Tigelle
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Nella tradizione delle mie parti non vi e' persona che non abbia mangiato almeno una volta le tigelle.
In passato si utilizzavano dei dischi di pietra refrattaria scaldati nel fuoco del camino. Si facevano delle pile di dischi(chiamati cotte) intervallati da dischi di pasta (le tigelle) con in mezzo foglie di castagno per non farle attaccare. Erano di grandi dimensioni (un diametro di 10-15cm) e si utilizzava il lievito madre e lo strutto. Oggi la ricetta si e' un po' modificata pero' rimane nella memoria di tutti il metodo tradizionale. Si tratta di dischi di pasta cotta sul fuoco mediante la tigelliera, un'attrezzo formato da stampi circolari fatto scaldare sopra al piano cottura di cucina. Una volta cotte si mangiano ancora calde farcendole con affettati, formaggi o marmellata. Ingredienti: 450gr di farina 00 150gr di farina manitoba 1 cubetto di lievito di birra 200ml di latte intero 150ml di acqua tiepida un pizzico di zucchero tre prese di sale tre cucchiai da cucina di olio d'oliva Mettere in un boccale il latte, l'acqua, il lievito e un pizzico di zucchero e mescolare il tutto. mettere la farina sul tagliere a formare una montagna e creare nel mezzo un cratere, spolverare col sale ed aggiungere l'olio d'oliva. Aggiungere nel cratere il liquido mediante il boccale e lavorare la pasta in modo da renderla omogenea. Tirare la pasta per un po', infine formare una palla da cui si prelevano dei pezzi di pasta grandi abbastanza da formare delle palline poco piu' grandi di un mandarino (le dimensioni variano a seconda delle preferenze). Con l'aiuto della canella appiattire le palline in modo da formare dei dischi aventi un'altezza di circa un centimetro. Disporli sul tagliere e coprire con un canovaccio ed una pellicola di plastica per circa un'ora. La plastica evita che durante la lievitazione le tigelle non perdano la giusta umidita'. Mettere sul fuoco la tigelliera e portarla alla giusta temperatura prima di posizionare le prime tigelle. Vi sono anche delle tigelliere elettriche che lavorano bene pure loro. Per ora mi fermo ma se avete domande sono bene lieto di rispondere. Un seguito parlero' del ripieno classico e di tradizione. Infatti la tradizione vuole che la tigella si mangi solo con il lardo. :H |
quindi sei emiliano:)?
conosco le tigelle mia suocera è modenese ciauzz |
Grazie Grey..... e ora che ho la ricetta e mi manca la tigelliera icon_mrgr: classica o elettrica che sia ... non ho mai visto simile strumento.
Forse sarà possibile acquistarlo on line , mi informo e intanto attendo il seguito ....fiori.gif |
Citazione:
In effetti la tigelliera e' uno strumento tipico della zona, nelle zone di montagna si riescono a trovare ancora le cotte ma oramai sono pezzi di modernariato. La cotta come la tigelliera ha il compito di tenere pressata la tigella mentre si cuoce e non saprei suggerirti altro metodo se non questo.:U Se una tigella venisse cotta sulla piastra di una padella antiaderente vedresti la tigella gonfiarsi come un pallone e non si cuocerebbe bene. Prossimamente parlero' dei borlenghi ed anche in questo caso servono attrezzi di cucina tipici della zona. :C: |
cmq mi è stato detto che il nome corretto è "crescentina"...
la tigella è come hai detto sopra la "forma" per crearla. nel tempo i termini si sono mescolati e al giorno d'oggi si usa un nome al posto dell'altro |
l'intervento precedente (seppure fuorviante e messo davvero male) era un modo non per attirare l'attenzione ma per parlare dell'origine di quel piatto tipico dell'appennino modenese.
scusate se è sembrato (scritto così) O.T. |
Grazie Grey :wow:
a parte la spesa per l'acquisto della tigelliera (ho fatto un giro Gibbi, si trovano e si possono acquistare on line), non mi pare che sia impossibile farle. Se trovo la tigelliera ad un prezzo conveniente mi sa che quasi quasi... Ho comprato le tigelle per caso proprio di recente, le ho farcite con formaggio e affettati e gli ospiti sono rimasti contenti di quell'antipasto un po' diverso dal solito... :C: |
Penso che si possano fare anche con una piastra per le crêpes, ce ne sono sia di elettriche che da usare sui fornelli.
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Con la pasta delle tigelle (dalle mie parti si chiamano cosi') si puo' fare il gnocco fritto.
Si tratta di stendere la pasta con uno spessore di circa mezzo centimetro a forma rotonda oppure a rombi, forare con una forchetta la superficie e buttare nell'olio bollente (meglio lo strutto). In questo caso non serve lasciare riposare la pasta ma una volta impastata si fanno i pezzi da friggere. Si scalda una padella con lo strutto (versione tradizionale) oppure un buon olio da friggere ad una giusta temperatura, ovvero non deve fare troppo fumo lo strutto o l'olio. Si condiscono con affettatti che nella tradizione e' solitamente prosciutto (di Parma e' il migliore, il piu' dolce). Gibbi se vuoi provare a fare il gnocco fritto la ricetta e' valida anche per il gnocco :H AGGIUNGO: ahh... dimenticavo che la pasta a contatto con l'olio bollente si gonfia. Bisogna lasciarlo cuocere su di un lato eppoi girarlo con la ramina (paletta forata) e concludere la cottura sull'altro lato. Il gnocco deve essere dorato e non troppo cotto. Lo si stende su un paniere con carta assorbente e lo si mangia ancora caldo. Buona appetito |
Grazie Grey fiori.gif cercavo da tempo questa ricetta del gnocco fritto, è delizioso, l'ho mangiato sul posto e non l'ho più trovato da nessuna parte. Chiaro essendo fritto non se ne può abusare, un piccolo peccato di gola si può fare ogni tanto. diavolo.g:
:C: |
Grazie Grey , io peccherò con il gnocco sabato sera .....:@@
ehm che differenza c'è ( a fini cottura tigelle) tra la piastra per le crepes e una padella antiaderente ? nonso.gif |
Se non ricordo male la piastra per le crepes è convessa, fa un pò di pancia al centro, mentre le padelle o sono piatte o leggermente concave..e poi dovrebbe essere diverso anche il materiale di cui sono fatte... la piastra per le crepès dovrebbe essere più spessa per avere un maggior calore al momento in cui ci si versa sopra lìimpasto da cuocere...ma chiedo a chi ne sa più di me perchè non ne sono sicura
:C: |
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Citazione:
Sia la piastra per le crepes che la padella antiadetente hanno solo un lato in cui vi è il calore mentre la tigelliera è come una pressa calda. La tigella si cuoce e si espande dentro lo spazio all'interno della tigelliera. Il motivo (a forma di fiore) che si forma sopra la crosta della tigella è un'incisione che si trova all'interno degli stampi della tigelliera. Altro strumento utilizzato in molte case è lo stampo per fare le tigelle col diametro giusto, mia madre le tira con la canella a mano e sono tutte dello stesso diametro, questione di mano. :H :C: |
Stasera ho mangiato delle tigelle un pò farlocche icon_mrgr: ma decisamente buone.
Dico farlocche perchè l'impasto era pronto ed era utilizzabile anche per piadine, gnocco fritto e volendo pizza :@@ C'erano circa la metà degli ingredienti che hai messo tu Grey ma devo dire che comunque il gusto era molto particolare, se lasciate un pò gonfie erano decisamente deliziose, specie con la coppa. Magari un giorno mi capiterà di mangiare quelle vere ma intanto grazie, se non avessi ricordato questo tuo post non sarei mai stata mossa dalla curiosità di provare abbraccio: |
Citazione:
Ma attenta che dalle mie parti o mangi le tigelle col lardo (accompagnato da un bicchiere di lambrusco) o non ti siedi neanche a tavola. icon_mrgr: |
E come dire di no al lambrusco? icon_mrgr:
Per il lardo ok ma che sia di quello bbbono e in quantità accettabili icon_mrgr: icon_mrgr: Ok prossima vacanza da te :H |
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uh,uh....
come posso esimermi? :sornione: come ho detto presentandomi, sono una modenese trapiantata nel bolognese. non mi trovo completamente d'accordo con grey su alcune terminologie, ma paese che vai, nome che trovi! dissento invece totalmente sul fatto che, con lo stesso impasto delle tigelle si possa fare il gnocco fritto! per me sono due cose completamente differenti ( almeno per come ho imparato da mia mamma, quoce di classe A++++) concordo in linea di massima con la ricetta delle tigelle ( credo che ogni famiglia abbia la sua), ma per me il gnocco è: farina 00 acqua minerale frizzante bicarbonato ( o pochissimo lievito per pizza) sale olio questo è il risultato che ottengo io |
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