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Ray 29-10-2008 01.18.19

Prendere una decisione
 
De-cidere vuol dire letteralmente "tagliar via" (un po' come re-cidere). Il che lo rende praticamente sinonimo di scegliere. Abbiamo visto in altri tread come scegliere corrisponda a rinunciare... una vera scelta corrisponde all'abbandono completo, alla rinuncia definitiva dell'alternativa (o delle alternative) diversa... e come sia difficilissimo scegliere veramente. Di solito infatti teniamo il piede in più scarpe e cerchiamo tutti i modi di non scegliere per tenerci tutto e ci raccontiamo che invece abbiamo scelto (eccerto, mica vogliamo rinunciare ad aver scelto... sennò come potremmo tenerci tutto davvero?).

Mentre per scegliere occorre tagliare, rinunciare, eliminare, abbandonare.
Bon, ma il modo di dire "prendere una decisione" pare dire qualcosa in più. Perchè si dice così? Perchè non "decidere" e basta?

Nel parlare comune, almeno a me pare così, dire prendere una decisione è dire di più che dire decidere. E' più tosto, più certo, più definitivo.
Ma cosa prendiamo?

E' come se per scegliere davvero (e agire di conseguenza) dovessimo tagliare ma nn solo, non basta qui, si deve anche acchiappare quel che resta...

Kael 29-10-2008 01.45.47

Prendere una decisione in qualche modo rimanda anche all'assumersene la responsabilità. Dire "ho preso una decisione" mi sembra sottointenda anche che ne sono consapevole, e resposanbile.

stella 29-10-2008 14.35.36

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 61206)
Nel parlare comune, almeno a me pare così, dire prendere una decisione è dire di più che dire decidere. E' più tosto, più certo, più definitivo.
Ma cosa prendiamo?

E' come se per scegliere davvero (e agire di conseguenza) dovessimo tagliare ma nn solo, non basta qui, si deve anche acchiappare quel che resta...

Prendere una decisione potrebbe anche essere visto come prendere una strada invece che un'altra...
E se la devo prendere vuol dire che da qualche parte esiste già, secondo me non è solo quello che rimane dal de-cidere che toglie quello che non abbiamo scelto, ma è anche quella che ci sembra la più adatta in un dato momento.
E' anche una cosa da cui non si può e non si vuole tornare indietro, come se avendola presa ci avessimo messo un sigillo.

turaz 29-10-2008 14.50.00

se de-cidi scegli una via e rinunci alle altre
quindi "tagli" con ciò che ti distoglie da essa (rinuncia) e "prendi"quello che ti porta in essa.

Uno 29-10-2008 15.14.32

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 61206)
De-cidere vuol dire letteralmente "tagliar via" (un po' come re-cidere). Il che lo rende praticamente sinonimo di scegliere.

Sono molto simili ma non uguali, come diciamo sempre: altrimenti non serverebbero due parole.

Scegliere è selezionare tra qualcosa che hai di fronte di cui non puoi comunque vedere tutte le implicazioni, per esempio ad un bivio scegli una strada piuttosto che un'altra, anche se tu conosci completamente entrambe le strade ed il luogo di arrivo non puoi sapere se troverai traffico, incidenti etc...
Per decidere bisogna avere tutto il piatto in mano, da cui lasci cadere ciò che tagli (nel recidere rimane tutto sullo stesso piano), in pratica l'azione decisiva è passiva, rimandi nel sommerso tutto ciò che non ti occorre e lasci nell'esistenza (intesa come emersione dal mare magnum della non esistenza) il risultato... quando scegli invece ciò che scarti rimane la, come una strada per esempio.

turaz 29-10-2008 15.41.25

quindi sembrerebbe che prima di "de-cidere" devi conoscere entrambe le vie appieno (il che implica un lavoro di conoscenza precedente)
altrimenti al massimo puoi scegliere

griselda 29-10-2008 15.45.35

Posso metterla così?icon_mrgr:
Dovremmo decidere di ricordarci sempre di scegliere.
Ok me la do da sola. martello.:

turaz 29-10-2008 15.53.46

bella:)

RedWitch 29-10-2008 18.00.41

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 61222)
..........
Per decidere bisogna avere tutto il piatto in mano, da cui lasci cadere ciò che tagli (nel recidere rimane tutto sullo stesso piano), in pratica l'azione decisiva è passiva, rimandi nel sommerso tutto ciò che non ti occorre e lasci nell'esistenza (intesa come emersione dal mare magnum della non esistenza) il risultato... quando scegli invece ciò che scarti rimane la, come una strada per esempio.

Faresti per favore un esempio pratico di "prendere una decisione"? Perchè vista così, non riesco a trovare nessun esempio, mi sembrano tutte scelte, (magari riuscire a scegliere sempre), ordinariamente mi pare quasi impossibile avere a disposizione tutto il piatto, vedere una qualsiasi cosa nell'insieme..
Grazie :C:

Ray 29-10-2008 18.05.56

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 61222)
Sono molto simili ma non uguali, come diciamo sempre: altrimenti non serverebbero due parole.

Scegliere è selezionare tra qualcosa che hai di fronte di cui non puoi comunque vedere tutte le implicazioni, per esempio ad un bivio scegli una strada piuttosto che un'altra, anche se tu conosci completamente entrambe le strade ed il luogo di arrivo non puoi sapere se troverai traffico, incidenti etc...
Per decidere bisogna avere tutto il piatto in mano, da cui lasci cadere ciò che tagli (nel recidere rimane tutto sullo stesso piano), in pratica l'azione decisiva è passiva, rimandi nel sommerso tutto ciò che non ti occorre e lasci nell'esistenza (intesa come emersione dal mare magnum della non esistenza) il risultato... quando scegli invece ciò che scarti rimane la, come una strada per esempio.

Quindi quel prendere riporta l'azione nell'attivo?

Era 29-10-2008 18.16.25

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 61206)
De-cidere vuol dire letteralmente "tagliar via" (un po' come re-cidere). Il che lo rende praticamente sinonimo di scegliere. Abbiamo visto in altri tread come scegliere corrisponda a rinunciare... una vera scelta corrisponde all'abbandono completo, alla rinuncia definitiva dell'alternativa (o delle alternative) diversa... e come sia difficilissimo scegliere veramente. Di solito infatti teniamo il piede in più scarpe e cerchiamo tutti i modi di non scegliere per tenerci tutto e ci raccontiamo che invece abbiamo scelto (eccerto, mica vogliamo rinunciare ad aver scelto... sennò come potremmo tenerci tutto davvero?).

Mentre per scegliere occorre tagliare, rinunciare, eliminare, abbandonare.
Bon, ma il modo di dire "prendere una decisione" pare dire qualcosa in più. Perchè si dice così? Perchè non "decidere" e basta?

Nel parlare comune, almeno a me pare così, dire prendere una decisione è dire di più che dire decidere. E' più tosto, più certo, più definitivo.
Ma cosa prendiamo?

E' come se per scegliere davvero (e agire di conseguenza) dovessimo tagliare ma nn solo, non basta qui, si deve anche acchiappare quel che resta...

Prendere qualcosa sottointende lasciare qualcosa d' altro..prendere una decisione qualche volta crea difficoltà, perchè se devi scegliere vuol dire che più cose potrebbero essere utili e il dubbio di fare la scelta giusta..in questo caso prendere una decisione...diventa un lavorio: si? no? forse? pensi e pensi valuti e poi scegli..ma che davvero si sia presa la "decisione giusta" lspesso si sa solo dopo manata.gif

ora leggo il resto

Era 29-10-2008 18.25.39

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 61222)
Sono molto simili ma non uguali, come diciamo sempre: altrimenti non serverebbero due parole.

Scegliere è selezionare tra qualcosa che hai di fronte di cui non puoi comunque vedere tutte le implicazioni, per esempio ad un bivio scegli una strada piuttosto che un'altra, anche se tu conosci completamente entrambe le strade ed il luogo di arrivo non puoi sapere se troverai traffico, incidenti etc...
Per decidere bisogna avere tutto il piatto in mano, da cui lasci cadere ciò che tagli (nel recidere rimane tutto sullo stesso piano), in pratica l'azione decisiva è passiva, rimandi nel sommerso tutto ciò che non ti occorre e lasci nell'esistenza (intesa come emersione dal mare magnum della non esistenza) il risultato... quando scegli invece ciò che scarti rimane la, come una strada per esempio.

Beh dopo aver letto questo un po di confusione ce l' ho pure io...ok posso scegliere tra una mela o una pera avendo davanti il portafrutta...ma se devo decidere se cambiare commercialista perchè il mio è un profiterol diavolo.g: ho davanti sicuramente i guai che ha combinato...ma non ho davanti cosa potrebbe combinare il prossimo eventuale commercialista manata.gif

va beh doccia fredda al mio cervellino?icon_mrgr:

Sole 29-10-2008 18.33.32

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 61222)
Per decidere bisogna avere tutto il piatto in mano, da cui lasci cadere ciò che tagli (nel recidere rimane tutto sullo stesso piano), in pratica l'azione decisiva è passiva, rimandi nel sommerso tutto ciò che non ti occorre e lasci nell'esistenza (intesa come emersione dal mare magnum della non esistenza) il risultato... quando scegli invece ciò che scarti rimane la, come una strada per esempio.


Non ho capito molto. Sullo scegliere ci sono ma sul decidere no.
Se scelgo una via l'altra resta nella manifestazione comunque, non ho tolto nulla, però nel momento in cui scelgo di andare a destra invece che a sinistra decido - non io ma la decisione implica in se l'eliminazione, per questo passiva? - di eliminare dalle mie possibilità reali tutto quello che era a sinistra.
Esiste, ma non è più nel mio essere, quindi per me non esiste più?

Mi associo a Red, un esempio per capire meglio.

griselda 30-10-2008 00.40.33

Forse vuole dire che se decido escludo qualcosa a priori che potrebbe invece andare bene in altro momento, mentre se scelgo ogni volta le possibilità le ho tutte ma ne scelgo una, mentre se decido una cosa elimino per sempre le altre, che comunque rimangono ma io non le vedo più.
La passività potrebbe essere relativa al fatto che le altre parti le subisco, quelle nella decisione.
La decisione la vedo come definitiva, mentre la scelta come una variabile. La scelta è in movimento mentre la decisione è ferma.
:U

dafne 30-10-2008 00.59.20

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 61222)
Sono molto simili ma non uguali, come diciamo sempre: altrimenti non serverebbero due parole.

Scegliere è selezionare tra qualcosa che hai di fronte di cui non puoi comunque vedere tutte le implicazioni, per esempio ad un bivio scegli una strada piuttosto che un'altra, anche se tu conosci completamente entrambe le strade ed il luogo di arrivo non puoi sapere se troverai traffico, incidenti etc...
Per decidere bisogna avere tutto il piatto in mano, da cui lasci cadere ciò che tagli (nel recidere rimane tutto sullo stesso piano), in pratica l'azione decisiva è passiva, rimandi nel sommerso tutto ciò che non ti occorre e lasci nell'esistenza (intesa come emersione dal mare magnum della non esistenza) il risultato... quando scegli invece ciò che scarti rimane la, come una strada per esempio.

Uhm
se scelgo qualcosa possiamo dire che mi rimane sempre la possibilità di ripetere diversamente la scelta mentre se decido per qulcosa decido per quello punto senza possibilità di ritornare indietro?
Posso scegliere il commercialista ma devo decidere di mettere la contabilità in mano di un commercialista....?
Posso scegliere se destra o sinistra in un incrocio ma se decido per la destra quella resta la mia direzione unica, senza ripensamenti.
Se così fosse ... già ci è difficile scegliere, decidere è quasi improponibile blink.gif

leggo.gif

Sole 30-10-2008 02.07.04

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 61222)
Scegliere è selezionare tra qualcosa che hai di fronte di cui non puoi comunque vedere tutte le implicazioni, ...
.

Avevo trascurato questa parte. Avere a disposizione o meno tutti i dati significa essere più o meno coscienti o Coscienti. Si parlava altrove che una vera scelta è tale quando di fronte alla stessa si ripete sempre uguale, in quel caso diventa una decisione? Allora decido coscientemente e scelgo sperimentando?


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