Ermopoli

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Sole 07-07-2008 21.47.23

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 56436)
Non uccidere

Questo è semplice a prima vista, non bisogna uccidere, punto.
Però preso alla lettera secondo il senso che diamo a questa parola oggi, significherebbe dover diventare vegetariani perchè nessuno dovrebbe uccidere neanche un pollo.
Invece se consideriamo uccidere in maniera completa con la sua connessione con incidere, tagliare etc... ecco che la parola uccidere anche senza oggetto assume altro senso. Se valutiamo con uccidere l'azione fisica e materiale ma anche quella spirituale del dividere a pezzi con qualsivoglia operazione chiunque ecco che l'oggetto seppur non dichiarato è l'uomo.

Non ho capito come ne ricavi solo l'uomo. L'unica cosa che mi viene è che ampliando la questione a tutti i livelli l'uomo è l'unico ad avere la possibilità di farsi un'Anima e in senso completo uccidendo un uomo si uccide la possibilità dell'universo di evolvere. Si recide drasticamente il collegamento tra cielo e terra di un uomo. Ma questa è una spiegazione forzata che mi do, mi serve un aiutino.

griselda 07-07-2008 22.15.21

Se un uomo arriva ad uccidere un altro uomo inconsapevolmente credo che qualcuno abbia ucciso in lui una qualche parte che altrimenti gli avrebbe impedito di uccidere.
Quindi valgono le cose che sono state dette sopra da Astral, Red e Stella.

Kael 07-07-2008 23.28.29

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 56436)
Non uccidere

Questo è semplice a prima vista, non bisogna uccidere, punto.
Però preso alla lettera secondo il senso che diamo a questa parola oggi, significherebbe dover diventare vegetariani perchè nessuno dovrebbe uccidere neanche un pollo.
Invece se consideriamo uccidere in maniera completa con la sua connessione con incidere, tagliare etc... ecco che la parola uccidere anche senza oggetto assume altro senso. Se valutiamo con uccidere l'azione fisica e materiale ma anche quella spirituale del dividere a pezzi con qualsivoglia operazione chiunque ecco che l'oggetto seppur non dichiarato è l'uomo.
Non che questo significhi poter uccidere senza motivo gli animali...

Questo ci fa capire come molto spesso alcune tradizioni (mi riferisco al vegetarianesimo per esempio) si basano su interpretazioni errate, se prendessimo (cosa non in tema qui) i riferimenti che si usano dell'Induismo o di analoghe tradizioni sull'argomento vegetarianesimo o correlato ne scopriremmo delle belle (e lo faremo)

Il comandamento assume nuovi significati dopo questo tuo post. "Non uccidere" (l'uomo che rappresenti) significa anche riga dritto, mantieniti sulla retta via. Non rovinarti insomma, non trascurare le potenzialità che ti sono state date.
Ma vuol dire anche non uccidere la speranza, la fede, il coraggio, tuo e degli altri. Non tagliare, non dividere mai da te stesso e dagli altri le parti che vi rendono uomini.

Se massacro, se torturo (psicologicamente o fisicamente) un mio simile tanto da renderlo mio schiavo, o dipendente, o semplicemente traumatizzato, anche se non arrivo ad ucciderlo in senso fisico, si può dire che ho ucciso la sua dignità, lo ho ucciso "come uomo".

Non uccidere l'uomo insomma, tu ne fai parte e devi fare il meglio che puoi sia verso te stesso che gli altri per mantenere il suo onore e migliorarlo di giorno in giorno.

Ray 07-07-2008 23.48.22

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 56453)
Il comandamento assume nuovi significati dopo questo tuo post. "Non uccidere" (l'uomo che rappresenti) significa anche riga dritto, mantieniti sulla retta via. Non rovinarti insomma, non trascurare le potenzialità che ti sono state date.
Ma vuol dire anche non uccidere la speranza, la fede, il coraggio, tuo e degli altri. Non tagliare, non dividere mai da te stesso e dagli altri le parti che vi rendono uomini.

Se massacro, se torturo (psicologicamente o fisicamente) un mio simile tanto da renderlo mio schiavo, o dipendente, o semplicemente traumatizzato, anche se non arrivo ad ucciderlo in senso fisico, si può dire che ho ucciso la sua dignità, lo ho ucciso "come uomo".

Non uccidere l'uomo insomma, tu ne fai parte e devi fare il meglio che puoi sia verso te stesso che gli altri per mantenere il suo onore e migliorarlo di giorno in giorno.

Concordo con Kael. Quindi non uccidere sarebbe traducibile con non ledere (che riporta il tagliare). In effetti, banalmente, altrimenti pur non uccidendo si potrebbe prendere qualcuno a pugni e calci senza peccare.
Il portare all'uomo, che comprende anche parti più elevate del mero fisico, fossero anche potenziali, fa di questo comandamento qualcosa di ben specifico sul non dividere le parti di lui. Ovviamente vale anche per se stessi.
Messa così però diventa talmente ampia da comprendere quasi tutti gli altri. Sorge il dubbio che i comandamenti siano modi diversi di dire la stessa cosa e che rispettarne uno interamente sia ripettarli tutti.

Uno 25-11-2008 22.59.49

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 56442)
Non ho capito come ne ricavi solo l'uomo. L'unica cosa che mi viene è che ampliando la questione a tutti i livelli l'uomo è l'unico ad avere la possibilità di farsi un'Anima e in senso completo uccidendo un uomo si uccide la possibilità dell'universo di evolvere. Si recide drasticamente il collegamento tra cielo e terra di un uomo. Ma questa è una spiegazione forzata che mi do, mi serve un aiutino.

E' arrivato l'aiutino?
Intanto vado avanti.

Non commettere adulterio

Di questo qualcosa in giro ne abbiamo già parlato però per finire la serie è meglio riprendere qui.
Se consideriamo il verbo adulterare, forse possiamo vedere dei sensi in più. In più che pensare solo alla parole adulterio che oggi associamo a (volgarmente parlando) cose di corna.
L'associazione non è sbagliata, ma è limitante, ci fa focalizzare sulla manifestazione ma non ci fa vedere quello che realmente accade, cioè che si adultera qualcosa, che si falsa, che si corrompe qualcosa.

Ray 26-11-2008 01.36.58

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 62142)
E' arrivato l'aiutino?
Intanto vado avanti.

Non commettere adulterio

Di questo qualcosa in giro ne abbiamo già parlato però per finire la serie è meglio riprendere qui.
Se consideriamo il verbo adulterare, forse possiamo vedere dei sensi in più. In più che pensare solo alla parole adulterio che oggi associamo a (volgarmente parlando) cose di corna.
L'associazione non è sbagliata, ma è limitante, ci fa focalizzare sulla manifestazione ma non ci fa vedere quello che realmente accade, cioè che si adultera qualcosa, che si falsa, che si corrompe qualcosa.

Quindi il comandamento è più ampio... in effetti, messa così, posso benissimo commettere adulterio, per esempio verso mia moglie, adultrando quel che ci scambiamo nella nostra relazione, anche senza farle le corna...

jezebelius 26-11-2008 03.23.25

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 62149)
Quindi il comandamento è più ampio... in effetti, messa così, posso benissimo commettere adulterio, per esempio verso mia moglie, adulterando quel che ci scambiamo nella nostra relazione, anche senza farle le corna...

In senso più ampio ancora si potrebbe dire che si inquina qualcosa.
L'acqua si inquina se viene a contatto con ciò che ne può modificare la purezza, la potabilità etc.
L'adulterio allora potrebbe avvenire non soltanto intendendolo dal punto di vista fisico ossia quel significato che generalmente - ed esclusivamente - si attribuisce alla parola, ma anche da un punto di vista che esula da un semplice aspetto di azione del corpo. Da ciò, forse, potrebbe anche essere un pensiero...e quindi l'azione del corpo è - già - conseguenza di un pensiero...

griselda 26-11-2008 13.16.31

Bon dico ciò che mi viene spontaneo.
Se il diavolo ( la dualità che vola icon_mrgr: come lil fantasticare) lo individuiamo nella mente, non commettere adulterio potrei vederlo come non fare entrare la mente in cose che non gli competono. La mente va usata e non deve usarci.
Se noi le permettiamo di entrare a fantasticare su ciò che sentiamo o proviamo ecco che lo adulteriamo.
:U

stella 26-11-2008 13.38.44

Io penso che il "Non commettere adulterio" possa essere riferito anche all'infedeltà verso il Dio unico, spesso nell'antico testamento Dio ha detto di essere un Dio geloso, prostrandosi ad altri dei vengono meno i principi di Dio per cui poi non si ha una valida linea di condotta nemmeno nel matrimonio, con l'adulterio si rompe un vincolo sacro.

Sole 27-11-2008 12.13.23

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 62142)
E' arrivato l'aiutino?
.

Purtropppo no, resto con l'idea dell'Anima dell'Uomo. Uccidendo un uomo si uccide una parte di noi a noi collegata e oltre ad impedire a lui di crescere lo impediamo a noi stesso creando una sorta di buco. Uccidere significa uccedere se stessi.
Banalizzo, uccidendo le zanzare in estate no mi uccido?

Citazione:

Non commettere adulterio

Di questo qualcosa in giro ne abbiamo già parlato però per finire la serie è meglio riprendere qui.
Se consideriamo il verbo adulterare, forse possiamo vedere dei sensi in più. In più che pensare solo alla parole adulterio che oggi associamo a (volgarmente parlando) cose di corna.
L'associazione non è sbagliata, ma è limitante, ci fa focalizzare sulla manifestazione ma non ci fa vedere quello che realmente accade, cioè che si adultera qualcosa, che si falsa, che si corrompe qualcosa.

Nel rapporto di coppia o con gli amici o con noi stessi. Ogni volta che mentiamo tradiamo noi stessi in prima battuta e inganniamo l'altro, ma all'altro il danno è relativo, il più grande lo facciamo a noi stessi.
Adulterare, sporcare, allontanare dal puro, dall'aessenza un rapporto, un legame. Che sia dentro di noi o che sia tra noi e il fuori qualcosa non rende limpido, fluido il seguire delle cose.
Direi che costantemente inconsapevolemente adulteriamo la realtà. Il compito che ci invita a fare questo comandamento è quello di pulire, pulire, pulire e trovare onestà in noi stessi. In molte tradizioni si parla di onestà con se stessi.

Astral 27-11-2008 21.49.00

Visto come è volta la discussione, perchè non considerarlo anche dal punto di vista della sincerità? Chi mette le famose corne, mente a se stesso e all'altro e fa complice in genere un'altro.

Quindi il tradimento è anche mancanza di sincerità, per cui io adultero ad esempio quando parlo ingiustamente male di qualcuno oppure quando mi invento le cose ( anche se poi rientrerebbe nella falsa testimonianza).

Quindi quando mi tradisco, quando vado contro i miei principi, quando mi faccio da male, sto aggiungendo sostanze adulterate all'anima che nella sua manifestazione dello Spirito dovrebbe essere pura.

stella 27-11-2008 23.22.10

Adulterio è andare o dare ad altri, in questo termine c'è il corrompere, e la corruzione rovina qualsiasi unione e anche la società, se andiamo a vedere.
Mi viene di fare il paragone con quello che c'è scritto nel Vangelo di quello che ha fatto Gesù verso l'adultera, e le famose parole: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra". In questo senso anche se quelli che volevano lapidare la donna secondo la legge pensavano di fare una cosa giusta e lodevole, a quelle parole non hanno avuto il coraggio perchè ognuno di loro se nel suo cuore ha avuto pensieri impuri poteva meritare la stessa condanna...
Quindi il rispettare questo comandamento significa purezza, fedeltà e sincerità in ogni pensiero e azione che si compie prima di tutto verso la persona a cui si è promessa fedeltà davanti a Dio e poi verso tutti e verso Dio.

griselda 28-11-2008 00.18.46

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 62239)
Adulterio è andare o dare ad altri, in questo termine c'è il corrompere, e la corruzione rovina qualsiasi unione e anche la società, se andiamo a vedere.
Mi viene di fare il paragone con quello che c'è scritto nel Vangelo di quello che ha fatto Gesù verso l'adultera, e le famose parole: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra". In questo senso anche se quelli che volevano lapidare la donna secondo la legge pensavano di fare una cosa giusta e lodevole, a quelle parole non hanno avuto il coraggio perchè ognuno di loro se nel suo cuore ha avuto pensieri impuri poteva meritare la stessa condanna...
Quindi il rispettare questo comandamento significa purezza, fedeltà e sincerità in ogni pensiero e azione che si compie prima di tutto verso la persona a cui si è promessa fedeltà davanti a Dio e poi verso tutti e verso Dio.

Stella ti ringrazierò sempre per riportare i brani del Vangelo che troppo pigramente mi scordo di rileggere ogni sera come facevo una volta.abbraccio:
Io però la intepreto diversamente il tradimento davanti a Dio è davanti a se stessi a se stessi, perchè ognuna di quelle persone era talmente repressa da voler uccidere nella donna le pulsioni che invece di sublimare lapidavano dentro di loro ecco perchè alle Parole di Gesù si sono sentiti toccare, perchè erano fedeli alla paura, non a come li aveva creati Dio, se ami te stesso hai compassione delle tue pulsioni e anche di quello che rivedi riflesso negli altri. Mentre se ne hai paura vorresti ucciderle e uccidere chi ti fa provare quello che non vorresti, per essere perfetto rinnegando così il Dio che ti ha creato.
Quindi l'adulterare porta lontano da Dio e dalla sua creazione, da come Dio stesso ci ha creati per metterci alla prova, che consiste non ne l'uccidere il prossimo per paura che ci smascheri o ci corrompa, ma nel comprendere che lui se ci ha creati così ci sarà una ragione, ragione che se non si trova, farà si di vedere mostri fuori di noi e tentare di lapidarli, perchè ci mostrano noi stessi, come non vorremmo essere.
fiori.gif

Grey Owl 28-11-2008 01.21.26

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 62142)

Non commettere adulterio

Adulterare significa quindi corrompere ma anche falsificare ovvero fare qualcosa che non ha bontà ma che è corrotta, è falsificata.

In generale il comandamento richiama all'attenzione un modo consueto di fare delle persone. Corrompere il proprio agire mosso da altri fattori che non rientrano nell'intenzione originale.
Non falsificare il tuo fare, sii genuino, sii vero.

Se pensiamo a quante volte nelle nostre azioni vi sono mescolate varie motivazioni che corrompono l'azione stessa.
Parlo di agire ma quasi sempre siamo agiti e non vi è originalità nel nostro fare.

Il comandamento esorta a non commettere adulterio in noi, nel nostro agire. Non corrompere l'atto che scaturisce da una volontà originale.

Tra l'origine e la soluzione avviene l'adulterio e quella soluzione finale è corrotta.

dafne 28-11-2008 02.32.12

c'era stata una discussione sull'assonanza adulto-adultero se non ricordo male anche se da una veloce ripassata sul dizionario etimologico non ci sarebbe di base lo stesso verbo.

se ho capito bene adultero viene tradotto come ad-altro/verso altro...come se corrompere qualcosa (il rapporto per esempio nel caso di una coppia) sia dare un qualcosa a qualcun'altro.

Ecco, se penso a corrompere, falsare mi immagino sempre un'azione di modificare quel qualcosa, di inquinarlo, trasformarlo mentre secondo l'etimologia c'è solo uno spostamento. Essere adulteri sarebbe a dire che quel qualcosa che io dovrei dare al mio compagno invece lo dò ad altri falsando una relazionee facendo vivere a chi mi stà vicino una non-realtà, una bugia.
"Monetizzando" icon_mrgr: è come se io promettessi di dare a tizio 100 euro al giorno, questi facesse conto di averli messi in, diciamo, banca e invece in realtà io non stò dando quei 100 perchè una parte la stò regalando altrove...ecco, adultero, falsifico la sua percezione di quanto riceve da me.
Di contro io che dò ad altri genero..debito? verso di lui e un surplus a chi prende ciò che non gli spetterebbe

nonso.gif mi sono lanciata troppo fuori dalla balconata?

griselda 28-11-2008 08.58.54

Alla fine è l'uomo stesso essendo frammentato ad essere adulterato.
Per non commettere adulterio deve riunirsi in tutte le sue parti frazionate.
Se vogliamo vedere potrebbe voler dire seguire anche tutti gli altri Comandamenti, che porterebbe a non adulterare ne a essere aduterati con il rispetto delle Leggi e di Se stessi.
fiori.gif

Uno 09-12-2008 10.54.15

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 56442)
Non ho capito come ne ricavi solo l'uomo. L'unica cosa che mi viene è che ampliando la questione a tutti i livelli l'uomo è l'unico ad avere la possibilità di farsi un'Anima e in senso completo uccidendo un uomo si uccide la possibilità dell'universo di evolvere. Si recide drasticamente il collegamento tra cielo e terra di un uomo. Ma questa è una spiegazione forzata che mi do, mi serve un aiutino.

Torno indietro un momento, per cercare di chiarire questa cosa.
Come detto sopra se prendiamo la parola uccidere nel senso comune cioè togliere terminare una vita fisica dovremmo diventare vegetariani o spingendo ancor più all'estremo la cosa nutrirci di aria o sole o acqua... anzi volendo si potrebbe anche estremizzare ulteriormente.
Se invece prendiamo in considerazione, dall'etimologia, l'uccidere inteso tagliare, incidere etc.. con lo scopo di portare poi alla morte ecco che il principale bersaglio è l'uomo, semplicemente perchè un vegetale non possiamo ucciderlo in questo senso, un animale , di quelli che vivono con noi, sarebbe già possibile seppur difficile.
Quello che volevo dire che l'assassinio non si concretizza solo con la materializzazione dell'uccisione, quei particolari detti "con la morte nel cuore", "Quel dolore mi ha ucciso" etc... stanno ad evidenziarci che la morte del corpo è "solo" l'atto finale ed oggettivamente visibile a tutti, ma ben prima inizia un percorso che per una serie di circostanze porta una persona a trovarsi in un destino. Noi con il nostro comportamento possiamo agevolare le circostanze che agiscono su qualcuno, o possiamo ostacolarle....
Non uccidere in una forma prolissa dovrebbe essere:
"non fare nulla perchè un'altro essere venga frammentato e spinto verso la morte,
fai quello che puoi per impedire che un'altro essere venga frammentato e spinto verso la morte"

RedWitch 09-12-2008 16.08.23

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 62726)
............ Noi con il nostro comportamento possiamo agevolare le circostanze che agiscono su qualcuno, o possiamo ostacolarle....
Non uccidere in una forma prolissa dovrebbe essere:
"non fare nulla perchè un'altro essere venga frammentato e spinto verso la morte,
fai quello che puoi per impedire che un'altro essere venga frammentato e spinto verso la morte"

Vista così, significa che abbiamo sempre una responsabilità verso tutti coloro con cui ci interfacciamo, che in qualche modo possiamo condizionarli, addirittura concorrere alla frammentazione di un altro essere. Significherebbe che ad esempio certi finti maestri che circolano sarebbero pericolosissimi per qualcuno che è facilmente condizionabile, ma anche più semplicemente quando litighiamo con qualcuno e lo feriamo in qualche modo, concorriamo alla sua frammentazione e lo spingiamo verso la morte.. o nell'educazione verso un figlio, o nell'interfacciarci con gli altri.. a me sta cosa pare enorme. Certo, la responsabilità avevamo visto è proporzionale al nostro grado di consapevolezza, ma questo non significa che feriamo meno le persone chi ci troviamo davanti.. abbiamo sicuramente tutti concorso all'uccisione di qualcuno che abbiamo incontrato lungo la strada (e viceversa, chi ci incontra puo' concorrere alla nostra). Non so se riesco a rendere l'idea, ma a me pare veramente enorme sta cosa, perchè a gradi a questo punto siamo tutti "assassini"...

stella 09-12-2008 17.25.47

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 62743)
Vista così, significa che abbiamo sempre una responsabilità verso tutti coloro con cui ci interfacciamo, che in qualche modo possiamo condizionarli, addirittura concorrere alla frammentazione di un altro essere. Significherebbe che ad esempio certi finti maestri che circolano sarebbero pericolosissimi per qualcuno che è facilmente condizionabile, ma anche più semplicemente quando litighiamo con qualcuno e lo feriamo in qualche modo, concorriamo alla sua frammentazione e lo spingiamo verso la morte.. o nell'educazione verso un figlio, o nell'interfacciarci con gli altri.. a me sta cosa pare enorme. Certo, la responsabilità avevamo visto è proporzionale al nostro grado di consapevolezza, ma questo non significa che feriamo meno le persone chi ci troviamo davanti.. abbiamo sicuramente tutti concorso all'uccisione di qualcuno che abbiamo incontrato lungo la strada (e viceversa, chi ci incontra puo' concorrere alla nostra). Non so se riesco a rendere l'idea, ma a me pare veramente enorme sta cosa, perchè a gradi a questo punto siamo tutti "assassini"...

Non credo sia da metterla giù in questo modo, penso che il fattore determinante sia la volontà e l'intenzione di ferire qualcuno, penso che quello che si fa involontariamente non conta su questo discorso.
Poi, in un'altra angolazione, anche il poter aiutare qualcuno e non farlo è un po' ucciderlo, come nei casi di omissione di soccorso, vedi la parabola del Buon Samaritano e di quelli che passavano dritti per la loro strada senza fermarsi a dare aiuto...
Penso anche che i falsi maestri e tutte le persone false di questo mondo rientrino nella categoria che infrange questo comandamento.

Uno 09-12-2008 17.31.16

Io direi di non colpevolizzarci se non siamo in grado di essere sempre presenti e quindi di non "uccidere" altri... d'altro canto chi voglia seguire i comandamenti dovrebbe almeno provarci, volontariamente ne facciamo tante poche di cose Stella.

RedWitch 09-12-2008 17.39.28

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 62746)
Non credo sia da metterla giù in questo modo, penso che il fattore determinante sia la volontà e l'intenzione di ferire qualcuno, penso che quello che si fa involontariamente non conta su questo discorso.
Poi, in un'altra angolazione, anche il poter aiutare qualcuno e non farlo è un po' ucciderlo, come nei casi di omissione di soccorso, vedi la parabola del Buon Samaritano e di quelli che passavano dritti per la loro strada senza fermarsi a dare aiuto...
Penso anche che i falsi maestri e tutte le persone false di questo mondo rientrino nella categoria che infrange questo comandamento.

Invece ho idea che conti comunque anche se è chiaro che meno consapevolezza ho e se non ho intenzione di ferirti ho meno reponsabilità di quello che dico/faccio, ma non per questo nulla. Anche perchè essendo noi stessi frammentati purtroppo spesso scappano cose che possono ferire, più o meno intenzionalmente (e più o meno consapevolmente).

A volte i falsi maestri non sanno di essere falsi maestri e magari elargiscono presunta "saggezza" facendo un danno ad altri.. in questo caso a me pare che abbiano comunque la responsabilità in quel che dicono...

:C:

ps : non avevo ancora letto Uno, ecco metterci almeno la buona volontà visto che 9 su 10 si dorme mentre si fanno o dicono cose agli altri...

stella 09-12-2008 17.56.09

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 62747)
Io direi di non colpevolizzarci se non siamo in grado di essere sempre presenti e quindi di non "uccidere" altri... d'altro canto chi voglia seguire i comandamenti dovrebbe almeno provarci, volontariamente ne facciamo tante poche di cose Stella.

Questo è vero, più che la volontà conta l'essere presenti a se stessi.
Conta il rispetto e l'attenzione verso tutti, conta il controllo di sè e tante altre cose...
Sul voler seguire i comandamenti, penso che il più importante sia quello dell'amore, se una persona cerca, per quanto può, di vivere il mondo in questa ottica, anche il suo interfacciarsi verso il prossimo ne sarà influenzato....


Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 62748)
Invece ho idea che conti comunque anche se è chiaro che meno consapevolezza ho e se non ho intenzione di ferirti ho meno reponsabilità di quello che dico/faccio, ma non per questo nulla. Anche perchè essendo noi stessi frammentati purtroppo spesso scappano cose che possono ferire, più o meno intenzionalmente (e più o meno consapevolmente).

Concordo, essendo frammentati spesso feriamo gli altri più o meno inconsapevolmente, in pratica più siamo consapevoli più siamo responsabili delle nostre azioni od omissioni...

Uno 09-12-2008 18.05.15

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 62749)
penso che il più importante sia quello dell'amore, se una persona cerca, per quanto può, di vivere il mondo in questa ottica, anche il suo interfacciarsi verso il prossimo ne sarà influenzato....

Visto che siamo comunque in tema, prima di andare avanti con gli ultimi mi sembra interessante approfondire questa cosa.
Perchè secondo te (o chi vuole discuterne) "è uscita" una tavola con 10 comandamenti quando tutto sommato (non è sbagliato) bastava ama il tuo Dio e ama il tuo prossimo?

stella 09-12-2008 18.23.14

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 62750)
Visto che siamo comunque in tema, prima di andare avanti con gli ultimi mi sembra interessante approfondire questa cosa.
Perchè secondo te (o chi vuole discuterne) "è uscita" una tavola con 10 comandamenti quando tutto sommato (non è sbagliato) bastava ama il tuo Dio e ama il tuo prossimo?

Così di primo acchito penso che ai tempi in cui furono dati era meglio dividerli in categorie, un comandamento unico sull'amore forse non sarebbe stato capito, come si fa con i bambini quando imparano a memoria l'alfabeto, infatti per memorizzarli ed averli sempre davanti se li appendevano sulle vesti e sugli stipiti delle porte...
Poi forse centra anche il numero 10, i primi tre sono verso Dio gli altri 7 verso il prossimo, a partire dal prossimo più prossimo, i genitori e così via verso tutti...

griselda 09-12-2008 18.52.03

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 62750)
Visto che siamo comunque in tema, prima di andare avanti con gli ultimi mi sembra interessante approfondire questa cosa.
Perchè secondo te (o chi vuole discuterne) "è uscita" una tavola con 10 comandamenti quando tutto sommato (non è sbagliato) bastava ama il tuo Dio e ama il tuo prossimo?

La prima cosa che sono portata a pensare è che perchè sia il 10 la somma delle leggi che governano l'Universo: 1+2+3+4=10
10 Che è il ritorno all'Unità.
Senza queste Leggi e senza la comprensione e l'applicazione delle stesse non si riesce ne ad Amare ne Dio ne Noi ne gli altri.
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