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Edera 03-02-2011 15.49.33

disordini alimentari
 
Inizio a scrivere un post abbastanza difficile da snocciolare... Avrei bisogno di confrontarmi con voi riguardo un tema piuttosto delicato come quello dei disordini alimentari.
Ho cercato su Ermo ma ho trovato solo una discussione piuttosto datata quindi ho deciso di farmi avanti e di superare un po' il senso di sconforto che mi provoca esporre il disagio. Ovviamente come si capisce ne sono coinvolta in prima persona (bulimia) e oltre a me anche la più piccola delle mie due sorelle(ha alternato fasi di grande dimagrimento a fasi bulimiche). Per fortuna non in forma grave da impedire lo svolgimento di una vita regolare, anche se la piccola è decisamente in un territorio più scivoloso del mio.
Non cerco tanto consigli su cosa fare, a chi rivolgermi ecc... è un passo che ho già fatto, la questione viene già affrontata con la mia analista (per quel che riguarda me) diverso è per la piccola, lasciata un po' a se stessa visto che i genitori si rifiutano di vedere seriamente la cosa.
E' incredibile come gli esseri umani operino tutta una serie rimozioni mentali su se stessi per scappare dalle verità pesanti come quella di una figlia che soffre di disordini alimentari.
Il problema per quel che riguarda la piccola è stato sollevato in famiglia più di qualche volta (io ho preferito rimanere in silenzio perchè tanto avevo già compreso che non c'erano spalle in grado di offrire un sostegno serio), mio padre non avendo altri mezzi reagisce al dolore violentemente, arrabbiandosi, mia madre invece si strugge nel dolore dell'autocompatimento. E' chiaro che nessuno dei due è in grado di farsi un serio esame di coscienza e di iniziare a considerare che forse qualcosa hanno sbagliato anche se vogliono convincersi di aver agito sempre perfettamente. Da una parte mi fa arrabbiare, dall'altra vedo chiaramente i loro limiti e non riesco a fargliene una colpa in toto, hanno veramente fatto quello che secondo loro era il meglio. Mia mamma ne è talmente convinta che un giorno parlandone con me, è uscita con questa frase: 'Quando hai fatto il massimo non riesci a pensare che il risultato sia diffettoso', è stata l'unica volta in cui ho visto un barlume penetrargli nella coscienza.
In ogni caso se ne parlò e poi tutto cadde come al solito nel silenzio, nella speranza che il problema si risolvesse da solo col tempo, crescendo.. ecc ecc. Riuscìì a mandarla anche un paio di volte al consultorio famigliare ma la psicologa era sempre piena e le dava un appuntamento ogni tre settimane, dopo si è fermato tutto e lei riguardo l'argomento si è chiusa in se stessa.
Io invece trovo formelle di grana sciolte dentro i cassetti del suo studio, vasi di cioccolata vuoti nascosti nelle antine della scrivania, vasetti di marmellata come indizi del suo dolore. E poi insomma oltre a tante tare ho un certa capacità empatica e mi basta guardarla. Vedo lei e vedo me stessa, sento una morsa alla pancia, vorrei aiutarla ma non riesco perchè ne ho le braghe piene aiutare me.
Vorrei mi aiutaste a capire cos'è questo problema, vederlo da nuove angolazioni che non posso affrontare con l'analista, vorrei capire dove attecchiscono queste problematiche, andare alla radice e strapparla via violentemente, qualsiasi sia il prezzo.
Questo per quel che riguarda me. Per quel che riguarda la piccola ho capito ultimamente che non ho nessun potere sulla cosa e l'unica che può risolvere qualcosa è lei. E' abbastanza atroce prendere coscienza della nostra impotenza in questo senso, si vorrebbe essere in grado di guarire, di salvare ma l'unica cosa che posso tentare è quella di salvare me stessa.
A volte mi prende qualche mattana romantica e mi verrebbe da stendermi vicino a lei mentre dorme chiedendo a Dio di assorbire tutto quel vuoto che sente dentro e che cerca di riempire col cibo, sono talmente boriosa da credere che so farci i conti meglio di lei.
Vuoto e bulimia sono parole in stretta correlazione, che giro e rigiro dall'analista, cercando le cause, scandagliando l'infanzia, scendendo nei ricordi per trovare i punti dove il pieno si è strappato, le mancanze.
Ho iniziato a pensare che sia abbastanza inutile perchè dopo mesi di relativa calma, basta qualche giorno di pressione e il mostro risalta fuori a prova del fatto che si annida in posti molto profondi dell'essere che non riesco a raggiungere.
Scusate la lunghezza del post, so che è un argomento difficile e che probabilmente qualcuno'altro di voi sa di cosa sta parlando ma non vuole esporsi, lo comprendo.
Tuttavia credo che parlarne possa aiutare a stanare la bestia nera o per lo meno possa fornire qualche arma in più.

Ray 03-02-2011 16.52.46

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96266)
Questo per quel che riguarda me. Per quel che riguarda la piccola ho capito ultimamente che non ho nessun potere sulla cosa e l'unica che può risolvere qualcosa è lei. E' abbastanza atroce prendere coscienza della nostra impotenza in questo senso, si vorrebbe essere in grado di guarire, di salvare ma l'unica cosa che posso tentare è quella di salvare me stessa.

Hai ragione, è un argomento molto vasto e per molti versi spigoloso, ma abbiamo tutto lo spazio per parlarne con calma, non dobbiamo certo arrivare al nocciolo in un post.

La parte che ho citato indicherebbe che sei sulla buona strada... ho detto indicherebbe perchè altri passi mi mostrano che sta cosa sta entrando ma non è ancora entrata del tutto. D'altra parte hai certamente preso il toro per le corna e questa è un'ottima cosa.

Perchè dico che questo passo è importante? Perchè alla base dei disturbi alimentari c'è una difettosa differenziazione ad un livello primario dalla madre. C'è nella mitologia greca un mito che dice moltissimo sui disturbi alimentari (e non solo su qelli ovviamente) ed è quello di Kore-Persefone, sul quale volendo possiamo approfondire (tu senz'altro puoi trovarci degli spunti).

C'è ovviamente anche un discorso di "nutrimento" alla base del problema, nutrimento non fisico male e poco ricevuto ma in un modo un po' particolare, non il solito che genera il classico tratto depressivo e stop. Quello c'è anche, ma non solo.
C'è, dicevo, una particolarità nella nutrice, che spesso viene ereditata dalla figlia col problema alimentare... nel mito che dicevo è indicata benissimo dai fiori che Kore annusa prima di venire rapita... ma bon, tocca leggersi il mito.

Vabbeh, argomento enorme, si possono dare moltissimi altri spunti oltre a questi... siamo qua, parliamone.

Edera 03-02-2011 18.14.06

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 96270)
Hai ragione, è un argomento molto vasto e per molti versi spigoloso, ma abbiamo tutto lo spazio per parlarne con calma, non dobbiamo certo arrivare al nocciolo in un post.

Graziefiori.gif
Citazione:

La parte che ho citato indicherebbe che sei sulla buona strada... ho detto indicherebbe perchè altri passi mi mostrano che sta cosa sta entrando ma non è ancora entrata del tutto.
Mi serve un aiuto, forse parli dei passi 'sentimentali' in cui dico che gli succhierei via il suo male e che mi affermo più in grado di lei di affrontarlo ?

Citazione:

C'è nella mitologia greca un mito che dice moltissimo sui disturbi alimentari (e non solo su qelli ovviamente) ed è quello di Kore-Persefone, sul quale volendo possiamo approfondire (tu senz'altro puoi trovarci degli spunti).
Me lo procuro senz'altro poi magari parlo di quello che ci ho trovato.

Grey Owl 03-02-2011 22.27.30

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96266)
[... ]Avrei bisogno di confrontarmi con voi riguardo un tema piuttosto delicato come quello dei disordini alimentari...

[... ]Tuttavia credo che parlarne possa aiutare a stanare la bestia nera o per lo meno possa fornire qualche arma in più.

Mi trovo in imbarazzo ed il mio senso del pudore mi frena ulteriormente, si tratta di un argomento delicato perchè si trova nella sfera privata che in qualche modo ti senti di condividere con noi.

Provo a farti una serie di domande che sono un modo per capire meglio questo argomento che mi è sconosciuto, perdonami fin da ora se troverai le mie domande troppo invadenti.

La modalità con cui poter condividere mi è sconosciuta, in primis non comprendo fino in fondo cosa voglia dire bulimia, i disordini alimentari sono una conseguenza di un'atteggiamento mentale?

Comprendo il tuo sforzo, il disagio è certamente grande ma la tua forza è maggiore, quella forza che ti ha spinto ad aprire questo 3d.

Mi ha colpito molto quando parli che la bulimia fa parte della tua vita, ne sei co-involta. Di seguito parli di tua sorella (la piccola) e vedi in lei una te stessa più in difficoltà con la bestia nera. Ed i tuoi genitori che rifiutano di vedere il "problema".

La cosa che saltata all'occhio è che passi a definire i tuoi genitori con un generico "esseri umani" che operano tutta una serie di rimozioni mentali su se stessi per scappare dalle verità pesanti...

Se non c'è la spalla per il sostegno in nessuno dei due genitori allora a cosa ci si sostiene?

Tua madre con quella frase si è voluta togliere la propria resposabilità rispetto al problema, infelice parlare di risultato difettoso. Mi pare che quel silenzio assordante sia un'elemento di sofferenza in più.

Altra cosa che mi salta all'occhio è che vorresti risolvere questo problema non sanando o lenendo le ferite ma bensì strappandolo via violentemente.

Se si potesse dare una raffigurazione di quello che si prova dentro, questa cosa è più un vuoto da riempire oppure una bestia da sfamare?

Edera 04-02-2011 11.30.41

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 96286)
Mi trovo in imbarazzo ed il mio senso del pudore mi frena ulteriormente,

Mi spiace Grey, forse mi sentirei in imbarazzo anch'io al tuo posto, tuttavia graziefiori.gif

Citazione:

i disordini alimentari sono una conseguenza di un'atteggiamento mentale?
Mmm non saprei risponderti bene, cosa intendi per atteggiamento mentale?
Citazione:


Mi ha colpito molto quando parli che la bulimia fa parte della tua vita, ne sei co-involta.

In realtà questo problema fa parte della mia vita da un paio di anni abbondanti. Tutto sommato guardando il corso del disagio nel suo complesso, fortunatamente l'entità è lontana rispetto a chi ne è coinvolto gravemente. Io credo sia un aspetto sempre della stessa bestiaccia che nel corso della mia vita ha preso volti e nomi differenti. .. Parlando con l'analista siamo arrivate anche alla conclusione che in realtà la bulimia è già un aspetto più superficiale (nel senso che rispetto a prima è meno radicato in profondità), forse più 'cosciente' di un qualcosa che precedentemente era più fondo e quindi più 'grave'.
Citazione:

La cosa che saltata all'occhio è che passi a definire i tuoi genitori con un generico "esseri umani" che operano tutta una serie di rimozioni mentali su se stessi per scappare dalle verità pesanti...
Qui sembro un po' megalomane ma in realtà l'osservazione del comportamento dei miei genitori rispetto a questo problema mi ha portato più volte a una rilfessione sull'atteggiamento assurdo col quale noi, come razza umana ci poniamo rispetto a una realtà scomoda. Trovo davvero singolare che due genitori , i quali dovrebbero avere come primo obiettivo il bene dei loro figli, preferiscano mettere le cose sotto il tappeto pur di non mettere in discussione se stessi. Non è assurdo? E' più importante l'immagine che si vuole conservare di sè stessi rispetto ai propri figli? Sembra di sì!
Credo colpisca il fatto che li chiamo 'esseri umani', (ma credimi non mi chiamo fuori dalla razza) è perchè mi serve studiare in maniera abbastanza staccata i comportamenti che vedo intorno.
Citazione:

Se non c'è la spalla per il sostegno in nessuno dei due genitori allora a cosa ci si sostiene?
In teoria su se stessi, in pratica finchè non si è davvero in grado di farlo, si cercano sostegni un po' ovunque a volte con cognizione, altre senza. Non lo si può trovare dove è mancato all'epoca altrimenti ho idea si passi tutta la vita in uno stadio infantile a chiedere qualcosa che non può esistere..

Citazione:

Altra cosa che mi salta all'occhio è che vorresti risolvere questo problema non sanando o lenendo le ferite ma bensì strappandolo via violentemente.
Non credo sia qualcosa di sanabile o recuperabile credo che certi parti dove vanno a radicarsi queste problematiche siano da demolire e rifare tutte da capo, con nuovi mezzi e altro materiale, ammesso sia possibile.
Poi ho anche questo modo di esprimermi un po' colorito:) sicuramente non si può passare con una palla demolitrice ma una certa decisione credo ci voglia.

Citazione:

Se si potesse dare una raffigurazione di quello che si prova dentro, questa cosa è più un vuoto da riempire oppure una bestia da sfamare?
Qui non riesco a risponderti razionalmente devo usare un po' di sentimentalismo: è vuoto Grey, un vuoto che si allarga e ti toglie il respiro, la volontà facendoti cadere nella meccanicità pura. Le bulimiche non mangiano per fame o per gusto, solo all'inizio il gusto ha una certa importanza. Ma c'è chi arriva a mangiare roba surgelata, tanto per dare l'idea di cosa conti in realtà il piacere.
In certi casi una persona inizia ad avere problemi alimentari perchè magari è sovrappeso o non si piace, riversa un disagio interno sull'immagine esterna riflessa allo specchio.
Sia io che mia sorella, possiamo riternerci fortunate in quanto ad aspetto fisico, non siamo miss universo ma non possiamo nemmeno lamentarci, lei poi sembra davvero disegnata col pennello. Eppure non c'entra niente è come se non fosse mai abbastanza, come se fosse un semplice involucro vuoto da controllare.
Il controllo ha un grosso ruolo in tutto questo.
A volte per capirci qualcosa ho provato a isolare le sensazioni che precedono le crisi, frenando gli impulsi del cibo e ascoltando cosa veniva su.. E' ansia pura, senza nome, senza tempo, senza volto.
Grazie per avermi dato modo di tirare fuori qualcosa, vorrei direi comunque che mentre ne parlo sono abbastanza serena e questi giorni non sono stati segnati da episodi particolari:)

RedWitch 04-02-2011 12.01.55

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96266)
...........
Vorrei mi aiutaste a capire cos'è questo problema, vederlo da nuove angolazioni che non posso affrontare con l'analista, vorrei capire dove attecchiscono queste problematiche, andare alla radice e strapparla via violentemente, qualsiasi sia il prezzo.

Piacerebbe anche a me capire bene questo problema, mi ha colpito molto il titolo che hai dato al thread "disordini alimentari", perchè qualche problema l'ho anch'io, sebbene non lo abbia mai affrontato con il nome di bulimia perchè a questa parola associo il mangiare senza freni e poi il vomito. Io mi sono sempre fermata alla prima fase, non mi sono mai procurata il vomito, pero' capisco bene quando scrivi che trovi i vasetti vuoti nascosti negli armadi... l'ho fatto per diverso tempo, e come voi in casa non ho trovato appoggi, anzi a distanza di anni ogni tanto mi viene rinfacciato con un misto di ironia e altro, credo rabbia.

Ho sempre associato questo problema al poco amore che ho verso il mio aspetto fisico, ma in realtà non l'ho mai nemmeno preso in considerazione come un problema vero e proprio, anche se ancora oggi ogni tanto si ripresentano periodi in cui ho l'impellenza di riempire il più velocemente possibile dei vuoti a cui non so nemmeno dare un nome.

Ultimamente credo di aver capito, anche se non siamo nella sezione adatta che sia una manifestazione del nero, perchè a me capita di ingurgitare senza cognizione di causa, preferibilmente cioccolato o porcherie varie, ma anche, mentre preparo la cena ad esempio un pezzetto di formaggio, di pane o qualsiasi cosa abbia tra le mani , che possa riempire, ma il vuoto non è quasi mai fame.

Un giorno non molto tempo fa, parlando con un medico di comportamento alimentare, mi ha detto una cosa che mi ha colpita e che forse puo' essere utile anche a te Edera, gli raccontavo che non è quello che mangio a tavola il problema, e lui mi ha detto: "ho capito, sono i sommersi " .
Da quel giorno, mi gira in testa questa parola, perchè in effetti, uno degli aspetti di questo mangiare smodato è proprio la solitudine che si cerca per farlo, il non essere visti, in buona parte credo sia per non essere giudicati, ma credo ci sia anche dell'altro... il fatto di mangiare di nascosto e di non parlarne con nessuno (o quasi), perchè è una cosa di cui vergognarsi...

Non lo so, ci sto ragionando adesso..

Citazione:

Originalmente inviato da Edera
Vuoto e bulimia sono parole in stretta correlazione..........

Si sono da'ccordo, quel che sento una specie di voragine che va colmata il più in fretta possibile.

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 96270)
Perchè alla base dei disturbi alimentari c'è una difettosa differenziazione ad un livello primario dalla madre.

Ray non riesco a capire il senso di questa frase, cosa significa "difettosa differenziazione ad un livello primario della madre"?
Riusciresti a dire la frase diversamente?
Nel frattempo mi cerco il mito, e vedo se riesco a cavarne qualcosa anch'io.


Citazione:

Originalmente inviato da Ray
C'è ovviamente anche un discorso di "nutrimento" alla base del problema, nutrimento non fisico male e poco ricevuto ma in un modo un po' particolare, non il solito che genera il classico tratto depressivo e stop. Quello c'è anche, ma non solo.

Quindi si tratta sempre di amore non ricevuto o mal ricevuto?


Ps: Edera, vorrei ringraziarti per questo thread, è davvero un argomento delicato, e mi hai permesso di iniziare ad esplorare qualcosa che non volevo vedere.

fiori.gif

Edera 04-02-2011 12.10.38

Ho trovato più di qualche libro che mette in correlazione il mito di Kore-Persefone con l'anoressia (ma non con la bulimia, secondo me ha qualche sfumatura diversa), può andare bene comunque?

Edera 04-02-2011 12.12.32

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 96299)
Ps: Edera, vorrei ringraziarti per questo thread, è davvero un argomento delicato, e mi hai permesso di iniziare ad esplorare qualcosa che non volevo vedere.

fiori.gif

fiori.gif

Ray 04-02-2011 14.33.09

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96300)
Ho trovato più di qualche libro che mette in correlazione il mito di Kore-Persefone con l'anoressia (ma non con la bulimia, secondo me ha qualche sfumatura diversa), può andare bene comunque?

Secondo me si.

dafne 04-02-2011 17.51.00

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 96299)
Piacerebbe anche a me capire bene questo problema, mi ha colpito molto il titolo che hai dato al thread "disordini alimentari", perchè qualche problema l'ho anch'io, sebbene non lo abbia mai affrontato con il nome di bulimia perchè a questa parola associo il mangiare senza freni e poi il vomito. Io mi sono sempre fermata alla prima fase, non mi sono mai procurata il vomito
fiori.gif


Bis icon_mrgr: ci sono anch'io, uguale uguale.
Però non lascio vasetti nascosti in giro, butto via tutto,è il bello di essere a casa propria icon_mrgr: icon_mrgr:
Comunque delle volte mangiando mi fermo e ho la nettissima sensazione che tutto è tranne che fame.

Avevo l'idea che fosse l'anoressico a vomitare, guarda un pò, infatti non avevo mai capito la reale differenza tra le due malattie.
Avevo un moroso che aveva superato l'anoressia, almeno così diceva, imponendosi delle regole fisse, costanti, e la fidanzata di mio fratello aveva delle sue costanti fisse sul cibo che nel tempo si sono trasformate, appunto, in anoressia e poi in una patologia più grave.

Sempre la mamma alla base eh? diavolo.g:

Mi chiedo se la differenza tra anoressia e bulimia sia dovuta ad una mancanza di affettività nel primo caso e un'affettività scostante nel secondo.
Nel suggerimento di Ray c'è il fiore, il narciso, ossia una personalità tutta incentrata su se stessa, una madre molto egocentrica che tenderà a non curarsi molto dei figli o di curarli come se fossero merce da esposizione? Un prolungamento di se stesse?

leggo.gif

diamantea 04-02-2011 18.25.41

Ho notato che spesso le madri di questi soggetti anoressici o bulimici sono maniache della pulizia.
C'è qualche nesso particolare?

Edera 04-02-2011 18.40.17

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 96312)
Ho notato che spesso le madri di questi soggetti anoressici o bulimici sono maniache della pulizia.
C'è qualche nesso particolare?

Non credo Diamantea, forse può essere anche così ma almeno nel nostro caso mia madre non lo è affatto..Si tratta di una patologia con infinite varianti, l'unica cosa fissa sul quale focalizzarsi credo sia il processo di differenziazione dalla madre

Edera 04-02-2011 18.45.18

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 96310)
Un prolungamento di se stesse?

leggo.gif

Sì, credo sia una tipologia di madre che tenta di trovare l'individualità attraverso il parto e i figli, come se avesse bisogno di riviversi attraverso altri corpi, mettere il suo dentro altri contenitori

Edera 04-02-2011 18.53.15

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96314)
Sì, credo sia una tipologia di madre che tenta di trovare l'individualità attraverso il parto e i figli, come se avesse bisogno di riviversi attraverso altri corpi, mettere il suo dentro altri contenitori

A proposito mi sono venute in mente le reazioni che avevo nei suoi confronti in adolescenza, periodo in cui si dovrebbe iniziare credo a differenziarsi dalla madre, vi dico che a distanza di anni mi viene ancora la pelle d'oca a pensarci, ho fatto certi gesti per affermare la mia individualità..Lasciamo stare va:) Sicuramente la mia adolescenza (da cui inzio ora a mettere fuori i piedi) sarà stata tutto fuor che piatta, via mettiamola così.icon_mrgr:

Sole 04-02-2011 18.53.23

Intervengo anche se non posso aiutare nessuno su questa cosa ma solo portare delle considerazioni che mi sorgono.

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96266)

Per quel che riguarda la piccola ho capito ultimamente che non ho nessun potere sulla cosa e l'unica che può risolvere qualcosa è lei. E' abbastanza atroce prendere coscienza della nostra impotenza in questo senso, si vorrebbe essere in grado di guarire, di salvare ma l'unica cosa che posso tentare è quella di salvare me stessa.
Ed è il migliore aiuto che tu possa darle anceh se sembra che tu stia pensando solo a te stessa.
Quote:

A volte mi prende qualche mattana romantica e mi verrebbe da stendermi vicino a lei mentre dorme chiedendo a Dio di assorbire tutto quel vuoto che sente dentro e che cerca di riempire col cibo, sono talmente boriosa da credere che so farci i conti meglio di lei. Se posso, potrebbe essere un altro modo di riempire il vuoto.
Succede di avere queste "mattate romantiche" ma a volte, non dico sempre, prendersi cura degli altri è un altro modo per proiettare il bisogno e il vuoto che si ha dentro, invece ceh sul cibo sulle persone care. In questo caso tu vorresti assorbire in te il suo disagio, riempirti del suo disagio, posso dire ingurgitare il suo dolore?

Forse un approccio troppo mentale alla ricerca nella memoria del nodo cruciale non è sempre utile per solvere alcune questioni. Per esperienza so che spesso, se il nodo è troppo troppo in profondità, per arrivare a toccarlo è nel presente che si deve vivere. Non sto dicendo che l'elaborazione del passato non serva... serve se vengono su le emozioni, se davvero ci riappriopriamo di quel passato facendolo diventare presente. Sto dicendo che nella vita quotidiana ci dovremmo ricordare del braccio anche se non duole. Non è certo la cosa più facile del mondo però forse è possibile prevedere l'arrivo della crisi e prevenirla cambiando subito atteggiamento o cercando di farlo almeno.
Se conosco la mia meccanicità e so che sotto stress perdo energia e mi deprimo, o che con certe persone mi lascio risucchiare.. posso prevenire stando molto più concentrata sin dall'inizio, senza preoccuparmi di ciòche sarà ma cercando di essere nel presente, di essere nelle cose che faccio, di disperdermi il meno che posso.
Questo in generale.

Edera, tu fai yoga, giusto ieri mi spiegavano che le asana sono una sorta di meditazione dinamica perchè ogni parte di te è dentro ciò che stai facendo (dinamica perchè la mente fa più cose, non so come e quanto sia corretta la definizione). Prendi il così detto "saluto al sole" è dinamico ma la mente è ferma, o dovrebbe esserlo, in quello che fai. Questo è eccezionalmente calmante. L'ansia quindi si potrebbe sia prevenire che curare mettendo noi stessi sempre in ciò cha facciamo.
Purtroppo non è una formula magica.
Spesso facendo così, o cambiando atteggiamento verso certe cose, ho scoperto di aver sciolto nodi, o che quanto meno, mi son venute su cose nuove ed insospettabili solo cercando di cambiare atteggiamento verso certe dinamiche meno profonde da sradicare. In fondo è tutto collegato. Le radici, il tronco, i rami, le foglie...

Sole 04-02-2011 18.56.51

p.s. con il post sopra non intendo distogliere l'attenzione dal problema, o dal discutere sulla tematica, anzi mi interessa sentire del mito citato. Volevo solo sottolineare come a volte spostare il lavoro altrove possa essere molto vantaggioso.

Edera 04-02-2011 19.04.13

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 96317)
Edera, tu fai yoga, ..

Grazie delle tue parole Sole, in realtà non faccio più yoga perchè il maestro ha avuto dei comportamenti scorretti, da quattro mesi faccio della banale palestra, senno stare otto/dieci ore seduta e non muoversi..
Ti dirò che alla fine pur nella meccanicità degli esercizi ho trovato una correlazione con questa parte della mia vita: cioè fare forza, stare nel fisico, nel corpo ma soprattutto sono forza e volontà che mi servono.
E ha dei risvolti estetici sul fisico che mi aiutano ad affrontare la disistima che provo in fondo nei miei confronti.
Ciò non toglie nulla, potrei fare il saluto al sole a casa, al mattino. Credo però che per lo yoga, fatto seriamente ci voglia un maestro, se lo trovassi mollerei la palestra stasera.

Sole 04-02-2011 19.12.30

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96319)
Ciò non toglie nulla, potrei fare il saluto al sole a casa, al mattino. Credo però che per lo yoga, fatto seriamente ci voglia un maestro, se lo trovassi mollerei la palestra stasera.

:H
Lo yoga voleva essere solo un esempio perchè sapevo che avresti potuto capire cosa intendevo.
In realtà puoi farlo facendo il caffè. Fare il caffè o berlo, facendo solo ed esclusivamente il caffè aiuta ad arginare i pensieri meccanici e l'ansia. Così ogni cosa della giornata per quanto ci riesce. In realtà è un continuo dimenticarsi, ma l'esercizio è proprio ricordarsi di se.

Uno 04-02-2011 19.18.11

Se dovessi sintetizzare in maniera estrema direi che di fondo alla base della bulimia c'è il sentirsi costretti, dei figli, a crescere velocemente per sopperire una mancanza di crescita della madre. Viceversa nell'anoressia c'è il bisogno di accontentare la mamma che vorrebbe che i figli rimanessero sempre piccoli...
Le due cose (bulimia e anoressia) spesso si intrecciano perchè la mamma può presentare entrambi gli aspetti in percentuali e tempi variabili.

Questa è una estrema sintesi, va sempre visto e studiato caso per caso, ma questi aspetti si trovano sempre, più o meno accennati.
Il problema più grande di questi disturbi dell'alimentazione è che le mamme non accettano il fatto che dovrebbero mettersi in gioco insieme ai figli, quindi in questi casi l'unico percorso risanatore percorribile è quello che porta la figlia o il figlio a rendersi indipendente.
Se la cosa riesce, lascia la mamma insoddisfatta, non riesce a vederla come una vittoria perchè comunque ha perso qualcosa.

Sole 04-02-2011 19.28.21

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96319)

E ha dei risvolti estetici sul fisico che mi aiutano ad affrontare la disistima che provo in fondo nei miei confronti.

Sono indecisa se rispondere.. spero di non esagerare.

Il risvolto estetico potrebbe essere una proiezione pericolosa su cui poggi il tuo star bene, che non sta quindi sostenendosi dentro di te ma lo hai affidato ancora al tuo corpo, ad una immagine esterna e quindi agli altri... a ciò che vedono gli altri. Se tu fossi su un'isola deserta te ne fregheresti. Almeno io me ne fregherei... icon_mrgr:
Come se avessi spostato la soluzione, ma l'effetto del problema fosse sempre lì.
Certo va benissimo curare il corpo, ma non l'immagine... e questa potrebbe essere una fogliolina.

Mi fermo qui..

EDIT: non ho letto UNO

Edera 04-02-2011 22.39.24

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 96324)
Sono indecisa se rispondere.. spero di non esagerare.

Il risvolto estetico potrebbe essere una proiezione pericolosa su cui poggi il tuo star bene,

Non avere paura di esagerare Sole.
Sì è una proiezione pericolosa tuttavia credo si vada avanti a compromessi.. Cioè meglio andare in palestra che vomitare. Ci vado tre volte la settimana non mi spacco di esercizi, tengo una certa regolarità.
Per quel che riguarda l'immagine abbiamo idee diverse.. Non vivo in un isola deserta, amo vestirmi come mi sento a mio agio, e sentirmi apprezzata soprattutto dalla persona con cui sto. Insomma non credo sia nelle mie corde rinunciare a qualche vezzo femminile, ovviamente con buon senso. Non credo starei meglio sempre in tuta e scarpe da ginnastica, credo che stare bene con la propria immagine sia accordarla al proprio sentire quindi ci sta tutto: tuta, tacco, abito da sera, pigiama felpato.

nikelise 04-02-2011 23.01.42

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96327)
Non avere paura di esagerare Sole.
Sì è una proiezione pericolosa tuttavia credo si vada avanti a compromessi.. Cioè meglio andare in palestra che vomitare. Ci vado tre volte la settimana non mi spacco di esercizi, tengo una certa regolarità.
Per quel che riguarda l'immagine abbiamo idee diverse.. Non vivo in un isola deserta, amo vestirmi come mi sento a mio agio, e sentirmi apprezzata soprattutto dalla persona con cui sto. Insomma non credo sia nelle mie corde rinunciare a qualche vezzo femminile, ovviamente con buon senso. Non credo starei meglio sempre in tuta e scarpe da ginnastica, credo che stare bene con la propria immagine sia accordarla al proprio sentire quindi ci sta tutto: tuta, tacco, abito da sera, pigiama felpato.

Mi pare che tu non abbia alcun problema Edera !
Mi pare che tu abbia un equilibrio invidiabile .
Credo anche che tu possa senz'altro aiutare tua sorella
se ne avesse bisogno piu' che non l'analista .abbraccio:

Sole 04-02-2011 23.18.08

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96327)
Non avere paura di esagerare Sole.
Sì è una proiezione pericolosa tuttavia credo si vada avanti a compromessi.. Cioè meglio andare in palestra che vomitare. Ci vado tre volte la settimana non mi spacco di esercizi, tengo una certa regolarità.
Per quel che riguarda l'immagine abbiamo idee diverse.. Non vivo in un isola deserta, amo vestirmi come mi sento a mio agio, e sentirmi apprezzata soprattutto dalla persona con cui sto. Insomma non credo sia nelle mie corde rinunciare a qualche vezzo femminile, ovviamente con buon senso. Non credo starei meglio sempre in tuta e scarpe da ginnastica, credo che stare bene con la propria immagine sia accordarla al proprio sentire quindi ci sta tutto: tuta, tacco, abito da sera, pigiama felpato.

No, non abbiamo affatto idee diverse, anzi.
Non inendevo in quel senso l'immagine.

Ray 05-02-2011 01.05.06

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 96322)
Se dovessi sintetizzare in maniera estrema direi che di fondo alla base della bulimia c'è il sentirsi costretti, dei figli, a crescere velocemente per sopperire una mancanza di crescita della madre. Viceversa nell'anoressia c'è il bisogno di accontentare la mamma che vorrebbe che i figli rimanessero sempre piccoli...
Le due cose (bulimia e anoressia) spesso si intrecciano perchè la mamma può presentare entrambi gli aspetti in percentuali e tempi variabili.

Questa è una estrema sintesi, va sempre visto e studiato caso per caso, ma questi aspetti si trovano sempre, più o meno accennati.

Ma tu ritieni che possano presentarsi casi tutti rivolti verso uno di questi due aspetti? Ossia, separi anoressia da bulimia?
Io penso che siano due facce della stessa medaglia... hanno due nomi diversi ma sono la stessa cosa, nel senso che hanno la stessa natura.
D'altra parte, una madre che vuole mantenere la figlia piccola è una madre non cresciuta... forse in casi meno gravi potrebbe presentarsi solo l'aspetto bulimico ma alla fin fine io penso che, anche se in misura a volte molto diversa, siano sempre presenti entrambe le richieste: resta piccola per me e cresci in fretta per me (ovviamente per certi versi piccola e per certi altri grande). Per altro l'ambivalenza della richiesta e la sua impossibilità è uno degli aspetti del problema.


Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 96322)
Il problema più grande di questi disturbi dell'alimentazione è che le mamme non accettano il fatto che dovrebbero mettersi in gioco insieme ai figli, quindi in questi casi l'unico percorso risanatore percorribile è quello che porta la figlia o il figlio a rendersi indipendente.
Se la cosa riesce, lascia la mamma insoddisfatta, non riesce a vederla come una vittoria perchè comunque ha perso qualcosa.

Questo è importantissimo.

Edera 05-02-2011 01.50.02

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 96329)
No, non abbiamo affatto idee diverse, anzi.
Non inendevo in quel senso l'immagine.

Scusami credo di aver frainteso, ci rifletto e tiro fuori qualcos'altro.:)

Uno 05-02-2011 02.13.27

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 96330)
forse in casi meno gravi potrebbe presentarsi solo l'aspetto bulimico

Ed in quelli più gravi rimane solo l'aspetto anoressico, ma.... si, in mezzo ci sono infinite sfaccettature che pìù o meno contemplano entrambi. Ho infatti scritto che spesso si intrecciano, però anche se la mamma ha in se entrambi gli aspetti non sempre li presenta entrambi, non costantemente, quindi quello che presenta influenza i figli.

Sappiamo poi che anche nell'anoressico o nell'anoressica più grave c'è un pizzico di bulimia, mangiano e poi cercano il modo di eliminare quello che hanno mangiato. Il pasto ridotto che per noi sarebbe normale o pure scarso per loro è già bulimico. Del resto l'anoressico puro non mangerebbe

E viceversa la stessa cosa con il bulimico.

Concetto importante è anche che stiamo parlando di madri secondo i ruoli tradizionali di padre e madre, ci possono essere dei casi (non frequenti) in cui si ribalta tutto e sono i padri a creare queste problematiche e le madri si assumono l'onere di altri problemi solitamente creati dai padri.

Inoltre rimanendo in questo discorso le madri che creano questi tipi di problemi oltre ad una predisposizione caratteriale precoppia risentono anche della presenza assenza del partner. Un partner che non da amore alla moglie fa si che questa si attacchi ai figli in maniera innaturale. "i figli saranno sempre miei", "mio figlio mi vorrà sempre bene", "mia figlia mi accudirà quando avrò bisogno" etc...

Mi sembrava giusto dire anche questo, quando qualcosa non va gli attori in gioco sono sempre più di due (prendete nota, di questo ne riparleremo) anche se a volte qualcuno potrebbe influire solo una minima parte.

Edera 05-02-2011 11.53.21

Grazie Uno.fiori.gif
Rendermi indipendente è l'unica via che porterà sia me che la piccola fuori da queste dinamiche. Indipendenza sì pratica, economica ma soprattutto psicologica, affettiva, bisogna staccarsi dall'idea di riempire il buco ricevendo dai genitori.
E' uno dei motivi per cui li osservo come fossero estranei (anche se loro ovviamente non lo sanno), la piccola invece si scontra ancora segno che è molto legata.
Credo che il passo più difficile sia rinunciare a ricevere da loro, mettersela via, accettare. Accettare una mamma 'adolescente' e un papà 'adolescente' non è semplice, sale rabbia, desiderio di rivalsa, frustrazione... E' un boccone molto amaro perché si capisce di essere soli nella strada con mezzi scarsi. Ma ce la si può fare, volendo. .. Almeno credo.

Edera 05-02-2011 11.55.19

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 96328)
Mi pare che tu non abbia alcun problema Edera !
Mi pare che tu abbia un equilibrio invidiabile .
Credo anche che tu possa senz'altro aiutare tua sorella
se ne avesse bisogno piu' che non l'analista .abbraccio:

ehhh magari Nike!
Per via di equilibrio.. E' come camminare a braccia aperte sopra una funeicon_mrgr:

Edera 05-02-2011 12.14.32

P.s. Avevo risposto meglio a Sole, credo di aver compreso cosa volesse dirmi ma mi si è cancellato il postmartello.: Non posso stare al pc ora, appena ho un po' di calma torno e riscrivo.

nikelise 05-02-2011 20.47.07

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96339)
ehhh magari Nike!
Per via di equilibrio.. E' come camminare a braccia aperte sopra una funeicon_mrgr:

Fidati un po' dai .
Se poi mi dici che cammini a braccia aperte su una fune , non fai che darmi ragione .
Che vuoi stare in un'autostrada con una 500 del 1970 ?

Edera 06-02-2011 13.41.11

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 96324)
Il risvolto estetico potrebbe essere una proiezione pericolosa su cui poggi il tuo star bene, che non sta quindi sostenendosi dentro di te ma lo hai affidato ancora al tuo corpo, ad una immagine esterna e quindi agli altri... a ciò che vedono gli altri.

Questa parole sono uno spunto per dire due parole sulla correlazione tra i disordini alimentari e l'immagine di sé.
In famiglia mia l'aspetto fisico è sempre stato un dato molto importante per la mamma (che infatti si rifiuta di invecchiare), per questo motivo radicato nella nostra mente di figlie vive il concetto secondo il quale ricevi attenzione e amore in base a ciò che appari agli altri. Credo sia questo che volevi dire Sole (dimmi se sbaglio), ed è sicuramente un aspetto presente in chi soffre di questa disturbi.
Fortunatamente mi sono accorta di questa cosa quando osservandomi ho visto che la mia immagine estetica cambiava a seconda delle persone con cui uscivo... Non serve che racconti filo per segno i passaggi che ho dovuto fare per trovare una mia immagine personale, è stato un processo lento ma sicuramente liberatorio, non ancora finito.
E' importante secondo me porre l'accento su una cosa fondamentale per me e per chi si trova nelle mia situazione:
ciò che aiuta è imparare a contare sulle proprie doti interne, le proprie qualità, quelle che abbiamo solo noi e ci differenziano dagli altri. Per me ad esempio è stato iscrivermi al mio corso di studi, per altre potrebbe essere il cucito, il canto, la matematica, comunque un percorso che tiri fuori le qualità dell'anima che ci rendono unici e che non sono legati a qualcosa di esterno. In altre parole è importante trovare un punto di appoggio dentro di sè per iniziare ad avere fiducia in se stessi, qualcosa che riguarda solo noi e non il fidanzato, i genitori, gli amici... Bisogna recuperare il piacere di essere se stessi, il bulimico e l'anoressico oltre a non sapere chi sono, tentano di scoprirlo in base alle opinioni e ai giudizi degli altri, ci si adegua a un modello di tendenza che in realtà con la nostra essenza non ha niente a che vedere: le braccia fine come quelle delle modelle, il seno come quello della Canalis ecc ecc... Il tutto senza averne cognizione di causa e i genitori spesso non aiutano affatto perché sono vittime della stessa idolatria.
Il cammino sicuramente difficile e è tentare di slegarsi da tutto ciò che è fittizio , lentamente, una foglia alla volta e arrivare al cuore.

Edera 06-02-2011 17.07.42

P.s. Perdonate l'ortografia scrivere con la tastiera del pc di casa è un'impresa titanica... Bisogna pigiare i tasti col martello

Sole 06-02-2011 20.18.48

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96369)
Questa parole sono uno spunto per dire due parole sulla correlazione tra i disordini alimentari e l'immagine di sé.
In famiglia mia l'aspetto fisico è sempre stato un dato molto importante per la mamma (che infatti si rifiuta di invecchiare), per questo motivo radicato nella nostra mente di figlie vive il concetto secondo il quale ricevi attenzione e amore in base a ciò che appari agli altri. Credo sia questo che volevi dire Sole (dimmi se sbaglio), ed è sicuramente un aspetto presente in chi soffre di questa disturbi.
Si, gran parte era questo che volevo dire, quindi una proiezione del problema altrove. Ma ancora di più non solo abbiamo la percezione di essere amati se ci adeguiamo agli altri ma risuciamo a sentirci bene con noi stessi se percepiamo che gli occhi degli altri ci apprezzano, forse non si capisce ma c'è un doppio passaggio ancora. Ci vogliamo bene (che poi bene non è per niente) di rimbalzo del giudizio degli altri su noi. E' un qualcosa che conosco. Per questo anche dicevo che se non si riesce ad affondare la radice del problema la si può sicuramente scovare in altro che facciamo.
Quote:


Bisogna recuperare il piacere di essere se stessi, il bulimico e l'anoressico oltre a non sapere chi sono, tentano di scoprirlo in base alle opinioni e ai giudizi degli altri, ci si adegua a un modello di tendenza che in realtà con la nostra essenza non ha niente a che vedere:
E' quello che intendevo sopra.
Quote:

Il cammino sicuramente difficile e è tentare di slegarsi da tutto ciò che è fittizio , lentamente, una foglia alla volta e arrivare al cuore.
Alla fine il giudizio degli altri se andiamo alla fonte, è il giudizio di una mamma e un papà archetipali. Rendersi indipendenti da ciò che l'altro pensa libera la propria essenza e libera dal bisogno di molte cose.

Beh su questo ci stiamo lavorando leggo.gif

Uno diceva più su così:
Citazione:

Il problema più grande di questi disturbi dell'alimentazione è che le mamme non accettano il fatto che dovrebbero mettersi in gioco insieme ai figli, quindi in questi casi l'unico percorso risanatore percorribile è quello che porta la figlia o il figlio a rendersi indipendente.
Se la cosa riesce, lascia la mamma insoddisfatta, non riesce a vederla come una vittoria perchè comunque ha perso qualcosa.
Questo è un problema non da poco.
Se torniamo al fatto che si ha necessità di controllare il bisogno di riflettersi negli altri come individuo per riconoscersi e che questo deriva dal bisogno affettivo della mamma o del papà, quando realizziamo che dobbiamo renderci indipendenti, dobbiamo anche trovare la forza di far soffrire la mamma od il papà che a loro volta dimostreranno di non amarci più pur di riattanagliarci. E' uno scoglio grande che incosciamentee metterà in moto parecchio. Superato quello immagino che si è liberi. Lasciare che loro soffrano per le loro meccanicità ma liberare noi è un vero atto d'amore verso noi stessi. Un riconocimento vero ed intimo del nostro essere.

Sole 06-02-2011 20.19.28

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96377)
P.s. Perdonate l'ortografia scrivere con la tastiera del pc di casa è un'impresa titanica... Bisogna pigiare i tasti col martello

Non sei assolutamente giustificabile! boccaccia:abbraccio:

griselda 07-02-2011 15.54.23

Grazie Edera di aver aperto questa discussione...

Quello che è stato scritto sino ad ora mi ha fatto sommare diverse cose.
Qualche tempo fa vedendo le mie foto e confrontandole con ora, mi sono resa conto che ero magrissima in alcuni momenti della mia vita ed in altri magra, ma con un fisico a fisarmonica mai una cosa fissa.
La cosa peggiore, ma a me e agli altri sempre passata inosservata è stata che io mi vedevo sempre in sovrappeso, ma rivedendomi oggi capisco che non era vero, non lo è mai stato.
Aggiungo il disordine alimentare che ho vissuto e abbiamo il bingo.
Ho dondolato tra l'anoressia e la bulimia in bilico tra le due? Mah non sono mai arrivata all'eccesso perchè mi barcamenavo fumando? Arimah!

Mia madre, non avevo mai pensato a lei come ad una donna/bambina anche se mi pare di aver capito che tutte le mamma di oggi o comunque un percentuale altissima lo sono.

Non ho idea se avesse paura della vecchiaia e ci tenesse a rimanere giovane, problemi che invece io ho, da bambina mai cresciuta mi fa paura la vecchiaia, anche perchè mi sento di avere all'incirca tredici/quattordici anni, forse, perchè c'è chi me ne ha dati meno.

Di certo vista la predilezione di lei per i bambini piccoli e solo per essi, potrei pensare che abbia condizionato la mia crescita, in sintesi: se rimango bambina lei mi amerà.
Che poi è un comportamento di sottomissione che se non ottiene risultato può anche diventare cresco veloce per andarmene? Mah questa cosa non mi è chiara.
Chiaro è solo il fatto che il mio modo di alimentarmi è sempre stato disordinato, come tempi, modi, e cibi.

Ci sono momenti di vuoto esistenziale che mi spingono a cercare di riempirlo con il cibo anche se mi rendo conto che non è fame di cibo.

Poi c'erano momenti di pienezza, in cui il cibo diventava quasi obsoleto, momenti in cui il mio corpo viveva d'altro.

E' indubbio che io sia una madre bambina.
Mi domando se la fame famosa di mio figlio sia un modo, come diceva Uno, di crescere in fretta che io gli ho instillato dentro? Spero di no, ma vedremo.

I bambini e poi i ragazzi però vedo che non cambierebbero mai nulla della loro vita. Vorrebbero che essa girasse sempre sugli stessi canoni, che non vi fossero mutazioni di sorta, che nulla incrinasse il loro incedere nel tempo.
Il cambiamento non è cosa amata e accettata, non è qualcosa a cui si va incontro volentieri. Per cui vedo più una lotta adolescenziale interna tra il voler crescere che spinge e il voler rimanere bambino che tenta di frenare la corsa.
Un corpo che cambia ed una psiche che non spinge abbastanza.
E' forse qui il punto di crescita che viene deviato? Che viene fermato? Che non viene insegnato a lasciare entrare la spinta e ad accoglierla nel migliore dei modi per creare quel principio di indipendenza che spesso i genitori infantili cercano di lasciare che sia senza dirigere non avendo cognizione di causa, o frenare come sono stati a loro volta, pieni di paure e ansie?
Mah!

Edera 07-02-2011 17.38.17

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 96417)
Grazie Edera di aver aperto questa discussione...

I bambini e poi i ragazzi però vedo che non cambierebbero mai nulla della loro vita. Vorrebbero che essa girasse sempre sugli stessi canoni, che non vi fossero mutazioni di sorta, che nulla incrinasse il loro incedere nel tempo.
Il cambiamento non è cosa amata e accettata, non è qualcosa a cui si va incontro volentieri. Per cui vedo più una lotta adolescenziale interna tra il voler crescere che spinge e il voler rimanere bambino che tenta di frenare la corsa.


Di niente Gri, mi sta servendo molto averla aperta.
Vado off topic un attimo per dirti una mia impressione: probabilmente i ragazzi che vedi non stanno poi così male. Credo che la spinta al cambiamento sia proporzionale al disagio che si avverte, forse c'entra ciò che diceva Uno altrove e cioè che non si ha forza per rompere la forma se nella forma si sta bene.
Tornando in tema cibo, le persone che si nutrono in maniera equilibrata sono pochissime.. Senza estremizzare e cadere in casi come il mio o di mia sorella anche chi apparentemente crede di nutrirsi in modo 'normale' spesso non ha nessuna coscienza di ciò che mangia ma riempie e basta in modo del tutto meccanico.
La cosa che continua ronzarmi in testa è che bisogna partire dal corpo, ascoltare la sua intelligenza, il mio mi dice che c'è ansia e io gli rispondo : lo so ma cosa posso farci.. Allora respiro a fondo, a volte riesco altre meno..

griselda 07-02-2011 19.47.08

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 96421)
i ragazzi che vedi non stanno poi così male. Credo che la spinta al cambiamento sia proporzionale al disagio che si avverte, forse c'entra ciò che diceva Uno altrove e cioè che non si ha forza per rompere la forma se nella forma si sta bene.

Trovo verità in questa cosa di rompere la forma perchè se sto male cerco di uscire da quella situazione che sto vivendo. Penso che sia un po' come il serpente che cambia la pelle, che fa la muta, perchè cresce. Crescendo si lascia la pelle vecchia per infilarsi nella nuova.
Sono alla fine tutti passaggi, che se supportati dai genitori, e fatti all'età giusta danno il giusto senso al cambiamento e alla crescita, quel retrogusto che sa di buono nonostante il salto.
Il guaio allora sta quando si deve cambiare forma perchè ti buttano allo sbaraglio o non ti tengono nei vestiti stretti per paura e questo è il senso che ti passano, penso.
In uno devi mangiare alla svelta per crescere velocemente con il senso di morte adosso se non riesci e l'altro invece è se cambio muoio quindi mangio poco così non cresco e non devo morire.
Che poi la morte è collegata al cambiamento al rompere la forma, a cambiare pelle.
Una volta c'era quel rito di passaggio quell'iniziazione dal bambino all'uomo, che avveniva intorno agli unidici anni, durante quella notte passata nella foresta in balia della propria mente e dei propri fantasmi chi la superava diveniva guerriero e quando ritornava al villaggio era festeggiato. Anche questo creava un retrogusto che poi si riportava per tutta la vita e condizionava il resto.

Quote:


Tornando in tema cibo, le persone che si nutrono in maniera equilibrata sono pochissime.. Senza estremizzare e cadere in casi come il mio o di mia sorella anche chi apparentemente crede di nutrirsi in modo 'normale' spesso non ha nessuna coscienza di ciò che mangia ma riempie e basta in modo del tutto meccanico.

Da un po' di tempo mi sto interessando di nutrizionismo e devo dire che siamo veramente messi mali con la nutrizione in tutti i sensi...al di là dell'automtismo ci aggiungerei anche il consumismo e il mancato senso del rispetto del corpo...ma vado OT quindi mi fermo
Quote:

La cosa che continua ronzarmi in testa è che bisogna partire dal corpo, ascoltare la sua intelligenza, il mio mi dice che c'è ansia e io gli rispondo : lo so ma cosa posso farci.. Allora respiro a fondo, a volte riesco altre meno..
Credo di aver letto in questi giorni che ci sono tecniche respiratorie per calmare tante cose anche l'ansia sarei curiosa di approfondire questa cosa...ma respirare o nel caso concentrarsi sul respiro se non si forza nulla credo che possa solo fare bene.
A volte io invece trovo giovamento con l'acqua bollita e a volte con l'acqua di qualunque tipo bevendone mi sento meglio.
Adesso non ide se è per il T.A. ma non so perchè non mi viene sempre o perchè mi sto nutrendo più che mangiando giornalmente ( a volte putroppo ancora sgarro, ma poche volte) e mi rendo subito conto quando mangio male.
Esempio: sono uscita a cena e ho mangiato un piattino di patatine fritte, beh ho iniziato sentire fitte immediatamente a destra più o meno dove è il fegato come a segnalarmi che quel che stavo mandando al corpo non era il migliore dei cibi. Quindi concordo pienamente con te sull'intelligenza del corpo

griselda 04-03-2011 14.11.15

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 96322)
Se dovessi sintetizzare in maniera estrema direi che di fondo alla base della bulimia c'è il sentirsi costretti, dei figli, a crescere velocemente per sopperire una mancanza di crescita della madre. Viceversa nell'anoressia c'è il bisogno di accontentare la mamma che vorrebbe che i figli rimanessero sempre piccoli...
Le due cose (bulimia e anoressia) spesso si intrecciano perchè la mamma può presentare entrambi gli aspetti in percentuali e tempi variabili.

Questa è una estrema sintesi, va sempre visto e studiato caso per caso, ma questi aspetti si trovano sempre, più o meno accennati.
Il problema più grande di questi disturbi dell'alimentazione è che le mamme non accettano il fatto che dovrebbero mettersi in gioco insieme ai figli, quindi in questi casi l'unico percorso risanatore percorribile è quello che porta la figlia o il figlio a rendersi indipendente.
Se la cosa riesce, lascia la mamma insoddisfatta, non riesce a vederla come una vittoria perchè comunque ha perso qualcosa.

La pulce nell'orecchio è diventata un tarlo...

Ho ricordato cosa ha fatto mia madre con mio fratello, non le andava bene la donna che aveva scelto e si è intromessa con il suo modo di fargli pesare la cosa.... ma non è questo di cui voglio parlare anche se l'ultima frase del tuo post me l'ha ricordata.

E' invece il come fare a mettersi in gioco per far diventare il figlio/i indipendenti.
Non ci dormo la notte a pensare al come.
E poi saltan su anche tante altre domande tipo e mio marito che tipo è?
Secondo me anche lui ha avuto una mamma bambina e ha sofferto da ragazzo di bulimia anche se oggi è capace di una grande autodisciplina.
Allora come la mettiamo?
Io posso per me di certo non per mio marito.
Ma bon andiamo per gradi come si fa a mettersi in gioco insieme ai figli cosa vuol dire?
Ho altre domande ma partiamo da questa

Edera 09-03-2011 17.17.34

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 96270)
. C'è nella mitologia greca un mito che dice moltissimo sui disturbi alimentari (e non solo su qelli ovviamente) ed è quello di Kore-Persefone, sul quale volendo possiamo approfondire (tu senz'altro puoi trovarci degli spunti).

Sto ordinando in una libreria on line " Persefone. La luce del buio" di Fossi Elda, non la conosco ma dalle brevi righe di recensione sembra offrire buoni spunti

Edera 21-03-2011 17.15.33

Giorni difficilipiango.gif

Domani dovrebbero arrivarmi un po' di libri, leggo e poi posto qualcosa sul mito e su quello che ho trovato


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