soddisfa veramente" . In questo modo, molte cose diventano eliminabili.

Invece, secondo voi come si puo' andare a lavorare su questi bisogni che tentiamo di riempire con il cibo? è possibile farlo direttamente?

nikelise 06-07-2011 09.56.14

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 101687)
Invece, secondo voi come si puo' andare a lavorare su questi bisogni che tentiamo di riempire con il cibo? è possibile farlo direttamente?

Certo , bisogna nutrirsi d'altro piutosto che di cibo .
Ma per farlo bisogna essere disposti a guardarsi dentro ed a chiedersi di cosa abbiamo veramente bisogno e cercarlo.
Hai presente quel nutrimeno che Gurdjeff chiama impressioni?
Le impressioni possono essere molte cose anche le immagini dei simboli archetipici di Jung sono impressioni ma anche esperieze belle e toccanti che ci si sforza di vivere, anche il trovare passioni in cui spendere tutti se stessi sono impressioni .

Ma bisogna avere il coraggio di esser se stessi sfiorando talvolta anche il ridicolo perche' quello che veramente vogliamo spessissimo non e' politically correct icon_mrgr: icon_mrgr: .
E per questo ci vuole coraggio .

Sole 06-07-2011 10.11.55

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 101687)

Invece, secondo voi come si puo' andare a lavorare su questi bisogni che tentiamo di riempire con il cibo? è possibile farlo direttamente?

Si è possibile ma ci vuole un grosso sforzo proprio nello stesso momento in cui si sente la mancanza che vuole essere riempito di cibo. Infatti in quel momento siamo in pieno contatto con quella mancanza, ci sta parlando, ci sta gridando, siamo noi e lei. E noi la facciamo tacere con cibo, con shopping, con un pettegolezzo.. ognuno il suo.

Se in quel momento invece che farla tacere, con grande sofferenza e passione verso noi stessi, ci mettessimo in ascolto di cosa grida dal profondo, farà male, ma sarà un grande bene e un atto d'amore verso noi stessi.

Sole 06-07-2011 10.15.28

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101690)
Si è possibile ma ci vuole un grosso sforzo proprio nello stesso momento in cui si sente la mancanza che vuole essere riempito di cibo. Infatti in quel momento siamo in pieno contatto con quella mancanza, ci sta parlando, ci sta gridando, siamo noi e lei. E noi la facciamo tacere con cibo, con shopping, con un pettegolezzo.. ognuno il suo.

E' possibile pure farlo ricapitolando, il senso di quell'emozione che si prova resta, se non si riesce nel durante, si può ricapitolare invece che sentirsi in colpa. Così la prossima volta la tentazione sarà minore.

Edera 06-07-2011 10.53.59

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101690)
Se in quel momento invece che farla tacere, con grande sofferenza e passione verso noi stessi, ci mettessimo in ascolto di cosa grida dal profondo, farà male, ma sarà un grande bene e un atto d'amore verso noi stessi.

Sì, ma nella pratica secondo il mio punto di vista è difficile, anche se ci si mette tutta la passione del mondo verso se stessi. Il grido si sente ma non si riesce a dargli un nome preciso, un'origine o una causa. Per questo 'la voragine' diventa enorme e sovrasta, perchè non è mentalizzabile

Sole 06-07-2011 11.58.08

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 101694)
Sì, ma nella pratica secondo il mio punto di vista è difficile, anche se ci si mette tutta la passione del mondo verso se stessi. Il grido si sente ma non si riesce a dargli un nome preciso, un'origine o una causa. Per questo 'la voragine' diventa enorme e sovrasta, perchè non è mentalizzabile

Si è vero, per poterlo fare nel mentre si ha bisogno di molta energia e spesso non se ne ha abbastanza a disposizione proprio per via della forza della mancanza. Anche se poi è un cane che si morde la coda perchè più si affonda in se stessi e più energia ti rianima. Ma so che non è la cosa più semplice del mondo, anzi. Io cedo spesso.
Per questo motivo poi più sotto avevo aggiunto questo:

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101691)
E' possibile pure farlo ricapitolando, il senso di quell'emozione che si prova resta, se non si riesce nel durante, si può ricapitolare invece che sentirsi in colpa. Così la prossima volta la tentazione sarà minore.

Ricapitolando si acquisisce o ripulisce quell'energia che potrà servire le volte dopo.

Edera 06-07-2011 12.11.17

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101697)
Si è vero, per poterlo fare nel mentre si ha bisogno di molta energia e spesso non se ne ha abbastanza a disposizione proprio per via della forza della mancanza. .

Sì, però penso che oltre a molta energia ci voglia anche altro. Metti che si arriva ad accettare di sentire quel grido come l'hai ben chiamato tu, ad ascoltarlo con tutto il proprio amore e volontà di capire da dove viene.. Se il grido si presenta alla mente come un sentimento indistinto, di sofferenza indifferenziata, ci troviamo a tu per tu con l'emozione ma non riusciamo ad elaborarla, a comprenderla col pensiero, a dargli dei confini. Quindi secondo me oltre all'energia che potrebbe arrivarci dalla ricapitolazione serve una mente ordinata e la comprensione di quello che ci è accaduto, del dove, quando e come si è formato il buco che tentiamo di riempire. Ora io non so se a questa comprensione profonda possiamo arrivarci con la ricapitolazione. Ho però il dubbio che possa accadere ciò che succede anche in analisi, cioè che si va a tirare fuori quello che si ricorda, che si pensa possa essere stato col rischio di girare un po' intorno... Insomma ho come la sensazione che in realtà la genesi del vuoto che tentiamo di riempire assuma molti volti ma in realtà rimanga inaccessibile

Faltea 06-07-2011 13.01.19

La cioccolata ed alcuni dolci stimolano la produzione di sostanze (che poi è la stessa che viene prodotta con l'assimilazione di alcune droghe ma non mi ricordo il nomemanata.gif ) che in noi danno felicità, alleviano il dolore, ci fanno stare meglio.
Penso allora che sia più che normale che in alcuni momenti il fisico richieda l'assimilazione di certi cibi.
Solo che "alcuni momenti" diventano "spesso e volentieri" e mi vien da chiedere perchè?
Spesso mi trovo anch'io con un sentore di "mancanza" apro il frigo ma non trovo nulla che all'occhio possa sopperire a questa esigenza, ne consegue che non è un bisogno fisico?
Io cerco di ascoltare molto il mio corpo, se sento che ha bisogno di carne, mangio carne, latticini, mangio chessò una mozzarella... Ma spesso "cado" perché ascolto dei messaggi che non provengono da una necessità ma da....????
E mi accorgo di aver svuotato il frigo senza aver ottenuto nullablink.gif , la sensazione di disagio resta, la mancanza pure... insomma ho questa "voglia di" che rimane impagata..
Pensandoci poi, come dice Sole, magari comprendo anche il meccanismo ma mi manca sempre la causa scatenante..

Non riesco a dargli un nome...


Mi accodo nella richiesta di info ulteriori su come capire questo insano meccanismo creato dalla mente che menteicon_mrgr:

PS: Forza Gri!!!

Sole 06-07-2011 13.11.52

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 101698)
Ora io non so se a questa comprensione profonda possiamo arrivarci con la ricapitolazione. Ho però il dubbio che possa accadere ciò che succede anche in analisi, cioè che si va a tirare fuori quello che si ricorda, che si pensa possa essere stato col rischio di girare un po' intorno... Insomma ho come la sensazione che in realtà la genesi del vuoto che tentiamo di riempire assuma molti volti ma in realtà rimanga inaccessibile

Questo dubbio che esprimi è stato proprio esposto nella discussione sulla ricapitolazione, ci sono delle differenze di approccio e di lavorazione tra l'analisi e la ricapitolazione.

Citazione:

Sì, però penso che oltre a molta energia ci voglia anche altro. Metti che si arriva ad accettare di sentire quel grido come l'hai ben chiamato tu, ad ascoltarlo con tutto il proprio amore e volontà di capire da dove viene.. Se il grido si presenta alla mente come un sentimento indistinto, di sofferenza indifferenziata, ci troviamo a tu per tu con l'emozione ma non riusciamo ad elaborarla, a comprenderla col pensiero, a dargli dei confini. Quindi secondo me oltre all'energia che potrebbe arrivarci dalla ricapitolazione serve una mente ordinata e la comprensione di quello che ci è accaduto, del dove, quando e come si è formato il buco che tentiamo di riempire.
Certo che bisogna guardare indietro per capire come siamo adesso, però se si aspetta di avere una mente ordinata non si potrà cominciare mai veramente. Forse che è la mente stessa che suggerisce che in fondo non si può perchè è tutto confuso.
Quote:
Ora io non so se a questa comprensione profonda possiamo arrivarci con la ricapitolazione.
Assolutamente si. Forse maggiormente profonda ancora di anni di analisi, ma questo non posso dirlo con certezza. Ricapitolare non è la stessa cosa di analizzare con i sentimenti di oggi il passato. Ma osservare e ripercorrere i fatti di ieri con i sentimenti di ieri, per farli riemeregere.

Comunque non ho detto: non si deve mangiare assolutamente quando viene voglia. Red chiedeva se era possibile e le ho suggerito come mi comporto io. Questo fermarmi davanti al cibo -che per me è maggiormente lo shopping, o spostare cose in casa, (come per Red la frase miracolosa "solo ciò che davvero mi soddisfa" mi ha aperto un universo tutto nuovo su come gestirmi, mi fa porre immediatamente la questione prima che l'impulso sia troppo soporifero per resistere) - e ascoltare cosa sta gridando, anche se non capisco la lingua in cui mi sta parlando mi aiuta comunque a non trasferirmi altrove. Mi aiuta.. non è risolutivo, mi aiuta. La soluzione sta certamente nella ricerca profonda di se. Ma anche se la lingua è sconosciuta, la si può imparare ascoltandola.


______
Scusa Grii ho invaso un pochino il tuo thread, avevi altre intenzioni abbraccio:

Edera 06-07-2011 14.30.10

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101703)
Assolutamente si. Forse maggiormente profonda ancora di anni di analisi, ma questo non posso dirlo con certezza. Ricapitolare non è la stessa cosa di analizzare con i sentimenti di oggi il passato. Ma osservare e ripercorrere i fatti di ieri con i sentimenti di ieri, per farli riemeregere.

Aspetta non volevo far passare il messaggio che non serve ricapitolare, anzi ragionavo sul come affrontare il vuoto senza spostarsi ... Non ho esperienze pratiche di ricapitolazione ma un dubbio che posso togliermi provando.
Riempire il vuoto col cibo o coi vestiti, non fa tanta differenza anche se per me il cibo possiede un'attrattiva maggiore, sarà perchè ha a che fare in modo più diretto col nutrimento.

griselda 06-07-2011 15.13.50

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101703)

Scusa Grii ho invaso un pochino il tuo thread, avevi altre intenzioni abbraccio:

Sì non è come l'avevo aperto ma tutto serve anzi di più perchè ad esempio io avrei voluto dire quel che ha detto Edera in risposta ai tuoi post ma non ci sarei riuscita perchè non riesco a volte ad organizzare mentalmente ciò che sento e provo, come se non ci fosse collegamento meglio non lo so spiegare.

Io ad esempio provo ad ascoltare ma non sento un acciderbolina di niente come se agissi in repressione già in questa fase io non so davvero come fare ad ascoltarmi che mi hai suggerito diverse volte. O quando sento suggerire ascoltati fai salire per me è tutto silenzioso tanto che penso che reprimo nell'atto di farl salire già, qualcuno non ha un suggerimento anche se sono fuori tema? :)

griselda 06-07-2011 15.15.02

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101688)
Certo , bisogna nutrirsi d'altro piutosto che di cibo .
Ma per farlo bisogna essere disposti a guardarsi dentro ed a chiedersi di cosa abbiamo veramente bisogno e cercarlo.
Hai presente quel nutrimeno che Gurdjeff chiama impressioni?
Le impressioni possono essere molte cose anche le immagini dei simboli archetipici di Jung sono impressioni ma anche esperieze belle e toccanti che ci si sforza di vivere, anche il trovare passioni in cui spendere tutti se stessi sono impressioni .

Ma bisogna avere il coraggio di esser se stessi sfiorando talvolta anche il ridicolo perche' quello che veramente vogliamo spessissimo non e' politically correct icon_mrgr: icon_mrgr: .
E per questo ci vuole coraggio .

Eì un modo gentile per dire che siamo represse ?boccaccia:icon_mrgr:icon_mrgr:

griselda 06-07-2011 15.25.00

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 101687)
E per il resto, Uno qualche tempo fa aveva scritto una "regoletta" in relazione a quello che si compra, che con me funziona (quando me la ricordo..), e forse potrebbe essere applicabile anche al cibo... e che potrebbe essere "magiare solo quello che soddisfa veramente" . In questo modo, molte cose diventano eliminabili.

Allora credo che questo funzioni ma non l'ho sperimentato ancora tanto perchè non ho ancora ben capito come prendere certe ricette poco caloriche.
Però ho notato che se cucini qualcosa che ti piace tanto, tipo mi sono cucinata il giros greco o kebab ne ho mangiato senza esagerare ma già cucinandolo mi pregustavo e quindi penso che già mi stavo riempiendo, ma poi dopo quando l'ho assaggiato gustavo ogni ingrediente cercando di sentirne...di ritrovarne il sapore...e anche di godere dell'insieme e del nuovo gusto...insomma ne ho mangiato uno ed ero soddisfatta.
Quindi tante volte la pigrizia e la fretta generata da questa fa si che non mi cucini cibi che possa gustare e da cui trarre godimento senza esagerare o mangiando invece schifezze che danno un godimento al palato ma che non rispettino il corpo. Tipo salatini e patatine insomma cibi da aperitivo che danno una botta di gusto come dicevate da intontimento del vuoto che si prova. Inoltre c'è poi chi ha proprio poco tempo da dedicare alla cucina anche se non è il mio caso.

griselda 06-07-2011 15.36.29

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 101702)
La cioccolata ed alcuni dolci stimolano la produzione di sostanze (che poi è la stessa che viene prodotta con l'assimilazione di alcune droghe ma non mi ricordo il nomemanata.gif ) che in noi danno felicità, alleviano il dolore, ci fanno stare meglio.
endorfine? quei cibi scatenano droghe endogene come la nutellaaaa icon_mrgr:
Quote:

Penso allora che sia più che normale che in alcuni momenti il fisico richieda l'assimilazione di certi cibi.

questo me lo domando pure io se è cioccoalto però sappiamo cosa vuole allora? Quindi girandola alla Nike dovremmo volere piacere fisico?icon_mrgr:
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Solo che "alcuni momenti" diventano "spesso e volentieri" e mi vien da chiedere perchè?

Ma posso pensare che è perchè ci piace e noi siamo sempre alla ricerca del piacere facile magari disco sciocchezze eh
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Spesso mi trovo anch'io con un sentore di "mancanza" apro il frigo ma non trovo nulla che all'occhio possa sopperire a questa esigenza, ne consegue che non è un bisogno fisico?

Io sarei portata a dire no perchè quando hai fame tanta fame ti va bene qualunque cosa pur di avere cibo
Quote:

Io cerco di ascoltare molto il mio corpo, se sento che ha bisogno di carne, mangio carne, latticini, mangio chessò una mozzarella... Ma spesso "cado" perché ascolto dei messaggi che non provengono da una necessità ma da....????
E mi accorgo di aver svuotato il frigo senza aver ottenuto nullablink.gif , la sensazione di disagio resta, la mancanza pure... insomma ho questa "voglia di" che rimane impagata..
Pensandoci poi, come dice Sole, magari comprendo anche il meccanismo ma mi manca sempre la causa scatenante..

Non riesco a dargli un nome...


Mi accodo nella richiesta di info ulteriori su come capire questo insano meccanismo creato dalla mente che menteicon_mrgr:

PS: Forza Gri!!!
Sì pure io spero di cavare il ragno dal buco grazie dello sprone! :)

griselda 06-07-2011 15.41.29

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 101684)
Ne so qualcosa, io sono dell'idea che il vuoto che si avverte in realtà non abbia niente a che vedere col cibo ma con l'anima.. In ogni caso Gri fai un po'attenzione a non essere troppo restrittiva con te stessa mentre segui un regime alimentare, forse sto proiettando (mi auguro di sì) però i problemucci che ho io sono iniziati proprio così. Inizialmente ero molto felice del fatto di essere riuscita a seguire un regime alimentare 'sano', mi sentivo piena di energia perchè avevo l'illusione di poter controllare il mio corpo e il mio malessere. Ma nel giro di un anno la psiche ha iniziato a fare le bizze e sono scivolata su una china pericolosa.. Tra l'altro io non avevo iniziato per dimagrire ma per curare i miei stati depressivi, avevo la netta sensazione di essere riuscita a vincerli... Cambiando l'energia del nutrimento ero riuscita a incamerare una certa vitalità... peccato sia durato poco

E' vero quello che dici, hai fatto bene a sottolinearlo, io ho provato a non mangiare più carne e per me non era bene anche se mi piaceva quel tipo di alimentazione, ho provato la macrobiotica e non era bene, ho provato il crudismo e non era bene insomma non credo che di botto si possa passare da un'alimentazione ad un'altra ma solo con i tempi giusti e i modi adeguati inoltre se per tutta la vita ho mangiato carne togliermela di botto non va bene come del resto rimetterla nelal dieta di botto è male uguale.
Lo so che la cosa migliore sarebbe ascoltare il corpo ma perfarlo devo dare una tapata in testa alla mente martello.:icon_mrgr: che mi dice di mangiare quando invece è altro che vorrei.:)

griselda 06-07-2011 15.45.17

Oggi non sono stata sola e sono uscita a fare compere altra cosa che riempie almeno a me tantissimo qaundo compro anche qui dvo sempre chiedermi se ne ho davvero biosgno perchè altrimenti porto a casa l'impossibile. A volte mi riprometto di uscire a comprare solo ciò che ho stabilito che ho bisogno.
Beh ho mangiato colazione magnesio e tre arancie spremute.
Pranzo carne di agnello al barbcue e pomodori della mia coltivazione mooolto goduriosi. icon_mrgr::wow::)
Un paio di cewingum.

nikelise 06-07-2011 15.55.14

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 101710)
Eì un modo gentile per dire che siamo represse ?boccaccia:icon_mrgr:icon_mrgr:

No non represse ma pavide boccaccia: icon_mrgr: icon_mrgr: icon_mrgr: .

griselda 07-07-2011 01.38.24

Il pomeriggio fino all'ora di cena l'ho trascorso fuori casa e senza nessun appetito. Ho visitato vivai e tra i fiori le piante, colori e profumi e il gusto della scelta mi sono riepita di impressioni buone e arrivata a casa non avevo fame nonostante l'orario suggeriva di cenare.
Ad un certo punto non avendo fame ma al contrario un po' di nausea senza un motivo cosciente, mi sono innervosita perchè volevo trapiantare tutte le piantine acquistate. Pur stando non perfettamente bene ho deciso che volevo farlo e l'ho fatto. Anche se all'ultimo ho smesso proprio prima dell'ultimo travaso perchè ero stanchissima e sono rincasata a preparare la cena.
Senza uns enso di fame concreto e con quella leggera nause e il mal di testa ho pensato che magari se mangiavo mi poteva passare. A volte mi è capitato per cui quel ricordo mi ha spinto a provare a mangiare per cui ho affettato un pomodoro condito con un cucchiaino di olio e mezza focaccia alle olive, stuzzicavo la fame che non c'era :o:@@ a quel punto finito di mangiare non ero soddisfatta ancora quei gusti non mi avevano appagata. Ho preso di nascosto delle patatine non tante e le ho ingurgitate per non dover ammettere che stavo riempiendo qualche vuoto, qualche insoddisfazione che era passata senza che me ne fossi accorta. Finito di cenare ho mangiato anche dei pistacchi tostati davanti alal tv dopo di che il senso di pieno è arrivato ed io mi sono acquietata.
Ho mangiato senza appetito qualcosa che mi è sfuggito ha alterato il mio equilibrio gorgoglio-fame-cibo.
Non è successo niente di così eclatante da spingermi a trovare qualcosa che fosse di mio gusto per appagare quel senso di piacere palatino o papillare.
Potrei supporre una sorta di eccesso/lussuria come a non voler che terminasse il piacere del riempirsi non accettare che avesse termine quel piacere che normalmente deve aver una fine una sorta di ingordigia che è sfociata nel cibo. Una sorta di capriccio infantile come succede ai bambini che non vorrebebro mai smettere di giocare :@@

griselda 07-07-2011 01.43.41

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101716)
No non represse ma pavide boccaccia: icon_mrgr: icon_mrgr: icon_mrgr: .

Di bene in meglio o di male in peggio Nikeeeeeeee, saremmo fifone?
Non ci dai neppure la capacità di una scelta?boccaccia:nonono.gif

griselda 07-07-2011 21.16.30

Stamattina spremuta al solito.
Mezzogiorno fiorentina con pomodori.
(avevo avuto un diverbio prima di pranzo, non avevo fame ma mi sono ritrovata ugualmente a preparare il pranzo e mentre mangiavo mi sono accorta che sbranavo la carne una sorta di aggressività che sfogavo sul cibo per poi beneficiarne con un senso di appagamento, ma non per lo stomaco pieno ma per quello scarico emotivo dato dai denti sulla carne strabuzza:

Pomeriggio sono stata fuori per visita e altro tornata a casa ho finito di mettere a dimora altre piante e non avevo nessun desiderio di cibo solo tanta sete per la grande calura estiva odierna.

Mentre lavoravo mi sono resa conto che lo stavo facendo con un senso di ansia e volevo compiacere la persona che era presente per paura di contrariarla stavo facendo il doppio del lavoro che avrei voluto e fare e questo mi faceva stare in stress e lo stress mi stava mandando in ansia a quel punto ho rallentato e detto all'altra persona che se gli andava poteva fare quel che stava facendo altrimenti poteva anche smettere e che io mi sarei dedicata al lavoro che volevo fare e lo stress è sparito in compenso mi sono sentita stanchissima ma non ho smesso ho portato a termine ciò che avevo iniziato e poi ho detto ad alta voce che mi sarei riposata e rilassata.E anche se avevo un po' di paura di qualche rimostranza ho smesso ugualmente.
Poi poco prima di cena sono ritornati fuori gli stascichi del diverbio di mezzogiorno e mi hanno messo di cattivo umore per cui questa volta mi sono ritrovata a mangiare in modo disordinato: ho mangiato mezzo panino con il prosciutto tre fichi poi ho finito di con dei salatini blink.gif e il desiderio di qualcosa di piacevole di gustoso da far passare per le papille ($) il tutto per quietare quel non so che ...

griselda 07-07-2011 23.13.28

Nella mia vita ho fatto solo una dieta vera dopo il matrimonio ero ingrassata dieci chili, ricordo ancora che un panetto di burro mi durava una settimana, non ero brava ne con la spesa ne con la cucina facevo esperimenti ed ero molto giovane.
Beh in nove mesi persi quei chili di troppo e non li ripresi più.
Sono anni che cerco quel foglietto in casa dopo il trasloco e non lo trovo ero curiosa di provare se poteva funzionare anche oggi ma boh non salta più fuori, chissà dove lo avrò riposto? :@@

Invece dodici anni fa cambiai alimentazione e dimagrii tantissimo tanto da spaventarmi e spingermi ad interrompere quel tipo di alimentazione.

Questa che ho fatto ora anceh se è durata un mese e mezzo ès tata la mia terza dieta che funzionava ma qualcosa ha interferito.
Ok la mia non integrità, i miei piccoli io che non riesco a rimanere uniti e quindi perdo la volontà e mi ritrovo bloccata con il desiderio però di tornare al peso che avevo e che ho avuto per quasi tutta la mia vita.

Cosa si inframezza tra me e la meta?
La volontà.
La volontà vera scaturisce dalla passione.
Perchè non riesco a mettere passione nel fare la dieta?
Perchè vorrei mangaire quello che voglio e quando voglio e dimagrire in poche parole due desideri che non vanno d'accordo due vie che non si congiungono allo stesso obiettivo.
Una sorta di conflitto di interessi.
Una me che vuole pasticciare perchè è soggetta all'emotività e che non gliene frega un fico secco di essere in sovrapeso e una che rivuole la sua linea e un peso adeguato alla sua struttura ma che da sola pensa di non farcela.
Per poter mettere passione e quindi volontà necessaria per portare a termine la dieta e quindi raggiungere l'obiettivo dovrei trovare il modo di dare un po' di forza in più alla parte che vuole dimagrire.
Dovrei trovare il giusto compromesso di passione che mi spinge a fare los forzo necessario per superare il conflitto.
Alla fine mi rendo conto che non ho la forza necessaria per farlo per me stessa non mi voglio bene abbastanza perchè non ho mai imparato. So invece cosa mi potrebbe aiutare a raggiungere l'obiettivo ma non voglio percorrere quella strada
perchè si mi aiuterebbe in questa impresa ma poi porterebbe ad altre problematiche e sono convinta che sarebbe come cercare di chiudere una falla togliendo il tappo da un'altra.
Bene così facendo però sono ferma al palo ad osservare le mie montagne russe emotive che chiedono cibo al posto di ascolto...tutto o tanto si muove nel mio stomaco una delle poche cose di cui mi rendo conto è che il mio stomaco si muove in continuazione quella parte di me che a volte è dolorante è spesso contratta. Sì stringe e si strizza quando si innervosisce e si scalda quando parte la rabbia. Ma si muove anche quando rido ma in quel momento il movimento sussultorio sembra cullare le mie emotività e allo stesso tempo mitigarle...dovrei ridere di più :)

griselda 07-07-2011 23.37.39

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 101760)
So invece cosa mi potrebbe aiutare a raggiungere l'obiettivo ma non voglio percorrere quella strada
perchè si mi aiuterebbe in questa impresa ma poi porterebbe ad altre problematiche e sono convinta che sarebbe come cercare di chiudere una falla togliendo il tappo da un'altra.

Mi balla in testa questo pezzo.
Il credere questa cosa ho come l'idea che sia controproducente il fatto di pensare che se potessi/volessi fare in altro modo otterrei quello che voglio credo mi metta i bastoni tra le ruote.
Boh

RedWitch 08-07-2011 00.51.21

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101688)
Certo , bisogna nutrirsi d'altro piutosto che di cibo .
Ma per farlo bisogna essere disposti a guardarsi dentro ed a chiedersi di cosa abbiamo veramente bisogno e cercarlo.
Hai presente quel nutrimeno che Gurdjeff chiama impressioni?
Le impressioni possono essere molte cose anche le immagini dei simboli archetipici di Jung sono impressioni ma anche esperieze belle e toccanti che ci si sforza di vivere, anche il trovare passioni in cui spendere tutti se stessi sono impressioni .

Questa cosa sicuramente puo' essere utile, nutrirsi di impressioni piuttosto che di cibo, musica, immagini, o quant'altro, le esperienze belle e toccanti è vero, riempiono, in quei momento non si ha bisogno di altro, il problema secondo me è che questo non risolve, tampona temporaneamente la falla se ci si riesce ad accontentare di altro piuttosto che di cibo, in sostanza quello che tu proponi, mi pare sia vivere pienamente, qualunque cosa questo voglia dire soggettivamente no?

Citazione:

Ma bisogna avere il coraggio di esser se stessi sfiorando talvolta anche il ridicolo perche' quello che veramente vogliamo spessissimo non e' politically correct icon_mrgr: icon_mrgr: .
E per questo ci vuole coraggio .
Puoi essere più esplicito? non ho capito. Che significa sfiorare il ridicolo? nei confronti di chi o cosa?

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101690)
Si è possibile ma ci vuole un grosso sforzo proprio nello stesso momento in cui si sente la mancanza che vuole essere riempito di cibo. Infatti in quel momento siamo in pieno contatto con quella mancanza......

Mi ha colpito molto questa cosa che hai scritto Sole, è vero, in quel momento siamo in pieno contatto con la mancanza. Il problema è che sembra una voragine, quel che sento quando succede è qualcosa di molto simile alla paura, credo che sia qualcosa di molto profondo, difficile da guardare, se mai è possibile vederlo così di colpo, senza veli... ma ho intenzione di provarci icon_mrgr: Una cosa cosa che ho visto è che mi capita di dover riempire con il cibo (per la precisione con i dolci, caramelle) quando rimango da sola, soprattutto in ufficio, fino a qualche tempo fa, riempivo tantissimo anche con le parole, non ero capace di stare da sola, adesso meno, ma c'è sempre sotto una qualche mancanza che non afferro ancora.

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101691)
E' possibile pure farlo ricapitolando, il senso di quell'emozione che si prova resta, se non si riesce nel durante, si può ricapitolare invece che sentirsi in colpa. Così la prossima volta la tentazione sarà minore.

Intendi ricapitolare il senso di paura, vuoto prima di aver riempito col cibo?
ripescare il momento in cui si manifesta la mancanza/vuoto?

***

Infine aggiungo che molto spesso, abitudine a mangiare fuori pasto, ad ingurgitare quello che capita, è automatico, la mente non ha il tempo di razionalizzare che si sta per ... perchè il cibo è già in bocca. Qui credo c'entri soprattutto il livello di sonno..

Sole 08-07-2011 09.36.58

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 101763)

Il problema è che sembra una voragine, quel che sento quando succede è qualcosa di molto simile alla paura, credo che sia qualcosa di molto profondo, difficile da guardare, se mai è possibile vederlo così di colpo, senza veli...
Credo proprio che sia vera e propria paura. Probabilmente quello che intendeva Nike con "pavide". Effettivamente se paura è, certo che non si ha voglia di andarla a toccare. E' il nostro abisso, il nostro vuoto, li dove non ci siamo noi ma tutte le nostre paura accumulate. Sicuramente non si può osservarlo tutto di un botto. Sarebbe come voler pretendere di volare e bruciarsi le ali, impazzire, ma non credo proprio che l'inconscio lo permetta, ma a piccoli passi è un dovere verso noi stessi, almeno io la vedo così.
Quote:


Intendi ricapitolare il senso di paura, vuoto prima di aver riempito col cibo?
ripescare il momento in cui si manifesta la mancanza/vuoto?
Si :D

p.s.
Che bellissimo avatar e che bellissima firma

Sole 08-07-2011 09.38.27

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 101761)
Mi balla in testa questo pezzo.
Il credere questa cosa ho come l'idea che sia controproducente il fatto di pensare che se potessi/volessi fare in altro modo otterrei quello che voglio credo mi metta i bastoni tra le ruote.
Boh

Questa per me è una buona osservazione :D

Uno 08-07-2011 10.43.09

Sentendo mancanza di affetto viene fame, perchè con la pancia piena non si affetto in abbondanza pure da elargire?
Ma forse, al contrario, elargendo amore, passa la fame?
Pare di si a quanto dicono i giovani innamorati icon_mrgr:



Dai, ho acceso il barbecue, ci ho messo sopra la carne, dategli una girata se no si brucia.

Astral 08-07-2011 11.04.21

Eppure c'è gente che dopo che si fidanza, diventa 100 kg... :)

luke 08-07-2011 11.11.47

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 101779)
Eppure c'è gente che dopo che si fidanza, diventa 100 kg... :)


Fidanzarsi non per forza corrisponde all'essere innamorati....

Uno 08-07-2011 11.13.58

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 101779)
Eppure c'è gente che dopo che si fidanza, diventa 100 kg... :)

Dopo, hai scritto bene.
Comunque fame e ingrassare sono due cose diverse, collegate ma diverse.
Per esempio, hai presente la figura di padre Pio? Mangiava pochissimo, dovevano costringerlo a mangiare a volte e a volte mangiava solo per non far soffrire chi lo accudiva.


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