Ermopoli

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Ray 10-02-2010 00.59.37

sulla Via: passi, tentennamenti, passi falsi
 
Come credo sia evidente a tutti quelli che leggono il forum, che mi conoscano direttamente o meno, io sono uno che Cerca. Cosa cerco? La conoscenza, la verità, lo spirito, Dio, il Centro... potrei continuare a lungo e sarebbe tutto vero e tutto falso. Queste per me sono solo parole e tutto quello che posso fare è sperare che un giorno smettano di essere solo parole. La realtà è che quello che si cerca e che a volte si trova, è una Via. E forse è la sola cosa che si può seriamente sperare di ottenere.
Ma cos'è una Via? Una Via è un modo. Ce ne sono molte ed è palusibile che se ne percorra più d'una. Tutte portano al centro, se non lo fanno non sono vie. Le migliori, o forse le sole percorribili da spiriti non straordinari, sono quelle segnate, che sono già state battute. Per altro credo davvero che siano le sole percorribili. Quelle nuove vengono aperte da chi è già arrivato. In effetti il rametto nasce dal ramo grosso, non certo dalla sua propria foglia. Ma bon, questo c'entra poco.

Come si fa a sapere di essere su una via buona? Con la mente non si sa. Col cuore si può sentire, ma la certezza la puoi avere solo quando vedi il centro e vedi anche che la Via vi è collegata. Ma questo è un punto molto in là in qualsiasi Via. Per arrivarci è necessario averne percorso un lunghissimo tratto. E allora, come si sa se si è su una buona Via? C'è un solo modo, a quanto ne so, e fornisce unicamente prove indiziarie ed è quello di valutare, a posteriori, i risultati ottenuti.
E' una valutazione che faccio periodicamente, ma finora non mi ha dato mai alcuna certezza. Mi baso ancora sul ricordo indelebile di quando sulla Via ci sono inciampato e l'ho riconosciuta. E, con l'entusiasmo che ha seguito quasi da subito una sparuta schiera di sospetti, ho iniziato a muoverci i primi maldestri passi.

Dove sono arrivato? Da nessuna parte, sono sulla Via. Quanta strada ho fatto? Non ne ho idea, e d'altra parte la domanda è priva di significato, dato che non so quanto è lunga la Via. Ho imparato qualcosa? Si, qualcosa ho imparato, anche se si tratta perlopiù di frammenti, informazioni sparse arguite da altrettanto sparse esperienze, pezzetti di un puzzle di cui ancora non riesco ad indovinare la figura.
Sono questi pezzetti l'argomento di cui vorrei parlare, vuoi mai che riesco, mettendo un po' d'ordine, ad intravedere una parvenza di mappa.

Kael 10-02-2010 01.19.41

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 80481)
Ma cos'è una Via? Una Via è un modo.

Una Via è movimento (reale), che differisce dall'inerzia di chi è mosso dal vento come un granello di sabbia... (mi è venuta così fiori.gif )

Era 10-02-2010 01.33.18

Grazie Ray..solo grazie
Per adesso ho un macigno da macinare

Ray 10-02-2010 01.34.43

specificazioni sulla Via
 
A cosa serve una Via?

Beh, prima ho detto che la Via dovrebbe portare al Centro, parola sostituibile a piacere con una qualsiasi delle altre che sono per ora vuote di significato: Dio, la Verità, la Conoscenza eccetera.
In realtà è meglio specificare bene alcune cose.

Esistono una serie di Vie codificate... tutti quelli che se ne occupano un po' sanno a cosa mi riferisco. Ci sono le vie degli yoghi, c'è la quarta via, ce ne sono un sacco legate alle varie Tradizioni, ci sono le vie che prevedono maestri, quelle solitarie, quelle per matti, quelle piene di tecniche rigidamente codificate e quelle dove si deve un po' improvvisare, quella adatte alle persone fatte così e quelle adatte alle persone fatte colà. Ho letto molte cose su queste vie e molte altre probabilmente ne leggerò in futuro.
Ma tutte queste vie, se sono tali, hanno un unico scopo: l'Iniziazione. Cos'é? Leggetevi l'articolo di Uno, che lo spiega sicuramente meglio di me, in ogni caso si tratta di un inizio e non di una fine. Ma è anche una fine, la fine della via che si è trovata in terra, e porta a dare un significato a quelle famose parole di prima. L'iniziazione è la prima esperienza diretta di quella cosa lì... in pratica è vedere Dio. Poi pare non si riesca a sostenere in maniera duratura e si rimbalza indietro, ma si è cambiati per sempre. Li inizia la vera Via.
Quindi quello che ci si può aspettare, anzi che ci si dovrebbe aspettare da una Via è che porti all'Iniziazione. Qualsiasi altra cosa è fuffa.
La via che percorro porta lì? Lo credo sinceramente. Ci arriverò? Questo è tutto un altro paio di maniche.

E qui arriviamo ad una serie di punti chiave, che poi sono rappresentati da alcuni di quei frammenti di cose che mi pare di aver imparato.
Pur essendo l'Iniziazione il punto di arrivo della Via, essa ne prevede tutta una serie di minori lungo il percorso. Quante? Mah, credo che dipenda da chi la percorre. Ogni passo potrebbe rappresentare un passaggio e a seconda di chi cammina un determinato passo può essere più o meno importante, più o meno difficile. Poi se leggete un po' di roba scoprite che ci sono dei passaggi chiave, quindi importanti grossomodo per tutti, che sono stati codificati, classificati, nominati e spiegati in vario modo. Alla fin fine uno dei modi in cui le varie dottrine si differenziano è dato dall'importanza che attribuiscono ai vari passaggi.
In ogni caso potremmo immaginarci la via come un lungo corridoio con in fondo una porta. Ovviamente chiusa. Aperta la quale si apre un altro corridoio con in fondo un'altra porta e così via.
Chiaramente la conformazione del terreno varia continuamente, come può variare un sentiero che porta dalla bse alla sommità di un monte... ma volevo parlare delle porte/passaggi, quindi uso la metafora del corridoio. Quando mi farà comodo userò quella della montagna.

Ho imparato che non si deve mai dare nulla per scontato, per acquisito. La strada che si è percorsa non da garanzie, si può tornare indietro assai facilmente... nuotiamo controcorrente.
Ma ho anche imparato che ciò che si è ottenuto, i cambiamenti che si sono riusciti a produrre ed instaurare, sono indelebili, nostri per sempre, non ci possono essere portati via. Possiamo dimenticarcene, non usare le capacità sviluppate, ma esse tuttavia restano, sono lì a disposizione, per quando le rivogliamo.
Ecco due pezzi di puzzle che non si incastrano. Com'è che si può tornare indietro ma non si può tornare indietro?
Dipende dalle porte.

Quando arriviamo ad una porta, solitamente essa è chiusa e quindi ci è preclusa la parte di corridoio che segue. Serve una chiave, ma non mi dilungherò adesso sul come aprire le porte. Il punto è che una volta che abbiamo aperto una porta essa resta aperta. Noi possiamo tornare indietro ma la porta resta aperta... o meglio si richiude nel senso che ci impedisce di vedere oltre (ma tanto sappiamo cosa c'è) ma non si chiude a chiave. Oppure si chude a chiave ma abbiamo le chiavi.
Insomma accade questo: ogni volta che retrocediamo dobbiamo rifare quel pezzo di strada che avevamo già fatto, tocca riaffrontare tutti i passaggi di nuovo, ma non presentano più le difficoltà di prima, le porte sono aperte. Il guaio è il tempo. Il buono è che ripercorrendo di solito notiamo qualcosa che ci era sfuggito la prima volta, anche se in realtà potremmo benissimo farne a meno dato che una volta giunti avremmo accesso a tutti i particolari... ma dato che siamo retrocessi, e ci tocca rifare tutto, tantovale beccarci quel che possiamo.

Ah si, dicevo che nuotiamo controcorrente. Ma allora? La strada è cambiata, la corrente è diminuita che noi la si ripercorre più facilmente? No, ma siamo cambiati noi. E non è neanche detto che la ripercorriamo più facilmente, ma solo che possiamo farlo. Poi dipende anche da quanto ci siamo sfiancati o impigriti nel frattempo... se siamo rotolati indietro un motivo ci sarà, no?

A volte credo sia inevitabile, a volte è pollaggine nostra. E' inevitabile solo quando non abbiamo ben portato a termine quello che c'era da fare per passare... ma siamo passati di slancio ugualmente. Questo ci lega, è come impigliarsi la maglia in una maniglia. Possiamo avanzare ancora un po' ma la trazione ci devierà e ad un certo punto la deviazione ci impedirà di prseguire oltre se non torniamo indietro a disimpigliare la maglia.
Come? Possiamo toglierci la maglia? Mi sa di no...

luke 10-02-2010 11.26.51

Mi piace la metafora del corridoio e delle porte:
probabilmente ci troviamo su una via, magari si può chiamare una pre-via, anche prima di iniziare ad interessarci di certe materie, almeno per me è stato così, guardando indietro vedo le fasi che mi hanno portato a certe scelte, fasi che sono cominciate molti anni fa, passando pure per cose che teoricamente poco hanno a che vedere con concetti spirituali.

Per i risultati abbiamo una fase in cui ci sono solo barlumi, poi si fanno più consistenti e duraturi, ovviamente parlo di piccolissimi risultati e cambiamenti, che a mio avviso cominciano sin da subito. Certo per risultati più grandi e visibili il discorso può essere diverso, posso basarmi solo sulle sensazioni e non su esperienze che non ho, tipo iniziazioni varie e tutto quello che ne consegue.

Forse arrivati a certi livelli la sforzo che dovremmo fare per tornare indietro e riaddormentarci completamente è maggiore di quanto ne serve per avanzare seppur di poco,al contrario di quanto avviene a livelli più bassi, però sinceramente no so se esista un punto di non ritorno.
Quello che temo, quando parliamo di vie specifiche e codificate, è che ad un certo punto dovrebbe essere necessario entrare in contatto con qualcuno, che sia un maestro o una organizzazione (seria) che si rifà a qualche tradizione, e la cosa al momento non la vedo fattibile e forse ne ho anche un pò timore, intanto cerco di applicarmi al meglio, per quel che mi è possibile, poi hai visto mai....

Una cosa che mi ha fatto piacere è che una volta facevo paragoni con "gli amici del bar" sentendomi più profondo della maggior parte di loro, uno che stava avanti, poi una volta interessatomi a certe cose, girando per internet, vedendo il forum ho pensato "ecchecavolo e io che pensavo di essere quello che stava avanti" , in breve tempo la cosa ha iniziato a piacermi, per la prima volta trovare persone che ne sanno di più mi ha reso contento, e già questo bagno di umiltà è un piccolo risultato che potrà servire anche in seguito.
Vedo che impegnarmi ho ancora bisogno di essere spornato dalle circostanze esterne, una delle prossime porte può essere riuscire a darmi una disciplina anche in modo più autonomo, senza aver bisogno di essere pungolato col forcone....

filoumenanike 12-02-2010 01.37.09

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 80485)
A cosa serve una Via?

Beh, prima ho detto che la Via dovrebbe portare al Centro, parola sostituibile a piacere con una qualsiasi delle altre che sono per ora vuote di significato: Dio, la Verità, la Conoscenza eccetera.
... tutte queste vie, se sono tali, hanno un unico scopo: l'Iniziazione. Cos'é? Leggetevi l'articolo di Uno, che lo spiega sicuramente meglio di me, in ogni caso si tratta di un inizio e non di una fine. Ma è anche una fine, la fine della via che si è trovata in terra, e porta a dare un significato a quelle famose parole di prima. L'iniziazione è la prima esperienza diretta di quella cosa lì... in pratica è vedere Dio. Poi pare non si riesca a sostenere in maniera duratura e si rimbalza indietro, ma si è cambiati per sempre. Li inizia la vera Via.
Quindi quello che ci si può aspettare, anzi che ci si dovrebbe aspettare da una Via è che porti all'Iniziazione.

Ho preso questo primo periodo perchè cerco di andare per gradi, di arrivare in modo semplice a capire qualcosina!
La via è dunque il percorso che facciamo quando tentiamo di dare delle risposte plausibili alle nostre domande, nell'affanosa ricerca di una visione , che possa dare un senso a questo infinito girare dei mondi?
Dunque la Via può essere formata dalle numerose strade che mi hanno portato fin qui? può essere la mia vita?
Quando affronto i perchè, mi assalgono i ma, i mille dubbi e alla fine trovo una risposta come faccio ad essere sicura che sia quella giusta? giusta per chi?
Qual è il codice che mi deve guidare? il mio istinto, la mia logica razionale, le esperienze di altri, la vita di un personaggio carismatico come Gesù?

ho posto tante domande, me ne rendo conto, non sono certo rivolte per avere una risposta, sono interrogativi che da tempo rivolgo a me stessa.

Ray 12-02-2010 01.44.52

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 80542)
Ho preso questo primo periodo perchè cerco di andare per gradi, di arrivare in modo semplice a capire qualcosina!
La via è dunque il percorso che facciamo quando tentiamo di dare delle risposte plausibili alle nostre domande, nell'affanosa ricerca di una visione , che possa dare un senso a questo infinito girare dei mondi?
Dunque la Via può essere formata dalle numerose strade che mi hanno portato fin qui? può essere la mia vita?
Quando affronto i perchè, mi assalgono i ma, i mille dubbi e alla fine trovo una risposta come faccio ad essere sicura che sia quella giusta? giusta per chi?
Qual è il codice che mi deve guidare? il mio istinto, la mia logica razionale, le esperienze di altri, la vita di un personaggio carismatico come Gesù?

ho posto tante domande, me ne rendo conto, non sono certo rivolte per avere una risposta, sono interrogativi che da tempo rivolgo a me stessa.

No Filo, quello che descrivi può semmai essere una pre-via, come l'ha chiamata Luke. Io sto parlando proprio di una Via Iniziatica... una cosa come poteva essere chessò entrare nel tempio di Eleusi, o in quello di Pitagora. O anche altro (ho usato questi esempi solo perchè ritengo tu possa averne qualche idea, non perchè siano esaustivi)... so che possono essere concetti inusuali. Ci sono molti tread, in esoterismo e tradizioni, e molti articoli di Uno che ne parlano.

filoumenanike 12-02-2010 01.51.30

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 80544)
No Filo, quello che descrivi può semmai essere una pre-via, come l'ha chiamata Luke. Io sto parlando proprio di una Via Iniziatica... una cosa come poteva essere chessò entrare nel tempio di Eleusi, o in quello di Pitagora. O anche altro (ho usato questi esempi solo perchè ritengo tu possa averne qualche idea, non perchè siano esaustivi)... so che possono essere concetti inusuali. Ci sono molti tread, in esoterismo e tradizioni, e molti articoli di Uno che ne parlano.

Sì, ho letto spesso i tread che parlano di questa Via iniziatica, ho letto anche I grandi Illuminati di Shurè ma mi aiuterebbe conoscere altri libri, la lettura su internet mi affatica, non memorizzo facilmente, data anche l'ora!

Ray 12-02-2010 02.18.50

Anche se avevo altri progetti l'intervento di Filo mi ha portato a pensare che può essere opportuno, e utile a me, parlare più approfonditamente di cos'è una Via. In realtà io avevo progettato di saltare un po' di palo in frasca, per buttare fuori quello che fa più comodo a me, ma dato che non parlo da solo, se arrivano input che mi portano a seguire un percorso più lineare, la cosa non può che avere l'effetto di schiarirmi meglio le idee, o, setssa cosa, di portare a galla i buchi.

Ho detto che una Via per essere tale, deve portare al centro. Quindi, è evidente, deve esservi connessa. E' lo stesso discorso che abbiamo già fatto per quanto riguarda le Tradizioni: una Tradizione, per essere Regolare, deve essere connessa con l'Origine. Non importa quante deviazioni fa, quante anse, quante volte sono stati aperti pezzi di sentiero diversi. Quel che conta è che non si sia persa la connessione con l'arrivo. E qui fa comodo la metafora del monte.

Se sto salendo un monte la cosa più semplice è seguire un sentiero. Ma possono esserci altri modi, che magari tornano utili quando il sentiero non è immediatamente riconoscibile o anche quando per qualche motivo do un'occhiata a cosa c'è al di fuori di esso. Uno di questi modi potrebbe essere avere un contatto, tipo una radiotrasmittente, con qualcuno che è in cima, o che c'è stato e sa la strada e magari sta andando su anche lui ma è più avanti, o sta battendo meglio uno dei sentieri per gli altri o ne sta aprendo dei pezzi. Insomma sto parlando di un Maestro... argomento sul quale tornerò. Adesso solo per dire che un Maestro qualificato può essere solo un Iniziato.
Ritengo pressochè impossibile arrivare in cima senza questo contatto, e ritengo anche molto difficile anche solo trovare una Via senza un contatto così... e anche se la si trova, si combina relativamente poco. Si, esistono le Vie solitarie, come l'alchimia, ma in realtà anche lì senza Maestro si fa poco e nulla. Perchè spesso è il Maestro la Via.

Falketta 12-02-2010 10.17.55

E la Via Ray... come hai trovato quella che poi è diventata la tua Via? Perchè questa è la domanda che mi pongo spesso... sono decisamente nella fase della pre-via come dici tu... ma com'è che poi si trova la Via, quella vera?
Mi perdo a volte a leggere in internet di scuole o simili... e nessuna mi colpisce... Mi sembrano tutti lì in vetrina a commercializzare il prodotto "crescita personale"... ho già fatto un'esperienza non positiva in questo senso, sono forse anche un pò prevenuta, non so...
Capisco però che da sola posso comprendere delle cose di me, e di riflesso degli altri, posso entrare in sintonia con la natura... ma percorrere un percorso di un certo tipo in solitaria mi sembra utopia. Spesso ho la sensazione di girare in tondo...
E allora mi chiedo... com'è che si trova la Via? O non riesco a capire come si trova perchè non sono ancora... pronta a intraprenderla?
Grazie fiori.gif

William 12-02-2010 12.40.11

Citazione:

Originalmente inviato da Falketta (Messaggio 80550)
E la Via Ray... come hai trovato quella che poi è diventata la tua Via? Perchè questa è la domanda che mi pongo spesso... sono decisamente nella fase della pre-via come dici tu... ma com'è che poi si trova la Via, quella vera?
Mi perdo a volte a leggere in internet di scuole o simili... e nessuna mi colpisce... Mi sembrano tutti lì in vetrina a commercializzare il prodotto "crescita personale"... ho già fatto un'esperienza non positiva in questo senso, sono forse anche un pò prevenuta, non so...
Capisco però che da sola posso comprendere delle cose di me, e di riflesso degli altri, posso entrare in sintonia con la natura... ma percorrere un percorso di un certo tipo in solitaria mi sembra utopia. Spesso ho la sensazione di girare in tondo...
E allora mi chiedo... com'è che si trova la Via? O non riesco a capire come si trova perchè non sono ancora... pronta a intraprenderla?
Grazie fiori.gif

me lo sono chiesto anche io..come trovare la via?
forse interpretiamo male il concetto "da solo"....
"crescita personale"..."lavorare su se stessi....ecc
inizialmente può anche andare bene..come imput
però non vorrei ....che con landar del tempo si
rivelasse un pò come un arma a doppio taglio.

Sai Falketta cosa ti dico?Io non me lo voglio chiedere più
come trovare la via....fiori.gif

luke 12-02-2010 12.54.45

Citazione:

Originalmente inviato da William (Messaggio 80553)
me lo sono chiesto anche io..come trovare la via?
forse interpretiamo male il concetto "da solo"....
"crescita personale"..."lavorare su se stessi....ecc
inizialmente può anche andare bene..come imput
però non vorrei ....che con landar del tempo si
rivelasse un pò come un arma a doppio taglio.

Sai Falketta cosa ti dico?Io non me lo voglio chiedere più
come trovare la via....fiori.gif

Sarà una frase fatta ma credo che la Via si lasci trovare quando e se è il caso; alcune tradizioni parlano della possibilità di crearsi un centro magnetico che risulterà sensibile a determinati tipi di influenze che partono proprio dalle Scuole.
Non so quanto ciò sia vero e realistico, però credo che fantasticare ora su come potrà avvenire, chi incontrerò di preciso e dove ecc, sia un dispendio di energie che non risolve molto.
Si fa quel che si può fare al meglio, poi si vedrà, vale per l'esoterismo come credo per molte altre cose.

Kael 12-02-2010 14.29.03

Citazione:

Originalmente inviato da Falketta (Messaggio 80550)
ma com'è che poi si trova la Via, quella vera?

Non si trova la Via. E' lei che trova noi.
Noi possiamo solo Cercare. E con questa Ricerca muoviamo qualcosa per la quale diventiamo visibili, diciamo che l'Universo inizia ad "accorgersi" di noi...

Un po' come il discorso del Maestro che appare solo quando sei pronto..

Falketta 12-02-2010 14.51.31

Grazie ... fiori.gif

Kael 12-02-2010 14.52.07

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 80542)
Dunque la Via può essere formata dalle numerose strade che mi hanno portato fin qui? può essere la mia vita?

Al contrario, direi che la vita comune, quella meccanica alle quale sono abituati i più, è una anti-Via, che gira gira non porta da nessuna parte. E' l'illusione di movimento, non è movimento reale.
La prima fatica per trovarsi su una vera Via è quella appunto di liberarsi di tutti gli automatismi inconsci che governano la nostra vita, di rompere le catene che ci tengono prigionieri dentro l'illusione di Matrix e risvegliarsi dentro al mondo reale (hai visto il film, si?)

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 80546)
Si, esistono le Vie solitarie, come l'alchimia, ma in realtà anche lì senza Maestro si fa poco e nulla. Perchè spesso è il Maestro la Via.

Si fa poco o nulla perchè ci si scoraggia prima, senza un costante pungolo si fa fatica a muoversi da soli. Ma se tutti avessero la costanza di continuare a studiare e provare, magari in cinquant'anni, ma arriverebbero...
Dico questo perchè anche con tanto di Maestro l'impresa è titanica, lui ci guida, ma siamo sempre noi che dobbiamo camminare. Anzi, a volte avere un maestro può essere perfino peggio perchè ci si adagia pensando che tanto possa fare tutto lui...
Almeno essendo soli non si può incappare in questo errore, anche se poi le difficoltà sono chiaramente maggiori, quindi ci sono i pro e i contro. Ma è innegabile che se la voglia è tanta avere un Maestro è sicuramente preferibile.

Ray 13-02-2010 16.08.15

come si trova la Via
 
Citazione:

Originalmente inviato da Falketta (Messaggio 80550)
E la Via Ray... come hai trovato quella che poi è diventata la tua Via?

Questa domanda è utilissima perchè mi ha costretto a guardare in una direzione a cui non ho prestato molta attenzione... come ho detto prima, sulla Via ci sono inciampato. Quindi ho dovuto fare mente locale e guardare le cose da altri punti di vista a me inusuali.

Prima di tutto chiariamo un punto fondamentale: non esiste una mia Via, le vie non appartengono a nessuno. Noi possiamo appartenere a loro per un certo periodo se le percorriamo abbastanza e se ci leghiamo ad esse. Ma la domanda è come si trova la via.

Ovviamente ha ragione Kael, anche se temo che le sue risposte non soddisfino tutti. O meglio, soddisfano anche, ma solo certe parti di noi. Dire "quando sei pronto il Maestro compare" spesso mette a tacere chi chiede. Per un po'. Perchè l'essere riconosce vera la risposta. La domanda però diviene: dato che il maestro non è comparso, io non sono pronto. Come prepararsi?
La domanda giusta è "come cercare?". Ma la risposta è solo una parte di ciò che è necessario per trovare una Via... ci sono più fattori. Anche se questi fattori sono riassumibili in un unico concetto... quello che Castaneda avrebbe chiamato Intento.

Io posso solo dire quello che mi sembra di aver capito dalla mia esperienza, anche se non mi va adesso di descriverla completamente.
Un fattore determinante è la chiarezza di ciò che si sta cercando. Potrei dire che non ha senso cercare una Via, ha senso cercare il Centro, o la Conoscenza, o una di quelle parole che non hanno significato. L'essere quello cerca.
All'io, ad un certo punto, diviene chiaro che ha bisogno di un intermediario, sia che lo chiamiamo Via, sia che lo chiamiamo Maestro, sia in altro modo. A me ad un certo punto è divenuto chiaro che avevo bisogno di qualcuno più che di qualcosa, ma questo non vale necessariamente per tutti.
L'importante è non dimenticarsi il perchè si cerca la cosa intermedia. Se capisco che devo cercare un Maestro perchè sto cercando Dio, devo ricordarmi che sto cercando Dio e non il Maestro. Se devo andare a comprare lo zucchero per fare la torta non mi devo mai dimenticare della torta, a cosa mi serve. Anche se è necessario che io concentri tutto l'intento di cui dispongo al momento per trovare lo zucchero.

Sembra banale sta cosa, ma non lo è, non è semplice, e tuttavia è fondamentale. Si deve aver sempre più chiaro possibile cosa si cerca e il motivo per cui si cerca quella cosa... ossia il risultato di quell'azione e anche il motivo della stessa. E' un concetto sul quale magari torno... devo trovare un modo di esprimerlo efficacemente.

Poi c'è un altro spunto che posso dare adesso, altri proverò a metterli più avanti.
Torniamo alla frase "quando sei pronto il Maestro compare", frase in cui possiamo sostituire la parola Maestro con Via, Metodo, o altre parole anch'esse non molto chiare, con un significato labile, finchè non le troviamo. Stessa cosa che per quelle altre parole (Centro, Conoscenza, Dio) ma un po' più vicine alle nostre possibilità... intermediari appunto.
Concentriamoci sulla parola "compare". Non dice arriva o si presenta, o si crea. Dice compare. Se il Maestro, o la Via, compare quando siamo pronti vuol dire che dipende solo da noi e che quella cosa in un qualche modo è già lì. Il neonato, quando è pronto, apre gli occhi e vede la realtà, la luce. Ma essa era già lì. Anche se non gli era accessibile.

Infatti ci sono due problemi: trovare una Via e RiconoscerLa. Stessa cosa per il Maestro.

Bon, ho risposto parzialmente, nelle prossime puntate proverò a descrivere, per quel che posso, queli sono le caratteristiche che è necessario avere per muoversi su una Via e come si fa a riconoscere un Maestro. Le due cose sono ovviamente strettamente connesse. Il punto è come fare perchè ciò che cerchiamo diventi accessibile.

Sole 13-02-2010 17.35.15

Per quanto è vero che siamo in esperienze ed è la tua esperienza mi permetto di allargare la questione del trovare il Maestro o il Metodo o la Via anche a chi consciamente non sa di cercare eppure trova... a quel punto la fatica è l'argomento delle prossime puntate.
Però ho avuto occasione di vedere spesso persone che si sono "imbattute" nel Maestro, chiaramente lo volevano, qualcosa di profondo in loro lo voleva, ma non così palesemente a loro stesse.

filoumenanike 15-02-2010 01.35.46

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 80559)
Al contrario, direi che la vita comune, quella meccanica alle quale sono abituati i più, è una anti-Via, che gira gira non porta da nessuna parte. E' l'illusione di movimento, non è movimento reale.

Le tante strade di cui parlavo e che mi hanno portata ad essere quella che sono oggi costituiscono una possibile pre-via perchè la mia vita da quando ricordo è stata sempre proiettata verso la ricerca delle risposte da darmi, ho passato vari gradi, ho vissuto cercando di diventare consapevole di quanto vivevo, non credo che si possa dire aprioristicamente che la vita comune non porta da nessuna parte!

Kael 15-02-2010 11.11.07

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 80620)
Le tante strade di cui parlavo e che mi hanno portata ad essere quella che sono oggi costituiscono una possibile pre-via perchè la mia vita da quando ricordo è stata sempre proiettata verso la ricerca delle risposte da darmi, ho passato vari gradi, ho vissuto cercando di diventare consapevole di quanto vivevo, non credo che si possa dire aprioristicamente che la vita comune non porta da nessuna parte!

C'è una bella differenza con la Via se ora parli invece di una possibile pre-via, in questo caso posso anche trovarmi daccordo. Ad ogni modo il fatto che la vita di qualcuno possa essere una pre-via, non giustifica l'asserzione che la vita comune sia in generale una pre-via, molti non vanno da nessuna parte, altrimenti in migliaia di anni di storia l'umanità sarebbe già redenta e spiritualizzata da un pezzo, cosa che non è.

RedWitch 05-03-2010 02.01.24

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 80485)
................

Ah si, dicevo che nuotiamo controcorrente. Ma allora? La strada è cambiata, la corrente è diminuita che noi la si ripercorre più facilmente? No, ma siamo cambiati noi. E non è neanche detto che la ripercorriamo più facilmente, ma solo che possiamo farlo. Poi dipende anche da quanto ci siamo sfiancati o impigriti nel frattempo... se siamo rotolati indietro un motivo ci sarà, no?

A volte credo sia inevitabile, a volte è pollaggine nostra. E' inevitabile solo quando non abbiamo ben portato a termine quello che c'era da fare per passare... ma siamo passati di slancio ugualmente. Questo ci lega, è come impigliarsi la maglia in una maniglia. Possiamo avanzare ancora un po' ma la trazione ci devierà e ad un certo punto la deviazione ci impedirà di prseguire oltre se non torniamo indietro a disimpigliare la maglia.
Come? Possiamo toglierci la maglia? Mi sa di no...

Riprendo un momento questa parte, quando retrocedo, la sensazione che ho è quella di un rimpicciolimento della Coscienza, è come se mi chiudessi in un mondo interno, in parte di sogno, fantasticheria.. potremmo dire allora che retrocedere significa anche riaddormentarsi?

Vorrei capire in che misura e cosa intendi per "pollaggine nostra"... a me sembra molto fisiologica la cosa.. periodi in cui si va avanti vuoi perchè arrivano spinte esterne, vuoi perchè esiste quello slancio di cui parlavi.. ma a me sembra che tanto vado avanti, quanto poi prendo di quei capitomboli tremendi.. e in quei momenti poi, mi impigrisco, mi sfianco, come dicevi sopra. La strada che poi devo ripercorrere a me sembra più faticosa della prima volta, forse proprio perchè in qualche modo ho sperimentato un punto che poi non riesco a mantenere ed inevitabilmente torno indietro, e si richiudono le porte, mi pare che quando percorro la strada nel senso di marcia "corretto", in qualche modo sono tesa verso l'esterno (il "mio" esterno, se si capisce..), mentre quando torno indietro, mi rinchiudo nell'interno, perdo attenzione e concentrazione rispetto al mondo che mi circonda, anche solo rispetto a chi mi parla.. come se avessi la testa tra le nuvole.

E' sonno senza dubbio, ma questo significa che la strada da percorrere va di pari passo a quanto siamo svegli? a quanto riusciamo ad "allargare" la Coscienza ?

Soprattutto, se dipende non solo da un fattore fisiologico, ma anche dalla pollaggine, in che misura e soprattutto in che modo potremmo contenere la strada a ritroso?

Se la maglia rimane impigliata alla maniglia, non resta che tornare indietro , a disimpigliarla, a capire che se c'è un nodo, qualcosa che ancora va sciolto e risolto o compreso, il lavoro va fatto e basta per poter proseguire, ma se non si impiglia la maglia, perchè a volte si torna indietro di diverse porte?.. è possibile evitarlo?

Ray 05-03-2010 23.55.09

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 81342)
mi pare che quando percorro la strada nel senso di marcia "corretto", in qualche modo sono tesa verso l'esterno (il "mio" esterno, se si capisce..), mentre quando torno indietro, mi rinchiudo nell'interno, perdo attenzione e concentrazione rispetto al mondo che mi circonda, anche solo rispetto a chi mi parla.. come se avessi la testa tra le nuvole.

A me sembra l'esatto contrario. Se perdo concentrazione mi espando e quindi la coscienza diviene più rarefatta e sono meno lucido.

Ray 06-03-2010 00.09.55

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 81342)
.. è possibile evitarlo?

Non so, ma credo di no. Sicuramente è possibile non commettere due volte lo stesso errore, ma posto di rendersene conto. Ci son volte che si deve ripeterlo molte volte l'errore prima di rendersi conto che di errore si tratta e di provare altro, che magari poi si rivela errore anch'esso.

Però io la metterei in un altro modo, il concetto di errore (che si potrebbe esplorare meglio, magari apriamo un tread) potrebbe essere fuoriviante.
Prendiamo un esempio, così sfrutto anche per parlare di un altro tema importante: la costanza.
Chiunque Lavori sa fin quasi da subito, anche ove non glielo dicessero, che la costanza è la prima e più necessaria cosa. Senza di essa non solo nulla va a termine, ma spesso poco o nulla si conclude e quel che si combina è a rischio.
Qualunque tecnica, ad esempio, senza costanza non la si può neanche chiamare tale.

Ebbene, ogni volta che non riesco ad essere costante sbaglio? Ma se costante ci devo diventare, come posso esserlo già?
Ovvio che tutti sono capaci di una certa costanza... è che ce ne vuole una certa quantità anche solo per iniziare e poi sempre più per continuare, ma questo significa anche che la costanza può crescere e se può crescere, prima di essere cresciuta è di meno... ossia non sono sempre costante come vorrei e/o credo di dover essere.

Stessa cosa per l'andirivieni... credo/penso/so che sarebbe proprio meglio andare sempre avanti senza mai tornare indietro, ma alla fin fine, se fossi in grado di fare così fin da subito che Lavoro sarebbe? Non dico che non mi servirebbe una Via, ma perlomeno avrei con essa un rapporto diverso da quello che si sente, sarebbe beh... facile.
Insomma, se gioco a basket non posso avere il 100% dal campo tutte le volte, che gioco a fare?
Se fossi già perfetto perchè diventarci?

Però però è necessario farsi furbi... se gioco a basket a quel 100% ci aspiro e cercherò comunque di sbagliare il meno possibile e quindi cercherò di mettermi nella migliore condizione possibile il più delle volte possibili. Ma questo lo imparo sbagliando.

La via è larga all'inizio e stretta alla fine e più giù si è (ossia nelle parti più larghe) più sono profondi i solchi nel terreno a causa delle innumerevoli volte che si è percorso quel tratto avanti e indietro.

'ayn soph 06-03-2010 00.43.32

La via è larga all'inizio e stretta alla fine e più giù si è (ossia nelle parti più larghe)
Mi scuserai Ray ma non riesco a capirla, intendevi parti più strette, tra parentesi?
A parte questo mi associo a quanto detto specialmente per la Costanza che aumenta usandola, molto profondo.
Sempre se posso, valuterei anche se tonificare il corpo-(mente) e forte motivazione-obiettivo.

Ray 06-03-2010 00.59.36

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 81396)
Mi scuserai Ray ma non riesco a capirla, intendevi parti più strette, tra parentesi?

No, intendevo larghe. Più giù in basso si è (intenendo la strada in salita) più la strada è larga, più su più è stretta (e con meno solchi).

'ayn soph 06-03-2010 01.04.14

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 81398)
No, intendevo larghe. Più giù in basso si è (intenendo la strada in salita) più la strada è larga, più su più è stretta (e con meno solchi).

Perfetto ora ho capito, avevo inteso tutto il contrario e pensavo stiamo (nel senso personale "sto") fini icon_mrgr:

Ray 06-03-2010 01.20.49

ancora sull'iniziazione
 
Mi si scuserà se non seguo solo le direzioni laterali date dai vostri interventi, ma questo tread mi piacerebbe usarlo per cercare di chiarirmi i concetti e le esperienze e quindi scrivo anche un po' quel che mi pare.
Quindi torno sull'iniziazione, sulle iniziazioni minori, sulla Via e sul Maestro.

Come ho detto l'Iniziazione rappresenta l'arrivo di una Via (e l'inizio di un'altra, ma questo ora non conta) e dovrebbe essere un'esperienza. Prima, tra i vari termini, ho usato "vedere Dio" ma questo può far pensare a qualche visione più o meno limpida. Io mi son fatto un'idea abbastanza diversa... dovrebbe trattarsi di fare esperienza diretta di quella cosa (come per la falegnameria) che per adesso è priva di significato (Dio, Conoscenza, ecc), avere un contatto diretto, senza intermediari. Quello che avviene alla fine del viaggio (appunto) iniziatico di Dante, per fare un esempio illustre. E' un qualcosa che non si può certo vivere senza accorgersene e senza che ci cambi profondamente e dovrebbe essere un assaggio di un qualcosa che, se poi diventa permanente, corrisponde alla Realizzazione.

L'iniziazione si riceve. Qualcuno ce la da. Il che non significa che non sia teoricamente possibile avere quell'esperienza senza iniziazione, ma le possibilità sono talmente ardue da risultare trascurabili. Già se si ha a disposizione qualcuno che può darcela, le possibilità di riuscire a prepararsi adeguatamente sono bassissime.

Qualcuno ce la da... chi? Se solo un falegname può iniziarmi alla falegnameria, solo un Iniziato può darmi l'iniziazione. Per questo dicevo che un Maestro non può essere altro che un Iniziato... anche se chiunque può insegnarmi qualcosa ovviamente.
Un Iniziato è qualcuno che "ha visto Dio" ed è sopravvissuto, è tornato e sa come fare per "rivederlo". E' uno che ha dato perlomeno un'occhiatina al "settimo piano" per dirla con Gurdy. Cioè è uno che ha a disposizone la Conoscenza.
Non dico che è onniscente, non almeno nei termini che intendiamo solitamente, ma che però potenzialmente lo è. Tutto gli è accessibile, nulla gli è negato, anche se manifesta ancora dei limiti di spazio-tempo (non sa a memoria tutti i libri del mondo ma li ha in libreria e sa cercavi dentro per usare una metafora).

Il che significa che conosce me stesso meglio di come mi conosco io. Il che significa anche che ha sperimentato il vero Amore e quindi è potenzialmente (poi nella pratica immagino che avrà da sudare) in grado di amare tutti incondizionatamente. Quindi mi ama più e meglio di come io mi amo, ama gli altri più e meglio di come io amo... è un paradigma. Anche se non è perfetto, è sufficientemente perfezionato da aver potuto toccare con mano la perfezione.

Ma il punto centrale è ancora un altro e ci arrivo parlando delle piccole iniziazioni... prossimo post.

'ayn soph 06-03-2010 01.39.14

Ray:
è davvero commovente leggere queste tue parole specialmente nel finale e credo che sia una esperienza davvero fantastica che tutti dovremmo provare, ma ahimè sembra che sia riservata soltanto a pochi, dico pochi perchè non credo che andando per le strade si incontri facilmente qualcuno al quale affidarci il quale è già stato al 7 piano o per parafrasare ha già la Pietra o diremmo è Pietra/o
Senza parole...............

Falketta 06-03-2010 03.58.31

Ray... forse qui faccio una gran confusione... però pensavo... le persone che si recano in viaggio in luoghi di culto, che partono da turisti e tornano "cambiati" per aver forse fatto esperienza di quella cosa in quei luoghi... si può parlare per loro di piccole iniziazioni o è tutto dovuto all'ambiente in cui si immergono e alla sua energia particolare?

Uno 06-03-2010 11.37.47

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 81407)
ma ahimè sembra che sia riservata soltanto a pochi,

Riservata non è la parola corretta, non è riservata per nessuno, il fatto che pochi la facciano non vuol dire che sia riservata.
Quote:

dico pochi perchè non credo che andando per le strade si incontri facilmente qualcuno al quale affidarci il quale è già stato al 7 piano o per parafrasare ha già la Pietra o diremmo è Pietra/o
Perchè metti limiti alla provvidenza?

Tra il fatto che pensi che comunque la cosa è riservata a pochi, tra il fatto che pensi che non si trovi chi etc... in pratica anche se camminando per strada sbattessi contro Gesu Cristo al massimo gli diresti "scusi" o "ma guarda dove metti i piedi" icon_mrgr:.
La sai la barzelletta di S.Gennaro e del Napoletano che vuole vincere al totocalcio vero? Ogni tanto la ri-racconto (cercala sugli auguri di compleanno a Carlotta) perchè con una battuta ci dice una grande verità.

Scusa "l'O.T." Ray

'ayn soph 06-03-2010 12.06.08

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81421)
Perchè metti limiti alla provvidenza?

Tra il fatto che pensi che comunque la cosa è riservata a pochi, tra il fatto che pensi che non si trovi chi etc... in pratica anche se camminando per strada sbattessi contro Gesu Cristo al massimo gli diresti "scusi" o "ma guarda dove metti i piedi" icon_mrgr:.
La sai la barzelletta di S.Gennaro e del Napoletano che vuole vincere al totocalcio vero? Ogni tanto la ri-racconto (cercala sugli auguri di compleanno a Carlotta) perchè con una battuta ci dice una grande verità.

Scusa "l'O.T." Ray

Esatto la correzione è pertinente, lasciare tutto e andare dietro a .... non necessariamente deve essere riservato. Mi correggo da solo vediamo, si può parlare di scelta più o meno consapevole.
E' vero poi che il non riconoscere rientra per es. tra i discepoli di Emmaus, conoscere un Risorto se non si fa conoscere tranquillamente lo si potrebbe scambiare per qualsiasi tipologia che lo stesso è in grado di imitare alla perfezione. icon_mrgr:
corro a vedere S. Gennaro ma immagino sia quella della schedina, se non la giochi (o il lotto) come ti posso far vincere? icon_mrgr:

'ayn soph 06-03-2010 13.48.09

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 81403)
Centro o Direzione

pensavo tra me e me alla frase "IO sono la Via, la Verità e la Vita"
chi vede lui, vede il Padre.
e proviamo a fare un cambio traduzione aggiungendo un semplice articolo L e traducendo così (forse si capisce meglio):
L'IO E' la Via, la Verità e la Vita, chi vede l'IO vede il Padre.
Credo che così si intravvedano anche i contorni oltre che al centro. :@@

Uno 06-03-2010 17.16.25

Beh trovare l'Io è importante ma è solo una tappa

'ayn soph 06-03-2010 22.36.08

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81436)
Beh trovare l'Io è importante ma è solo una tappa

cioè?

Ray 15-03-2010 02.16.25

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 81403)
Ma il punto centrale è ancora un altro e ci arrivo parlando delle piccole iniziazioni... prossimo post.

Non so se arriverò subito al punto centrale della questione iniziazioni, ma proverò ad avvicinarmici.

Dicevo delle iniziazioni minori... che cosa sono? Beh, qualunque esperienza che ci cambia, anche un minimo, o che innesca un processo di cambiamento può essere considerata una piccola iniziazione, ma ovviamente io sto parlando di quelle che si possono ottenere sulla Via, e forse per certi versi più importante ancora, quella che ci immette sulla Via.

Le confraternite iniziatiche organizzate di cui per un motivo o per l'altro si conosce qualcosa prevedono un'iniziazione addirittura da subito, per entrare. Ad esempio, alla Massoneria, si viene iniziati.
Poi ci sono periodi di apprendimento e preparazione e si viene iniziati a livelli successivi. Anche nella tradizione cristiana classica ci sono delle iniziazioni: il battesimo ad esempio, ma più specifica è l'ordine sacro che si riceve alla fine del periodo di apprendimento seminariale.
Per capirci qualcosa dobbiamo guardare alle iniziazioni da un diverso punto di vista.

Un'iniziazione è una trasmissione di un'influenza spirituale.

In pratica l'iniziatore, che gode di un'influenza spirituale, ossia è in diretto contatto con qualcosa di superiore, trasmette quella stessa influenza all'iniziato. Da quel momento anche lui godrà di quella influenza, che gli perverrà tramite l'iniziatore. In questo mdo si innesca un processo che avrà termine quando l'iniziando sarà pronto a ricevere quel contatto direttamente, ossia l'Iniziazione vera e propria. Tra queste due possono essere o meno previste altre iniziazioni, a sancire particolari passaggi nel cammino dell'allievo.

Ma in cosa consiste questa influenza? Si potrebbe chiamare una guida, se la guardiamo da quel punto di vista, ma per come la vedo io questo punto di vista è fuoriviante. Questa influenza è una forza agente. Direzionata al perfezionamento dell'allievo. E continuerà ad agire, che l'allievo ci lavori o meno, che se ne renda conto o meno, che la agevoli o meno. Per questo, una volta sulla Via non si torna più indietro.
Ma in cosa si consustanzia questa forza? Quali sono i suoi effetti?

Si potrebbe riassumere tutto con una parola: energia. E qui un piccolo segreto non di pulcinella lo svelo. A chi è connesso con una forza tradizionale regolare, da essa trae energia.
A chi lo svelo questo segreto? Non certo ai profani, che non capiranno quello che significa e si formeranno delle idee probabilmente bizzarre e fantasiose, quando non resteranno completamente scettici. Neanche agli iniziati (in piccolo) che sono già unminimo avanti nel cammino rivelo alcunchè: lo sanno già per loro esperienza, al massimo do loro una conferma. Lo rivelo a chi gode di questa influenza ma non si è ancora reso conto di che cosa ciò significhi e tuttalpiù ha delle "sensazioni". A queste persone credo si accenderanno delle lucine leggendo.

Prima di addentrami negli effetti possibili di questa influenza faccio alcune considerazioni... una in particolare.
Una confraternita iniziatica in seno ad una tradizione regolare porrà i suoi affiliati in contatto con questa influenza. Ossia, tramite i vari rami di questa congrega, l'Origine comunicherà con tutti coloro che ne sono in contatto, in proporzione alla loro posizione e alla loro possibilità... che man mano dovrebbero crescere.
Una volta avevo sentito un esempio bellissimo che figurava il funzionamento: avete presente quelle piramidi di bicchieri da spumante che si facevano una volta ai ricevimenti ricchi? C'erano tutte queste coppe, tantissime ai primi piani e una all'ultimo, si versava lo champagne nella prima e quando questa traboccava il liquido scendeva nelle coppe sotto le quali a loro volta, traboccando, riempivano quelle sotto ancora e così via. Ecco: l'essere parte di una tradizione regolare, o avere per Maestro un Iniziato (che poi le cose dovrebbero corrispondere) significa che la coppa in cima è posizionata nel posto giusto... ossia sotto la bottiglia.

Insomma cos'è la bottiglia? Lo avrete capito ormai...


Questo anche per dire che l'importanza di avere un Maestro è ben altro che qualcuno che ci insegna esoterismo o qualche pratica... che comunque non è certo roba da poco e di suo basterebbe. Per assurdo però, è fondamentale essere sotto l'egida di un Meastro Iniziato anche se questo non apre mai bocca e non mostra alcuna tecnica e sta tutto il giorno a giocare a carte (anche se non me lo vedo a complicarsi l'esistenza)... perchè quello che conta davvero è quello che comunica, quello che passa attraverso di lui e riempie gli altri bicchieri.

webetina 17-03-2010 01.17.05

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 82054)
Per assurdo però, è fondamentale essere sotto l'egida di un Meastro Iniziato anche se questo non apre mai bocca e non mostra alcuna tecnica e sta tutto il giorno a giocare a carte (anche se non me lo vedo a complicarsi l'esistenza)... perchè quello che conta davvero è quello che comunica, quello che passa attraverso di lui e riempie gli altri bicchieri.

stai dicendo che allora che solo vivendo proprio accanto ad un maestro si prendono quei benefici? parli di qualcosa che è molto difficile che accada se non in luoghi molto rari e forse lontani dai più...

Ray 17-03-2010 19.39.02

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 82139)
stai dicendo che allora che solo vivendo proprio accanto ad un maestro si prendono quei benefici? parli di qualcosa che è molto difficile che accada se non in luoghi molto rari e forse lontani dai più...

Questa domanda forse permette di chiarire ancora qualche punto interessante.

In effetti può capitare di leggere resoconti dai quali emerge l'importanza di vivere fisicamente accanto un Maestro, per meglio suggere l'influsso che da lui è emesso. Probabilmente, in tempi passati e soprattutto in oriente, in cui si usava trasferirsi fisicamente presso un luogo in cui si svolgeva la Ricerca, un monastero o una scuola o simili, il problema non si poneva: se ti dedicavi alla ricerca dovevi trasferirti, o perlomeno frequantare molto assiduamente, il luogo in cui il maestro stava, per il semplice motivo che non veniva lui a casa tua.

Tuttavia l'influenza di cui parlo non necessita per nulla di vicinanza fisica. Essere sotto l'egida di un Maestro significa essergli vicino in un modo difficile da spiegare, anche quando egli si trova all'altro capo del pianeta o magari non è proprio sul pianeta.
Un esempio nella vita comune potrebbe essere il matrimonio... ne stiamo parlando in un altro tread. Il matrimonio sacro implica un legame sottile che permane anche quando i due coniugi non sono nella stessa stanza, stessa casa, stessa città... insomma io sono sposato con mia moglie anche quando sono in ufficio o in viaggio. Questo, esotericamente, avviene perchè il legame sussiste a livello sottile, c'è una comunicazione "energetica", un canale che si forma e che trasmette in entrambi i versi anche se non sta nel fisico. E non sottostà alle leggi della distanza allo stesso modo degli oggetti fisici (non ho detto che la distanza non conta nulla).

Con il Maestro, che ha una struttura sottile sviluppata e la controlla coscientemente, questo legame assume qualità e caratteristiche molto peculiari, in grado di sopravvivere addirittura alla morte fisica del suddetto. Legame questo ultimo che Gesù ha istituito con gli apostoli durante l'ultima cena.

Quindi, al di là di questo dato che io comunque mi riferisco ad un Maestro vivo nel fisico e in carne e ossa, non ha nessuna importanza stargli fisicamente vicino o addirittura vederlo di persona. Serve però un contatto, un supporto nel fisico, almeno finchè l'allievo non ha sviluppato la capacità di interagire, anche poco, con quel legame sottile.

Insomma il Maestro trasmette l'energia della Fonte a cui è collegato indipendentemente dalla distanza fisica.

webetina 17-03-2010 21.11.54

Perchè sia completa meglio la risposta che desideravo: possono le sole letture dei libri dei maestri illuminare una via? cosa potrebbe sostituire un loro supporto fisico? il Cristo ha la chiesa per i credenti...

Uno 17-03-2010 21.52.47

Ho spostato in esoterismo perchè è più adatto dalla piega che ha preso il thread

Ray 18-03-2010 00.15.33

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 82166)
Ho spostato in esoterismo perchè è più adatto dalla piega che ha preso il thread

Già... sgrunt. Vabbeh, se non riuscirò ad usare questo ne farò un altro.

nikelise 18-03-2010 11.17.46

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 82165)
Perchè sia completa meglio la risposta che desideravo: possono le sole letture dei libri dei maestri illuminare una via? cosa potrebbe sostituire un loro supporto fisico? il Cristo ha la chiesa per i credenti...

Il libro puo' chiarire la portata di un'esperienza ed estenderla quanto piu' possibile .
Ed e' gia' un gran risultato .
Credo che avere un maestro a disposizione pero' dia di piu' , un di piu' non surrogabile ma siccome i maestri non ci sono .....
Tuttavia ogni tanto episodio per episodio li si puo' incontrare e vedere all'opera e una volta riconosciuti come tali , questi possono trasmettere qualcosa che fa fare un passettino in avanti .
Allora tornando al libro : aiuta ad essere pronti ed a riconoscerli.


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