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Grey Owl 29-04-2008 15.23.31

Tsunami silenzioso
 
E' stato definito lo tsunami silenzioso.
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon ha definito la piu' grande emergenza globale che colpisce i piu' poveri del pianeta.
E' emergenza cibo a causa dell'aumento del prezzo di generi alimentari quali il grano ed il riso. Pare che il prezzo (gia' alto) e' destinato a salire ancora (come ha detto il presidente della banca mondiale Robert Zoellick). Da Berna Ban Ki-moon ha annunciato una task force il cui obiettivo sara' di "racimolare" soldi dai paesi donatori pari a circa 2,5 miliardi di dollari. Si tratta della piu' grande crisi alimentare dal 1970, scatenata dalla corsa alla conversione dei prodotti alimentari in biocarburanti in questo modo vi e' stato un'aumento del 30% dei prodotti alimentari a discapito dei paesi piu' poveri.
Sono necessarie misure internazionali a breve, medio e lungo termine ed e' nel medio e lungo termine che temo non si possa stare tranquilli. Quando una notizia di questa portata raggiunge i media tutti si mobilitano, non a caso si e' usato il temnine tsunami, pero' lo si definisce silenzioso in quanto colpisce i piu' poveri del pianeta e per i paesei piu' industrializzati e' molto piu' importante la corsa al biocarburante.
Personalmente sono pessimista che gli stati produttori di derrate alimentari rinuncino al biocarburante e che riconvertano le loro produzioni alimentari in grano e riso, inoltre a causa del clima impazzito ritengo che l'aumento dei prodotti alimentari continuera' ancora a discapito dei piu' poveri che non avranno che di mangiare.

Alla gogna i fautori del biocarburante :(

Uno 29-04-2008 15.54.16

Ma sai che mi hai preceduto?
Stavo proprio pensando di aprire questo discorso appena avevo tempo, però sulla gogna ci volevo mettere gli altri icon_mrgr:
Fino a qualche anno fa il biocumbustibile non s'aveva da fare per milioni di scuse, non rendeva principalmente (secondo i detrattori interessati) poi di colpo il boom.
Sommiamo due cose, primo che anche dove non ci sarebbero problemi di acqua (anche se provano a raccontarci pure quella) e risorse, terreni compresi in pratica pagano gli agricoltori per produrre il meno possibile, fondi Europei per far campare certi contadini senza che gli tocchi lavorare sul serio, dall'altra il modificato geneticamente che non attacca, la gente non lo vuole.
Adesso ecco la soluzione, per colpa degli ambientalisti che non vogliono bruciare petrolio ma qualcosa che inquina si, visto che brucia, ma meno, per colpa loro la fame nel mondo aumenterà.... e guarda caso bisognerà affidarsi a santa genetica.
E l'equazione (con parametri ammaestrati) torna.....

Ah... dimenticavo, sono d'accordo comunque che gli alimentari aumenteranno, la colpa sarà dei fornai e tra qualche anno uscirà una nuova malattia (mezza vera, mezza finta) per colpa dell'alimentazione genetica... e vai di collette

jezebelius 29-04-2008 20.30.41

Del resto lo sappiamo, la musica è sempre quella, no?

Si percepisce questa mobilitazione generale e la si è percepita ( intravista direi, anche per qualche servizio visto in Tv o siu giornali ) nella giornata " dedicata " - altra trovata - alla terra, come se per pensare alla terra ci voglia una giornata ad hoc .
Vabbè, passi questa ennesima festa, per dirigere l'attenzione verso qualcosa che, secondo me, ha qualcosa di urgente.
Dico " qualcosa " perchè il resto mi sa di contorno ma non si può mai dire.
Fatto è che, come di solito accade ed è accaduto, saranno le popolazioni più povere ad essere travolte da questa onda silenziosa.
Se da un lato è il biocarburante, o meglio si attribuisce a questo la maggior parte degli oneri, dall'altro è anche un po il clima o anche le condizioni economico-sociali, nonchè l'aumento della popolazione, che nelle zone le quali prima ospitavano un determinato tipo di coltivazione oggi ne ospitano altre.
D'altronde, pensavo, se l'OGM non ha attaccato l'attenzione deve necessariamente " spostarsi " su altro e quindi via libera non solo al terrorismo psicologico mediante l'allarme generalizzato - Uno ha detto bene, stanno iniziando a dire che anche l'acqua sarà la protagonista mondiale di una emergenza che ci toccherà tra non molto; insomma il nuovo petrolio sarà quello - ma anche alla realizzazione di una " base di progetto " idonea in ogni nazione.
Con questo voglio dire che se prima una parte della popolazione mondiale consumava, in tutti i settori, un certo tot, oggi col progresso e con l'aumento del fabbisogno pro-capite si registra un sicuro squilibrio che, inevitabilmente, si riflette su tutti i settori.

Addirittura, per esempio, in Cina da tempo hanno abbandonato la coltivazione di varie tipologie del riso per dedicarsi ad altre, dicono, per una semplicità delle seconde rispetto alle prime. Si son dedicati al riso che ha tantissimo bisogno di acqua, lasciando perdere quelle sementi che, in tempi passati, crescevano bene anche senza acqua. Se ad oggi la scorte mondiali bastano per soli 60 gg, mentre prima rispetto a qualche anno e con quella popolazione sarebbero bastate per 6 mesi, dedicarsi ( nuovamente ) alla coltivazione di questi semi è una soluzione da non escludere. Con in semi " accantonati " in pratica la crisi potrebbe considerarsi già bella che risolta, secondo me.


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