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Uno 11-03-2010 12.57.04

La cartuccia della stampante
 
Per qualche strano motivo (c'è un spiegazione ma ai fini del discorso non ci interessa) mi finisce sempre la cartuccia del colore anche se stampo praticamente sempre in bianco e nero.
Complice il tempo che non basta mai, complice il fatto che in ufficio mi serve più che altro per stampare documenti, l'ultima volta non ho cambiato la cartuccia e ho impostato la stampa per stampare a toni di grigio.

Ieri mi arriva una prefattura su un foglio di calcolo, decido di stamparla perchè mi serviva il cartaceo per controllare una cosa.

Vedo che c'erano delle righe in azzurro, ma non ci faccio caso.
Ho stampato il documento 3 volte in maniere leggermente diverse, lo avevo ridotto per fare entrare due fogli in uno solo, quindi davo la colpa a quello, ma ogni volta quelle 3 righe era come se non ci fossero.
Poi ho capito che il sistema di stampa essendo impostato per stampare in toni di grigio non riconosceva l'azzurro.
Ho modificato in nero i caratteri di quelle 3 righe è la stampa è riuscita.

Perchè lo scrivo in filosofia?
Qual'è la morale?

La morale è che se escludiamo categoricamente delle cose non le possiamo vedere e se non abbiamo gli strumenti per rappresentare delle cose (l'inchiostro colorato nella mia esperienza) siamo costretti ad escluderle.
A volte uno strumento parallelo (nella mia esperienza il monitor), una analogia ci può aiutare a non perdere pezzi, altre volte nulla ci salva, ma non è detto che quelle righe di un altro colore non esistano....

Kael 11-03-2010 13.42.11

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81877)
La morale è che se escludiamo categoricamente delle cose non le possiamo vedere e se non abbiamo gli strumenti per rappresentare delle cose (l'inchiostro colorato nella mia esperienza) siamo costretti ad escluderle.
A volte uno strumento parallelo (nella mia esperienza il monitor), una analogia ci può aiutare a non perdere pezzi, altre volte nulla ci salva, ma non è detto che quelle righe di un altro colore non esistano....

Gli animali per fare un altro esempio la paura la fiutano proprio (feromoni, etc..) mentre noi uomini, se usassimo come strumento percettivo solo l'olfatto, dovremmo escludere l'esistenza della paura in quanto abbiamo generalmente un fiuto 10 volte inferiore...
Per fortuna, abbiamo altri strumenti per percepire la paura, ma ci sono cose che invece restano per noi un mistero, ad esempio come i ragni prevedano l'arrivo della pioggia ore se non giorni prima...

griselda 11-03-2010 14.12.32

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81877)
Per qualche strano motivo (c'è un spiegazione ma ai fini del discorso non ci interessa) mi finisce sempre la cartuccia del colore anche se stampo praticamente sempre in bianco e nero.
Complice il tempo che non basta mai, complice il fatto che in ufficio mi serve più che altro per stampare documenti, l'ultima volta non ho cambiato la cartuccia e ho impostato la stampa per stampare a toni di grigio.

Ieri mi arriva una prefattura su un foglio di calcolo, decido di stamparla perchè mi serviva il cartaceo per controllare una cosa.

Vedo che c'erano delle righe in azzurro, ma non ci faccio caso.
Ho stampato il documento 3 volte in maniere leggermente diverse, lo avevo ridotto per fare entrare due fogli in uno solo, quindi davo la colpa a quello, ma ogni volta quelle 3 righe era come se non ci fossero.
Poi ho capito che il sistema di stampa essendo impostato per stampare in toni di grigio non riconosceva l'azzurro.
Ho modificato in nero i caratteri di quelle 3 righe è la stampa è riuscita.

Perchè lo scrivo in filosofia?
Qual'è la morale?

La morale è che se escludiamo categoricamente delle cose non le possiamo vedere e se non abbiamo gli strumenti per rappresentare delle cose (l'inchiostro colorato nella mia esperienza) siamo costretti ad escluderle.
A volte uno strumento parallelo (nella mia esperienza il monitor), una analogia ci può aiutare a non perdere pezzi, altre volte nulla ci salva, ma non è detto che quelle righe di un altro colore non esistano....

Penso di aver percepito qualcosa.
A volte percepisco ma poi non riesco a trasportarlo fuori, anche se sento che è entrato qualcosa che mi ha fatto comprendere, ma non è cosa cosciente.
Credo sia questo l'effetto analogia o metafora, quando non si è pronti ad accogliere qualcosa, troppo grossa, troppo dura," troppo" insomma allora l'escamotage può essere l'analogia, la metafora che entra in incognito. E' lasciata passare perchè non è riconosciuta altrimenti il blocco doganale le impedirebbe il transito.
Però senza quel particolare aspetto, non si può ottenere una immagine con tutti i colori al posto giusto, l'immagine reale del panorama.

Adesso rido tra me e me perchè sto pensando che sicuramente sono andata fuori traccia. Ci ho visto quello che ho voluto io eh? icon_mrgr:

Edera 11-03-2010 17.01.19

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81877)

A volte uno strumento parallelo (nella mia esperienza il monitor), una analogia ci può aiutare a non perdere pezzi, altre volte nulla ci salva, ma non è detto che quelle righe di un altro colore non esistano....

Uno strumento parallelo allora potrebbe essere Ermopoli, un maestro, un libro, l'osservare un esperienza di chi ci sta vicino..

MaxFuryu 11-03-2010 18.18.19

L'analogia, nel paragone col monitor, mi fa pensare ad una cosa che rappresenta l'oggetto che ci interessa, anche se in realtà non è l'oggetto stesso, da qui mi torna in mente il discordo del "ciò che è in basso è come ciò che è in alto..."
Ma non riesco a capire come si possa mettere in conto una cosa alla quale non si può pensare dato che non la si è potuta vedere, e allora mi chiedo se questo strumento può essere la fede


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