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2) non ne ho idea, non so ancora bene cos'è quindi non so cosa ne farei. 3) mi piacerebbe? credo di si altrimenti non lavorerei tanto su me stessa, perchè? perchè credo che questa è l'unica via che posso seguire per stare bene qui, quando non lavoro su me stessa sto male. 4) questa domanda mi fa venire in mente che forse viviamo proprio per questo... attraverso noi c'è movimento? comunque non credo mi piacerebbe essere immobile, almeno per come vedo le cose da qui ora 5) il movimento mi piace, ma la costrizione un po' mi spaventa, l'idea di non essere libera di fermarmi per qualsiasi motivo io lo voglia mi lascia perplessa. 6) lavorare su me stessa, con calma che le costrizioni non mi piaccionoicon_mrgr: 7) non sono disposta a perdere la mia libertà di scelta, d'amare, di poter migliorare la mia vita e quella degli altri |
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Volevo dire che se qui e ora seguo la strada dell'amore per scelta non per costrizione o paura, e questa strada mi porta all'immortalità, proprio perchè la mia scelta combacerebbe con questo amore e in armonia con le altre leggi universali non troverei nessuna costrizione nella condizione in cui verrei a trovarmi. |
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Se penso all'immortalità istintivamente la vedo come un possibilità da raggiungere dopo la morte. Per risolvere qui quello che è qui...dovrei pensare ad una possibile e raggiungibile eternità mia come individuo non ben formato, insomma nè carne nè pesce! Ma come posso raggiungerla questa immortalità? sovvertendo le regole della vita? affidandomi a poteri che non conosco? Se così fosse... non la vorrei, sinceramente! A volte penso che la morte possa placare tutte le ansie, i dolori del vivere, se fosse il contrario della vita la potrei immaginare come assenza di dolore...ma come contrario non sarebbe così luminosa com'è la vita! Sto perdendo la ragione, non è cosa buona!!!($) Non ho detto che l'immortalità debba essere un premio per i buoni...leggi bene!fiori.gif |
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Solo questo al volo, poi appena posso torno con il resto
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leggi bene fiori.gif |
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Se però fosse possibile evolvere senza il limite del tempo finito e della morte che può arrivare in ogni istante(cose che dovrebbero rappresentare uno stimolo ad evolvere rapidamente, ma così non è ,almeno per me ) allora potrebbe, a mio avviso, essere utile rimanere in vita fino a ottenere la massima condizione raggiungibile; una volta raggiunta e assaporata in pieno questa, paradossalmente, potrei anche tornare a poter morire, un pò come quelle stelle che durano miliardi di anni, poi all'improvviso emettono in pochi secondi un'energia pari a quella emessa da intere galassie in tutta la loro esistenza e poi si spengono definitivamente. |
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ps Scusami mi son permessa di usare il "noi" per quello che hai scritto nella parentesi ed io mi ci aggiungo perchè è così anche per me.. |
Eppure nella Bibbia si parla di un tempo in cui l'uomo era immortale, se non sbaglio, nel Paradiso terrestere nell'Eden l'uomo era immortale.
Inoltre se non dico strumpalate nel giro delle stagioni dell'anno cosmico ora dovremmo essere nel Kali Yuga non so neppure se si scrive così, c'era una stagione in cui gli uomini potevano essere immortali? Insomma sono domande che mi girano per la testa perchè se la malattia è ciò che consuma il nostro corpo e la psiche è il fulcro da dove parte il tutto mi domando se ci possa essere stato un "tempo" in cui eravamo perfetti. ??? Poi volevo domadare un'altra cosa perchè io la storia della materia spiritualizzata ancora non l'ho capita, cioè faccio fatica ad immaginare una cosa che non ho mai visto, l'accetto per fede. Gesù dopo morto si mostrò ai suoi discepoli a cui fece toccare le ferite....in un libro di Yogananda si racconta che il suo Maestro Yukteswar a qualche giorno dalla sua morte tornò e si materializzò davanti al suo discepolo che toccandolo constatò la solidità della materia che aveva davanti, a distanza di tantissimi anni c'è stato chi sosteneva di aver incontrato Fulcanelli....insomma mi domando anche se questi Uomini hanno creato un corpo che sono in grado di smaterializzare e di rimaterializzare (non vorrei essere blasfema ma mi fa venire in mente il teletrasporto di star trek ) a piacere e di muoversi in vari piani di questo nostro universo, mentre i Santi hanno lasciato il loro corpo qui con la proprietà di dissolversi molto lentamente e questo pare sia di beneficio per l'intera umanità visto che ciò che finisce nell'atmosfera finisce anche dentro di noi e nel caso di un Santo potrebbe farci solo bene, ma il Santo in questo caso non ha un corpo immortale visto che lo ha lasciato qui a consumarsi anche se lentamente? manata.gif Ho fatto un bel minestrone prima maniera se avanza ci farò le frittelle. icon_mrgr: fiori.gif |
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E' ovvio che il fatto di poter morire all'improvviso dovrebbe spingerci a dare il massimo in ogni secondo, però così spesso non accade, come se il tempo imitato, il decadimento, la morte ci frenassero ( parlo al plurale poi magari per tanti non è così), il rischio di fallire senza sapere se ci sarà un'altra occasione, forse anche il pensare inconsciamente "tanto un giorno finirà tutto, finirò anche io, a che serve dannarmi per raggiungere questa o quella cosa". In una condizioni di immortalità (ripeto è una sensazione poi non è detto che sarebbe così) questi pensieri non ci sarebbero, si potrebbe ricominciare infinite volte, freni inconsci non ci sarebbero, o magari sarebbero di altro tipo, dipende anche dalle singole persone. |
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Alla tua domanda risponderei che per continuare a vivere sempre nello stesso modo l'immortalità non la cercherei... La vita sembra avere un meccanismo ciclico, si nasce...si cresce...si procrea...i figli diventano grandi e noi si finisce...la natura ha completato il suo compito...far diventare il mondo immortale attraverso la vita mortale di tutti gli esseri. E' un po' come avviene alla pianta dell'agave, vive per circa cento anni, il tempo necessario per far crescere un fiore bellissimo da cui, attraverso i semi, perpetuare la specie, poi muore! dry.gif |
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"...l'amore è osservanza delle sue leggi; il rispetto delle leggi è garanzia di immortalità e l'immortalità fa stare vicino a Dio" Sapienza 8,18 poche parole che sono andata a ricercare perchè mi colpirono diversi anni fa, se il rispetto delle leggi è garanzia di immortalità significa che fuori da ciò non esiste garanzia, quindi non è per tutti... |
Secondo me l'unica cosa che può spingere a lavorare su me stessa e a migliorare è pensare che qualcosa di me resta. Se avessi la consapevolezza che tutto quello che sono in questa vita sparirà, si dissolverà non esistera più, non avrei tanti motivi per andare avanti. Pensare che invece posso fare qualcosa per impedire questo mi dà l'impulso, la spinta per fare fatica. Non riesce a bastarmi nulla di quello che posso avere in termini materiali, non mi bastano nemmeno tutte le emozioni che posso provare. Devo avere una speranza verso l'eterno, mi va benissimo anche l'idea che rimanga altro dalla mia personalità come la avverto ora, una scintilla, una scia, basta sia qualcosa in grado di elevare la condizione instabile, fragile della materia spazzabile in un secondo.
.Perchè è così, basta un attimo, un secondo e non ci sei più. Le persone vivono come se non dovessero mai morire, si attaccano a tutto come se la materialità fosse davvero un sostegno. Ma davanti alla morte nulla regge, nè case, nè auto o ricchezze varie, si arriva alla vecchiaia e la maggior parte se ne va implorando un altro secondo. In oriente invece alcuni monaci quando sanno che stanno per morire, si siedono e aspettano. C'è una bella differenza e voglio credere sia quella la strada, lavorare e migliorare, magari anche nell'illusione se serve a dare un senso al mio esserci. Perchè senza l'idea dell'immortalità verrei inghiottita dall'impotenza e la materia mi sovrasterebbe, già così faccio fatica a reggermi, figuriamoci se non avessi nemmeno quel lumino dentro. Un lumino per cui dovrei fare almeno la fatica di meditare dieci minuti al giorno con costanza... Invece no, sono anch'io come tanti e vivo pensando di avere tutto il tempo che voglio davanti. Vorrei convincermi che l'immortalità è per tutti ma qualcosa di indefenito ma ben radicato mi dice di no. |
Come si legge in questi brani della prima lettera di S.Paolo ai Corinzi 20-28, l'immortalità è per tutti, altrimenti non sarebbe servito il sacrificio di Cristo:
"Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo; poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza. Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. Però quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti." e più avanti: "Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità. Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge. Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore." Visto in altra visuale tutto tornerà a Dio, a parte quelli che peccano contro lo Spirito, penso che l'Inferno sia per quelli, che sono senza speranza di redenzione... |
Stella, dici che da quei passi si deduce che l'immortalità è per tutti, ma da cosa esattamente lo deduci? I passi non dicono certo che tutti sono immortali, il che significa che ci si deve diventare. Anche il risorgere allla fine dei tempi presuppone che prima si muoia.
Quello che secondo me esce è che, da Cristo, l'immortalità è una possibilità di tutti, ma non certo una certezza. Tocca conquistarsela. Il che immplica la possibilità di fallire. Inoltre i vari discorsi sul rendere incorruttibile ciò che è corruttibile, mi sembrano in linea con quello che dicevo sulla redenzione della carne e sulla sua possibilità di diventare immortale qualora riuscisse ad accogliere pienamente lo spirito. Cosa che comunque la trasformerebbe... altro messaaggio veicolato dai passi che citi. D'altra parte, anche se l'immortalità fosse per tutti, questo non significa che sia di tutti. |
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Concordo con te che dobbiamo lavorare su noi stessi per migliorare continuamente sulla strada di questo Amore, ma non ti sembra che se Cristo non applicasse il perdono che ci ha insegnato non sarebbe un Amore perfetto ? Quello che verrà sconfitto sarà il peccato, cioè ciò che porta alla morte... Chiaro che lo dobbiamo scofinggere in questa vita, ma solo i santi ci riescono e non credo che il paradiso sia solo per loro, quindi, ribadisco la mia opinione in proposito, e cioè che solo quelli che peccano contro lo Spirito, cioè non credono in Cristo come il Figlio di Dio, non saranno perdonati.... In particolare queste parole : E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti" fiori.gif |
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Altre Tradizioni, non se affidabili o meno, parlano di catene evolutive e quindi l'immortalità si potrebbe vedere come possibilità di accedere a nuove catene, in altri sistemi, e quindi il giudizio di Cristo si avrebbe per questo sistema solare; una volta accolto in pieno il Suo Spirito dovremmo poter (ho letto poco di certe cose, potri anche aver capito male) accedere a nuovi livelli con nuovi "Spiriti reggenti" e così all'infinito. |
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Love :) |
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Non poteva rimanerci? O rientrarci ? |
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leggili e poi ti dico la mia... Love :) |
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Io temo la risposta icon_mrgr:, ma amo la fantascienza che pur parlando di cose reali (nessun uomo può inventare quello che non esiste) ce le colloca in un'altra realtà. |
Devo ancora prendere dei post indietro, piano piano ci arrivo ma vorrei dire una cosa qui
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E se non tutti moriranno "Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati" Cosa muore o non muore in tutti? E' la seconda morte quella che ci interessa qui per capire le parole di Gesù :) |
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Basterebbbe cercare e si troverebbe il link del sito (visto che non ne posso mettere qua) da dove scaricare gratuitamente i libri. Albero della conoscenza sarebbe appunto la conoscenza. Cioè la sapienza scientifica. I creatori avrebbero fatto di tutto per far restare Adamo ed Eva allo stato di non conoscenza. Ma qualcuno avrebbe disobbedito a queste direttive (Lucifero? è diverso da Satana.... ) e cominciò ad insegnare le basi scientifiche. Data la grande intelligenza i due umani cominciarono ad apprendere velocemente (ecco... l'uomo è divenuto come uno di noi... Genesi) . E per evitare che riuscissero anche ad arrivare anche all'albero della vita e quindi dell'immmortalità (tramite la genetica) sarebbero stati cacciati dall'Eden (Giardino-Laboratorio). Citazione:
Love :) |
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Devi se vuoi spiegare , usare i tuoi parametri , non i miei per poi usarli a tuo fine . |
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