Perdere tempo
Secondo voi, perchè si dice perdere tempo?
In teoria si perde qualcosa che si possiede, mentre il tempo, è qualcosa che al massimo si ha a disposizione. E allora perchè quel "perdere"?.. L'idea che mi sono fatta è che perdere tempo, potrebbe essere associato a perdersi, poichè se si perde tempo, non si sta facendo nulla di utile e di solito la mente vaga... |
Beh se il tempo è prezioso e fugge veloce perderlo è grave.
Perchè si perde? Come si perde? Si perde ad esempio quando si hanno le ore contate per fare un certo lavoro e se il lavoro va male si dice che si è perso tempo intilmente, perchè non si è ottenuto niente e quindi quel periodo di tempo poteva essere impiegato per qualcosa di utile. Infatti si definisce un perditempo il tizio che non conclude mai niente di buono, non utilizza il tempo in modo produttivo. Il tempo va usato per fare mentre se non si fa nulla lo si perde, si perde l'occasione di fare qualcosa, di usare il tempo in modo proficuo. Si dice anche di aver perso il tempo in chiacchiere, anche qui pare sottolineare che il tempo va impiegato per fare. Si dice anche chi ha tempo non aspetti tempo e il riferimento mi pare che sia sempre inerente al fare. Quindi in definitiva mi pare che perdere tempo si usa per indicare il suo non corretto utilizzo. Altra cosa che mi viene in mente sono le clessidre, pensiamo a chi doveva girarle, al momento giusto, e quindi non stava attento aveva perso il tempo e non sapeva più che ora fosse. Questo mi fa pensare anche a quando non siamo attenti ad esso, il tempo pare volare via. Mi fermo si sa mai che qualcuno si ricordi e mi abbatta icon_mrgr: rido1.gif |
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Si è guadagnato quel tempo che altrimenti sarebbe andato perso. Tutto forse sempre realtivo al fatto che si dice che il tempo è denaro? E come il denaro si può perdere, sprecare, e anche guadagnare. |
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E puoi anche perderne o guadagnarne |
Ho letto di recente della "sindrome di GALOIS":
Evariste Galois era un giovanissimo matematico francese prodigio, vissuto nel 1800 in Francia, il quale concepì molti teoremi importanti nel corso della sua breve vita, ma li descrisse in modo sistematico ed organizzato soltanto la notte precedente il duello in cui sarebbe stato ucciso appena ventenne, sapendo che per lui c'erano ben poche speranze di uscirne vivo. Tale sindrome descrive quindi un'attegiamento emotivo per cui si rimandano e si procrastinano delle scadenze o non vi si mette l'impegno necessario, salvo poi cercare di recuperare il tutto con uno sforzo finale eccezionale, quando abbiamo i minuti contati. A volte credo di esserne stato vittima, specie quando studiavo, e comunque nelle occasioninelle quali mi serve arrivare con l'acqua alla gola per potermi esprimere nel modo più efficace, sto cercando di lavorarci su perchè riconosco essere un modo sbagliato di comportarsi, oltrechè rischioso perchè poi avendo perso tanto tempoi margini di errore o per assimilare determinate esperienze sono ridotti al lumicino. |
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E' tipico dell'introverso non avere tempo a sufficienza per realizzare ciò che ha in mente, si dedica essenzialmente solo in alcune attività principali ed essenziali, rimandando la sintesi ad altri momenti che potrebbero non arrivare mai se non alla scadenza forzata. |
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Io ero la signora del recupero scolastico degli ultimi due mesiicon_mrgr: |
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Per esempio a scuola col fatto delle interrogazioni , compiti in classe ecc ho sempre studiato con una certa costanza, mentre all'università se mi mettevo a studiare mesi prima non riuscivo a concentrarmi, mi sembrava lì si di perdere tempo, poi le ultime due settimane facevo il botto con prestazioni che a volte mi lasciavano allibito, roba da 400 pagine lette e capite in due giorni o di capitoli interi studiati la mattina dell'esame strabuzza:, come se diventassi una specie di "super luke" per pochi giorni e solo così mi sentivo soddisfatto, studiare un pò per volta non mi avrebbe dato lo stesso gusto. La cosa dell'introverso e del concentrarsi su se stessi e le proprie reazioni potrebbe non essere campata per aria, magari negli estroversi funziona allo stesso modo ma per altri motivi . |
Ultimo momento, corsa folle ripresa per un soffio?
Presente! icon_mrgr: Mi chiedo se può c'entrare anche un certo bisogno di fuggire l'ordine. Perchè per non ritrovarsi all'ultimo momento bisognerebbe programmare, diidere, organizzare, tenere in ordine. La cosa fà fortemente a pugni con quello che credo essere un altro mio punto fermo, il bisogno di controllo, anche se in realtà molto più spesso, ho notato, ho proprio il bisogno contrario, ossia di essere controllata. E di tempo ne perdo a fiumi, un'emoragia sconsiderata, va troppo in fretta, se dormo, ma troppo piano se mi muovo...questa non l'ho capita nemmeno io, ci torno, l'ora è tarda leggo.gif |
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