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Inoltre vorrei sottolineare anche che in alcuni contesti ( ad esempio il lavoro) non puoi scegliere di non dare, o di dare meno del dovuto ed in quei casi è maggiormente difficile mettere i puntini sulla I. Un' altro esempio all'inizio del topic è poi, l'approfittarsi anche quando hai già esplicitamente detto e fatto chiaramente di no. In questo caso hai già espresso la tua volontà. In tutti gli altri casi poi concordo con Cassandra e Ray, siamo noi che per paura del giudizio altrui, o perchè abbiamo un concetto distorto del dire di no, cediamo debolmente. :C: fiori.gif |
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Non puoi subire una tua decisione... icon_mrgr: sei proprio ganzo in veste da babboicon_mrgr: |
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Quanto bile sprecatoicon_mrgr: Non è un discorso spirituale il mio, è solo logica.. non avendo una panoramica sufficientemente larga che comprenda tutti i se e tutti i ma del vissuto di chi ho di fronte come faccio a giudicare? Chi mi dice che non sarei come lei/lui se avessi fatto/passato quello che ha vissuto lei? o lui... in senso generale... Però concordo con te nel dire che vanno corretti questi comportamenti, non solo con le parole, non basta dire all'amica che ti viene a trovare sempre poco prima che tu ceni che è fuori luogo che usi questi mezzi per auto-invitarsi a cena, bisogna metterla alla porta e stopdiavolo.g: |
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Diverso se prima ne parlate, la nonna: "Falty io vorrei invitare i miei amici" e tu le rispondi: "ma si nonna, andrò fuori o sto in camera" |
Sono molto d'accordo con Ray sul raccontarsela.
Se c'è qualcuno che ci sfrutta, e noi lo subiamo, in qualche modo ne ricaviamo qualcosa indietro che nutre un nostro meccanismo interiore ed inconsapevole (se è consapevole non ci stiamo facendo sfruttare ma stiamo sfruttando). Io estremizzerei dicendo checerte situazioni le cerchiamo con il lanternino. Fiutiamo l'odore e le avviciniamo... anche se alla mente razionale appare evidente che siamo avvicinati. Forse il bisogno di dover intervenire vedendo la situazione dall'esterno potrebbe nascere dal fatto che in genere la subiamo dall'interno e quindi l'ingiustizia che si ritiene di vivere la si fa valere difendendo chi secondo noi è più debole.. In realtà, secondo me (realtà e secondo me non stanno bene insieme... ), bisognerebbe osservare se stessi e lasciare il corso degli eventi a chi li esperisce, se non ci viene chiesto nulla, quello potrebbe essere il "no" per cambiare il corso degli eventi. |
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Per il fatto di intervenire davanti ad un'ingiustizia, secondo me va valutata la situazione, senza aspettare necessariamente che qualcuno chieda il nostro aiuto. Chissà magari è una persona che lo vorrebbe e non può chiedertelo, e quando si tratta di poter almeno togliere il prosciutto agli occhi a qualche amico, non la vedo cosi negativa come cosa. Poi ovviamente va rispettato il suo libero arbitrio. :C: |
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Uno può pensare che un suo amico subisca ingiustizie, un altro invece che si offre e che accetta, oppure che non è possibile decidere che l'altro non può o non vuole, non è possibile perchè appunto dipende con quale IO stai interagendo con l'ingiustizia altrui. Aiutare qualcuno non è portarlo sulla nostra visione delle cose, per quanto giuste ci appaiono, per quanto sacrosante e scontate ci sembrano, sono sempre riferite alla nostra personale esperienze diversa da quella altrui. Questo è anche uno dei motivi per aspettare che ci venga chiesto aiuto... Saper aspettare che ci venga chiesto è rispettare il libero arbitrio (quel che abbiamo acquisito almeno). Estremizzando, se una donna subisce violenze in case e non fa nulla per cambiare bisogna proprio sapere accettare che la prima a doversi muovere è lei. Chiaro che è necessario saper stare attenti e capire se ci sta chiedendo aiuto per vie traverse ma intervenire, se lo si fa, deve esser fatto per l'altro non per noi che non possiamo sopportare di vedere ingiustizie che noi riteniamo tali. Sono d'accordo con quanto detto sopra sulla generosità che è il sapere rispettare. Difficile trattenere lo sfogo. Se ti offri a combattere per un altro (detto in senso lato) è un modo di scaricare il fastidio che provi che invece potrebbe essere un'ottima occasione di osservazione e rafforzamento dei nervi. E qui torniamo a quanto detto da Red all'inizio. :C: |
Sole ti ringrazio!
non avevo pensato alla prospettiva egoistica di chi combatte le ingiustizie altrui per se stesso, e non per l'altro. Occorre soltanto comprendere quando aiutare, quando lasciare libero arbitrio, senza scadere nell'omissione. comunque questo è altro argomento, e non voglio uscire fuori dal tema che è appunto: oppurtunisti, scrocconi e companyicon_mrgr: . fiori.gif |
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