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griselda 02-01-2007 15.03.31

Dormo o son desta?
 
Beh si fa presto a parlare di qui e ora di stare svegli e via dicendo. Poi al lato pratico mi accogo di quanto dormo e quanto mi devo tenere sveglia e presente in ogni istante.
Vi racconto:
Stavo rispondendo ad un post ero tutta concentrata avevo anche bevuto il caffè icon_mrgr: per tenere tutti i pensieri e cercare di riordinare le idee nel migliore dei modi. Avevo quasi finito di scrivere dovevo solo rileggere e mettere i saluti quando un tonfo attira la mia attenzione...spaventata corro a vedere se mio figloi aveva bisogno di me....nel tragitto non vedo un'antina e la mia testa vi va a sbattere contro....dolore...medicazione e poi mi rendo conto che di là nell'altra stanza c'era andato solo il mio corpo mentre il resto era rimasto in forum a scrivere il resto del post. martello.:martello.:martello.:martello.:martello.: martello.:
:C:

Ray 02-01-2007 15.27.35

A volte capita, come dici tu, di dover interrompere qualcosa.

Anche nelle rare volte in cui riusciamo a fare qualcosa con tutti noi stessi, in cui siamo concentrati, possono sopravvenire distrazioni varie (questo vuol dire che c'è cmq una parte di noi "sensibile" alle distrazioni, ma non sempre è un male, come nel caso mio figlio si fa male, la casa va a fuoco ecc.). Le distrazioni possono essere esterne o interne.

Se le distrazioni sono esterne a volte capita, dopo averle valutate, di stabilire che è necessario interrompere quel che si stava facendo per dedicarsi subito alla nuova incombenza. Qui sorge la difficoltà. Se prima stavo facendo quella cosa con tutto me stesso, ovvero facevo quella cosa e SOLO quella cosa (senza pensare ad altro, immaginare ecc.) e mi devo interrompere, dovrei usare altrettanta accuratezza nell'interrompermi (se ho considerato lo stimolo esterno mi sono già interrotto cmq), ovvero devo interrompermi completamente, con tutto me stesso, senza lasciare parti di me nella cosa in cui ero infilato prima... è come se dovessi prima raccogliere il mio essere dalla cosa che stavo facendo e poi iniziare a farne un'altra. In certi dialetti si dice "prenditi e fai...".
Quindi tutto me fa una cosa, tutto me si interrompe, tutto me fa un'altra cosa ecc.

Per le distrazioni interne è lo stesso. Certo, quando si vuole stare concentrati e sopravviene una distrazione (preoccupazioni varie ecc.) si cerca di saltarla, di girarci attorno e tornare con l'attenzione a quel che si stava facendo. A volte però uno stimolo interno può risultare talmente tanto prepotente da impedirci di fatto di fare sia la cosa che volevamo sia di "combattere" convenientemente.
In quel caso, dato che alla fin fine lo scopo è sapersi concentrare, può essere utile interrompersi e dare ascolto alla parte di noi che disturba. Concedergli un determinato tempo (ma non indefinito). Ma anche questo va fatto con concentrazione (attenzione, presenza)... come dire bon, ti ascolto, sentiamo, ma ti ascolto e basta, non cerco di continuare a fare (male) quel che stavo facendo, mi interrompo, mi immobilizzo e ti concedo tutta la mia attenzione.
Poi ritornerò a fare la cosa di prima.

si può anche saltare di palo in frasca (a volte), basta restare concentrati prima sui pali e poi sulle frasche, anzi è un buon esercizio secondo me... oltre ad evitare sportellate.icon_mrgr:

griselda 02-01-2007 15.54.37

Grazie è proprio un buon consiglio che terrò a mente, per ora ho il bernoccolo a ricordarmelo. icon_mrgr:
fiori.gifabbraccio:

griselda 02-01-2007 18.05.57

Mi è venuto in mente l'appello che si faceva a scuola in cui al sentir pronunciare il nostro nome si deva rispondere: PRESENTE.
Farò l'appello d'ora in poi si si :H

Uno 02-01-2007 18.32.26

Bello spunto, vorrei aggiungere qualcosa a quello che ha detto Ray....
Se sono presente, se ho il ricordo completo di me, solo edi in questo unico caso una parte di me può essere concentrata in qualcosa, un'altra parte attenta agli stimoli, un'altra etc....
Che significa? Tempo fa dissi che se facciamo più cose insieme lavoriamo come il multitasking dei pc, cioè un nanosecondo vediamo una cosa, un nanosecondo un'altra, un'altro nanosecondo un'altra ancora e ripetiamo il ciclo all'infinito finchè non finiamo quello che stiamo facendo, sembra che stiamo facendo tutto in realtà dividiamo la limitata attenzione che comunemente abbiamo, in molti rigagnoli, questo è comunemente vero.
Ma noi non siamo macchine anche se facciamo di tutto per esserlo e con questo costruiamo la nostra tecnologia, se noi troviamo in noi (in Noi) la famosa presenza di cui si parla sempre questa sostituisce l'attenzione comune, oddio non è esatto... non sono la stessa cosa, potrei dire che la presenza è un'attenzione molto più potente e complessa.... e non sarebbe esatto ugualmente... forse dire che la presenza è un'attenzione globale... che può concentrarsi in molte cose mantenendo il punto focale sull'infinito....
E' un discorso complesso... ero indeciso se tirarlo fuori perchè so che è facile pensare "io sono così faccio tutto insieme".... ed è quello che facciamo normalmente... solo sbattere la testa (in tutti i sensi boccaccia:abbraccio:) a volte ci aiuta a vedere che le cose sono diverse... se non c'è uno presente che contiene/controlla i vari che si concentrano e perdono sulle varie cose.....

Ah e stiamo parlando di concentrarsi..... il bello è che il livello medio di attenzione, la soglia, è piuttosto bassino... in quei buchi (che tornano anche in altri discorsi tipo ottave, respiro etc) si infilano per esempio le pubblicità, il famoso parere della gente etc etc....
Ok sono stato lunghetto mi sa.... mi fermo

Ray 02-01-2007 22.35.11

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 27441)
, se noi troviamo in noi (in Noi) la famosa presenza di cui si parla sempre questa sostituisce l'attenzione comune, oddio non è esatto... non sono la stessa cosa, potrei dire che la presenza è un'attenzione molto più potente e complessa.... e non sarebbe esatto ugualmente... forse dire che la presenza è un'attenzione globale... che può concentrarsi in molte cose mantenendo il punto focale sull'infinito....

Nelle arti marziali, o quel che ne resta, insegnano /dovrebbero insegnare a non guardare l'avversario, soprattutto negli occhi, ma a mantenere un'attenzione "aperta" su di lui. Si inizia guardandolo in mezzo alla fronte ma senza focalizzare (mettere del tutto a fuoco). In questo modo si possono vedere tutti i suoi movimenti, mani piedi anche ecc. e quindi a vedere i colpi che partono e non quando ormai è troppo tardi.
E' questa attenzione aperta che permette in seguito di percepire senza vedere... di sapere dell'avversario anche se si nasconde... di percepire "l'intenzione" e non il suo risultato (il colpo).

Dico sta cosa perchè forse può tornar utile... prima di convincerci che siamo capaci di usare il multitasking sarebbe da provare questa... prenderle per credere.

griselda 02-01-2007 23.18.58

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 27455)
Nelle arti marziali, o quel che ne resta, insegnano /dovrebbero insegnare a non guardare l'avversario, soprattutto negli occhi, ma a mantenere un'attenzione "aperta" su di lui. Si inizia guardandolo in mezzo alla fronte ma senza focalizzare (mettere del tutto a fuoco). In questo modo si possono vedere tutti i suoi movimenti, mani piedi anche ecc. e quindi a vedere i colpi che partono e non quando ormai è troppo tardi.
E' questa attenzione aperta che permette in seguito di percepire senza vedere... di sapere dell'avversario anche se si nasconde... di percepire "l'intenzione" e non il suo risultato (il colpo).

Dico sta cosa perchè forse può tornar utile... prima di convincerci che siamo capaci di usare il multitasking sarebbe da provare questa... prenderle per credere.

Chiedo scusa ma non ho capito bene icon_mrgr: lo so non è una novità icon_mrgr:icon_mrgr:icon_mrgr:
Però da piccola facevo un giochino che si chiamava ( prego non ridere icon_mrgr:) olio pepe sale. Consisteva nel tenere la mano con le dita raccolte col palmo verso il basso l'altro doveva mettere il dito nel mezzo e tenercelo. Il primo recitava olio pepe sale, quello con la mano aperta. Il secondo doveva intuire se avrebbe chiuso la mano o meno se si doveva scappare prima di farsi intrappolare il dito dalla mano dell'avversario.
Ok visto che non tutti praticano o hanno praticato le A.M. può essere un esempio valido? Ovvero avere la massima attenzione quasi un'allerta dove tutto il corpo la mente insomma tutti noi stessi siamo tesi al punto massimo da prevedere...?
Dopo sta cosa mi ritiro in buon ordine icon_rddd:
:C:

Era 03-01-2007 14.05.38

"Si inizia guardandolo in mezzo alla fronte ma senza focalizzare (mettere del tutto a fuoco). In questo modo si possono vedere tutti i suoi movimenti, mani piedi anche ecc. e quindi a vedere i colpi che partono e non quando ormai è troppo tardi."

interessante molto molto sta cosa....
nel non guardare ovunque (difficile
vedere tutto in questo modo) ma
non focalizzando l' attenzione
in un punto...resta stabile...
un po come in guerre stellari ( eddai lasciate
che la bimba in me giochimanata.gif ) quando
yoda diceva...lasciati guidare dalla forza...
e bendava l' allievo perchè imparasse a "percepire"

si? no?

nonso.gif

Ray 03-01-2007 14.45.59

gioco volentieri con te... sono con Yoda.

Astral 03-01-2007 16.16.13

Bellisimo discorso lo condivido, vorrei aggiungere pure che molto spesso quando non si è completamente presenti a se stessi, subentrano anche quelle parti automatiche e ritornando al paragone del computer, partono proprio dei veri programmi dettati dal cervello, ma inconsapevoli.

A volte mi capita che pur cercando di mantenere un alimentazione corretta, se faccio vagare un po' la mente, mi accorgo di mangiare una fetta di panettone, o un dolce senza rendermi conto, o rendendomi poco conto, talmente la mente è altrove, poi quando ritorno in me mi accorgo che magari quel dolce neanche mi andava.

Evidentemente parte un vero e proprio programma, e se non c'è l'informatico che lo blocca, parte sempre.

Il problema è trovare un modo non per rimandare l'esecuzione del programma, ma per disattivarlo in modo definitivo.

Anche perchè quando capita di essere poco presenti a noi stessi, possiamo trovare dei programmatori abili, che riescono a farci eseguire perfettamente questi automatismi.

Poi dopo ci tocca riparare ai danni, increduli, e non sappiamo che appena ci allontiamo, ripartono i programmi.

Uno 03-01-2007 17.53.47

Purtroppo il pc da solo non può interrompere un programma... a meno che non sia già programmato per farlo... un qualcosa che si innesca ad un determinato evento....
e questo è dato come possibilità a tutti senza interventi esterni... come possibilità, poi nella realtà pochi riescono anche con l'intervento esterno.

RedWitch 03-01-2007 19.07.19

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 27492)
Purtroppo il pc da solo non può interrompere un programma... a meno che non sia già programmato per farlo... un qualcosa che si innesca ad un determinato evento....
e questo è dato come possibilità a tutti senza interventi esterni... come possibilità, poi nella realtà pochi riescono anche con l'intervento esterno.

In proposito, ho letto proprio pochi giorni fa, che se per esempio un uomo decidesse di tentare di svegliarsi, facendo uso di sveglie, dovrebbe intanto usarne molte, con tante suonerie differenti, visto che si abitua in fretta, al suono, e comunque dovrebbe cambiarle spesso.. ma non solo.. le sveglie andrebbero ricaricate, e per farlo, l'uomo dovrebbe ricordarsene, quindi svegliarsi di frequente.. va da sè che da solo.. è difficile che riesca a farlo, anzi, è possibile addirittura che dormendo si crei l'illusione di caricare e cambiare le sveglie.. pensando quindi di essere sveglio manata.gif.. servono quindi altri stimoli esterni.. che non dipendano dall'uomo in questione...

jezebelius 04-01-2007 02.39.01

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 27497)
In proposito, ho letto proprio pochi giorni fa, che se per esempio un uomo decidesse di tentare di svegliarsi, facendo uso di sveglie, dovrebbe intanto usarne molte, con tante suonerie differenti, visto che si abitua in fretta, al suono, e comunque dovrebbe cambiarle spesso.. ma non solo.. le sveglie andrebbero ricaricate, e per farlo, l'uomo dovrebbe ricordarsene, quindi svegliarsi di frequente.. va da sè che da solo.. è difficile che riesca a farlo, anzi, è possibile addirittura che dormendo si crei l'illusione di caricare e cambiare le sveglie.. pensando quindi di essere sveglio manata.gif.. servono quindi altri stimoli esterni.. che non dipendano dall'uomo in questione...

Ehehe, devo dire che questa cosa l'avevo sperimentata su me stesso...
Mi sono accorto che effettivamente mi abituo sia al suono della sveglia( infatti cerco di cambiarla abbastanza spesso...) che all'ora della sveglia ( che cerco, come l'altra, di cambiare...).In abedue i casi..se il primo giorno di modifica vado bene, quelo successivo...beh..in po meno...icon_mrgr:

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 27441)
...[...] se noi troviamo in noi (in Noi) la famosa presenza di cui si parla sempre questa sostituisce l'attenzione comune, oddio non è esatto... non sono la stessa cosa, potrei dire che la presenza è un'attenzione molto più potente e complessa.... e non sarebbe esatto ugualmente... forse dire che la presenza è un'attenzione globale... che può concentrarsi in molte cose mantenendo il punto focale sull'infinito....

Ah e stiamo parlando di concentrarsi..... il bello è che il livello medio di attenzione, la soglia, è piuttosto bassino... in quei buchi (che tornano anche in altri discorsi tipo ottave, respiro etc) si infilano per esempio le pubblicità, il famoso parere della gente etc etc....
Ok sono stato lunghetto mi sa.... mi fermo

Probabilmente non so se dico una cosa corretta ma mi viene da pensare a quella condizione per la quale, non so come spiegarla, si sta facendo in un determinato modo una cosa, un'azione ma sostanzialmente, pur essendo concentrati, si è " focalizzati " su un punto che non è identificabile con quella situazione.
Mi sembra come se si è " al di sopra " di quella circostanza e questa è " compresa " nella famosa attenzione, appunto, come un ombrello...
ahia....non so manco se mi sono caapito da solo..martello.:


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