Ermopoli

Ermopoli (https://ermopoli.it/portale/index.php)
-   Esoterismo (https://ermopoli.it/portale/forumdisplay.php?f=21)
-   -   metodi di Osservazione: "insignificanti" abitudini nel quotidiano (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=4287)

Ray 18-05-2008 22.39.42

metodi di Osservazione: "insignificanti" abitudini nel quotidiano
 
Chi ha seriamente intrapreso su di se un lavoro di Osservazione è giunto (o deve giungere) prima o poi alla conclusione che una grande parte di ciò che cerca di osservare non può vedere da solo. Se ci si pensa, è già un mezzo miracolo che qualcosa riesca a vedere, dato che quel che interessa è ciò che abita la landa dell'inconsapevolezza.

Nelle Scuole Tradizionali, quando addirittura non ci si viveva, si godeva comunque di uno spazio fisico nel quale si Lavorava assieme. Questo permette di venire osservati e quindi di apprendere da altri ciò che di noi non vediamo.

Qui c'è il salone degli specchi che ha questa funzione. Sopperisce alla mancanza di contatto fisico e visivo con quel che trapela scrivendo... cosa che forse in una Scuola vecchio stile non ci sarebbe perchè si scriverebbe molto di meno.

Ci sarebbero però tutta una serie di osservazioni possibili, dal modo di parlare e di muoversi e di lavorare... il modo di pelare le cipolle, per fare un esempio scemo, può rivelare tantissimo, ma anche e soprattutto gli atteggiamenti che continuamente assumiamo più o meno incosapevolmente.

Nel titolo ho detto "insignificanti". Mi riferisco a quelle "piccole" abitudini che usualmente non vengono considerate importanti e quindi spesso tralasciate, o comuque private di una seria attenzione. Mille cose... dal piccolo difetto "innocuo", al modo curioso di fare qualcosa, alla piccola mania solitamente sopportata con facilità da chi ci vive attorno e magari considerata parte integrante della persona.

E infatti lo è. Parte integrante... che spesso viene tralasciata e che invece può dire moltissimo e moltissimo aiutare.
Faccio un esempio personale: io ho la mania di titillarmi... mi arriccio i capelli di solito, per quel che si vede, ma in realtà se non ho le mani impegnate sto sempre a stuzzicarmi in vari modi. Se non avessi avuto dall'esterno conferma, anzi notizia, della frequenza pazzesca di questa mia piccola "insignificante" abitudine, la mia mente avrebbe continuato a trattarla come una cosa di cui si, sono consapevole che mi parte, ma in fondo non è così importante e che vuoi che ti dica... mica lo fai sempre. Invece lo faccio sempre, la mente me la raccontava sulla frequenza (ho la controprova perchè dopo che mi è stato confermato, da mia rischiesta, ho provato a non farlo per cinque minuti... non cinque ore, cinque minuti). Se la mente si preoccupa di raccontarmela, ha qualcosa da nascondere... e io che sono sospettoso nei suoi confronti, indago.

Quello su cui volevo attirare l'attenzione è che se io non avessi chiesto non mi sarebbe stato detto... appunto veniva vissuto come una mia innocua mania, che non dando più di tanto fastidio, non meritava mai la dignità di argomento.
Altro esempio scemo... mia moglie spesso lascia le cose stappate dopo averle usate, dalla zuccheriera al dentifricio... insomma apre per usare e non chiude (a meno di "mettere a posto"). E' una cosa innocua che non si dice all'altro se non per battuta, ma che se fatta notare ad uno che Cerca può dirgli molto (gli altri di solito lo vivono come una critica).

E' chiaro che non posso mettermi una telecamera in casa e non posso neanche rompere le togne a mia moglie per farmi elencare minuziosamente tutti i miei piccoli difetti o stranezza o addirittura farmi descrivere il modo che ho di fare le cose... non sto neanche suggerendo di diventare tutti paranoici tipo oddio ma chissà come sto facendo questo e quello... dico però che queste cosette le abbiamo tutti e che potrebbero rivelarsi utilissime... bon intro lunghissima, mi fermo.

dafne 18-05-2008 23.00.41

Interessante questa cosa
Io lascio spesso le antine dei mobiletti della cucina aperte,mi è stato fatto notare alla nausea da mia madre e alla fine apro e richiudo ma appena sono sovrappensiero..bam ci ricasco. Lo shock l'ho avuto un giorno perchè ho picchiato la gnola sulla portina dello scolapiatti aperta e mi sono resa conto, forse per merito della botta, che ce n'era solo una in tutta la cucina chiusa!!!
Al contrario la sera quando vado a letto devo chiudere per bene le ante dell'armadio.
Capita spesso che per distrazione faccio due giri per portare le cose in un posto perchè non le ho prese assieme e per un bel pò di tempo sono dovuta rientrare in casa dopo essere uscita per controllare il gas. Quello per fortuna non capita più.
Anche gli intercalari nelle frasi li consideri come abitudini interessanti? A me ogni tanto è cpitato di avere una parola, o una frase che ripetevo spesso...oggi però non saprei dire qual'è.
Anche se era solo un'introduzione la tua io mi sono lanciata icon_mrgr: mi piacerebbe capire che tipo di bisogni o di disagi certe abitudini nascondano o veicolino..
fiori.gif (fiori a tutti stasera )

griselda 18-05-2008 23.37.09

Mi pare che si riallacci al discorso di Uno su quello che si è che diventiamo quella cosa.
A me è capitato con l'ansia non la vedevo eppure ora noto tante cose che c'erano già che le vedevo anche alcune ma non le collegavo. Tipo: spesso sospiro, sono tutta tesa e mai rilassata, quando parlo trattengo un po' il fiato tant'è che mi stanco.

Poi invece ci sono altre cose che non so però incasellare, tipo ogni volta che mi viene mal di testa devo legarmi i capelli, non li sopporto, oppure anche quando sono nervosa mi danno noia.

Altra cosa non sopporto le correnti d'aria e chiudo tutte le porte se c'è vento, mi dico che è perchè non sbattano e perchè così non mi prendo il raffreddore, ma mi pare che sia legato al controllo. (?)
Altra cosa sbuffo, sbuffo per tutto, questo però credo di averlo ereditato dal papà che era sbuffatore pure lui.icon_mrgr:

Mi siederei sempre sulla gamba sinistra piegata se non che adesso da qualche tempo mi fa male un muscolo e non posso quindi penso perderò anche sto vizio. icon_mrgr:
Inoltre alcuni se ne vanno altri arrivano a prendere il loro posto.
Di notte piego i polsi ( e vorrei proprio sapere perchè) e siccome non sono più una ragazzina la mattina mi dolgono.
Se guardo un film mi appoggio sempre la testa sulla mano con il polso piegato tanto che mi si addormenta.
al pc incavallo sempre le gambe.
Insomma per osservarmi qualcosa osservo ma poi non so mai cosa farci, ecco, a parte cercare di non farlo ma mi ci ritrovo appena mi distraggo.($)
Per quanto riguarda il parlare o lo scrivere uso sempre gli stessi vocaboli perchè ho un vocabolario limitato ma anche scrivo di getto lo stesso nel parlare, se faccio attenzione cerco di scrivere e parlare diversamente ma ciò mi crea ansia da prestazione e non mi vengono più i termini.( almeno credo è quello che mi dice la mente, ora, prima credevo fosse solo pigrizia.)nonso.gif
Bon mi fermo che se no vi racconto la storia delle mie posture e dei miei vizi e prendo tutto il forumdiavolo.g: se poi ci mettiamo quelli che non vedo ci vorranno due forumicon_mrgr:
:C:


P.S.
Prima mi titillavo pure io i capelli lo facevo proprio senza accorgermi poi me li sono tagliati cortissimi e non potendo più farlo per molto tempo ho smesso. icon_mrgr:
Ma ne avevo altri che da se se ne sono andati come muovere il piede sulle lenzuola la sera appena entrata nel letto.
Entrambe le cose mi rilassavano credo.

Astral 19-05-2008 10.35.28

Si interessante, io ad esempio ho la mania di odorare i bicchieri e i cibi ( lo faccio pure per vedere se sono puliti) e per me me è diventato naturale, è una cosa che ovviamente non faccio quando mi invitano a pranzo fuori, ma nel quotidiano si.

:C:

griselda 19-05-2008 12.02.24

Ne dimenticavo una che è curiosa forte, quando faccio la doccia, appena entro e mi metto sotto l'acqua incrocio le braccia sul petto. (a mo di faraone icon_mrgr:):@@
Poi vabbeh quando mi devo lavore le sposto ma poi mi ritornano li.
A pure io annuso ma le cose nuove, libri mi ricordo che lo feci la prima volta in prima elementare, mai sentito un odore così buono. E poi il cuoio, e altri oggetti odorosi, anche quando sono fuori nei negozi, lo faccio di nascosto perchè mio marito mi prende in giro. icon_mrgr: GIuro che però non marchio il territorio eh.diavolo.g:

cassandra 19-05-2008 13.43.44

Allora l'elenco sarebbe lungo,comunque inizio..mi tocco i capelli continuamente,sarà da una decina d'anni che ho questa mania,passo le dita tra le ciocche per sciogliere eventuali nodi o per togliere le doppie punte se ci sono..se non me ne accorgo, o me lo fanno notare potrei continuare per ore.Poi c'è il trattenere,tirare la pancia in dentro e sento, quando mi emoziono (positivamente e negativamente), una forte rigidità all'addome appunto,come un blocco..ma anche se me ne accorgo non riesco a risolvere, per ora almeno..sarà che non so come.Quando vado al bagno accavallo una gamba,non so perchè,ancora in auto mi specchio continuamente ed ho lo specchietto posizionato su di me e non sulla via martello.: ..elloso come direbbe Red icon_mrgr:
Non mangio le unghie ma le limo spesso,se non le limo le tocco e se non tocco loro,tocco l'anello che porto al pollice..insomma un esaurita..Quando saluto per strada persone che conosco spesso lo faccio mandando un bacio,anche da lontano..Nel mangiare sporco quasi sempre il piatto lasciando avanzi vari,difficile che finisca una portata senza essere oggetto di osservazione altrui..Parlo molto ed ho notato che in certe situazioni tendo a farlo di più,come con persone che non conosco o conosco da poco,mi imbarazza il silenzio e parto coi monologhi quando di fronte mi lasciano fare..Do consigli spesso e volentieri anche se non richiesti e credo di avere un modo di farlo che può infastidire,nel senso che il tono che adotto è un pò da saputella,anche se non ho quell'intenzione,mi viene così..boh..manata.gif A letto mi copro l'orecchio se sono sul fianco ed inizialmente muovo ritmicamente i piedi,lo faccio anche se sono seduta con la gamba a cavallo,la dondolo avanti ed indietro.Mi piace l'ordine e metto a posto anche a casa di amiche per far capire il livello..al mare cerco di passare inosservata,scelgo il momento giusto per entrare in acqua evitando troppi sguardi:@@,non sia mai mi fanno una calata in acqua,(abbassarmi di forza sotto)seppur per gioco divento isterica.. tendo ad aggrottare la fronte ed arricciare il muso quando sono sulla difensiva,o quello che sento non mi piace,o semplicemente non lo condivido..si vede proprio.Vabbè per ora mi fermo.
:C:

Era 19-05-2008 13.43.58

molti anni fa...notai una di queste cose che dici...ne presi nota perchè non mi piaceva...spiego: duranrante una "mangiata" con gli amici a casa mia...quindi cucinavo io...decisi di fare una grigliata...il tutto ripreso in un filmino con telecamera (allora muta) logicamente la protagonista ero io...visto che stavo davanti alla griglia...e mi divertivo un sacco...il guaio è venuto dopo...quando ho visto il filmino sviluppato (essi ancora si sviluppavanodiavolo.g: )...descrivo la scena: una bocca in continuo movimento...ma muta...e questo passi...la cosa che mi colpì era il continuo movimento delle mani...non le lasciavo ferme nemmeno un attimo...se non rivoltavo le verdure....indicavo...se non indicavo...me le passavo sul grembiule e trentamila altre cose...da allora ho cercato sempre di controllare la gestualità...
dopo aver letto questo tuo post...ho ripreso ad osservare quel tic...e ad osservare gli altri mille che avevo ignorato...solo perchè...come hai detto bene...nessuno..per educazione o altro..me li aveva fatti notare....in pratica sono tutti quei tic!!! noooooooopiango.gif

p.s. ops a proposito di tic ho ricominciato a punteggiare diavolo.g:

Era 19-05-2008 13.46.09

aggiungo che nel tempo i gesti incontrollati delle mani mi hanno fatto capire quanto poco calma io sia...quanto impaziente...e azz quanto difettosa
adesso cercherò di capire cosa mi diranno gli altri "segnali"

griselda 19-05-2008 14.11.31

Ma che bella questa idea della telecamera, si perchè oggi si usa quella, ma si si anche io ho fatto a tempo a fare i super8 e addirittura gli 8 mm. Ma manco ho la saggezza dell'età. icon_mrgr:
Comunque ritornando al punto mi hai fatto venire in mente un'altra cosa che è palese agli altri e non a me, almeno non lo era: non voglio vedere i miei difetti. Sgrunt! Difatti difficilmente mi facevo riprendere e quando mi rivedevo notavo solo i difetti e quindi poi evitavo, non i difetti eh? icon_mrgr: solo di farmi riprendere.( difatti odio che mi si riprenda oramai lo sanno anche i sassi. icon_mrgr:) Una cosa che ho visto una volta è la mia camminata: ORRIBILE per nula femminile sembravo un montanaro che sale su per i monti. Sono rimasta scioccata per un po' e poi ho cercato di rimediare facendo attenzione a come lo facevo ma poi me ne sono dimenticata. Insomma cammino a mo di orsone tra i boschi. Ma orso lo sono anche caratterialmente quindi dovrei modificare a monte...
Mi farò riprendere a costo di sembrare megalomane e narcisista. diavolo.g: di nascosto però se no come per tutto non mi mostrerò e cercando di essere ciò che non voglio apparire sembrerò una nota stonata, come ad esempio nelle foto in cui mi metto in posa: orribiliiiiiiiiiiiiiiii. ahahahah
:C:

RedWitch 19-05-2008 17.46.26

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 53521)
......................
Quello su cui volevo attirare l'attenzione è che se io non avessi chiesto non mi sarebbe stato detto... appunto veniva vissuto come una mia innocua mania, che non dando più di tanto fastidio, non meritava mai la dignità di argomento.
.......................

E' allora per questo che qui non scriviamo mai niente nel Salone degli Specchi? icon_mrgr:.. se ci penso, ogni volta che mi capita di notare qualcosa in un altro alla fine mi sembrano sempre sciocchezze che non val la pena inserire, poi c'e' anche il discorso del, "ma vedro' davvero bene, faro' del male gratis" etcetc, ma la prima cosa che mi viene in mente e' proprio la non importanza della cosa .. sempre. Invece tu dici che proprio dalle piccole cose e dalla quotidianita' possiamo imparare molto. E quindi, sempre per rimanere in tema del forum, facendo attenzione che non ci sia acredine verso l'altro, scrivere quel che notiamo potrebbe essere un notevole aiuto per l'altro (anche per il discorso che nella vita di tutti i giorni non possiamo rompere le scatole a mariti/mogli in continuazione per farci dire le nostre stranezze icon_mrgr:, ma qui potrebbe essere un po' come una palestra no?

A me fa riflettere vedere di volta in volta come scrivo qui, il modo di scrivere puo' essere spia di tante cose.. per esempio quando inizio un thread, uso sempre la stessa intro, senza andare a toccare direttamente il tema, e questo penso che possa essere indicativo.

Altra cosa, mi capita spesso di ripetere all'infinito certe parole, e siccome non rileggo i post, alla fine risultano poco armoniosi.. questo mi capita soprattutto se sto cercando di chiarire me stessa, forma zero, e alla fine si vede.

O ancora, anche dagli scritti si vede l'influenza che possono avere su di noi le persone che frequentiamo spesso, quindi stessi modi di dire, etcetc (Cassi "elloso" non e' mio il copy ma mi diverte un sacco fiori.gif).

Nella quotidianita' penso che "beccarsi" in tutte quelle abitudini radicate, possa senz'altro essere utile,
una per tutte che credo di aver pure gia' scritto da qualche parte ho un modo assurdo di aggiustarmi gli occhiali sul naso, ditata direttamente sulla lenteicon_mrgr: e via (poi quando li devo pulire guai) . Questa tra l'altro e' una cosa che mi fanno notare e mi prendono in giro , ma niente, non riesco nemmeno per i famosi 5 minuti di cui parlava Ray.. se non e' automatico questo..
Un'osservazione di tutte queste piccolezze, puo' credo portare a far caso il piu' possibile a particolari che di solito ci sfuggono ed in effetti dirci tante cose di noi...

:C:

Ray 19-05-2008 20.34.15

Beh, non mi aspettavo tanta grazia icon_mrgr: .

In effetti quel che scrivete conferma che alla fin fine siamo consapevoli di un certo numero di piccoli difetti che abbiamo... anche se tentennerei a chiamarli tutti difetti (qualcuno di sicuro ma distinguerei)... quel che li accomuna è che sono caratteristiche comportamentali automatiche, spesso difficilissime da eliminare (quindi ben radicate), e spesso di cui siamo del tutto inconsapevoli della reale portata (per esempio la frequenza), come energe benissimo dall'esperienza di Era che forse è la migliore per quello che stiamo esplorando, dato che è stata una scoperta.

Bene, e adesso?

Adesso secondo me la strada si divide in due: da una parte dobbiamo cercare di vedere quel che ancora non sappiamo (noto ad esempio che tutti parlano di cose che fanno, ma pochi di come le fanno)... e dall'altra dobbiamo cercare di farci qualcosa di queste cose che osserviamo, dato che mi sembra che tutti condividano la mia difficoltà ad interpretare queste caratteristiche.

A questo punto, nel tentativo di studiare più in profondità la cosa osservata, farei quanto segue, sempre a livello osservativo. Come prima cosa cercherei di osservare il grado di indulgenza che abbiamo verso noi stessi nei confronti di quella cosa (lo specchietto di Cassi, per esempio, lo credo un grado alto di indulgenza, dato che non è stato spostato) e poi farei dei piccoli esperimenti di dieta... non parlo di repressione, se non si conosce e si toglie si rischia di spostare, ma se si toglie per un po' può capitare di vedere dove batte.

Poi si possono provare interpretazioni di tipo analogico, un po' "psicologiche", ma anche l'analogia meccanica di funzionamento, a mio avviso, può dir molto di come funzioniamo sottilmente.

Astral 19-05-2008 20.49.23

Mi ha colpito la differenza da come si fa, rispetto a quel che si fa.

Io ad esempio ho notato qualcosa di radicato dalla nascita. Quando scrivevo impugnavo la penna come una zappa, e non riuscivo ad inpugnarla come gli altri.

Non c'è stata maestra all'asilo, elementari, medie e superiori che è riuscita ( anche imponendosi) a cambiarmi questo mio modo di scrivere, che utilizza dita in più rispetto agli altri.

Lavorando ho notato che quando utilizzo strumenti per mescolare ho la stessa difficoltà, forse dipende dal polso o forse non so... sarebbe curioso indagare.

Tuttavia è difficile studiare insieme, se non si hanno degli elementi?

Forse questo evidenzia, che per certi versi sono testardo?

Era 19-05-2008 20.53.33

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 53574)
Beh, non mi aspettavo tanta grazia icon_mrgr: .



A questo punto, nel tentativo di studiare più in profondità la cosa osservata, farei quanto segue, sempre a livello osservativo. Come prima cosa cercherei di osservare il grado di indulgenza che abbiamo verso noi stessi nei confronti di quella cosa (lo specchietto di Cassi, per esempio, lo credo un grado alto di indulgenza, dato che non è stato spostato) e poi farei dei piccoli esperimenti di dieta... non parlo di repressione, se non si conosce e si toglie si rischia di spostare, ma se si toglie per un po' può capitare di vedere dove batte.

Poi si possono provare interpretazioni di tipo analogico, un po' "psicologiche", ma anche l'analogia meccanica di funzionamento, a mio avviso, può dir molto di come funzioniamo sottilmente.

chissà se ho capito....
indulgenza zero non mi piaceva/piace affatto quel mio "agitare" senza interruzione..se ci faccio attenzione lo controllo...appena mi distraggo ricomincio lo sfarfallio
(oggi un pochino meno...ma sempre troppo)
la cosa che però mi è saltata agli occhi è che nasce dal non sentirmi troppo a mio agio...più sono tesa e nervosa più sta roba mi batte...se faccio un qualsiasi cosa non del tutto convinta idem...vince lei...mentre se sto rilassata vinco io..ma ancora ho scavato...e scopro un sacco di insicurezze e paure che fanno da motore a sto caspita di abitudine insignificante....
chiamala insignificante;)

nonso.gif

Ray 19-05-2008 21.01.46

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 53575)
Io ad esempio ho notato qualcosa di radicato dalla nascita. Quando scrivevo impugnavo la penna come una zappa, e non riuscivo ad inpugnarla come gli altri.

Scrivevi appena nato? strabuzza:


Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 53575)
Forse questo evidenzia, che per certi versi sono testardo?

Ehhh, ma solo per certi versi icon_mrgr: abbraccio:


Sinceramente non ha la più vaga idea del perchè tu tenga la penna come una zappa, inoltre per quanto possiamo cercare anche insieme di capire cosa vuol dire cosa, quel che conta di più è quello che ognuno trova per se stesso, quel che riesce a vedere da solo, i suoi collegamenti. Per esempio sta cosa ti evidenzia la testardaggine. Bene.. magari c'è altro sotto e magari anche altre cose ti mostrano la testardaggine, in ogni caso almeno un po' ti è stata utile, quindi merita indagare ancora no?


Spesso questi modi di fare le cose, come la penna di Astral, sono risultati di combinazioni tra caratteristiche e inclinazioni di vario tipo... come dire che, per esempio, magari Astral hja una conformazione particolare della mano che, unita alla sua testardaggine, ha prodotto lo scrivere a zappa. Dico questo non perchè sia convinto di qualcosa a proposito di Astral ma per sottolineare che una cosa osservata è praticamente sempre orginata da più cose... poi magari noi abbiamo un nostro ingrediente preferito che mettiamo un po' dappertutto, ma anche se c'è saranno sempre piatti diversi.

MaxFuryu 19-05-2008 21.09.55

Mi chiedevo... hanno un qualche significato gli atteggiamenti che visti negli altri ci fanno innervosire? A me ad esempio mi innervosisce parecchio vedere una persona che quando è agitata ripete di continuo le stesse cose o le stesse parole, reggo reggo e alla fine non ce la faccio più, come per chi canticchia di continuo, basta poco per farmi innervosire e farmi venire un mal di testa.
Inoltre mi chiedo spesso come può accadere che stando con una persona si prendano in automatico certe cose.
Di abitudini ne ho parecchie, ma tutte presentate in vari periodi e altre sparite in altri. Di abitudini che forse mi porto da sempre credo di averne due, una è il mangiarmi le unghie e poi tenerle in bocca e giocarci con i denti e la lingua, l'altra è sullo scrivere, da piccolo ricordo tenevo il banco di scuola in verticale invece che in orizzontale, poi a forza questa cosa me l'hanno tolta, ma adesso tengo il foglio in orizzontale, non riesco a scrivere col foglio dritto.

MaxFuryu 19-05-2008 21.11.39

dimenticavo una cosa, tendo allo spreco con tutti gli oggetti e lo faccio con tutto anche nella vita, di questa cosa me ne accorgo bene tanto che le vedo provenire dalla stessa cosa

Shanti 19-05-2008 22.14.27

Su due piedi mi vengono in mente almeno 4 automatismi che ho notato su di me senza tanto approfondire, voglio vedere dopo che lo faròmanata.gif. Mi sono accorta che mangiando accavallo sempre le gambe, mi sono chiesta se è una chiusura, se provo a cambiare posizione dopo un po' ci ritorno. Mi mordicchio il labbro inferiore continuamente, e se non lo mordicchio lo tengo tra i denti. Scuoto la testa per tirare indietro i capelli che ho spesso davanti alla faccia, non so perchè ma mi dà fastidio usare le mani per spostarli. E con la mano ho l'abitudine di "dattilografare" nell'aria o su una superficie, abitudine che ho da quando a scuola mi esercitavo con la macchina da scrivere, in pratica tamburello le dita scrivendo il mio nome e cognome.
Nel frattempo mi è venuto in mente che quando mi arriva improvviso un pensiero fastidioso impreco a voce alta o parlo da sola.

Grey Owl 19-05-2008 23.39.55

Quando riposo sulla poltrona metto la mano destra dietro la schiena oppure la porto al petto col dorso che poggia sul mento (polso piegato).
Quando sono infastidito passo la lingua sopra gli incisivi a bocca chiusa e arriccio le labbra.
Mi strofino le sopracciglia con la punta delle dita quando sono stanco.
Mi scrocchio le dita mettendo le mani come a pregare e giro di 90 gradi le dita tra di loro.
Scrocchio pure la mascella quando s'incastra (lato destro) con un colpo deciso e chi assiste ci rimane male...hehehe
Quando parlo con le persone tengo le mani unite all'altezza del plesso solare oppure a braccia conserte ma a volte disegno nell'aria con le dita per chiarire il concetto.
Spesso mi appoggio dove mi trovo quando sono in piedi.
Metto le dita in bocca e sento con i denti il profilo delle unghie, quando sono teso mi mangio le pelli ai lati delle unghie (il preferito è il pollice) e a volte mi mangio pure le unghie.
Ogni tanto faccio un lungo sospiro dopo aver letto o scritto una frase, come se prima fossi stato in leggera apnea.
Quando sono scalzo metto la punta del piede destro a martello (tipo ballerina di danza classica) con l'alluce che poggia a terra e tallone sul piede della sedia, poi alterno la posizione poggiando sempre di punta la base dell'alluce ma con la pianta del piede.
Spesso leggo al pc con i gomiti sul piano e le mani che prendono la faccia ai lati delle guance oppure a pugno che poggiano sul mento.
Spesso passo con le dita in tutti i 7 buchi della faccia come per pulirli (orecchie, narici, occhi e bocca) anche se sono puliti...hehehe

Rileggendomi concentro le mie "insignificanti" abitudini alla faccia ed alle mani... nonso.gif

griselda 19-05-2008 23.53.02

Ahah Leggendo Grey mi è venuta in mente un cosa per cui vengo presa in giro in casa eccerto siccome mi prendono in giro figurati se volevo ricordarmela.
Mi dicono che sono onomatopeica, perchè parlo ma faccio anche il gesto con la mano e il suono se ce ne è uno con la bocca, tipo fumetto. Faccio un esempio descrivo che c'era un verme lungo: wack c'era un robo lungo e con il braccio e la mano mimo il movimento del lombrico che scivolava e poi zack swich si è infilato sotto terra e con il viso esprimo tutto l'esprimibile disgusto. Cioè sono una macchietta io non me ne accorgevo mai ma poi mi è stato fatto notare molte volte, prima mi risentvo ora ci rido perchè so che è ridicola da vedere, e quasi mi piace un poco.
icon_mrgr:

dafne 20-05-2008 00.52.51

Sono entrata in cucina per un bicchiere di latte e..portine aperte..sigh
ho notato che non faccio le cose un pò per volta ma tendo ad accumulare e poi poi fare una faticata finale. Nello specifico, apri l'anta per il caffè, usa il caffè...apri l'anta dei biscotti, mangia i biscotti...apri l'antina per il bricco del latte che lo voglio tiepidino (il frigo lo chiudo :sornione: ) usa il bricco e....latte e biscotti davanti alla tv...porta il tutto in cucina e...oh le antine...via lo zucchero, via i biscotti, chiudi le antine. Invece di aprire e chiudere le azioni tendo ad aprirle ma a non chiuderle mai. Mi si rimproverava di questo sia a casa sia al lavoro (quando lavoravo in famiglia cioè con mia sorella, in altri ambienti non capita) comincio le cose e non le fionisco, anzi, comincio più cose e non le finisco. Idem con i disegni, inizio e poi quasi mai li termino. Mi è capitato più volte di soffermarmi sul bisogno, contrario, di chiudere tutto per andare a letto, come se qualche curioso fantasma potesse scappare fuori e tirarmi gli alluci icon_mrgr:
pssssssss Astral anche mio figlio più piccolo "zappa" quando mangia e quando scrive, mi sono sempre chiesta se non fosse terribilmente scomodo usare quel tipo d'impugnatura ma tra i due il più testardo è l'altro..a me capita di usare il cucchiaio in quel modo quando devo mangiare il gelato, ho un freezer che non congela ma iberna, il gelato appena uscito ha la stessa consistenza del marmo....icon_mrgr:
bon, scusa l'intrusione, non sai cosa non farei per non parlare dei miei difetti.. :@@
abbraccio:

Astral 20-05-2008 09.11.47

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 53578)
Scrivevi appena nato? strabuzza:




Ehhh, ma solo per certi versi icon_mrgr: abbraccio:


Sinceramente non ha la più vaga idea del perchè tu tenga la penna come una zappa, inoltre per quanto possiamo cercare anche insieme di capire cosa vuol dire cosa, quel che conta di più è quello che ognuno trova per se stesso, quel che riesce a vedere da solo, i suoi collegamenti. Per esempio sta cosa ti evidenzia la testardaggine. Bene.. magari c'è altro sotto e magari anche altre cose ti mostrano la testardaggine, in ogni caso almeno un po' ti è stata utile, quindi merita indagare ancora no?


Spesso questi modi di fare le cose, come la penna di Astral, sono risultati di combinazioni tra caratteristiche e inclinazioni di vario tipo... come dire che, per esempio, magari Astral hja una conformazione particolare della mano che, unita alla sua testardaggine, ha prodotto lo scrivere a zappa. Dico questo non perchè sia convinto di qualcosa a proposito di Astral ma per sottolineare che una cosa osservata è praticamente sempre orginata da più cose... poi magari noi abbiamo un nostro ingrediente preferito che mettiamo un po' dappertutto, ma anche se c'è saranno sempre piatti diversi.

Indagando come dici tu Ray, ho scoperto che scrivevo così, perchè in altri modi mi faceva male la mano, e me lo sono ritrovato anche quando suonavo il pianoforte...

Credo sia una rigidità dell'articolazione spalla-braccia-avambraccio- polso, dita. In parole povere è difficile separare questi muscoli e articolazioni per me.

Inoltre ricordo c'era un professore che si era imposto di farmi scrivere 20 volte ogni giorno come si doveva, ed io l'ho preso come una sfida e mi sono ribellato.

Ma se sono così testardo mi chiedo invece perchè a volte cerco di seguire troppo il consiglio altrui?

Ray 20-05-2008 10.13.52

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 53595)
Sono entrata in cucina per un bicchiere di latte e..portine aperte..sigh
ho notato che non faccio le cose un pò per volta ma tendo ad accumulare e poi poi fare una faticata finale. Nello specifico, apri l'anta per il caffè, usa il caffè...apri l'anta dei biscotti, mangia i biscotti...apri l'antina per il bricco del latte che lo voglio tiepidino (il frigo lo chiudo :sornione: ) usa il bricco e....latte e biscotti davanti alla tv...porta il tutto in cucina e...oh le antine...via lo zucchero, via i biscotti, chiudi le antine. Invece di aprire e chiudere le azioni tendo ad aprirle ma a non chiuderle mai. Mi si rimproverava di questo sia a casa sia al lavoro (quando lavoravo in famiglia cioè con mia sorella, in altri ambienti non capita) comincio le cose e non le fionisco, anzi, comincio più cose e non le finisco. Idem con i disegni, inizio e poi quasi mai li termino. Mi è capitato più volte di soffermarmi sul bisogno, contrario, di chiudere tutto per andare a letto, come se qualche curioso fantasma potesse scappare fuori e tirarmi gli alluci icon_mrgr:
pssssssss Astral anche mio figlio più piccolo "zappa" quando mangia e quando scrive, mi sono sempre chiesta se non fosse terribilmente scomodo usare quel tipo d'impugnatura ma tra i due il più testardo è l'altro..a me capita di usare il cucchiaio in quel modo quando devo mangiare il gelato, ho un freezer che non congela ma iberna, il gelato appena uscito ha la stessa consistenza del marmo....icon_mrgr:
bon, scusa l'intrusione, non sai cosa non farei per non parlare dei miei difetti.. :@@
abbraccio:


L'esempio che porti è molto interessante a mio avviso, per il discorso che stiamo facendo. Sta cosa delle antine, che presa in se può essere appunto considerata cosa di poco conto, se presa come indizio per un'indagine su se stessi da spunti importanti. Ed è certamente una caratteristica sulla quel indagare, dato che anche dopo esserti resa conto che lo fai, sia perchè te lo fanno notare sia perchè lo vedi da te, nonostante ti rendi conto che sarebbe meglio chiuderle, le lasci aperte ancora. E' quindi qualcosa che, se vogliamo, non ti ha ancora comunicato tutto il suo messggio.

Tu ci vedi un'analogia con l'iniziare molte cose e non finirle, altra cosa che ti è stata fatta notare, anche se in altri ambiti. Questa è una caratteristica da osservare... le tendenze che abbiamo si riproducono in moltissimi ambiti della nostra vita, per non dire in tutti, anche se in forme diverse a seconda degli ambiti in cui si manifestano... come dire che mettiamo la nostra impronta ion tutto quello che facciamo. Quindi un ambito per così dire "innocuo" ci permette a volte di pizzicare qualcosa che in altro ambito più "pericoloso" nascondiamo meglio.
Vista in altro modo, il nostro suby ci lascia indizi sparpagliati lungo tutto il nostro cammino...

Per aprire ad altre possibili analogie da esplorare ha senso a mio avviso "tentare" altre corrispndenze olre a quelle che vediamo a colpo d'occhio. Per esempio, sempre restando nelle antine, si potrebbe porsi delle domande di tipo "psicologico" e chideresi se abbiamo la tendenza a "lasciare le porte aperte dietro di noi"... come dire se non chiudiamo mai certe porte anche quando andrebbero chiuse... oppure, da un altro punto di vista più energetico, se quando "apriamo" per "far uscire" poi ci dimentichiamo regolarmente di chiudere.

Sono solo esempi, non sto dicendo che penso che sta cosa ci sia o meno, dico solo che domande come queste vale la pena farsele... poi magari qualcuna di queste sarà un buco nell'acqua (mica ogni analogia è indovinata), ma sempre utile.

dafne 20-05-2008 18.00.54

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 53608)


Per aprire ad altre possibili analogie da esplorare ha senso a mio avviso "tentare" altre corrispndenze olre a quelle che vediamo a colpo d'occhio. Per esempio, sempre restando nelle antine, si potrebbe porsi delle domande di tipo "psicologico" e chideresi se abbiamo la tendenza a "lasciare le porte aperte dietro di noi"... come dire se non chiudiamo mai certe porte anche quando andrebbero chiuse... oppure, da un altro punto di vista più energetico, se quando "apriamo" per "far uscire" poi ci dimentichiamo regolarmente di chiudere.

.

E' stato il pensiero di quasi tutta la notte, peccato che non mi ricordo che cos'ho sognato..in ogni caso questa cosa delle porte sempre aperte l'avevo già notata, in un'altra discussione e quell'aprire per far uscire dimenticando di chiudere credo che capiti molto spesso nel mio rapporto con il mondo, probabile che sia una delle cause della mia stanchezza cronica..
Cmq una volta mi è stato detto che le mie porte, a differenza di altri, non si chiudono mai (certo in un contesto specifico) perchè chiudere (in quel contesto appunto) significa fuggire e io l'ho già fatto e non voglio rifarlo per cui le tengo tutte aperte. In fondo in fondo non scelgo mai.
Credo che più che un fuggire da qualcosa sia un fuggire da qualcuno, ho qualche sospetto, diciamo così, che quel qualcuno sia proprio io anche se non riesco a travare un solo motivo ragionevole nonono.gif ..per la verità appena mi ci soffermo apro un altro file, un'altra antina e via così... mi capita spesso di interrompere gli altri prima che finiscano di parlare, a volte per finire il periodo a volte per parlare di tutt'altro, specie se è in corso un rimprovero, sono diventata abilissima a spostare l'attenzione, il problema è che adesso la cosa mi si ritorce conto..quando punto un argomento ostico tac che svio altrove..manata.gif
Una cosa che non amo ricordare è che i miei mi han detto spesso che quando una cosa mi urta chiudo le orecchie, posso anche interagire con loro ma loro sono certi che io sono altrove, l'ho sempre vista come una chiusura ma forse in realtà non lo è perchè non è che me ne vado, chiudendo quindi la comunicazione fastidiosa, ma resto, la porta rimane aperta e io consumo tutto il possibile per non sentire anche se, ovviamnete, non posso non sentire o percepire almeno inconsciamente perchè la porta è spalancata...Non so se OT ma un'altra mania curiosa che ho è di tenere sempre perfettamente a posto il luogo dove lavoro, sempre efficiente e lasciare che il caos dilaghi nel personale, a casa e, come detto, al lavoro se di lavoro familiare si tratta. Un pò come pulire casa a vista e stipare tutto negli armadi icon_mrgr:
Oggi è molto meno evidente ma questa cosa c'è..vado a caccia di altri segnali spero di non essermi allargata troppo detective:

stella 25-05-2008 10.39.26

Avere l'abitudine di lasciare sempre qualcosa in fondo, che sia di un bicchiere, o di una confezione, o qualsiasi cosa.... per cominciarne una nuova...
Ho notato questo in una persona vicina a me, e in me ho notato l'effetto contrario, da sempre finisco ogni cosa fino in fondo, per sfruttarla sino alla fine....vedere le cose scartate quando ce ne sarebbe ancora un po' da consumare, è contro i miei principi, mi sembra uno spreco...
E anche il fatto di vedere usarne di più di quello che servirebbe per un consumo ottimale, mi fa venire su una rabbia, io all'apposto cerco sempre la giusta dose, e la finisco sempre quasi all'esagerazione (lasciare qualcosa in fondo per buttarla mi fa star male, mi mette a disagio), da piccola mio padre mi diceva un proverbio, lo riporto in dialetto: "Ci sono più giorni che luganighe" che significa più giorni da vivere che cose da mangiare a disposizione, e questo me lo porto dietro.
Sembra insignificante buttare via sempre un po' di ogni cosa, ma giorno dopo giorno diventa tanto.....
Poi ho l'abitudine di non badare più che tanto alle spese più consistenti, invece mi arrabbio tanto per gli "spiccioli" sprecati....
E ancora, non butto mai via niente che non sia proprio da buttare, così ho la casa piena di roba ma buttare via proprio non ci riesco se penso che potrebbe ancora tornare utile, anche se ragionando certe cose non le userò più e devo decidermi a buttarle, ma al momento di farlo qualcosa mi blocca e rimando....

martello.:

Sole 25-05-2008 21.03.39

Io la pessima abitudine da decenni di toccarmi il padiglione dell'orecchio ogni volta che sto pensando a qualcosa che mi preoccupa o che mi impegna. A volte mi accorgevo di farlo inconsciamente per strada mentre camminavo.. ci devo stare molto attenta e credo che tutto il discorso sia ben collegato a questo http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?t=3493 che ancora non ho ben capito anzi se lo approfondiamo ...

A dire il vero sono delle occasioni eccezionali per restare presenti e ricordarsi di se, Per un breve periodo tentati di non farlo e lo sforzo per bloccare la mano era notevole ma mi dava soddisfazione.. ma ne ho bisogno evidentemente e la cosa non mi abbandona, mi piacerebbe capire perchè ed approfondire.

Deve esserci in queste piccole maniacali abitudini uno scarico di qualcosa.

Astral 25-05-2008 21.52.28

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 53951)
Avere l'abitudine di lasciare sempre qualcosa in fondo, che sia di un bicchiere, o di una confezione, o qualsiasi cosa.... per cominciarne una nuova...
Ho notato questo in una persona vicina a me, e in me ho notato l'effetto contrario, da sempre finisco ogni cosa fino in fondo, per sfruttarla sino alla fine....vedere le cose scartate quando ce ne sarebbe ancora un po' da consumare, è contro i miei principi, mi sembra uno spreco...
E anche il fatto di vedere usarne di più di quello che servirebbe per un consumo ottimale, mi fa venire su una rabbia, io all'apposto cerco sempre la giusta dose, e la finisco sempre quasi all'esagerazione (lasciare qualcosa in fondo per buttarla mi fa star male, mi mette a disagio), da piccola mio padre mi diceva un proverbio, lo riporto in dialetto: "Ci sono più giorni che luganighe" che significa più giorni da vivere che cose da mangiare a disposizione, e questo me lo porto dietro.
Sembra insignificante buttare via sempre un po' di ogni cosa, ma giorno dopo giorno diventa tanto.....
Poi ho l'abitudine di non badare più che tanto alle spese più consistenti, invece mi arrabbio tanto per gli "spiccioli" sprecati....
E ancora, non butto mai via niente che non sia proprio da buttare, così ho la casa piena di roba ma buttare via proprio non ci riesco se penso che potrebbe ancora tornare utile, anche se ragionando certe cose non le userò più e devo decidermi a buttarle, ma al momento di farlo qualcosa mi blocca e rimando....

martello.:

Mi ci ritrovo in questo profilo, io non voglio che finisca il cibo, e piuttosto lo finisco io.
Inoltre mi arrabbio con mia madre e mia sorella che comprano sempre nuovi shampi e creme ed io voglio che prima finiscano i barattoli di quelli vecchi.

Poi tendo a buttare tutto ciò che ritengo vecchio e inutile, anche troppo, mentre mia sorella si conserva pure gli scontrini della spesa e per questo litighiamo spesso. Su un armadio l'80%è suo e il 20 è il mio.

Forse è un po' quello che succede a Stella e alla sua vicinaicon_mrgr:

Ray 12-09-2009 15.46.41

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 53971)
Io la pessima abitudine da decenni di toccarmi il padiglione dell'orecchio ogni volta che sto pensando a qualcosa che mi preoccupa o che mi impegna. A volte mi accorgevo di farlo inconsciamente per strada mentre camminavo.. ci devo stare molto attenta e credo che tutto il discorso sia ben collegato a questo http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?t=3493 che ancora non ho ben capito anzi se lo approfondiamo ...

A dire il vero sono delle occasioni eccezionali per restare presenti e ricordarsi di se, Per un breve periodo tentati di non farlo e lo sforzo per bloccare la mano era notevole ma mi dava soddisfazione.. ma ne ho bisogno evidentemente e la cosa non mi abbandona, mi piacerebbe capire perchè ed approfondire.

Deve esserci in queste piccole maniacali abitudini uno scarico di qualcosa.

Cercando i vari tread sull'osservazione (ce ne sono veramente parecchi) mi è capitato questo e ho notato che non solo non è "finito" (posto che si possa finire un qualsiasi argomento) ma che si è interrotto proprio quando stava per aprire porte interessanti. Chissà quanti ce ne sono così... interessante oggetto di indagine.

Bon, Sole dice "scarico di qualcosa" e su questo penso che siamo d'accordo (o no?). In particolare le abitudini di titillamento del corpo sono certamente scarico.. ma di cosa?
Banalmente, di tensione. La presenza di questo tipo di abitudini significa soprattutto,a mio avviso, che accumuliamo tensioni varie sia in modo errato che inconsapevole.
Chiunque lavora su se accumula tensione, anzi è sempre alla ricerca della "giusta" tensione, quella che permette la miglior resa, ma che credo, se è giusta, sta appena appena sotto la soglia della normale percezione.
A dire il vero anche quella che scarichiamo con queste titillazioni è sotto la soglia della normale percezione, ma sempre se vogliamo dirci la verità, per sentirla basta spostare l'attenzione su se, mentre quella "giusta" dovrebbe restare comunque sotto soglia e venir avvertita non in modo negativo.

Insomma la giusta tensione è quella che ci fa star dritti, quella eccessiva è quella che ci tira (siamo un po' elastici) o, vista da un'altra angolazione, la tensione giusta non è tensione, ma sta appena appena per diventarla.

Messa così queste piccole abitudini, che sono sistemi di scarico, diventano fonti di informazioni importantissime, perchè possono darci se pure indirettamente indizi precisi sulla giusta tensione (poi si deve imparare a regolare, ma bon, è un'altro discorso).

Però c'è un'altra caratteristica interessante di queste titillazioni, e mi riferisco alle orecchie di Sole, ai miei capelli e simili. Hanno un aspetto masturbatorio, cioè il metodo di scarico è basato sul principio del piacere.
Apparentemente è un controsenso. Perchè per provare piacere (ma anche se non fosse, solo titillandomi) la tensione la devo aumentare. Infatti se mi stuzzico l'orecchio la tensione aumenta. Ma allora, come funziona sta roba?

Beh la domanda la lascio un po' aperta... faccio però notare l'esempio del water: per far scaricare si butta altra acqua...

luke 13-09-2009 00.06.57

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 73790)
Cercando i vari tread sull'osservazione (ce ne sono veramente parecchi) mi è capitato questo e ho notato che non solo non è "finito" (posto che si possa finire un qualsiasi argomento) ma che si è interrotto proprio quando stava per aprire porte interessanti. Chissà quanti ce ne sono così... interessante oggetto di indagine.

Bon, Sole dice "scarico di qualcosa" e su questo penso che siamo d'accordo (o no?). In particolare le abitudini di titillamento del corpo sono certamente scarico.. ma di cosa?
Banalmente, di tensione. La presenza di questo tipo di abitudini significa soprattutto,a mio avviso, che accumuliamo tensioni varie sia in modo errato che inconsapevole.
Chiunque lavora su se accumula tensione, anzi è sempre alla ricerca della "giusta" tensione, quella che permette la miglior resa, ma che credo, se è giusta, sta appena appena sotto la soglia della normale percezione.
A dire il vero anche quella che scarichiamo con queste titillazioni è sotto la soglia della normale percezione, ma sempre se vogliamo dirci la verità, per sentirla basta spostare l'attenzione su se, mentre quella "giusta" dovrebbe restare comunque sotto soglia e venir avvertita non in modo negativo.

Insomma la giusta tensione è quella che ci fa star dritti, quella eccessiva è quella che ci tira (siamo un po' elastici) o, vista da un'altra angolazione, la tensione giusta non è tensione, ma sta appena appena per diventarla.

Messa così queste piccole abitudini, che sono sistemi di scarico, diventano fonti di informazioni importantissime, perchè possono darci se pure indirettamente indizi precisi sulla giusta tensione (poi si deve imparare a regolare, ma bon, è un'altro discorso).

Però c'è un'altra caratteristica interessante di queste titillazioni, e mi riferisco alle orecchie di Sole, ai miei capelli e simili. Hanno un aspetto masturbatorio, cioè il metodo di scarico è basato sul principio del piacere.
Apparentemente è un controsenso. Perchè per provare piacere (ma anche se non fosse, solo titillandomi) la tensione la devo aumentare. Infatti se mi stuzzico l'orecchio la tensione aumenta. Ma allora, come funziona sta roba?

Beh la domanda la lascio un po' aperta... faccio però notare l'esempio del water: per far scaricare si butta altra acqua...

Personalmente quando sono teso o preso da qualcosa mi "distruggo" il labbro inferiore con le dita, chissà se anche la parte del corpo utilizzata per scaricare ha qualche significato particolare....
Una situazione di eccessiva tensione come quella indicata da ray potrebbe quindi indicare una "staratura" nel nostro sistema corporeo/energetico che destina troppa energia rispetto a quella realmente necessaria, forse per anni di abitudini sbagliate, nelle quali oltretutto si "brucia" male l'energia e quindi forse per questo, si cerca di immetterne sempre di nuova, come se solo l'inizio di ogni scarica di energetica fosse usato per il lavoro utile e tutto il resto non viene ben utilizzato ed ha bisogno di essere spurgato via in qualche modo.

Ray 13-09-2009 00.17.51

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 73814)
come se solo l'inizio di ogni scarica di energetica fosse usato per il lavoro utile e tutto il resto non viene ben utilizzato ed ha bisogno di essere spurgato via in qualche modo.

Già, è un'impressoine che condivido. Tutto ciò che scarichiamo (e siamo costretti a scaricare) non utilizziamo. Anzi, dal momento che dobbiamo scaricare, significa che non abbiamo utilizzato / non stiamo utilizzando.

Poi forse una resa 100% non esiste e un certo scarico è endemico, vedi nel corporeo il discorso water... tuttavia a seconda di quanto è buona la mia digestione, cambia parecchio ciò che scarico.


PS: si, penso che le parti del corpo scelte per la titillazione abbiano un significato personale.

logos 13-09-2009 01.57.34

Io ormai lo chiamo il "rito del gas". Prima di andare a dormire o prima di uscire di casa controllo che il gas sia chiuso almeno una decina di volte. Se sono particolarmente stressata posso arrivare anche ad una ventina di volte. Mi sento anche abbastanza ridicola per questa abitudine che ormai ha preso il volto della mania, ma non riesco a liberarmi da questa ritualità.

luke 13-09-2009 12.51.30

Citazione:

Originalmente inviato da logos (Messaggio 73817)
Io ormai lo chiamo il "rito del gas". Prima di andare a dormire o prima di uscire di casa controllo che il gas sia chiuso almeno una decina di volte. Se sono particolarmente stressata posso arrivare anche ad una ventina di volte. Mi sento anche abbastanza ridicola per questa abitudine che ormai ha preso il volto della mania, ma non riesco a liberarmi da questa ritualità.

Non sei l'unica a fare gesti di questo tipo, c'è chi lo fa come te col gas, chi col freno a mano della macchina, chi con le cicche delle sigarette per vedere se sono rimaste accese, una volta ho sentito una ragazza che ricontrollava molte volte se aveva chiuso il rubinetto dell'acqua mettendo la mano sotto il rubinetto per poi controllare se era rimasta asciuttastrabuzza:

Sono gesti compulsivi che non ho ancora capito a cosa servano, non credo a scaricare tensioni come le tittillazioni di cui parlavamo prima, forse sono "compensazioni" per qualche cosa, gesti che mascherano altro...

Ray 14-09-2009 12.00.50

Citazione:

Originalmente inviato da logos (Messaggio 73817)
Io ormai lo chiamo il "rito del gas". Prima di andare a dormire o prima di uscire di casa controllo che il gas sia chiuso almeno una decina di volte. Se sono particolarmente stressata posso arrivare anche ad una ventina di volte. Mi sento anche abbastanza ridicola per questa abitudine che ormai ha preso il volto della mania, ma non riesco a liberarmi da questa ritualità.

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 73823)
Sono gesti compulsivi che non ho ancora capito a cosa servano, non credo a scaricare tensioni come le tittillazioni di cui parlavamo prima, forse sono "compensazioni" per qualche cosa, gesti che mascherano altro...

Credo anch'io siano compensazioni. In termini molto generici direi che indicano qualcosa di represso.

dafne 06-04-2010 00.19.48

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 53608)
nonostante ti rendi conto che sarebbe meglio chiuderle, le lasci aperte ancora. E' quindi qualcosa che, se vogliamo, non ti ha ancora comunicato tutto il suo messggio.


Per aprire ad altre possibili analogie da esplorare ha senso a mio avviso "tentare" altre corrispndenze olre a quelle che vediamo a colpo d'occhio. Per esempio, sempre restando nelle antine, si potrebbe porsi delle domande di tipo "psicologico" e chideresi se abbiamo la tendenza a "lasciare le porte aperte dietro di noi"... come dire se non chiudiamo mai certe porte anche quando andrebbero chiuse... oppure, da un altro punto di vista più energetico, se quando "apriamo" per "far uscire" poi ci dimentichiamo regolarmente di chiudere.

.

Evidentemente il messaggio non è passato del tutto perchè è da due tre giorni che trovo almeno un paio di antine aperte in cucina...c'è di buono che me ne accorgo perchè mi danno fastidio, "stonano" con l'ambiente e quindi le noto.

Che viaggio in circolo ormai è comprovato, spessissimo evito di arrivare in fondo a situazioni conflittuali perchè non sò come possomo andare a finire (controllo e fifa assieme , fantastico) mentre se glisso ritorno ad un punto che mi è familiare e che in qualche modo, bene o male, riesco a gestire.

Grazie a qualche piccolo microcambiamento e a un diverso approccio al lavoro (sisi sono esagerata forse ma questo lavoro insisto a dire che mi stà dando molto) comincio a realizzare non tanto che posso farcela a chiudere o che devo farlo ma, piuttosto, che stò molto meglio dopo, con l'anta chiusa, nonostante lo sforzo da fare (pigrizia mon amour 8-) )

Ho trovato altri ambiti in cui questa chiusura non avviene, con i quaderni dei conti di casa, con i diari dei commenti personali, con le discussioni amichevoli che tendo a troncare o far scivolare su altri fronti.
Poi però qualcosetta di me rimane sempre in ogni quaderno, in ogni conto, e soprattutto in ogni discussione, accesa o meno accesa che sia.

Non sò se questo sia "lasciarsi aperte le porte dietro", di certo fatico moltissimo a vivere in quelli che io chiamo comparti stagni, difficilmente riesco a staccare il pensiero da casa se sono a fare la spesa, da mio figlio mentre stò lavando i pavimenti, dalla cosa letta in forum mentre cucino.
Esempi scemi ma forse rendono.

Mi ha incuriosito come in questi giorni, mentre stò proponendomi di iniziare alcuni progetti su di me, stè antine abbiano ripreso a rimanere aperte, un ottimo indicatore in effetti del tentativo della mia mente di evitare di affrontare una serie di cambiamenti.

Ci sono altre piccole cose, come il dolcetto a fine pranzo/cena che stà tornando alla carica, il bisogno di dormire tra le coperte (cioè sopra le lenzuola in mezzo alle coperte proprio, pena l'insonnia), un nuovo intercalare fastidiosissimo (neh? diavolo.g: ) e chissà cos'altro...
Ci sono cose però, come controllare se le finestre sono chiuse, che derivano da un furto subito..quelle possono considerarsi manie compensatorie a causa di un piccolo trauma, di una paura? Meno sintomatiche di altro?

Ray 06-04-2010 00.28.04

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 83327)
Ci sono cose però, come controllare se le finestre sono chiuse, che derivano da un furto subito..quelle possono considerarsi manie compensatorie a causa di un piccolo trauma, di una paura? Meno sintomatiche di altro?

No, le persone normali, dopo che hanno subito un furto, stanno benissimo e se ne fregano se rischiano di subirne un altro, e non fanno nulla per renderlo meno probabile, come appunto controllare di aver chiuso, mettere un allarme, assicurarsi, ed altri compulsive precauzioni.

icon_mrgr:


abbraccio:

dafne 06-04-2010 00.40.21

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 83331)
No, le persone normali, dopo che hanno subito un furto, stanno benissimo e se ne fregano se rischiano di subirne un altro, e non fanno nulla per renderlo meno probabile, come appunto controllare di aver chiuso, mettere un allarme, assicurarsi, ed altri compulsive precauzioni.

icon_mrgr:


abbraccio:



boccaccia: boccaccia: boccaccia:

icon_mrgr: abbraccio:

Ray 06-04-2010 00.44.42

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 83327)
Mi ha incuriosito come in questi giorni, mentre stò proponendomi di iniziare alcuni progetti su di me, stè antine abbiano ripreso a rimanere aperte, un ottimo indicatore in effetti del tentativo della mia mente di evitare di affrontare una serie di cambiamenti.

Qui però non è detto. Semplicemente, forse, la particolare concentrazione ed energia che si usa per aggiungere nuove cose fa riemergere le vecchie tendenze, forse per compensazione, forse per distrazione (del tipo pensi cose in più e ti distrai altrove). Il che sarebbe un ottimo indicatore.

Per altro, siccome secondo me le antine aperte sono fughe di energia, è proprio in questi frangenti che dovresti fare più attenzione a non disperdere. Vero anche però, e qui l'indicatore, che una maggior concentrazione è anche una maggior tensione, e quindi ecco gli scarichi automatici.

Edera 06-04-2010 10.04.45

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 73839)
Credo anch'io siano compensazioni. In termini molto generici direi che indicano qualcosa di represso.


Io lo faccio ogni notte, controllo più volte che balconi e porte siano chiusi, e prima di dormire bevo un sacco d'acqua in modo compulsivo.
E' come se ci fosse un accumulo di ansia che inizia a battere prima del sonno ( che guarda caso è il momento in cui ci si deve lasciare andare, 'mollando' il controllo ) e che trova sfogo solamente compiendo questi piccoli rituali.
A volte ho provato a trattenermi e andare a letto in compagnia di quella situazione di allarme che avverto se non sfogo. Risultato : non prendo sonno quindi mi conviene assecondarla...

dafne 06-04-2010 16.41.39

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 83337)
Qui però non è detto. Semplicemente, forse, la particolare concentrazione ed energia che si usa per aggiungere nuove cose fa riemergere le vecchie tendenze, forse per compensazione, forse per distrazione (del tipo pensi cose in più e ti distrai altrove). Il che sarebbe un ottimo indicatore.

Per altro, siccome secondo me le antine aperte sono fughe di energia, è proprio in questi frangenti che dovresti fare più attenzione a non disperdere. Vero anche però, e qui l'indicatore, che una maggior concentrazione è anche una maggior tensione, e quindi ecco gli scarichi automatici.

Non mi è chiarissimo il periodo, anche se anche io ho scritto coi piedi (diavolo.g: )
Volevo dire che mentre in passato erano rimaste ben più chiuse (e non escludo che la cosa si sia sfogata in altro come non scrivere un'acca sui conti ecc e forse anche altre cosette) oggi ritrovo il problema...o forse lo vedo meglio..mah

Quello che volevo dire è che mettendomi di fronte (forse per la centesima volta) a dei propositi precisi ho cominciato a perdere attenzione, come se volessi ulteriormente far slittare il nuovo proposito. Notando le antine ho potuto, come dire, darmi una minima sveglia...ma mi sà che stò andando OT

Fughe di energia. Mi ci devo fermare su questo concetto, collegato direi in maniera evidente a quello che si faceva sul parallelismo tra energia e denaro. Gli scarichi automatici e le fughe di energia, bel tandem.
leggo.gif

Uno 16-05-2010 13.19.46

Questa discussione alla fine (dal primo post praticamente icon_mrgr:) ha preso una svolta psicologica, non l'ho spostata all'epoca perchè si potrebbe raddrizzare nella componente esoterica.

Se ci fermiamo allo strato psicologico, toccarsi i capelli, come saprete, può significare voler esprimere seduzione quando lo si fa in pubblico, soprattutto per una donna, ma non escludiamo anche gli uomini.
Però se andiamo più a fondo scopriamo che i capelli sono una parte del nostro corpo su cui non abbiamo sensibilità diretta. Sentiamo i capelli solo se toccandoli questi esercitano delle sensazioni sul cuoio capelluto.

Inoltre... capelli e peli sono in un certo senso quello che abbiamo di più esterno, certi animali (gatto compreso con i vibrisse/baffi) con i peli si accorgono di ostacoli o pericoli in arrivo.

Quindi possiamo vedere che nel toccarli esercitiamo un controllo se lo strumento funziona, se è in grado di farci tenere tutto sotto controllo. Il tutto a prescindere dal fatto che con la "civilizzazione" abbiamo perso o comunque si è molto affievolita questa capacità.

Per spingere più esotericamente, fin qui siamo ancora più o meno nella psicosomatica, nella pnl etc, dovremmo pensare che questi strumenti possono percepire cose di cui non potremmo non essere pienamente coscienti.

Per allargare il discorso (che dall'introduzione non limiteremo solo ai capelli, in altri post vi sottoporrò altre cose) vi siete mai osservati in relazione all'ambiente (quindi altri esseri ma anche oggetti, vegetali etc) quale è il vostro spazio vitale minimo e quello necessario per il vostro benessere, quale quello che vi reca disagio etc...
(ripeto anche questo si può ricondurre alla psicologia, ma qui siamo in sezione esoterismo, quindi dobbiamo considerare anche altre cose)

diamantea 16-05-2010 20.03.02

A proposito di spazio vitale e di benessere, ho notato che quando
mi reco nei grandi ipermercati costruiti per lo più in materiale prefabbricato, con luci e aria artificiale posso resistere non più di mezz'ora se il locale ha pochi utenti, 10 o 15 min se è l'ora di punta, pieno di gente. Rimanere oltre il mio tempo limite significa perdere energia, sentirmi svenire, è come se i pensieri trovassero un blocco, un muro, il corpo diventa pesante e mi trascino nei vari reparti sempre con più fatica soprattutto mentale. Appena esco negli spazi liberi mi sento tornare, riprendere quota.

Anche tutti gli spazi chiusi e con i tetti bassi mi danno irrequietezza, mi sento in allarme e cerco vie di fuga.

Quando guardo fuori sento la necessità di guardare prima la terra, ciò che mi sta sotto i piedi e poi il cielo e un punto di orizzonte. Soprattutto se devo riflettere ho bisogno dello spazio di confine libero, l'occhio deve poter trovare un varco visivo in cui far fluire il pensiero.
Il senso più sviluppato che ho è la vista, attraverso di esso mi relaziono con l'esterno.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 05.48.04.

Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271