Ermopoli

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-   -   Offendere-offendersi (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=2619)

'ayn soph 11-02-2007 14.23.28

e ora veniamo al punto di vista per il quale invece l'innesto si fa su piante "sevatiche" cioè nate da sole spontaneamente e non seminate.
questo tipo di piante offre all'innesto una base "rude" su cui fare perno, essenzialmente la parte delle radicie e del fusto.
i rami sarebbero innestati con altre tipologie di frutti anche diversi come specie,
ma meglio se della stessa specie con diverse qualità.

Cioè alla base dura dell'uomo, quali sono le strutture portanti del carattere, si possono innestare delle diverse qualità individuali.

Uno 11-02-2007 14.55.03

A dire il vero adesso staremmo andando fuori tema come un balcone icon_mrgr:
Anche non volendo arrivare qui, volevo solo evidenziare che il taglio/offesa può essere anche fatto volontariamente non per far del male, ho iniziato io quindi adesso rimedio creando un'altra diramazione per talea icon_mrgr:

'ayn soph 11-02-2007 14.59.19

disponibile a tutti gli e_venti o moti di interpretazione
è bello spaziare per i diversi punti di vista anche altrui
i Multiversi, ma sono completamente, orma OT (Tristemente Ottuso)

Uno 11-02-2007 15.01.45

La parte degli innesti continua qui

http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?t=2628

griselda 11-02-2007 16.00.14

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 29761)
Magari in terzo, quarto, quinto ecc. acchito possiamo vedere come usarla (per scopi Nostri) invece che farci usare (per offenderci)...

Potresti per favore espandere questa parte che non riesco ancora bene ad individuare bene cosa intendi?
Non so se intendi con la volontà ad impegnarci a muoverci da quella posizione oppure cosa?

griselda 11-02-2007 16.02.08

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 29822)
Certo è che la mia riconoscenza nei confronti di qualcuno che cercava di ferirmi e invece mi ha fatto un favore dovrebbe per lo meno spingermi a ricambiare il favore...icon_mrgr:

In che senso scusa non ho mica capito? :@@
Se lavoro su di me ok ma se non lavoro che piacere gli faccio?

Ray 11-02-2007 16.17.48

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 29939)
Potresti per favore espandere questa parte che non riesco ancora bene ad individuare bene cosa intendi?
Non so se intendi con la volontà ad impegnarci a muoverci da quella posizione oppure cosa?

Questo era legato a quanto dicevo a proposito del trovarsi improvvisamente a disposizione una certa quantità di energia. Diciamo che una volta che imparo abbastanza bene ad osservare i meccanismi non dico in tempo reale ma quasi, ovvero mentre sono ancora in atto, inizio ad avere un certo spazio di azione su quell'energia, posso pian pianino imparare ad usarla, incanalarla, almeno quella che non si dissipa.

Questo apre un discorso diverso però... per usare questa energia devo un minimo trasformarla, riportarla ad uno stato più originario della rabbia (che è una forma possibile dell'energia "emotiva"), però un esempio banale che possiamo fare per iniziare a capire la questione è quello del trasferimento nel motorio. Presente quando per rabbia, magari immaginandoci di sfogarla, facciamo altri lavori con più foga?

Ray 11-02-2007 16.20.30

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 29940)
In che senso scusa non ho mica capito? :@@
Se lavoro su di me ok ma se non lavoro che piacere gli faccio?

La faccina verde suggeriva una battuta. Intendevo che se uno offendendomi mi fa un favore perchè mi mostra qualcosa su cui ho da lavorare, questo meccanismo potrebbe essere una buona scusa per rendere pan per focaccia (pessima foca icon_mrgr: )... eh bon, lo so che sono poco spirito-so.

griselda 11-02-2007 16.23.34

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 29941)
Questo era legato a quanto dicevo a proposito del trovarsi improvvisamente a disposizione una certa quantità di energia. Diciamo che una volta che imparo abbastanza bene ad osservare i meccanismi non dico in tempo reale ma quasi, ovvero mentre sono ancora in atto, inizio ad avere un certo spazio di azione su quell'energia, posso pian pianino imparare ad usarla, incanalarla, almeno quella che non si dissipa.

Questo apre un discorso diverso però... per usare questa energia devo un minimo trasformarla, riportarla ad uno stato più originario della rabbia (che è una forma possibile dell'energia "emotiva"), però un esempio banale che possiamo fare per iniziare a capire la questione è quello del trasferimento nel motorio. Presente quando per rabbia, magari immaginandoci di sfogarla, facciamo altri lavori con più foga?

Si questo l'ho provato se sono arrabbiata e invece di riversare questa rabbia su qualcuno mi metto a fare un lavoro di fatica ad esempio la forza è maggiore, sempre che non mi perda a ripensare distrattamente al momento causante, lavoro con alacrità e non mi sento stanca è come una carica non so spiegarlo meglio. Come se avessi dei giri in più sul mio motore che mi permettono di girare più con più potenza e forza.

griselda 11-02-2007 16.25.57

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 29943)
La faccina verde suggeriva una battuta. Intendevo che se uno offendendomi mi fa un favore perchè mi mostra qualcosa su cui ho da lavorare, questo meccanismo potrebbe essere una buona scusa per rendere pan per focaccia (pessima foca icon_mrgr: )... eh bon, lo so che sono poco spirito-so.

Sono io che prendo sempre tutto sul serio. martello.:
icon_mrgr:

RedWitch 12-02-2007 12.35.05

Ricapitolando... l'offesa da parte di un altro non esiste se io non permetto all'altro di offendermi, lui potrà tentare di farlo (consapevolmente o meno), ma dipenderà da me come usare quel che mi viene detto.
Posso usare il surplus di energia che circola in quel momento per alimentare l'offesa, oppure per altro.. per esempio, potrebbe essere un buon input per vedere come mai una certa cosa mi ha punto su vivo... ma allora... questa energia in più proviene dal dolore che sento o dalla rabbia dell'offesa?
Nel momento in cui mi offendo la sto già dissipando?
O è l'energia dell'offesa (rabbia/difesa) che posso usare? o entrambe?

Poi Uno diceva che posso anche fare finta di non offendermi.. e poi sbottare la volta dopo.. o quella ancora dopo.. quindi per quanto io reprima (sia brava a nascondere all'altro la mia offesa) ad un certo punto dovrò per forza scoppiare.. è un po' come riempire un vaso, quando è pieno fino all'orlo esplode.. insomma, questa mi sembra la soluzione peggiore, così davvero mi nascondo e non ho l'opportunità di guardarmi...

Shanti 12-02-2007 21.53.44

Notavo che in tutta la discussione si parla di offesa solo in riferimento a qualcosa che ci viene detto, ma si può offendere e sentirsi offesi anche in altri modi, con i comportamenti. Tanto per fare un esempio escludendo qualcuno, non considerandolo e viceversa ci si può offendere sentendosi tagliati fuori. Non è che cambia perché rimane il lavoro da fare su di sé se questo succede.

Sole 12-02-2007 22.51.05

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 29996)
Posso usare il surplus di energia che circola in quel momento per alimentare l'offesa, oppure per altro.. per esempio, potrebbe essere un buon input per vedere come mai una certa cosa mi ha punto su vivo... ma allora... questa energia in più proviene dal dolore che sento o dalla rabbia dell'offesa?
Nel momento in cui mi offendo la sto già dissipando?
O è l'energia dell'offesa (rabbia/difesa) che posso usare? o entrambe?
.

Secondo me proviene da Te. Dalle tue esperienze da quello con cui entri in risonanza.
Abbiamo detto fin qui che quando qualcosa ci colpisce possiamo far crescere in noi ciò che scatena per osservarlo, usarlo, senza fermarlo ma lasciare che scorra (fermarlo nel senso che reprimi credendo di controllare).
Se usiamo questa energia che dirompa per restare l'offesa, chiusi, ci opponiamo al processo di crescita, osservazione e "sprofondamento" nella scoperta "del punto vivo" colpito. Diversamente se invece lasciamo che ci si senta offesi, senza opporci a questo si arriva a farla scorrere come un fiume alla ricerca della sorgente. Ed è con quella sorgente che si entra in risonanza quando lasciamo che qualcuno ci offenda. O quando facciamo finta di non esserci offesi. Alla fin fine non è scorretto se lo si fa allo scopo di Conoscersi.
In sintesi nel momento in cui ci si offende la si dissipa se l' intenzione è restare fermi dietro il muro, ed è una fatica enorme, ma se invece è quella di ricercare il "vivo" allora Ci offenderemo ma la useremo invece che farci usare; quasi in maniera passiva... l'offesa scorre mentre un'altra parte osserva dove va a poggiarsi.
Io credo che l'offesa, la rabbia, il dolore siano la risultante di una corda che viene fatta vibrare e che genera energia.
Forse offendersi è l'effetto e non la causa. Per cui cavalchi l'effetto per usare la causa.. cavalchi la rabbia che esiste, ha radici profonde non è generata dall'offesa ma risvegliata perchè reagisce.

Ray 13-02-2007 00.11.44

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 30030)
Notavo che in tutta la discussione si parla di offesa solo in riferimento a qualcosa che ci viene detto, ma si può offendere e sentirsi offesi anche in altri modi, con i comportamenti. Tanto per fare un esempio escludendo qualcuno, non considerandolo e viceversa ci si può offendere sentendosi tagliati fuori. Non è che cambia perché rimane il lavoro da fare su di sé se questo succede.

Come Shanti nota, che si tratti di qualcosa che si dice o che si tratti di un atteggiamento il discorso non cambia, sulla possibilità di offenderci conta come ci si sente.

Questo apre un'interessante approfondimento. Ovvero il contenuto dell'offesa... che cosa ci offende e che cosa no.
Butto li: noi siamo tentati di offenderci in tre casi:
A: quel che ci dicono è vero ma cerchiamo di rifiutarlo/non ci piace
B: quel che ci dicono temiamo sia vero o possa avverarsi
C: quel che ci dicono non è vero ma corrisponde ad un desiderio represso (una parte di noi lo vorrebbe vero).

Che ne pensate?

Shanti 13-02-2007 00.28.33

Citazione:

Originalmente inviato da Ray
Butto li: noi siamo tentati di offenderci in tre casi:
A: quel che ci dicono è vero ma cerchiamo di rifiutarlo/non ci piace
B: quel che ci dicono temiamo sia vero o possa avverarsi
C: quel che ci dicono non è vero ma corrisponde ad un desiderio represso (una parte di noi lo vorrebbe vero).

I primi due credo siano i motivi più comuni per cui ci offendiamo ma sul terzo punto mi puoi fare un esempio?

jezebelius 13-02-2007 00.28.44

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 30037)
In sintesi nel momento in cui ci si offende la si dissipa se l' intenzione è restare fermi dietro il muro, ed è una fatica enorme, ma se invece è quella di ricercare il "vivo" allora Ci offenderemo ma la useremo invece che farci usare; quasi in maniera passiva... l'offesa scorre mentre un'altra parte osserva dove va a poggiarsi.
Io credo che l'offesa, la rabbia, il dolore siano la risultante di una corda che viene fatta vibrare e che genera energia.
Forse offendersi è l'effetto e non la causa. Per cui cavalchi l'effetto per usare la causa.. cavalchi la rabbia che esiste, ha radici profonde non è generata dall'offesa ma risvegliata perchè reagisce.

Si potrebbe dire che bisognerebbe essere nella consapevolezza, e quindi consapevoli, per usare questa energia che deriva dall'offesa?

Haamiah 13-02-2007 03.27.04

Potrebbe esserci anche un'altra offesa che non è stata contemplata,(almeno mi pare da quanto ho letto non ho visto) ovvero, sentirsi feriti, non per qualcosa che ci è stato detto, ma per qualcosa che ci è stato fatto, le azioni possono ferire quanto o più delle parole.....oppure anche le parole non dette potrebbero fare altrettanto....



E' chiaro anche l'esempio del taglio/innesto di cui parla Uno, se pratico un taglio su una pianta per innestarla, sarà per ottenere migliori frutti, solitamente si innestano o piante poco fruttifere, che si sa adatte a supportare un innesto, o direttamente un portainnesto, che è stato seminato e fatto crescere proprio per quel compito, e senza l'innesto a nulla servirebbe, come del resto alcune piante da frutto non potrebbero crescere sane se non innestate ad un portainnesto, poichè questi fornisce loro forti radici, qualità che ad alcune varietà di piante da frutto invece manca....poi se al momento del taglio la pianta soffra.....leggo.gif

Uno 13-02-2007 10.34.44

In questa discussione per esempio Sha potrebbe sentirsi offesa (sono certo che non lo sarà... anche se ci potrebbe trovare qualcosa di interessante anche in questo) per aver scritto una cosa che non è stata letta, idem io... (che non è, ma potrebbe) ma di conseguenza anche altri, perchè se tanto mi da tanto (ed è così) tutta la lettura è stata molto superficiale.

A questo punto subentra un'altra parte della discussione realmente trascurata: Perchè Offendiamo?

Un lato della motivazione l'ho data io pur dicendo che offendere non è il termine adatto, sull'altro lato Ray ha solo accennato ad un desiderio più o meno conscio di ferire.... ma da cosa scaturisce questo desiderio? Qual'è lo scopo più o meno conscio che ci prefiggiamo?

Dialetticamente si potrebbe dire con facilità (così vi tolgo una risposta troppo facile/semplice) che non voglio affaticarmi ad arrivare all'altezza di una determinata qualità altrui che invidio e allora cerco di abbassare l'altro... ma per comprendere il meccanismo non basta.... seppur non errato di fondo si può approfondire.

RedWitch 13-02-2007 11.39.40

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 30056)
A questo punto subentra un'altra parte della discussione realmente trascurata: Perchè Offendiamo?

Un lato della motivazione l'ho data io pur dicendo che offendere non è il termine adatto, sull'altro lato Ray ha solo accennato ad un desiderio più o meno conscio di ferire.... ma da cosa scaturisce questo desiderio? Qual'è lo scopo più o meno conscio che ci prefiggiamo?

Dialetticamente si potrebbe dire con facilità (così vi tolgo una risposta troppo facile/semplice) che non voglio affaticarmi ad arrivare all'altezza di una determinata qualità altrui che invidio e allora cerco di abbassare l'altro... ma per comprendere il meccanismo non basta.... seppur non errato di fondo si può approfondire.

Quando offendiamo, più o meno volontariamente, credo che a volte ci sia un meccanismo di difesa.. se mi sento scoperta, più debole di chi ho davanti, cerco di scoprire l'altra parte e se non posso farlo diversamente.. offendo, cerco un punto debole. Attacco per difendermi da qualcosa di cui ho paura e che vedo in te.. e se non ho altri appigli provo a bucare in una tua possibile debolezza..

stella 13-02-2007 12.39.03

A me è capitato che una persona si sentisse offesa delle mie parole solo perchè avevo detto una verità che non voleva sentire...
Se le mie parole non sarebbero state vere non avrebbe avuto motivo di offendersi...
Perciò a mio vedere c'è chi si sente offeso dalla verità mentre c'è chi si sente offeso per una cosa falsa detta sul suo conto.

Perchè offendiamo??? perchè non abbiamo rispetto di quella persona...
Per me l'offesa è prima di tutto mancanza di rispetto (reciproco)

E' tanto più grave se è premeditata, ma capita anche di offendere qualcuno senza volerlo... perchè non gli abbiamo dato l'attenzione che si aspettava....

Cosa ci prefiggiamo offendendo??? Una presunta nostra superioriotà.....

Era 13-02-2007 14.39.56

in fondo in fondo credo ci stia sempre il senso di inferiorità....
quindi...quell' importanza personale...così poco importante....
ci fa saltare la mosca al naso....


"A me è capitato che una persona si sentisse offesa delle mie parole solo perchè avevo detto una verità che non voleva sentire...
Se le mie parole non sarebbero state vere non avrebbe avuto motivo di offendersi...
Perciò a mio vedere c'è chi si sente offeso dalla verità mentre c'è chi si sente offeso per una cosa falsa detta sul suo conto."


qui scatta un altro meccanismo secondo me....
in entrambe le persone...c'è una nota stonata....
sia per chi si è offeso....che per chi da il proprio
dire come verità assoluta...

p.s. Stella non è rivolto a tefiori.gif ..ma in generale..
poichè si sente spesso dire...."ma io ho detto solo
la verità".. quale verità?

Ray 13-02-2007 14.46.49

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 30050)
I primi due credo siano i motivi più comuni per cui ci offendiamo ma sul terzo punto mi puoi fare un esempio?

Mi danno del ladro. Io no rubo, ma una parte di me vorrebbe rubare e faccio fatica a tenerla sotto e non rubare. Quindi ecco che sonostato pizzicato, mi brucia e provo la tentazione di offendermi.

La discussione adesso si è spostata sul perchè offendiamo. Senza fare grandi distinzioni sul farlo apposta o senza volere (Stella portava l'esempio di una constatazione fatta senza intenzione di offendere), mi viene in mente uno spunto.
Stiamo cercando di dire qualcosa a noi stessi? O addirittua stiamo cercando di offendere noi stessi?

Intendo che una buona domanda da farsi, quando per esempio cerchiamo il punto debole altrui o anche solo constatiamo un difetto è quale parametro stiamo usando? Con chi stiamo realmente parlando?

RedWitch 13-02-2007 16.16.42

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 30067)

La discussione adesso si è spostata sul perchè offendiamo. Senza fare grandi distinzioni sul farlo apposta o senza volere (Stella portava l'esempio di una constatazione fatta senza intenzione di offendere), mi viene in mente uno spunto.
Stiamo cercando di dire qualcosa a noi stessi? O addirittua stiamo cercando di offendere noi stessi?

Intendo che una buona domanda da farsi, quando per esempio cerchiamo il punto debole altrui o anche solo constatiamo un difetto è quale parametro stiamo usando? Con chi stiamo realmente parlando?

Il parametro con cui misuriamo siamo sempre noi stessi.. altrimenti non avremmo bisogno di offendere credo..

Leggendo il post di Stella, sulla mancanza di rispetto verso un altro, mi è tornato in mente il discorso del riconoscere l'altro come diverso da me.. più in alto o più in basso di me non importa.. è comunque diverso, e come tale non tengo minimamente in considerazione il fatto che miei atti/parole possano ferire gratuitamente. Penso esclusivamente a me stesso nel momento in cui offendo..

stella 13-02-2007 22.19.18

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 30069)
Il parametro con cui misuriamo siamo sempre noi stessi.. altrimenti non avremmo bisogno di offendere credo..

E' vero. L'offesa è un attacco all'amor proprio....
Quindi ci sentiamo offesi quando viene sminuita la nostra autostima.
E quando offendiamo qualcuno pensiamo soprattutto a noi stessi, e viene meno il rispetto dell'altro.
Perciò un'offesa è mettere allo scoperto una debolezza di qualcuno... a nostro vantaggio.

Era
L'esempio che riportavo sopra su una verità che può offendere, si riferiva non ad un'affermazione arbitraria, ma a una cosa del tutto constatabile....
Ma, per fare un esempio, sapere che una persona mente e dirle che è bugiarda, mentre questa continua a sostenere di essere sincera, per lei è un'offesa mentre per me è una verità.... ma questa verità preferisce ignorarla quindi, per difendersi, si ritene offesa quindi salva la faccia.

Astral 13-02-2007 22.48.01

Tuttavia bisogna sempre vedere i contesti: uno può accettare tutte le offese che vuole, però ad un certo punto ha una dignitità. Forse questo è un'aspetto della personalità, ma in un alcuni contesti lasciare cadere le offese altrui, può essere un segno di debolezza, non di forza.


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