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Uno 24-10-2007 01.57.33

Uso dell'importanza personale altrui
 
Qualcosa ne ho già scritto in giro, ma è sempre meglio rinverdire i discorsi, è una cosa che constantemente subiamo e facciamo a vari livelli e intensità finchè non ce ne rendiamo conto, quando arriviamo a rendercene conto o interrompiamo i cicli, nel senso che il più delle volte li lasciamo correre ma non ne siamo influenzati, oppure siamo in malafede e senza giustificazioni.
Alcuni pseudo-guru della moderna comunicazione spacciandosi per maestri di pnl e affini fanno dei corsi per insegnare queste cose, ma facendo rivoltare nella tomba Bandler & Grinder (gli "inventori" o meglio coloro che hanno rimesso in chiave moderna la pnl) invece che insegnare a svegliarsi e ad accorgersi di tali strumenti insegnano a sfruttarli per scopi non tanto etici, per esempio provar a fregare la gente.
Per ora mi limito al lato verbale, frasi che spesso molti noi usano
"come sai", "ma sai","saprai bene che..","sai meglio di me","non puoi negare","consentimi di dire" e "mi consenta" (eh si icon_mrgr:), "uno come te..." etc etc... sono appena appena accenni di retorica (l'arte di avere sempre ragione, in sintesi) e molto cercar di influenzare l'altro suggerendogli una via che dovrebbe essere obbligata, esempio "come sai" fa leva sul fatto che difficilmente uno ammetterà (in primis con se stesso) di non sapere una cosa, quindi farà meno fatica ad accettare quello che l'altro gli dice perchè comunque crede che la cosa sia già "sua", una cosa che sa già.... fa leva (come tutte le suggestioni) su un punto debole della persona. Ovviamente la cosa non è così semplice, non è che semplicemente dicendo "come sai" anche ad uno che dorme in piedi questo prende per oro colato quello che gli dico, però se in un discorso che non si limita a 3 parole rafforzo queste frasi assertive e magari indebolisco alcuni capi saldi della certezza altrui, se questo non è particolarmente brillante (diciamo sveglio haahah) lo frego (con tutti gli annessi della "convenienza" in termini Spirituali di tal fregare).
Quindi è importante far caso nelle parole altrui a queste situazioni e di contro far caso nelle nostre di non usarle inconsapevolmente....

Come al solito il discorso è appena iniziato, termino per ora dicendo che mi rendo conto che qualcuno immaturo potrà tentar di cercare in queste mie parole solo la parte "con questo sono capace di fregare gli altri" come insegnano quei lestofanti.... ma volutamente evito di inserire particolari troppo sfruttabili, che saranno oggetto di altri discorsi con chi sono certo ne faccia il giusto uso.

:C:

Ray 24-10-2007 13.20.28

Bello sto discorso... è proprio l'opera vomitevole dei succitati lestofanti che mi ha indotto a non approfindire mai l'argomento pnl più di tanto, confondendo (mea culpa) i trattatori con la cosa trattata.

Sti lestofanti, oltre a quel che dici, ovvero insegnare a manipolare fanno danni anche su quelli che "imparano" come accenni alle conseguenze di dar libero sfogo al desiderio di fregare. I danni sono in termini di auto-suggestione chiamiamola così... ovvero chi impara sti meccanismi deve anche autoconvincersi (e vengono spinti in sta direzione) di essere al di la dei meccanismi stessi... e invece di fare un passo avanti notando come li usano inconsciamente e notando il loro desiderio di fregare il prossimo, fanno dieci passi indietro alimentando illusioni e le loro parti bramose (che son quelle che costruiscono le illusioni).

Quindi ben venga la possibilità di approfondire questa materia, cerco di venirti dietro.

Sole 24-10-2007 17.45.35

A me la PNL affascina proprio perchè mandiamo segnali continuamente e lo facciamo inconsciamente, se ci osservassimo nel corpo (ahime) vedremmo di noi cosa mettiamo in moto con ognuno.

Ad usare questo tipo di tecnica, che viene loro insegnata, sono soprattutto i venditori che fanno appunto leva sulle debolezze altrui, tipo: lei mi insegna... oppure lavorando sui sensi di colpa. La cosa brutta è appunto usarla a fini commerciali, di lucro e quindi per forza di cose in maniera distruttiva e dispreggiativa. Invece ho notato come sia importante osservarci nelle movenze del corpo e della nostra dialettica mentre ci confrontiamo dal vero. Usare certe frasi (appunto) per far venire l'altro nel nostro orticello, oppure osservarsi nelle movenze che anche queste condizionano. Tutto questo è un campo di studio di noi stessi che può accellerare a volte una scoperta, una sorta di specchio.

In questo campo rientrano anche quei movimenti ossessivi che alcuni hanno? Tipo toccarsi un orecchio (icon_mrgr:) o muovere le dita, ecc ecc

Era 24-10-2007 19.03.50

"consentimi di dire" e altri esempi trattati da Uno
sono la classica "insaponata" o "sviolinata" che dir
si voglia...ma se chi la fa...la sa fare a regola
oltre che insaponato ti ritrovi lavato e fregato

ecco diciamo che sonnecchio parecchio tuttavia
mi è successo di recente che proprio un venditore
mi ha fatto "sentire" sta roba...non voleva certo
fregarmi ma farmi comprare più di cio che avevo
deciso si (si è sbagliato in pieno...forse era
l' attimo di vegliadiavolo.g: ) dal primo accenno qualcosa
mi strideva..

ritengo utile approfondire questa pnl che sento
continuamente nominare e che sento altrettanto
confusionare (?) se non altro per "difendersi"

:C:

griselda 24-10-2007 20.41.03

L'unica frase che mi pare di usare è " se mi è consentito" copiata dal nostro nano/puffo nazionale, anche se la usava in altro modo ma mi si è fiondata nella testa e l'ho fatta mia. Per il resto quando le sento mi viene un bruciorino da fuoco incendiario che sale e esce dagli occhi. icon_mrgr:
La pnl... ho comprato un paio di libri ma la trovavo pallosa e ho piantato li ricordo che mi suggeriva cose che non mi interessavano, altre lo erano ma troppo faticose ($) da mettere in atto tipo osservare se l'altro guarda con gli occhi a sinistra a destra in alto per vedere se dice il vero o mente etc ma che me frega se mente saranno affari suoi, mi dicevo. diavolo.g: I metodi di persuasione perchè dovevo persuadere un altro quando non sono in grado di persuadere me? ($) Beh questi i motivi che allora mi hanno portata a lasciar perdere. martello.:
fiori.gif

RedWitch 25-10-2007 10.55.42

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 41617)
Per ora mi limito al lato verbale, frasi che spesso molti noi usano
"come sai", "ma sai","saprai bene che..","sai meglio di me","non puoi negare","consentimi di dire" e "mi consenta" (eh si icon_mrgr:), "uno come te..." etc etc... sono appena appena accenni di retorica (l'arte di avere sempre ragione, in sintesi) e molto cercar di influenzare l'altro suggerendogli una via che dovrebbe essere obbligata, esempio "come sai" fa leva sul fatto che difficilmente uno ammetterà (in primis con se stesso) di non sapere una cosa, quindi farà meno fatica ad accettare quello che l'altro gli dice perchè comunque crede che la cosa sia già "sua", una cosa che sa già.... fa leva (come tutte le suggestioni) su un punto debole della persona.

In pratica, il modo in cui ci poniamo verso l'interlocutore, e viceversa, instrada l'altro verso l'idea che vogliamo imprimere e per farlo, facciamo leva sui punti deboli dell'altro.
Mi è capitato proprio un paio di sere fa, di osservare su di me una cosa che penso sia attinente. Chiacchierando con un amico, mi è scappato un "scusa se mi permetto" poco prima di dirgli una cosa che in qualche modo (dal mio punto di vista) poteva toccarlo.
Mi sono vista in quel momento , era come se gli dicessi, "sto per sfondare la porta di casa tua, ma chiedendoti scusa in anticipo faccio finta di avere le chiavi, e che me le hai date tu". Dall'altro lato mi fanno effetto i "come sai"e i "non puoi negare", ci sono altri fattori oltre a queste parole che mi condizionano (anche l'idea stessa che mi faccio ahimè della persona che ho davanti, la stima che nutro, il "posto" che le assegno..ho da lavorare parecchio su queste cose).
Posto che non si voglia "fregare" gli altri, facendo attenzione a come si usano certe frasi credo che possiamo scoprire parecchio di noi stessi (e anche cercando di non farsi "fregare" da chi abbiamo davanti, anche se inconsapevolmente o meno usano questo metodo di suggestione).


ps Anche a me interessa l'argomento PNL leggo.gif

Uno 25-10-2007 11.27.57

brevemente... poi continuo con calma

"Consentimi" e "Se mi è consentito"

Sono diversi il primo afferma, il secondo chiede, non voglio dire che il secondo sia insicurezza, ma ci si avvicina sicuramente.

"scusa se mi permetto"

Uhum questo neanche si può definire assertivo, al limite può essere usato per dire quello che si vuole senza farsi scrupoli dell'altro.
Se è usato perchè ci si rende conto che realmente si va a toccare un punto debole altrui, se non si è sicuri che l'altro prenda bene la cosa non ci vedo nulla di male... è un ammorbidire qualcosa che non sono in grado di valutare, o sono in grado di fare questa valutazione ma sono costretto ad andare avanti lo stesso (es se vedo uno che tratta male un bambino non esagerando, altrimenti altro che "scusa se mi permetto", sono costretto ad intervenire anche se non sono affari miei, in questo caso posso coscientemente ammorbidire il colpo)

se continuo a dire questa cosa a qualcuno ripetutamente dopo che questo ha magari cercato di farmi capire che non gradisce, non c'è una particolare costrizione come quella sopra esemplificata... allora è una scusa bella e buona che io uso per fare e dire quello che voglio, quello di cui io ho bisogno fregandomene dell'altro


Faltea 25-10-2007 13.41.00

Anni fa in un periodo di magra lavorativa, sono andata a vendere enciclopedie porta a porta...
Prima di metterci "in strada" ci hanno fatto un corso...
strabuzza:

Raccapricciante.

Il primo passo è capire chi hai di fronte, non tutti sono soggetti influenzabili (dormienti).
Il secondo è riuscire ad entrare in casa.
Fatto questo, l'enciclopedia è venduta.
Si perché quando sei entrato in casa, entri in automatico dalla parte del conoscente, finché rimani sulla soglia (ci dicevano di non cominciare a parlare MAI sulla soglia ma entrare in casa) sei uno sconosciuto visto con diffidenza.
In casa, sorrisi e smancerie, diventi un conoscente.
Si muove tutto nell'inconscio tenendo completamente all'oscuro la mente cosciente da ciò che gli sta succedendo.
Guardare sempre la persona negli occhi....
Tenere gli occhi puntati sull'altro quando gli parli è definire la propria "superiorità", far si che l'altro si beva tutto, impedendo alla mente di distrarsi. Toccarlo quando non ti guarda, per richiamare l'attenzione...

Ecc... ecc..
Ho retto una settimana di corso e due giorni a zonzo per le case della gente.....:bleah:

Durante il corso, ti esaltavano, metodo full-immersion dalle 8 la mattina alle 5 del pomeriggio.. eccone i risultati: imiei "colleghi" sembravano drogati quando uscivamo, si sentivano superman, supervenditori.
Puntano sull'ego, ti caricato a bomba....
Idem i vari libretti..

Però....
Usato da lestofanti è una cosa abominevole, ma usato nella maniera giusta (onesta il più possibile, per quanto possa essere onesta una mente che mente...) in ambienti come il lavoro da parecchi frutti.
Utilizzare questa "attenzione" porta a capire meglio colleghi antipatici o capi stupidi...
A volgere a tuo favore situazioni sfavorevoli...
Capire è un'agire di conseguenza senza più subire..

Ma principalmente...
Capire è anche non farsi fregare da chi usa queste tecniche sempre..

Vado a lavorà và...

Uno 24-11-2007 14.25.34

Un breve quasi O.T.
C'è una legge Universale (provare per credere) che tanto più tu fai ad altri delle cose inconscie senza saperlo, tanto più le subirai inconsciamente e viceversa.
Ciò significa, in altre parola, che se noi ci adoperiamo di conoscere e sapere sempre che tipo di messaggi lanciamo, la nostra coscienza rimane ben sveglia (insomma quello che ci è possibile in base a ciò che siamo in quel momento) e vediamo e valutiamo i messaggi che ci arrivano, consci o inconsci che siano.
Altra legge è che se parli in continuazione, incessantemente e senza cognizione di causa, anche quando lo farai per comunicare, la tua comunicazione si perderà, ma comunque darà dei risultati, probabilmente non quelli che pensavi tu, viceversa bisogna stare attenti con chi parla in continuazione, ci viene spontaneo non badare più a ciò che dice, questo è controproduttivo per due motivi, primo umano, non si può, non si dovrebbe non badare qualcuno solo perchè ha un bisogno compulsivo di parlare in continuazione, ma più "egoistico" (sano egoismo) c'è il fatto che quando non badiamo qualcosa in mezzo ci arrivano degli stimoli che non vediamo (direi non vogliamo) ma che ci condizionano in future scelte, per usare un termine tecnico è un tipo di comunicazione subliminale. Quindi è importante stare attenti ad ogni tipo di messaggio che viene verso di noi, dopo possiamo (coscientemente) decidere di scartarne alcuni e tenere altri, ma come in tutte le cose non scegliere significa subire una scelta naturale (quest'ultima frase starebbe bene nel 3d sul senso della vita e dell'evoluzione http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?t=3607).

Sole 28-11-2007 02.02.12

Non è la prima volta che mi viene questa considerazione e dal post di Uno mi torna di nuovo in mente.

Quando ci chiudiamo all'altro, per difesa, per stanchezza per qualsivoglia motivo, paradossalmente entra tutto, e siccome abbiamo chiuso i bocchettoni con l'assenza dell'attenzione quel che entra non viene sintetizzato, raffinato e filtrato fin tanto da far uscire le scorie e tenere solo l'utile da trasformare, ma viene trattenuto tutto in gabbia di sicurezza e nemmeno noi abbiamo le chiavi. In questo caso però il chiudersi non vuol dire difendersi ma smettere di essere presenti nella situazione e attenti a ciò che accade, a che canali si stanno aprendo e dove si insinua un qualcosa.
Invece, per assurdo che sia, quando restiamo aperti e quindi attenti, presenti, verso noi stessi, tutto entra ma anche esce, non c'è la rete/sovrastruttura che lavora sotto e che inconsciamente trattiene.
Forse possiamo ricollegarlo al 3D sul rasoio e alle sue maglie.


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