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RedWitch 14-05-2007 17.24.45

Come altra condizione io direi quale posto si da al Lavoro nella propria vita.. se inizialmente il tempo dedicato è un tot, questo poi va aumentando, si da al Lavoro una priorità sul resto...

griselda 14-05-2007 17.27.18

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 33838)
Altra condizione per lavorare e'... aver voglia di lavorare.

Pare banale ma non lo e'... ad esempio si dice che un artista passa dei periodi di "crisi"... momenti in cui perde il fuoco... la passione... il momento artistico.
A quel punto che fare?

Ho un mio metodo... abbandanare il lavoro e dedicarsi ad altro...
Desiderare il lavoro abbandonato e' auspicabile... ma se poi non ritorna la passione?
In questo caso era solo un fuoco passeggero... ma alimentare la passione per quel lavoro (che sia dipingere o lavorare la creta) e' un arte.

:C:


AGGIUNGO: la tensione e' presente sempre... se cala vi e' sempre un motivo... un blocco... accorgersi di questo blocco e' necessario... in questo l'arte.

Non vorrei andare OT però io non mi ritengo di certo un artista, ma mi piace scrivere poesie, e questo scrivere purtroppo a comando non funziona ($) devo trovare l'ispirazione e l'ispirazione parte da fuori entra e poi riesce tramutata in parole. Per poter fare questo devo avere amore dentro di me o sofferenza altrimenti se sono morta, fredda, chiusa niente esce e niente entra questo è il mio blocco nel "creare" ( si fa per dire creare)

Shanti 17-05-2007 23.27.42

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl
Altra condizione per lavorare e'... aver voglia di lavorare.
Pare banale ma non lo e'... ad esempio si dice che un artista passa dei periodi di "crisi"... momenti in cui perde il fuoco... la passione... il momento artistico.
A quel punto che fare?

Credo sia legato ai cicli di cui si è parlato, dove nei periodi di crisi bisogna cercare di perdere meno terreno possibile, a volte sembra di fare tre passi avanti e due indietro (e così tutto sommato andrebbe ancora bene…)

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch
Come altra condizione io direi quale posto si da al Lavoro nella propria vita.. se inizialmente il tempo dedicato è un tot, questo poi va aumentando, si da al Lavoro una priorità sul resto...

Se parliamo di Lavoro credo che a un certo punto prioritario lo diventi da sé, per esempio solo il fatto di sforzarmi per riuscire ad essere presente a me stessa in tutto quello che faccio durante il giorno, impresa titanica per me non lo nego, è già Lavorare in un certo senso. Non so se riesco a spiegarmi ma alla fine più che una priorità dovrebbe diventare un modo di vivere, che si riflette in tutto quello che si fa, non tanto la mezz’oretta al giorno che ci vorrei dedicare (che poi forse a volte è più utile quella che pensare al Lavoro e parlarne tutto il giorno, stando però immobile).
martello.: (sì mi martello da sola, è tutto per me questo discorso)

Sole 17-05-2007 23.53.58

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 34007)
martello.: (sì mi martello da sola, è tutto per me questo discorso)


No, no! passa il martello martello.: ti faccio compagnia

Una condizione per Lavorare è non cercare la maiuscola nello scrivere Lavorare ma rendere tutto ciò che si fà Lavoro.

Penso intendessi questo.

Shanti 18-05-2007 01.26.37

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 34009)
Una condizione per Lavorare è non cercare la maiuscola nello scrivere Lavorare ma rendere tutto ciò che si fà Lavoro.

Penso intendessi questo.

:wow: Sì infatti, l'ho fatta troppo complicata eh? icon_mrgr:

Era 18-05-2007 13.14.43

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 34009)
No, no! passa il martello martello.: ti faccio compagnia

Una condizione per Lavorare è non cercare la maiuscola nello scrivere Lavorare ma rendere tutto ciò che si fà Lavoro.

Penso intendessi questo.

essi condivido....

dare priorità determina una scelta...come a dire
che una cosa è più importante/urgente dell' altra...
è vero.....ma rendere tutto lavoro...come dici tu...
da la priprità...in quel momento....a ciò che si sta facendo...
qualsiasi cosa sia.....

succede che da ciò che "sentiamo" banale e non
importante...ci vengano delle belle soluzioni...foss' anche
solo il fatto di aver compreso cosa è inutile....


alloraaaaaaa....arriva sto martello? martello.: martello.:

fiori.gif

Ray 18-05-2007 14.30.51

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 34007)
per esempio solo il fatto di sforzarmi per riuscire ad essere presente a me stessa in tutto quello che faccio durante il giorno, impresa titanica per me non lo nego, è già Lavorare in un certo senso.

Mica in un certo senso, questo è Lavoro. Ed è anche titanico, mica solo per te. Solo il provare a farlo determina la comprensione che non si è quasi mai presenti a se stessi a meno di sforzarcisi... e questo è allargamento della coscienza.

Tra le altre cose, da un certo punto di vista si potrebbe dire che il Lavoro è tutto qui: sforzarsi di essere presenti a se stessi. se lo si fa si scopre che l'unico modo è quello a cui accennava Era: far diventare qualsiasi cosa si stia facendo la più importante...

jezebelius 18-05-2007 17.57.32

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 34024)
Mica in un certo senso, questo è Lavoro. Ed è anche titanico, mica solo per te. Solo il provare a farlo determina la comprensione che non si è quasi mai presenti a se stessi a meno di sforzarcisi... e questo è allargamento della coscienza.

Tra le altre cose, da un certo punto di vista si potrebbe dire che il Lavoro è tutto qui: sforzarsi di essere presenti a se stessi. se lo si fa si scopre che l'unico modo è quello a cui accennava Era: far diventare qualsiasi cosa si stia facendo la più importante...

A questo punto, quindi, anche l'interesse gioca un ruolo fondamentale, no?
Cercare di incamerare l'interesse per quello che si fa ed esprimerlo mediante il Lavoro.

RedWitch 18-05-2007 18.24.17

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 34036)
A questo punto, quindi, anche l'interesse gioca un ruolo fondamentale, no?
Cercare di incamerare l'interesse per quello che si fa ed esprimerlo mediante il Lavoro.

Si puo' incamerare interesse?... dal mio punto di vista, l'interesse nasce da dentro.. si puo' forse dall'esterno stimolarlo, incuriosire..

Un'altra condizione, potrebbe essere la disciplina. Autodisciplinarsi, è difficile, ma in alcuni casi diventa indispensabile.. per esempio se mi viene consigliata una cosa da fare, se viene messa sotto forma regola è relativamente più semplice seguirla .. se viene consigliata e basta, è facile dimenticarsene.. e ritorniamo all'essere presenti..

Shanti 19-05-2007 00.33.39

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 34041)
Un'altra condizione, potrebbe essere la disciplina. Autodisciplinarsi, è difficile, ma in alcuni casi diventa indispensabile.. per esempio se mi viene consigliata una cosa da fare, se viene messa sotto forma regola è relativamente più semplice seguirla .. se viene consigliata e basta, è facile dimenticarsene.. e ritorniamo all'essere presenti..

In effetti sì, però può essere che si corra il rischio di farla diventare automatica questa cosa? Oppure di sentirla alla fine come una costrizione a cui ci si ribella in un momento di crisi?

Kael 19-05-2007 00.34.33

Le condizioni per Lavorare... uhmm...

A parte la paura non paura icon_mrgr: , credo ci vogliano costanza, disciplina, applicazione e metodo.
Brevemente:
costanza: mantenere vivo/acceso il fuoco della passione per il Lavoro
disciplina: seguire le regole
applicazione: non tirare il c... indietro icon_mrgr:
metodo: avere una conoscenza base di ciò che si fa, e soprattutto di come va fatto

Sole 19-05-2007 00.36.31

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 34072)
metodo: avere una conoscenza base di ciò che si fa, e soprattutto di come va fatto

.. e per questo ci vuole qualcuno che già abbia fatto il percorso, a cui poter fare riferimento.

RedWitch 19-05-2007 08.05.33

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 34070)
In effetti sì, però può essere che si corra il rischio di farla diventare automatica questa cosa? Oppure di sentirla alla fine come una costrizione a cui ci si ribella in un momento di crisi?

Intendi l'imporsi di fare qualcosa?
si credo proprio che possa diventarlo. Nel momento in cui faccio una determinata cosa tutti i giorni per esempio, se non mantengo l'attenzione "accesa" la macchina si abitua anche se mi sembra di impegnarmi .. l'illusione di Lavorare... finchè non interviene qualcosa (di esterno in genere) che mi fa rendere conto che stavo dormendo alla grande.
Penso che per alcune cose, nessuno possa costringerci.. e quindi dipende da noi fare o non fare..

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 34072)
Le condizioni per Lavorare... uhmm...

A parte la paura non paura icon_mrgr: , credo ci vogliano costanza, disciplina, applicazione e metodo.
Brevemente:
costanza: mantenere vivo/acceso il fuoco della passione per il Lavoro
disciplina: seguire le regole
applicazione: non tirare il c... indietro icon_mrgr:
metodo: avere una conoscenza base di ciò che si fa, e soprattutto di come va fatto

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 34074)
.. e per questo ci vuole qualcuno che già abbia fatto il percorso, a cui poter fare riferimento.

a quanto detto da voi, aggiungerei, che è necessario lavorare con altre persone, anche se il Lavoro ognuno deve vederselo su di sè.. il contatto con altri, il confronto, le dinamiche che possono scatenarsi Lavorando diventano preziose per osservare su sè stessi cosa producono... l'ambiente di Lavoro diventa quindi importante.

jezebelius 19-05-2007 10.37.53

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 34041)
Si puo' incamerare interesse?...

Ehm...gia...un po contorto il concetto che volevo esprimere.
Insomma incamerare nel senso di togliere energia da tutto ciò che potrebbe distrarre, appunto incamerandola, ed avere si interesse per tutto quello che si fa...ma una cosa per volta. Come se ci fosse una compressione della energia che abbiamo a disposizione e quindi, piuttosto che disperderla in varie cose, come nell'episodio di Grey ad esempio nel fare un lavoro dedicarsi a questo invece che, nel mentre lo si fa, pensare alla spesa..da fare..icon_mrgr:
In questo senso allora, probabilmente, l'interesse, che gia c'è poichè concordo...questo nasce dall'interno ma nulla vieta che vi possa inondare qualsiasi cosa che faccio, viene aumentato. Forse è anche un aspetto dell'attenzione... po esse ?martello.:

Uno 19-05-2007 11.08.58

Un'altra condizione (intanto che dibattete sull'interesse) è fare qualcosa che serve a qualcosa....
"Serve" può significare anche "solo" soddisfare un proprio bisogno, desiderio, necessità... ma deve esserci un senso che percepiamo come tale altrimenti neanche il cane muove la coda per niente.
Quello che voglio dire è che se per esempio vuoi programmare , prima devi imparare, ma per imparare veramente devi avere un problema da risolvere... per esempio mettiamo che voglia tenerti la contabilità, allora inizi a studiare un linguaggio di programmazione, inizi a fare delle prove su un esempio concreto, finchè fai quelli dei manuali impari si è no un 5%.
Più attinente... meditazione questa sconosciuta... tutti ne parlano... e tanti "orientaleggiando" dicono che bisogna mettere a dormire la mente, che deve essere senza sforzo e tante altre cose..... cose vere da un certo punto di vista (a parte sul dormire della mente e del suo senso reale) ma chi, se non fosse maturo e predisposto da altre circostanze, inizierebbe ad applicare, ci proverebbe senza motivi? Almeno il 50% (se non di più) ci si avvicina per calmare gli stress (cosa non coerente l'essenza della meditazione, ma non importa ora, e comunque va bene per iniziare), qualcuno per dare un senso alla propria vita... ma pochissimi (le statistiche si basano sui millenni) perchè la loro natura è matura perchè avvenga naturalmente... in quel caso ovviamente cadono tutte le condizioni di cui stiamo discutendo, ad un individuo così non occorrono condizioni, cosa a cui dovremmoi giungere anche noi.
La necessità aguzza l'ingegno... ingegno, cosa molto meno razionale (non solo almeno) di come siamo abituati a considerare a prima vista

Ray 19-05-2007 11.37.51

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 34084)
In questo senso allora, probabilmente, l'interesse, che gia c'è poichè concordo...questo nasce dall'interno ma nulla vieta che vi possa inondare qualsiasi cosa che faccio, viene aumentato. Forse è anche un aspetto dell'attenzione... po esse ?martello.:

A me pare che l'interesse sia nelle cose... più ci entro in profondità più ne trovo.
All'inizio ci entro perchè mi attira, poi devo spingere anch'io perchè sopravviene una forza altra che mi tira dall'altra parte (pigrizia?)

Ray 19-05-2007 11.46.29

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 34086)
La necessità aguzza l'ingegno... ingegno, cosa molto meno razionale (non solo almeno) di come siamo abituati a considerare a prima vista

Ingegno (lat. ingenius) è il genio dentro. Genio (verbo gegnere=generare) è il progenitore.
La parola ha la stessa origine di genia, genitore, genitale, genitivo e... tirandola forse un po'... Gennaio, da cui risulterebbe il collegamento simbolico con Giano. In effetti Gennaio è il progenitore dei mesi...

Genio inteso come Uomo5 in varie applicazioni tradizionali corrisponderebbe quindi all' "uomo adamitico" di altri linguaggi sempre tradizionali...

Tornando per terra, ma tenendo conto di ciò, si potrebbe vedere l'ingegno come l'applicazione di tutto l'Essere (e non solo della razionalità o altro)... applicazione che, pèrima di diventare geni, può essere stimolata dalla necessità.

Era 19-05-2007 13.20.16

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 34089)
Tornando per terra, ma tenendo conto di ciò, si potrebbe vedere l'ingegno come l'applicazione di tutto l'Essere (e non solo della razionalità o altro)... applicazione che, pèrima di diventare geni, può essere stimolata dalla necessità.

si ma c'è chì l' ha innato e chi no...

mettiamo 5 persone che per necessità osservano
un meccanismo non perfetto....cercano tutti
la soluzione per perfezionarlo e renderlo utile....
hanno tutti interesse a raggiungere l' obiettivo...
ma tra i 5 solo uno ha l' ingegno/intuizione....
mi chiedo...gli altri 4 cosa "usano"? nonso.gif
oppure è beneficio di tutti sole che molti non
sanno/possono/vogliono usare?manata.gif

Uno 19-05-2007 13.46.35

Aguzza vuol dire che potenzialmente lo abbiamo tutti ma che il più delle volte ha una punta tanto grossolana che non penetra il problema.
1 su 5? Hai fatto colazione con pane burro e ottimismo stamattina icon_mrgr:


No che non tutti hanno interesse a raggiungere l'obbiettivo, spesso hanno interesse a raggiungere gli obiettivi di altri, che poi sono di ancora altri che alla fine sono indotti da qualcuno che ci specula in qualche maniera (non sempre negativamente).
Quindi se l'obbiettivo non è nostro ed è annegato in una marea di altri non nostri ci fa perdere di vista quelli su cui realmente riusciremmo ad aguzzare l'ingegno.

Quindi altra condizione (già accennata da voi) è scegliere attentamente su cosa e come dedicarsi, selezionando e filtrando in mezzo al ciarpame.... anche se a volte nei non bisogni comunque impariamo qualcosa da applicare ai bisogni reali.

Grey Owl 19-05-2007 22.35.54

Un altro aspetto delle condizioni per lavorare credo sia il talento... si nasce con un talento per la pittura o per le arti in generale.
Si nasce con una predisposizione... si alimenta la passione... nel farla si trovano stimoli per continuare... si incrementa la tecnica... ma non si raggiunge mai il limite... il motivo è che non vi è limite... ad ogni lavoro ultimato rimane sempre un resto... è quella tensione che ti permette di andare oltre... e non è neanche questione di tecnica e di lavoro perfetto... ma di esplorare vari aspetti della passione... raggiunto un limite ne esploro un'altro... in effetti se facessi 100 volte la stessa scultura... ogni volta questa sarebbe differente... mai la stessa.

Il risultato del lavoro non è mai lo stesso.

Non è questione di obiettivo in assoluto... certo un' obiettivo bisogna averlo... ma poi raggiunto quello se ne cerca subito un altro... è importante l'obiettivo per focalizzare la tensione del lavoro... come dire è la scusa che ci diamo per lavorare.

Grey Owl 20-05-2007 10.14.48

Aggiungo che si lavora per se stessi... riprendendo l'esempio della pittura... la passione per la pittura mi porta a dipingere... è un interesse che ho.

Non dipingo per gli altri... per sentirmi dire bravo... anche se fà piacere quando te lo dicono... ma certamente dipingo per mia passione. E non faccio mostre o cerco di convincere gli altri di quanto bravo sono.

Quindi altra condizione per lavorare è lavorare per se stessi.

PS: ho riletto il post sopra... non si capisce molto... manata.gif

RedWitch 20-05-2007 11.17.18

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 34088)
A me pare che l'interesse sia nelle cose... più ci entro in profondità più ne trovo.
All'inizio ci entro perchè mi attira, poi devo spingere anch'io perchè sopravviene una forza altra che mi tira dall'altra parte (pigrizia?)

Quindi tu dici che l'interesse è fuori di noi? Dentro alle cose che ci attirano? E che poi dobbiamo farlo "nostro"?
Chiedo perchè per me è l'esatto opposto.. una cosa mi attira, ("provo interesse verso"... ), che nasce da me, poi certo l'interesse va alimentato.. magari sforzandosi di continuare a fare una cosa anche quando l'innamoramento iniziale è scemato..
Mi spiegheresti meglio che intendi?

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 34095)

Quindi altra condizione (già accennata da voi) è scegliere attentamente su cosa e come dedicarsi, selezionando e filtrando in mezzo al ciarpame.... anche se a volte nei non bisogni comunque impariamo qualcosa da applicare ai bisogni reali.

Per riuscire a focalizzare i nostri veri bisogni, e quindi scegliere su cosa e come dedicarsi, credo che sia necessario chiedersi se il bisogno è veramente nostro o se riflettiamo fuori.. un po' come accennava Grey.. "Dipingo per me o per sentirmi dire bravo (grazie, etc)?".. credo che la domanda sia applicabile a quasi tutto quello che facciamo...finchè facciamo le cose per avere un ritorno, è difficile distinguere i bisogni reali da quelli fittizi..

Ray 20-05-2007 11.51.15

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 34111)
Quindi tu dici che l'interesse è fuori di noi? Dentro alle cose che ci attirano? E che poi dobbiamo farlo "nostro"?
Chiedo perchè per me è l'esatto opposto.. una cosa mi attira, ("provo interesse verso"... ), che nasce da me, poi certo l'interesse va alimentato.. magari sforzandosi di continuare a fare una cosa anche quando l'innamoramento iniziale è scemato..
Mi spiegheresti meglio che intendi?

Beh, ho detto "mi pare" perchè è un'impressione, non è che sono sicuro. Quindi mi va di parlarne.

Si dice che una cosa ci interessa (interessa a noi) o che noi siamo interessati a una cosa. Interesse è "essere dentro", letteralmente. A noi può sembrare di "entrare" in una cosa quando ci si dedichiamo, oppure ed è il mio caso, che la cosa entri in noi, che siamo noi che la lasciamo entrare, dedicandovici. Forse è entrambi.

In ogni caso, che sia uno o l'altra, non ci sarebbe interesse se non ci fosse la cosa. E' il venire a conoscenza che quella cosa c'è, il ricevere uno stimolo, che crea interesse. Ancor più, è il percepire quella cosa come esterna a noi, altro da noi, che stimola l'interesse.
Io posso anche essere interessato a studiare me stesso, ma anche qui è "esterno" nel senso che c'è la dicotomia io che studio - me stesso questo sconosciuto.

Questo vale anche se l'interesse sta nel fare, chessò suonare uno strumento. Fare è esterno anche se sono collegato. Oppure l'interesse per un'altra persona. Essa è altro da me.

Certo poi potrebbe sopraggiungere un'unione, posso "fare mia" quella cosa o persona, nel senso che diventa parte del mio essere non che la posseggo... ma allora credo si tratti di amore più che di interesse.

jezebelius 20-05-2007 11.52.25

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 34088)
A me pare che l'interesse sia nelle cose... più ci entro in profondità più ne trovo.
All'inizio ci entro perchè mi attira, poi devo spingere anch'io perchè sopravviene una forza altra che mi tira dall'altra parte (pigrizia?)

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 34111)
Quindi tu dici che l'interesse è fuori di noi? Dentro alle cose che ci attirano? E che poi dobbiamo farlo "nostro"?
Chiedo perchè per me è l'esatto opposto.. una cosa mi attira, ("provo interesse verso"... ), che nasce da me, poi certo l'interesse va alimentato.. magari sforzandosi di continuare a fare una cosa anche quando l'innamoramento iniziale è scemato..
Mi spiegheresti meglio che intendi?

Mi unisco anche io alla domanda di Red.
Infatti, per quanto mi riguarda, credo che se pure vi sia l'interesse nelle cose, questo può venire fuori solo...come dire...ad una sorta di mia predisposizione verso quella data cosa o quell'azione.
E' ovvio, sempre dal mio punto di vista, che posso essere interessato a tutto e più entro nelle cose e più ci trovo interesse ma al momento, mi rendo conto, non l'ho per tutto. Come dire, sono interessato al calcio, ad esempio, perchè c'è qualcosa che piace, che mi attira almeno all'inizio poi sta a me trovare, dunque andare in profondità, quello che mantiene acceso l'interesse stesso.nonso.gif

Ray 20-05-2007 11.58.29

Jez, abbiamo postato assieme, quindi non ti rispondo per adesso. Magari vuoi considerare quel che ho detto sopra.


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