Ermopoli

Ermopoli (https://ermopoli.it/portale/index.php)
-   Benessere fisico (https://ermopoli.it/portale/forumdisplay.php?f=53)
-   -   Se non lo so mi farà male lo stesso? (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=7511)

Uno 13-12-2011 11.51.01

Se non lo so mi farà male lo stesso?
 
Sul bbc news c'è un simpatico articolo di un corrispondente inglese in Italia ormai da anni (se volete leggere l'originale in inglese digitate su google bbc How to avoid getting 'hit by air' in Italy) che ci da spunto per un discorso che starebbe bene anche in psicologia.
Il simpatico giornalista, dice che noi italiani siamo fissati (non così, lui lo dice con simpatia, io affondo) con la salute, con i termini medici e ci contagiamo psicosomaticamente con vere e proprie patologie che conosciamo solo in Italia.
Fa l'esempio simpatico della cervicale, ha provato e riprovato a cercare di tradurre questo termine che parrebbe una piaga italiana ma non ha trovato corrispondenze in inglese.
Una malattia che praticamente colpisce quasi tutti gli italiani dopo i 30 anni ma che sul dizionario non esiste, cervicale è una vertebra e basta per gli inglesi. Simpaticamente scrive: essi mi dicono <soffro di cervicale> sembra una cosa seria!
Poi continua con il fatto che noi italiani siamo in grado di distinguere una colite da una colica mentre per loro è tutto solo mal di pancia. Ci racconta di come esce sudato dalla palestra o con i capelli bagnati e giri con un giubbottino quando tutti intorno a lui sono con cappotto, sciarpe, guanti etc...

Insomma per farla breve, dopo essersi sentito lo apostrofato come superumano diverse volte ha elaborato una sua teoria, forse l'ignoranza salva lui e gli inglesi da molte malattie.

Lasciamo perdere la simpatica ironia dell'articolo (se masticate un minimo di inglese leggetelo che è veramente simpatico) ma sotto sotto c'è una verità....

Enoch 13-12-2011 12.30.26

Non ho ancora letto l'articolo.
Comunque mi viene in mente una frase che si sente dire a proposito di gente (apparentemente) ignorante :
"Guarda come sta bene, mangia , beve e non capisce un..(censura)a fava".
In altre parole meno si conosce meno si soffre.
Il problema è che però la non conoscenza potrebbe accorciare significativamente la vita.

Uno 13-12-2011 12.37.39

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch (Messaggio 107049)
Il problema è che però la non conoscenza potrebbe accorciare significativamente la vita.

Potrebbe... però potrebbe anche allungarla in certi casi.
Leggevo anni fa delle statistiche sulle autopsie, in pratica chi aveva condotto le indagini su queste autopsie sosteneva che c'erano delle percentuali molto alte (adesso non ricordo esattamente) di tumori o formazioni di vario tipo presenti e non dannose al punto di essere individuate o presenti come traccia di processi andati per via naturale in remissione spontanea ma mai conosciute dagli interessati. Visto l'iter normale di certi tipi di casi, se queste informazioni fossero state conosciute prima della morte dei soggetti chi può dirci che non ci sarebbe stato qualche effetto collaterale dannoso a tal punto di provocare morte o quanto meno disturbi dove invece non ci sono stati?

Astral 13-12-2011 12.44.45

La verità è che spesso in Italia si fa un allarmismo di tipo negativo, l'italiano medio fa poco e si lamenta sempre, e si attira sempre i mali, perchè sta bene nel ruolo della vittima.

luke 13-12-2011 12.48.28

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch (Messaggio 107049)
In altre parole meno si conosce meno si soffre.
.

In generale, a livello filosofico diciamo, credo che si soffra meno ma poi ci si privi anche di possibilità di gioia elevate che non possono essere raggiunte se si resta a vita in una nube di non conoscenza.

Sulla salute...dipende...se bevo acido muriatico anche se non so cosa sia mi farà male lo stesso.
Entro certi limiti, può essere che pensare sempre e solo al peggio, immaginarsi qualunque complicazione, qualche effetto depressivo/stressante alla lunga lo provochi e quindi , entro certi limiti ripeto, l'organismo in parte tenda ad "ammosciarsi", a non essere molto reattivo.
Per esempio per i dolori reumatici se invece di piangere e cominciare a muoversi sempre meno, si cercasse di resistere , di essere attivi, la situazione al momento potrà essere più dolorosa, ma poi il movimento favorirà anche una certa elasticità, una maggior energia profusa ecc che ti farà stare meglio più a lungo rispetto a chi si mette subito ko.

Enoch 13-12-2011 12.59.44

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107050)
Potrebbe... però potrebbe anche allungarla in certi casi.

Certo. Può darsi anche che l'autore dell'articolo stava applicando una variante del metodo Kneipp icon_mrgr:

Citazione:

Sebastian Kneipp nacque in Baviera nel 1821 da una famiglia molto povera. Lavorò come custode di animali in una fattoria, ma, crescendo, il suo unico desiderio era di studiare e di diventare prete. Fortuna volle che egli trovasse uno sponsor e così, all'età di 23 anni, iniziò a studiare. Ma la povertà durante l'infanzia aveva indebolito il suo fisico e Sebastian si ammalò di tubercolosi, che a quel tempo era una malattia mortale. Nella libreria del Re a Monaco, cui aveva accesso per i suoi studi, trovò un vecchio libro scritto da un medico di campagna della Slesia dove erano descritte le proprietà curative dell'acqua. Il giovane Kneipp decise di seguire i metodi descritti e iniziò a bagnarsi ogni giorno in inverno per pochi secondi nelle gelide acque del Danubio. Avvenne il "miracolo" e guarì. Dopo aver finito i suoi studi fu inviato al Monastero di Woerischofen dove iniziò a curare altri monaci e poi sempre più persone che avevano sentito parlare di lui.

Uno 13-12-2011 13.05.12

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch (Messaggio 107054)
Certo. Può darsi anche che l'autore dell'articolo stava applicando una variante del metodo Kneipp icon_mrgr:

E viceversa una parte della medicina moderna (per fortuna non tutta, solo la parte industriale) applica una variante del metodo alimentare del somaro di Totò :D
Funzionare funziona.... non si può negar.

griselda 13-12-2011 13.29.20

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107055)
E viceversa una parte della medicina moderna (per fortuna non tutta, solo la parte industriale) applica una variante del metodo alimentare del somaro di Totò :D
Funzionare funziona.... non si può negar.

Non sarà quella che raccontava mio padre....una volta che l'asino aveva imparato a non mangiare più manata.gif è morto che sfortuna! diavolo.g:

Non conoscevo la storia del signor Kneipp ma in quel caso doveva esserci un legame tra i polmoni simbolo dello spirito e il corpo ho letto da qualhce parte che per rinforzare lo spirito in certe persone bisogna agire facendo soffrire il corpo...magari ils enso doveva essere legato a quello nonso.gif

Per quando riguarda il titolo del 3d ho pensato a questa cosa proprio nei giorni scorsi, se uno sta bene fisicamente o comunque quel tanto che gli permette di fare quel che deve e vuole la mente lo sorregge e lo aiuta o per lo meno la puoi distrarre.
Ma nel caso dovesse la mente fissarsi su qualcosa che non si riesce a governare quel mondo perde il suo andamento e lo può persino condurre al collasso. Quindi penso che conoscere sia legato e dovrebbe essere legato sempre al grado di capacità di gestione di quel sapere perchè la mente non ingestita altrimenti fa una strage con quel che ha in magazzino.
:C:

Faltea 13-12-2011 13.48.57

Lampadina!
Mai sofferto di cervicale, da quando sto con mio marito (che lui ne soffre da sempre) ce l'ho anch'io..
Ma quanto mente questa mente????
Alla fine siamo così fragili da non accorgerci che assorbiamo a mò di spugna le magagne che ci circondano!
Altra cosa: Il vaccino influenzale.
Mai fatto, se viene (e fin'ora l'ho scampata) viene...
Amici lo fanno e poi si ammalano.. ma che senso ha??

Siamo tutti dei malati visionaripiango.gif
EDIT: l'articolo l'ho scorso velocemente... lui lo dice simpaticamente ma è tristemente vero...

griselda 13-12-2011 14.22.24

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 107064)
Lampadina!
Mai sofferto di cervicale, da quando sto con mio marito (che lui ne soffre da sempre) ce l'ho anch'io..

manata.gif e io che pensavo fosse simpatia affettiva perchè spesso e volentieri ho condiviso il suoi acciacchini martello.: adesso però ho deciso che ho smesso nonono.gificon_mrgr:

griselda 13-12-2011 14.34.24

Ma siamo un popolo di ipocondriaci o fifoni? Cosè ch eincied?

Beh gli inglesi sono noti per la loro freddezza e distacco o autocontrollo....come si chiama aplombe?

Allora andiamo tutti a vivere in Inghilterra..... eh lo so ormai è tardi bisognava nascerci.... allora ci lavoriamo in modo da allenarci a tenerla dove vogliamo noi invece che lasciarla scorazzare a briglie sciolte a sperperare energia emotiva di qua e di là sparo1.gif
Uhm mi sa che bisogna che impari prima della necessità :)

Ray 13-12-2011 15.18.20

Uhm, italiani popolo di malaticci iper preoccupati di piccoli acciacchi e italiani popolo di mammoni iper protetti e viziatini.
Che ci sia una connessione? icon_mrgr:

Astral 13-12-2011 16.02.12

Italiani popolo di scarsamente aggressivi direi, siccome siamo incapaci di lottare, facciamo le vittime, o accettiamo tutto passivamente. :)

Vai al mercato ce fosse uno che dice che sta bene, tutti dicono che si sopravvive!

Kael 13-12-2011 16.15.24

E' un po' l'altra faccia della pillola di zucchero del dottore di campagna, sai che hai preso la medicina e guarirai, non sai che c'è la malattia e non ti ammalerai...

In linea di massima sono daccordo col giornalista anche se non è tanto l'ignoranza che consiglierei (anche perchè a volte ci si ammala veramente per ignoranza) quanto il peso che si da alle singole cose, visto che la salute è, prima di tutto, un discorso di equilibrio.

Uno 14-12-2011 10.26.15

Proviamo a spostare di piano la cosa.

C'è una buca nella strada, se ci finisco dentro mi faccio male la caviglia.
Sapere che c'è la buca mi salva dal finirci dentro, quindi saperlo dovrebbe essere utile.
Però prendiamo altre variabili, mettiamo che lungo la strada ci siano rami bassi, pali ed altro che normalmente evito ma io impegnato a vedere quando devo evitare la buca prendo testate ad ogni ostacolo.
In questo caso potremmo dire che per salvare una caviglia rischio il trauma cranico.
Potrei però stare attento sia alla testa che a dove metto i piedi.
Quindi fin qui possiamo dedurne che con la giusta attenzione e consapevolezza può essere utile conoscere i problemi possibili, senza di queste è probabilmente più dannoso che utile.

Poi possiamo aggiungere altri parametri, mettiamo che la strada è talmente stretta che devo per forza passare per quella buca e non posso evitarla.... in questo caso è meglio saperlo a prescindere o no?

Ray 14-12-2011 11.56.22

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107095)

Poi possiamo aggiungere altri parametri, mettiamo che la strada è talmente stretta che devo per forza passare per quella buca e non posso evitarla.... in questo caso è meglio saperlo a prescindere o no?

Beh si, se lo so posso cercare di minimizzare il danno. Tuttavia potrei anche andare in panico o simili e massimizzarlo... forse quindi dipende da che persona sono. Tuttavia da un punto di vista più ampio mi pare meglio sapere... anche se sono uno di quelli che va in panico ho comunque una minima possibilità di ampliamento di coscienza e riuscire a minimizzarlo o trane comunque roba utile, cosa che se non so della buca posso fare, forse, solo dopo esserci finito e se resto vivo.

Kael 14-12-2011 12.30.42

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 107097)
Beh si, se lo so posso cercare di minimizzare il danno. Tuttavia potrei anche andare in panico o simili e massimizzarlo... forse quindi dipende da che persona sono. Tuttavia da un punto di vista più ampio mi pare meglio sapere... anche se sono uno di quelli che va in panico ho comunque una minima possibilità di ampliamento di coscienza e riuscire a minimizzarlo o trane comunque roba utile, cosa che se non so della buca posso fare, forse, solo dopo esserci finito e se resto vivo.

Io avrei detto di no... Credo che il rischio, sapendo a priori, sia quello di farsi il film e poi non vivere realmente la cosa quando succederà.

Del resto cadere in una buca è sicuramente uno shock, se mi preparo non sarà più tale o sarà comunque attenuato.. Senza contare che esiste anche la possibilità che sapendo della buca e sapendo che non posso evitarla smetto semplicemente di avanzare per paura..

Edera 14-12-2011 12.51.50

Anche secondo non si può cadere in una buca, sapendo di cadere in una buca, secondo me, nel momento in cui so, trasformo la buca in qualcos'altro. Quello che vorrei comprendere è se è possibile avanzare solo con le buche di cui si conosce prima o se bisogna per forza finire in quelle cieche, rielaborando dopo

luke 14-12-2011 13.26.40

A mio avviso non sempre sapere che c'è la buca ti evita di finirci dentro...evidentemente alcune in alcune buche DEVI per forza caderci, anche se le vedi , sai che ci sono e cerchi di evitarle, ti franerà il terreno sotto i piedi per fartici finire dentro.
A quel punto sapere di caderci , rendersene conto è meglio che non accorgersene se non quando sei sprofondato molto in basso.

griselda 14-12-2011 13.41.41

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107095)

Poi possiamo aggiungere altri parametri, mettiamo che la strada è talmente stretta che devo per forza passare per quella buca e non posso evitarla.... in questo caso è meglio saperlo a prescindere o no?

Non si può generalizzare dipende dalla persona e dal momento e dalla consapevolezza dalle capacità ma sopratutto dalla speranza (di riuscire a superare le asperità) e fede che è quella che non deve mai mancare, il sentire sempre di farcela è importante poi sapere o non sapere passa in secondo piano.

E' secondo me meglio aver fede nel proprio essere ed in Dio piuttosto che un mero controllo esterno per paura di.... che comporta un sacco di conseguenze, peggiori a volte di quel che sarebbe vivere la situzione.

Con queste due variabili fede e speranza si può anche non sapere ne dove, ne come ne quando e forse neppure perchè dico forse perchè il perchè per me spesso è fondamentale. (e quindi ancora un pezzo di controllo)

:C:

griselda 14-12-2011 13.42.21

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 107070)
Uhm, italiani popolo di malaticci iper preoccupati di piccoli acciacchi e italiani popolo di mammoni iper protetti e viziatini.
Che ci sia una connessione? icon_mrgr:

Popolo di ansiosi in sostanza :)

Enoch 14-12-2011 14.49.12

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107095)
Poi possiamo aggiungere altri parametri, mettiamo che la strada è talmente stretta che devo per forza passare per quella buca e non posso evitarla.... in questo caso è meglio saperlo a prescindere o no?

Ci sono persone che vogliono a tutti costi sapere di che cosa devono morire, mentre altri non lo vogliono sapere a prescindere.

Io sono del partito che vuole sapere di che morte deve morire.

dafne 14-12-2011 15.10.46

Malattie che non esistono..uhm...prendiamo la cervicale. Esiste il dolore al collo, non esiste una malattia definita cervicale. Ok.
Così per la colite /colica che per il giornalista è "solo" mal di pancia.

Ci pensavo e credo che molto stia in quel "solo".

Se ho mal di pancia cerco di bere qualcosa di caldo, di stare coperta ecc senza bloccarmi troppo ma se è una patologia più grave (o perlomeno come tale io la percepisco per esperienza o sentito dire), la colica appunto, e se per quella patologia ho appreso che devo prendere la tal medicina o la tal cosa la mia mente sarà sul gradino "problema serio" e non sul "fattela pasare è solo un problemino". Come sottolinea Gris accanto alla malattia partono ansia & C, è una diversa posizione mentale (e di conseguenza fisica).

Una serie di mattine mi sono svegliata con un lieve mal di testa attorno agli occhi, mal di testa che si trasforma velocemente in emicrania in genere. Mi stavo già deprimendo e scoraggiando ma ho detto no! Preso un antidolorifico e via...altre volte ho persino sperimentato il salto dell'antidolorifico e ho appurato che una volta rimesso in movimento (sostenuto) il corpo il mal di testa si è affievolito.
Appurato anche che più ci si pensa al mal di testa più questo diventa forte...più concentro sul sintomo più perdo la forza del tutto dandola proprio a quest'ultimo..non so come spiegarlo meglio.

Ora. La buca.

Se so che c'è una buca mi concentro su quella, se non lo sò ci casco perchè guardo altro.
Il massimo sarebbe guardare attorno e anche per terra cercando di non spaccarsi la testa sui rami nè le gambe nel buco. Una vista d'insieme.leggo.gif


Mi viene in mente una cosa, quando mio figlio era piccolo e gattonava cercavo sempre di tenerlo sul pulito e di togliergli tutto dalle mani perchè si metteva tutto in bocca.
Più di qualcuno mi diceva "lascia fare..son tutti anticorpi". Ecco, forse ci stiamo perdendo questo con tutte ste medicine, la capacità autonoma di produrre un antidoto per una malattia,(ammesso che ci sia e non sia una degenerazione della comodità) o. in parallelo, una soluzione per i casi della vita.

La domanda è, val la pena di evitare tutte le buche? Ammesso che sia davvero possibile.... sono convinta che prima o poi una serie di botte in testa ci faranno cadere proprio dentro quella cavolo di buca che volevamo evitare.:@@

Ray 14-12-2011 15.20.38

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 107098)

Del resto cadere in una buca è sicuramente uno shock, se mi preparo non sarà più tale o sarà comunque attenuato.. Senza contare che esiste anche la possibilità che sapendo della buca e sapendo che non posso evitarla smetto semplicemente di avanzare per paura..

Lo shock si sposta sul saperlo... poi come reagisco siamo sempre là, dipende da chi sono e che scelte faccio, compreso fermarmi (se fosse possibile, cosa che non credo se stiamo parlando delle "buche" che ti vengono incontro nella vita, insomma le tue).

luke 14-12-2011 15.56.30

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 107108)
Lo shock si sposta sul saperlo... poi come reagisco siamo sempre là, dipende da chi sono e che scelte faccio, compreso fermarmi (se fosse possibile, cosa che non credo se stiamo parlando delle "buche" che ti vengono incontro nella vita, insomma le tue).

Si in buona sosatanza condivido...alcune buche non le puoi evitare è praticamente impossibile.
A quel punto non sapere o non rendersi conto di esservi caduto non fa altro che rallentare il processo di uscita o di quel che deve essere.
E' vero che non rendersene conto per un pò e poi realizzare tutto insieme da comunque una bella botta che , se usata bene, potrebbe servire , però vedrei questo come una eccezione, è più facile che la botta improvvisa ti dia il colpo di grazia..

griselda 14-12-2011 16.42.42

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 107107)
Malattie che non esistono..uhm...prendiamo la cervicale. Esiste il dolore al collo, non esiste una malattia definita cervicale. Ok.
Così per la colite /colica che per il giornalista è "solo" mal di pancia.

Ci pensavo e credo che molto stia in quel "solo".

Se ho mal di pancia cerco di bere qualcosa di caldo, di stare coperta ecc senza bloccarmi troppo ma se è una patologia più grave (o perlomeno come tale io la percepisco per esperienza o sentito dire), la colica appunto, e se per quella patologia ho appreso che devo prendere la tal medicina o la tal cosa la mia mente sarà sul gradino "problema serio" e non sul "fattela pasare è solo un problemino". Come sottolinea Gris accanto alla malattia partono ansia & C, è una diversa posizione mentale (e di conseguenza fisica).

Una serie di mattine mi sono svegliata con un lieve mal di testa attorno agli occhi, mal di testa che si trasforma velocemente in emicrania in genere. Mi stavo già deprimendo e scoraggiando ma ho detto no! Preso un antidolorifico e via...altre volte ho persino sperimentato il salto dell'antidolorifico e ho appurato che una volta rimesso in movimento (sostenuto) il corpo il mal di testa si è affievolito.
Appurato anche che più ci si pensa al mal di testa più questo diventa forte...più concentro sul sintomo più perdo la forza del tutto dandola proprio a quest'ultimo..non so come spiegarlo meglio.

Ora. La buca.

Se so che c'è una buca mi concentro su quella, se non lo sò ci casco perchè guardo altro.
Il massimo sarebbe guardare attorno e anche per terra cercando di non spaccarsi la testa sui rami nè le gambe nel buco. Una vista d'insieme.leggo.gif


Mi viene in mente una cosa, quando mio figlio era piccolo e gattonava cercavo sempre di tenerlo sul pulito e di togliergli tutto dalle mani perchè si metteva tutto in bocca.
Più di qualcuno mi diceva "lascia fare..son tutti anticorpi". Ecco, forse ci stiamo perdendo questo con tutte ste medicine, la capacità autonoma di produrre un antidoto per una malattia,(ammesso che ci sia e non sia una degenerazione della comodità) o. in parallelo, una soluzione per i casi della vita.

La domanda è, val la pena di evitare tutte le buche? Ammesso che sia davvero possibile.... sono convinta che prima o poi una serie di botte in testa ci faranno cadere proprio dentro quella cavolo di buca che volevamo evitare.:@@

Mi piace il tuo approccio io nemmeno ho pensato alla buca e alle botte in testa icon_mrgr: in effetti se vado in giro pensando sempre e solo ad una cosa mi perdo altre e nel farlo mi rovino la vita, ma li devi avere l'ossessione delle buche il terrore delle buche quindi già un problema a monte.
Ovvero se sei caduta in una buca e se non ti tiravano fuori e pensi che eri ancora lì....vuol dire che non hai elaborato quel che ti è successo o che l'hai fatto ma non sei convinta che l'averlo fatto ti ha cambiato prospettiva e quindi da lì l'ansia ....e quindi andando in giro con l'ansia ti becchi botte in testa perchè sappiamo tutti cosa fa...annebbia il normale svolgersi delle funzioni e se viaggi in quello stato altro che botte puoi prendere ma se sai che è l'ansia che ti può far arrivare le botte in testa allora devi prima agire sull'ansia per farlo devi andare ancora secondo me al problema mente che devo comandare io e no lei me.
Momento presente...fare con tutto se stessi fino a che si realizzerà un giorno il qui ed ora e la capacità di restarci a volontà, perchè soluzioni alternative per ora non le vedo.

Per quel che dice sui vari dolorini o acciacchi che agli inglesi paiono strani, sapessero loro come paiono strani e di più sempre per esse loro a noi diavolo.g:
E' vero comunque come dici che meno ci si da retta e meglio si sta insomma è il discorso del distacco da...belle parole per ora perchè a me è capitato di aver mal di testa per anni ed anni dopo mangiato mi veniva senza motivo apparente (intolleranza a cibi) e non prendevo mai niente ma continuavo a fare le attività che dovevo, poi un giorno un medico disse che era cosa stupida ed ho iniziato a prendere la pillolina magica per il mal di testa e quella ha diminuito la mia resistenza al mal di testa.
Quindi aggiungerei al distacco la resistenza.
E qui in effetti mi ricollegherei a quanto dici sui bimbi al rinforzare il sistema immunitario a forza di infezioni risolte e via discorrendo.

Alla domanda finale risponderei sempre con dipende dal caso:
Se la buca è una buchetta
se la buca è una grossa buca
se la buca è una voragine
se la buca è un buco nero

nella prima è una prima esperienza che da un frutto
la seconda anche con altro frutto
la terza mi sa che è ancora un'eseperienza con un frutto
la quarta mi sa che è la fine delle buche icon_mrgr:

Ciò che non ammazza ingrassa e ciò che ammazza ingrassa i vermi diavolo.g:

RedWitch 14-12-2011 18.42.14

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107095)
Poi possiamo aggiungere altri parametri, mettiamo che la strada è talmente stretta che devo per forza passare per quella buca e non posso evitarla.... in questo caso è meglio saperlo a prescindere o no?

Basandomi sulla mia esperienza personale, direi che no, non è meglio saperlo a prescindere, se di fatto devo passare per quella buca inevitabilmente, ma non la conosco, in ogni caso non mi sarebbe possibile prepararmi alla caduta, e nemmeno attutire il colpo.. quindi credo che sapere prima della buca contribuirebbe solo a farmi irrigidire e a tentare di frenare inutilmente... a volte trovarsi in una situazione di emergenza fa trovare risorse insospettabili...

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 107110)
Si in buona sosatanza condivido...alcune buche non le puoi evitare è praticamente impossibile.
A quel punto non sapere o non rendersi conto di esservi caduto non fa altro che rallentare il processo di uscita o di quel che deve essere.
E' vero che non rendersene conto per un pò e poi realizzare tutto insieme da comunque una bella botta che , se usata bene, potrebbe servire , però vedrei questo come una eccezione, è più facile che la botta improvvisa ti dia il colpo di grazia..

Ma come fai a non renderti conto di essere entrato nella buca? il non sapere della buca, secondo me è sempre precedente alla caduta.. o no?

luke 14-12-2011 18.53.04

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 107114)
Ma come fai a non renderti conto di essere entrato nella buca? il non sapere della buca, secondo me è sempre precedente alla caduta.. o no?

Bè non sempre, a mio avviso.
E' ovvio che nell'esempio preso letteralmente dovresti essere, per ipotesi, ubriaco fradicio e magari mentre ruzzoli nella buca, credi di stare ancora camminando.
Anche in senso figurato, potrebbe accadere che alcune parti id te non si rendono o non vogliono rendersi conto del gorgo in cui si stanno cacciando, o sottovalutano la profondità della buca o credono di averla superata di slancio mentre ci sono caduti in pieno, potresti scambiare una caduta potenzialmente rovinosa, per un semplice inciampo ecc ecc

Magari dall'esterno è facile rendersene conto, spesso vedo persone che si intortano con se stesse per negare cose piuttosto evidenti, chissà quante volte lo faccio anche io...

Allo stesso modo, chiedo, sarebbe anche possibile essere già uscito dalla buca e credere di essere ancora dentro?

RedWitch 14-12-2011 19.45.49

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 107115)
Bè non sempre, a mio avviso.
E' ovvio che nell'esempio preso letteralmente dovresti essere, per ipotesi, ubriaco fradicio e magari mentre ruzzoli nella buca, credi di stare ancora camminando.
Anche in senso figurato, potrebbe accadere che alcune parti id te non si rendono o non vogliono rendersi conto del gorgo in cui si stanno cacciando, o sottovalutano la profondità della buca o credono di averla superata di slancio mentre ci sono caduti in pieno, potresti scambiare una caduta potenzialmente rovinosa, per un semplice inciampo ecc ecc

Magari dall'esterno è facile rendersene conto, spesso vedo persone che si intortano con se stesse per negare cose piuttosto evidenti, chissà quante volte lo faccio anche io...

Sono d'accordo sul discorso che tu hai definito figurato, più si dorme e meno ci si rende conto delle buche in cui ci si infila, fino a quando non è proprio evidente.... pero' non riesco a collocarlo con l'esempio specifico della strada e della buca che faceva Uno, che leggo più come una questione di passaggi su questioni che ci si parano davanti nella vita.:C:

Uno 14-12-2011 20.52.54

Torno un momento indietro
Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 107070)
popolo di mammoni iper protetti e viziatini.
Che ci sia una connessione? icon_mrgr:

Per esempio pensi alla famosa maglia della salute? icon_mrgr:
Oppure all'esempio di Daf dei bambini gattoni?
Io conosco due fratelli (maschio e femmina) anni fa sposati entrambi divennero genitori più o meno nello stesso periodo. Il figlio del maschio messo in una campana di vetro (i genitori si pulivano le mani con le salviette igienizzanti prima di prenderlo in braccio) l'altro curato ma lasciato libero di giocare etc...
Beh il primo cugino stava sempre male, il secondo gli dovevi sparare per fermarlo.

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch (Messaggio 107105)
Io sono del partito che vuole sapere di che morte deve morire.

E quando lo sai che fai?
Non sto dicendo che sia bene saperlo o non saperlo, cerco solo di portare avanti il discorso esplorando le possibilità.

griselda 14-12-2011 21.38.52

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107118)
Torno un momento indietro


Per esempio pensi alla famosa maglia della salute? icon_mrgr:
Oppure all'esempio di Daf dei bambini gattoni?
Io conosco due fratelli (maschio e femmina) anni fa sposati entrambi divennero genitori più o meno nello stesso periodo. Il figlio del maschio messo in una campana di vetro (i genitori si pulivano le mani con le salviette igienizzanti prima di prenderlo in braccio) l'altro curato ma lasciato libero di giocare etc...
Beh il primo cugino stava sempre male, il secondo gli dovevi sparare per fermarlo.
.

Si ma questo ce lo si gioca a che età fino ai tre anni cioè nei primi tre anni di vita perchè poi i giochi mi da l'idea che si sono già fatti perchè io ero una selvaggia fuori di casa dalla mattina alla sera d'estate e d'inverno ma gli acciacchi li avevo uguale e anche non gli badavo perchè anche se stavo male dovevo fare il mio dovere eppure sono sempre stata con gli stessi acciacchi da sempre e continuativamente.
Quindi non è chiaro messo come lo hai messo.
Però forse ti riferisci al lavaggio del cervello come si definiva una volta...del tipo copriti che prendi freddo, mettiti la sciarpa, non sporcarti, non mettere in bocca perchè è sporco, lavati le mani prima di mangiare etc che era tutto legato alla loro di ansia mica ad attenzione a noi ma se ti ammali poi mi rompi le palbip e ti devo curare e poi sto male perchè le malattie non so come affrontarle e non voglio avere problemi che già ne ho abbastanza non voglio anche i tuoi quindi non vivere e se vivi non farlo troppo in modo che non ti succeda niente e io non mi debba preoccupare anche per te tu devi darmi solo gioie e farmi stare bene e sopratutto farmi sentire amato e accudirmi quando starò male a 90 anni. :bleah:
Vprotest.g:Viva i selvaggi e gli istinti allora?
Disintegriamo new_2guns:il super io?

luke 14-12-2011 21.43.47

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107118)
Torno un momento indietro


Per esempio pensi alla famosa maglia della salute? icon_mrgr:
Oppure all'esempio di Daf dei bambini gattoni?
Io conosco due fratelli (maschio e femmina) anni fa sposati entrambi divennero genitori più o meno nello stesso periodo. Il figlio del maschio messo in una campana di vetro (i genitori si pulivano le mani con le salviette igienizzanti prima di prenderlo in braccio) l'altro curato ma lasciato libero di giocare etc...
Beh il primo cugino stava sempre male, il secondo gli dovevi sparare per fermarlo.

Questo è vero, credo dipenda anche dal fatto che il contatto coi germi favorisce lo sviluppo di anticorpi, se non hai questo contatto il tuo organismo non si abituerà mai alla "lotta"....
L'esempio estremo da questo punto di vista che posso citare è di alcuni disadattati che vivono nel mio paese, gente che si ciba di cose trovate tra i rifiiuti, che indossa sempre la stessa maglia d'estate e con la neve, eppure le vedi sempre in giro in buona salute, in alcuni casi parliamo di ultra settantenni, probabilmente non hanno mai preso un antibiotico, malox e company non sanno manco cosa siano.

Allo stesso modo, in piccolo, rispetto a molte persone che conosco tendo a non "alloffiarmi" al primo dolorino, in vita mia non ho mai preso un'aspirina, un malox ecc, e sono sempre più in forma degl altri...
Sono più in forma e quindi non prendo niente o sono più in forma anche perchè non prendo niente?

Per tornare all'argomento sapere/non sapere, l'esempio che facevo prima in parte dovrebbe far propendere a favore del sapere:

se il corpo, il sistema immunitario "sa"cosa deve combattere, ne ha esperienza reagisce in un modo, entro certi limiti ovviamente, se "non lo sa" perchè arrivano subito gli antibiotici a fareil suo lavoro, o l'antidolorifico a impedirgli di fare esperienza piena del dolore, rimane sempre un sistema immunitario "depresso"...

Enoch 14-12-2011 21.54.59

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107118)
E quando lo sai che fai?
Non sto dicendo che sia bene saperlo o non saperlo, cerco solo di portare avanti il discorso esplorando le possibilità.

Il fatto di non sapere quando morirò mi allungherà forse la vita?

Facciamo comunque un'esempio ipotetico: dopo essere ricoverato all'ospedale per un malore i medici scoprono che sono malato di tumore e mi danno 6 mesi di vita.
I parenti sono informati del mio stato di salute, ma essi non mi informano sul mio vero stato.
La prognosi è accurata e dopo 6 mesi effettivamente muoio.
Ora chiedo a te: (a parte il fatto che sia stato un bene o un male per me non conoscere la verità) è giusto che ne sia stato tenuto all'oscuro?

Parlando dell'argomento alcune persone mi hanno francamente risposto che per loro era meglio vivere nell'ignoranza.
Io francamente ti rispondo che se dovessi sapere dell'"inganno" qualche giorno prima di morire come minimo mi arrabbierei con i parenti.
Il fatto che mi arrabbi dipende dal fatto che non posso sopportare le menzogne dette a fin di "bene" e che qualcuno in fin dei conti faccia i calcoli e decida al posto mio.
Pensandoci ancora meglio quel diritto me lo sono arrogato anch'io (a torto) in altre situazioni (non quella citata sopra) della mia vita.

Nel caso specifico del giornalista potremmo anche ipotizzare che il nostro sistema immunitario ha già il pilota automatico.
Se vogliamo fare qualcosa di utile dovremmo agire con lo scopo di aiutarlo a rimetterci in carreggiata, ma la nostra mente spesso ci fa fare cose che lo ostacolano. Piuttosto che fare danni a volte è meglio non fare nulla.
Inutile dire che anche la ns. parte irrazionale ed emotiva gioca un ruolo non indifferente nei riguardi della salute.

Siamo emotivi? Forse è meglio non sapere di che morte moriremo.
Siamo dei rettili? Forse è meglio saperlo.

griselda 14-12-2011 22.40.22

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch (Messaggio 107121)
Siamo emotivi? Forse è meglio non sapere di che morte moriremo.
Siamo dei rettili? Forse è meglio saperlo.

Condivido pienamente difatti l'ho detto all'inizio se non si è capaci di contenere la propria mente è meglio non sapere.

In famiglia abbiamo due esempi di non sapere lui razionale non ha saputo ma penso che abbia comunque intuito verso la fine...chissà poi ci siamo domandati se non sarebbe stato meglio dirglielo avrebbe chissà potuto fare delle scelte...

La seconda non lo sa ed emotiva vive bene fa controlli e il suo spirito è sempre alto proprio perchè non corrotto dall'emotività che non saprebbe gestire inquinando l'animo di questa persona.

Forse, mi veniva da dire che bisognerebbe fare testamento anche di questo...ma poi come si fa a dire cosa si vuole se poi non lo si sa sopportare?
Si fa presto a voler sapere per cuiriosità ma non basta bisogna aver imparato a prendersi la responsabilità di quel che si è voluto sapere....o forse anche del non sapere?

Ma tutto dipende come ha dett bene Enoch dal proprio sangue freddo l'unico che può aiutarti a vivere ancora decentemente dopo aver saputo.....

A mente fredda, ovvero non ancora dentro la situazione, uno può dire: ah si lo vorrei sapere perchè così farei quello che non ho mai avuto il coraggio di fare, ma poi è una balla perchè se non lo hai fatto prima è perchè qualcosa al tuo interno te lo ha impedito lo hai spostato solo fuori per vederlo ma lo hai dentro il blocco.

Allora? Allora alla fine è meglio non sapere anche se la tendenza oggi dei medici è quella per via della privacy di voler comunciare solo con il paziente bella roba non voglio fare dietrologia ma non sarà che così.......vabbeh

Secondo me se non hai imparato a gestire le tue problematiche sapere di una malattia mortale non fa altro che peggiorare le cose la mente va in loop e non parlo per sentito dire toh stavolta griselda ne ha esperienza toh va che strano....manata.gif a me è capitato anni fa di credere di dover morire e posso assicurare che fino a che l'ho creduto sono andata in loop quasi da farmi saltare il sistema nervoso, gli ho dato solo una sbruciacchiata icon_mrgr: menomale :H ma tant'è!

Poi chi vivrà vedrà come si soleva dire :)

Ray 14-12-2011 22.59.13

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch (Messaggio 107121)
Ora chiedo a te: (a parte il fatto che sia stato un bene o un male per me non conoscere la verità) è giusto che ne sia stato tenuto all'oscuro?

Secondo me no. Emotivo o rettile che sia stato, lo stato in cui verteva era suo, le conseguenti reazioni erano sue ed erano sue anche le dicisioni da prendere. Qualcuno se n'è appropriato. Indebitamente.

Però, per quanto interessante e forse approfondibile altrove sia il problema etico che hai sollevato credo che la questione della buca sollevata da Uno non preveda che qualcuno lo sappia e te lo dica o meno. Il punto di vista è incentrato sulla dualità soggetto-buca e cosa è meglio per il soggetto.
Se c'è un terzo che sa della buca se la deve giocare lui e secondo me, come ho detto, dal momento che lo sa non può esimersi dal dirglielo soprattutto se è una figura preposta alle buche. Questo a meno della specifica istruzione contraria data a priori che lo solleverebbe dalla responsabilità facendola ricadere su chi ha dato l'istruzione.

dafne 14-12-2011 23.39.28

Parliamo di buche ma mi sa che vale anche con le discese, no?
Quando sò qualcosa quel qualcosa che sò influenza quello che farò, è inevitabile, nel poco o nel tanto.

Credo che di fondo il cadere nelle buche ti permette di far crescere quel fantastico senso di "poter farcela". Anni fà sentivo spesso una massima che oggi purtroppo è caduta nel dimenticatoio, probabilmente per la sua connotazione religiosa, "nessuno porta una croce più grande di quel che può sopportare".
Mi faceva arrabbiare tantissimo, la vedevo come un arrendersi all'inevitabile sfortuna invece oggi credo che ci sia un messaggio estremamente positivo.

Alla fine quale che sia la strada che facciamo sassi rami buche e dirupi li troviamo per forza, ormai già lo sappiamo ed è proprio questo, per me almeno, che diventa un blocco. Sò che così come cammino mi farò male, perchè non stare placidamente ferma a vedere cosa succede? Mi prendo un'aspirina per l'anima, che siano libri o discussioni o chiacchere con lo psicologo o con qualche buon amico...ho visto il buco, conosco il buco, ci sono dentro o fuori o vicino non ha importanza io vedo solo il buco non so dove sono...vabbeh...dafnese, vi mancava eh?icon_mrgr:

Per anni, quando ho avuto l'occasione di sbirciare il mio futuro mi son sentita dire che avrei fatto un certo incontro...non è mai successo e oggi mi chiedo quanto io stessa ho influenzato il futuro sapendolo perchè come diceva il protagonista di Next (ve lo ricordate?) il problema con il futuro è che appena lo guardi cambia...

Tornando alle malattie, Grii, sospetto che una volta innescato il meccanismo sia piuttosto difficile far retromarcia, se hai imparato a soffrire fisicamente molto di quel che non vuoi vivere nella psiche l'antidolorifico ti tocca, mica si può morire ;) soprattutto se non credi che sia possibile guarire senza quel certo processo, ti fai male aggiuntivo a gratis per niente. E l'ansia diventa una fantastica aggravante, è vero, ma sei tu che crei la tua ansia Gri, non lei che crea la tua malattia, tu puoi gestirla, io posso gestire la mia...il problema non è nemmeno la volontà mi sà, il mio problema perlomeno è trovare quel perchè che mi dia la giusta spinta. Mah

Kael 15-12-2011 00.26.17

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch (Messaggio 107121)
Il fatto di non sapere quando morirò mi allungherà forse la vita?

Scusa per l'intrusione Enoch, non voglio fare l'avvocato di Uno ma interessa a me: prima hai detto che vuoi sapere di che morte devi morire, quindi relativo al cosa e non al quando, alla sua domanda però hai parlato più del quando che del cosa.

Quindi ti rigiro la domanda di Uno così: quando sai di cosa morirai (senza però conoscere il quando) che fai?
Nella metafora infatti sappiamo che c'è una buca piuttosto che un serpente, o un leone, ma non sappiamo quando e infatti bisogna tenere gli occhi aperti.

griselda 15-12-2011 01.02.52

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 107125)
E l'ansia diventa una fantastica aggravante, è vero, ma sei tu che crei la tua ansia Gri, non lei che crea la tua malattia, tu puoi gestirla, io posso gestire la mia...

Ecco di questo non posso parlare non ne ho conoscenza non ci riesco a gestirla quando sale devo ancora impararlo sempre che io ci riesca
:C:

dafne 15-12-2011 01.34.52

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 107130)
Ecco di questo non posso parlare non ne ho conoscenza non ci riesco a gestirla quando sale devo ancora impararlo sempre che io ci riesca
:C:


Guarda, prendi con le molle sta cosa che sto per dire ma pensaci su.
Sono convinta che abbiamo imparato a gestirla invece, nel modo sbagliato però icon_mrgr:

Ma quel "sempre che io ci riesca" è già ansia.
Salto nel buio Gri. Tu lo sai come fare. Credici. E quando ti spiattelli chiamami che ti passo i cerotti, ne ho fatto scorta ;)

Io vorrei cantare al karaoke.
Non ci riuscirò mai.
Questo penso. Se solo mi avvicino alla possibilità mi parte una tale ansia che mi si gelano le gambe. Conosco il blocco, conosco il buco, lo evito. Perchè è liberatorio, è pura energia che scoppia e io l'energia non la sò gestire. Come non gestisce i microbi il nipote del capo.

Troppo protette? Forse si, per amore o per dovere o necessità cosa cambia alla fine? Tocca a noi adesso. Il tempo è passato e non tornerà indietro, le occasioni perse sono perse, quelle sbagliate resteranno tali...de Mello diceva che la vita è quella cosa che ci capita mentre siamo impegnati a fare tutt'altro e ha ragione.

Se sono impegnata ad ascoltare la mia gola che brucia ci penso, uso la mente ma se non ci penso eppure non ignoro l'avere il mal di gola qualcosa o qualcuno in me si mette all'opera per riequilibrare il sistema. Com'è sta cosa?
E succede così con altro? Io comincio a credere di si.

dafne 15-12-2011 11.51.00

Stanotte pensavo al freddo. Avete mai fatto caso che le persone che si ammalano meno sono quelle che stanno con meno problemi al freddo o che addirittura il freddo lo cercano?

Scherzando una mia amica anni fà mi ha detto che il freddo uccide i batteri icon_mrgr: però anch'io nel tempo ho visto che meno cerco il caldo meglio stò.

Il freddo ti fà muovere, se il caldo non ce l'hai dentro hai voglia di maglioni che devi mettere..anzi...più ne metti meno ti scaldi.leggo.gif più ti copri meno ti muovi, pare esserci sempre in mezzo stà cosa..

Un pò come accade con l'attenzione...o è un paragone troppo tirato?

muble muble


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 11.47.03.

Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271