Film e libri
In questo ultimo periodo mi è capitato di osservare una cosa abbastanza sconcertante, che unita al fatto che in questo ultimo periodo faccio una fatica bestia non dico a stare "sveglia" ma a non essere completamente avvolta nel sonno, mi da un quadro da brivido.
Ogni volta che guardo un film, anche che mi piaccia , dopo un po' di tempo, ne ho perso quasi completamente il ricordo.. posso ricordarmi in linea di massima la trama, oppure alcune scene che mi hanno colpita in modo particolare, ma dire che me lo ricordo, non è vero, a meno che non riveda quel film molte volte, allora qualcosa in più rimane impresso. Lo stesso discorso vale per i libri, mi capita spesso di ripensare a quello che ho letto. Idem come sopra, posso ricordarmi in linea di massima di che parla un libro, e qualche cosa che mi è rimasta particolarmente impressa, poi se lo rileggo, man mano mi torna in mente, ma se dovessi per esempio fare un riassunto di un libro letto 6 mesi fa, o di un film visto, uscirebbe ben poco. Questo significa che la maggior parte delle cose che passano, delle impressioni, sono inconsce e non consapevoli.. e quindi, quantomeno cercare di scegliere almeno un po' i contenuti di quel che si vede/legge potrebbe in qualche modo limitare le schifezze che si assorbono a favore di ciò che interessa davvero.. Parlo più che altro a me stessa, visto che ho passato tanto tempo a leggere cretinate, e a vedere film horror che oggi quasi non riesco più a guardare.. Se trasporto tutto questo al ricordo di me, al modo in cui vivo le cose di ogni giorno, mi vengono i brividi. |
Capita anche a me RedW,ultimamente però un pochino meno perchè mi sforzo di osservarmi mentre leggo ad esempio e di essere concentrata su quel che guardo o leggo...altre volte mi capita di dovermi ricordare che non faccio parte del cast di un film però,manata.gif tendendo anche ad immedesimarmi e così facendo partono dispersioni ed anche assorbimenti vari...tutto da brivido concordoicon_mrgr:
Anch'io ho una passione per gli horror ed anche se è diminuita non ho smesso di guardarli,ciò che ho notato su me è che a volte necessita un sano distacco ed altre invece un vero e proprio esser dentro ciò che stiamo facendo...credo che anche in questo caso ricordarsi di sè è importante affinchè non si perdano pezzi utili, a vantaggio dei più vaghi ed inutili.E' dura praticamente,ma piano piano si migliora,attenzione e concentrazione possono essere ottime alleate abbraccio: |
Per quanto mi riguarda faccio uno sforzo incredibile, posto che ci riesca, dopo, a portare l'attenzione ad un livello minimo.
Mi capita di " perdermi " in questo periodo e non riesco a bilanciare. Mi rendo che le forze che inducono inevitabilmente verso il basso sono molto presenti in questo più che in altro. Non so se sta cosa fa riferimento al mio ( non ) modo di affrontare quel che ho intorno oppure è vera, più pressante e prepotente, questa tendenza al distacco.nonso.gif |
Io credo che nel ricordo di se sia insito l'interesse. Se manca l'interesse nel fare qualcosa scatta senza appello il centro meccanico, gli automatismi e buonanotte, in tutti i sensi.
Sforzarsi di capire se qualcosa ci interessa davvero farla e perchè, e se proprio dobbiamo cercare di interessarci a noi stessi nel volerla fare. Questo è quel che ho notato, se mi manca l'interesse nel leggere o in un film e lo faccio tanto per fare, va a finire che le ore passano e non mi ricordo come.... |
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Voi ricordate per intero libri e film che vedete e che vi piacciono? :C: |
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Con i film più o meno è lo stesso, però se li ho già visti una volta è più facile che mi ricordi la trama e come finiscono, mentre alcune scene mi sembrano proprio nuove, segno secondo me che in quel momento ero poco presente o meno attenta. Ma può darsi che tu abbia ragione sulla quantità, sul fatto che più di un tot non si riesce a incamerare in una volta sola, che sia necessario rivedere un film o rileggere un libro più volte per cogliere tutto. Poi può anche essere che durante un passaggio di questi si era in una certa condizione per cui si è colto in un certo modo, rivedendo in un'altra condizione si è colto in un altro modo ancora, al punto di far sembrare quel passaggio così diverso da avere la sensazione di aver dimenticato tutto quanto. |
Mi sono fatta una mia opinione.
Anche a me capita di leggere e di ricordare poco o nulla o di guardare un film e ricordare solo le parti in cui mi ero lasciata coinvolgere emotivamente e quindi mi ero persa altro. L'ho scoperto qui e la differenza l'ho vista anche se non ne ero consapevole. Quando leggevo un libro come dice anche Sha ero ingorda e giù tutto d'un fiato, ecco che facevo indigestione e digerivo pochissimo. Mi riempivo sino a scoppiare senza attendere il tempo della giusta digestione. Ora invece mi rendo conto che se leggo un capitolo o anche meno, devo fermarmi, ragionarci e magari se riesco anche scriverne. Ecco che ricordo meglio e un poco di più. Lo stesso succede con il film sono sempre spostata sul dopo e devo fare fatica a rimanere sulle parole e sulle immagini, mentre la mente vorrebbe come minimo correre avanti, quando non addirittura partire per la tangente. Non so se si capisce. fiori.gif |
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No! Ricordo semmai che mi era piaciuto e di cosa parlava. In effetti non avevo considerato la questione del quanto. Tu dici che c'è un limite? Però allora, a parte il film sul quale non è possibile, ma per un libro invece che correre verso la fine cercando di finirlo, metterci un anno 8per dire..) per leggerlo, paginetta per paginetta, aiuta ad assorbirlo. Oppure, come diceva qualcuno, l'uomo non è in grado di mettere tutto se stesso da subito e sempre nel fare le cose, ha bisogno di una dose energetica notevole, attenzione, concentrazione ecc ecc. allora, diceva, che un libro bisogna leggerlo tre volte, la prima serve al corpo, la seconda alla mente e finalmente la terza entra il cuore e alla fine della terza volta si avrà aquisito una impressione sufficiente. Certo non si può far così con tutto, bisognerebbe imparare a rimanere presenti e così ci si accorgerebbe anche del limite del quanto e una pagina alla volta si potrebbe superare via via. In fondo la lettura è concentrazione. Credo che sia un pò il discorsoc he faceva Shanti. Per la mia esperienza quando non ricordo un libro è perchè l'ho letto con noia e distrazione (a parte qualche blocco che mi parte ma questo è un altro discorso, o forse anche no.. ) e quindi più che le impressioni che ho letto con gli occhi , parole, resta l'impressione del libro noioso, ostico, difficile di non facile comprensione... ecc ecc invece che l'effettivo dato della mia distrazione e della noia e mancanza di interesse. Poi c'è ancora un altro discorso, ed è quello ceh mi pare fai tu Red, il fatto che un concetto non resta e non ce lo ricordiamo perchè pur avendolo letto con attenzione ed interesse è davvero troppo per noi o mancano dei dati senza i quali non possiamo collegarlo a cose che ci appartengono come esperienza e pian piano lo perdiamo dalla memoria a breve ma quello resta, si, secondo me resta da qualche parte del subconscio che immagazzina per tirar fuori al momento opportuno, e genera un collegamento mancante e latente ma che poi si andrà ad allacciare con qualcosa che sarà la via di mezzo tra quello e la nostra esperienza. A quel punto, sarà capitato anche a te, saprai dove cercare, e dirai: ah ecco!! Forse questo ultimo periodo è male espresso. :C: |
Mi viene in mente una cosa che potrebbe essere interessante.
Quando guardiamo un film o un libro, lo scegliamo secondo le nostre inclinazioni e ci aspettiamo molto da questo. Iniziamo già da subito a giudicarlo in un certo senso. Quindi mentre sentiamo.. un dialogo lo elaboriamo dandone un giudizio. E se non è conforme a noi e al giudizio od opinione che ci eravamo fatti lo archiviamo. Può essere? Vi capita? Poi l'altra parte della faccenda è che giudichiamo noi stessi non in grado di prendere tutto e capaci di intendere. Voglio dire che siamo talmente presi dai nostri meccanismi più automatici e antichi che pur pensando di essere attenti e presenti in realtà ci siamo a metà. E disperdendo l'altra metà non riusciamo in maniera completa. La paura di essere condizionati limita moltissimo e ci si difende giudicando o rifiutando il ricordo. Invece, tempo fa postai un'esperienza in merito, paradossalmente lasciarsi aperti restando presenti lascia il ricordo ed evita intrusioni. Non so se ho centrato il punto ma in caso continuiamo, interessa anche me. :C: |
Avete dato tutte delle risposte che mi stanno aiutando ad allargare il mio punto di vista..
In effetti è molto probabile che ci siano più fattori insieme che limitano l'assorbimento di qualcosa che leggiamo/vediamo (e anche di quello che viviamo..) Citazione:
Con i film capita anche a me è più facile che rivedendoli poi mi ricordi qualcosa di più, ma anche lì molte scene sono come nuove.. Vero anche il discorso che ha fatto Gris sullo spostare l'attenzione, soprattutto se un libro mi piace, voglio sapere in fretta come procede, come continua come finisce.. e dopo qualche tempo ho perso quasi tutto.. Poi sono d'accordo sul fatto che bisognerebbe imparare a rimanere presenti , senza immedesimarsi o scorrere le pagine in fretta o con ingordigia per vedere come finisce.. Citazione:
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Lo avete gia detto: Attenzione e concentrazione.
Forse c'è un " quanto" da assorbire, sia in conseguenza di queste due variabili e sia, anche, in relazione al fatto che in quel momento, quel concetto o quella nozione, mi serve. Per esempio, in questo periodo oltre a ciò che ho riportato su, ed in relazione a questo, mi rendo conto che su un passo o anche su una pagina di un libro devo passarci più volte. Ho visto che da subito non è possibile infondere la dovuta concentrazione ed attenzione, quindi mi pare di rodare l'apparecchio per poi, via via, raggiungere un massimo. Il difficile forse è mantenere questa costanza, questo livello, abbastanza alto ma può essere presa anche in relazione, appunto, alla quantità da assorbire ossia a quanto grande è il mio serbatoio ( in quell'istante ) e quindi alla possibilità di riempirlo. La quantità dei passaggi è relativa sicuramente all'attenzione come pure al fatto che quel dato mi serve in riferimento a qualcosa che dovrò utilizzare. Sono d'accordo con Sole, quindi, che aumentando la concentrazione e l'attenzione, con sforzo immane certo, potrei andare anche al di la delle semplici parole e trovare, pure prescindendo dal tipo di libro o film come anche chi ne è l'autore o il regista, trovare, o intravedere, un qualcosa un dato che potrà essermi utile per il futuro o, nel migliore dei casi, un risultato che può essermi utile da subito. |
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Se vedi un film romantico ma con solo con la testa, coglierai tutte le vicende e dinamiche inerenti questa parte di te e ti sfuggirà il resto che il film veicola, se vedi un film horror solo con il corpo, smuoverai una serie di meccanismi fisiologici (utili pure quelli quando non sono normalmente utilizzati, una sorta di effetto catartico) ma non coglierai per esempio aspetti esoterici o filosofici che possono esserci anche nel film più stupido... etc etc.... Rivedere lo stesso film o rileggere lo stesso libro più volte ci da la possibilità di essere focalizzati e centrati su aspetti diversi di noi stessi, quindi integrando (a livello esperienzale, non semplicemente memnonico) i vari aspetti di colpo la magia avviene. Red però intendeva una cosa diversa, a prescindere della nostra capacità integrativa nelle sulle impressioni ricevute, abbiamo proprio un limite quantitativo determinato da vari fattori, tra cui uno dei più importanti è energetico, ma non meno importante è la capacità di focalizzare (anche se focalizzare può sembrare concentrare e non è questo che intendo, merita un 3d apposito) una determinata cosa, altrimenti non si spiegherebbe perchè a volte un anziano con meno energia di un giovane può comprendere meglio una cosa... e non solo una questione di dati. :C: |
Non ne ho scritta una giusta icon_mrgr: ,però è servito molto,in effetti hai ragione,rivedendo film visti prima di venire in città mi è capitato di cogliere tutt'altro...verissima sta cosa!ma allora se uno volesse riuscire a focalizzare volontariamente,ad esempio perchè studia e non ha tanto tempo per lasciar sedimentare le cose come potrebbe fare?(ok,aspetto il 3d apposito):C:
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Come nella stampa di una volta insomma, dapprima lettere più o meno sfuocate qua e la e poi, con gli altri passaggi, la presenza dell'articolo nella sua interezza. Quindi il limite è quantitativo per la più o meno ampiezza di un serbatoio di "raccolta". Una domanda: Questo limite è soggettivo cioè varia da persona a persona ed è in relazione al "momento" in cui quel soggetto legge o vede qualcosa? Può cambiare di volta in volta, in base alla quantità di energia che si utilizza, posto che la si abbia? |
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Posto che non abbiamo poi tutto questo tempo (inteso come durata della vita) per rileggere tutti i libri che vorremmo e posto che rileggere serve per integrare quello che manca, finchè non si è Individui, il discorso quantità energetica lo capisco, basta osservarsi quando si legge qualcosa, più si va avanti con la lettura e più ci si stanca, si perde concentrazione, mi interesserebbe espandere il discorso della focalizzazione ... al momento quello che mi viene in mente è che per esempio anche su thread molto lunghi qui in forum, in cui ci sono tanti pareri diversi e discordanti, tentando di mantenere l'attenzione su quello che leggo, ad un certo punto mi perdo.. e questo spiegherebbe anche il perchè di quando usciamo fuori tema in maniera paurosa, senza nemmeno renderci conto.. è uno spostare il fuoco da quello che è l'argomento principale, il tema centrale per concentrarsi su quelli marginali.. e ci si perde... Ok.. apriamo il thread? :H :C: |
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Su alcuni libri ripresi ho notato che il cercare di applicare (o almeno provare a )ciò che viene scritto, tipo quelli sulla quarta via in quesot periodo, li leggo con maggiore attenzione,forse focalizzo meglio, mi ci sento più "dentro", e me li ricordo di più. |
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