La bambina muta aveva occhi scuri
Come la notte della sua anima Guardava tutto scrutava Attraverso un velo di paure Velate da un silenzio di ostinazione Camminava lenta e gentile A passi felpati per non farsi notare Non giocava… non cantava insieme agli Altri bambini della scuola materna Lì nella via ove dimoravano le suore Severe sorelle o compassionevoli Silenti o spietate. La bambina muta quando I lavoretti all’asilo per le varie feste… Comandate e non… Mamma o papà Natale o quanti santi C’era da aggiungere cera e legnetti da disegnare o mettere colla o fare mondi di plastilina… attaccare o creare mosaici improvvisati Ed ella poco sveglia non ne era capace Se c’era da scrivere anzitempo in una scuola materna ella solo disegnava tante ‘e’… e basta… come riccioli infiniti nel cielo nero del suo cupo pensiero Era l’unica senza inventiva La bambina muta che andava alla deriva Abbandonata a se stessa Nei suoi sogni mal compresi Senza capire dove si trovasse E perché mai agli occhi degli altri ella peccasse Soltanto perché non parlava Ell’aveva solo molta molta paura Non era scema capiva già La cattiveria di una vita Che non l’aveva scelta La bambina muta Più alta degli altri bimbi Già ingombrante e nel petto Un interrogativo gigante I giochi solo nella sua testa: sarà autistica, sarà ritardata sarà maldestra? Primo giorno pappa senza bavaglino: la muta bambina si sporca più degli altri fa tanti danni solo nell’inettitudine non può cantare, non può gioire non può nemmeno sognare e tanta solitudine: anche le sue amiche l’hanno abbandonata: due sorelle che vivono vicino a lei con lei vanno all’asilo e poi la lasciano a sé stessa nel baratro come tutti i bambini che per lei non ci sono non esistono esiste solo il suo mondo interiore mica muto ma tanto canterino e la sua mamma che l’ha lasciata lì e di cui la piccola gigante alta silenziosa piccina sogna ad occhi aperti mentre è lì in quell’asilo galera con suore finte compassionevoli quando non severe o peggio stucchevoli fra tanti bimbi cooooosìììììì intelligenti ma ai suoi occhi così supponenti e continua a cantare nel suo cuore una ninnananna solo per se stessa muta, sorda o senza lingua per gli altri bimbi intelligenti conta le ore che non sa ancora contare per tornare a casa e tornare a parlare la bambina muta un bel giorno farà muta la sua rabbia e allora saranno atroci dolori spine, lance codardi impagliati dalla sua ira bestemmiati suore e preti impazziti e padri frustrati dal suo sferzante scudiscio atrocemente condannati studenti finto-intelligenti sogni a pezzetti muti corpi contundenti nella sua anima e nella testa una voragine di rifiuti come formica schiacciata che giura vendetta la bimba muta ha azzannato la sua mano nel cercare di raggiungere la meta ha sanguinato nel suo rottamato auto-controllo di una vita, e fra tante prese in giro che l’hanno forgiata, ha preso mazzi di massime e sentenze e ha decretato le proprie e altrui penitenze. La bimba muta sputa fuoco e come un serpente ha la lingua biforcuta la voce dei pensieri ora vaga impazzita e purtroppo lei non sa più tornare muta. |
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Triste piango.gif ma molto bella... abbraccio: bacini.gif
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