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L'aver messo al mondo un figlio condiziona certo ma anche in bene come ho detto piu' su . L'attaccamento viscerale di una madre , di certe madri , e' grande e' vero ma e' proprio una tappa importante il suo superamento . Come qualsiasi altra ''droga '' psicologica del resto . Arrivati a 18 , 20 i ragazzi anzi spesso ti inducono a pensare piuttosto che limitarti . Anche ti limitano ma non piu' di quanto ci si limiti da soli . |
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parliamo di tempo, che alla donna spesso, se è concesso per se stessa in modo totale, arriva quando è già in età molto matura. |
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Perche' brutto , conta se e' un termine corretto , giusto nel contesto o meno . Non mi pare brutto anzi rende bene l'idea di un rapporto madre figli talmente coinvolgente da essere , come tutte le cose un limite . Ma credio si capisca bene cosa intendevo dire anche senza ulteriore spiegazione . PS Anche un amore , uno sport , il lavoro puo' essere una droga psico figurati un figlio per una madre . |
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Sento che sulla evoluzione spirituale si dovrebbe forse fare un distinguo per ciò che caratterizza il percorso spirituale e dell'uomo e della donna. |
[quote=webetina;102866
Concordo invece sul fatto che è una questione di età. Una volta adutli, i figli cresciuti veramente, diventano degli interlocutori meravogliosi a parte che man mano si affrancano dalla posizione di bisogno e di dipendenza totale dai genitori e possono diventare addirittura supporto per chi li ha generati. parliamo di tempo, che alla donna spesso, se è concesso per se stessa in modo totale, arriva quando è già in età molto matura.[/quote] Citazione:
Forse tutta questa differenza alla fine non c'e' . |
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Ma per la seconda non mi è molto chiara non so intendi che una volta figliato la natura se ci svegiamo un po' ce lo permette nel senso che lascia che sia ma nel momento che vogliamo andare oltre quell'aver fatto il figlio sarà l'ostacolo che lei ha messo da superare non so se la parola che ho usato è corretta. Mi pare che fosse Sai Baba che ebbe dei problemi perchè "indusse" una donna a lasciare i suoi figli piccoli e la famiglia...perchè per risvegliarsi bisgna divenire liberi ed indipendenti da tutto e da tutti o non condizionati da niente nonso.gif |
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Non credo vi sia grande differenza tra uomo e donna , la vedo come un utilizzo di energia iniziale , se mi sono risvegliato prima la utilizzo per altro , non per procreare. Ps :non ho letto Gri |
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Mi viene anche da pensare che un figlio ti arricchisce con donazioni vere e proprie nella misura in cui è amato, ma il genitore per amare deve essere già ricco. Un figlio però può trovare buone cure e arricchimento anche all'esterno della madre, in quel caso, perchè no, può diventare a sua volta fonte per la madre stessa o per il padre man mano che assume il ruolo preponderante. Quasi in assoluto sono convinta che sia l'istinto a portare le donne a diventare madri, poi la donna si accorge che deve mortificare molto altro, in genere lo fa volentieri, e farebbe bene se si elevasse prima se vi anela, ma non va così quasi mai nella nostra cultura. Ho dubbi anche su quanto afferma Ray che se ci si elevasse prima non figlieremmo. Chedo a lui su quali basi o esperienze è arrivato a questa conclusione un pò estrema, che rifiuto così su due piedi perchè non ne comprendo il significato. Se rinascessi non farei figli, ma non so se non avendoli me medesima lo potrei ugualmente affermare. E' quì il nocciolo, figliamo solo per istinto? L'istinto non si interessa della elvazione spirituale? E non mi basterebbe lo stesso questa spiegazione. |
Che bello sto un passo avanti, un po' perchè non li ho mai voluti, un po' perchè non posso permettermeli, finalmente un affermazione degna.
Non so forse si Ray si riferisce anche al fatto che chi è risvegliato può utilizzare tecniche per trattenere il seme, o forse il discorso è più ampio. Ecco quello che vedo e sento in giro è che le persone ad un certo punto smettono di vivere, e proiettano i loro desideri sui figli che devono diventare il più bravo a calcio o la piu brava a fare danza. Quanti genitori veramente continuano ad evolversi nonostante la prole? Forse per una madre è più appagante, ma per un padre dover far un figlio e poi non vederlo perchè deve lavorare 10 ore al giorno per mantenerlo, mi sembra un cane che si morde la coda. |
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Ma poi quando e' grande ancora di piu' e meglio : come quando devi rispettarne la personalita' e la natura pur avendo autorevolezza e potere su di lui . In quale rapporto c'e' il bisogno di un simile autocontrollo in presenza di tanto potere ? Non nell'amore , non nell'amicizia dove i rapporti di forza sono pressocche' alla pari tutto sommato ( se consideri le reciproche dipendenze ) . |
NOn vorrei sbagliarmi ma mi sembra ci siano casi di persone "sveglie" che comunque hanno avuto figli, Mosè, Maometto, per esempio, magari se cerco trovo anche altri casi booh.gif
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Si intendeva dire comunque che chi è sveglio non fa figli di certo perchè segue la spinta della natura.
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Si esatto, ho detto che una volta pagato lo scotto alla natura e aver messo al mondo figli questa è meno interessata al fatto che ti evolvi e, entro certi limiti, tollera. Poi non è che è impossibile andare fino in fondo, è semplicemente molto difficile, come per altro lo è senza figli. Il punto è che se ti svegli quel tanto da capire di non farli prima di averli fatti.... mentre se invece lo capisci dopo pazienza. Intendiamoci: prendete con le pinze questo mio modo di esprimermi. Sembra da come parlo che la natura sia senziente in modo simmile a noi, che ci tenga d'occhio e che ostacoli intenzionalmente più o meno intensamente tizio o caio a seconda di vari fattori tra cui la prole. Non è certo così... sto usando questo linguaggio per facilità, le cose sono più complesse. Tuttavia credo sia esperienza di chiunque abbia figli che la spinta ad averne cali, per poi scemare, una volta avuti. Lasciando quindi più "spazio" (tempo, energia, eccetera) al resto. Si Gibbi, è una questione di energia. Ma siamo in filosofia e non in esoterismo quindi per il momento lascerei perdere di approfondire la cosa se non per quanto ho detto sopra. Più tardi cerco d rispondre a tutti... accenno una sola cosa per Nike, in caso non ci fossimo capiti. Certo che una volta che hai figli puoi utilizzare il rapporto con loro e il tuo ruolo di genitore per migliorare te stesso. Così come puoi non farlo. Tuttavia non sono certo indispensabili al tuo evolverti, possono semmai essere una parte dei mezzi che usi dato che li hai lì. Ma quello che dicevo, come spero di aver chiarito, è che senza è meglio non che con sia impossibile. |
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Se tutti ci risvegliassimo e nessuno facesse più figli la razza umana si estinguerebbe velocemente, ma la natura invece vuole l'esatto contrario, ovvero autoconservarsi, mandare avanti la specie, quindi comprendo questo istinto forte verso la procreazione e che una volta assolto questo compito verso la natura essa ci lascia in pace, cioè diminuisce l'istinto. Comprendo pure che questo istinto è più forte nella donna in quanto il suo periodo fertile è molto più limitato rispetto l'uomo, quindi di donne risvegliate o sante se ne sente dire di meno rispetto gli uomini. Questo è un argomento se non sbaglio già affrontato altrove. Comunque aspetto che chiarisci cosa vuoi dire esattamente con "parziale risveglio dopo aver figliato", mi sembra che tocchi una questione molto importante e voglio capire bene. |
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Io penso che la vita del mistico, dell'artista e dell'uomo in carriera è molto più ardua se si hanno figli. Poi ci deve essere anche un motivo di fondo per farli, uno può essere anche un padre spirituale. |
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Che crescita può esistere in un essere umano se la cosa che gli insegni è di non assolvere alle sue responsabilità? La primissima cosa di cui ti rendi conto è proprio che la tua evoluzione corrisponde al crescere delle responsabilità. La libertà dai legami non è abbadonare tutti e tutto, ma è non esserne dipendenti pur vivendo in mezzo a loro. Se hai delle responsabilità, se qualcuno di così piccolo dipende da te e credi di essere libero abbandonando il tuo dovere compi un atto contro l'Universo imprigionandoti maggiormente. |
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Il primo: proprio primo sopra ogni cosa a mio parere, un uomo che si è risvegliato, certamente non distingue più tra "mio" e "tuo". Ogni bambino e uomo è figlio, non suo figlio ma solo "figlio". Per quanto questo possa essere molto difficile da sentire e capire. L'idea di essere Madre o Padre cambia completamente. Il secondo: un risvegliato ha chiuso il circolo con la sue ereditarietà, non ha bisogno di trasferire ad altri il proprio corredo se non in circostanze particolari. Prendiamo i tempi antichi in cui la Nobiltà era un fattore reale di eredità. Parlo di tempi molto molto antichi. Un iniziato di quell'epoca (per rispondere a Luke...) aveva forse l'obbligo o la Responsabilità Spirituale di lasciare l'erede che in ogni caso doveva sempre fare il suo percorso. Ad esempio la stirpe di Davide... Gesù viene dalla stirpe di Davide dopo generazioni e generazioni... (e questo forse risponde pure a Faltea) dove ognuno ha fatto il suo singolarmente. Il terzo: se mi accorgo in tempo, non faccio figli perchè devo (come già detto) provvedere con tutte le mie energie procreatrici a me stessa/o. Ad evolvere. Ogni mio intendimento è verso quell'unico scopo. |
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Concordo infatti con quanto hai detto sulla fuga dalle proprie responsabilità e sull'abbandono.....e anche su Sai Baba. |
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Mi sono riferita alla donna che fa figli che per tanti motivi è impedita nella evoluzione spesso per un lunghissimo periodo. La sua vita magari avrà sviluppo, successo, ma non potrà staccarsi dalla realtà anche molto fisica che comporta occuparsi dei propri figli sempre, in ogni momento, senza spesso mai potere delegare, cosa che è diversa dal sentirsi genitore di ogni bambino, e non per la questione "mio" o "tuo" , ma per la condizione oggettiva di un legame che la nostra società vuole sia a carico soprattutto di chi genera. Ci sono villaggi in Africa dove tutt'ora i figli vengono accuditi dalla comunità, dalle donne giovani e meno giovani che li popolano, con naturalezza. Ma stiamo andando ad altro discorso. Comunque Sole, dico subito che non considero le parole di Ray generatrici di vespaio. Da parte mia sento il sollevare di una questione forte , che può rivelare una dimensione femminile che porta e poterà ancora spesso alla rinuncia verso un certo cammino, proprio in virtù di dovere assumere certi ruoli nella famiglia. Sia Tea che ha parlato per prima , sia io abbiamo sofferto e soffriamo ancora del mal della crescita iniziata prima di avere i figli. Loro ai quali non vorremmo per nessunissima cosa rinunciare, paradossalmente, sono stati la zavorra per certi aspetti e in certi momenti. Non è quindi un andar contro le parole di Ray a ragionarci bene, e nemmeno alle tue, è solo un tasto molto delicato e di difficile argomentazione che ci ha fatto sobbalzare un attimo, solo a sfiorarlo. |
Si concordo con Tina, Ray non ha sollevato un vespaio, ma ha sollevato una questione centrale che trova una certa risonanza dentro di me, risveglia il conflitto tra la spinta istintiva dell'essere madre e la spinta spirituale che mi porta a pensare che sono di me stessa. Solo chi è madre o genitore capisce bene cosa intendo per conflitto, per zavorra e indispensabilità come dice Tina.
E' da poche settimane che tutte le parole mi sembrano inutili, questo affannarsi alla ricerca di una formula per elevarsi, il sentirsi vicini a cosa? a quale traguardo? a quale illusione? Mi allarmo perchè Ray non ha scritto evoluzione ma risveglio e sono due cose diverse. E Ray lo dice in due frasi brevi e chiare e non credo abbia detto una stupidata qualsiasi. Se so che è molto difficile per me risvegliarmi ci levo mano, ma ciò non vuol dire che rinuncio ad evolvermi, non so se è chiara la differenza. Il risveglio è il traguardo, l'evoluzione è un percorso a tappe per raggiungere il risveglio, almeno io la intendo così, se mi sbaglio chiariamo. Allora se per me è difficile o addirittura impossibile in questa vita risvegliarmi perchè ho già figliato cambio la mia ottica di percorso, di evoluzione, di tappa. Sto dove sono e rinforzo la mia postazione prima di pensare alla prossima. Ma aspetto Ray, anche lui è genitore, anche se uomo ed istintivamente portato ad un maggiore distacco. |
Mi collego a quello che diceva Tina un po' più su.
Credo che l'essere madre ponga delle limitazioni non solo emotive ma anche pratiche. Un figlio, un marito una famiglia richiedono tempo e dedizione, tempo che si toglie ad un possibile percorso spirituale (possibile perché non è detto che tutte le madri vogliano farlo). Tempo per leggere, tempo per seguire dei corsi, tempo per ampliare i propri orrizzonti, tempo per se stesse, per riflettere, per pensare. Su 24 ore per una madre con due figli quante ore rimangono per se stessa? Se poi deve lavorare... Queto è un punto di distinzione fra uomo e donna (per collegarmi al concetto di Gibbi), non c'è distinzione finché non ci sono filgi, se diventi madre le tue potenzialità diminuiscono perché diminuisce il tempo che puoi dedicare a te stessa in quanto il figlio è un'estensione della madre ed assieme compongono il 100% dell'essere. Figliare è staccare una percentuale di sè da sè. Ma nelle parole di Sole c'era il proseguio dell'essere, l'evoluzione può continuare riportando il 100%, evolvendosi col figlio di modo da far proseguire la conoscenza come accadeva molti ma molti anni fa. Il figlio continuava il percorso del padre. |
Sicuramente i figli comportano un dispendio di tempo ed energia notevole, possono essere un ostacolo o meglio un aumento di difficoltà nell'evoluzione(tanto ostacolo più ostacolo meno icon_mrgr:), però non credo basti questo per rendere impossibile un percorso completo, come ha specificato Ray nel post 114.
Non so se il figlio, oltre al tempo allo stress, crei delle conseguenze a livello mistico, "energetico sottile", nel senso ch esi crea un legame di qualche tipo che toglie un "quid" che è obbligatorio avere per andareoltre, però come detto prima esistono casi di persone molto evolute che comunque di figli ne hanno fatti , quindi la cosa non è irreparabile. |
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Per cui per me la mamma ha un milione di possibilità di crescere ed evolvere così come la ragazza liceale e spensierata, se è quello che vuole. Mi viene in mente ad esempio la madre di Aurobindo. Se cercate troverete parecchio. |
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