Ermopoli

Ermopoli (https://ermopoli.it/portale/index.php)
-   Psicologia moderna e antica (https://ermopoli.it/portale/forumdisplay.php?f=20)
-   -   Siamo felici? (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=1926)

sitael 06-08-2006 14.22.50

Siamo felici?
 
Ciao a tutti vorrei tanto aprire questo topic...perchè vorrei farvi una domanda che io mi chiedo molto spesso....
Ma noi nel nostro essere siamo felici?
Cioè la felicità ci appartiene o pure crediamo di averla ma cosi non è??
Sapete perchè vi faccio questa domanda??perchè vedo tante persone che in apparenza sono felici cioè "hanno tutto quello che desiderano"come soldi,vita libera,notorietà....ma poi se li conosci a fondo dicono di non essere felici...
Ma allora cosa bisogna fare per esserlo???
Gesù da quando è nato sapeva cosa gli aspettava,e pure era felice di aiutare il prossimo e senza avere niente in cambio....
Forse solo un'anima pura come quella di Gesù puo ragiungere la felicità???


Ciao wf001404.:

RedWitch 06-08-2006 14.59.05

Credo che la risposta alla tua domanda Sit,
sia in buona parte nel thread miracoli , il non accontentarsi mai, dipende a mio parere dal fatto che non siamo mai pienamente coscienti delle nostra azioni. Non godiamo di ciò che abbiamo, perchè non lo viviamo, persi in chissà quali pensieri, non ci concentriamo, non assaporiamo i momenti che viviamo, ci lasciamo vivere... e sembra che tutto ci sfugga dalle mani.
Ho imparato, che un buon sistema, per apprezzare ciò che si ha, è assaporarlo, nel momento in cui lo viviamo, prestando attenzione ... allora, qualunque cosa facciamo, assume un altro colore :H
:C:

Astral 06-08-2006 18.14.46

Dipende se ha raggiunto la nostra felicità il nostro io più profondo, o il nostro ego. Nel secondo caso credo che la felicità sia limitata all'evento e se ne andrà alla fine dell'evento lieto.

stella 06-08-2006 18.49.31

Citazione:

Originalmente inviato da sitael
Ciao a tutti vorrei tanto aprire questo topic...perchè vorrei farvi una domanda che io mi chiedo molto spesso....
Ma noi nel nostro essere siamo felici?
Cioè la felicità ci appartiene o pure crediamo di averla ma cosi non è??
Sapete perchè vi faccio questa domanda??perchè vedo tante persone che in apparenza sono felici cioè "hanno tutto quello che desiderano"come soldi,vita libera,notorietà....ma poi se li conosci a fondo dicono di non essere felici...
Ma allora cosa bisogna fare per esserlo???
Gesù da quando è nato sapeva cosa gli aspettava,e pure era felice di aiutare il prossimo e senza avere niente in cambio....
Forse solo un'anima pura come quella di Gesù puo ragiungere la felicità???
Ciao

La vera felicità consiste in uno stato del proprio essere, che io definirei più che felicità, serenità... e a questo si può arrivare quando i tuoi più intimi sentimenti e aspirazioni riescono ad esternarsi...
Molte persone sembrano felici e soddisfatte all'esterno ma dentro di sè si sentono infelici perchè non riescono a raggiungere quell'equilibrio interiore, e confondono l'avere con l'essere...
Si è felici quando si è stessi... tutto il resto è relativo...
Ciao

:C:

lupa 07-08-2006 01.08.15

ti posso dire cosa è successo a me ho passato gli ultimi mesi a rimpiangere la felicità passata a sperare in una felicità futura senza accorgermi che mi sono persa la felicità che il presente mi offriva...

griselda 07-08-2006 11.52.18

Citazione:

Originalmente inviato da stella
Si è felici quando si è stessi... tutto il resto è relativo...
:C:

Questa è la base poi però bisogna scoprire cosa significa, giusto?
e poi..e poi..fiori.gif
:C:

Kael 07-08-2006 11.58.02

Ti voglio fare un esempio sit.
Il giorno ha le sue ore di luce e di sole, ma c'è anche la notte e il buio... Una rotazione terrestre corrisponde a TUTTE le gradazioni di luce.. c'è il mezzogiorno luminoso, ma anche il tramonto in cui la luce si affievola, il buio della notte, la luce flebile dell'alba, etc.. senza contare poi che ci possono essere le nuvole che oscurano il mezzogiorno, e la luna piena che rischiara la notte...

Stesso discorso per la Terra... Un anno ha la sua estate e il suo inverno, ma anche i periodi di transizione di autunno e primavera...

Cosa voglio dire con questo? Che chi ricerca SOLO la felicità sarà sempre un'essere incompleto... gli mancherà sempre qualcosa. L'animo umano è uguale a tutto il resto... "così in alto come in basso"... microcosmo e macrocosmo... abbiamo le nostre "estati" felici... ma abbiamo anche i nostri inverni, i nostri autunni e primavere... Dobbiamo affrontarli serenamente, accettandoli come parti del nostro Essere... e allora saremo completi e sperimenteremo la vera serenità.

Presente quando fai girare un disco colorato a fette con tutta la gamma cromatica? Ad una certa velocità si vede Bianco... ed è quel bianco che io chiamo serenità... Se al disco togli i colori cupi, quelli che non ti piacciono, non vedrai più bianco facendolo girare, perchè il bianco è la somma di TUTTI i colori...

Riporta questo all'anima umana e trai le debite conclusioni...

:C:

sitael 07-08-2006 12.16.08

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
Ti voglio fare un esempio sit.
Il giorno ha le sue ore di luce e di sole, ma c'è anche la notte e il buio... Una rotazione terrestre corrisponde a TUTTE le gradazioni di luce.. c'è il mezzogiorno luminoso, ma anche il tramonto in cui la luce si affievola, il buio della notte, la luce flebile dell'alba, etc.. senza contare poi che ci possono essere le nuvole che oscurano il mezzogiorno, e la luna piena che rischiara la notte...

Stesso discorso per la Terra... Un anno ha la sua estate e il suo inverno, ma anche i periodi di transizione di autunno e primavera...

Cosa voglio dire con questo? Che chi ricerca SOLO la felicità sarà sempre un'essere incompleto... gli mancherà sempre qualcosa. L'animo umano è uguale a tutto il resto... "così in alto come in basso"... microcosmo e macrocosmo... abbiamo le nostre "estati" felici... ma abbiamo anche i nostri inverni, i nostri autunni e primavere... Dobbiamo affrontarli serenamente, accettandoli come parti del nostro Essere... e allora saremo completi e sperimenteremo la vera serenità.

Presente quando fai girare un disco colorato a fette con tutta la gamma cromatica? Ad una certa velocità si vede Bianco... ed è quel bianco che io chiamo serenità... Se al disco togli i colori cupi, quelli che non ti piacciono, non vedrai più bianco facendolo girare, perchè il bianco è la somma di TUTTI i colori...

Riporta questo all'anima umana e trai le debite conclusioni...

:C:

Hai ragione dobbiamo accettare tutto quello che fa parte del nostro essere,
Anche le cose poco belle che poi ci porteranno alla felicità....
Grazie per le tue parole bacini.gif abbraccio:

Era 07-08-2006 13.15.27

proprio così sono daccordo!

potrei sottolineare una cosetta....
l' uomo...in generale...non si accontenta...
guarda sempre ad altro...se fa caldo..vuole il fresco...
se fa freddo...vuole il caldo...mai si ferma a quello
che c'è al momento....così la salute..la apprezza
solo quando non l' ha più....
così la felicità/serenità...se la perde non vivendola
e la rimpiangequando manca...e così via...

"fermati...osserva...impara...e applica"
(massima di Era che in linea di massima..il lunedì
è più stordita che mai)boccaccia:

fiori.gif

MaxFuryu 07-08-2006 14.08.04

Ogni volta che mi chiedo di cosa avrei bidogno per essere felice mi vengono in mente un'infinità di cose, il bello è che avendole non sarei lo stesso felice.
Sarebbe bello essere felici a prescindere da tutto, godere delle cose più normali, in fondo la felicità è uno stato che parte da dentro di noi e rimane dentro di noi, non è negli oggetti o in quello che si fa.
Quello che mi chiedo è: a società ci ha standardizzato i motivi della felicità? oppure per quasi tutti la felicità rappresenta solo il soddisfacimento degli istinti? (mascherato poi in nei modi più assurdi...)

Astral 07-08-2006 14.27.52

Io invece non sono daccordo sul discorso giorno notte, credo che la felicità dipende dal nostro stato evolutivo, e molto spesso quando ci sono pesanti lezioni da apprendere guarda caso, sembra che sia sempre notte.

Se vogliamo fare un esempio un conte è essere felici nel sole scottante ed irritate di mezzogiorno, e nella buia notte, un conto è essere felici in una bella giornata, ed in una notte piena di luna e stelle che ci indicano il sentiero.

Io non credo negli alti e bassi, credo più che altro ad un attaggiamenti spesso masochistico dell'uomo, che quando trova la felicità crede che sia troppo bello per durare, ed inconsciamente fa di tutto per crearsi ( spesso da solo) delle difficoltà.

Ray 07-08-2006 14.58.28

Citazione:

Originalmente inviato da Astral
Io non credo negli alti e bassi, credo più che altro ad un attaggiamenti spesso masochistico dell'uomo, che quando trova la felicità crede che sia troppo bello per durare, ed inconsciamente fa di tutto per crearsi ( spesso da solo) delle difficoltà.

Si concordo. Ma concordo di più con Kael. Come è possibile?

Se durante il giorno (uso l'esempio di Kael) sto tutto il tempo li a pensare alla notte... a ridordarmi di quanto buia era la notte passata... a temere e immaginarmi la notte futura... ad evocare la notte... ecco che vivo solo di notte, non mi accorgo del giorno e posso essere infelice.

Però è vero ad un livello più alto quanto dice Kael. La serenità è questione di velocità. Di quanto veloce il disco gira. Se rallenta perdo il bianco. Devo accettare tutti i colori per fare il bianco... se ne butto anche solo uno, gira quanto ti pare, niente bianco...

Kael 07-08-2006 15.07.08

Citazione:

Originalmente inviato da Astral
Io non credo negli alti e bassi,

Riprovo con un altro esempio.
Ho una "casa" (leggasi anima, tempio dello spirito, etc..) e decido di alzarla di un piano. Chiamo l'ingegnere che, dopo i debiti calcoli, mi dirà se la struttura è in grado di reggere il peso. In caso negativo, mi dirà che per poter alzare la mia casa di un piano, devo prima "scendere più in basso" con le fondamenta, per garantire la stabilità necessaria...

Sopra e sotto vanno di pari passo... Non esiste albero enorme che abbia radici sottili e corte... cadrebbe al primo soffio di vento...
In egual misura l'uomo, se cerca solo la felicità, dimenticandosi di "offrire ai demoni sotterranei" (come diceva Pitagora nei versi aurei) rinunciando quindi al dolore alla sofferenza e quant'altro, ben presto cadrà al primo soffio di vento...

Stolto fu quel pianeta che, per paura di affrontare l'inverno (a cui era destinato), smise di girare...

sitael 07-08-2006 15.35.34

O pure ho letto su internet di una ragazza che aveva tutto dalla vita...cioè una bella famiglia,lavoro sodisfacente,un ragazzo che l'amava,aveva tutto quello che serve per stare sereni...pero dentro si sentiva triste e vuota,
Io le ho risposto che lei secondo me non sapeva cosa voleva dire il vero vuoto dentro...
Quella cosa che non ti fa vivere il vero dolore che ti fa crescere in un attimo e senza che te ne accorgi.
Io credo che la vita è una tempesta e solo atraversandola potremo trovare la felicità nascosta dietro l'angolo....


fiori.gif

Uno 07-08-2006 16.15.28

Citazione:

Originalmente inviato da Astral
credo più che altro ad un attaggiamenti spesso masochistico dell'uomo, che quando trova la felicità crede che sia troppo bello per durare, ed inconsciamente fa di tutto per crearsi ( spesso da solo) delle difficoltà.

E se invece che masochismo fosse perchè non si sopporta la felicità?
C'è anche un fattore di autocompiacimento che per esempio si può notare negli ipocondriaci... ma alla base c'è sempre il non sopportare la luce direttamente... allora ci si mette sempre all'ombra... poi dato che comunque assolutamente senza luce non si può vivere si cerca di rubarne agli altri.... e il cane si mangiò la coda.....

E' pur vero su altri piani quello che hanno aggiunto Ray e Kael...

Citazione:

Originalmente inviato da sitael
O pure ho letto su internet di una ragazza che aveva tutto dalla vita...cioè una bella famiglia,lavoro sodisfacente,un ragazzo che l'amava,aveva tutto quello che serve per stare sereni...pero dentro si sentiva triste e vuota,
Io le ho risposto che lei secondo me non sapeva cosa voleva dire il vero vuoto dentro...
Quella cosa che non ti fa vivere il vero dolore che ti fa crescere in un attimo e senza che te ne accorgi.
Io credo che la vita è una tempesta e solo atraversandola potremo trovare la felicità nascosta dietro l'angolo....

Eppure questa è la lampante dimostrazione che la felicità non è una cosa che si compra al supermercato e io so che questa ragazza ha un vuoto e che non mente... a volte è più facile essere sereni (forse felici è troppo) quando manca qualcosa piuttosto che quando si crede di avere tutto, se ti manca qualcosa continui a cercare, se credi di avere tutto ti fermi... però siccome so che pochi Esseri su questo pianeta nelle varie ere hanno trovato tutto quello che qui era possibile ecco il pasticcio... credendo di avere tutto ci si preclude il poter trovare altro e più importante che ci manca.
:C:

Astral 07-08-2006 19.40.26

La Felicità è uno stato di coscienza, che la si può avere sia se si ha tutto dalla vita, o se si ha nulla.

E comunque ci sono percorsi che non hanno bisogno di nutrire i demoni inferiori o sotterranei per poter riscoprire la felicità.

Mi spiego meglio, io rimango felice in quanto sono consapevole della felicità vera, è logico che finchè non riesco ad apprezzare la felicità nei momenti che ritengo noiosi, attirerò su di me la sofferenza per farmi ricordare della felicità.

Se vuoi superare la dualità Felicità/ Infelicità, devi smettere di far dipendere la stessa felicità dalle circostanze esterne.

Per come la intendo io la felicità non è qualcosa che hai raggiunto, e non hai piu nulla da aggiungere, è uno stato variegato, puoi essere felice in molti modi, e tuttavia sapere che ancora nulla ti è precluso, e che puoi mantenere ed aumentare la tua felicità.
Non è che se uno raggiungere la pienezza è arrivato, anzi secondo me ha appena cominciato.

Uno 07-08-2006 20.00.37

Citazione:

Originalmente inviato da Astral
Se vuoi superare la dualità Felicità/ Infelicità, devi smettere di far dipendere la stessa felicità dalle circostanze esterne.

Eh no... se superi la dualità ammesso che sia possibile nella creazione non sei ne felice ne infelice.... ma non sei felice :H


Hai perso una piccola parte che cambia il senso di ciò che ho scritto rispetto a quello che ha capito io abbia scritto
"che qui era possibile"

:C:

Astral 07-08-2006 20.08.26

Non so come spiegarti, intendo dire superare la dualità nella quale se si verificano certe condizioni sei felice, se non si verificano ti senti infelice, superando questo ti permette di accedere alla dimensione più alta quindi quella della felicità. Ma non so se riesco a spiegarmi.

Perchè non è possibile superare le dualità?

Ogni volta che integriamo degli aspetti ad esempio( maschile) e (femminile) senza prevalere in una direzione o nell'altra, ma prendendo i lati positivi e complementari si supera una dualità.

La maggior parte di esse, sono scomposte dalla nostra mente.

milsan 07-08-2006 20.20.52

Si Astral , anche secondo me è possibile cessare di far dipendere la propria felicità da agenti esogeni.
Basta comprenderlo e volerlo....

Uno 07-08-2006 21.01.37

Citazione:

Originalmente inviato da Astral
Non so come spiegarti, intendo dire superare la dualità nella quale se si verificano certe condizioni sei felice, se non si verificano ti senti infelice, superando questo ti permette di accedere alla dimensione più alta quindi quella della felicità. Ma non so se riesco a spiegarmi.

Perchè non è possibile superare le dualità?

Ogni volta che integriamo degli aspetti ad esempio( maschile) e (femminile) senza prevalere in una direzione o nell'altra, ma prendendo i lati positivi e complementari si supera una dualità.

La maggior parte di esse, sono scomposte dalla nostra mente.

Ti capisco benissimo perchè conosco questo modo di pensare che va molto in certi ambienti, il "problema" è che se diventi androgino non elimini il lato maschile o quello femminile li comprendi entrambi... e comunque in quel caso pur essendo entrambi non sei più nè uomo nè donna, quindi come fai ad essere solo felice scartando l'infelicità?
E al limite a chi la lasci (o provi a farlo) la tua infelicità? (Questa domanda vale pure per Milsan)
Puoi nascondertela e non mostrarla neanche agli altri ma hai presente una pentola a pressione?

--------------------------------------------------------------------------
Milsan sei felice?

milsan 07-08-2006 21.28.55

L'infelicità è , secondo me , un prodotto dell'Ego se la riconosci come tale è abbastanza semplice destrutturarla.Vero è che in un contesto di "scambi" capita sovente che si sposti in altri lidi....
Per la seconda domanda....
Sono felice di quello che ho ,so che è quello che mi serve e perciò va bene....:)

Uno 07-08-2006 21.39.28

Citazione:

Originalmente inviato da milsan
L'infelicità è , secondo me , un prodotto dell'Ego se la riconosci come tale è abbastanza semplice destrutturarla.Vero è che in un contesto di "scambi" capita sovente che si sposti in altri lidi....
Per la seconda domanda....

Perchè l'infelicità è un prodotto dell'ego e la felicità no? O se preferisci da dove viene la felicità?

Citazione:

Originalmente inviato da milsan
Sono felice di quello che ho ,so che è quello che mi serve e perciò va bene....:)

Perciò va bene? Suona come dire mi accontento... inoltre hai scritto tutto meno che "sono felice di quello che sono"... quindi tutto esogeno? dry.gif

:C:

milsan 07-08-2006 21.59.23

Perchè l'infelicità è intesa comunemente come una mancanza da colmare.
:) Dipende a chi rivolgi l'attenzione, io SONO felice, la mia proiezione qui ,che è quello che HO è esogena a me ed è creata per esperire la materialità.

Uno 07-08-2006 22.08.01

Citazione:

Originalmente inviato da milsan
Perchè l'infelicità è intesa comunemente come una mancanza da colmare.
:) Dipende a chi rivolgi l'attenzione, io SONO felice, la mia proiezione qui ,che è quello che HO è esogena a me ed è creata per esperire la materialità.

Quindi implicitamente dici che la felicità significa aver già colmato quella mancanza? Sbaglio?

Se tu non avessi quello che hai o quello che ti serve saresti felice lo stesso?
Se si (risparmio un post) perchè prima hai messo queste premesse?

:)

milsan 07-08-2006 22.25.23

Diciamo di si.
Se non avessi quello che ho , avrei dell' altro che sarebbe sempre quello che mi serve e sarei felice ugualmente.Se non avessi nulla sarebbe pure meglio....

Astral 07-08-2006 22.35.19

Allora il punto in questione è che c'è una felicità piacere, e una felicità gioia.

Allora se io seguo l'ego posso essere felice con tanti piaceri e la mia felicità dipende da quelli. La felicità intesa come gioia è un sentimento profondo e nello stesso tempo viene a tutti i livelli e quello proviene dallo spirito. Questa felicità gia esiste, deve essere solo riscoperta.

Alla tua domanda potrei rispondere che sarei felice in modo diverso.

Bisogna vedere in che modo unisci maschile e femminile, ad esempio una persona che unisce i due aspetti, ottiene un carattere raro ed equilibrato, e probabilmente cercarà persone simili( probabilmente anche dello stesso sesso), è un un unione possibile volendo, non è detto sia infelice.

Quando il bambino positivo e l'adulto positivo si uniscono abbiamo un adulto eternamente giovane, ma nello stesso tempo responsabile di se stessò. Mentre se le parti sono in conflitto abbiamo atteggiamenti alternati tra infantilismo, e perdità dell'innocenza. o sbaglio?:H


Non capisco cosa vuol dire a chi lascio l'infelicità. Comunque reprimere la propria infelicità non significa affatto essere infelici.

Se nella vita c'è qualcosa che ti rende infelici, se la accetti senza opposizioni, l'infelicità sparisce.

L'infelicità non è una parte che appartiene al nostro spirito, neanche il dolore, quindi se ci manca, non è che manca una parte di noi stessi, ma è soltanto il frutto delle conseguenze di come come la mente umana reagiamo agli eventi.

Uno 07-08-2006 22.55.31

Citazione:

Originalmente inviato da milsan
Diciamo di si.
Se non avessi quello che ho , avrei dell' altro che sarebbe sempre quello che mi serve e sarei felice ugualmente.Se non avessi nulla sarebbe pure meglio....

Oh... allora siamo tornati al fatto che la felicità non è cosa abbiamo.. mi sfugge (o forse no) perchè hai portato il discorso sull'avere :)

Citazione:

Originalmente inviato da Astral
Allora il punto in questione è che c'è una felicità piacere, e una felicità gioia.

Allora se io seguo l'ego posso essere felice con tanti piaceri e la mia felicità dipende da quelli. La felicità intesa come gioia è un sentimento profondo e nello stesso tempo viene a tutti i livelli e quello proviene dallo spirito. Questa felicità gia esiste, deve essere solo riscoperta.

Alla tua domanda potrei rispondere che sarei felice in modo diverso.

Bisogna vedere in che modo unisci maschile e femminile, ad esempio una persona che unisce i due aspetti, ottiene un carattere raro ed equilibrato, e probabilmente cercarà persone simili( probabilmente anche dello stesso sesso), è un un unione possibile volendo, non è detto sia infelice.

Quando il bambino positivo e l'adulto positivo si uniscono abbiamo un adulto eternamente giovane, ma nello stesso tempo responsabile di se stessò. Mentre se le parti sono in conflitto abbiamo atteggiamenti alternati tra infantilismo, e perdità dell'innocenza. o sbaglio?


Non capisco cosa vuol dire a chi lascio l'infelicità. Comunque reprimere la propria infelicità non significa affatto essere infelici.

Se nella vita c'è qualcosa che ti rende infelici, se la accetti senza opposizioni, l'infelicità sparisce.

L'infelicità non è una parte che appartiene al nostro spirito, neanche il dolore, quindi se ci manca, non è che manca una parte di noi stessi, ma è soltanto il frutto delle conseguenze di come come la mente umana reagiamo agli eventi.

Abbi pazienza Astral, c'è il piacere, c'è la gioia, c'è la felicità... posso anche condividere che siano simili ma sono cose diverse...

Per il resto non entro nel merito dei vari esempi ma ti rendi conto che stai facendo (anzi vorresti, poi la vita ti spiegherà) il gioco di rubamazzo? Vuoi tutto te e gli altri si sciroppino quel che resta, meno male che non è possibile.
Non so se lavori, ma vai a dire al titolare (o al cliente) che tu hai unito l'impiegato positivo con il disoccupato positivo e vuoi solo lo stipendio senza fare nulla.... vedi cosa ti rispondono....

:C:

Ray 07-08-2006 23.22.16

La domanda iniziale del traed è: "siamo felici?". E' decisamente mal posta. Per il fatto che, implicitamente, tente di assimilare un attributo all'essere, come fossero un tutt'uno. Quando invece il vero essere si scosta dagli attributi... ne viene limitato.
Essere felici o infelici sono delle possibilità, quindi strettamente connesse alla mutevolezza, come ha ben chiarito Kael. Sarebbe più corretto dire che abbaimo felicità e/o infelicità.

Inoltre sarebbe il caso di stabilire cosa sia questa felicità... e non stabilirlo per ognuno in modo diverso, ma trovare un punto comune da cui poi possono anche dipanarsi diversità soggettive, per poterne parlare. Uno dice che c'è la felicità, c'è la gioia, c'è il piacere. Concordo. Cerchiamo di capire di che si parla allora, dato che spesso le persone usano i termini avendo un concetto molto vago di quel che loro stesse intendono e nessun concetto di un qualcosa di generale, accomunabile ad altri... tuttavia si pretende di parlarne.

La parola "felice" è antichissima. Il latino "felix", che vuol dire in oprigine "nutriente" strabuzza: è rapportato alla radice ideurgica DHE(I), che rimanda al concetto di allattamento. Felice era infatti assimilato alla condizione del poppante nutrito. Lo stesso poppante, invece abbisognevole di nutrimento, era in-felice. La mancanza quindi della soddisfazione di un bisogno, assimilava direttamente l'infelicità alla sofferenza.

E' evidente che detta condizione è possibile unicamente in condizione non solo duale, ma addirittura di materia manifesta. La felicità ed il suo opposto sono possibilità terrene.

Trascendere detta dualità ci porta a piani non terreni, dove felicità ed infelicità semplicemente non sono manifesti. La dualità non è tale. Dire dunque che la felicità è condizione ed attributo dello Spirito è un'assurdità.

Invece la serenità, che è stata tirata in ballo sia a proposito che a sproposito, è semplicemente assenza di contrasti, mancanza di temporali. E' qualcosa che già si avvicina un pochetto all'idea di trascendere, dato che l'assenza di contrasti prevede l'assimilazione degli opposti.

Chi cerca la felicità, se la trova, otterrà altrettanta infelicità... che se lo racconti o meno.

coccinella 08-08-2006 07.32.01

In certi momenti sento di essere un essere essenzialmente felice: sono momenti in cui rivivo la semplice gioia di esserci, come quando ero bambina e, guarda caso, sono momenti di completa unità con la Natura dove quindi il mio io si confonde, si stempera in essa. Non sono più io, ma fluisco nella/ con la vita. Sono però solo momenti. Non credo che potremmo nemmeno reggere una felicità continua. Come dice U.G. ci salterebbe il sistema nervoso.
Andiamoci "cauti" allora (si fa per dire, perchè tanto non c'è pericolo) con la felicità ;) !

Clodette 08-08-2006 09.17.26

Citazione:

Originalmente inviato da Era
proprio così sono daccordo!

potrei sottolineare una cosetta....
l' uomo...in generale...non si accontenta...
guarda sempre ad altro...se fa caldo..vuole il fresco...
se fa freddo...vuole il caldo...mai si ferma a quello
che c'è al momento....così la salute..la apprezza
solo quando non l' ha più....
così la felicità/serenità...se la perde non vivendola
e la rimpiangequando manca...e così via...

"fermati...osserva...impara...e applica"
(massima di Era che in linea di massima..il lunedì
è più stordita che mai)boccaccia:

fiori.gif

l'uomo è una creatura curiosa...ed è amio parere una qualità meravigliosa..Il punto è forse, usare questa qualità in senso positivo.nonso.gif

ritornando alla domanda originale "siamo felici?" sono d'accordo anch'io sul fatto che la felicità sia solo una sfaccettaura, un'altro limite che creiamo noi..la felicità è compare dell'infelicità. Io non guardo la vita come giorni fatti di momenti felici o no, ma di momenti in cui in ogni istante ho la possibilità di comprendere sempre di + e di usare quella mia innata curiosità che mi porta a scrutare ciò che esiste oltre il limite.

Uno 08-08-2006 09.50.46

Citazione:

Originalmente inviato da coccinella
Come dice U.G. ci salterebbe il sistema nervoso.
Andiamoci "cauti" allora (si fa per dire, perchè tanto non c'è pericolo) con la felicità ;) !

Ed in effetti è ciò che è successo al signore in questione perchè è arrivato ad un certo punto senza preparazione, chi conosce quello di cui parlo non ha difficoltà nel riconoscerne sintomi e successiva "convalescenza"... cosa che capita anche a chi si prepara... ma che di solito si smaltisce in pochi giorni... c'è anche chi al contrario diventa pazzo...
ma tutto questo è un altro discorso che affronteremo al momento e posto giusto.......

---------------------------------------------------------------------------------

No Ray la felicità è uno stato dell'essere, infatti normalmente si dice sono felice e non ho la felicità. Più tardi apro una discussione su essere e avere (non mi sembra che l'abbiamo mai iniziata e comunque in senso esoterico e non psicologico) perchè vedo che c'è molta confusione.

Uno 08-08-2006 09.52.32

Citazione:

Originalmente inviato da Ray
è rapportato alla radice ideurgica DHE(I),

P.s. a me questa radice assomiglia a qualcos'altro :sornione: ;)

:C:

Kael 08-08-2006 10.29.10

Citazione:

Originalmente inviato da Astral
Se nella vita c'è qualcosa che ti rende infelici, se la accetti senza opposizioni, l'infelicità sparisce.

Allora se nella vita c'è qualcosa che ti rende felice, se la accetti senza opposizioni, la felicità sparisce?
O sta formula vale solo per quello che vuoi tu?

Citazione:

L'infelicità non è una parte che appartiene al nostro spirito, neanche il dolore, quindi se ci manca, non è che manca una parte di noi stessi, ma è soltanto il frutto delle conseguenze di come come la mente umana reagiamo agli eventi.
Dio non soffre?
A me sembra che tutta la religione cristiana si basi su questo... la capacità di sopportazione della sofferenza. Gesù pure lo ha detto: "Non sono venuto a portarvi la pace... sono venuto a portarvi la spada!" segno che c'era una guerra da combattere... E poi disse: "Così come hanno perseguitato me, così perseguiteranno voi. Ma voi siate forti e perseverate, continuate a pregare, verrà il giorno della ricompensa"
Dunque tutta la religione cristiana è sbagliata?
La Passione di Cristo è stata "soltanto il frutto delle conseguenze di come la sua mente ha reagito agli eventi"?
Per fortuna non è così..

Ad essere sincero vedo tanta illusione. C'è un detto che recita: chi non combatte il male lo fa entrare in casa sua. E oggi va molto di moda credere che il male non esista, rinunciando quindi a combatterlo. Un "combatterlo" che non significa assolutamente dirtruggerlo, o annientarlo... Non si può. Il combatterlo che intendo è tenerlo sotto controllo, mantenendo quindi viva la tensione fra le due forze complementari...

Ma se io non lo vedo, se mi dico che è solo frutto della mia mente, che non è reale.... ecco che il male entrerà di certo in casa mia perchè io non starò sulla porta a vegliare...

Clodette 08-08-2006 12.04.27

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
Allora se nella vita c'è qualcosa che ti rende felice, se la accetti senza opposizioni, la felicità sparisce?
O sta formula vale solo per quello che vuoi tu?


Dio non soffre?
A me sembra che tutta la religione cristiana si basi su questo... la capacità di sopportazione della sofferenza. Gesù pure lo ha detto: "Non sono venuto a portarvi la pace... sono venuto a portarvi la spada!" segno che c'era una guerra da combattere... E poi disse: "Così come hanno perseguitato me, così perseguiteranno voi. Ma voi siate forti e perseverate, continuate a pregare, verrà il giorno della ricompensa"
Dunque tutta la religione cristiana è sbagliata?
La Passione di Cristo è stata "soltanto il frutto delle conseguenze di come la sua mente ha reagito agli eventi"?
Per fortuna non è così..

Ad essere sincero vedo tanta illusione. C'è un detto che recita: chi non combatte il male lo fa entrare in casa sua. E oggi va molto di moda credere che il male non esista, rinunciando quindi a combatterlo. Un "combatterlo" che non significa assolutamente dirtruggerlo, o annientarlo... Non si può. Il combatterlo che intendo è tenerlo sotto controllo, mantenendo quindi viva la tensione fra le due forze complementari...

Ma se io non lo vedo, se mi dico che è solo frutto della mia mente, che non è reale.... ecco che il male entrerà di certo in casa mia perchè io non starò sulla porta a vegliare...

io credo che al ns. spirito appartenga TUTTO! noi siamo uno e tutto, felicità e infelicità, gioia e dolore, bene e male compongono la ns. essenza. Noi creiamo le limitazioni e i limiti....noi possiamo fare ogni cosa atta alla crescita della ns. anima.

Kael 08-08-2006 13.01.12

Si, sono d'accordo Clodette, e ripeto il perchè:
Citazione:

mantenendo viva la tensione fra le due forze complementari...
La vita nasce solo fra l'incontro/scontro di due forze complementari:

Maschio e femmina ----> figlio
Positivo e negativo ----> corrente elettrica
etc..

Maschio e maschio, o positivo e positivo, da soli non danno la vita...
C'è bisogno del contrario, dell'opposto.

La felicità senza infelicità dunque è del tutto impossibile, altrimenti non saremmo vivi.

Clodette 08-08-2006 14.24.27

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
Si, sono d'accordo Clodette, e ripeto il perchè:

La vita nasce solo fra l'incontro/scontro di due forze complementari:

Maschio e femmina ----> figlio
Positivo e negativo ----> corrente elettrica
etc..

Maschio e maschio, o positivo e positivo, da soli non danno la vita...
C'è bisogno del contrario, dell'opposto.

La felicità senza infelicità dunque è del tutto impossibile, altrimenti non saremmo vivi.

:H d'accordissimo

Astral 08-08-2006 15.45.06

La religione cristiana si pone sulla sofferenza, altre religioni non si pongono sulla sofferenza.
Non pensi poi che ci sia un evoluzione anche delle religioni? Ciò che si insegna nei testamenti, oggi ha sempre meno valore.
Si può imparare dalla gioia, dall'amore, o dal dolore e dalla sofferenza, molto spesso(inconsciamente) decidiamo noi come. Allora perchè scegliamo sempre i peggiori strumenti?

Questa è la domanda che bisogna porsi.

Certo poi sono daccordo che se molte lezioni, non si capiscono e non si fa nulla per capirle, non si ricerca, allora si ripropongono con forza sempre maggiore, scuotendoci.

Purtroppo c'è la mentalità sempre piu comune, che per ottenere delle cose bisogna soffrire, penare e faticare, finchè la si penserà cosi sarà sempre cosi soltanto per le persone che lo decideranno.

Non parliamo di Bibbia e Vangeli, perchè se leggi sia nella Genesi che nell'Apocalisse, trovi riferimenti al fatto che il mondo non è stato creato per soffrire.

Il fine il paragone di prendere lo stipendio senza lavorare lo trovo assurdo. Allora cosa succede se nasco ricco e posso godermi solo lo stipendio, devo lavorare duramente per controbilanciare questa felicità?.

Io mi riferisco al discorso più complesso, secondo me Dio non è affatto sofferenza, tutt'altro, solamente che dato che certe bellezze non le capiamo nella gioia, le dobbiamo capire nel dolore.
Siccome la gente non sa apprezzare quanto sia importante essere in salute, perchè ha perso la dimensione di quanto in grazia sia, allora deve allettarsi all'ospedale per capirlo. Sfugge il fatto che la sofferenza però nella maggior parte dei casi, blocca il livello spirituale dell'uomo, perchè nella maggior parte delle situazioni, l'uomo guarda soltanto che soffre, e non ne capisce il motivo.

Secondo me la Gioia appartiene allo spirito, un bambino non realizza, non capisce se è ricco o povero, se il mondo è bello o brutto, e rimane felice lo stesso, poi quando cresce subentra l'ego che continua a fargli credere che la felicità dipende da...
L'uomo crede di essere felice, perchè se la felicità arriva a momenti intermittenti allora non si è veramente felici. Al massimo una serie di eventi ritenuti da noi favorevoli, ci rende soddisfatti.

Spero di essermi spiegato.

Astral 08-08-2006 15.51.25

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
Si, sono d'accordo Clodette, e ripeto il perchè:

La vita nasce solo fra l'incontro/scontro di due forze complementari:

Maschio e femmina ----> figlio
Positivo e negativo ----> corrente elettrica
etc..

Per Dio, l'amore incondizionato non esistono buoni da una parte e cattivi da un altra, per una madre un figlio non si ama perchè buono o cattivo, maschio o femmina, si ama al di là della dualità.

Maschio e maschio, o positivo e positivo, da soli non danno la vita...
C'è bisogno del contrario, dell'opposto.

Quindi due persone dello stesso sesso, non danno la vita, di conseguenza non sono felici? Vale anche per le coppie sterili allora?

La felicità senza infelicità dunque è del tutto impossibile, altrimenti non saremmo vivi.

La dualità indubbiamente c'è, non dico non esiste, dico solo che è superabile, perchè come ogni cosa è creata dalla nostra mente, che è abituata a fare questo a destra, questo a sinistra.

Non ho mai detto poi che il male e la sofferenza vanno ignorati facendo lo struzzo che si nasconde sotto la sabbia. Vanno riconosciuti, accettati ma con distacco, non pensando che se soffro di piu allora me lo merito, o è lo sconto che devo pagare per aver felicità.

Uno 08-08-2006 16.33.16

Citazione:

Originalmente inviato da Astral
Il fine il paragone di prendere lo stipendio senza lavorare lo trovo assurdo. Allora cosa succede se nasco ricco e posso godermi solo lo stipendio, devo lavorare duramente per controbilanciare questa felicità?.

Hai mai sentito fare discorsi tipo: Era bello, ricco, famoso e con tutti i suoi soldi anche andando in America non ha potuto curarsi un cancro?
E' un esempio stupido (molto) ma se non capirai che ogni cosa ha un prezzo l'esattore passerà lo stesso... puoi decidere di mettere via il "capitale" spendibile, di pagare a rate o tutto su un colpo... ma prima o durante o dopo devi pagare per ciò che ricevi, la persona che Sa decide come farlo le altre sono preda del fato....
Siamo fuori tema ma posso anche dirti che il sistema migliore è "investire" il "capitale", se lo metti da parte l'inflazione te lo mangia, se paghi a rate gli interessi ti ammazzano e non riesci a godere ciò che "acquisti"
(non sto parlando di economia, vediamo chi capisce....)
Citazione:

Originalmente inviato da Astral
Io mi riferisco al discorso più complesso, secondo me Dio non è affatto sofferenza, tutt'altro,

Tutt'altro? E' normale che la tua mente non riesca a concepire la completezza, è normale che essa veda solo la parte che le garba.... ma allora perchè parli di superare la dualità? soio.gif

Ma come cavolo si fa a diventare Completi accettando solo un lato... anzi vedendo solo un lato?

Domanda maliziosa e la nostra mente da cosa è creata?

P.s. mi interessano i riferimenti precisi all'Apocalisse e Genesi e stavolta non mi accontento di "forse" "credo" etc etc diavolo.g:

Clodette 08-08-2006 16.44.36

Citazione:

Originalmente inviato da Astral
La religione cristiana si pone sulla sofferenza, altre religioni non si pongono sulla sofferenza.
Non pensi poi che ci sia un evoluzione anche delle religioni? Ciò che si insegna nei testamenti, oggi ha sempre meno valore.
Si può imparare dalla gioia, dall'amore, o dal dolore e dalla sofferenza, molto spesso(inconsciamente) decidiamo noi come. Allora perchè scegliamo sempre i peggiori strumenti?

Questa è la domanda che bisogna porsi.

Certo poi sono daccordo che se molte lezioni, non si capiscono e non si fa nulla per capirle, non si ricerca, allora si ripropongono con forza sempre maggiore, scuotendoci.

Purtroppo c'è la mentalità sempre piu comune, che per ottenere delle cose bisogna soffrire, penare e faticare, finchè la si penserà cosi sarà sempre cosi soltanto per le persone che lo decideranno.

Non parliamo di Bibbia e Vangeli, perchè se leggi sia nella Genesi che nell'Apocalisse, trovi riferimenti al fatto che il mondo non è stato creato per soffrire.

Il fine il paragone di prendere lo stipendio senza lavorare lo trovo assurdo. Allora cosa succede se nasco ricco e posso godermi solo lo stipendio, devo lavorare duramente per controbilanciare questa felicità?.

Io mi riferisco al discorso più complesso, secondo me Dio non è affatto sofferenza, tutt'altro, solamente che dato che certe bellezze non le capiamo nella gioia, le dobbiamo capire nel dolore.
Siccome la gente non sa apprezzare quanto sia importante essere in salute, perchè ha perso la dimensione di quanto in grazia sia, allora deve allettarsi all'ospedale per capirlo. Sfugge il fatto che la sofferenza però nella maggior parte dei casi, blocca il livello spirituale dell'uomo, perchè nella maggior parte delle situazioni, l'uomo guarda soltanto che soffre, e non ne capisce il motivo.

Secondo me la Gioia appartiene allo spirito, un bambino non realizza, non capisce se è ricco o povero, se il mondo è bello o brutto, e rimane felice lo stesso, poi quando cresce subentra l'ego che continua a fargli credere che la felicità dipende da...
L'uomo crede di essere felice, perchè se la felicità arriva a momenti intermittenti allora non si è veramente felici. Al massimo una serie di eventi ritenuti da noi favorevoli, ci rende soddisfatti.

Spero di essermi spiegato.

io non credo assolutamente che l'uomo debba soffrire x imparare, oppure come dice la Chiesa, soffrire per purificarsi dai peccati. Ma quali peccati?
Ogni essere ha il diritto di essere felice, ora e sempre e credo che l'uomo x natura sia buono, curioso, positivo..proprio come quando si è bambini, come dici tu.
La sofferenza o la gioia siamo noi stessi a sceglierla, se la mia anima reputa necessario in quel momento, x la mia crescita spirituale, che Io stessa debba attraversare qualche esperienza negativa...e sia...(a parte che l'aspetto negativo alle situazioni glielo diamo noi stessi)....il fatto che io possa essere violentata, è un evento assolutamente aberrante solo all'idea, eppure la mia anima potrebbe averlo scelto x una qualsiasi ragione...sempre però importante! Vi sembrerà assurdo...ma oggi rivedendo il mio passato sofferente, mi rendo conto di aver imparato molto + di quanto immaginassi e io avevo bisogno di esperienze forti in quanto ero un'anima che tendeva a trattenere la sua aggressività vedendola come cosa negativa...ecco che io stessa mi sono dovuta scuotere in modo molto forte x riuscire a svegliarmi dal torpore e capire che quell'aggressività doveva essere trasformata in forza, in energia.... Un esempio può essere una persona malata di tumore...la malattia fisica si genera x quel che credo io ovviamente, prima nell'anima la quale darà vari messaggi alla mia coscenza affinchè si renda conto di certe cose, ma se io insisterò nel tenere orecchie, occhi e cuore chiuso...la malattia peggiora e continua il suo percorso e se Io ancora non vorrò capire nemmeno quando i tempi stringono, allora l'unica soluzione sarà la morte. Ma questo è solo un esempio.
Gli uomini dovrebbero concentrare la loro attenzione su se stessi, è facile lamentarsi dei problemi senza guardarne il perchè esistono questi problemi. Troppe volte sento la gente giudicare gli altri e poi osservandoli si scopre che compiono gli stessi atti negativi.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 20.52.46.

Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271