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Grey Owl 26-05-2008 14.43.12

Il mito di Er
 
Platone si serve di un mito,il celebre mito di Er ,un guerriero della Panfilia morto in battaglia.
Il suo corpo viene raccolto e portato sul rogo secondo l'usanza greca. Prima che diano fuoco alla pira egli si risveglia e racconta ciò che ha visto nell'aldilà. Gli dei gli han concesso di ritornare sulla terra per raccontare agli altri uomini ciò che ha visto.
Dice di aver visto 4 passaggi attraverso i quali le anime salgono nella dimensione ultraterrena e ne ridiscendono. Da un passaggio salgono e ridiscendono le buone e dall'altro le malvagie.
Le anime buone finiscono in una sorta di Paradiso dove godono,le cattive in una sorta di Purgatorio.
Dopo 1000 anni le anime buone e quelle cattive si devono reincarnare. Esse si recano al cospetto delle tre Moire(1) che devono stabilire il loro destino.
Le anime vengono radunate da una specie di araldo che distribuisce a caso dei numeri. Prende i numeri e li getta per aria ed ogni anima prende quello che le è caduto più vicino. Il numero serve per dare un ordine alle anime che devono scegliere in chi reincarnarsi.
In questo mito si nota come la nostra vita ce la scegliamo noi.
Er racconta che nel suo caso chi scelse per primo scelse la tirannide che gli aveva fatto una buona impressione. Costui,non appena si era accorto di ciò che comportava l'essere tiranno,non voleva più esserlo,ma era troppo tardi.
Le Moire gli danno l'incarico di tiranno e lo lanciano sulla terra,dopo averlo immerso nel fiume Lete perchè dimentichi.
Er dice che per ultima era arrivata l'anima di Ulisse e che,stanca della passata vita movimentata, scelse la vita di un comune cittadino.
Platone dice che il motivo per cui si sceglie una vita buona o una cattiva può derivare da doti naturali. Ma coloro che conducono una vita buona per caso (non radicata nella coscienza) si smontano facilmente nel Paradiso quando godono (rimangono per 1000 anni) e finiranno per scegliere male. Chi ha invece raggiunto il bene in sè,la super-idea del bene,non cadrà mai nel male.

(1)Le Moire è il nome dato alle figlie di Zeus e di Temi, dall'anziano aspetto che servono il regno dei morti (l'Ade). Ad esse era connessa l'esecuzione del destino assegnato a ciascuna persona.
Cloto che filava lo stame della vita
Lachesi che lo svolgeva sul fuso
Atropo che, con lucide cesoie, lo recideva, inesorabile.
La lunghezza dei fili prodotti può variare, esattamente come quella della vita degli uomini. Tutti gli dei erano tenuti all'obbedienza nei loro confronti, in quanto la loro esistenza garantiva l'ordine dell'universo, al quale anche gli dei erano soggetti.

PS:
L'ho tratto dal web facendone una sintesi, spero corrisponda al mito di Er originale, nel caso non fosse e' gradita una correzione.
Si puo' ampliare il discorso, il mito di Er ispira a molte considerazioni...

nikelise 26-05-2008 15.00.19

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 54019)
Platone si serve di un mito,il celebre mito di Er ,un guerriero della Panfilia morto in battaglia.
Il suo corpo viene raccolto e portato sul rogo secondo l'usanza greca. Prima che diano fuoco alla pira egli si risveglia e racconta ciò che ha visto nell'aldilà. Gli dei gli han concesso di ritornare sulla terra per raccontare agli altri uomini ciò che ha visto.
Dice di aver visto 4 passaggi attraverso i quali le anime salgono nella dimensione ultraterrena e ne ridiscendono. Da un passaggio salgono e ridiscendono le buone e dall'altro le malvagie.
Le anime buone finiscono in una sorta di Paradiso dove godono,le cattive in una sorta di Purgatorio.
Dopo 1000 anni le anime buone e quelle cattive si devono reincarnare. Esse si recano al cospetto delle tre Moire(1) che devono stabilire il loro destino.
Le anime vengono radunate da una specie di araldo che distribuisce a caso dei numeri. Prende i numeri e li getta per aria ed ogni anima prende quello che le è caduto più vicino. Il numero serve per dare un ordine alle anime che devono scegliere in chi reincarnarsi.
In questo mito si nota come la nostra vita ce la scegliamo noi.
Er racconta che nel suo caso chi scelse per primo scelse la tirannide che gli aveva fatto una buona impressione. Costui,non appena si era accorto di ciò che comportava l'essere tiranno,non voleva più esserlo,ma era troppo tardi.
Le Moire gli danno l'incarico di tiranno e lo lanciano sulla terra,dopo averlo immerso nel fiume Lete perchè dimentichi.
Er dice che per ultima era arrivata l'anima di Ulisse e che,stanca della passata vita movimentata, scelse la vita di un comune cittadino.
Platone dice che il motivo per cui si sceglie una vita buona o una cattiva può derivare da doti naturali. Ma coloro che conducono una vita buona per caso (non radicata nella coscienza) si smontano facilmente nel Paradiso quando godono (rimangono per 1000 anni) e finiranno per scegliere male. Chi ha invece raggiunto il bene in sè,la super-idea del bene,non cadrà mai nel male.

(1)Le Moire è il nome dato alle figlie di Zeus e di Temi, dall'anziano aspetto che servono il regno dei morti (l'Ade). Ad esse era connessa l'esecuzione del destino assegnato a ciascuna persona.
Cloto che filava lo stame della vita
Lachesi che lo svolgeva sul fuso
Atropo che, con lucide cesoie, lo recideva, inesorabile.
La lunghezza dei fili prodotti può variare, esattamente come quella della vita degli uomini. Tutti gli dei erano tenuti all'obbedienza nei loro confronti, in quanto la loro esistenza garantiva l'ordine dell'universo, al quale anche gli dei erano soggetti.

PS:
L'ho tratto dal web facendone una sintesi, spero corrisponda al mito di Er originale, nel caso non fosse e' gradita una correzione.
Si puo' ampliare il discorso, il mito di Er ispira a molte considerazioni...

Ok primo punto: l'anima che scelse la tirannide era quella che veniva dal paradiso perche?

turaz 26-05-2008 15.35.33

forse perchè l'idea del "dominio" è la più appetibile secondo i bassi istinti umani nonchè anche la più "semplice"?
e forse anche perchè così di primo acchito a chi la sceglie pare (senza lavoro) di essere uguale al Padre?

turaz 26-05-2008 15.51.46

Ma coloro che conducono una vita buona per caso (non radicata nella coscienza) si smontano facilmente nel Paradiso quando godono (rimangono per 1000 anni) e finiranno per scegliere male.

in questo c'è a mio avviso la spiegazione alla tua domanda.
la persona ha forse vissuto bene (per caso) ma non ha avuto "coscienza" di questo.
successivamente ha scelto "male" (la tirannide)

nikelise 26-05-2008 16.18.15

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 54023)
Ma coloro che conducono una vita buona per caso (non radicata nella coscienza) si smontano facilmente nel Paradiso quando godono (rimangono per 1000 anni) e finiranno per scegliere male.

in questo c'è a mio avviso la spiegazione alla tua domanda.
la persona ha forse vissuto bene (per caso) ma non ha avuto "coscienza" di questo.
successivamente ha scelto "male" (la tirannide)

Si e' cosi' per noi che dobbiamo ancora percorrere il cammino solo l'ombra ,il purgatorio , aiuta a progredire non una vita che si adegui passivamente alle regole.
Da qui la necessita' di prendere l'uomo in modo unitario , io razionale (la regola ) ed anima comprendente l'ombra .
Poi c'e anche il concetto che tutto quello che ci accade in vita non poteva non accadere sicche' e' avvenuto secondo necessita';
ma deriva anche dalla scelta iniziale del demone che ci siamo scelti secondo libero arbitrio.

Grey Owl 26-05-2008 17.32.19

Platone infatti dice che chi ha il bene in sè non cadrà nel male.

Quindi si tratta di radicare nella propria coscienza l'esperienza del bene e del male inteso come luce ed ombra del proprio essere. In questo modo si forma l'individuo che diviene integro e non frammentato dal numerosi tasselli di luci ed ombre.

OT
Il mito di Er ricorda la visione di Dante nella Somma Opera, La Divina Commedia. :wow:


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