Paradismo: una società civile e umana
E' nato il "Paradismo" Un modo di pensare nuovo e rivoluzionario, l'unico in grado di fornire la soluzione alla crescente crisi economica mondiale: realizzare la società perfetta, senza più lavoro e denaro. Una società in cui, grazie alla tecnologia, nanotecnologia, computer e robotica, ognuno avrà a disposizione tutto quello che desidera. Gratuitamente.
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Ma chi programma i robot? chi fornisce l'energia necessaria? Non parliamo poi del sistema simil-comunista, per favore no! Ma come? i nanorobot prendono il posto del proletariato? E ti pareva che il buon vecchio cipputi venisse messo in soffitta? Gli operai della fiat ridotti a nani tecnologici. Ma quello che più mi pare assurdo è che secondo questo progetto si dovrà nazionalizzare gli utili. Ma è possibile che il signor Rael non abbia ancora compreso che l'uomo tecnologicus non divide manco mezzo panino? Sarà che per lavoro programmo macchine automatiche ma non esiste un solo robot al mondo che non abbia bisogno di manutenzione e assistenza. Poi vorrei conoscere quel sublime programmatore che creerà il robot che non necessita di assistenza e manutenzione. La faccio breve, e rispondo alla tua domanda. Secondo il mio modo di vedere il Sig.Rael ha immaginato un mondo utopistico e lo ha fatto senza avere una ben che minima idea di cosa significhi realizzare un robot, fosse anche un nano. |
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Non c'è società umana che possa dire che è benefica senza l'integrazione di madre natura, la tecnologia è un aiuto e deve essere perfettamente integrata.
Un mondo senza soldi e denari? Mi piacerebbe un mondo dove nessuno deve lavare e avere soldi, ma allo stesso tempo lavori gratuitamente per costruire la società, un utopia forse. Per il resto sono daccordo Ray, e tra l'altro non capisco questa cosa dove è nata, ma mi sembra più probabile, che è stata letta su qualche libro che profetizza ipotetici futuri, ma ovviamente è solo un impressione. |
Penso che uno stravolgimento così determinante non sia possibile, ma so di isole, non quelle in mezzo al mare, dove hanno attivato un metodo di vita diverso dal nostro, spirituale ed economicamente più completo. Ognuno fa il suo e tutto è di tutti (tanto per semplicizzare un po')
Come dice Grey una forma di comunismo. Il problema è quando vuoi uscire... non hai più nulla. Anche questo mondo utopico non verrebbe accettato da tutti, e chi sta fuori sarebbe l'emarginato? Ed è corretto pensare ad un mondo che lascia spazio all'emarginazione? Non cambierebbe molto da quello attuale... |
strabuzza: ho visionato il sitostrabuzza:
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Non entro direttamente sul discorso, magari quando ho un momento, ma mi sembra giusto precisare due cose.
Se approfondiamo il discorso sulle nanotecnologie (che potrebbe anche essere interessante come parallelo sul sociale) il thread sta bene qui, se invece lo giriamo in senso sociologico/filosofico lo sposto in filosofia. Devo anche dire che è palese l'intento di attirare attenzione sul tentativo che per ora ha solo un nome. C'è anche la speranza che qualcuno cerchi informazioni in merito come è stato fatto. Va bene, finchè comunque riusciamo a discuterne e magari cavarne qualcosa di buono, non c'è problema. Mi farebbe però piacere che il discorso non si reggesse su assolutismi, privi di fondamento se non nell'idea di un gruppo o forse anche di una sola persona. |
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