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Magari se riuscissi a vivere maggiormente il presente non avrei necessità di fare troppi progetti o di farli diventare un modo per sentirmi più sicuro, con tutto sotto controllo. |
Pobabilmente quando si vive appieno il presente, il futuro più che progettarlo lo accettiamo. Poi magari resta da organizzare la sequenza di azioni, ma diviene una progettazione in accordo con le linee prestabilite (possiamo chiamarlo scopo della vita?) e quindi senza dispersione.
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Io l'ho inteso diversamente.
Non nel senso che non si deve vedere "cosa fare da grandi" ma di non disperdere tra un progetto e l'altro non vivendo il presente. Forse è un pò quello che ha detto Ray qui su. Se sono nel presente posso pure dire che tra un paio di anni voglio realizzare quel progetto, ma poter dire quest'ultima frase equivale ad aver fatto una scelta, che poi potrà cambiare per carità, ma l'averla fatta ti fa muovere il presente in quella direzione mentre lo vivi. Insomma non disperdere nel futuro io la vedo sotto la luce della scelta. |
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La scelta corretta è quella che faccio in un secondo (di solito, a meno che non parliamo di scelte molto leggere è praticamente impossibile per una persona comune) o in un giorno, ma che una volta fatta implica che tutte le mie energie su quel fronte vadano verso la scelta fatta. In sostanza non dovrei più pensare all'altra possibilità, quella scartata. Non intendo che devo dimenticare, intendo che se per esempio dopo un mese pensassi: " mah... chissà se avessi scelto colà invece che così?" in questo piccolo pensiero disperderei. Ho molto semplificato, in realtà la cosa è più ricca di sfaccettature e ad un certo grado di consapevolezza è normale chiedersi come sarebbero andate le cose se..... Se si bloccano questi pensieri ormai si è disperso lo stesso e non si può sfruttare l'esperienza. I pensieri non dovrebbero proprio nascere ma questo lo si può decidere solo quando si fa la scelta, cioè facendola con consapevolezza, che sia pure solo se mettere o no il formaggio sulla pasta. Il conflitto interno che nasce durante la scelta invece potrebbe essere una cosa molto buona, se appunto non è conflitto che riesce ad annichilire la nostra volontà ma ci fa fare una scelta cosciente. Si crea il famoso attrito di cui abbiamo parlato in alcune occasioni, energia da poter utilizzare per altro, oltre che in parte (raramente anche completamente) per far la scelta giusta. Citazione:
Viceversa, apro un cantiere, mi concentro, controllo gli operai e lavoro... nel frattempo posso farmi preparare gli altri progetti o averli già pronti, ma non devo investirci nulla, nessuna risorsa, devo essere concentrato su quello che sto facendo. Man mano che finisco posso prendere in mano uno dei nuovi progetti. Quindi non bisognerebbe fare progetti finchè non si sa vivere il presente. Finchè non si sa rimanere concentrati nel presente i progetti diventano una serie di cartelline vorrei-ma-non-posso, cartelline farò-ma-non-farò-mai etc, cartelline piene di roba nostra ma senza nessuna utilità. Come quelle che lasciamo nel passato normalmente. |
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